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V I S U A L I Z Z A    D I S C U S S I O N E
zero16 Inserito il - 28/04/2012 : 13:30:46
PICCOLO VADEMECUM AUTOBIOGRAFICO

La L. 8 agosto 1995, n. 335, recante ?Riforma del sistema pensionistico obbligatorio e complementare?, all?art. 12 ha introdotto la possibilit?, per i dipendenti della P.A. che, per qualsiasi causa (patologia, infortunio ecc.) abbiano contratto un?infermit? particolarmente invalidante, di essere collocati in quiescenza anticipatamente, con trattamento pensionistico di inabilit?, il riconoscimento di 40 anni di anzianit? e una retribuzione pari all?80% dell?ultima in godimento. Condizione essenziale ? l?impossibilit? di svolgere qualsiasi proficua attivit? lavorativa. Nella sostanza, fino a un paio di anni fa, ?bastava? dimostrare di non essere pi? in grado di adempiere regolarmente ai propri obblighi contrattuali e di prestare attivit? lavorativa. Da un po?, i criteri di concessione sono diventati molto pi? rigorosi, in pratica bisogna essere un vegetale o, almeno, persona allettata, intrasportabile, impossibilitata a muovere qualsiasi muscolo e completamente dipendente da altri, familiari, parenti, badanti ecc. Altrimenti anche in carrozzina, col pannolone o col catetere, cieco totale, con tetraparesi spastica ecc., si ? ritenuti idonei al lavoro e bisogna andarci, tutti i giorni. Magari trasportati di peso, sorvolando barriere architettoniche e senza dare troppo fastidio ai colleghi con richieste pretestuose, tipo aiuto negli spostamenti, far finta di niente se sentono lamenti, puzze strane, agevolarli un po? se c?? da evacuare d?urgenza i locali per incendio o terremoto ecc.

La prima cosa da fare ? l?istanza all?INPS di invalidit? civile o, se la si ha gi?, di aggravamento, per averla riconosciuta al 100% con l?indennit? di accompagnamento almeno del 1? tipo (impossibilit? di deambulazione), se non anche e meglio ancora del 2? (impossibilit? di compiere gli atti quotidiani della vita). Oggi, praticamente, la concedono solo ai soggetti allettati e, senza questa certificazione, la 335 ? un miraggio.
Io ho smesso di andare in ufficio ad aprile 2008, era diventato davvero pesante e, ogni 60 giorni, portavo in ufficio il certificato dello specialista di un ospedale pubblico attestante che ero sottoposto a TES (terapia salvavita) che, ai sensi della L. 11 Febbraio 1992 n.104 e delle modifiche introdotte con la L. 8 Marzo 2000 n. 53, non intacca il comporto della malattia ordinaria: i giorni prescritti non sono conteggiati e non ? previsto nessun limite, n? per i giorni fruibili, n? per gli anni di trattamento. Alla scadenza del periodo certificato, rientravo per un giorno, mi prendevo le ferie e tornavo in ospedale a farmi visitare e rilasciare un altro certificato. Cos? ho tirato 2 anni, a stipendio pieno e senza fruire di malattia.
Dal momento della domanda di inabilit?, fatta all?INPDAP (oggi INPS) mediante l?apposito modulo e corredata da certificato dell?ospedale, anche questo redatto su un apposito modulo e con allegati vari kg di documentazione sanitaria, dall?esordio a quel momento, si entra in malattia normale, quindi l?amministrazione invia il dipendente alla CMO, che dispone visite specialistiche, esami, accertamenti ecc. e, alla fine, decide.
Se va bene, si viene subito esonerati definitivamente dal servizio e, dalla data del provvedimento della CMO, decorrer? il collocamento a riposo.
Altrimenti, la commissione esprime un giudizio sulle residue capacit? lavorative e rimette la palla all?amministrazione, che dovr? impiegare il dipendente in mansioni compatibili col suo stato di salute, quale risulta dal decreto della CMO e in un ambiente adeguato (a me, per es., la direzione assegn? una stanza al pianterreno, col bagno vicino, un posto auto H davanti alla porta e realizz? scivoli e corrimano, pi? un ascensore per salire al piano di sopra dal boss, costruito e collaudato 2 anni dopo che me n?ero andato!).
A questo punto, il lavoratore che gi? aveva serie difficolt? ad assicurare la prestazione giornaliera (tanto che aveva chiesto l?inabilit?), ? costretto a continuare con la TES, la malattia e le ferie, finch? non presenta una nuova e pi? documentata istanza e ricomincia la trafila. Sperando che abbia ancora periodi di malattia da fruire, per non incorrere in riduzioni stipendiali, via via pi? pesanti. Nel frattempo, continua a maturare anzianit?, contributi e anni utili per il TFR. Inutile sottolineare che ? una cosa estremamente disagevole e faticosa, uno sbattimento stressante e una situazione a dir poco penosa e devastante per dignit? ed autostima.

Per la cronaca, il colonnello medico, nonostante chili di certificati e referti attestanti la patologia principale ed altra corposa certificazione relativa ad altre patologie, tutte adeguatamente documentate (osteoporosi severa, diverticolosi del colon, incontinenza urinaria grave, deficit visivo, referti di oculista, fisiatra, urologo, internista, pneumologo ecc., tutti in servizio presso strutture pubbliche), nonostante i vari decreti dell?INPS attestanti l?invalidit? civile al 100% fin dal 2004 e i successivi aggravamenti, nonostante la Legge 104 dal 2005, l?indennit? di accompagnamento dal 2006, carrozzina, catetere, accompagnatore ecc., pretese altra roba pi? recente, che certificasse quello che doveva certificare lui, giusto per pararsi il sedere.
Effettuai allora varie visite, portandogli i relativi referti, che mi davano 3 ore di autonomia fuori casa, necessit? di assumere spesso la posizione clinostatica, radiografie e altri referti diagnostici attestanti deformazioni ossee e dolori insopportabili da postura, tetraparesi spastica, crampi continui, aggravamento del deficit visivo, problemi respiratori, ecc. ecc.
Si convinse quando gli portai anche quello del gastroenterologo, che diagnosticava ?intestino neurogeno + diverticolosi ed incontinenza fecale?, con improvvisa ed inarrestabile frequenza di scariche di diarrea, in qualunque momento delle 24 ore. ?Capir?, colonnello, che un ?lavoratore? che ogni 2 x 3 costringe tutti a scappare dall?ufficio e a rispedirlo a casa letteralmente nella merda, forse tutti i giorni, non ? esattamente un buon affare per lo Stato. Senza contare che questa situazione causer? sicuramente un aggravamento delle mie condizioni, con danni enormi, a 6 cifre, che qualche testa di minkia che mi ha dichiarato idoneo mi dovr? risarcire!?
Dal 4 maggio 2010, mi ritrovo collocato a riposo con la 335 e 40 anni di contributi (sui 29 effettivi). La pensione la prendo da maggio 2011: l?inpdap se l?? presa comoda, dovendo ricostruire 3 posizioni diverse (polizia, amministrazione civile e prefettizia), per un anno ho fatto il marito mantenuto, altrimenti avrei avuto rosee prospettive nella questua ai semafori: uno che annaspa in sedia suscita abbastanza simpatia e benevolenza.
Ora continuo a combattere solo con l?INPS, che giustamente vuole sapere se sono un vero invalido D.O.C. e, ogni sei mesi, mi (ri)chiede di (ri)spedire copia di tutta la documentazione sanitaria che ha gi? nel mio fascicolo e mi (ri)convoca a visita di controllo, pare che le ?verifiche? si facciano cos?. Fra gennaio e marzo ho chiesto la visita domiciliare, via sito, via mail, via posta ordinaria, via posta certificata, con raccomandata A/R e mediante consegna brevi manu, ancora mi mandano convocazioni e minacce di revocare l'indennit?, se non mi presento! Ora un amico che lavora all'inps (e che mi sono deciso a disturbare) mi ha assicurato che verranno a casa. Ma se invece dovesse arrivarmi una nuova ennesima convocazione, stavolta ci andr?: in ambulanza con 2 infermieri e, per caso, incontrer? l? davanti un amico del Giornale di Sicilia con cameraman al seguito.

Questa ? la mia esperienza e mi ritengo doppiamente fortunato:
1) la malattia ? arrivata dopo che mi ero conquistato una situazione lavorativa e familiare serena e solida, penso con sgomento a chi il tempo non l'ha avuto;
2) potevo sbattere contro situazioni peggiori, burocrazia insensibile, ambienti lavorativi e sanitari pi? ostili, muri di gomma, invece ho avuto accanto sempre disponibilit? e sensibilit?, a (quasi) tutti i livelli e l?impagabile supporto di famiglia e amici.
E, dove ho trovato duro, mi sono adeguato, anche dando fastidio ad avvocati e tribunali, dove ? stato necessario.
Ma che fatica, per chi gi? tutti i giorni deve affrontare l?improba fatica di sopravvivere!
13   U L T I M E    R I S P O S T E    (in alto le più recenti)
zero16 Inserito il - 19/07/2012 : 16:19:20
simona. ha scritto:
all'ultima visita quelli dell'ASL hanno dimenticato di inserire il mio certificato di appartenenza alle CAT PRO con relativa illustrazione delle mie capacit? fisiche lavorative residue. quindi mi hanno bollata come inabile al lavoro permanente.
ora cosa posso fare per ribaltare questa situazione?


Considerato che migliaia di persone avrebbero diritto all'inabilit? permanente e non gliela riconoscono e la tendenza ? a riconoscerne ancora meno, io stesso ho dovuto combatterci un anno, direi che non ? affatto una brutta cosa. Lascia tutto com'? a giocati altre carte, ovviamente da autonoma. Tanto, i concorsi pubblici oggi (anche per le categorie protette) sono solo un miraggio, a meno che non devi fare il militare e tentare la polizia!
zero16 Inserito il - 19/07/2012 : 16:09:56
cincerrina ha scritto:

Francesco, ma a te come giustificava tutti i giorni?


Scriveva: "si certifica che ... affetto da... necessita di 60 gg. di riposo e cure per terapie salvavita domiciliari, prescritte da questa UO". O meglio, io glielo portavo gi? scritto, lui lo riversava su foglio dell'ospedale e lo firmava, ogni 60 giorni, per 2 anni. La legge e il ccnl non prevedono nessun limite, n? di giorni ? di modi, solo che il certificato venga da uno specialista dell'asl e non dal curante. N? il medico deve specificare quali terapie e dove si fanno. La prefettura li accettava, al ministero non fiatavano, potevo tirare 10 anni, solo mi ero rotto.
simona. Inserito il - 19/07/2012 : 10:46:33
e invece per me ? stato un calvario.
quando ebbi la diagnosi ero in piena attivit? lavorativa a partita iva. il neurologo mi disse che dovevo nascondere tutto ai miei datori di lavoro. quindi niente certificazione per terapia salvavita...non sapevo nemmeno che esistesse! andavo a lavoro sotto rebif. allucinante! ho retto questo stress per un anno quasi poiho confessato.
e mi hanno tagliato fuori.
e allora ho cercato di finire l'universit?. ma ero ancora in fase di conferma invalidit? quindi n? carne n? pesce.
se chiedevo agevolazioni fisiche e d economiche non me le davano eprch? non avevo il certificato!!!
andavo avanti per inerzia.
ancora oggi non so come mi sono laureata, in un ambiente cos? ricco di barriere architettoniche!
e poi dopo tutto questo spolmonarmi, a casa. a casa.
a casa.
senza lavoro.
la pensione s? ce l'ho. alla fine dopo anni di battaglia.
due anni fa me la sospesero di punto in bianco.
senza diritti e tutele.
oggi come oggi tento di reinserirmi nel mercato del lavoro.
sono ancora idonea a lavorare. soltanto che all'ultima visita quelli dell'ASL hanno dimenticato di inserire il mio certificato di appartenenza alle CAT PRO con relativa illustrazione delle mie capacit? fisiche lavorative residue. quindi mi hanno bollata come inabile al lavoro permanente.
ora cosa posso fare per ribaltare questa situazione?
ho un po' di paura infatti...e se chiedo di nuovo visita e mi tolgono tutto, perch? manifesto il desiderio di lavorare invece di fare la calza a casa?
anche perch? il mio stato di salute non ? ovviamente eccezionale, per? ammuffire cos? ? proprio un insulto alla persona!
ecco se c'? qualcuno che pu? dirmi come muovermi senza provocare danni inqualificabili, ma per far valere un mio diritto...gliene sar? infinitamente grata!
un'ultima cosa...ho chiesto il mese scorso consiglio all'AISM indovinate cosa mi hanno risposto?
hanno detto che nelle mie condizioni non posso avvicinarmi nemmeno a un concorso pubblico!!!
cincerrina Inserito il - 09/07/2012 : 23:07:48
devo anche dire che fra 104, ferie e qualche giorno di malattia, potrei anche non andare per niente a lavorare, ma per 2 giorni la settimana...preferisco uscire di casa, e poi, comunque, i colleghi mi trattano bene...
cincerrina Inserito il - 09/07/2012 : 23:04:41
Per me ? stato diverso. Premetto che sono impiegata regionale.
Quando ho cominciato a fare interferone, il mio neurologo dell'ospedale mi ha fatto un certificato in cui diceva che ero affetta da sm e che praticavo terapia salvavita 3 volte la settimana. Con quel certificato sono andata dal medico legale dell'ausl che mi ha fatto un altro certificato, dicendo le stesse cose, quest'ultimo l'ho presentato all'ufficio del personale del mio dipartimento, insieme ad una lettera d'accompagnamento. Ho aspettato la risposta per qualche settimana, poi ho chiamato il funzionario che si occupava di queste pratiche e mi ha quasi rimproverata, perch? dal momento della richiesta, avrei potuto prendermi i giorni di tesv, perch? era un mio assoluto diritto e non avevo bisogno di nessuna autorizzazione da parte di nessuno! Da allora, in base al funzionario di turno (al momento, nella mia U.O. sono io che mi occupo del personale) ogni mese vado dal mio medico di famiglia che mi fa un certificato preventivo, all'inizio del mese, in cui dice che per il mese in corso sar? assente il luned?, il mercoled? e il venerd? per praticare tesv, alla fine del mese mi faccio fare un certificato riepilogativo specificando esattamente quali giorni erano.
Francesco, ma a te come giustificava tutti i giorni?
Io, per un periodo, ho fatto il copaxone e il neuro non mi ha voluto fare nessun certificato giustificativo per tutti i giorni, perch?, cos? come mi diceva anche il medico legale, la tesv si pu? applicare per via degli effetti collaterali dell'interferone, e non per il semplice fatto di avere la sm!
zero16 Inserito il - 29/06/2012 : 16:52:37
Chicca ha scritto:

Ma facevi terapia tutti i giorni?? non capisco...

Il medico ospedaliero mi certificava che "il paziente, affetto da sm, necessita di giorni 60 di terapie salvavita domiciliari prescritte da questa U.O." Ogni 60 giorni.
Chicca Inserito il - 09/05/2012 : 18:41:56
Ma facevi terapia tutti i giorni?? non capisco...
zero16 Inserito il - 07/05/2012 : 08:06:09
Chicca ha scritto:

Zero grazie. Ma la TESV comprende anche linterferone e/o il tysabri? E' sufficiente che ilmedico di famiglia certifichi che l'assenza ? dovuta a TESV o bisogna fare qualosa prima?? Grazie

Tutte le terapie prescritte dallo specialista per la cura della patologia grave sono considerate "salvavita", in quanto mirate a prevenire un possibile aggravamento. Il medico di famiglia non c'entra niente, dev'essere uno specialista dell'asl o di struttura convenzionata. Ogni CCNL prevede questa ipotesi, qui uno stralcio del mio:

In caso di donazione di organi, ivi compresa la donazione di midollo osseo, ovvero in caso di patologie gravi che richiedono terapie salvavita ed altre assimilabili, oppure terapie temporaneamente e/o parzialmente invalidanti, sono esclusi dal computo dei giorni di assenza per malattia i relativi giorni di ricovero ospedaliero o di day-hospital ed i giorni di assenza dovuti alle citate terapie, debitamente certificati dalla competente azienda sanitaria locale o struttura convenzionata. In tali giornate il funzionario della carriera prefettizia ha diritto, in ogni caso, alla retribuzione di cui al comma 6, lettera a).

Io me lo facevo fare dal neuro ogni 60 giorni, ma spesso capitava che mi fissava la visita dopo 80-90 dall'ultima, allora i giorni me li facevo dare dal curante e l'ufficio me li scalava dalla malattia, poi alla visita neuro me li facevo convalidare e col suo certificato chiedevo in ufficio il riconoscimento tes di tutto il periodo.
Devi fare riferimento al tuo contratto.
Chicca Inserito il - 06/05/2012 : 19:31:54
Perch? parli di Ospedale?
Chicca Inserito il - 06/05/2012 : 19:30:53
Zero grazie. Ma la TESV comprende anche linterferone e/o il tysabri? E' sufficiente che ilmedico di famiglia certifichi che l'assenza ? dovuta a TESV o bisogna fare qualosa prima?? Grazie
zero16 Inserito il - 05/05/2012 : 13:36:51
Scusa, credevo di averlo precisato:
TES (terapia salvavita) che, ai sensi della L. 11 Febbraio 1992 n.104 e delle modifiche introdotte con la L. 8 Marzo 2000 n. 53, non intacca il comporto della malattia ordinaria: i giorni prescritti non sono conteggiati e non ? previsto nessun limite, n? per i giorni fruibili, n? per gli anni di trattamento. Alla scadenza del periodo certificato, rientravo per un giorno, mi prendevo le ferie e tornavo in ospedale a farmi visitare e rilasciare un altro certificato

Il riferimento pi? specifico lo trovi nel tuo CCNL
Chicca Inserito il - 04/05/2012 : 17:13:49
Cos'? il TESV?? Chi lo certifica? Thanks
Daniela56 Inserito il - 29/04/2012 : 13:29:31
della serie ti fanno passare ogni velleit? ...
eppure anche io sto a pezzetti, al lavoro ci vado volentieri, nella mia storia lavorativa ho dato veramentop molto e tuttora si raccolgono i frutti, per questo sono molto stimata e tutti mi vogliono bene, ma per me rappresenta uno sforzo enorme, spesso ho malesseri, ma ok ... al piamo di sotto c'? anche il posto di primo soccorco ... . Dopo non mi rimane energia per nient'altro.
Tra l'altro ormai al lavoro faccio poco e sono spessissimo in Tesv (TErapia SalvaVita)

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