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Inserito il - 17/01/2020 : 12:44:03 dal Sole 24ore:
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Visite mediche, ricoveri, esami: bonus a rischio per chi paga in contanti
Il 1° gennaio è entrata in vigore la stretta sulle spese sanitarie: chi non fa attenzione ai nuovi vincoli può perdere la detrazione al 19% di Dario Aquaro e Cristiano Dell'Oste
Attenti al contante. Per non perdere il bonus fiscale sulle spese sanitarie bisogna scegliere con cura la modalità di pagamento. Già oggi. Anzi, già dal 1° gennaio, quando è entrata in vigore la manovra. Che impone di pagare con bancomat e altri mezzi tracciabili le spese detraibili al 19 per cento.
Il doppio binario per le spese mediche Nella stretta sono coinvolte una quindicina di agevolazioni. Ma l’effetto più rilevante si avverte sul bonus per le spese mediche – farmaci, visite, esami e così via – utilizzato nella dichiarazione Irpef da 18,6 milioni di italiani. Quasi i due terzi di coloro che presentano il 730 e il modello Redditi.
Anche perché, proprio per gli oneri sanitari, viene delineata una doppia corsia dalla legge di Bilancio (articolo 1, commi 679 e 680 della legge 160/2019):
1. il contante può ancora essere usato per i medicinali, i dispositivi medici e le prestazioni sanitarie rese da strutture pubbliche o private accreditate al Servizio sanitario nazionale;
2. per tutte le altre spese mediche detraibili è invece necessario pagare con mezzi tracciabili (bancomat, carte di credito, carte prepagate, bonifici, assegni bancari e circolari o altri sistemi). e conservare ricevute pagamento
Criticità e rischi La novità è passata un po’ inosservata tra le famiglie, ma ha già iniziato a far discutere gli addetti ai lavori. Ad esempio, una visita specialistica presso un libero professionista non può più essere saldata in contanti. Mentre l’acquisto di un cuscino ortopedico con marcatura Ce – in quanto dispositivo medico – ammette ancora il cash. Chi non ci fa caso rischia di scoprire solo tra più di un anno di non aver diritto allo sconto fiscale. Cioè quando, nel 2021, andrà a dichiarare redditi e spese sostenuti quest’anno. Ma non solo.
Bisognerà anche capire come dovrà essere documentata la modalità di pagamento, tenuto conto che medici, farmacie e altri operatori comunicano già al Sistema tessera sanitaria (Sts) molte tipologie di spese mediche. Che poi confluiscono nella dichiarazione dei redditi precompilata. Tra l’altro, dal 1° gennaio la comunicazione delle spese a Sts include anche l’indicazione dello strumento di pagamento (contanti o mezzo tracciabile).
15 gennaio 202 |
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