Sclerosi multipla: scoperta una molecola che rallenta i sintomi Può ricostruire la guaina mielinica e ristabilire le connessioni elettriche tra le cellule nervose 18 2273 11 2 dicembre 2014 – Credits: iStock Panorama Scienza Salute Sclerosi multipla: scoperta una molecola che rallenta i sintomi Angelo-Piemontese.jpg Angelo Piemontese Ricercatori dell’Università della California di Riverside hanno identificato un composto chimico in grado di alleviare e rallentare i sintomi della sclerosi multipla.
La patologia, che affligge due milioni e mezzo di persone nel mondo (di cui circa settantamila in Italia), provoca seri disturbi motori e cognitivi e nei casi più gravi può progredire fino a portare alla paralisi.
Ancora non si conoscono di preciso le cause e non esiste una cura definitiva, ma è noto il meccanismo d’azione: il sistema immunitario attacca la guaina mielinica, cioè la sostanza che avvolge e isola gli assoni (le fibre delle cellule nervose che servono a trasmettere gli impulsi elettrici), fino a causare danni che impediscono la corretta propagazione dei segnali inviati dal cervello. Come cavi elettrici che progressivamente perdono il rivestimento isolante e vanno in cortocircuito.
"Abbiamo trovato una sostanza che riesce non solo a rallentare questo processo, ma anche ad invertirlo” affermano i ricercatori californiani “cioè capace di produrre una ri-mielinizzazione degli assoni, come dimostrato dai nostri studi effettuati sui topi”.
Indazolo Cloruro (Ind-Cl) è il nome della molecola individuata dagli scienziati, che, come spiegano sul numero del primo dicembre della rivista Proceedings of the National Academy of Sciences, stimola un particolare recettore di estrogeni (ER-#946;, il recettore beta) che a sua volta esercita effetti neuroprotettivi.
“È noto infatti che nelle donne affette da sclerosi multipla durante il terzo trimestre di gravidanza, a seguito dell’innalzamento dei livelli di estrogeni, c’è una remissione quasi totali dei sintomi della patologia, che però ricompaiono appena dopo il parto” spiega la ricercatrice Seema K. Tiwari-Woodruff.
Purtroppo i farmaci a base di estrogeni hanno però troppi effetti collaterali, tra cui l’insorgenza di tumori al seno e all’utero: “Invece il composto Ind-Cl attiva i recettori degli estrogeni senza causare danni all’organismo”.
Gli esperimenti su cavie hanno dimostrato che questa molecola agisce diminuendo le infiammazioni cerebrali e al midollo spinale e contemporaneamente attivando il processo che ricostruisce la guaina mielinica attorno agli assoni che non sono andati distrutti. Numerosi test elettrofisiologici sui tupi hanno confermato che dopo la ri-mielinizzazione le cellule nervose hanno ricominciato a trasmettere impulsi.
“L’indazolo-cloruro ha le potenzialità per diventare un farmaco molto efficace nel rallentare il progredire della sclerosi multipla e potrebbe essere somministrato semplicemente per via orale” sostiene la Tiwari-Woodruff.
Inoltre la molecola funziona dopo l’esordio della malattia “quando cioè gli assoni responsabili di molte funzioni motorie sono già affetti, causando la perdita dell’equilibrio, offuscamento della vista e incapacità a compiere movimenti: sviluppare un farmaco che attenua questi sintomi sarebbe già una gran cosa”.
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Ric
Inserito il - 08/01/2015 : 18:01:47 Mi sembra una bella notizia; ho però un dubbio forse ingenuo: Potrà questo trattamento essere efficace sui "maschietti" che producono pochi estrogeni rispetto alle femmine?