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V I S U A L I Z Z A D I S C U S S I O N E
dany61
Inserito il - 08/10/2015 : 07:17:59 È stato documentato per la prima volta il processo patologico completo della sclerosi multipla, rivelando come operano i processi infiammatorio e neurodegenerativo. I meccanismi che caratterizzano le fasi avanzate della SM non sono pienamente compresi, ed i trattamenti esistenti hanno un effetto molto limitato sui pazienti con forme avanzate della malattia. Nella sclerosi multipla (SM), gli strati isolanti di fibre nervose vengono distrutti dall’ infiammazione cronica del sistema nervoso Non è ancora chiaro se la Sclerosi Multipla sia causata da un patogeno infettivo non ancora identificato o da una risposta autoimmune. Circa 2,5 milioni di persone sono colpite dalla malattia in tutto il mondo. Prima di questo nuovo studio, i ricercatori hanno adottato due approcci per categorizzare SM. Uno di questi approcci è stato quello di pensare alla SM come ad una malattia del sistema nervoso capace di causare l’infiammazione responsabile del danno neurodegenerativo. L'altro approccio è stato quello di pensare alla SM come ad una malattia che progredisce da uno stato infiammatorio ad uno neurodegenerativo. Il nuovo studio - condotto da ricercatori dell'Università di Medicina di Vienna in Austria e pubblicato su “The Lancet Journal” - suggerisce che il processo infiammatorio controlla la malattia dall'insorgenza alle fasi successive, e che il processo neurodegenerativo si verifica nella fase progressiva di SM. In questa fase successiva della malattia, affermano i ricercatori, vengono attivati "meccanismi di amplificazione". Questi meccanismi provocano un ciclo distruttivo che causa ulteriori danni. Ad esempio, il danno al cervello attiva le cellule microgliali che, insieme alla formazione di radicali dell’ossigeno in grado di distruggere lipidi, favoriscono la progressione della malattia. Il conseguente danno subito dai mitocondri – le “centraline energetiche” delle cellule cerebrali – provoca ulteriori danni. Il leader dello studio Hans Lassmann, capo del Dipartimento di Neuroimmunologia presso l'Università di Medicina di Vienna, spiega i risultati:
"Il processo infiammatorio, che può essere trattato efficacemente nelle fasi iniziali, diventa meno pronunciato con l'età. Tuttavia, il danno neurodegenerativo aumenta. Questo spiega anche perché farmaci inizialmente efficienti perdano successivamente la loro efficacia."
Capire la SM più in profondità porterà a nuovi trattamenti.
Lassmann ritiene che la documentazione di questi meccanismi porterà a nuovi trattamenti per la SM.
"In primo luogo", comincia, "potrebbero essere sviluppati dei farmaci che non solo sopprimano la risposta di difesa nel sangue e negli organi linfatici, ma che abbiano un effetto anti-infiammatorio anche nel cervello. In secondo luogo, potrebbero essere sviluppati trattamenti neuroprotettivi capaci di bloccare preventivamente i meccanismi di amplificazione ed il danno ai mitocondri, prevenendo così ulteriori danni”.
Oltre a suggerire nuove terapie per la SM, i risultati forniscono un’ ulteriore comprensione del naturale processo di invecchiamento del cervello e potrebbero anche essere applicati ad altre malattie neurodegenerative, come il morbo di Alzheimer e il morbo di Parkinson