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zero16
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Inserito il - 01/02/2015 : 11:44:34  Mostra Profilo  Visita l'Homepage di zero16 Invia a zero16 un Messaggio Privato  Rispondi Quotando
http://www.corriere.it/salute/15_gennaio_31/cannabis-medici-famiglia-toscana-via-terapie-gratuite-2d8c23b0-a933-11e4-96d4-6a68544c2eeb.shtml

Cannabis dai medici di famiglia
In Toscana via alle terapie gratuite
Approvate le delibere. È coltivata a Firenze. Negli Usa il mercato è in ascesa dall’estero
di Margherita De Bac

Sarà la Toscana a tagliare per prima il traguardo nella corsa alla cannabis terapeutica, il medicinale per il trattamento di vari tipi di dolore difficili da domare. La legge che introduce la rimborsabilità del più antico degli stupefacenti è di oltre due anni fa. Solo a settembre però sono state approvate le delibere attuative che ampliano la rosa delle patologie e semplificano le procedure. In questi giorni, ultimo atto prima del passaggio alla pratica, verranno approvate dalla commissione Sanità piccole modifiche tecniche. La cannabis sarà prescritta anche dai medici di famiglia in presenza di un piano terapeutico degli specialisti e distribuita da tutte le farmacie, comprese le pubbliche.
L’accordo di settembre
Il passo successivo sarà poter utilizzare l’erba coltivata e incapsulata a livello nazionale negli stabilimenti dell’Istituto chimico militare di Firenze. Cannabis terapeutica di Stato, secondo l’accordo firmato a settembre dalle ministre Lorenzin (Salute) e Difesa (Pinotti). Le serre sono già pronte, il tavolo tecnico previsto dal decreto ha cominciato a lavorare. Il via alla messa a dimora delle piantine entro l’anno, all’inizio in via sperimentale. Ora i barattolini di infiorescenze (il Bediol) vengono importati dall’Olanda a caro prezzo. L’acquisto da parte delle Asl è complicato oltre che oneroso. E proprio ieri l’Associazione Luca Coscioni ha denunciato la sospensione delle importazioni: «C’è il concreto rischio che i pazienti debbano rinunciare all’unico cannabinoide prescrivibile per alcune patologie anche pediatriche». È partita un’interrogazione parlamentare alla Lorenzin.
Il boom negli Stati Uniti
Negli Stati Uniti c’è preoccupazione per il boom della marijuana medica, ammessa da 18 Stati e prossima a fare ingresso in almeno altri dieci. Secondo il Marijuana business daily, principale fonte di informazione per il mercato americano della cannabis non «ricreativa», il commercio autorizzato frutterà miliardi di dollari. A Wall Street vengono viste con molto interesse le aziende che producono sistemi per la crescita accelerata delle piantine. Secondo Coldiretti, associazione che rappresenta gli agricoltori «l’Italia non deve sottovalutare il fenomeno. La coltivazione permetterebbe di uscire dalla dipendenza dall’estero e avviare un progetto di filiera nazionale con potenzialità enormi sul piano occupazionale oltre che per il vantaggio dei malati». Al momento di lanciare l’accordo con il ministero della Difesa per l’autorizzazione ai campi dei militari, per stoppare ogni speculazione, la Lorenzin chiarì subito: «L’Italia sarà autosufficiente, noi ragioniamo in termini sanitari».

L’avvio della coltivazione fiorentina
Almeno sette Regioni hanno dato una svolta al progetto di rendere realmente gratuiti i farmaci a base di cannabinoidi. Annunci con scarso seguito che hanno cambiato poco la vita dei cittadini. In Toscana si è molto dato da fare Paolo Pini, responsabile del servizio di terapia del dolore all’ospedale di Pisa, 500 pazienti in trattamento, la maggiore casistica in Italia: «È un grande risultato. Servono da 30 a 120 euro al mese per il farmaco necessario in tante situazioni, ad esempio più efficace l’azione di altri antidolorifici e diminuire gli effetti collaterali». Ma il vero giro di boa sarà l’avvio della coltivazione fiorentina. «Oggi appena un decimo delle persone che ne avrebbero bisogno prendono le preparazioni a base di erba olandese», calcola Francesco Crestani, presidente dell’Associazione cannabis terapeutica.

31 gennaio 2015 | 11:36Cannabis dai medici di famiglia
In Toscana via alle terapie gratuite
Approvate le delibere. È coltivata a Firenze. Negli Usa il mercato è in ascesa dall’estero
di Margherita De Bac

shadow
Sarà la Toscana a tagliare per prima il traguardo nella corsa alla cannabis terapeutica, il medicinale per il trattamento di vari tipi di dolore difficili da domare. La legge che introduce la rimborsabilità del più antico degli stupefacenti è di oltre due anni fa. Solo a settembre però sono state approvate le delibere attuative che ampliano la rosa delle patologie e semplificano le procedure. In questi giorni, ultimo atto prima del passaggio alla pratica, verranno approvate dalla commissione Sanità piccole modifiche tecniche. La cannabis sarà prescritta anche dai medici di famiglia in presenza di un piano terapeutico degli specialisti e distribuita da tutte le farmacie, comprese le pubbliche.
L’accordo di settembre
Il passo successivo sarà poter utilizzare l’erba coltivata e incapsulata a livello nazionale negli stabilimenti dell’Istituto chimico militare di Firenze. Cannabis terapeutica di Stato, secondo l’accordo firmato a settembre dalle ministre Lorenzin (Salute) e Difesa (Pinotti). Le serre sono già pronte, il tavolo tecnico previsto dal decreto ha cominciato a lavorare. Il via alla messa a dimora delle piantine entro l’anno, all’inizio in via sperimentale. Ora i barattolini di infiorescenze (il Bediol) vengono importati dall’Olanda a caro prezzo. L’acquisto da parte delle Asl è complicato oltre che oneroso. E proprio ieri l’Associazione Luca Coscioni ha denunciato la sospensione delle importazioni: «C’è il concreto rischio che i pazienti debbano rinunciare all’unico cannabinoide prescrivibile per alcune patologie anche pediatriche». È partita un’interrogazione parlamentare alla Lorenzin.
Il boom negli Stati Uniti
Negli Stati Uniti c’è preoccupazione per il boom della marijuana medica, ammessa da 18 Stati e prossima a fare ingresso in almeno altri dieci. Secondo il Marijuana business daily, principale fonte di informazione per il mercato americano della cannabis non «ricreativa», il commercio autorizzato frutterà miliardi di dollari. A Wall Street vengono viste con molto interesse le aziende che producono sistemi per la crescita accelerata delle piantine. Secondo Coldiretti, associazione che rappresenta gli agricoltori «l’Italia non deve sottovalutare il fenomeno. La coltivazione permetterebbe di uscire dalla dipendenza dall’estero e avviare un progetto di filiera nazionale con potenzialità enormi sul piano occupazionale oltre che per il vantaggio dei malati». Al momento di lanciare l’accordo con il ministero della Difesa per l’autorizzazione ai campi dei militari, per stoppare ogni speculazione, la Lorenzin chiarì subito: «L’Italia sarà autosufficiente, noi ragioniamo in termini sanitari».

L’avvio della coltivazione fiorentina
Almeno sette Regioni hanno dato una svolta al progetto di rendere realmente gratuiti i farmaci a base di cannabinoidi. Annunci con scarso seguito che hanno cambiato poco la vita dei cittadini. In Toscana si è molto dato da fare Paolo Pini, responsabile del servizio di terapia del dolore all’ospedale di Pisa, 500 pazienti in trattamento, la maggiore casistica in Italia: «È un grande risultato. Servono da 30 a 120 euro al mese per il farmaco necessario in tante situazioni, ad esempio più efficace l’azione di altri antidolorifici e diminuire gli effetti collaterali». Ma il vero giro di boa sarà l’avvio della coltivazione fiorentina. «Oggi appena un decimo delle persone che ne avrebbero bisogno prendono le preparazioni a base di erba olandese», calcola Francesco Crestani, presidente dell’Associazione cannabis terapeutica.

31 gennaio 2015 | 11:36


Non so quali tipi coltiveranno e commercializzeranno, di sicuro un bel passo avanti, in ritardo di decenni, ma almeno...


HO VISTO COSE CHE VOI ASTEMI NON POTETE NEANCHE IMMAGINARE...

Enza
Utente Master


Regione: Veneto
Prov.: Treviso
Città: c.franco vto


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Inserito il - 10/02/2015 : 18:45:17  Mostra Profilo  Visita l'Homepage di Enza Invia a Enza un Messaggio Privato  Rispondi Quotando
ciccio, il mio neuro sai che mi ha detto oggi pomeriggio? che non bisogna guardare tv e giornali, xchè la realtà è diversa, sativex sì, bedrocan no
il suo sativex è una merda, i flaconcini scaduti che erano in frigo, li ho buttati via l'altro giorno, ora mi muoverò x avere quella naturale, o me la dà o faccio ancora casino

ciao

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zero16
Utente Master



Regione: Sicilia
Prov.: Palermo
Città: Palermo


6342 Messaggi

Inserito il - 12/02/2015 : 15:54:26  Mostra Profilo  Visita l'Homepage di zero16 Invia a zero16 un Messaggio Privato  Rispondi Quotando
Proprio oggi ho ricevuto i primi 3 flaconcini, stasera comincio. Ho parlato con diversi utilizzatori, chi ne dice male, chi bene, vediamo di nascosto l'effetto che fa. Comunque, non è che il bedrocan sia una mano santa, sicuramente è meno gestibile, rollare e fumare canne, specialmente d'inverno e al chiuso non è il massimo...


HO VISTO COSE CHE VOI ASTEMI NON POTETE NEANCHE IMMAGINARE...
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