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Mang
Nuovo Utente
82 Messaggi |
Inserito il - 06/09/2016 : 16:51:13
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Ciao a tutti, ma qualcuno già usa Ocrelizumab oppure è ancora un farmaco sperimentale?
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Mang
Nuovo Utente
82 Messaggi |
Inserito il - 09/09/2016 : 15:07:30
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Ciao, vedo che nessuno ne sa più di me |
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Pedro79
Nuovo Utente
Regione: Sardegna
22 Messaggi |
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Mang
Nuovo Utente
82 Messaggi |
Inserito il - 19/09/2016 : 17:46:22
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Ho letto, grazie. Quindi c'è ancora da aspettare.... |
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dav78
Utente Senior
Regione: Lombardia
Prov.: Como
Città: erba
1088 Messaggi |
Inserito il - 07/10/2016 : 11:47:32
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la mia neuro dice che sarà in Italia a metà anno prox |
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Biondino
Utente Normale
Regione: Abruzzo
Prov.: Teramo
Città: Silvi Marina
164 Messaggi |
Inserito il - 18/01/2017 : 20:57:42
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La mia neurologa mi ha detto di risentici dopo agosto 2016. Ma proprio ad agosto sono stato investito da una macchina mentre ero sulla mia carrozzina elettrica. Oltre ad altri problemi mi ha rotto tibia e perone, e di conseguenza ho dovuto inserire una placca in titanio sulla tibia kirurgicamente. Avendo un EDSS 8 sono 5 mesi ke sono a letto.Spero ke qnd torno dalla neuro mi dia buone notizie x OCRELIZUMAB |
Marcello |
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paris
Utente Master
Regione: Lazio
Città: Roma
14350 Messaggi |
Inserito il - 21/01/2017 : 18:39:19
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Biondino mi dispiace del brutto incidente, forza, auguroni per una buona guarigione. |
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solaris
Utente Senior
Regione: Lazio
Prov.: Roma
Città: roma
1050 Messaggi |
Inserito il - 20/02/2017 : 14:24:21
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L'Aism ci ha detto che il farmaco è stato approvato dal FDA in USA e che si prevede l'approvazione/autorizzazione al commercio in Italia a fine 2017. |
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giuly
Utente Senior
Regione: Lombardia
Prov.: Cremona
Città: CREMONA
1889 Messaggi |
Inserito il - 26/02/2017 : 20:24:26
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ma scusate potrebbe andar bene anche per la secondaria progressiva?Ciao Giuly |
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paris
Utente Master
Regione: Lazio
Città: Roma
14350 Messaggi |
Inserito il - 03/04/2017 : 14:04:12
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da: http://www.repubblica.it/
Medicina Sclerosi multipla, approvato negli Usa un nuovo farmaco per il trattamento Si chiama ocrelizumab, ed è un immunosoppressore che sembra in grado di trattare le forme più aggressive di sclerosi multipla. Per l’arrivo in Europa si dovrà aspettare ancora di SANDRO IANNACCONE 03 aprile 2017
È il frutto di una ricerca iniziata più di quarant’anni fa dall’équipe di Stephen Hauser, neuroimmunologo statunitense oggi direttore del Weill Institute for Neurosciences alla Univerisity of California, San Francisco. Si chiama ocrelizumab, ed è un principio attivo salutato dalla comunità scientifica come “miglioramento significativo” per il trattamento delle forme particolarmente aggressive di sclerosi multipla. Il farmaco, anche visti i risultati di tre sperimentazioni pubblicati a gennaio scorso sul New England Journal of Medicine, ha appena ricevuto l’approvazione all’immissione sul mercato statunitense da parte della Food and Drug Administration (Fda): Billy Bunn, direttore della divisione neurologica dell’ente regolatorio, ne ha parlato come “una molecola che non solo fornisce un’altra opzione terapeutica a chi soffre di sclerosi multipla recidivante, ma costituisce il primo trattamento mai approvato per i pazienti con sclerosi multipla primariamente progressiva”, una delle forme più aggressive della malattia.
La malattia. La sclerosi multipla, che colpisce circa 110mila persone in Italia e oltre 2 milioni in tutto il mondo, è una malattia cronica autoimmune: il sistema immunitario di chi ne soffre attacca e distrugge per errore la guaina che ricopre gli assoni, una parte delle cellule nervose, provocando la perdita progressiva delle funzioni fisiche e cognitive. Una delle forme più diffuse della malattia è la cosiddetta sclerosi multipla recidivante rimettente, che ha una prevalenza del 45% ed è caratterizzata da attacchi acuti, anche molto gravi, intervallati da periodi di relativa regressione della sintomatologia. Tra le varianti più gravi, invece, c’è la cosiddetta sclerosi multipla primariamente progressiva, che rappresenta il 10-15% delle forme totali ed è caratterizzata da un decorso progressivo e continuo della malattia.
Linfociti B e linfociti T. La maggior parte dei trattamenti per la sclerosi multipla attualmente sul mercato agisce su un particolare tipo di cellule immunitarie, i linfociti T, originariamente ritenuti gli unici a essere coinvolti nello sviluppo della malattia. Fino alla fine degli anni settanta, quando Hauser iniziò a studiare il ruolo di un altro tipo di cellule, i linfociti B, scoprendo che anche questi, effettivamente, giocavano un ruolo determinante nell’insorgenza e nel decorso della sclerosi multipla. È proprio su questo tipo di linfociti che agisce, legandosi alla Cd20, una molecola presente sulla loro superficie, il farmaco appena approvato dall’Fda.
La sperimentazione. La prova regina che ha spinto l’ente regolatorio statunitense ad approvare l’immissione sul mercato del farmaco è stata la pubblicazione dei risultati di tre trial clinici di fase 3, Opera I, Opera II (per la sclerosi recidivante) e Oratorio (per la sclerosi primariamente progressiva). La sperimentazione è stata finanziata da Roche, l’azienda farmaceutica proprietaria del brevetto sull’ocrelizumab. Nei primi due trial è stata comparata l’efficacia e la sicurezza dell’ocrelizumab con quella dell’interferone beta-1a, il trattamento standard per la sclerosi recidivante: il farmaco si è mostrato in grado di diminuire del 47% il tasso di attacchi, di ridurre la disabilità del 43% e di rimpicciolire del 95% le lesioni infiammatorie cerebrali rispetto a quanto facesse l’interferone. I risultati di Oratorio, invece, hanno mostrato un “modesto effetto di rallentamento nella progressione della sclerosi multipla primariamente progressiva”, forma che però, finora, si era rivelata completamente resistente a tutti gli altri trattamenti: i risultati sembrano indicare quindi, quanto meno, una possibile strada da seguire per lo sviluppo di una terapia efficace.
Europa, c’è ancora da aspettare. I pazienti che vivono da quest’altra parte dell’oceano, invece, dovranno aspettare ancora.
L’ultima notizia significativa risale al giugno scorso, quando la European Medicines Agency ha convalidato la richiesta di autorizzazione all’immissione in commercio del farmaco, anche se al momento non c’è ancora una data certa per l’eventuale approvazione. |
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