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lampaDINA e lampaDario
Utente Master



Regione: Lazio
Città: Roma


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Inserito il - 16/12/2014 : 19:05:10  Mostra Profilo  Visita l'Homepage di lampaDINA e lampaDario Invia a lampaDINA e lampaDario un Messaggio Privato  Rispondi Quotando
china46 ha scritto:

MArisa SAnnia (Iglesias, 15 febbraio 1947 – Cagliari, 14 aprile 2008) è stata una cantautrice e attrice italiana. Nota per alcuni successi di musica leggera negli anni sessanta, è stata interprete di canzoni d'autore, attrice e ha poi iniziato una ricerca artistica che l'ha portata a diventare un'apprezzata cantautrice in lingua sarda. È stata conosciuta anche con il soprannome "La gazzella di Cagliari".






Dina & Dario
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lampaDINA e lampaDario
Utente Master



Regione: Lazio
Città: Roma


85205 Messaggi

Inserito il - 16/12/2014 : 19:09:59  Mostra Profilo  Visita l'Homepage di lampaDINA e lampaDario Invia a lampaDINA e lampaDario un Messaggio Privato  Rispondi Quotando
lampaDINA e lampaDario ha scritto:

china46 ha scritto:

MArisa SAnnia (Iglesias, 15 febbraio 1947 – Cagliari, 14 aprile 2008) è stata una cantautrice e attrice italiana. Nota per alcuni successi di musica leggera negli anni sessanta, è stata interprete di canzoni d'autore, attrice e ha poi iniziato una ricerca artistica che l'ha portata a diventare un'apprezzata cantautrice in lingua sarda. È stata conosciuta anche con il soprannome "La gazzella di Cagliari".







MAher Bill
(LE)



William "Bill" Maher
Nato a New York, 20 gennaio 1956
è un comico, conduttore televisivo,
autore televisivo, opinionista,
scrittore e attore
ebreo statunitense.

Prima di approdare al suo ruolo attuale come presentatore
del programma Real Time with Bill Maher
su HBO, Maher ha presentato un talk-show in seconda
serata chiamato Politically Incorrect sul canale
Comedy Central
ed in seguito su ABC.

Maher è conosciuto in particolare per la satira politica
e per le sue opinioni sulla società e sulla politica.
I suoi obiettivi più comuni sono i politici, ogni tipo di burocrazia,
le manovre politically correct, i mass media e le persone che hanno
in mano grandi poteri politici e sociali.
Si è inoltre espresso a favore della legalizzazione della marjuana
e dei matrimoni gay, e dalla parte della PETA.
Maher è anche critico nei confronti della religione infatti è un membro
del The Reason Project e propone il suo punto di vista anche nel
film documentario Religiolus, nel quale è l'attore principale.

Come comico è rimasto celebre soprattutto per le sue performance
stand-up, ovvero nel monologo con il pubblico;
egli è infatti al 38º posto tra i 100 migliori stand-up della
storia su Comedy Central


buona serata

Dina & Dario
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Enza
Utente Master


Regione: Veneto
Prov.: Treviso
Città: c.franco vto


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Inserito il - 16/12/2014 : 19:27:32  Mostra Profilo  Visita l'Homepage di Enza Invia a Enza un Messaggio Privato  Rispondi Quotando
LEe DAniels

Lee Louis Daniels (Filadelfia, 24 dicembre 1959) è un regista, sceneggiatore e produttore cinematografico statunitense.

Figlio di Clara Watson e William Daniels nasce a Filadelfia, in Pennsylvania, studia al Lindenwood College a Saint Charles (Missouri). Ha iniziato la sua carriera nel mondo dello spettacolo come responsabile e direttore di casting, dopo l'incontro con un produttore di Hollywood, inizia a collaborare ad alcuni progetti cinematografici che coinvolgevano il cantante Prince, Under the Cherry Moon e Purple Rain.

Il primo lungometraggio prodotto dalla sua Lee Daniels Entertainment è stato Monster's Ball - L'ombra della vita, il film è stato molto apprezzato dalla critica tanto da essere candidato a due Premi Oscar 2002, per la miglior sceneggiatura originale e per la miglior attrice, quest'ultimo vinto da Halle Berry. Successivamente produce The Woodsman - Il segreto, un drammatico film sulla pedofilia interpretato da Kevin Bacon, Kyra Sedgwick e Mos Def. Il film viene presentato al Sundance Film Festival ed ottiene tre candidature agli Independent Spirit Awards e ad altri prestigiosi premi.

Nel 2006, Daniels debutta come regista, dirigendo Shadowboxer, con un ricco cast che comprende Helen Mirren, Cuba Gooding Jr., Stephen Dorff, Vanessa Ferlito, Mo'Nique e Joseph Gordon-Levitt. Il film viene presentato in anteprima al Toronto International Film Festival e Daniels riceve una candidatura per il premio ai nuovi registi al Festival Internazionale del Cinema di San Sebastián. Nel 2008 produce Tennessee, storia di due fratelli e del loro viaggio dal Nuovo Messico al Tennessee alla ricerca del padre.

Nel 2009 torna dietro la macchina da presa e dirige il drammatico Precious, tratto da un romanzo della poetessa Sapphire. Il film, dopo aver ottenuto tre premi al Sundance Film Festival, viene presentato in competizione nella sezione Un Certain Regard del Festival di Cannes 2009. In quell'occasione ha ottenuto lunghi applausi ed una standing ovation.

Tra i vari riconoscimenti ottenuti nel corso del 2009 per Precious, all'inizio del 2010 ottiene una candidatura ai Directors Guild of America Awards, diventando il primo regista afroamericano a essere nominato al prestigioso premio.

Nel 2012 dirige l'adattamento cinematografico di Un affare di famiglia (The Paperboy), romanzo di Pete Dexter scritto nel 1995 e pubblicato in Italia da Einaudi, interpretato da Nicole Kidman, Matthew McConaughey, John Cusack, Zac Efron e Scott Glenn. Il film ha suscitato polemiche a causa di alcune scene con protagonista Kidman, che nel film interpreta Charlotte, una donna intenzionata a salvare l'uomo che ama dalla pena di morte. Nonostante le critiche negative al film, l'attrice ha ottenuto la settima nomination agli Screen Actors Guild Awards e la decima ai Golden Globe.

Nel 2013 è la volta di The Butler - Un maggiordomo alla Casa Bianca (The Butler) . La pellicola è l'adattamento cinematografico dell'articolo di giornale A Butler Well Served by This Election, scritto dal giornalista Wil Haygood e pubblicato sul The Washington Post, che narra la vicenda di Eugene Allen, maggiordomo della Casa Bianca per più di trent'anni interpretato da Forest Whitaker.




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china46
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Città: Lugano- Svizzera


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Inserito il - 16/12/2014 : 21:49:35  Mostra Profilo  Visita l'Homepage di china46 Invia a china46 un Messaggio Privato  Rispondi Quotando
DAnielle Fernande Dominique Schuelein-Steel (New York, 14 agosto 1947) è una scrittrice statunitense.

È una delle maggiori scrittrici di bestseller del mondo. È la seconda autrice donna per numero di copie in assoluto (dopo Agatha Christie), la quarta per numero di copie tra gli autori di bestseller del '900 e l'ottava tra gli scrittori più venduti di tutti i tempi. Ha venduto una cifra che varia, a seconda delle stime, dai 530 agli 800 milioni di copie, tradotti in 28 lingue e diffusi in più di 40 paesi.

Danielle Fernande Dominique Schuelein-Steel nacque il 14 agosto del 1947 a New York.

Steel iniziò a scrivere storie già da piccola, e nella tarda adolescenza iniziò a scrivere anche poesie. Diplomatasi al Liceo Francese di New York (classe 1965) frequentò la New York University e andò in Europa sempre per studiare. A 19 anni completò il suo primo romanzo ma non fu pubblicato fino al 1973.

Dal 1981, la Steel entrò nella New York Times bestsellers lists, tornandoci in seguito molte altre volte. Nel 1989, fu iscritta nel Guinness dei primati per il maggior numero di settimane consecutive (381) in cui il suo libro era rimasto in classifica. Sebbene la critica abbia stroncato spesso i suoi romanzi, essi sono amati da milioni di donne in tutto il mondo e continuano a essere citati nella bestsellers lists del New York Times.

Ventuno dei suoi libri sono stati adattati per la televisione: tra essi, due hanno ricevuto la nomination al Golden Globe: tra loro, "Gioielli" (titolo originale: "Jewels"). Oltre alla narrativa per adulti, Steel ha scritto "Max e Martha", una collana per giovani lettrici, composta da 10 libri illustrati che puntano ad aiutare i bambini che si trovano di fronte a reali problemi della vita: il rapporto tra fratelli, l'inserimento scolastico, la perdita di una persona cara, ecc. Inoltre, la Steel è autrice della collana "Freddie": 4 libri che parlano di altre situazioni della vita reale: la prima notte fuori casa, la visita dal dottore, ecc.

Danielle Steel ha anche scritto due opere non di narrativa: "Brilla una stella. La storia di mio figlio" ("His Bright Light") che tratta la vita e la morte di suo figlio Nicholas Traina, a cui era stato diagnosticato il disturbo bipolare e che per questo si suicidò nel 1997, e "Having a Baby". Ha anche scritto un libro di poesie intitolato "Love: Poems".

Nel 2002, la Steel è stata premiata dal Governo francese come "Cavaliere" dell'Ordine delle Arti e della Letteratura, per il suo contributo alla cultura del mondo.

Madre di 9 figli (Beatrix, Nick [deceduto], Trevor, Todd, Samatha, Victoria, Vanessa, Maxx e Zara) Danielle Steel ha dedicato a loro alcuni dei suoi romanzi. È stata sposata 5 volte ed è attualmente single. I suoi mariti sono stati: Claude-Eric Lazard, Danny Zugelder, William Toth, John Traina e Tom Perkins.

In aggiunta alla scrittura, Danielle Steel ha fondato e tuttora gestisce due fondazioni. La "Nick Traina Foundation", dedicata al figlio deceduto, finanzia le organizzazioni dedicate alla cura delle malattie mentali e contro l'abuso dei bambini. Ritenendo che Nick sarebbe potuto sopravvivere convivendo con la sua malattia (disturbo bipolare), la Steel combatte instancabilmente per aumentare la sensibilità verso le malattie mentali. A partire dalla pressione sui legislatori per organizzare una raccolta di fondi annuale a San Francisco, la Steel è diventata la portavoce dei molti che combattono contro queste malattie.

Nel 2003 la Steel aprì una Galleria d'Arte a San Francisco, dove vive, per esibire i quadri e le sculture di artisti emergenti. Lei conserva anche la residenza francese dove risiede per parecchi mesi all'anno. Malgrado la sua immagine pubblica e le varie attività, la Steel è conosciuta per la sua timidezza, per le rare interviste concesse e per le poche apparizioni in pubblico. Di religione Cristiana Scientista, ha origini tedesche, ebraiche e portoghesi.

QU

notte

Modificato da - china46 in data 16/12/2014 21:54:21
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dany61
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Inserito il - 17/12/2014 : 06:29:26  Mostra Profilo  Visita l'Homepage di dany61 Invia a dany61 un Messaggio Privato  Rispondi Quotando
QUinto Orazio FLacco, in latino Quintus Horatius Flaccus e noto semplicemente come Orazio (Venosa, 8 dicembre 65 a.C. – Roma, 27 novembre 8 a.C.), è stato un poeta romano. Considerato uno dei maggiori poeti dell'età antica, nonché maestro di eleganza stilistica e dotato di inusuale ironia, seppe affrontare le vicissitudini politiche e civili del suo tempo da placido epicureo amante dei piaceri della vita, dettando quelli che per molti sono ancora i canoni dell'ars vivendi.

“La vita è ciò che ti accade mentre fai altri progetti” John Lennon
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Enza
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Regione: Veneto
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Inserito il - 17/12/2014 : 11:24:34  Mostra Profilo  Visita l'Homepage di Enza Invia a Enza un Messaggio Privato  Rispondi Quotando
FLaerthy LorENzo

Lorenzo Flaherty (Roma, 24 novembre 1967) è un attore italiano, di padre irlandese e di madre italiana.

Dopo il debutto nel 1986 con il film Dèmoni 2, regia di Lamberto Bava, lavora anche in teatro sia come attore recitando nel Macbeth sia come regista de L'ultimo spettacolo. Segue la partecipazione al film Ciao ma' su Vasco Rossi, ma il primo ruolo di rilievo è nel film di Marco Tullio Giordana Appuntamento a Liverpool (1988).

Nel 1991 viene diretto da Lucio Fulci in Voci dal profondo, nel 1996 da Pupi Avati in Festival. Sempre con Pupi Avati e Fabrizio Laurenti è il protagonista del miniserial esoterico per Rai 1 Voci notturne, datato 1995. Il primo ruolo da protagonista è nel film di guerra Porzûs (1997), regia di Renzo Martinelli. Lavora poi con Maurizio Anania in Odi et amo (1998) e Il conte di Melissa (2000), e con Carlo Vanzina in Barzellette (2004).

I maggiori successi li ottiene lavorando in numerose fiction tv, tra cui ricordiamo le miniserie tv: Piazza di Spagna, regia di Florestano Vancini, Passioni, regia di Fabrizio Costa, entrambe del 1993, e La dottoressa Giò (1997), regia di Filippo De Luigi.

L'apice del suo successo lo raggiunge con le serie tv: Distretto di Polizia, Incantesimo e R.I.S. - Delitti imperfetti.






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dany61
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ENzo D'Alò (Napoli, 7 settembre 1953) è un regista, sceneggiatore e musicista italiano
Appassionato musicista, iniziò a suonare il sassofono in giovane età. Con gli anni abbandonò la sua prima passione per avvicinarsi al cinema, utilizzando la sua preparazione musicale per la composizione delle colonne sonore dei suoi film.

Dal 1983 divenne regista e sceneggiatore di serie televisive e di animazione, ottenendo riconoscimenti a livello internazionale.

Nel 1996 esordì al cinema con la regia del film d'animazione La freccia azzurra, col quale si aggiudicò due nastri d'argento e il David di Donatello per la migliore colonna sonora, composta dal cantautore Paolo Conte.

Nel 1997, in collaborazione con Osvaldo Cavandoli (autore de La Linea), si occupò della regia della serie TV dedicata alle avventure della Pimpa, la cagnolina a pois rossi dalle lunghe orecchie nata dalla penna di Francesco Tullio Altan nella prima metà degli anni settanta del XX secolo. La serie, con musiche di Beppe Crovella, della storica band italiana degli anni 70, "arti & mestieri" venne trasmessa sulle reti RAI ed in diversi paesi, non solo in Europa, vincendo il Premio Internazionale "Cartoon on the Bay" per poi essere raccolta e messa in vendita in diversi DVD.

Nel 1998 diresse il suo maggiore successo, La gabbianella e il gatto, basato sul romanzo Storia di una gabbianella e del gatto che le insegnò a volare dello scrittore cileno Luis Sepulveda, grande successo di pubblico e critica, vincitore di un nastro d'argento e del premio del pubblico al Festival del cinema di Montreal.

Nel 2000, il regista realizzò un promo di Pinocchio con i disegni di Lorenzo Mattotti e le musiche di Daniele Sepe, di cui si tratta nel documentario Mattotti di Renato Chiocca, per poi completare il lungometraggio uscito in sala nel 2013 con la colonna sonora originale di Lucio Dalla.

Nel 2001 ha diretto il film Momo alla conquista del tempo che contiene musiche di Gianna Nannini e nel 2003 ha diretto il suo primo film (e attualmente l'unico di Enzo d'Alò) basato su un soggetto originale: Opopomoz con la colonna sonora composta da Pino Daniele.

RE

“La vita è ciò che ti accade mentre fai altri progetti” John Lennon
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Enza
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Inserito il - 18/12/2014 : 12:19:05  Mostra Profilo  Visita l'Homepage di Enza Invia a Enza un Messaggio Privato  Rispondi Quotando
REgina Bianchi

Regina Bianchi nome d'arte di Regina D'Antigny (Lecce, 1º gennaio 1921 – Roma, 5 aprile 2013) è stata un'attrice italiana di teatro e cinema.

Figlia d'arte di genitori di origine francese, viene scritturata giovanissima (a 16 anni) da Raffaele Viviani prima e da Eduardo De Filippo poi, diventando così una delle più apprezzate attrici del teatro napoletano. In realtà la sua prima "apparizione" in teatro risale quando la piccola Regina aveva solo 8 giorni.


Regina Bianchi e Eduardo De Filippo in Filomena Marturano Rai tv 1962
Recitò nella compagnia che Peppino De Filippo aveva fondato dopo la clamorosa separazione dal fratello maggiore, e lasciò le scene per 15 anni per farvi ritorno soltanto sul finire degli anni cinquanta (in realtà fu il suo compagno Goffredo Alessandrini, ex marito di Anna Magnani, che la costrinse ad abbandonare le scene per tutti questi anni affinché Regina badasse alle loro due figlie).

Diventa attrice protagonista in importanti commedie del teatro eduardiano, con interpretazioni ricche di pathos e di grande umanità: memorabile rimarrà la parte principale avuta in Filumena Marturano, in sostituzione di Titina De Filippo, senza dimenticare lavori come Sabato, domenica e lunedì, Napoli milionaria! e Questi fantasmi. Ha interpretato opere, tra gli altri, di Goldoni, Garcia Lorca, Brecht e Pirandello.

La Bianchi ha preso parte a numerosi lavori cinematografici, tra cui ricordiamo Il giudizio universale (1961) di Vittorio De Sica, Le quattro giornate di Napoli (1962) di Nanni Loy, per cui vince il Nastro d'argento, Kaos (1984) di Paolo e Vittorio Taviani (in cui interpreta la madre di Pirandello) e Il giudice ragazzino (1994) di Alessandro Di Robilant, e in serie televisive come I grandi camaleonti di Edmo Fenoglio (1964) e Gesù di Nazareth (1977) di Zeffirelli.

Nel 2009 è stata ospite di Laura Lattuada a Passepartout sul canale Leonardo - Sky 418, per un'intervista nel salotto della sua casa romana affacciata su villa Ada. Nel gennaio 2011 compare in una lunga intervista televisiva del programma Visioni Private

Ha vissuto a Roma fino al giorno della sua scomparsa. L'attrice si è spenta nel sonno il 5 aprile 2013 all'età di 92 anni. La notizia della sua morte è stata data dalla famiglia.




VI
buona giornata

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dany61
Utente Master


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Inserito il - 18/12/2014 : 14:08:44  Mostra Profilo  Visita l'Homepage di dany61 Invia a dany61 un Messaggio Privato  Rispondi Quotando
VIncenzo BraCA è stato uno scrittore e commediografo salernitano, la cui fioritura letteraria si colloca tra gli ultimi anni del XVI e il primo quarto del XVII secolo. Il suo nome, in particolare, è associato al genere letterario della cosiddetta 'farsa cavaiola', di cui egli è praticamente l'unico esponente, il solo, almeno, di cui si conosca il nome.
Molto scarne sono le notizie sulla sua vita, comprese quelle ricavabili dalle sue opere, nelle quali non è sempre agevole discernere tra realtà e finzione comica[2].

Si sa che proveniva da famiglia di umilissime origini[3] e che, ancora giovanissimo, rimase orfano di padre[2]. Partendo da queste modeste condizioni riuscì comunque, tra il 1593 e il 1596, a diventare medico, formandosi alla Scuola medica salernitana, un curriculum a cui egli aggiunse forse degli studi di giurisprudenza, non conclusi, nello Studio napoletano[2], come sembrerebbe da una delle sue opere, il Processus criminalis.

Esercitò l'arte medica a Napoli[3] dal 1595 o 1596 ma dopo non molto rientrò a Salerno, stabilendo la residenza a Cava[2]. Nel 1612[4] lo si trova iscritto tra i membri dell'Almo Collegio Salernitano[2].

Importante è uno scolio presente sul primo dei due codici napoletani, il ms. IX.F47. L'annotazione è la seguente: «Originali opere del dottor Vinc.o Braca salernitano, mio cariss.o amico che morì in mia casa ammazzato. Dio lo recogli nella sua s.ta Gloria come spero, essendo morto molto cattolicamente remettendo sempre a quello che lo haueua ammazzato, et ordinò che non se querelasse»[5], vergata da mano diversa da quella dell'amanuense del codice.
La già citata annotazione sul ms. IX.F47 suggerisce[6] che la fine di Braca possa essere stata causata da un assassinio.

La data della sua morte rimane invece sconosciuta, anche se dovette essere, sicuramente, non anteriore al 1614, anno che ricorre nella dedica di un Pronuosteco e di un Buonzegnale, due opere raccolte nel già citato codice autografo IX.F47.

Una più precisa determinazione è stata avanzata, in maniera congetturale, dallo studioso Ettore Mauro, che ha proposto la data post quem del 18 febbraio 1625[7], basandosi sulla data dell'opera dal titolo Lettera de 'a Cava alla Repubreca de Genua, presente nel codice non autografo, il XIV.E45. Questa ipotesi, tuttavia, implica che si accetti l'attribuzione al Braca della Lettera de 'a Cava, che è anch'essa una congettura, non altrimenti dimostrabile[

“La vita è ciò che ti accade mentre fai altri progetti” John Lennon
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china46
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Inserito il - 18/12/2014 : 17:25:50  Mostra Profilo  Visita l'Homepage di china46 Invia a china46 un Messaggio Privato  Rispondi Quotando
CArol RoTH (nata nel 1973) è un conduttore radiofonico americano, personaggio televisivo , autore di bestseller e investitori. Lei era l'ospite di WGN Radio 's The Noon Mostra , e autore del New York Times bestseller libro, The Equation imprenditore . Roth appare settimanale sulle reti nazionali televisive via cavo, tra cui Fox Business, CNBC, CNN, Fox Notizie e MSNBC. Come un "recupero" sedicente banchiere d'investimento , che ha completato più di $ 2 miliardi nella raccolta di capitali, fusioni e acquisizioni e transazioni correlate e investe in aziende

Roth è nato nella periferia nord di Chicago, Illinois e ha frequentato Deerfield Liceo . Il padre Bernie è un sindacatore in pensione elettricista . I suoi genitori divorziarono quando era al liceo e la madre Sheri scomparso da leucemia in 1998 come ha fatto il suo passo-madre di cancro ai polmoni nel 2004. Ha frequentato la Wharton School della University of Pennsylvania , e si è laureato con lode nel 1995.

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Enza
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THeresa Russel

Theresa Russell, nata Theresa Poup (San Diego, 20 marzo 1957), è un'attrice statunitense.

Frequenta la Burbank High School, ma non ottiene alcuna laurea o diploma, decidendo, dopo qualche anno, di frequentare l'Actor's studio di Lee Strasberg. Russell inizia la carriera di modella a soli 12 anni. In seguito viene notata da Elia Kazan, che le regala, giovanissima, uno splendido debutto cinematografico nel film Gli ultimi fuochi (The Last Tycoon) al fianco di Robert De Niro nel 1976.

L'anno successivo interpreta Vigilato speciale, accanto a Dustin Hoffman. La sua interpretazione, unanimemente giudicata brillante, è snobbata dalle grandi industrie, ma la sua bravura sarà notata dall'eclettico regista inglese Nicolas Roeg, che ne farà la sua musa ispiratrice. Nel 1980 le offre il ruolo da protagonista nel thriller Il lenzuolo viola, con Art Garfunkel e Harvey Keitel.

Roeg e la Russell si sposano due anni più tardi, dando inizio ad una fra le collaborazioni cinematografiche più estrose di sempre. Realizzeranno insieme altri quattro film, con la Russell sempre in veste di protagonista femminile, Eureka, nel 1983, La signora in bianco, nel 1985, in cui evoca Marilyn Monroe, poi è la volta del thriller cult Mille pezzi di un delirio, nel 1988, e di Oscuri presagi nel 1991.

È poi una seducente assassina per Bob Rafelson, che le affida un nuovo ruolo da protagonista in La vedova nera (1987) accanto a Debra Winger, e una dura e implacabile detective in Doppia identità (1989) per Sondra Locke. Sempre nel 1991 lavora con Ken Russell, che le affida uno dei ruoli più originali e importanti della sua carriera, nel film Whore - puttana, la tragica storia nera di una prostituta agli ordini di un violento protettore, raccontata in prima persona e straordinariamente interpretata.

Il film è stato molto apprezzato dalla critica ma la distribuzione in sordina ne ha fatto oggetto di culto solo fra i cinefili. In quell'anno è scelta anche da Steven Soderbergh, che le offre un altro ruolo memorabile, quello dell'amica anarchica di Kafka in Delitti e segreti, accanto a Jeremy Irons. Fra gli altri lavori si ricordano Grotesque (1995), il torbido Sex Crimes - Giochi pericolosi (1998) al fianco di Kevin Bacon e Matt Dillon e The Believer (2001), basato sulla vera, tragica storia di uno skinhead di origine ebraica. Attiva anche in televisione, dal 2005 è protagonista della mini-serie Empire Falls, accanto ad Ed Harris. Nel 1995 l'Empire Magazine la include fra le 100 donne più sexy del cinema. Nel 1986 la Russell ha vinto il National Association of Theater Owners Award.




FR

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china46
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FRancesca Romana ELisei (Assisi, 3 luglio 1978) è una giornalista italiana.

Nata a Roma nella seconda metà degli anni settanta diventa giornalista di professione iscrivendosi all'Ordine dei giornalisti nel 2007. Inizia la carriera di giornalista alla redazione de Il Messaggero in Umbria, finché nel 2004 entra a far parte della Scuola di Giornalismo Radiotelevisivo della Rai di Perugia. Si sposta tra numerose redazioni passando per Repubblica, Giornale Radio Rai e Sky TG 24. Il primo incarico di rilievo arriva nel 2007 partecipando alla redazione del programma di attualità Anno Zero di Michele Santoro, fino ad arrivare alla conduzione del TG2 l'anno successivo; nel 2012 è al GR1[1].

Dal 4 novembre 2013 conduce la rubrica giornaliera di Tg2 Insieme.
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dany61
Utente Master


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ELeonora Lo BIanco (Borgomanero, 22 dicembre 1979) è una pallavolista italiana.

Gioca nel ruolo di palleggiatrice nel Fenerbahçe Spor Kulübü.
La carriera pallavolistica di Eleonora Lo Bianco comincia nel 1994 quando fa il suo esordio in Serie C con la Pallavolo Omegna: con la squadra piemontese ottiene due promozioni che la portano prima a giocare il campionato di Serie B2 e poi quello di Serie B1. Nella stagione 1998-99 fa parte della squadra nazionale del Club Italia e proprio nell'estate precedente fa il suo debutto nella nazionale italiana, precisamente il 21 giugno 1998, durante il Montreux Volley Masters, nella partita contro il Brasile.

Nella stagione 1999-00 fa il suo esordio nella pallavolo professionista in Serie A2 con la Futura Volley Busto Arsizio, mentre la stagione successiva è all'Olimpia Teodora di Ravenna, in Serie A1, dove rimane fino al 2002. Intanto con la nazionale, dopo aver vinto un argento al campionato europeo nel 2001, ottiene la sua prima medaglia d'oro al campionato mondiale 2002, giocando da titolare.

Nella stagione 2004-05 passa alla Giannino Pieralisi Volley di Jesi, dove resta per tre annate senza però vincere alcuni titolo a livello di club, mentre con la nazionale colleziona tre argenti, due al World Grand Prix ed uno al campionato europeo del 2005, venendo sconfitta in finale dalla Polonia, ma ottenendo il premio come miglior palleggiatrice della competizione.

Nella stagione 2005-06 viene ingaggiata dal Volley Bergamo, con il quale vince subito il campionato e la Coppa Italia, che sarà poi vinta anche nel 2008 ed una Champions League. Nel 2006 con la nazionale vince un bronzo al World Grand Prix ed ottiene un quarto posto al campionato mondiale, mentre nel 2007, oltre a diventare capitano della squadra nazionale, vince per la prima volta l'oro sia al campionato europeo che alla Coppa del Mondo; nel 2008 diventa la pallavolista con più presenze nella nazionale italiana superando Simona Rinieri. Con la squadra di club nel 2009 vince la Champions League, che sarà bissata anche l'anno successivo, mentre con l'Italia ottiene una nuova medaglia d'oro al campionato europeo ed il primo oro alla Grand Champions Cup. Sempre con la nazionale nel 2010 vince il bronzo al World Grand Prix ed il 31 ottobre dello stesso raggiunge le 475 presenze in maglia azzurra diventando la pallavolista con più presenze in nazionale, sia al maschile che al femminile.

All'inizio della stagione 2010-11 le viene diagnosticato un tumore al seno: tornerà in campo a gennaio 2011, vincendo poi il suo secondo scudetto. Con la nazionale, nel 2011, vince per la seconda volta la Coppa del Mondo: durante la competizione supera le 500 presenze, diventando l'italiana con più presenze in qualsiasi squadra nazionale italiana, sia maschile che femminile.

Nella stagione 2011-12 lascia l'Italia, trasferendosi in Turchia, nel Galatasaray Spor Kulübü, club militante nel massimo campionato, dove gioca per tre annate, per poi passare, nella stagione 2014-15, al Fenerbahçe Spor Kulübü.

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Enza
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BIlly JOel

Billy Joel: Cantante e compositore tra i più amati negli USA, dove ha venduto oltre 60 milioni di album e dove è divenuto una star del pop tra gli anni Settanta e Ottanta.

Nato a New York, William Martin Joel, il suo vero nome, si fa strada nel 1973 con il singolo "Piano Man", tratto dall’omonimo album, che arriva tra le prime top 20 e ottiene il disco d'oro. Quattro anni dopo si consacra con l'album The Stranger e con la mitica Just The Way You're (reinterpretata in seguito da Barry White), vendendo oltre dieci milioni di copie e conquistando due Grammy Awards, per la migliore canzone e il miglior disco dell'anno.

Dopo i successi di "My Life", "Honesty" e "Big Shot", nel 1985 insieme a Michael Jackson, Stevie Wonder e altri incide la canzone We Are the World, per raccogliere fondi da devolvere alle popolazioni etiopiche. Insignito del Grammy Legend Award, nel 1993 pubblica l'ultimo album pop, "River of Dreams", che solo negli Usa vende oltre 5 milioni di copie.

Dedicandosi negli anni a tour mondiali, nel 2013 si vede assegnato il Kennedy Center Honors, la più alta onorificenza per coloro che influenzano la cultura americana attraverso le arti.






buon sabato

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dany61
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JOdy LUkoki (Kinshasa, 15 novembre 1992) è un calciatore della Repubblica Democratica del Congo naturalizzato olandese, ala del PEC Zwolle e della Nazionale olandese Under-20
Nato in Congo, a causa della guerra è emigrato in Olanda insieme ai genitori e al fratello gemello Madjer. Qui inizia a giocare a calcio nello VVA/Spartaan di Haarlem, nel VV Young Boys di Bos en Lommer (Amsterdam) e nelle giovanili dell'Ajax a partire dal 2003.

Debutta ufficialmente nel campionato olandese il 19 febbraio 2011 a 17 anni in Ajax-Feyenoord 2-0 subentrando a Lorenzo Ebecilio al minuto 80. Il 4 febbraio prolunga il suo contratto in scadenza nel 2012 fino al 30 giugno 2013. Il 20 marzo colleziona la sua seconda presenza in ADO Den Haag-Ajax 3-2 subentrando a Aras Özbiliz al minuto 81. Il 15 maggio vince l'Eredivisie nello scontro diretto vinto per 3-1 contro il Twente.

Nella sua seconda stagione gioca la sua prima partita da titolare in Coppa d'Olanda il 21 settembre in Noordwijk-Ajax 1-3. Torna a giocare in campionato il 23 ottobre in occasione di Ajax-Feyenoord 1-1 subentrando a Miralem Sulejmani al minuto 55. Gioca poi da titolare tre giorni dopo la partita Roda JC-Ajax 2-4 sempre di Coppa d'Olanda. Il 29 ottobre in occasione della sua prima partita da titolare anche in campionato in Roda JC-Ajax 0-4 segna il suo primo gol con i lancieri al minuto 57 su assist di Vurnon Anita. Debutta in Europa League il 16 febbraio 2012 nella sfida persa per 0-2 contro il Manchester United, subentrando a Aras Özbiliz al minuto 80. Il 2 maggio 2012 vince la sua seconda Eredivisie consecutiva con l'Ajax concludendo la stagione con 11 presenze e 2 gol totali.

Dopo aver perso la Supercoppa d'Olanda contro il PSV Eindhoven, debutta da titolare in campionato alla prima giornata nel 2-2 contro l'AZ Alkmaar. Segna il suo primo gol stagionale il 19 agosto alla seconda giornata di campionato nel 1-6 contro il NEC Nijmegen. Il 5 maggio 2013 vince la sua terza Eredivisie consecutiva con l'Ajax.

In vista della stagione 2013-2014 l'allenatore De Boer non lo convoca per il ritiro a De Lutte perché non rientra più nei suoi piani e così Lukoki si allena con le giovanili. Il 2 agosto si trasferisce in prestito allo Sportclub Cambuur

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celeste
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LUpertz Markus - pittore, scultore e fotografo tedesco, nato a Liberec (Repubblica Ceca) nel 1941

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dany61
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UAhkara Kheti, a volte indicato come Kheti III è stato un faraone della X dinastia egizia.
Uahkara (anche Wahkara) regnò da Heracleopolis Magna contemporaneamente ai sovrani tebani della XI dinastia; uno di costoro era probabilmente Wahankh Antef II.

Pur non comparendo in alcuna delle liste reali (il Canone Reale è fortemente danneggiato proprio nella parte che dovrebbe riportare la X dinastia) la sua esistenza è confermata da prove archeologiche (i suoi cartigli sono riportati su una bara proveniente dal sito di Deir el-Bersha [2]) e da testi posteriori. Le notizie che possediamo citano un alternarsi di scontri e di periodi di pace tra le due dinastie che stavano tentando di riunificare l'Egitto.

Di Uahkara Kheti sappiamo degli sforzi per liberare i distretti del Basso Egitto dal controllo dei asiatici (probabilmente beduini provenienti dal Sinai) che vi si erano installati provenendo da est. Sotto il regno di questo sovrano ripresero anche i commerci con Biblo.

Nella lotta contro Tebe, che negli ultimi anni del regno assunse toni più aspri, si ha notizia della profanazione di necropoli da entrambe le parti. Uahkara Kheti ebbe come alleato Tefibi, nomarca del XIII distretto ("Alto sicomoro") dell'Alto Egitto.
Secondo alcune fonti Uahkara Kheti potrebbe aver regnato per circa cinquanta anni

KA

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Enza
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Inserito il - 21/12/2014 : 11:52:04  Mostra Profilo  Visita l'Homepage di Enza Invia a Enza un Messaggio Privato  Rispondi Quotando
KAte JAckson

Catherine "Kate" Elise Jackson (Birmingham, 29 ottobre 1948) è un'attrice statunitense.

È conosciuta soprattutto per il ruolo di Sabrina Duncan nella serie televisiva Charlie's Angels.

Ha frequentato l'Università del Mississippi. Trasferitasi in California nel 1970, interpreta per un anno il ruolo di Daphne Harridge nella soap opera Dark Shadows e, dal 1972 al 1976, il ruolo di Jill Danko nella serie televisiva A tutte le auto della polizia.

Dal 1976 al 1979 interpreta Sabrina Duncan in Charlie's Angels; è considerata la migliore attrice tra le tre protagoniste originali della serie. Per le sue qualità recitative le viene offerta la parte di Joanna (poi andato a Meryl Streep) in Kramer contro Kramer, ruolo che deve rifiutare a causa del suo contratto ancora in essere per Charlie's Angels: questo la spingerà a lasciare la serie televisiva che le ha dato il successo, due stagioni prima della sua sospensione definitiva.

Nel 1982, Kate recita nel film Making Love accanto a Michael Ontkean e Harry Hamlin, film considerato molto in anticipo sui tempi per i modi in cui affronta l'argomento dell'omosessualità.

Dal 1983 al 1987, recita accanto a Bruce Boxleitner nella serie TV Top secret, in cui la Jackson si trasforma, suo malgrado, da mamma e casalinga in agente della CIA. Dopo Top secret, è la protagonista della serie brillante Baby Boom, tratta dall'omonimo film con Diane Keaton, ma la produzione dura solo un anno. Nel 1989, interpreta la madre di Patrick Dempsey nel film Seduttore a domicilio. In seguito, è apparsa in vari film e fiction per la televisione, tra i quali La morte nera, Sabrina, vita da strega, Squadra emergenza e Criminal Minds.

Nel 2010 ha ammesso i suoi problemi economici, avendo dichiarato bancarotta e fatto causa al suo manager.





buona domenica

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dany61
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Inserito il - 21/12/2014 : 14:15:39  Mostra Profilo  Visita l'Homepage di dany61 Invia a dany61 un Messaggio Privato  Rispondi Quotando
JAck Kirby, all'anagrafe Jacob Kurtzberg (New York, 28 agosto 1917 – Thousand Oaks, 6 febbraio 1994), è stato un fumettista statunitense. Detto "The King" (Il Re) dei comics, è stato uno dei più grandi, celebri ed influenti autori di fumetti della storia, prolifico e inconfondibile grazie al suo stile riconoscibile a prima vista, divenuto il modello per generazioni di autori. Sulla sua tomba, nel cimitero di Thousand Oaks, in California, la lapide reca l'incisione di una corona.
Lavorò per lo studio dei fratelli Fleischer dal 1935 dove contribuì ai disegni per i cartoni animati di Betty Boop e Popeye (Braccio di Ferro). Nel 1936 si unisce al Lincoln Newspaper Syndicate (i Syndicate erano agenzie che vendevano, fra l'altro, i diritti per la pubblicazione delle strisce a fumetti) e lavorò per loro fino al 1938, quando l'agenzia chiuse.

Kirby incontrò Joe Simon nel periodo in cui stava lavorando come freelance per vari editori. I due giovani si unirono e cominciarono a produrre fumetti completi, con l'intento di proporli agli editori per venderli. Il duo creò nel 1941 il patriottico eroe Capitan America per la Timely Comics (che divenne la Marvel), di cui era proprietario Martin Goodman. Lo sfruttamento dinamico della prospettiva, l'uso innovativo delle due pagine centrali, la tecnica cinematica e il senso enfatico dell'azione di Kirby fecero del titolo un immediato successo e riscrissero le regole della composizione della tavole nei fumetti.

Il nome di Simon & Kirby divenne sinonimo di fumetti di supereroi divertenti ed avvincenti. Dopo dieci numeri di Captain America si trasferirono alla DC, dove si insediarono sulle pagine di Sandman pubblicate in Adventure Comics; produssero anche Boy Commandos, Newsboy Legion, e Manhunter.

Con il declino della popolarità dei fumetti avvenuto dopo la Seconda guerra mondiale, Kirby e il suo socio iniziarono a realizzare un variegato assortimento di storie di altro genere. Sono accreditati per aver creato il primo titolo romantico, Young Romance Comics. Oltre a ciò, Kirby e Simon furono autori di fumetti polizieschi, horror, western, ed umoristici.

Il connubio Kirby & Simon si concluse nel 1954, con la pressione esercitata sull'industria del fumetto dalla censura autoimposta e dalla pubblicità negativa. Kirby continuò a elaborare fumetti, reinventando Freccia Verde su Adventure Comics e creando i Challengers of Unknown, un gruppo di quattro amici che sfidano la morte e l'ignoto senza paura.

Stan Lee e la Marvel[modifica | modifica wikitesto]
Kirby ritornò alla Marvel dove disegnò una sequela di immaginifici mostri, storie horror e di fantascienza per i molti titoli antologici della casa editrice. Lo stile originale e le potenti creature di altri mondi di Kirby furono un successo fra i lettori. Con il benestare dell'editore Martin Goodman e del supervisore, direttore artistico e scrittore capo Stan Lee, Kirby iniziò a lavorare di nuovo sui fumetti supereroistici nel 1961.

Kirby partecipò alla creazione di quasi tutti i personaggi Marvel Comics per molti degli anni successivi. Tra i personaggi e le ideazioni più significative ci sono i Fantastici Quattro, Thor, Hulk, Iron Man, gli X-Men originali, Silver Surfer, Vendicatori, il Dottor Destino, Magneto, gli Inumani e la loro città nascosta Attilan, Pantera Nera e la sua nazione Wakanda, situata in Africa.

Il Capitan America di Simon e Kirby fu reintegrato nella continuity Marvel, dopo che Lee aveva notato che il pubblico avrebbe apprezzato il suo ritorno. Di converso, Kirby approvò l'idea di Lee di approfondire la personalità del personaggio.

Kirby collaborò spesso alla stesura delle trame delle storie che disegnava, nello stile del cosiddetto "Metodo Marvel" (Marvel Method), il che lo portò a introdurre elementi che non erano menzionati nelle sceneggiature di Lee; in particolare, a Kirby si attribuisce la creazione di Silver Surfer, di cui non si fa cenno nell'abbozzo di trama per la storia in cui il personaggio appare per la prima volta (un episodio dei Fantastici Quattro). Sembra che a Kirby fu richiesto di progettare Galactus come una sorta di divinità, nemico dei Fantastici Quattro. Kirby pensò che un cattivo così potente avrebbe dovuto avere un araldo e aggiunse una figura relativamente piccola che solcava i cieli. Lee domandò di cosa si trattasse, e alla fine Silver Surfer divenne uno dei suoi personaggi Marvel preferiti.

La rapidità di Kirby nel realizzare il layout (disposizione delle vignette) delle tavole e nell'elaborare le trame, indusse Lee, nella sua veste di supervisore e direttore artistico, ad assegnare a Kirby la realizzazione delle sole matite, a cui si sarebbe riferito per completare le sceneggiature con i dialoghi. Fatto ciò passava il lavoro a inchiostratori, coloristi e letteristi, che lo avrebbero ultimato per la stampa.

La fine della carriera[modifica | modifica wikitesto]
In seguito a profondi disaccordi con Lee e Goodman, Kirby ritornò alla DC all'inizio degli anni settanta. Qui Kirby iniziò a sviluppare una delle opere più complesse della sua vita: la saga dei Nuovi Dei, nota anche con il nome di Quarto Mondo (The Jack Kirby's Fourth World, in originale) a causa di un errore di un redattore DC. La saga si sviluppa attraverso alcune testate come Superman's Pal, Jimmy Olsen, The New Gods Mister Miracle, The Forever People: in questo grande lavoro, oltre a creare personaggi divenuti, in poco tempo, parte integrante del DC Universe, come il cattivo cosmico Darkseid o gli eroi ribelli Scott Free e Big Barda, ha anche la possibilità di realizzare storie, in piena libertà, su Superman, il capostipite di tutti i supereroi.

A queste storie si aggiunsero altre creazioni originali come O.M.A.C. (One Man Army Corps, traducibile con Uomo-esercito), Kamandi, l'ultimo ragazzo della Terra, il demone Etrigan (noto anche come Demon, o Etrigan, the Demon), entità infernale che vive in simbiosi con l'umano Jason Blood, una nuova incarnazione del Sandman della Silver Age, quest'ultimo nuovamente e per l'ultima volta in coppia con Simon.

Successivamente Kirby tornò alla Marvel dove si occupò nuovamente di Capitan America, curandone sia i testi che i disegni. Sempre di questi anni sono: Devil Dinosaur, Gli Eterni (The Eternals), e un adattamento di 2001: Odissea nello spazio, da cui derivò anche una serie. Lasciò definitivamente la Marvel per lavorare nell'animazione, dove elaborò il design, fra gli altri, di Turbo Teen e Thundarr the Barbarian.

Kirby fu anche l'autore delle strisce, su testi di Carl Fallberg, che adattano la storia del film prodotto dalla Disney, Il buco nero (The Black Hole, 1979), pubblicate dal 2 settembre del 1979 al 24 febbraio del 1980.

Venne quindi la Pacific Comics, un editore statunitense di fumetti specializzato per le fumetterie, che fece un accordo innovativo con Kirby, pubblicando la sua serie Captain Victory. Kirby restava proprietario dei diritti sulle sue creazioni e riceveva percentuali sul venduto. Ciò rappresentò una svolta, creando un precedente che aiutò altri autori a ricevere una considerazione analoga per il loro lavoro nei fumetti. La nascita della Image Comics (1992) affonda le sue radici anche in questo episodio.

Negli anni novanta la Topps Comics pubblicò alcuni titoli rimasti inediti di Kirby che furono ribattezzati Kirbyverse. Alcune delle storie vennero scritte da Roy Thomas e Kurt Busiek.

Nel 2006 la Marvel ha annunciato il ritrovamento di una storia quasi completa e inedita dei Fantastici Quattro realizzata dalla coppia Lee - Kirby,[1] che doveva essere la prima versione di Fantastic Four n. 102, ultimo albo realizzato da Kirby prima di passare alla DC. Le tavole, rimaste a matita e completate da Joe Sinnot, sono state pubblicate nell'albo speciale Fantastic Four The Lost Adventure nel febbraio 2008.[2]

Eredità[modifica | modifica wikitesto]
Kirby è pubblicamente riconosciuto dagli autori di fumetti e dai fan come uno dei più grandi e influenti artisti della storia del fumetto. La sua prolificità fu leggendaria: è stato stimato che nel corso della sua vita abbia disegnato oltre 25.000 pagine oltre a centinaia di strisce e bozzetti. Fu anche pittore, e lavorò al design per numerosi film hollywoodiani.

Nel 1985 fu scoperto che dozzine delle pagine del lavoro di Kirby erano state "perse" dalla Marvel. Della vendita di queste pagine si sarebbe occupata la famiglia di Kirby negli ultimi anni, intentando anche una causa fra Kirby e il suo più celebre datore di lavoro.

Jacob Kirgstein, un personaggio di Authority, serie Wildstorm, è chiaramente ispirato a Kirby.

In onore di Kirby è intitolato il premio chiamato Kirby Awards, destinato ad autori di fumetti.

Il gruppo rock Monster Magnet richiamò l'impatto culturale che ebbe l'opera di Kirby in una loro canzone, Melt, che contiene queste parole: «I was thinking how the world should have cried / On the day Jack Kirby died.» (Stavo pensando a come il mondo avrebbe dovuto piangere / Il giorno in cui Jack Kirby morì).

Il gruppo del percussionista Gregg Bendian, Interzone, registrò un album di tributo nel 2001, intitolato Requiem for Jack Kirby.

Nella serie di cartoni animati Le avventure di Superman, uno dei personaggi di contorno, Dan Turpin, è modellato sulle fattezze di Jack Kirby.

Nella serie animata di Rat-Man, una delle vie della Città Senza Nome è chiamata Kirby Street, omaggio di Leo Ortolani a Kirby. Nel fumetto, invece, Kirby compare come protagonista della storia "Il re ed io", dove Rat-boy incontra l'autore dei suoi fumetti preferiti, il "Re", che gli spiega la sua poetica.

Molti autori si richiamano alla lezione del grande Kirby: tra questi, ricordiamo John Byrne, Mike Mignola, John Romita Jr., il menzionato Leo Ortolani e, in modo più esplicito, adeguando la sua lezione agli stilemi artistici attuali, José Ladrönn e Steve Rude. Di Kirby restano alle generazioni successive la fantasia per scenari tecnologici futuristici, la possanza delle figure e il dinamismo del tratto. Fu Kirby a rompere la tradizione della composizione della tavola in rigidi pannelli, utilizzandone di forme e misure diverse, con immagini vigorose che strabordavano da esse.

Nella prima stagione del serial TV statunitense Heroes, il combattimento finale tra Sylar e Peter Petrelli avviene in una piazza chiamata Kirby Plaza in onore del celebre fumettista.

Nel sedicesimo episodio della terza stagione del serial TV The Big Bang Theory, il giudice che decide le sorti di Sheldon Cooper si chiama J. Kirby.

KI

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KIm CArnes

Kim Carnes (Hollywood, 20 luglio 1945) è una cantante statunitense attiva dagli anni sessanta, ma che ha avuto un momento di particolare successo durante gli anni ottanta.

Si dedica inizialmente al folk incidendo il suo primo album discografico, Rest on Me, nel 1971.

Per tutti gli anni settanta non lascia molte tracce di sé nelle classifiche di vendita statunitensi ma all'inizio degli anni ottanta prende due scelte decisive: quella di dedicarsi alla canzone sentimentale in collaborazione con il marito Dave Ellingson e quella di mettere la sua voce roca al servizio di una canzone in cui non aveva creduto subito, e che diventerà invece il suo successo mondiale: Bette Davis Eyes, scritta nel 1974 da Donna Weiss e Jackie DeShannon e incisa nel 1981.

Trascurata prima di allora, la canzone acquista nuovo interesse grazie al decisivo intervento di Bill Cuomo, che crea appositamente per il brano un nuovo arrangiamento.

Numero uno negli USA, e ai primi posti in Europa, la canzone vince il Grammy Award del 1982 per il singolo dell'anno, trainando al successo l'album Mistaken Identity. La canzone viene usata anche nel film La solitudine dei numeri primi di Saverio Costanzo, tratto dall'acclamato romanzo del 2008 di Paolo Giordano. Dopo la hit Bette Davis Eyes, la Carnes ricevette i ringraziamenti personali dalla stessa Bette Davis.

Negli anni successivi ha inciso altri brani di sicuro interesse, comparendo anche nella colonna sonora di Flashdance (1984), dal film omonimo Flashdance, con il brano I'll Be Here Where the Heart Is. Sempre nel 1984, duetta con la cantante, Barbra Streisand, nel brano Make no Mistake (He's Mine), il duetto venne inserito nel disco di duetti della Streisand dal titolo, Duets del 2002. Una cover della canzone venne incisa tre anni dopo in versione maschile, infatti Kenny Rogers registro' il duetto in coppia con Ronnie Milsap. La canzone adattata al maschile venne ribattezzata, Make no Mistake (She's Mine). Tra il 1983 ed il 1986 ha piazzato altri singoli di un certo successo, nell'ordine: You Make My Heart Beat Faster (1983), Invitation to Dance (1985), Crazy in the Night (1986). Nel 1985 ha partecipato ad USA for AFRICA insieme ad altri numerosi artisti, in particolare canta insieme con Cyndi Lauper e Huey Lewis.

Lontana dal grosso pubblico, ha poi proseguito la sua carriera dedicandosi principalmente a progetti per il cinema e la televisione.




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dany61
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CArmen MiranDA, nome completo Maria do Carmo Miranda da Cunha (Marco de Canaveses, 9 febbraio 1909 – Beverly Hills, 5 agosto 1955), è stata un'attrice e cantante brasiliana.

Sebbene siano passati più di cinquant'anni dalla sua morte, il fascino tropicale di Carmen Miranda sopravvive ancora. Conosciuta per il suo turbante tutti-frutti, A Pequena Notável, come era chiamata in Brasile, o The Brazilian Bombshell, negli Stati Uniti, oltre a cantare e ballare, produceva i costumi con cui appariva sui palchi di Broadway e nei musical di Hollywood degli anni 40 e 50, e in quel periodo fu l'attrice meglio pagata dagli studios.

Nata in Portogallo, Carmen Miranda, nome d'arte di Maria do Carmo Miranda da Cunha, si trasferì in Brasile con la famiglia in giovane età. Nel 1925, sedicenne a Rio de Janeiro, lavorando in un negozio di abbigliamento Carmen scoprì il proprio talento nel creare cappelli e vestiti. Iniziò a disegnare e cucirsi i costumi nel 1930, quando in Brasile si presentò come cantante professionista
Nata in Portogallo, la sua famiglia si trasferì in Brasile quando lei aveva un anno: educata presso il convento di Santa Teresa del Bambin Gesù, iniziò a esibirsi come cantante e ballerina di samba nelle feste paesane, fino a quando non le diedero l'opportunità di lavorare per la radio.

Guadagnatasi una certa fama, fu invitata a esibirsi nei teatri di Broadway, a New York, contribuendo così alla diffusione della musica brasiliana negli Stati Uniti; vi si stabilì definitivamente nel 1939, realizzando numerosi film musicali che la resero celebre.

Consumatrice abituale di anfetamine, barbiturici, alcol e tabacco, morì di infarto a 46 anni.

Nel 1998 le fu intitolata una piazza di Hollywood (Carmen Miranda Square).

È citata nel film Radio Days di Woody Allen tra le leggende radiofoniche americane degli anni trenta e quaranta.

Nel 1976 in suo onore è stato inaugurato un museo a Rio de Janeiro.

È la sorella dell'attrice Aurora Miranda.

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china46
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DAnko Jones sono un gruppo rock/Hard Rock formato a Toronto, Canada nel 1996.



KO

buonasera
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dany61
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KOsta BArbarouses Barbarouses (Wellington, 19 febbraio 1990) è un calciatore greco naturalizzato neozelandese,
attaccante del Melbourne Victory e della nazionale di calcio neozelandese.
Ha esordito nel calcio professionistico con la maglia del Team Wellington, con il quale ha segnato 2 gol.

Barbarouses fu ufficialmente ingaggiato dal Wellington Phoenix il 4 maggio 2007, diventando il più giovane calciatore ad aver mai giocato per la squadra.[1] Fece il suo debutto nella A-League il 21 ottobre, entrando all'86º minuto della sfida contro il Central Coast Mariners FC. Il suo primo gol risale invece al 18 gennaio 2009, durante la partita contro l'Adelaide United. Si è poi replicato il 1º novembre 2009, segnando contro il Sydney F.C. con un tiro al volo che scavalcò il portiere Clint Bolton, dopo aver sostituito Leo Bertos. Il 4 novembre 2009 esordisce da titolare contro il Newcastle Jets, giocando tutta la partita e servendo un assist al compagno di reparto Chris Greenacre.

Nel febbraio 2010 ha firmato un contratto di tre anni con il Brisbane Roar

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BArrymore EthEL

Proveniente da una celebre famiglia di attori, l'affascinante, sofisticata e viziosa Ethel Barrymore nasce a Philadelphia, in Pennsylvania (USA), il 15 agosto 1879. Educata in un convento, ha solo quindici anni quando, sotto la guida di suo zio, sale la prima volta sul palcoscenico.

Interpreta la sua prima parte da protagonista a Broadway in "Captain Jinks of the Horses Marines", nel 1900.

L'indomani è una star e in breve tempo diventa la "prima signora" della scena americana ottenendo grandissimo successo per oltre quarant'anni, grazie al suo intrigante fascino (viene coniata per lei l'espressione "glamour girl") e al suo notevole temperamento drammatico. Memorabile la sua interpretazione dell'inquieta Nora in "Casa di bambola" di Ibsen (1905); eccellente interprete shakespeariana di Rosalinda in "Come vi piace", Porzia ne "Il mercante di Venezia", e Ofelia nell'"Amleto".

Dopo il suo esordio cinematografico in "The Nightingale" (1914), Ethel Barrymore interpreta altri tredici film negli anni '10 e in seguito si dedica esclusivamente al teatro sino al suo ritorno sul set, nel ruolo dell'ostinatamente stupida zarina, con "Rasputin e l'imperatrice" (Rasputin and the Empress, 1932) di Richard Boleslawski, l'unico in cui è insieme ai suoi celebri fratelli, John e Lionel.

Dopo essersi dedicata di nuovo al teatro, nel 1944 torna alla grande sullo schermo per interpretare la madre di un giovane sbandato (interpretato da Cary Grant) nell'insolito "Il ribelle" (None But the Lonely Heart, 1944) di Clifford Odets, per il quale ottiene un meritatissimo premio Oscar.

Rimane così nel cinema, interpretando la versione femminile dei personaggi tipici di suo fratello Lionel, ossia vecchie signore dal carattere difficile e bisbetico, ma in fondo generoso, in film come "La scala a chiocciola" (The Spiral Staircase, 1946) di Robert Siodmak, "Il caso Paradine" (The Paradine Case, 1947) di Alfred Hitchcock, "Il ritratto di Jennie" (Portrait of Jennie, 1948 ) di William Dieterle, e "Tu sei il mio destino" (Young at Heart, 1954) di Gordon Douglas.

Grande favorita degli ambienti sociali più esclusivi di Hollywood, Ethel Barrymore viene apprezzata per il suo fine senso dell'umorismo e per la sua passione per il baseball, che essa avrebbe incarnato orgogliosamente nel film "Sogno dei miei vent'anni" (Just for You, 1952) di Elliott Nugent.

Ethel Barrymore muore a Beverly Hills, in California, il 18 giugno 1959; successivamente un teatro di Broadway verrà intitolato al suo nome.







buona giornata

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china46
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ELena Carolina Teresa di WIttelsbach, nota anche col soprannome Néné (Monaco di Baviera, 4 aprile 1834 – Ratisbona, 16 maggio 1890), nata Duchessa in Baviera, fu principessa ereditaria di Thurn und Taxis per matrimonio.

Elena era la seconda figlia di Massimiliano Giuseppe in Baviera, appartenente al ramo ducale della famiglia reale, e della Principessa Ludovica di Baviera. Nata nel palazzo paterno a Monaco di Baviera, trascorse l'infanzia al castello di Possenhofen, residenza estiva della famiglia. Elena, al contrario dei famigliari, era cattolica praticante, si recava spesso dai malati e si dava ad opere di carità.

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lampaDINA e lampaDario
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dany61 ha scritto:

JOe cocker cantante

Inizia la sua carriera musicale nella sua citt? natale, all'et? di 15 anni; la sua prima band ? gli Avengers (con il nome di Vance Arnold), seguita dai Big Blues (1963), e infine The Grease Band (1966). Il suo primo singolo ? la cover dei Beatles "I'll Cry Instead", dall'album A Hard Day's Night.

Dopo un qualche successo in Gran Bretagna con il singolo Marjorine, la sua fama scoppia con la sua versione di With a Little Help from My Friends, un'altra cover beatlesiana stavolta dall'album Sgt. Pepper's Lonely Hearts Club Band. Questa versione, con Jimmy Page alla chitarra solista, diviene prima nelle classifiche inglesi per una settimana nel novembre 1968.

Nel 1969 canta a Woodstock, e la sua interpretazione del brano di Leon Russell Delta Lady ? un nuovo successo. Continua la sua serie di cover dei Beatles nel 1970 con una versione di She Came In Through the Bathroom Window dall'album Abbey Road. Mentre il suo successo in Gran Bretagna comincia a scemare, entra nelle classifiche statunitensi con Cry Me a River e Feelin' Alright; nel 1970, la sua versione live di "The Letter" dei Box Tops, che appare nell'album dal vivo Mad Dogs & Englishmen, ? il primo hit che raggiunge la Top Ten USA.

Nel 1969 appare all'Ed Sullivan Show. La sua interpretazione ha spesso un'intensit? fisica, spesso presa in giro da John Belushi nei suoi spettacoli: al Saturday Night Live ci fu anche un duetto improvvisato tra di loro, in una puntata in cui Cocker era ospite.

All'inizio degli anni settanta la sua carriera si blocca per una serie di problemi soprattutto legati all'abuso di alcol; Cocker ritorna per? prepotentemente a scalare le classifiche nella seconda met? degli anni ottanta, con la sua versione di You Can Leave Your Hat On, scritta da Randy Newman, dal film 9 settimane e ?. ? di inizio decennio per? il duetto Up Where We Belong, (brano scritto da Buffy Sainte-Marie e Will Jennings) e cantato con Jennifer Warnes dal film Ufficiale e gentiluomo; Oscar per la miglior canzone); pi? in la nel tempo arriveranno Unchain my heart, When The Night Comes, N'oubliez jamais e un duetto con Eros Ramazzotti realizzato nel 1998, That's all I need to know", inserito nell'album live "Eros live" di Eros.

Nel settembre 2010 viene invitato a I migliori anni, presentato da Carlo Conti. Cocker ha inciso un nuovo album Hard Knocks in uscita il 5 ottobre 2010. Il disco, il primo di inediti dopo otto anni, ? prodotto da Matt Serletic, gi? al lavoro con Carlos Santana e Matchbox Twenty. L'interprete inglese lo ha presentato il 14 novembre 2010 al Palasharp di Milano, durante l'unica tappa italiana del suo tour europeo autunnale
SA

Joe cocker



Nato a Sheffield, 20 maggio 1944
morto a Crawford, 22 dicembre 2014

Dina & Dario
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dany61
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WIlfredo Daniel CAballero Lazcano, detto Willy (Santa Elena, 28 settembre 1981), è un calciatore argentino, portiere del Manchester City e della Nazionale argentina.

Cresciuto calcisticamente nel Boca Juniors, si è trasferito in Spagna nel 2004. Vanta l'oro olimpico di Atene 2004, nel quale è stato il secondo portiere alla spalle del titolare Germán Lux.
Caballero inizia la sua carriera nel 2001, tra le file del Boca Juniors, dove vince tre titoli in altrettante stagioni.

Nel 2004 si trasferisce in Spagna, nell'Elche, ma nel 2006 ritorna in patria all'Arsenal de Sarandì, con la formula del prestito. Al termine della stagione rientra all'Elche, dove si afferma come portiere titolare per gli anni successivi.

L'11 febbraio 2011 si trasferisce al Malaga, debuttando nel match pareggiato per 1-1 contro il Villarreal. Gioca da titolare per il resto della stagione, ma alla fine la sua squadra retrocede in Segunda División. Il 1º ottobre 2011 entra nel libro dei record della storia del Malaga: con 480 minuti di imbattibilità supera il precedente record di Pedro Contreras (429 minuti).

L'8 Luglio 2014 viene acquistato per sei milioni di euro dal Manchester City, dove ritrova come allenatore Manuel Pellegrini.

Nazionale
Ha partecipato alle Olimpiadi di Atene nel 2004 vincendo la medaglia d'oro, tuttavia senza mai essere sceso in campo, successivamente è stato convocato per la Confederations Cup nel 2005, nel ottobre 2014 a quasi dieci anni di distanza viene richiamato dal CT Gerardo Martino nella Nazionale argentina per le sfide amichevoli contro Croazia e Portogallo.

“La vita è ciò che ti accade mentre fai altri progetti” John Lennon
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Enza
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CAroll Baker

rroll Baker, pseudonimo di Karolina Piekarski (Johnstown, 28 maggio 1931), è una ex attrice statunitense.

Figlia di un agente di commercio viaggiatore, abbandona il St. Petersburg Junior College dopo un solo anno di frequenza e, appena quindicenne, inizia la carriera d'artista facendo la ballerina in occasione di convention politiche a Miami; lavora poi come assistente di un prestigiatore. Nel 1952 recita nel dramma televisivo seriale Monodrama Theater. Dopo un matrimonio durato da gennaio ad agosto 1953 con tale Louie Ritter, si trasferisce a New York, dove approda in TV, girando una serie di sketch pubblicitari, e calca il palcoscenico di Broadway, sempre con parti di poco conto.

Il suo esordio sul grande schermo è una piccola parte nel film musicale Fatta per amare (1953). L'anno successivo, dopo aver lavorato anche come ballerina di night-club per raccogliere i soldi necessari all'iscrizione, inizia a frequentare i corsi dell'Actor's Studio. Il 3 gennaio 1955 sposa il regista Jack Garfein, sopravvissuto all'Olocausto, e a seguito del matrimonio si converte all'ebraismo. Dall'unione nasce nel 1956 una figlia, Blanche Baker, che in seguito intraprenderà anche lei la carriera d'attrice; nel 1958 nasce il loro secondo figlio, Herschel Garfein. Il matrimonio con Garfein terminerà con il divorzio nel 1969.

La svolta nella carriera della Baker avviene quando la Warner Bros. si interessa a lei, con l'intenzione di farne una nuova Marilyn Monroe. Le viene affidato un ruolo in un film di grande spessore, Il gigante (1955), di George Stevens. Ma l'attrice raggiunge la grande notorietà e la sua maggiore affermazione l'anno successivo con Baby Doll - La bambola viva (1956), di Elia Kazan, per la cui interpretazione ottiene la nomination agli Oscar. I rapporti con la Warner Bros. si incrinano, finché il sodalizio termina, in seguito ai ripetuti rifiuti dell'attrice di fronte a proposte di recitare in film o ruoli che non gradisce (fra cui una serie di pellicole pulp e un ruolo di ninfomane).

Lavora anche con John Ford, recitando nella pellicola Il grande sentiero (1964), mentre della collaborazione con Gordon Douglas si segnala il film Jean Harlow, la donna che non sapeva amare (1965), una biografia romanzata di Jean Harlow, celebre diva degli anni trenta. Il film le fruttò un compenso di 200.000 $. Due anni più tardi, per L'harem, di produzione franco-italo-tedesca, il suo compenso sarà di 60.000 $ più il 50% dell'incasso negli Usa.

Nella seconda metà degli anni sessanta si trasferisce in Italia, dove gira diversi film, per lo più gialli firmati dal regista Umberto Lenzi, come Il coltello di ghiaccio (1972), o produzioni erotiche, tra le quali L'harem (1967) di Marco Ferreri. Nel 1973 prende parte anche al film Baba Yaga di Corrado Farina, tratto dalla serie di fumetti erotici Valentina di Guido Crepax, a fianco di Isabelle De Funès ed Ely Galleani.

Vive anche in Spagna, Germania, Inghilterra e Messico, sempre continuando a recitare. In Inghilterra lavora anche in teatro. Infine, torna a vivere e lavorare con successo negli Stati Uniti, dove nel 1982 sposa il suo terzo e attuale marito, l'attore Donald Burton. Nell'ultima parte della sua carriera interpreta diversi ruoli, anche drammatici, come in Star 80 di Bob Fosse (1984), dove impersona con intensità la madre della protagonista; o come in Paura (1986).

In Ironweed, primo film americano di Hector Babenco (1987), lavora al fianco di Meryl Streep e Jack Nicholson, mentre in Un poliziotto alle elementari, del 1990, si cimenta in un ruolo comico, accanto ad Arnold Schwarzenegger. Numerose volte recita in film per la TV o in singoli episodi di serie TV (più frequentemente dal 1983 in poi). Il suo ultimo film è del 2000. Nel 1983 ha pubblicato un'autobiografia (Baby Doll: an Autobiography).

La figlia Blanche ha sposato nel 1982 l'attore Bruce van Dusen, dal quale ha avuto tre figli, Zane, Dara e Wynnie, prima del divorzio, avvenuto nel 2002.



SU

buona giornata

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china46
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Inserito il - 25/12/2014 : 00:47:14  Mostra Profilo  Visita l'Homepage di china46 Invia a china46 un Messaggio Privato  Rispondi Quotando
SUsannah York, nome d'arte di Susannah Yolande Fletcher (Londra, 9 gennaio 1939 – Londra, 15 gennaio 2011), è stata un'attrice britannica.

Dopo essersi diplomata alla Royal Academy of Dramatic Arts di Londra, Susannah York iniziò la sua carriera nel cinema nel 1960 recitando in Whisky e gloria con Alec Guinness e John Mills, per poi farsi conoscere meglio al grande pubblico per il ruolo di Sophie Western in Tom Jones del 1963 accanto ad Albert Finney. Ha inoltre interpretato la parte della madre di Clark Kent, Lara, in Superman (1978) e nei sequel Superman II (1980) e Superman IV (1987).

Il molto apprezzato talento la portò a recitare anche in Un uomo per tutte le stagioni (1966).

Quegli anni per Susannah furono l'apice della carriera cinematografica, recitando in L'assassinio di Sister George (1968), e coronati da una candidatura all'Oscar come miglior attrice non protagonista per Non si uccidono così anche i cavalli? (1968). Per l'interpretazione guadagnò anche il BAFTA nella medesima categoria.

Ha notoriamente snobbato gli stessi Academy Awards quando, riguardo alla sua candidatura, si dichiarò offesa per esser stata candidata senza che le fosse stato chiesto. Susannah tuttavia partecipò alla cerimonia della consegna degli Oscar. Vinse Goldie Hawn per Fiore di cactus.

Un altro passo importante fu la vittoria del premio per la miglior interpretazione femminile al 25º Festival di Cannes per Images di Robert Altman (1972).

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Enza
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prendo MAuRO Corona

Erto (Pordenone) 9 agosto 1950. Scrittore. Scultore. Alpinista. «Io sono come le corna delle lumache. Che escono per guardare, spiare. Ma, appena le tocchi, si ritirano».
• In base a quello che lui stesso racconta, la madre fuggì alle violenze del padre lasciandogli a disposizione un’intera biblioteca.
• Boscaiolo, prese a intagliare il legno come faceva il nonno paterno, poi andò a bottega da Augusto Murer e diventò uno scultore tra i più apprezzati in Europa. Passione per boschi e montagne ereditata dal padre, ha aperto 300 nuovi tracciati di roccia sulle Dolomiti d’oltre Piave. Libro d’esordio, Il volo della martora (Vivalda), tradotto in Francia e Germania. Nel 2007 pubblicò Cani, camosci, cuculi (e un corvo), Mondadori. Nel 2011, con la Fine del mondo storto, ha vinto il premio Bancarella. Ultimo libro: La voce degli uomini freddi (Mondadori, 2013) con cui nel marzo 2014 ha vinto il Premio Mario Rigoni Stern. Insieme all’Associazione Tina Merlin, contribuì alla realizzazione del film di Renzo Martinelli Vajont.
• Vive a Erto, in quelle case risparmiate dall’ondata d’acqua che il 9 ottobre del ’63 scavalcò la diga del Vajont per dilagare più in basso nella pianura del Piave, spazzando via il paese di Longarone.
• «Potremmo definirlo il montanaro più conosciuto d’Italia: le sue conferenze in giro per il Paese sono affollatissime, ma lui mantiene la fama di uomo schivo, spesso introvabile. I suoi libri sono bestseller, ma soltanto una volta ha ceduto alle lusinghe della televisione come ospite delle Invasioni Barbariche: “Mi incuriosiva vedere la Bignardi dal vivo, più che altro”. Si presenta sempre con quell’aspetto un po’ burbero; i lunghi capelli fuoriescono dalla bandana che ne fascia la testa. Estate e inverno è vestito con una semplice maglietta, disegnata da lui, le maniche tagliate con un colpo di forbice. Ai piedi gli scarponi di cuoio da cui spuntano i calzettoni di lana. La barba incolta cela i lineamenti del volto su cui brillano due occhi vispi che assecondano la verve dialettica punteggiata di battute spiritose, osservazioni salaci, dotte citazioni, un velo di misoginia e molto buonsenso popolare. Impossibile dargli del lei: si offende» (Simone Bobbio).
• «Scolpire è come scrivere... è tutto la stessa cosa. Si tratta sempre di togliere. Da un racconto si eliminano le parole; dal legno, per scolpire, si toglie altro legno. Dalla montagna, se vado a scalare un passaggio difficile, non posso fare quaranta movimenti altrimenti mi distruggo. Li devo ridurre a tre, quattro».
• «Era lì a impersonare la parte del montagnolo scarpe grosse e cervello fino, del selvatico che rifugge l’uomo per rifugiarsi nel seno materno della natura e concede alle virtù della società tecnologica solo la motosega, e basta. Ma intanto, da autore bestselling, sfoggiava di continuo citazioni, era al corrente dell’audience ottenuta con la sua prima apparizione alle Invasioni e della vendita dei suoi libri. Ho persino letto da qualche parte che si serve di un agente letterario. La recita era così evidente che persino Daria Bignardi gli ha posto con gentilezza la fatidica domanda: ma lei ci è o ci fa?» (Aldo Grasso nel settembre 2007 dopo la puntata delle Invasioni barbarichecitata sopra).
• «Lo ammetto, fa piacere quando ti chiedono l’autografo».




Buon santo stefano!!!

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dany61
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ROberto CAlasso (Firenze, 30 maggio 1941) è uno scrittore italiano. Saggista e narratore i cui libri, tradotti in molte lingue, indagano il mito e il passato per raccontare il presente dell’uomo. È il direttore editoriale della casa editrice Adelphi.
Figlio del giurista Francesco Calasso e di Melisenda Codignola, a sua volta figlia del pedagogista Ernesto Codignola, Calasso frequenta il liceo classico T. Tasso di Roma e si laurea in letteratura inglese con Mario Praz discutendo una tesi dal titolo I geroglifici di Sir Thomas Browne. A soli 21 anni, introdotto dall'amico e maestro Bobi Bazlen entra nella prestigiosa casa editrice Adelphi, di cui diverrà direttore editoriale nel 1971, poi consigliere delegato nel 1990 e infine presidente nel 1999. Nel 2004 è visitor professor per la cattedra Weidenfeld Visiting Professor of European Comparative Literature presso l'Università di Oxford. Calasso è marito della scrittrice svizzera Fleur Jaeggy

“La vita è ciò che ti accade mentre fai altri progetti” John Lennon
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china46
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Inserito il - 26/12/2014 : 16:20:26  Mostra Profilo  Visita l'Homepage di china46 Invia a china46 un Messaggio Privato  Rispondi Quotando
CArlo Mazzone (Roma, 19 marzo 1937) è un ex allenatore di calcio ed ex calciatore italiano, di ruolo centro-mediano.

È conosciuto con il soprannome di Sor Carletto o Sor Magara a sottolineare la sua caratteristica e spiccata parlata romanesca.[1] Detiene il record di panchine in Serie A, con 795 panchine ufficiali
Dopo aver giocato nelle giovanili della Roma, esordì in Serie A il 31 maggio 1959 in Fiorentina-Roma (1-1), e giocò l'ultima di campionato Roma-Talmone Torino (4-1). L'anno seguente passò, sempre in Serie A, alla SPAL. Nello stesso campionato giunse in Serie C al Siena. L'anno seguente andò alla Del Duca Ascoli, club in cui giocò per nove anni, dal 1960 al 1969, e dove collezionò 221 presenze, quasi tutte da capitano. La sua ultima stagione da calciatore, quella 1968-1969, fu anche la sua prima da allenatore, sempre dei bianconeri.

ZA
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lampaDINA e lampaDario
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china46 ha scritto:

CArlo Mazzone (Roma, 19 marzo 1937) è un ex allenatore di calcio ed ex calciatore italiano, di ruolo centro-mediano.

È conosciuto con il soprannome di Sor Carletto o Sor Magara a sottolineare la sua caratteristica e spiccata parlata romanesca.[1] Detiene il record di panchine in Serie A, con 795 panchine ufficiali
Dopo aver giocato nelle giovanili della Roma, esordì in Serie A il 31 maggio 1959 in Fiorentina-Roma (1-1), e giocò l'ultima di campionato Roma-Talmone Torino (4-1). L'anno seguente passò, sempre in Serie A, alla SPAL. Nello stesso campionato giunse in Serie C al Siena. L'anno seguente andò alla Del Duca Ascoli, club in cui giocò per nove anni, dal 1960 al 1969, e dove collezionò 221 presenze, quasi tutte da capitano. La sua ultima stagione da calciatore, quella 1968-1969, fu anche la sua prima da allenatore, sempre dei bianconeri.

ZA




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Enza
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Inserito il - 27/12/2014 : 11:24:42  Mostra Profilo  Visita l'Homepage di Enza Invia a Enza un Messaggio Privato  Rispondi Quotando
CAroselLO

Lo spazio pubblicitario che ha chiuso i battenti nella primavera del '77 per fare spazio ad altre ben più aggressive forme di pubblicità, è stato per molti bambini della generazione degli anni '60 lo spartiacque fra la giornata dei doveri e dei compiti e il momento dello svago e dei sogni ad occhi aperti.

La ragione è semplice: quel breve programma era rappresentato dalla messa in onda di cinque comunicati pubblicitari (non esisteva ancora la parola spot) preceduti da brevissimi telefilm, per lo più costituti da cartoni animati (o da veri e propri pupazzi parlanti). Insomma, tutto ciò che può fare la gioia di un bambino. Salvo il fatto che, poi, quello stesso bambino era costretto ad andare a letto, motivo per cui il programma rappresentò per molti, in verità, una sorta di spartiacque bifronte. Non a caso, anche nel linguaggio comune prese piede la frase: "Ti mando a letto dopo il Carosello", espressione di innocua e simpatica minaccia nei confronti dei piccoli telespettatori.

Nato il 3 febbraio 1957 (con un ritardo di un mese e due giorni sulla data annunciata in precedenza, il 1° gennaio 1957), il programma era il frutto di un compromesso tra le dirigenze della RAI ed i rappresentanti delle maggiori imprese industriali che vedevano nel mezzo televisivo enormi potenzialità commerciali. La RAI impose allora alle aziende di produrre pubblicità sotto forma di spettacolini o di scenette. Tale scelta era dettata anche dal fatto che si volevano evitare il più possibile le critiche di coloro che pagavano il canone e che non apprezzavano la pubblicità in televisione. La produzione di questi mini-film fu demandata nientemeno che all'industria cinematografica nazionale, il che garantì standard qualitativi ed inventivi indubbiamente alti. Ogni spot doveva ad ogni buon conto rispettare regole molto rigide.

Anzitutto, bisogna considerare che ogni spot aveva il tassativo limite temporale di 1 minuto e 45 secondi dei quali solo 20-30 potevano essere dedicati alla menzione del prodotto, il nome del quale non poteva essere ripetuto più di tre volte; la scenetta, inoltre, doveva essere separata nettamente dal codino pubblicitario finale, cosa oggi davvero impensabile. Un ciclo pubblicitario era costituito poi di quattro (ma successivamente anche di sei) spot che erano trasmessi a distanza di dieci giorni l'uno dall'altro. Naturalmente, un controllo molto severo era esercitato anche sui contenuti.

Non dovevano esserci riferimenti espliciti o impliciti o incoraggiamenti all'amoralità, al sesso, alla violenza, al vizio, alla disonestà. Una curiosità, anch'essa per noi ormai inconcepibile, consiste nel fatto che fossero esclusi gli spot sulla biancheria intima e nel fatto che vi fosse l'esplicito divieto di nominare parole considerate di cattivo gusto come "forfora", "sudore", "depilazione", e così via. Naturalmente la struttura narrativa non poteva prescindere dall'happy end di prammatica e dall'esaltazione della modernità vista solo in chiave di progresso benefico e continuo.

Spazio pubblicitario rigorosamente separato dal resto dei programmi, nel piccolo contenitore del Carosello sono comunque nate piccole storie che, nell'arco di qualche minuto, tenevano gli utenti inchiodati al video, tramite il sapiente uso di tutti i linguaggi disponibili nella comunicazione video: dallo sceneggiato al disegno animato, al balletto, al mimo, al gioco plastico, alla conferenza stampa, alla musica lirica, al coretto di montagna: il tutto con l'unica finalità di comunicare il famoso "messaggio commerciale" ed incentivare la propensione ai consumi, in un'Italia ancora in piena ubriacatura di Boom economico.

Non bisogna inoltre dimenticare che Carosello è stato una palestra per molti dei futuri grandi nomi dello spettacolo o della regia, uno spazio in cui essi potevano sperimentare le proprie doti a costi accessibili e senza incappare in produzioni ciclopiche e intimidenti. Di fatto, poi, la trasmissione aveva un così alto gradimento di pubblico (con la nascita di quelli che potremmo definire i primi "tormentoni", rappresentati da neologismi o frasi inventate dai pubblicitari), che famosi attori non disdegnarono di partecipare a queste scenette.Fra i registi che compaiono in un ideale albo d'oro di Carosello, si possono dunque scorrere nomi come quelli dei sofisticati fratelli Taviani ed Ermanno Olmi, mentre fra gli attori è sicuramente da ricordare la partecipazione del grande Eduardo De Filippo e del futuro premio Nobel Dario Fo.

Altra caratteristiche fondamentale che contribuì alla fenomenale riuscita e popolarità di Carosello, furono le sue memorabili sigle, improntate all'allegria e al buonumore. L'unico cambio, in questo senso, avvenne verso la metà degli anni '60, e precisamente nel '63. La vecchia sigla ideata da Luciano Emmer, musicata da Raffaele Gervasio e sceneggiata da Nietta Vespignani fu cambiata con una nuova sigla disegnata da Manfredo Manfredi, i cui quadri a tempera raffiguravano le piazze delle città di Venezia, Siena, Napoli e Roma.







buon sabato

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dany61
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LOredana CAlogero (Catania, 17 marzo 1985) è una calciatrice italiana. Nella stagione 2001-2002 giocò con il Gravina Calcio in Serie A.

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china46
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CArlo VIII (Amboise, 30 giugno 1470 – Amboise, 7 aprile 1498) fu Re di Francia della dinastia dei Valois dal 1483 al 1498.

La sua fallimentare discesa in Italia nel 1494 inaugurò le cosiddette guerre d'Italia (definite "horrende" dal Machiavelli): una lunga serie di otto conflitti, con cui le grandi potenze europee si disputarono il controllo della penisola, terminata solo nel 1559 con la Pace di Cateau-Cambresis, che mutò profondamente la geografia politica dell'Italia.



LO

Sera
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dany61
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LOrena Meritano (Concordia, 30 settembre 1970) è un'attrice e modella argentina.

Dopo aver esordito appena quindicenne come modella, lavorando anche in Italia, ha intrapreso la carriera di attrice di telenovela come protagonista di serie come Prisionera de amor, Muñeca brava e Ecomoda.

Nel 2005 ha partecipato alla versione argentina del reality show L'isola dei famosi.

GI

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china46
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GIrolamo FRescobaldi (Ferrara, 13 settembre 1583 – Roma, 1º marzo 1643) è stato un compositore, organista e clavicembalista italiano. È ritenuto uno dei maggiori compositori per clavicembalo del XVII secolo.

Buona domenica

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FRanco Forte

Franco Forte (Milano, 1º agosto 1962) è uno scrittore, sceneggiatore e giornalista italiano.

Ha scritto come romanziere per Arnoldo Mondadori Editore, Editrice Nord, Tropea, Mursia e altri editori, di cui è stato anche consulente editoriale[1].

È inoltre giornalista professionista, direttore editoriale dell'associazione culturale Delos Books ed è stato autore di fiction televisive[2] come Distretto di Polizia e R.I.S. - Delitti imperfetti della Taodue Film di Roma.

Direttore responsabile del magazine di fantascienza Robot e della rivista per scrittori Writers Magazine Italia[3], è anche direttore e coordinatore del Delos Network.

Dal 1º luglio 2011 è il direttore editoriale delle collane da edicola Mondadori[4], tra cui "Il Giallo Mondadori", "Urania" e "Segretissimo".

È il curatore delle celebri raccolte della serie dei 365 racconti per un anno sempre per Delos Books, di cui sono usciti i seguenti titoli: 365 racconti erotici per un anno, 365 racconti horror per un anno, 365 racconti sulla fine del mondo, 365 storie d'amore e 365 racconti di Natale.

Per Delos Digital srl è il curatore di diverse collane, fra cui le serie horror "The Tube", "The Tube Exposed" e "The Tube Nomads", oltre che della saga fantascientifica "Chew-9".




AC

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china46
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ACcursio, conosciuto anche come Accorso da Bagnolo e in latino Accursius (Impruneta, 1184 – Bologna, 1263), è stato un giurista e glossatore italiano, rappresentante della scuola di Bologna, allievo di Azzone. Dei suoi figli furono giuristi anche Francesco, Guglielmo e Cervotto. Gli è stata attribuita anche una figlia, Accursia, ma si tratta probabilmente di una leggenda.
Fu autore di una raccolta di circa 97.000 glosse, all'intero testo del Corpus iuris civilis, chiamata la Glossa ordinaria o magistralis o Magna glossa, fondamento del diritto comune europeo. Il lavoro eccezionale compiuto su tutto il corpo del testo costituì la sintesi ideale della scuola dei glossatori.



AB

NOTTE

Modificato da - china46 in data 28/12/2014 23:06:45
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dany61
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ABbondio CHialiva (Traversella, 1800 – Milano, 1870) è stato un patriota, politico e avvocato italiano.
Compromesso nei moti carbonari del 1821, riuscì con una fuga rocambolesca a riparare in Spagna. Nel 1828 si imbarcò per il Messico, ove divenne corrispondente di alcuni giornali francesi. Fu laggiù che con ogni probabilità conobbe Maria Medina, la giovane messicana che divenne sua compagna di vita e madre di Luigi Chialiva[1], pittore di una qualche notorietà.
Fatta fortuna in America, ritornò in Italia nel 1836, ma preferì poi trasferirsi a Lugano, dove si stabilì a Villa Tanzina. Qui diede ospitalità a numerosi patrioti proscritti, tra i quali Mazzini e Cattaneo.

Fu fraterno amico di Mariano Fogazzaro, padre del celebre romanziere Antonio ed ebbe un ruolo rilevante sulla carriera letteraria di quest'ultimo introducendolo nell'ambiente letterario degli scapigliati. Antonio Fogazzaro nel romanzo Malombra, ritrasse il profilo biografico dell'ormai vecchio amico di suo padre

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Enza
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CHirac JAcques

Jacques Chirac nasce il 29 novembre 1932 a Parigi. Figlio di un dirigente, studia alla prestigiosa Scuola Nazionale di Amministrazione di Strasburgo e intraprende la carriera politica negli anni '60, ispirato dalla figura carismatica di De Gaulle.

In breve tempo diventa assistente del presidente Georges Pompidou (successore di De Gaulle), e nel 1974 è nominato primo ministro del governo Giscard. Nel 1956 Chirac sposa Bernadette Chodron de Courcel, conosciuta all'Istituto di Studi Politici di Parigi, dalla quale ha due figlie, Laurence e Claude, quest'ultima responsabile per anni delle Pubbliche Relazioni del padre.

Nel 1976 fonda il Raggruppamento per la Repubblica (Rassemblement pour la République, RPR), raggruppamento di destra nato dalle ceneri del partito gollista, l'Unione dei Democratici per la Repubblica (UDR). Dal 1977 al 1995 Chirac è sindaco di Parigi, eccetto per un'interruzione di due anni, dal 1986 al 1988, in cui viene nominato primo ministro da Mitterrand, dopo la vittoria del suo partito al rinnovo dell'Assemblea Nazione. Dopo l'uscita di scena di Mitterrand, alle elezioni presidenziali del 1995, Jacques Chirac è eletto alla guida della Francia.

Il primi anni di Chirac sono segnati da una serie di importanti riforme, sia in ambito economico che sociale. Uno dei primi provvedimenti presi infatti è la limitazione del mandato presidenziale, che passa da sette a cinque anni. Intanto, sotto la pressione del primo ministro, il socialista Lionel Jospin, Chirac riduce l'orario lavorativo settimanale degli operai, da 38 a 37 ore. Nel 1999 inoltre la Francia è tra le prime nazioni in Europa a introdurre una forma contrattuale che regola le unioni di fatto, anche quando si tratta di persone dello stesso sesso, i cosiddetti P.A.C.S. (Patti Civili di Solidarietà).

Alle presidenziali del 2002 si ripresenta con un nuovo partito: l'Unione per un Movimento Popolare (Union pour un Mouvement Populaire UMP), in cui confluiscono le diverse anime del centro destra, unite dalla tradizione gollista. Ma un inaspettato sconvolgimento politico travolge il paese: al primo turno il candidato Jean-Marie Le Pen, esponente del partito di estrema destra, Fronte Nazionale, ottiene una valanga di voti, mentre l'ex primo ministro, Jospin, viene eliminato, racimolando un misero 15%. La sfida al secondo turno è tra il presidente uscente e il candidato ultranazionalista. Per impedire la possibile vittoria di Le Pen, la sinistra francese lancia una massiccia campagna in favore di Chirac, che ottiene il secondo incarico con l'82% dei voti.

Una volta salito all'Eliseo per la seconda volta, la popolarità del presidente è messa in crisi da una serie di passi falsi e di incidenti di percorso a cominciare dalla rivolta delle Banlieue, sul finire del 2005, quando le tensioni sociali ed etniche delle periferie degradate di Parigi sfociano in una vera e propria guerriglia urbana tra gli immigrati e le forze dell'ordine. Il 2 settembre 2005, inoltre, Chirac è colpito da un leggero ictus che lo costringe a una settimana di degenza in ospedale.

Nel corso dei primi mesi del 2006 la sua popolarità crolla ancora, quando il governo del fedelissimo Dominique de Villepin propone una nuova formula contrattuale, il CPE (Contrat première embauche, Contratto di primo impiego), introducendo in Francia una forma di precarietà per i giovani che entrano nel mercato del lavoro. Si scatena un'autentica rivolta di piazza, con più di tre milioni di manifestanti, e il 10 aprile dello stesso anno Chirac è costretto a ritirare il CPE.

Sul fronte internazionale critica duramente l'intervento militare in Iraq voluto dall'amministrazione Bush. Una posizione sottolineata da una famosa frase pronunciata nel 2005 quando parlando dei britannici dice: "Non ci si può fidare di persone i cui cugini sono così cattivi", ovviamente il riferimento indiretto è agli americani. L'11 marzo 2007 Chirac annuncia, in un messaggio alla nazione trasmesso in diretta televisiva, la sua intenzione di non candidarsi per la terza volta alle elezioni del 2007, e pochi giorni dopo, dichiara di sostenere la candidatura di Nicolas Sarkozy.

A partire dalla fine degli anni '90 sulla testa del presidente gravano diverse accuse di corruzione, riferite agli anni in cui Chirac era sindaco di Parigi: secondo gli inquirenti avrebbe utilizzato infatti soldi pubblici per finanziare il suo partito, l'RDP, nonché per mantenere l'alto tenore di vita suo e della sua famiglia. Nel 2003, sulla spinta del neosindaco di Parigi, il Socialista Bertrand Delanoë, il giudice Philippe Courroye apre un processo civile contro la moglie Bernadette, accusata di aver speso assieme al marito 14 milioni di franchi (circa 700 euro) al giorno per servizi extra durante il suo soggiorno al Municipio della capitale. Chirac invece, grazie ad un Consiglio Costituzionale straordinario, riesce a beneficiare di un'immunità, decaduta nel 2007, quando rinuncia alla ricandidatura.









buona settimana

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china46
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JAne Eyre (originariamente pubblicato col titolo di Jane Eyre: An Autobiography) è un romanzo di formazione della scrittrice inglese Charlotte Brontë, uscito nel 1847 sotto lo pseudonimo di Currer Bell e rivelatosi come il capolavoro della scrittrice inglese.
Il racconto è scritto in forma autobiografica, con la protagonista, Jane Eyre appunto, che si rivolge in modo diretto al "lettore"; lo stile presenta aspetti puntualmente descrittivi dell'ambiente e dei personaggi, insieme all'approfondimento dell'evoluzione della protagonista dal punto di vista emotivo, morale e sentimentale.
Accolto con successo già al suo apparire, nonostante il suo porsi in dissonanza con i cliché dell'epoca, il romanzo è tuttora molto attuale grazie ad una concomitanza di molteplici fattori, come gli aspetti descrittivi, vivaci e realistici ma non pedanti, la psicologia dei personaggi colta con finezza, l'intensa analisi dei sentimenti e soprattutto la creazione di un personaggio, Jane Eyre, dotato di integrità, indipendenza, forza interiore e passionalità tali da renderlo capace, come testimoniato dai numerosi lettori, di uscire dalle "pagine di carta" ed entrare nel mondo reale della vita più intima di chi con esso si è confrontato. La pazza Bertha Mason diventa in quest'opera una sorta di doppelgänger di Jane rappresentandone le passioni e il lato animale che nella società Vittoriana dovevano essere represse e nascoste.

EL

SERA
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dany61
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ELuana Englaro (Lecco, 25 novembre 1970 – Udine, 9 febbraio 2009) è stata una donna italiana che, a seguito di un incidente stradale, ha vissuto in stato vegetativo per 17 anni, fino alla morte naturale sopraggiunta a seguito dell'interruzione della nutrizione artificiale.

La richiesta della famiglia di interrompere l'alimentazione forzata, considerata un inutile accanimento terapeutico, scatenò in Italia un notevole dibattito sui temi legati alle questioni di fine vita. Dopo lungo iter giudiziario, l'istanza è stata accolta dalla magistratura[1] per mancanza di possibilità di recupero della coscienza, ed in base alla volontà della ragazza, ricostruita tramite testimonianze. Diverse amiche intime della giovane riferirono che, avendo appreso di un gravissimo incidente stradale che aveva coinvolto un amico rimasto in coma, Eluana aveva dichiarato che sarebbe stato preferibile morire che sopravvivere privi di coscienza e volontà e completamente dipendenti dalle cure altrui, ammettendo anche di aver pregato perché l'amico si spegnesse senza ulteriori sofferenze ed umiliazioni. In un'altra occasione, commentando un analogo episodio che aveva coinvolto un compagno di scuola morto in un incidente di moto, Eluana aveva dichiarato: "nella disgrazia è stato fortunato a morire subito". Proprio discutendo in famiglia della tragedia capitata all'amico, la giovane aveva dichiarato anche ai propri genitori che non avrebbe potuto tollerare che lo stesso capitasse a lei e che per quanto la riguardava avrebbe preferito la morte rispetto ad una sopravvivenza del genere ed aveva ripetutamente chiesto loro di non permettere mai che qualcosa del genere le capitasse.[2][3].

Il caso Englaro fu alimentato anche da notizie soggettive e divergenti riguardo alle sue reali condizioni fisiche. Vi fu chi dichiarò ad esempio che la giovane era in grado di deglutire,[4] nonostante, a seguito dell'incidente che l'aveva coinvolta, ella avesse riportato una paresi dalla nuca in giù che le impediva non solo la deglutizione di cibi solidi ma anche della stessa saliva, al punto che la donna era mantenuta costantemente girata di fianco per evitare rigurgiti e soffocamento[5][6][7]. Persino durante gli ultimi giorni di vita della donna, si rincorsero sui media dichiarazioni contrastanti e spesso assai fantasiose circa le reali condizioni di Eluana, con numerose persone non meglio identificate che asserivano di averle fatto visita presso l'hospice di Udine ove si trovava, trovandola "bellissima" e "tranquilla"; ciò malgrado la struttura sanitaria fosse costantemente presidiata e la stanza dove la giovane si trovava fosse controllata costantemente proprio al fine di non permettere l'ingresso di estranei al di fuori del padre e del personale sanitario. La vicenda della giovane Eluana e della battaglia intrapresa dalla sua famiglia perché le sue volontà venissero rispettate, al di là del clamore mediatico suscitato, ha contribuito a portare alla luce alcune gravi lacune del sistema giuridico italiano per quanto riguarda vicende bioetiche analoghe, riaprendo il dibattito su una eventuale legge che prenda in considerazione forme di testamento biologico

LA

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Enza
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Inserito il - 30/12/2014 : 11:24:51  Mostra Profilo  Visita l'Homepage di Enza Invia a Enza un Messaggio Privato  Rispondi Quotando
LAke Bell

Lake Caroline Siegel Bell (New York, 24 marzo 1979) è un'attrice, regista e sceneggiatrice statunitense.

Si è diplomata nel 2002 al Rose Brusford College of Speech and Drama di Londra. Vive a Vero Beach, in Florida, da quando era adolescente.

Cinema
Speakeasy, regia di Brendan Murphy (2002)
I Love Your Work, regia di Adam Goldberg (2003)
Slammed, regia di Brian Thomas Jones (2004)
Rampage: The Hillside Strangler Murders, regia di Chris Fisher (2006)
Under Still Waters, regia di Carolyn Miller (2008)
La sposa fantasma, regia di Jeff Lowell (2008)
Notte brava a Las Vegas (What Happens in Vegas...), regia di Tom Vaughan (2008)
Pride and Glory - Il prezzo dell'onore (Pride and Glory), regia di Gavin O'Connor (2008)
È complicato (It's Complicated), regia di Nancy Meyers (2009)
Shrek e vissero felici e contenti (2010) - voce
Amici, amanti e... (No Strings Attached), regia di Ivan Reitman (2011)
A Good Old Fashioned Orgy, regia di Alex Gregory e Peter Huyck (2011)
In a World... - Ascolta la mia voce (In a World...), regia di Lake Bell (2013)
Mr. Peabody e Sherman (Mr. Peabody & Sherman), regia di Rob Minkoff (2014) – voce
Million Dollar Arm, regia di Craig Gillespie (2014)

TelevisioneER - Medici in prima linea - serie Tv, 2 episodi (2002)
War Stories, regia di Robert Singer – film TV (2003)
Miss Match – serie TV, 18 episodi (2003)
Practice - Professione Avvocati (The Practice) – serie TV, 4 episodi (2004)
Surface – serie TV, 15 episodi (2005-2006)
Boston Legal – serie TV, 14 episodi (2004-2006)
How to Make It in America – serie TV, 16 episodi (2010-2011)
New Girl – serie TV, episodio 1x04 (2011)

Regista
El Tonto (2010) - cortometraggio
Worst Enemy (2012) - cortometraggio
In a World... - Ascolta la mia voce (In a World...), regia di Lake Bell (2013)
Childrens Hospital – serie TV, 4 episodi (2012-2013)




ST

buona giornata

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dany61
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Inserito il - 30/12/2014 : 13:46:20  Mostra Profilo  Visita l'Homepage di dany61 Invia a dany61 un Messaggio Privato  Rispondi Quotando
STewart Armstrong Copeland (Alexandria, 16 luglio 1952) è un batterista statunitense,
ex membro del gruppo anglo-americano The Police
Nato ad Alexandria, Virginia, Copeland è figlio di un agente della CIA (Miles Copeland, Jr.) che si occupava di contatti col mondo medio-orientale, e di un membro della British Intelligence, (l'archeologa scozzese Lorraine Adie).

A nove mesi dalla nascita, si trasferì con la sua famiglia nel Medio Oriente, stabilendosi a Beirut dove frequentò la American Community School; inoltre il padre, essendo stato un trombettista jazz negli anni trenta inizia ad impartire lezioni di trombone a Stewart. All'età di tredici anni, quando il fratello Ian prende in prestito una batteria da un amico, Stewart scopre la sua passione per lo strumento ed il padre provvede a fargli studiare lo strumento da uno dei più grandi batteristi del Libano.

Il trasferimento in Inghilterra ed il periodo con i Curved Air
Nel 1966 la famiglia Copeland si stabilì in Inghilterra dove Stewart proseguì i suoi studi in un college a Millfield. Qui nelle ore dopo la scuola inizia a frequentare un corso di equitazione che diventerà la sua seconda grande passione; infatti negli anni a venire fonderà una sua scuderia. Si diploma e l'anno successivo s'iscrive all'Università di San Diego: è la prima volta che scopre gli Stati Uniti, il suo paese d'origine. In seguito si trasferisce a Berkeley dove si laurea. Si trasferì a Londra nell'estate del 1973, dove iniziò la sua carriera suonando con il gruppo di rock progressivo Curved Air nel 1975. Durante la sua militanza nel gruppo registrò due album (Midnight Wire e Airborne) ed inoltre sposò Sonja Kristina, la cantante del gruppo. Diventò famoso per la sua miscela di precisi, energici e creativi suoni rock con uno stile influenzato dal reggae a tal punto che la rivista Melody Maker lo volle intervistare per fare una biografia su di lui a soli 23 anni. Successivamente il gruppo si trova in un vicolo cieco e dopo un concerto a Newcastle non vengono programmati altri concerti. Ma è proprio in quell'ultima data che Stewart vede per la prima volta Sting in concerto il cui gruppo si esibisce dopo i Curved Air.

La formazione dei Police
Di ritorno a Londra Stewart decide di contattare Sting per formare un gruppo punk. Sting lo raggiunge insieme alla moglie ed al loro figlio neonato ed assieme al chitarrista Henry Padovani forma il gruppo che inizialmente si chiamò Strontium 90. In seguito Padovani venne sostituito da Andy Summers e le sonorità che all'inizio erano punk cambiano nettamente in un mix di rock e reggae. Suo fratello maggiore, Miles Copeland III, fu il manager del gruppo nel quale Stewart militò dal 1977 al 1986, insieme a Sting e Andy Summers.

L'altro fratello Ian Copeland è invece stato promoter dei R.E.M., dei Simple Minds e dei Cure agli inizi della loro carriera, ed è prematuramente scomparso il 26 maggio 2006 per un tumore.

Durante la permanenza nei Police, con lo pseudonimo di Klark Kent realizzò un buon numero di singoli nel 1978, ed uno di questi, Don't Care, ebbe anche un discreto successo nelle classifiche di quell'anno. Realizzò anche un album nel 1980, intitolato semplicemente Klark Kent, pubblicato in vinile verde ma dovette abbandonare il progetto viste le difficoltà con i detentori dei diritti dell'omonimo personaggio dei fumetti.

La carriera post Police[modifica | modifica wikitesto]
Dopo la rottura dei Police, nel 1986 pubblicò l'album The Rhythmatist ; nel 1989 formò il gruppo Animal Logic insieme al bassista jazz Stanley Clarke ed alla cantante Deborah Holland. La band ebbe un discreto successo dopo la pubblicazione del primo album, Animal Logic, ed al susseguente tour, ma le vendite del successivo album del 1991, Animal Logic II, furono basse ed il trio si sciolse.

In seguito cominciò a scrivere colonne sonore per film come Rusty il selvaggio di Francis Ford Coppola, per il quale nel 1983 ha vinto un Golden Globe, Talk Radio, Wall Street, Piovono pietre, serie televisive (Un giustiziere a New York, Dead Like Me e Desperate Housewives per cui scrisse le canzoni solo per una puntata), videogiochi (Spyro the Dragon, Spyro: Ripto's Rage!, Spyro: Year of the Dragon e Spyro: Enter the Dragonfly), opere e balletti.

Ha inoltre scritto la colonna sonora per l'episodio pilota della serie televisiva Babylon 5, The Gathering. Quando il telefilm diventò una serie settimanale, Copeland non era disponibile, e quindi venne ingaggiato Christopher Franke dei Tangerine Dream.

Il nuovo millenni
Nel 2000 si è unito a Les Claypool dei Primus (per i quali aveva prodotto la canzone Dirty Drowning Man dell'album Antipop) e Trey Anastasio dei Phish per creare la band Oysterhead, con cui ha pubblicato un solo album, The Grand Pecking Order, seguito da un tour con poche date e principalmente negli Stati Uniti, prima di sciogliersi. Si sono riuniti nel 2006 per un unico concerto al Bonnaroo. Nel 2002 Ray Manzarek e Robby Krieger dei Doors, vista l'indisponibilita' di John Densmore, lo invitarono a registrare un nuovo album e fare un tour. Ma dopo che Copeland si ferì per cause non attinenti alla sua attività di musicista, l'accordo preso con i due finì in malo modo, con azioni legali da ambo le parti.

A partire dal 2004 collabora attivamente con l'ensemble Notte della Taranta (di cui è stato maestro concertatore nel 2003) nel Salento, dove è ormai di casa, tanto da avere la cittadinanza onoraria di Melpignano, paese che, ormai da anni, ospita il grande evento. Negli ultimi anni è impegnato nella riscoperta del patrimonio etnomusicale e nella sintesi tra questo ed i linguaggi strumentali e musicali del rock e del jazz. Nel 2005 ha avviato il progetto Gizmo, insieme al chitarrista di avanguardia David Fiuczynski ed al tastierista italiano Vittorio Cosma. Il progetto prevede la rivisitazione di brani esclusivamente composti da Copeland sia nel periodo Police che nel periodo post-Police. I Gizmo, con la partecipazione di altri musicisti italiani, tra i quali Raiz (ex Almamegretta) e Max Gazzè, si sono esibiti a Roma nel parco di Villa Ada nel luglio del 2005 per poi proseguire in tour per l'Italia.

Nel 2006 ha realizzato un film documentario sui Police, uscito in DVD, utilizzando vecchie pellicole da lui girate col suo (all'epoca) inseparabile super 8. Il film si intitola Everyone Stares: The Police Inside Out ed è stato presentato al Sundance Film Festival.

Nel 2007 torna a suonare con i Police, per un tour mondiale in occasione del trentesimo anniversario della formazione del gruppo. Inoltre per i suoi 40 anni di carriera è uscita una raccolta intitolata The Stewart Copeland Anthology che ricopre i suoi trent'anni di carriera solista.

Nel settembre 2010 ha pubblicato un'autobiografia intitolata Strange Things Happen: Life with The Police, Polo, and Pygmies.

TE

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china46
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TEresa Ciceri Castiglioni (Angera, 15 ottobre 1750 – Como, 29 marzo 1821) è stata una nobildonna italiana.

Nel 1770 sposa il nobile comasco Cesare Ciceri, oltre ad interessarsi della numerosa prole, ebbe 12 figli, si specializzò nelle scienze agrarie, discipline a cui apportò diversi contributi; si interessò di arti e utili applicazioni nell'industria. Promosse l'arte di " pettinare, filare, torcere e tessere a maglia la scorza di lupini" come scrisse Maurizio Monti nella sua Storia di Como, Teresa da questa leguminosa riuscì a ricavarne un tessuto, alcuni frammenti da lei stessa prodotti si conservano ancora nel Museo di Como. Per questa sua scoperta e per aver introdotto nel comasco la coltivazione della patata, la Società Patriottica di Milano il 1 febbraio del 1780 la nomina " Sozia Corrispondente Nazionale per le cognizioni e lo zelo rispettivamente agli oggetti dell'agricoltura e delle arti": A farla nominare membro di questa Società fu Alessandro Volta che in una lettera al cavalier Landriani scrive: "...l'abate Carlo Amoretti porterà alla Società Patriottica la tela e le altre mostre di filaccia di lupini, che presenta alla medesima Società colla descrizione delle relative operazioni, la signora donna Teresa Ciceri, dama comasca, mia singolar padrona e amica..." (da Flavia Scotti nata Castiglioni). È grazie alla sua amicizia che Alessandro Volta, ospite nella sua casa di Angera, il 4 novembre 1776 all'Isolino Partegora raccolse in alcune bottiglie di gas che si sprigionava dalla palude che chiamò inizialmente aria infiammabile per poi in seguito venire classificato come metano. A lei è intitolato il Liceo "Teresa Ciceri" di Como, tra le più prestigiose scuole del comasco.

CI

buona sera
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dany61
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CIsco Houston, nato Gilbert Vandine, (Wilmington, 18 agosto 1918 – San Bernardino, 29 aprile 1961), è stato un cantautore statunitense, celebre soprattutto negli anni 1940, per aver collaborato con Woody Guthrie.
Fu uno tra i più rappresentativi e importanti folk singer della sua generazione e influenzò artisti del calibro di Bob Dylan, Joan Baez, Peter LaFarge, Tom Paxton e Phil Ochs.

Morì di cancro allo stomaco il 29 aprile 1961 a San Bernardino.

CL

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CLiff RIchard

Cliff Richard nome d'arte di Harry Rodger Webb (Lucknow, 14 ottobre 1940) è un cantante e attore inglese. Il suo repertorio musicale è essenzialmente pop. Nel Regno Unito è considerato il cantante più popolare e di maggior successo.

Nasce a Lucknow, in India, da padre indiano e da madre inglese. Dopo l’indipendenza indiana, si trasferisce con la famiglia in Inghilterra. Considerato la risposta inglese a Elvis Presley, raggiunge il successo con il brano del 1958 “Move it”, che si piazza al secondo posto della classifica inglese e che viene considerato come la prima canzone del genere rock britannico. Tra i suoi primi successi: Living Doll (1959), Travellin Light (1959), Please Don't Tease (1960), The Young ones (1962), We say Yeah (1962), Summer Holiday (1963).

Fin dagli inizi si fa accompagnare in tutti i concerti e anche nelle registrazioni in studio dal gruppo degli Shadows, band che acquisirà il successo anche indipendentemente da Richard grazie a famosissimi brani strumentali in stile surf (il più celebre dei quali è Apache del 1960). Per tutto il periodo 1958-1964 Cliff Richard rimane conosciuto a tutti gli effetti come "Cliff Richard and the Shadows".

Nel 1963 il singolo Rote Lippen soll man küssen arriva in prima posizione in Germania per sette settimane. Nel 1965 il singolo Das ist die Frage aller Fragen arriva in prima posizione in Germania per quattro settimane ed in Austria.

Negli stessi anni partecipa, in qualità di attore ma anche di interprete di parte della colonna sonora, a diversi film musical-giovanilistici, simili a quelli che in Italia venivano chiamati "musicarelli" e in USA "celebrity-flicks".

Si classifica secondo all'Eurovision Song Contest 1968 con Congratulations e terzo all'Eurovision Song Contest 1973 con Power To All Our Friends.

Negli anni si susseguono i lavori di qualità sempre costante: Devil Woman (1976), We Don't Talk Anymore (1979) brano primo in Inghilterra e tra i più venduti in patria), Dreamin' (1980), Carrie (1980), Wired for Sound (1981), The Only Way Out (1982), Two Hearts, Some people (1987), Stronger, The Best of Me, Mistletoe and Wine (1988), Saviour's Day (1990), The Millennium Prayer (1999).

Nel 2008 esce un cofanetto di otto CD per festeggiare i cinquant’anni di attività, seguito dal brano “Thank you for a lifetime”. A novembre dello stesso anno viene annunciata una reunion con gli Shadows, con cui c’è il progetto di un nuovo lavoro.

Nella sua lunga carriera ha venduto più di 260 milioni di dischi in tutto il mondo.

Egli continua a fare concerti in maniera infaticabile riscuotendo ancora grande successo.






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dany61
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RIccardo MIlani (Roma, 15 aprile 1958) è un regista e sceneggiatore italiano.
Inizia come aiuto regista di Nanni Moretti, Mario Monicelli e Daniele Luchetti, debutta come regista nel 1997 con il lungometraggio Auguri professore seguito nel 1999 da La guerra degli Antò.

Per la televisione, oltre ad aver girato molti spot pubblicitari (celebri nel 2000 con Marcello Cesena gli spot per la Telecom interpretati da Daniele Luttazzi), è stato regista per la serie tv La Omicidi e Il sequestro Soffiantini. Torna al cinema nel 2003 con il film Il posto dell'anima, del quale è anche sceneggiatore.

Nel 2007 ha diretto la pellicola Piano, solo, con un cast comprendente tra gli altri Kim Rossi Stuart, Jasmine Trinca, Michele Placido e Paola Cortellesi, sua attuale compagna di vita. Nel 2008, Rebecca, la prima moglie, con Alessio Boni, Cristiana Capotondi e Mariangela Melato.

Nel 2011 viene trasmessa su Rai Uno la miniserie in due puntate Atelier Fontana - Le sorelle della moda da lui diretta, con Alessandra Mastronardi, Anna Valle e Federica De Cola.
Il 1º ottobre 2011 sposa, dopo nove anni di fidanzamento, l'attrice Paola Cortellesi, conosciuta sul set de Il posto dell'anima.[1]. La coppia ha una figlia, Laura, nata il 24 gennaio 2013[2].

Dal precedente matrimonio, ha avuto altre due figlie: Chiara e Alice Milani

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lampaDINA e lampaDario
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Enza ha scritto:

CLiff RIchard

Cliff Richard nome d'arte di Harry Rodger Webb (Lucknow, 14 ottobre 1940) è un cantante e attore inglese. Il suo repertorio musicale è essenzialmente pop. Nel Regno Unito è considerato il cantante più popolare e di maggior successo.

Nasce a Lucknow, in India, da padre indiano e da madre inglese. Dopo l’indipendenza indiana, si trasferisce con la famiglia in Inghilterra. Considerato la risposta inglese a Elvis Presley, raggiunge il successo con il brano del 1958 “Move it”, che si piazza al secondo posto della classifica inglese e che viene considerato come la prima canzone del genere rock britannico. Tra i suoi primi successi: Living Doll (1959), Travellin Light (1959), Please Don't Tease (1960), The Young ones (1962), We say Yeah (1962), Summer Holiday (1963).

Fin dagli inizi si fa accompagnare in tutti i concerti e anche nelle registrazioni in studio dal gruppo degli Shadows, band che acquisirà il successo anche indipendentemente da Richard grazie a famosissimi brani strumentali in stile surf (il più celebre dei quali è Apache del 1960). Per tutto il periodo 1958-1964 Cliff Richard rimane conosciuto a tutti gli effetti come "Cliff Richard and the Shadows".

Nel 1963 il singolo Rote Lippen soll man küssen arriva in prima posizione in Germania per sette settimane. Nel 1965 il singolo Das ist die Frage aller Fragen arriva in prima posizione in Germania per quattro settimane ed in Austria.

Negli stessi anni partecipa, in qualità di attore ma anche di interprete di parte della colonna sonora, a diversi film musical-giovanilistici, simili a quelli che in Italia venivano chiamati "musicarelli" e in USA "celebrity-flicks".

Si classifica secondo all'Eurovision Song Contest 1968 con Congratulations e terzo all'Eurovision Song Contest 1973 con Power To All Our Friends.

Negli anni si susseguono i lavori di qualità sempre costante: Devil Woman (1976), We Don't Talk Anymore (1979) brano primo in Inghilterra e tra i più venduti in patria), Dreamin' (1980), Carrie (1980), Wired for Sound (1981), The Only Way Out (1982), Two Hearts, Some people (1987), Stronger, The Best of Me, Mistletoe and Wine (1988), Saviour's Day (1990), The Millennium Prayer (1999).

Nel 2008 esce un cofanetto di otto CD per festeggiare i cinquant’anni di attività, seguito dal brano “Thank you for a lifetime”. A novembre dello stesso anno viene annunciata una reunion con gli Shadows, con cui c’è il progetto di un nuovo lavoro.

Nella sua lunga carriera ha venduto più di 260 milioni di dischi in tutto il mondo.

Egli continua a fare concerti in maniera infaticabile riscuotendo ancora grande successo.














Dina & Dario
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Enza
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CLarabella


Clarabella (Clarabelle Cow) è un personaggio dei cartoni animati e dei fumetti Disney.

È la fidanzata di Orazio Cavezza e una delle migliori amiche di Minni. Clarabella è soltanto un personaggio secondario negli Stati Uniti, ma è abbastanza popolare in Italia. Il personaggio è famoso negli USA, paradossalmente, per essere stata assente dai cartoni animati e dai fumetti per diversi decenni.




PA

buona serata

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china46
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PAtterson James
James Patterson (Newburgh, 22 marzo 1947) è uno scrittore statunitense.
Considerato uno dei più importanti autori di thriller del nostro tempo, è noto in particolar modo per le serie di Alex Cross, Le donne del club omicidi, Maximum Ride, Michael Bennett, Daniel X e Witch & Wizard. Scrive anche, spesso avvalendosi della collaborazione di altri scrittori, libri romantici come Domeniche da Tiffany, Il diario di Suzanne o A Jennifer con amore. Ha raggiunto la fama internazionale soprattutto a partire dal 1993 con la pubblicazione di Ricorda Maggie Rose, che ha dato il via alla fortunata serie di Alex Cross. Nella sua carriera ha venduto oltre 300 milioni di copie dei suoi libri, divenendo lo scrittore più ricco del mondo.



ES

buon 2015
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dany61
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ESteban Andrés Solari Poggio (Rosario, 2 giugno 1980) è un calciatore argentino, attaccante del Dalian Aerbin.
È il fratello dell'ex calciatore Santiago Solari, del calciatore David Solari e della modella ed attrice Liz Solari.
Solari muove i primi passi calcistici nell'Estudiantes de La Plata, passando poi nel 2001 al Defensa y Justicia, club minore argentino. Torna a livelli importanti con il suo passaggio all'Argentinos Juniors e al Gimnasia Jujuy. Un passaggio alla squadra italiana del Chioggia serie D e il trasferimento all'APOEL Nicosia, in Cipro, dove diventa uno dei migliori giocatori del club segnando 34 reti in 44 presenze. Viene così notato dai UNAM Pumas, in Messico. Qui diventa titolare e segna 24 reti in 34 presenze, prestazione che gli vale l'acquisto da parte dell'UD Almeria.

Il 2 giugno 2010 viene acquistato dall'APOEL Nicosia, in Cipro, dove firma un contratto di tre anni.

Nel gennaio 2013 si trasferisce all'Apollon Limassol, dove gioca per 6 mesi contribuendo alla vittoria del campionato.

Il 16 luglio 2013 si accasa allo Skoda Xanthi, squadra militante nella massima serie greca. Segna, nella sua prima stagione, 16 reti in 34 partite, diventando capocannoniere della competizione.

SO

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Enza
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SOleri PAolo

Paolo Soleri (Torino, 21 giugno 1919 – Cosanti, 9 aprile 2013) è stato un architetto, scrittore, scultore, urbanista e artista italiano.

Subito dopo la laurea in architettura, nel 1947 si trasferisce negli Stati Uniti dove conosce e frequenta Frank Lloyd Wright.

Nel 1956 si trasferisce in Arizona con la famiglia, dove fonda prima la Cosanti Foundation e nel 1970 Arcosanti, un prototipo di città per 5.000 persone, basata sui concetti dell'arcologia (architettura e ecologia). Si ispira principalmente alla frugalità di risorse e di energia per vivere sfruttando il meno possibile l'ambiente e impostare un cammino etico per il futuro dell'uomo.

Soleri ha diviso il suo tempo tra Cosanti (vicino a Scottsdale) e Arcosanti. Ha scritto sei libri e numerosi articoli e monografie. Ha vinto numerosi premi di architettura: nel 2000 ha ricevuto il leone d'oro alla Mostra internazionale di architettura di Venezia per la sua vita dedicata all'architettura e nel novembre 2006 il Cooper Hewitt Award presso lo Smithsonian Institution di New York, premiato da Milton Glaser, per aver contribuito profondamente e per un lungo periodo allo stile di progettazione contemporanea.

Si è laureato in architettura al Politecnico di Torino nel 1946 e si è trasferito subito dopo negli Stati Uniti dove ha lavorato per due anni nello studio di Wright a Taliesin West, ma a causa della sostanziale divergenza rispetto alle concezioni urbanistiche è costretto a lasciarlo. In questo periodo progetta "The Beast", un ponte, il cui plastico è in seguito esposto al Museum of Modern Art.

Tornato in Italia nel 1950, vi ha progettato una delle sue poche concrete realizzazioni, la fabbrica di ceramiche "Solimene" a Vietri sul Mare, in cui oltre agli influssi della tematica wrightiana si possono leggere componenti formali derivate da Gaudí. Ha acquisito la tecnica della ceramica con le sue valenze artigianali.

Ritornato negli Stati Uniti nel 1955, si è stabilito in Arizona, a Paradise Valley, dove ha realizzato opere di stampo organico (tra cui il suo studio e fabbrica di ceramica) e ha progettato fantastici modelli urbani.

Nel 1961 ha fondato Cosanti, sorta di scuola cantiere dove assieme agli studenti dell'Università dell'Arizona ha tentato una sperimentale vita comunitaria in cui la costruzione con le proprie mani di un ambiente a misura ecologica viene autofinanziata producendo oggetti artigianali in ceramica.

Ha sviluppato le proprie concezioni urbanistiche in numerose elaborazioni progettuali. Nel 1970 ha fondato Arcosanti, un prototipo di città per 5.000 persone, basata sui concetti dell'arcologia (architettura e ecologia), dove ha vissuto fino alla morte, avvenuta a Cosanti nel 2013 all'età di 93 anni.






BUON VENERDI'

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dany61
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PAulette Goddard, nome d'arte di Pauline Marion Levy (New York, 3 giugno 1910 – Ronco sopra Ascona, 23 aprile 1990), è stata un'attrice cinematografica statunitense.
Pauline Marion Levy nasce a Whitestone Landing, Long Island, figlia di Joseph Russell Levy e Alta Mae Goddard: i genitori divorziano quando lei è ancora piccola e Pauline viene allevata dalla madre, con la quale ha uno stretto rapporto: le due vivono di stenti nei primi anni, ricevendo l'aiuto del prozio Charles Goddard (fratello di suo nonno).

Il padre sparisce dalla sua vita fino alla fine degli anni trenta, quando lei è già un'attrice famosa. Inizialmente il loro rapporto sembra buono, e sono soliti recarsi insieme alle prime del suoi film, ma in seguito lui le fa causa per un articolo di giornale in cui lei denuncia il suo abbandono quando era bambina: non si riconcilieranno mai e Russell Levy alla sua morte nel testamento le lascia solo un dollaro in eredità.

Lo zio Charles la aiuta a trovare un lavoro come modella, grazie alla sua bellezza, e in seguito come attrice con le Ziegfeld Follies, dal 1924 al 1928. Nel frattempo frequenta la Washington Irving High School a Manhattan. Il debutto con le Ziegfeld è nello spettacolo No foolin, nel 1926; l'anno seguente debutta come attrice di teatro, scegliendo il nome d'arte di Paulette e il cognome da nubile della madre.

A sedici anni sposa un ricco uomo d'affari più anziano di lei, il magnate del legno Edgar James, e i due vivono nella Carolina del Nord dediti alla vita mondana, fino al divorzio avvenuto nel 1929, con il quale riceve cospicui alimenti.

Nel 1929 la Goddard va a Hollywood con la madre dopo aver firmato un contratto con gli studi di Hal Roach, e negli anni seguenti interpreta piccoli ruoli in varie pellicole, fra cui i corti di Stan Laurel e Oliver Hardy. In seguito firma un contratto con la Samuel Goldwyn, unendosi ad altre attrici quali Betty Grable, Lucille Ball, Ann Sothern e Jane Wyman (le cinque interpreti saranno note come le "Goldwyn Girls") accanto al comico Eddie Cantor.


Paulette Goddard in Sorelle in armi (1943)
Nel 1932 incontra Charlie Chaplin, con il quale stringe un sodalizio artistico e sentimentale per otto anni. Chaplin compra il suo contratto con Hal Roach e la scrittura come coprotagonista di Tempi moderni, che fa di lei una star. Durante il periodo delle riprese lei e Chaplin convivono nella casa di quest'ultimo a Beverly Hills.

Tuttora esistono dubbi su un effettivo matrimonio fra i due: negli anni della loro relazione, entrambi rifiutavano di concedere dichiarazioni al riguardo, nonostante alla prima de Il grande dittatore lui l'abbia presentata come sua moglie. In quegli anni la Goddard era in lizza per ottenere il ruolo di Rossella O' Hara in Via col vento, ma perse per un soffio contro Vivien Leigh perché non poté dimostrare ai produttori di essere realmente sposata con Chaplin[senza fonte].

La coppia si separò pochi anni dopo, e a quanto si dice il divorzio fu contratto in Messico nel 1942. Chaplin raccontava pubblicamente che si erano sposati in Cina nel 1936, ma agli amici e alla famiglia diceva che non erano legalmente sposati. In quel periodo Paulette Goddard frequentò anche il compositore George Gershwin.[1]

Nel 1939 firmò un contratto con la Paramount Pictures e il suo film successivo, Il fantasma di mezzanotte con Bob Hope, segnò positivamente la carriera di entrambi. Dopo Il grande dittatore, la Goddard recitò accanto a Fred Astaire nel musical Follie di jazz, dove incontrò Burgess Meredith (l'interprete di Mikey, nei film di Rocky), che divenne il suo terzo marito e con cui recitò nuovamente nel 1946 in Il diario di una cameriera di Jean Renoir, in cui impersona il ruolo di un'avvenente cameriera che alla fine dell'Ottocento provoca turbamenti erotici e scatena alcuni guai nelle due case in cui serve [2]. Ricevette la sua unica nomination agli Oscar, come miglior attrice non protagonista, nel 1944 per la sua interpretazione di un'infermiera di guerra nel film di propaganda Sorelle in armi.

Nel 1958 conosce lo scrittore tedesco Erich Maria Remarque, autore del famoso Niente di nuovo sul fronte occidentale (1929). I due si sposano e si stabiliscono a Ronco, nella Svizzera italiana, che l'attrice lascia solo nel 1964 quando si reca in Italia per girare il suo ultimo film, Gli indifferenti (1964) di Francesco Maselli, tratto dall'omonimo romanzo di Alberto Moravia. Remarque muore nel 1970. La Goddard viene operata di cancro al seno: l'intervento sembra riuscito, ma con il tempo sorgono nuove complicazioni. Muore nel 1990, nemmeno due mesi prima del suo ottantesimo compleanno. È sepolta nel cimitero di Ronco accanto a Remarque e alla madre.

LA

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Enza
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LAwrence Thomas Edward

La storia di Lawrence d'Arabia

Il baronetto anglo-irlandese Thomas Chapman è già padre di quattro figlie quando si innamora della sua governante Sarah Junner. Dalla relazione nasceranno ben cinque figli illegittimi che assumeranno il cognome della madre la quale, nel frattempo, lo ha mutato in Lawrence; il secondo di essi, Thomas Edward, viene al mondo a Tremadoc, nel Galles, il 16 agosto 1888.

Esuberante, sensibile, amante dell'avventura, sin da piccolo si appassiona soprattutto alla storia, che lo porterà al conseguimento della laurea ad Oxford, per poi dedicarsi in maniera esclusiva all'archeologia. Negli anni che precedono la laurea, dal 1907 al 1909, egli viaggia molto, visitando dapprima la Francia e poi i Paesi Arabi. Dal Medio Oriente rimane letteralmente affascinato al punto da approfondirne la conoscenza della lingua e compenetrarsi nella vita e nei problemi quotidiani della gente.

Ispiratore della sua passione, ma anche iniziatore dell'alone di mistero che ancora oggi avvolge Lawrence, è l'archeologo David George Hogarth, che lo introduce negli arcani ambienti della "Tavola Rotonda" (Round Table), un misto di ordine massonico e associazione politica semi-clandestina. Fa ritorno in Medio Oriente nel 1910 per prendere parte agli scavi archeologici che il British Museum di Londra ha avviato a Karkemish, in Siria, ed ancora nel 1914, quando lo scoppio del primo conflitto mondiale lo vede inviato in Egitto prima come addetto al Servizio Cartografico militare e, due anni dopo, come ufficiale nell' "Intelligence Service" britannico.

La sua missione è quella di incoraggiare e sostenere la lotta degli arabi contro l'oppressore ottomano, alleatosi con gli Imperi Centrali (tedesco ed austro-ungarico), ma egli va ben oltre il mero assolvimento del servizio perché l'amore istintivo e viscerale che ha ormai sviluppato nei confronti di quei popoli lo porta a sposarne appieno la causa.

I tre anni che seguono lo vedono protagonista di ogni sorta di avventura nei panni di combattente, di infiltrato, di prigioniero sottoposto a tortura, di fuggiasco, di capobanda, di condottiero. Convince lo sceriffo della Mecca al Husayn ibn 'Ali a unirsi agli Alleati e nel 1917 si pone alla testa delle forze arabe comandate dal figlio Faysal, futuro re dell'Iraq, conquistando il porto di Aqaba, sul mar Rosso. Il 1° ottobre dell'anno successivo entra in Damasco al seguito del generale Allenby, dopo la battaglia di Megiddo.

Alla fine del conflitto il britannico Thomas Edward Lawrence è ormai, per il mondo arabo e per la storia, Lawrence d'Arabia (o anche Lawrence del deserto), eroe leggendario del sogno di unificazione delle tribù arabe. Un sogno destinato a rimanere frustrato proprio dalla Gran Bretagna che - insieme agli altri Paesi partecipanti alla Conferenza di pace di Versailles - si rifiuta di concedere l'indipendenza ai territori conquistati.

Profondamente amareggiato per tale epilogo che vanifica tutto il suo impegno e le stesse promesse da lui rivolte a quel popolo, abbandona definitivamente la politica iniziando a dare libero sfogo alla sua passione per la scrittura. La sua opera principale, "I sette pilastri della saggezza", pubblicata nel 1926 e poi ancora, in forma ridotta e con il titolo "La rivolta nel deserto", nel 1927, racconta proprio questa esperienza rasentando lo stile del poema epico. Di un certo interesse letterario è anche l'altra sua opera, "L'aviere Ross", pubblicata postuma nel 1955, anch'essa autobiografica e relativa alla fase successiva al conflitto mondiale, quando si arruola nella RAF, in India, come aviere e con il falso cognome di Ross.

Ritiratosi apparentemente a vita privata nella contea del Dorset, nel 1935, muore il 19 maggio dello stesso anno, all'età di 47 anni, in seguito ad un misterioso incidente motociclistico a Wareham: fortemente nazionalista, si è detto che stesse per incontrare e pianificare accordi con Adolf Hitler.

Altri scritti di maggior interesse sono "Il deserto di Zin", del 1915; una traduzione dell'Odissea, del 1932 e l'epistolario "Lettere di Th. E. Lawrence d'Arabia", del 1938, interessante testimonianza della sua tenace personalità. La sua figura ha ispirato letterati e registi cinematografici.




PH

buon sabato

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dany61
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PHil JAckson Ford (Rocky Mount, 9 febbraio 1956) è un ex cestista e
allenatore di pallacanestro statunitense, professionista nella NBA.

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JAmes LafFErty

James Martin Lafferty (Hemet, 25 luglio 1985) è un attore, regista e produttore cinematografico statunitense, noto per il ruolo di Nathan Scott nella serie televisiva della The WB One Tree Hill.

Nato a Hemet (California) da Jeffrey D. Lafferty e Angelica M. Escarsega, sposati dal 16 febbraio 1985. Ha una fratello minore, Stuart Lyle Lafferty nato il 1º ottobre 1987, che è stato guest star in due episodi di One Tree Hill. James ha frequentato la Hemet High School a Hemet, California dove si è diplomato nel 2003.

James ha intrapreso la carriera di attore all'età di sette anni; da allora ha partecipato a numerose serie televisive ed ha in seguito esordito anche nel mondo del cinema. Dal 2003 al 2012 ha vissuto con tre coinquilini a Wilmington, North Carolina, dove veniva girata One Tree Hill, una serie televisiva trasmessa dapprima dalla The WB e poi dalla The CW e nella quale James ha interpretato per nove stagioni il ruolo di Nathan Scott; l'attore sostiene finanziariamente una squadra professionale di basket.





buona domenica

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dany61
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Inserito il - 04/01/2015 : 17:32:48  Mostra Profilo  Visita l'Homepage di dany61 Invia a dany61 un Messaggio Privato  Rispondi Quotando
FEderica STufi (Firenze, 22 marzo 1988) è una pallavolista italiana.

Gioca nel ruolo di centrale nella Pallavolo Scandicci.
Federica Stufi inizia la sua carriera pallavolistica da professionista debuttando nel Club Italia nel 2004 a 16 anni. Nella stagione 2006-07 viene acquistata da Cremona in serie A2 con la quale resta per due stagioni. Nel 2008 arriva in serie A1 tra le file di Chieri, giocando da titolare, anche se la squadra a termine stagione retrocede in Serie A2. Nella stagione 2009-10 viene ingaggiata dalla neo promossa Piacenza.

Federica Stufi conquista un titolo europeo con la nazionale juniores nel 2006, per poi fare il suo debutto nella nazionale maggiore nel 2007 con la quale vince il bronzo al World Grand Prix, anche se non viene mai utilizzata. Nel 2009 fa parte della spedizione azzurra alle Universiadi di Belgrado dove vince la medaglia d'oro.

Nella stagione 2010-11 viene ingaggiata dal Volleyball Santa Croce, militante in Serie A2. Nella stagione 2011-12 passa al GSO Villa Cortese, mentre la stagione successiva è al Volley 2002 Forlì Bologna.

Per il campionato 2013-14 veste la maglia del Volley Bergamo, mentre in quello successivo gioca per la Pallavolo Scandicci.

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STanley Cohen

Stanley Cohen è nato a New York il giorno 17 novembre 1922.

Biochimico statunitense, grazie alle sue ricerche sui fattori di crescita, nel 1986 è stato vincitore del premio Nobel per la Medicina, assieme all'italiana Rita Levi Montalcini.

Lui stesso racconta di sé in questo modo:

Sia mia madre e mio padre erano emigranti ebrei russi che sono venuti in America nei primi anni del 1900. Mio padre era un sarto e mia madre una casalinga. Anche se avevano un'istruzione limitata, hanno instillato in me i valori della conquista intellettuale e l'uso dei talenti che possedevo.

Sono stato educato nel sistema scolastico pubblico di New York City e sono stato abbastanza brillante da poter essere accettato al Brooklyn College. Fortunatamente per me, la mia istruzione universitaria era più solida (mi sono laureato in biologia e chimica).

I miei interessi scientifici in tutto il mio periodo universitario sono stati diretti alla biologia cellulare e soprattutto ai misteri dello sviluppo embrionale.

Dopo aver lavorato per un breve periodo come batteriologo in un impianto di trasformazione del latte, ho risparmiato abbastanza soldi per andare a scuola: alcune borse di studio mi hanno permesso di continuare la mia istruzione, prima a Oberlin College, dove ho ricevuto un Master in Zoologia nel 1945, e poi al Dipartimento di Biochimica presso l'Università del Michigan, dove ho ricevuto un dottorato di ricerca nel 1948. La mia tesi (Ph.D.) riguardava il meccanismo metabolico con cui il prodotto finale del metabolismo dell'azoto nel lombrico è commutato da ammoniaca in urea durante il digiuno. Mi ricordo di aver trascorso le mie notti raccogliendo oltre 5.000 vermi presso il campus dell'Università.

Credo che sia stato il mio percorso di studi a convincere il dottor Harry Gordon ad offrirmi il mio primo lavoro nei dipartimenti di Pediatria e Biochimica dell'Università del Colorado, dove sono stato coinvolto in studi metabolici dei neonati prematuri.

Sentendo il bisogno di acquisire esperienza con l'applicazione allora emergente della metodologia di radioisotopi per la ricerca biologica, ho lasciato il Colorado e sono andato all'Università Washington nel 1952 per lavorare con Martin Kamen, presso il Dipartimento di Radiologia: ero un borsista post-dottorato della American Cancer Society. Ho imparato la metodologia degli isotopi mentre studiavo la fissazione di anidride carbonica nelle uova di rana e degli embrioni; è stata una formazione inestimabile quella di seguire il Dott. Arthur Kornberg che era appena arrivato alla Washington University.

Nel 1953 mi sono associato con il Dipartimento di Zoologia sotto la guida di Viktor Hamburger alla Washington University con un duplice scopo in mente. Sono entrato con Rita Levi Montalcini per isolare il Nerve Growth Factor (NGF), che la dottoressa Montalcini aveva scoperto in alcuni tumori del topo e ci siamo formati nel campo dell'embriologia sperimentale. Sono onorato di condividere con lei il Premio Nobel.




DA

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china46
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DAvid Michael Letterman (Indianapolis, 12 aprile 1947) è un conduttore televisivo, produttore e comico statunitense. È inoltre proprietario della scuderia Rahal Letterman Racing e si occupa spesso di filantropia.

L'ironia di Letterman, surreale e satirica, è stata influenzata da quella dei conduttori di talk-show Steve Allen, Ernie Kovacs e Johnny Carson. È conosciuto principalmente per la conduzione del Late Show sulla rete CBS (in Italia conosciuto come David Letterman Show, trasmessa da Rai 5).

Letterman è considerato una delle colonne dell'intrattenimento televisivo statunitense. Il suo principale concorrente è stato Jay Leno, che conduceva The Tonight Show sull'NBC.

Il 3 aprile 2014, con un messaggio su twitter, ha annunciato la sua intenzione di ritirarsi dal piccolo schermo nel 2015.

In Italia il David Letterman Show è stato trasmesso per la prima volta nel 1999 da RaiSat. L'esclusiva è stata successivamente ceduta a Sky Uno, per tornare dopo qualche anno alla Rai (Rai 5)

Il suo format è stato introdotto in Italia da Daniele Luttazzi con il talk-show Barracuda (1999, Italia1). Allo stesso "format" si ispirano il talk-show di Luttazzi Satyricon (2001, RaiDue), quello di Fabio Fazio "Che tempo che fa" (dal 2002 a oggi, RaiTre), il varietà di Fabio Volo Volo in diretta (2010, RaiTre) e quello di Alessandro Cattelan "E poi c'è Cattelan" (2014, SkyUno)..



LO

NOTTE
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dany61
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LOrnah Kiplagat (Kabiemit, 1º maggio 1974) è un'atleta keniota naturalizzata olandese,
specializzata nelle lunghe distanze.
Nata a Kabiemit, nella Provincia della Rift Valley in Kenya, ha corso ad inizio carriera con i colori del suo paese d'origine, riuscendo ad essere la prima ed unica donna a vincere la Falmouth Road Race e la Peachtree Road Race.

Nel 1999 si è trasferita nei Paesi Bassi, e quattro anni dopo ha ottenuto la cittadinanza olandese, che le ha permesso di gareggiare con la maglia del paese europeo sin dal 2003. Durante lo stesso anno ha abbassato il record nazionale della maratona a 2h23'43", in occasione della Maratona di New York ed ha partecipato ai Giochi olimpici di Atene 2004, dove ha terminato quinta nei 10.000 metri.

Il 2005 è stato un anno ricco di successi, impreziosito dalla vittoria ai campionati europei di corsa campestre di Tilburg e dalla medaglia d'argento ai Mondiali di mezza maratona ad Edmonton. Il 7 gennaio 2006 è stata eletta come miglior atleta olandese del 2005.

Ai Mondiali di corsa campestre del 2006, disputati in Giappone, ha conquistato il secondo posto nella corsa lunga, mentre è arrivata quinta nei 10.000 metri agli Europei di Göteborg.

Nell'anno successivo ha vinto i Mondiali di corsa campestre, disputati a Mombasa, in Kenya ed il 14 ottobre ha vinto la gara di mezza maratona ai Mondiali di corsa su strada di Udine, bissando il successo ottenuto l'anno precedente e registrando la nuova migliore prestazione mondiale.

In carriera Lornah Kiplagat ha stabilito alcuni record del mondo, riconosciuti dalla IAAF, ma su distanze non olimpiche: i 5 km su strada (14'47"), le 10 miglia (50'50"), i 20 km su strada (1h02'57") e la mezza maratona (1h06'25").[1]

È cugina di altre quattro atlete di livello mondiale, Susan Sirma, Sally Barsosio e le sorelle Sylvia e Hilda Kibet, l'ultima delle quali rappresenta, come la Kiplagat, i Paesi Bassi.

SA

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Enza
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SAnte PollaSTri

Sante Pollastri nasce a Novi Ligure (Piemonte) il giorno 14 agosto 1899. Il suo nome è tristemente iscritto nell'elenco dei criminali più noti in Italia. Il vero motivo per cui Pollastro - questo era il suo soprannome - sarebbe diventato uno dei più acerrimi nemici delle forze dell'ordine e dei carabinieri in particolare, del suo tempo, non si conosce. Tra le ipotesi ci sarebbe l'assassinio di un suo parente da parte dei carabinieri: un cognato che con lui stava fuggendo dopo aver svuotato un appartamento. Un'altra ipotesi sarebbe quella di un fratello prelevato di forza per presentarsi alla chiamata alle armi, sebbene questi fosse gravemente malato: il fratello sarebbe poi morto in caserma durante il suo servizio. Una terza ipotesi riguarderebbe la sorella di Sante, Carmelina, la quale sarebbe stata violentata da un militare dell'arma dei carabinieri; Sante Pollastri, diciannovenne, avrebbe ucciso il carabiniere e sarebbe poi fuggito. Ognuna d queste ipotesi tuttavia non trova supporto in alcuna documentazione, anzi, almeno in parte si tratta di leggende nate in epoca successiva intorno alla figura del bandito.

Secondo una versione della storia di Pollastri, il marchio e l'appellativo di anarchico deriverebbero da un episodio molto particolare: una sera dell'anno 1922, Sante esce da un bar e sputa una caramella amara al rabarbaro, la quale atterra molto vicino agli stivali di due fascisti; questi interpretano il gesto come una sfida e picchiano a sangue il Pollastri. Esiste anche un racconto diverso, che insiste sulla provocazione, condita di insulti, da parte di tre fascisti alla volta di Sante, seguita da una violenta rissa.

Durante il periodo della sua latitanza, Pollastri è responsabile dell'uccisione di diversi militari delle forze dell'ordine. Il numero preciso non è noto ma Pollastri stesso arriva ad attribuirsi sette vittime, uccise in scontri a fuoco. Tra questi assassinii, nel giugno del 1926 suscita un grandissimo clamore l'uccisione di due carabinieri presso Mede, e nel novembre dello stesso anno, di due poliziotti in un'osteria di via Govone, a Milano.

La fama di Pollastri valica i confini ma in Italia rimane quasi sconosciuto in quanto la censura fascista limita fortemente la cronaca nera; solo nel nord dell'Italia le sue gesta trovano risalto. Il nome di Pollastri diventa protagonista di racconti in cui la figura del bandito viene mitizzata e ingigantita: uno dei più noti racconti riguarda un maresciallo dei carabinieri che esce di senno per la paura di fronte a lui. Sante Pollastri incarna in questi anni la figura del ribelle all'autorità; il momento storico è quello di un periodo in cui si sta concretizzando una svolta autoritaria, quella del passaggio dalla democrazia al fascismo. In questo contesto, per i nascenti movimenti antifascisti e per il mondo anarchico, il bandito Pollastri diventa una sorta di figura eroica.

Tra le sue rapine più note c'è quella alla prestigiosa gioielleria Rubel, a Parigi. Con il passare del tempo si guadagna l'appellativo di "Nemico pubblico numero uno" e la sua fama cresce, supportata non solo dalle rapine e dai furti messi a segno, ma anche dalla sua personalità che, si racconta, lo porta - come un'altra figura leggendaria, quella di Robin Hood - a compiere atti di generosità a vantaggio dei più poveri e degli anarchici latitanti.

Pollastri venne finalmente arrestato a Parigi nel 1927, ad opera degli uomini del commissario Guillaume. Quest'ultimo sarà la figura a cui lo scrittore belga Georges Simenon si ispirerà per il suo personaggio più noto, il commissario Maigret. Pare che Pollastri sia stato arrestato grazie al tradimento di una persona a cui aveva fatto una confidenza, che poi sarebbe diventato un informatore della polizia. Tra i possibili nomi degli autori della "soffiata", è stato ipotizzato anche quello di Costante Girardengo, il ciclista che grazie alle sue imprese era soprannominato "Campionissimo". Girardengo e Pollastri erano concittadini, entrambe di Novi Ligure: si conoscevano dall'infanzia e dalla comune frequentazione con il massaggiatore Biagio Cavanna.

Per certo si sa che Girardengo, all'apice della propria carriera sportiva, e il latitante Pollastri si incontrarono a Parigi durante una gara ciclistica. In seguito questo incontro sarebbe divenuto oggetto di una testimonianza di Girardengo al processo a carico di Pollastri.

Dopo la cattura del bandito, all'interrogatorio, il magistrato chiede a Pollastri se appoggi posizioni politiche anarchiche. Egli risponde: "Ho le mie idee"; anche questo aneddoto contribuisce alla costruzione della fama di anarchico di Pollastri. Viene condannato all'ergastolo e inviato a scontare la propria pena sull'isola di Santo Stefano (una piccola isola del Mar Tirreno situata al largo della costa fra Lazio e Campania).

Viene graziato nel 1959 dal presidente della Repubblica Italiana Giovanni Gronchi; trascorre gli ultimi diciannove anni della sua vita nel suo paese natale, praticando l'attività di commerciante ambulante. Muore a Novi Ligure il 30 aprile 1979 all'età di 80 anni.

La memoria della sua leggendaria figura di bandito e del rapporto avuto con Costante Girardengo ha ispirato diverse opere: ricordiamo la canzone di Francesco De Gregori "Il bandito e il campione" (1993), l'omonimo libro di Marco Ventura (2006) e una fiction tv prodotta dalla Rai (2010, con Beppe Fiorello nel ruolo di Sante Pollastri).










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dany61
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STeven Bortolussi (Sydney, 17 marzo 1982) è un rugbista a 15 italiano di origine australiana,
utility back del Rovigo e internazionale a sette per l'Italia.
Proveniente dal Parramatta Two Blues, club australiano di Sydney nel quale milita a intervalli alterni durante la stagione estiva dell'Emisfero Nord[1], Steven Bortolussi giunse in Italia nel 2003, ingaggiato dal Viadana; utility back, può giocare come tre quarti ala oppure come estremo.

Con la squadra lombarda raggiunse nel Super 10 2006-07 la finale di campionato, poi persa contro il Benetton Treviso, ma nella stessa stagione vinse la Coppa Italia, in finale contro Calvisano.

Nel 2009-10 fu al Benetton Treviso, con cui si aggiudicò un'ulteriore Coppa Italia e uno scudetto. Nella stagione successiva si trasferì nel Petrarca, con cui disputò tre stagioni aggiudicandosi il campionato 2010-11. Dalla stagione 2013-14 milita nel Rovigo[2].

Idoneo a rappresentare l'Italia, ha vestito la maglia azzurra della rappresentativa a 7, con la quale ha esordito nel 2005 e ha partecipato alle Coppe del Mondo di Hong Kong del 2005 e Dubai del 2009

VI

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china46
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Inserito il - 05/01/2015 : 21:21:44  Mostra Profilo  Visita l'Homepage di china46 Invia a china46 un Messaggio Privato  Rispondi Quotando
Vivian Maier (New York, 1º febbraio 1926 – 21 aprile 2009) è stata una fotografa statunitense, della cui attività artistica si sapeva ben poco fino a pochi anni fa.
Come per altri artisti rimasti sconosciuti o semisconosciuti durante la loro vita, Vivian Maier e, soprattutto, la sua vasta quantità di negativi (si è calcolato che si aggirino attorno ai 150.000, spesso neanche sviluppati) è stata scoperta meno di dieci anni fa per la tenacia di un giornalista, John Maloof, anche lui americano.
Maloof, nel 2007, volendo scrivere un libro sulla città di Chicago e avendo poco materiale iconografico a disposizione, decise di comprare una enorme cassa consunta ad una vendita d'asta, sapendo solo che era appartenuta ad una donna che si era dilettata di fotografia nel suo tempo libero. La cassa gli costò appena 380 dollari. Al suo interno scoprì centinaia di negativi e decine di rullini ancora da sviluppare. Incuriosito dallo straordinario ritrovamento volle saperne di più sulla donna a cui era appartenuta la cassa. Venne a sapere che Vivian Maier aveva lavorato per tutta la vita come bambinaia soprattutto nella città di Chicago. Durante le giornate libere o i periodi di vacanza era solita scattare foto della vita quotidiana di città come New York, Chicago e Los Angeles.
La maggior parte delle sue foto sono "street photos" ante litteram e può essere considerata un po' una precursore di questo genere fotografico. Inoltre, scattò moltissimi autoritratti, caratterizzati dal fatto che non guardava mai direttamente verso l'obiettivo, utilizzando spesso specchi o vetrine di negozi come superficie riflettente.
La sua vita può essere paragonata un po' a quella della poetessa americana Emily Dickinson, che scrisse le sue riflessioni e le sue poesie senza mai pubblicarle e, anzi, a volte, nascondendole in posti impensati, dove furono ritrovate dopo la sua morte.
Dal momento della sua scoperta, Maloof ha svolto una instancabile attività di divulgazione della sua opera fotografica, organizzando mostre itineranti per tutto il mondo. Vivian Maier, per scattare le sue immagini, utilizzava una macchina fotografica Rolleiflex.
La sua vita e il suo lavoro sono stati oggetto di libri e documentari.



JE


Modificato da - china46 in data 05/01/2015 21:22:26
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dany61
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JEns JEremies (Görlitz, 5 marzo 1974) è un ex calciatore tedesco, di ruolo centrocampista.
Jeremies cominciò a giocare a calcio nel 1980, nelle giovanili del locale Motor Görlitz. Nel 1986 si trasferì alla Dinamo Dresda. Nel 1995 Jeremies fu ceduto al Monaco 1860. Quindi, nel 1998, firmò per i rivali cittadini del Bayern Monaco, la squadra per la quale avrebbe giocato il resto della carriera.

Tutti i suoi successi di club arrivarono col Bayern, incluse sei campionati nazionali (1998-1999, 1999-2000, 2000-2001, 2002-2003, 2004-2005 e 2006-2006), cinque Coppe di Germania (1997-1998, 1999-2000, 2002-2003, 2004-2005 e 2005-2006), la ChampiJeremies vestì per la prima volta la maglia della nazionale tedesca il 15 novembre 1997, in un'amichevole con il Sudafrica. Quindi giocò i Mondiali 1998, in occasione dei quali il comico tedesco Harald Schmidt lo soprannominò Jens Jerenaldo. Jeremies fu allonatanato dalla nazionale durante la preparazione a Euro 2000 in quanto aveva definito la squadra "patetica": fu in seguito riammesso e prese parte ai Mondiali 2002. Si ritirò dal calcio internazionale dopo l'uscita della Germania a Euro 2004 per concentrarsi sul Bayern Monaco.ons League 2000-2001 e la Coppa Intercontinentale 2001

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JEff Golblum

Jeffrey Lynn Goldblum nasce il 22 ottobre 1952 a Pittsburgh, in Pennsylvania, da una famiglia ebraica. Appassionatosi alla recitazione fin dalle scuole superiori, una volta diplomatosi si trasferisce a New York per fare l'attore. Lavora in diverse produzioni teatrali, tra cui la shakespeariana "I due gentiluomini di Verona" a Broadway, per poi esordire al cinema nel 1974 con "Il giustiziere della notte", di Michael Winner. Nello stesso anno, viene diretto in "California Poker" da Robert Altman, che ritrova l'anno successivo in "Nashville".

Nella seconda metà degli anni Settanta Jeff Goldblum incrementa le sue apparizioni sul grande schermo, spesso con registi di primo piano: nel 1976 fa parte del cast di "Stop a Greenwich Village", di Paul Mazursky, mentre l'anno seguente trova dietro la macchina da presa Woody Allen, in "Io e Annie". Dopo avere preso parte a "Grazie a Dio è venerdì", di Robert Klane, e a "Terrore dallo spazio profondo", di Philip Kaufman, nel 1980 Jeff sposa l'attrice Patricia Gau (i due divorzieranno sei anni più tardi). In seguito, recita ne "Il grande freddo", di Lawrence Kasdan, e ancora per Philip Kaufman in "Uomini veri", oltre che nel film tv "Tre atti per un omicidio".

Nel 1984 è presente in "Buckaroo Banzai", di W.D. Richert, mentre all'anno seguente risalgono "Tutto in una notte", di John Landis, e "Silverado", di Lawrence Kasdan. Dopo essere stato tra i protagonisti di "La mosca", di David Cronenberg, e di "Terapia di gruppo", di Altman, nel 1987 Jeff Goldblum si sposa nuovamente, anche questa volta con un'attrice: Geena Davis (anche in questo caso, il matrimonio durerà poco, e la coppia si separerà quattro anni più tardi).

All'inizio degli anni Novanta, è diretto ancora una volta da Altman in "I protagonisti", ma soprattutto recita nel kolossal di Steven Spielberg "Jurassic Park": è il 1993. Due anni più tardi, l'interprete di Pittsburgh fa parte del cast del commovente e profondo "Powder - Un incontro straordinario con un altro essere", del controverso regista Victor Salva, e di "Nine months - Imprevisti d'amore", di Chris Columbus. Seguono film campioni di incasso come "Independence Day", di Roland Emmerich, e "Il mondo perduto - Jurassic Park", ancora di Spielberg.

Dopo essere stato uno dei doppiatori del cartone animato "Il principe d'Egitto", all'inizio degli anni Duemila Jeff recita in "Come cani e gatti", di Lawrence Guterman, e "Igby goes down", di Burr Steers. Nel 2003 appare in un episodio della nona stagione della sit-com "Friends", mentre l'anno successivo è tra gli attori di "Le avventure acquatiche di Steve Zissou". Dopo avere fatto ridere i telespettatori di "Will & Grace" in tre episodi della settima stagione del telefilm, nel 2006 l'attore americano recita in "L'uomo dell'anno", di Barry Levinson, e in "La prima volta di Niky", di Nick Guthe.

Nel 2010, mentre partecipa a oltre venti episodi del telefilm "Law & Order: Criminal Intent", Jeff Goldblum è tra i protagonisti di "Il buongiorno del mattino", di Roger Michell; due anni più tardi presta la propria voce al cartone animato di Wayne Thornley "Zambezia". Nello stesso periodo, è guest star della serie tv "Glee" vestendo i panni di Hiram Berry, padre omosessuale della protagonista Rachel. Nel 2014 torna al cinema nel film di Wes Anderson "The Grand Budapest Hotel".




MA



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china46
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MAriangela Fantozzi è un personaggio letterario della saga dei libri sul ragioner Ugo Fantozzi, scritta da Paolo Villaggio.
È la figlia del ragioniere, con fattezze alquanto ridicole che ricordano una scimmia. Nella rappresentazione cinematografica è stata interpretata dall'attore Plinio Fernando e nel penultimo capitolo (Fantozzi - Il ritorno) da Maria Cristina Maccà.



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china46 ha scritto:

MAriangela Fantozzi è un personaggio letterario della saga dei libri sul ragioner Ugo Fantozzi, scritta da Paolo Villaggio.
È la figlia del ragioniere, con fattezze alquanto ridicole che ricordano una scimmia. Nella rappresentazione cinematografica è stata interpretata dall'attore Plinio Fernando e nel penultimo capitolo (Fantozzi - Il ritorno) da Maria Cristina Maccà.



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Dina & Dario
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Inserito il - 07/01/2015 : 10:56:41  Mostra Profilo  Visita l'Homepage di Enza Invia a Enza un Messaggio Privato  Rispondi Quotando
MAggie Smith

Attrice di notevole fascino e temperamento, Maggie Smith si è distinta sia in teatro che nel cinema come interprete intensa e di classe, a suo agio sia in ruoli brillanti che drammatici.

Margaret Natalie Smith nasce a Ilford, Essex, in Inghilterra, il 28 dicembre 1934. Figlia di un professore di patologia all'Università di Oxford, dopo aver frequentato la "Oxford School for Girl", studia recitazione alla "Oxford Playhouse School".

Debutta sui palcoscenici londinesi nel 1952. Qualche tempo dopo viene notata da un impresario teatrale statunitense che la ingaggia immediatamente; nel 1956 Maggie Smith esordisce con successo a Broadway in "New Faces of 1956".

Nel 1959 entra a far parte della più prestigiosa compagnia inglese, quella dell'Old Vic (di cui sarà membro fino al 1963, anno dello scioglimento della compagnia), e negli anni seguenti si distinguerà come superba interprete di opere classiche e contemporanee.

Il grande Laurence Olivier rimane incantato dalla sua recitazione, tanto da volerla più volte come sua partner nei suoi allestimenti shakespeariani. Indimenticabile quando l'attrice gli è accanto come Desdemona nell'"Otello", rappresentato nel 1964 al National Theatre (e portato sullo schermo l'anno seguente).

Intanto nel 1958 Maggie Smith aveva debuttato con successo anche nel cinema, nel film "Senza domani" (Nowhere to Go) di Basil Dearden e Seth Holt. Negli anni seguenti il pubblico l'avrebbe vista impegnata in numerosi film, in cui ha tratteggiato ogni volta personaggi indimenticabili, tra cui ricordiamo quello dell'intrigante infermiera nel cinico "Masquerade" (The Honey Pot, 1967) di Joseph L. Mankiewicz, dell'insegnante anticonformista che instaura uno strano rapporto con la sua classe nel letterario "La strana voglia di Jean" (The Prime of Miss Jean Brodie, 1969) di Ronald Neame, che le vale un meritatissimo premio Oscar, dell'eccentrica donna dal burrascoso passato nel gustoso "In viaggio con la zia" (Travels With My Aunt, 1972) di George Cukor, della rigida cugina "chaperon" della combattuta protagonista in "Camera con vista" (A Room With a View, 1985) di James Ivory, della frustrata e acida governante nel lirico "Il giardino segreto" (The Secret Garden, 1993) di Agnieszka Holland, del delizioso fantasma di una vecchia attrice in amichevole conflitto col fantasma di suo marito (interpretato da Michael Caine) nel gustoso "Amori e ripicche" (Curtain Call, 1999) di Peter Yates, della professoressa Minerva McGranitt (nella versione originale in inglese Minerva McGonagall) nel fantastico "Harry Potter e la pietra filosofale" (Harry Potter and the Philosopher's Stone, 2001) di Chris Columbus, e nei suoi seguiti (tratti dai noti romanzi di J.K. Rowling).

A partire dagli anni '80 l'attrice si dedica con maggiore intensità, oltre che al cinema, alla televisione, senza però disdegnare il teatro, anzi, nel 1990 riceve un premio Tony come Miglior Attrice Protagonista per la sua incantevole interpretazione in "Lettice and Lovage". L'anno precedente era stata nominata Dama dell'Impero Britannico.

Maggie Smith è stata sposata dal 1967 al 1974 con l'attore Robert Stephens, da cui ha avuto due figli, anch'essi attori, Toby Stephens e Chris Larkin. Nel 1975, dopo aver divorziato da Stephens, si è sposata una seconda volta con lo sceneggiatore Beverley Cross, deceduto il 20 marzo 1988.

Nel 2008 combatte la sua personale battagla contro un tumore al seno, senza rinunciare a frequentare i set cinematografici che la impegnano gli ultimi capitoli di Harry Potter.




GI


buongiorno

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dany61
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Inserito il - 07/01/2015 : 14:13:25  Mostra Profilo  Visita l'Homepage di dany61 Invia a dany61 un Messaggio Privato  Rispondi Quotando
GIno Cuccarolo (Asolo, 26 novembre 1987) è un cestista italiano.Muove i suoi primi passi nel mondo del basket presso l'associazione sportiva "A.M. La Torre" di Crespano del grappa, in provincia di Treviso.

Dopo alcuni anni trascorsi nel vivaio della Benetton Treviso, viene prestato nelle serie minori per acquisire esperienza: nel 2004-2005 con la formula del doppio tesseramento disputa la serie C1 con l'Istrana oltre al campionato giovanile con la Benetton, poi un'annata in B2 con la Reyer Venezia, quindi una parentesi con la prima squadra della Benetton, durante la quale salì alla ribalta il caso "Cuccarolo-Lorbek" che portò ad una penalizzazione di 12 punti della Benetton Treviso a causa di irregolarità sul tesseramento dei giocatori da parte della società veneta[1].

Nella stagione 2007-08 Cuccarolo è girato in prestito a Montecatini in Legadue, esperienza seguita dal biennio in terza serie con la Virtus Siena, sempre in prestito dal club trevigiano.

Nell'estate 2010 rientra alla casa base ma nel gennaio successivo gioca con la Pallacanestro Biella fino al termine della stagione. Rientrato nuovamente a Treviso, parte talvolta titolare.

A gennaio 2013 si trasferisce al Basket Brescia Leonessa[2] con la quale concluderà la stagione realizzando 3,2 punti e 3 rimbalzi di media a partita in stagione regolare, mentre nei playoff raggiunge la finale contro la Giorgio Tesi Group Pistoia, giocando un totale di 12 partite con 4,2 punti e 5,3 rimbalzi di media
Nazionale
Con le nazionali giovanili ha partecipato agli europei del 2003, del 2005, anno in cui ha raggiunto il 3º posto con la nazionale Under-18, e del 2007, nei quali si è aggiudicato la medaglia di bronzo Under-20 dietro Spagna e Serbia.

Cuccarolo ha debuttato nella nazionale maggiore l'11 marzo 2012 giocando tre minuti dell'All-Star Game, in cui gli azzurri hanno sfidato una selezione di stranieri del campionato di Serie A. (Asolo, 26 novembre 1987) è un cestista italiano.
Con i suoi 2 metri e 21 centimetri ufficiali è entrato nel Guinness dei primati (Guinness World Records measurement) come uomo più alto d'Italia[3], ha partecipato anche alla trasmissione televisiva Lo show dei record assieme a Sultan Kosen all'epoca della conduzione di Paola Perego. Di scarpe porta il numero 55.

FR

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FRitz Lang

Fritz Lang nasce come Friedrich Christian Anton Lang il 5 dicembre 1890 a Vienna, in Austria. Figlio di Paula Schlesinger, ebrea, e del celebre architetto Anton Lang, decide di abbandonare le orme del padre e di frequentare le lezioni dell'Accademia delle Arti Grafiche. Dopo aver iniziato a lavorare come scenografo e pittore in diversi cabaret della città, intraprende alcuni viaggi intorno al mondo, guadagnandosi da vivere disegnando fumetti per i quotidiani e dipingendo cartoline.

Tornato in Austria in occasione della Prima Guerra Mondiale, parte per il fronte dopo essersi arruolato nell'esercito imperiale. Durante i combattimenti rimane ferito, e così nel corso del periodo della convalescenza inizia a comporre sceneggiature. L'esordio alla regia arriva nel 1919, con "Mezzosangue", cui segue poco dopo "I ragni", feuilleton a episodi dal carattere esotico.

Sempre in questo periodo, entra in contatto e si innamora di Thea von Harbou, sceneggiatrice e scrittrice, con la quale si sposa l'anno successivo, e che collaborerà con lui fino al 1932. Nel frattempo la carriera di Lang dietro la macchina da presa conosce un'inaspettata ascesa: nei primi anni Venti diventa, così, una delle figure più rappresentative dell'espressionismo tedesco, con "Il dottor Mabuse", del 1922, e la doppia pellicola dei Nibelunghi ("La morte di Sigfrido" e poi "La vendetta di Crimilde").

Il vero capolavoro del regista austriaco, però, è "Metropolis", che suscita anche l'ammirazione di Hitler: il Fuhrer propone (tramite Goebbels) a Lang di diventare il responsabile dell'industria cinematografica del Reich, ma lui (dopo aver accettato in un primo momento) rifiuta - timoroso di una trappola - e lascia Berlino, trasferendosi in Francia.

Nel 1931 arriva il primo film sonoro: si tratta di "M, il mostro di Dusseldorf", che propone la ricerca disperata di un maniaco che violenta e ammazza bambine. Il clima inquietante del film, tra motivetti fischiati e ombre misteriose, evidenzia un'abilità registica inusitata per i tempi. Mentre gira "Il testamento del dottor Mabuse", Lang lascia la moglie, che nel frattempo ha scelto di aderire al nazismo, e abbandona definitivamente l'Europa: trasferitosi a Hollywood, collabora addirittura con Spencer Tracy, protagonista di "Furia", nel 1935.

In America Fritz Lang si trova come a casa: conquista la cittadinanza statunitense, va a vivere per diversi mesi in una tribù di Navajos e realizza il primo film a colori, "Il vendicatore di Jess il bandito". È il 1940: gli anni successivi saranno contrassegnati da opere antinaziste, che fanno seguito alla fondazione della "Società contro il nazismo" che lui stesso ha contribuito a creare. Per tutto il decennio lavora con i più grandi attori americani, e addirittura collabora con Bertolt Brecht, che partecipa alla sceneggiatura di "Anche i boia muoiono", prodotto da Arnold Pressburger.

Ne "La donna del ritratto", del 1944, Lang arruola Edward G. Robinson, mentre Joan Bennet, nel frattempo diventata sua seconda moglie, acquisisce un'importanza sempre maggiore, diventando spesso l'eroina delle sue pellicole.

La decadenza di Lang inizia quando finisce nella lista nera del senatore repubblicano Joseph McCarthy, complice l'accusa di aver fatto parte di organizzazioni di sinistra, ma il regista sa presto riabilitarsi, con "Rancho Notorious", dove dirige una Marlene Dietrich sul viale del tramonto, e con "Gardenia Blu", con Anne Baxter. Sono entrambe pellicole del 1952.

Gli ultimi fuochi d'artificio arriveranno grazie a "Quando la città dorme", del 1959, e "Il diabolico Dottor Mabuse", dell'anno successivo, prima della partecipazione come attore a "Il disprezzo" (firmato dal maestro Jean-Luc Godard) nei panni di se stesso, e come giurato al Festival di Cannes, negli anni Sessanta. La morte lo coglie il 2 agosto del 1976 a Beverly Hills.

Oltre a "Metropolis", film che ha praticamente aperto la via della fantascienza al cinema, Lang si è fatto apprezzare per l'impronta noir dei suoi film, dove la sua concezione della vita, alquanto pessimistica, è sempre filtrata e confezionata in un gusto espressionista della fotografia e delle inquadrature. Nelle sue pellicole, ansia e violenza dominano la società industriale, e l'individuo, generalmente alienato, è una semplice vittima che non può opporsi al destino che lo opprime.




AR

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china46
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Maggie Smith mi sa che c'e' gia'

ARnoldo Mosca Mondadori (Milano, 17 giugno 1971) è un poeta ed editore italiano.
È figlio di Paolo Mosca e di Nicoletta Mondadori, pertanto è pronipote di Arnoldo MondadoriHa scritto con il teologo Pierre Riches il libro "La fede è un bagaglio lieve" (Sperling&Kupfer, 1995, Mondadori 2000). Alcuni suoi testi poetici fanno parte del libro d'artista "Estasi" con le musiche inedite di Ennio Morricone e le opere originali di Giovanni Manfredini. Curatore del libro "Bibbia e Corano a Lampedusa" (La Scuola 2014).
È stato il curatore dell'opera mistica della poetessa Alda Merini tra il 1998 e il 2009, che si compone dei testi a sfondo spirituale della poetessa, tra cui "L'anima innamorata", "Corpo d'amore - un incontro con Gesù", "Magnificat", "La carne degli angeli", "Poema della croce", "Francesco, canto di una creatura" . Ha collaborato anche, nell'ambito della collana "I libri di Arnoldo Mosca Mondadori" (Frassinelli), con Fernanda Pivano, Margherita Hack e altri noti autori.
Editore della collana di libri d'artista "Le Arti", di cui sono autori esponenti italiani delle diverse arti (tra cui Ermanno Olmi, Jannis Kounellis, Carla Accardi, Ennio Morricone, Paolo Maurensig), libri che sono stati donati a diverse biblioteche italiane e straniere tra cui la Biblioteca Statale di Letterature Straniere di Mosca "M.I.Rudomino", "La Bibliothèque Nationale de France", la "Biblioteca Ambrosiana" di Milano.
Direttore della collana "Scritture profetiche", edita da Morcelliana.


DA


sera
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dany61
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DAniele STatella (1972) è un disegnatore e fumettista italiano. Dopo essersi diplomato alla Scuola del Fumetto di Milano lavora con gli editori International Press, Edifumetto, Edizioni Trentini nel settore delle pubblicazioni per adulti[1]. Nel 1999 inizia la sua collaborazione con l’editore vercellese Saviolo, realizzando una storia horror in tre albi dal titolo Trilogia del giorno[2]. Sempre per Saviolo, nel 2001[1], realizza i disegni e collabora ai testi della miniserie Laura Mèlies. Successivamente lavora come illustratore per diversi editori (Mondadori, Rizzoli, ecc..), sia per le pubblicazioni librarie che per quelle da edicola. Collabora Con Giuseppe Di Bernardo perr Il fumetto Desdy Metus , L' Insonne

Per la Star Comics realizza i disegni di alcuni albi delle miniserie Cornelio, Factor-V, Dr. Morgue, Legion 75, Pinkerton S.A. e una storia breve per Agenzia Incantesimi (pubblicazione contenitore spin off di Jonathan Steele), mentre per l’editore Astorina realizza alcune storie di Diabolik e per Eura Editoriale alcune storie di Unità Speciale.

Proprio ispirandosi a Cornelio realizza nel 2009, insieme alla regista (coautrice di alcuni suoi fumetti, giornalista e autrice) Alessia Di Giovanni, un cortometraggio dal titolo A Cuore Aperto, che vede la partecipazione, tra gli altri, di diversi autori di fumetti e il cameo dello stesso Carlo Lucarelli (di cui il protagonista del fumetto è l’alter ego).[3]

Sempre in collaborazione con Alessia Di Giovanni firma la regia del film A pezzi - Undead men, lungometraggio low-budget di genere western horror, interpretato da Marco Silvestri ed Elena Di Cioccio. Il film, che si pregia degli effetti speciali di Sergio Stivaletti e delle musiche del maestro Manuel De Sica, viene distribuito al cinema da marzo 2013.

Ha fondato l'Associazione Culturale Creativecomics, con la quale realizza eventi legati al fumetto, al cinema e al teatro.

Ha ideato e cura la direzione artistica del Festival annuale Vercelli tra le nuvole, di Fumetti al Castello ad Abbiategrasso (MI), di Sport & comics e di Casale Diabolika a Casale Monferrato (AL). Fumettix a Cossato (BI) , Fumetti alla Festa dell' Uva a Gattinara

Dal 2012 è nello staff dei disegnatori di Dampyr, pubblicazione della Sergio Bonelli Editore per cui ha realizzato fino ad ora due episodi, uno scritto da Giovanni Di Gregorio e uno da Mauro Boselli. Sempre di Dampyr ha realizzato l'albetto fuori serie "Ballo di fine estate" scritto da Claudio Falco per Rimini Comix.

Insegna materie legate al fumetto all’Università Popolare di Vercelli

“La vita è ciò che ti accade mentre fai altri progetti” John Lennon
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Enza
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STephen JAy Gould

Stephen Jay Gould, celebre paleontologo, nasce il 10 settembre 1941 a New York. Laureatosi a soli ventidue anni in geologia presso l'Antioch College, consegue il PhD in paleontologia nel 1967 alla Columbia University. La leggenda vuole che Jay Gould abbia avuto l'illuminazione circa la sua futura carriera a cinque anni quando, durante una gita con i genitori, fu portato al museo di storia naturale di New York. Girando fra quelle immense sale, piene di oggetti misteriosi e singolari, circondato da ossa di animali morti e riproduzioni di strane specie, ebbe la forte percezione di essere inesorabilmente attirato da quel mondo.

In particolare, fu di fronte allo scheletro di un Tirannosauro che capì che il futuro sarebbe stato dedicato alla scoperta e ricostruzione della storia più antica.

Mai sogno di bambino poteva realizzarsi meglio. Gould infatti non solo diventerà un paleontologo di fama internazionale, ma elaborerà anche sue personali teorie, in modo da realizzare uno dei sogni più profondi nella vita di uno scienziato: quello di essere ricordati come degli originali innovatori.

A Gould si deve in particolare l'ipotesi (elaborata insieme ad Eldredge e datata 1972), detta degli "equilibri puntuati", una teoria che tuttora divide la comunità scientifica.

In sintesi questo approccio sostiene, da un lato, che l'evoluzione si comporti esattamente come aveva previsto Darwin, ossia attraverso lentissimi mutamenti delle specie, tali che i suoi effetti sono osservabili e definibili solo dopo milioni di anni (questi mutamenti poi, benchè lenti, possono radicalmente mutare l'aspetto del pianeta).

Dall'altro lato essi credevano anche che, talvolta la Natura potesse fare una sorta di "salto" e che dunque potesse succedere che una specie accelerasse la propria evoluzione del tutto improvvisamente ed in maniera imponderabile.

Mutuando un esempio dal gioco di azzardo, si potrebbe dire che nel sistema della natura può capitare che una determinata specie, ad un dato momento, "indovini" la mutazione giusta e attorno a questa cambi profondamente la propria storia futura.

Un esempio preclare di questo possibile salto evolutivo sarebbe proprio l'Uomo che, in virtù di uno "strumento" importantissimo come il pollice opponibile, apparso del tutto all'improvviso, ha ottenuto uno spaventoso e determinante vantaggio evolutivo rispetto a tutte le altre specie esistenti. Una modificazione morfologica apparentemente banale, dunque, ha permesso di coprire in (relativamente) poco tempo il percorso che forse si sarebbe compiuto in milioni di anni (siamo sempre, non bisogna dimenticarlo, nel regno della casualità, dunque non è detto che si sarebbe compiuto proprio "quel" percorso).

La carriera di Stephen Jay Gould, a partire da questi primi studi, si è assestata sempre di più. Diventato professore di geologia e zoologia presso la Harvard University, curatore di paleontologia degli invertebrati presso l'Harvard Museum of Comparative Zoology e membro del Dipartimento di storia della scienza ad Harvard, dal 1996 è stato anche professore di biologia alla New York University, oltre che presidente della American Society of Naturalists, della Paleontological Society, della Society for the Study of Evolution e infine, nel 1998, presidente eletto della American Association for the Advancement of Science (la più grande organizzazione scientifica degli Stati Uniti).

E non è tutto. L'attività di questo vulcanico scienziato si è sviluppata non solo a livello scientifico e accademico ma anche a livello letterario-divulgativo, ottenendo ampi riconoscimenti e ricevendo oltre quaranta lauree ad honorem.

I suoi scritti hanno spaziato da quelli rigorosamente scientifici, come "Ontogeny and Phylogeny", a quelli divulgativi, come "The Mismeasure of Man e Questioning the Millennium".

Gould ha ottenuto 14 premi letterari, incluso l'American Book Award per le scienze (per il libro "Il pollice del panda" del 1981). I suoi interventi mensili "This View of Life" sulla rivista Natural History costituiscono una delle più lunghe serie di editoriali scientifici mai apparse e hanno vinto il National Magazine Award for Essays and Criticism nel 1980. Il suo ultimo libro scientifico è "La struttura della teoria dell'evoluzione".

Gould si è recato più volte in Italia, trovando nella nostra arte, in particolare in quella della cattedrale di San Marco a Venezia, straordinarie metafore per raccontare la complessità della vita.

Al di là della sua fama presso gli specialisti, il pregio di questo intellettuale della scienza è stato quello di aver scritto libri accessibili al grande pubblico ma anche ricchi di argomentazioni brillanti e non banali, capaci di alimentare accesi dibattiti nei rispettivi ambiti specialistici. Questo vale soprattutto per quanto riguarda il suo particolare approccio evoluzionistico, materiale base di cui l'autore spesso si serviva per utilizzare metafore tratte dalle sue personali passioni, come quella per il baseball o per l'Opera lirica.

In sintesi Stephen Jay Gould è stato, con Carl Sagan e poche altre personalità di spicco, uno degli scienziati che ha venduto più libri al mondo: da "Il pollice del panda" a "Intelligenza e pregiudizio" fino a "Bravo brontosauro", i suoi testi sono diventati dei best seller in decine di paesi, libri che hanno diffuso il gusto di ragionare senza pregiudizi ideologico-religiosi e che hanno contribuito alla riflessione critica nei confronti della scienza.

Duramente contrastato dai cosiddetti "creazionisti", movimento assai retrogrado e assai diffuso in America, si batteva anche contro ogni pregiudizio razziale e di classe.

A partire dal 1982 Gould aveva sviluppato un tumore allo stomaco, di cui aveva anche parlato in un suo libro. All'epoca i medici gli avevano dato otto mesi di vita ma, grazie alla sua tenacia e alla sua straordinaria voglia di vivere, è riuscito a tenere a bada questo oscuro nemico per altri vent'anni.

Stephen Jay Gould si è spento a casa sua, a New York, il 20 maggio 2002.







buona giornata

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china46
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JAne AUsten (Steventon, 16 dicembre 1775 – Winchester, 18 luglio 1817) è stata una scrittrice britannica, figura di spicco della narrativa preromantica nonché tra le autrici del panorama letterario inglese più famose e conosciute al mondo.

Figlia del pastore anglicano George Austen e di Cassandra Leigh, Jane Austen nacque il 16 dicembre del 1775 a Steventon, nello Hampshire, un piccolo villaggio nel sud-est dell'Inghilterra. Penultima di otto figli, sei maschi e due femmine (James, George, Edward, Henry Thomas, Francis William Frank, Charles John, Jane e Cassandra Elizabeth), fu legata particolarmente alla sorella Cassandra (che, come l'autrice, non si sposerà mai), con la quale intrattenne una fitta corrispondenza andata per la maggior parte distrutta.

Jane trascorse il primo anno della sua vita insieme a una balia, come era uso per l'epoca. Crebbe in un ambiente vivace e culturalmente stimolante; il padre si occupò personalmente della sua educazione insegnandole il francese e le basi della lingua italiana e contribuì alla sua crescita letteraria grazie ad una collezione di libri che contava circa 500 volumi.[3] Nel 1783, secondo le consuetudini familiari, Jane e Cassandra andarono a Oxford e in seguito a Southampton per approfondire la loro istruzione insieme a Mrs. Ann Cawley. Dal 1785 al 1786 le due sorelle frequentarono la Abbey School di Reading[4] e tornarono a casa nel dicembre di quell'anno.
Tra il 1795 e il 1799 Austen iniziò la stesura di quelli che diventeranno i suoi lavori più celebri: Prime impressioni, prima bozza di Orgoglio e pregiudizio

Notte
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dany61
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AUsonio Zubiani (Sondalo, 16 giugno 1869 – Milano, 20 marzo 1921) è stato un medico italiano, tisiologo.

Nel 1894 si laureò in medicina e chirurgia. Negli anni tra il 1895 e il 1898 pubblicò ”II privilegio della salute“ edito anche dalla rivista Critica sociale.

Nel 1899 cominciò a sviluppare l'idea di istituire a Sondalo un centro sanatoriale e nel 1902 fondò il primo Sanatorio Italiano del dottor Ausonio Zubiani, nei pressi di Pineta di Sortenna. Scrisse anche La cura razionale dei tisici e i sanatorii (Milano, Hoepli, 1898).

PI

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Enza
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PIppo Fava

Giuseppe Fava, detto Pippo, nasce il 15 settembre 1925 a Palazzolo Acreide, in provincia di Siracusa, figlio di Elena e Giuseppe, maestri in una scuola elementare. Trasferitosi a Catania nel 1943, si laurea in Giurisprudenza e diventa giornalista professionista: collabora con diverse testate, sia locali che nazionali, tra cui il "Tempo illustrato di Milano, "Tuttosport", "La Domenica del Corriere" e "Sport Sud".

Nel 1956 viene assunto dall'"Espresso sera": nominato caporedattore, scrive di calcio e cinema, ma anche di cronaca e politica, intervistando boss di Cosa Nostra come Giuseppe Genco Russo e Calogero Vizzini. Nel frattempo, comincia a scrivere per il teatro: dopo l'inedito "Vortice" e "La qualcosa" (ideato a quattro mani con Pippo Baudo), nel 1966 crea "Cronaca di un uomo", che si aggiudica il Premio Vallecorsi, mentre quattro anni più tardi "La violenza", dopo aver vinto il Premio IDI, viene portato in tournée in tutta Italia (con debutto al Teatro Stabile di Catania).

Pippo Fava si dedica anche alla saggistica (nel 1967 pubblica per Ites "Processo alla Sicilia") e alla narrativa ("Pagine", sempre con la stessa casa editrice) prima di dare vita, nel 1972, a "Il proboviro. Opera buffa sugli italiani". In seguito, si avvicina al cinema, visto che Florestano Vancini dirige "La violenza: Quinto potere", trasposizione cinematografica del primo dramma di Fava. Mentre Luigi Zampa porta sul grande schermo "Gente di rispetto", il suo primo romanzo, Pippo Fava continua a lasciarsi ispirare dalla sua vena creativa: scrive per Bompiani "Gente di rispetto" e "Prima che vi uccidano", senza rinunciare alla passione per il teatro con "Bello, bellissimo", "Delirio" e "Opera buffa"; quindi lascia l'"Espresso sera" e si trasferisce a Roma, dove per Radiorai conduce la trasmissione radiofonica "Voi e io".

Mentre prosegue le collaborazioni con il Corriere della Sera e Il Tempo, scrive "Sinfonia d'amore", "Foemina ridens" e la sceneggiatura del film di Werner Schroeter "Palermo or Wofsburg", tratto dal suo libro "Passione di Michele": la pellicola conquista l'Orso d'Oro al Festival di Berlino nel 1980. Nello stesso anno, il giornalista e scrittore siciliano diventa direttore del "Giornale del Sud": accolto con un certo scetticismo nei primi tempi, progressivamente dà vita a una redazione giovane che comprende, tra gli altri, Rosario Lanza, Antonio Roccuzzo, Michele Gambino, Riccardo Orioles e suo figlio Claudio Fava.

Sotto la sua direzione, il quotidiano cambia rotta, e tra l'altro denuncia gli interessi di Cosa Nostra nel traffico di droga a Catania. L'esperienza al "Giornale del Sud", tuttavia, finisce nel giro di poco tempo: sia per l'avversione di Pippo Fava nei confronti della realizzazione di una base missilistica a Comiso, sia per il sostegno all'arresto del boss Alfio Ferlito, sia per il passaggio del quotidiano a una cordata di imprenditori (Giuseppe Aleppo, Gaetano Graci, Salvatore Costa e Salvatore Lo Turco, quest'ultimo in contatto con il boss Nitto Santapaola) dai profili non molto trasparenti.

Fava, all'inizio degli anni Ottanta, scampa a un attentato messo in pratica con una bomba realizzata con un chilo di tritolo; poco dopo il giornale viene censurato prima della stampa di una prima pagina dedicata alle attività illecite di Ferlito. Pippo, quindi, viene definitivamente licenziato, nonostante l'opposizione dei suoi colleghi (che occupano la redazione per una settimana, ricevendo ben poche attestazioni di solidarietà), e rimane senza lavoro.

Con i suoi collaboratori, dunque, decide di dare vita a una cooperativa, denominata "Radar", che si propone di finanziare un progetto editoriale nuovo: il gruppo pubblica il primo numero di una nuova rivista, intitolata "I Siciliani", nel novembre del 1982, pur non avendo mezzi operativi (due sole rotative Roland usate, comprate con cambiali). La rivista, con cadenza mensile, diventa un punto di riferimento per la lotta alla mafia, e le inchieste che vi vengono pubblicate attirano l'attenzione dei media di tutta Italia: non solo storie di delinquenza ordinaria, ma anche la denuncia delle infiltrazioni mafiose e l'opposizione alle basi missilistiche sull'isola.

Il primo articolo firmato da Pippo Fava si chiama "I quattro cavalieri dell'apocalisse mafiosa", ed è una circostanziata denuncia delle attività illegali di quattro imprenditori catanesi, cavalieri del lavoro: Francesco Finocchiaro, Mario Rendo, Gaetano Graci e Carmelo Costanzo avrebbero legami diretti con il clan di Nitto Santapaola. Proprio due di loro, Graci e Rendo, nel 1983 tentano di comprare il giornale (insieme con Salvo Andò) per cercare di controllarlo: le loro richieste, però, vanno a vuoto. Il 28 dicembre del 1983 Fava rilascia un'intervista a Enzo Biagi per il programma "Filmstory" in onda su Raiuno, in cui rivela la presenza di mafiosi in Parlamento, al governo, nelle banche.

E' quello il suo ultimo intervento pubblico prima del suo assassinio che va in scena il 5 gennaio 1984: è il secondo intellettuale, dopo Giuseppe Impastato, a essere ucciso da Cosa Nostra. Alle nove e mezza di sera, il giornalista si trova in via dello Stadio a Catania, e si sta dirigendo al Teatro Verga per andare a prendere la nipote, impegnata a recitare in "Pensaci, Giacomino!": viene freddato da cinque colpi, proiettili calibro 7,65, che lo colpiscono alla nuca.

In principio la polizia e la stampa parlano di un delitto passionale, evidenziando che la pistola impiegata per l'omicidio non è tra quelle usate di norma negli eccidi mafiosi. Il sindaco Angelo Munzone, invece, sostiene l'ipotesi di motivi economici alla base dell'omicidio: anche per questo motivo evita l'organizzazione di cerimonie pubbliche.

Il funerale di Pippo Fava si tiene nella chiesa di Santa Maria della Guardia in Ognina, alla presenza di poche persone: la bara viene accompagnata soprattutto da operai e giovani, e le uniche autorità presenti sono il questore Agostino Conigliaro (uno dei pochi a credere alla pista del delitto di mafia), il presidente della Regione Sicilia Santi Nicita e alcuni membri del Partito Comunista Italiano. La rivista "I Siciliani" continuerà a uscire anche dopo la morte del fondatore. Il processo Orsa Maggiore 3, conclusosi nel 1998, individuerà come organizzatori dell'assassinio di Giuseppe Fava, Marcello D'Agata e Francesco Giammauso, come mandante il boss Nitto Santapaola e come esecutori Maurizio Avola e Aldo Ercolano.




AN


buon venerdì

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dany61
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ANgus McKinnon Young (Glasgow, 31 marzo 1955) è un chitarrista e compositore australiano di origine scozzese, cofondatore del gruppo heavy metal AC/DC. Noto per le performance energetiche e per indossare un'uniforme scolastica sul palco, in ricordo dei tempi del liceo, dal 2011 figura al 24º posto nella classifica di Rolling Stone dei cento migliori chitarristi di tutti i tempi[1], e dichiarato miglior chitarrista australiano di sempre da Australian Guitar Magazine [2]. Figura, insieme agli altri componenti degli AC/DC, nella Rock and Roll Hall of Fame.
Angus Young è il più giovane fra i sei figli di William e Margaret Young, nel 1963 si trasferì a Sydney, in Australia, assieme ai genitori e ai suoi fratelli Malcolm, George e Ale, che diventeranno tutti musicisti, e con la sorella più anziana Margaret. Egli iniziò a suonare la chitarra all'età di 5 anni quando si interessò alla chitarra del fratello. Si fabbricò in seguito uno strumento a corde modificando un Banjo; la sua prima chitarra, una Hofner, gli venne regalata dal fratello Malcolm.

Angus fin dall'inizio odiò la scuola. La sua materia preferita era arte, dove poteva sfogare la sua vena artistica. Neanche in musica ebbe vita facile: il suo professore riteneva che non avesse il minimo senso del ritmo. Abbandonò quindi gli studi. Successivamente egli ereditò la leggendaria Gibson SG. Durante la gioventù suonò in un band chiamata 'Kantuckee'. Quando aveva 18 anni il fratello ventenne Malcolm fondò gli AC/DC, il 31 dicembre del 1973; il nucleo iniziale del gruppo era composto da: Angus alla chitarra solista, Malcolm alla chitarra ritmica, Colin Burgess alla batteria, Larry Van Kriedt al basso elettrico, e Dave Evans alla voce. Il loro primo singolo, "Can I Sit Next To Your Girl", fu successivamente registrato una seconda volta con Bon Scott come cantante. Il nome di AC/DC deriva da una scritta su un aspirapolvere che vide la sorella di Angus e che significa Alternate Current-Direct Current.

Angus ha indossato molti costumi sul palco, come Zorro, Spider-Man e un gorilla; egli ha inoltre rappresentato una parodia di Superman facendosi chiamare Super-Ang, tutto ciò prima di adottare come suo simbolo una divisa scolastica, il che è ironico in quanto ad Angus la scuola non piaceva per niente. L'uniforme originale proveniva dalla sua scuola superiore, la Ashfield Boys High School a Sydney. Nel 1973, quando Angus aveva già da tempo abbandonato la scuola, la sorella Margaret gli suggerì di indossare la sua uniforme dopo che Malcolm chiese ai membri della band di procurarsi i propri costumi. Per promuovere l'immagine che lo dipingeva come scolaretto ribelle, la data di nascita di Angus venne per alcuni anni falsificata e divulgata alla stampa e al pubblico in modo erroneo: secondo queste informazioni, Angus era nato infatti nel 1959, e non nel 1955. Soltanto verso la fine degli anni settanta la band testimoniò che Angus era in effetti quattro anni più vecchio di quanto precedentemente sostenuto; anche negli anni seguenti tuttavia varie pubblicazioni continuarono a riportare la data di nascita errata.

Un altro suo marchio di fabbrica è la famosa Duck Walk, che era stata in realtà inventata da Chuck Berry molti anni prima. Angus, a dispetto delle stereotipo della rockstar, non ha mai fatto abuso di droghe o alcool, dichiarando che la sua bevanda preferita è il tè. In compenso è un gran fumatore e afferma che senza le sue sigarette preferite non potrebbe scrivere canzoni rock.

Famoso per la sua energia sul palco, infatti, nonostante l'età è ancora scatenato per tutta l'esibizione che comprende oltre che i suoi iperbolici assoli una spettacolarità unica data da una coreografia a dir poco esplosiva: locomotive fiammeggianti (Rock'N'Roll Train), pupazzi di gomma giganteschi (Whole Lotta Rosie), megaschermi, passerelle nel pubblico e in chiusura dei concerti, durante "For Those About to Rock" , colubrine escono e sparano a salve sul pubblico. Tipica e caratteristica la sua entrata con gli indici sopra la fronte a mimare le corna del diavolo.

In un sondaggio indetto dalla rivista Maxim nel 2005, Angus Young (alto 1,57 m) venne eletto il personaggio di bassa statura più importante di tutti i tempi.

Nonostante Angus Young preferisca mantenere riservata la sua vita privata, è risaputo che vive a Sydney, in Australia, e che abbia un'altra casa ad Aalten, nei Paesi Bassi.

Il 24 agosto 2006, Angus ricevette un importante premio dalla rivista Kerrang!. Il direttore Paul Branningan definì gli AC/DC "una delle più importanti ed influenti band della storia".

FR

“La vita è ciò che ti accade mentre fai altri progetti” John Lennon
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lampaDINA e lampaDario
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Enza ha scritto:

MAggie Smith

Attrice di notevole fascino e temperamento, Maggie Smith si è distinta sia in teatro che nel cinema come interprete intensa e di classe, a suo agio sia in ruoli brillanti che drammatici.

Margaret Natalie Smith nasce a Ilford, Essex, in Inghilterra, il 28 dicembre 1934. Figlia di un professore di patologia all'Università di Oxford, dopo aver frequentato la "Oxford School for Girl", studia recitazione alla "Oxford Playhouse School".

Debutta sui palcoscenici londinesi nel 1952. Qualche tempo dopo viene notata da un impresario teatrale statunitense che la ingaggia immediatamente; nel 1956 Maggie Smith esordisce con successo a Broadway in "New Faces of 1956".

Nel 1959 entra a far parte della più prestigiosa compagnia inglese, quella dell'Old Vic (di cui sarà membro fino al 1963, anno dello scioglimento della compagnia), e negli anni seguenti si distinguerà come superba interprete di opere classiche e contemporanee.

Il grande Laurence Olivier rimane incantato dalla sua recitazione, tanto da volerla più volte come sua partner nei suoi allestimenti shakespeariani. Indimenticabile quando l'attrice gli è accanto come Desdemona nell'"Otello", rappresentato nel 1964 al National Theatre (e portato sullo schermo l'anno seguente).

Intanto nel 1958 Maggie Smith aveva debuttato con successo anche nel cinema, nel film "Senza domani" (Nowhere to Go) di Basil Dearden e Seth Holt. Negli anni seguenti il pubblico l'avrebbe vista impegnata in numerosi film, in cui ha tratteggiato ogni volta personaggi indimenticabili, tra cui ricordiamo quello dell'intrigante infermiera nel cinico "Masquerade" (The Honey Pot, 1967) di Joseph L. Mankiewicz, dell'insegnante anticonformista che instaura uno strano rapporto con la sua classe nel letterario "La strana voglia di Jean" (The Prime of Miss Jean Brodie, 1969) di Ronald Neame, che le vale un meritatissimo premio Oscar, dell'eccentrica donna dal burrascoso passato nel gustoso "In viaggio con la zia" (Travels With My Aunt, 1972) di George Cukor, della rigida cugina "chaperon" della combattuta protagonista in "Camera con vista" (A Room With a View, 1985) di James Ivory, della frustrata e acida governante nel lirico "Il giardino segreto" (The Secret Garden, 1993) di Agnieszka Holland, del delizioso fantasma di una vecchia attrice in amichevole conflitto col fantasma di suo marito (interpretato da Michael Caine) nel gustoso "Amori e ripicche" (Curtain Call, 1999) di Peter Yates, della professoressa Minerva McGranitt (nella versione originale in inglese Minerva McGonagall) nel fantastico "Harry Potter e la pietra filosofale" (Harry Potter and the Philosopher's Stone, 2001) di Chris Columbus, e nei suoi seguiti (tratti dai noti romanzi di J.K. Rowling).

A partire dagli anni '80 l'attrice si dedica con maggiore intensità, oltre che al cinema, alla televisione, senza però disdegnare il teatro, anzi, nel 1990 riceve un premio Tony come Miglior Attrice Protagonista per la sua incantevole interpretazione in "Lettice and Lovage". L'anno precedente era stata nominata Dama dell'Impero Britannico.

Maggie Smith è stata sposata dal 1967 al 1974 con l'attore Robert Stephens, da cui ha avuto due figli, anch'essi attori, Toby Stephens e Chris Larkin. Nel 1975, dopo aver divorziato da Stephens, si è sposata una seconda volta con lo sceneggiatore Beverley Cross, deceduto il 20 marzo 1988.

Nel 2008 combatte la sua personale battagla contro un tumore al seno, senza rinunciare a frequentare i set cinematografici che la impegnano gli ultimi capitoli di Harry Potter.




GI


buongiorno





Dina & Dario
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lampaDINA e lampaDario
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lampaDINA e lampaDario ha scritto:

Enza ha scritto:

MAggie Smith

Attrice di notevole fascino e temperamento, Maggie Smith si è distinta sia in teatro che nel cinema come interprete intensa e di classe, a suo agio sia in ruoli brillanti che drammatici.

Margaret Natalie Smith nasce a Ilford, Essex, in Inghilterra, il 28 dicembre 1934. Figlia di un professore di patologia all'Università di Oxford, dopo aver frequentato la "Oxford School for Girl", studia recitazione alla "Oxford Playhouse School".

Debutta sui palcoscenici londinesi nel 1952. Qualche tempo dopo viene notata da un impresario teatrale statunitense che la ingaggia immediatamente; nel 1956 Maggie Smith esordisce con successo a Broadway in "New Faces of 1956".

Nel 1959 entra a far parte della più prestigiosa compagnia inglese, quella dell'Old Vic (di cui sarà membro fino al 1963, anno dello scioglimento della compagnia), e negli anni seguenti si distinguerà come superba interprete di opere classiche e contemporanee.

Il grande Laurence Olivier rimane incantato dalla sua recitazione, tanto da volerla più volte come sua partner nei suoi allestimenti shakespeariani. Indimenticabile quando l'attrice gli è accanto come Desdemona nell'"Otello", rappresentato nel 1964 al National Theatre (e portato sullo schermo l'anno seguente).

Intanto nel 1958 Maggie Smith aveva debuttato con successo anche nel cinema, nel film "Senza domani" (Nowhere to Go) di Basil Dearden e Seth Holt. Negli anni seguenti il pubblico l'avrebbe vista impegnata in numerosi film, in cui ha tratteggiato ogni volta personaggi indimenticabili, tra cui ricordiamo quello dell'intrigante infermiera nel cinico "Masquerade" (The Honey Pot, 1967) di Joseph L. Mankiewicz, dell'insegnante anticonformista che instaura uno strano rapporto con la sua classe nel letterario "La strana voglia di Jean" (The Prime of Miss Jean Brodie, 1969) di Ronald Neame, che le vale un meritatissimo premio Oscar, dell'eccentrica donna dal burrascoso passato nel gustoso "In viaggio con la zia" (Travels With My Aunt, 1972) di George Cukor, della rigida cugina "chaperon" della combattuta protagonista in "Camera con vista" (A Room With a View, 1985) di James Ivory, della frustrata e acida governante nel lirico "Il giardino segreto" (The Secret Garden, 1993) di Agnieszka Holland, del delizioso fantasma di una vecchia attrice in amichevole conflitto col fantasma di suo marito (interpretato da Michael Caine) nel gustoso "Amori e ripicche" (Curtain Call, 1999) di Peter Yates, della professoressa Minerva McGranitt (nella versione originale in inglese Minerva McGonagall) nel fantastico "Harry Potter e la pietra filosofale" (Harry Potter and the Philosopher's Stone, 2001) di Chris Columbus, e nei suoi seguiti (tratti dai noti romanzi di J.K. Rowling).

A partire dagli anni '80 l'attrice si dedica con maggiore intensità, oltre che al cinema, alla televisione, senza però disdegnare il teatro, anzi, nel 1990 riceve un premio Tony come Miglior Attrice Protagonista per la sua incantevole interpretazione in "Lettice and Lovage". L'anno precedente era stata nominata Dama dell'Impero Britannico.

Maggie Smith è stata sposata dal 1967 al 1974 con l'attore Robert Stephens, da cui ha avuto due figli, anch'essi attori, Toby Stephens e Chris Larkin. Nel 1975, dopo aver divorziato da Stephens, si è sposata una seconda volta con lo sceneggiatore Beverley Cross, deceduto il 20 marzo 1988.

Nel 2008 combatte la sua personale battagla contro un tumore al seno, senza rinunciare a frequentare i set cinematografici che la impegnano gli ultimi capitoli di Harry Potter.




GI


buongiorno







MAx Scheler
(GI)




http://www.maxscheler.com
http://www.ibs.it/libri/scheler+max/libri+di+scheler+max.html
http://www.humanamente.eu/PDF/Stefano%20Liccioli%20-%20Settimo%20Numero.pdf

Max Scheler
Monaco di Baviera, 22 agosto 1874
– Francoforte sul Meno, 19 maggio 1928
è stato un filosofo, antropologo,
fenomenologo ebreo tedesco.

Da giovane si appassionò alla lettura di Nietzsche e poi di Bergson.
Studiò medicina a München e successivamente filosofia e sociologia
a Berlino con Wilhelm Dilthey, Carl Stumpf e Georg Simmel.
A Jena venne a contatto con il Neokantismo (soprattutto nelle
sue dottrine etiche ed epistemologiche) e completò il dottorato
sotto la guida di Rudolf Eucken nel 1897 con una tesi su
"Contributi per stabilire le relazioni tra le relazioni logiche ed etiche"
(Beiträge zur Feststellung der Beziehungen zwischen den logischen
und ethischen Prinzipien).
Nel 1899 ottenne l'abilitazione con la tesi su "Il metodo trascendentale
ed il metodo psicologico" (Die trascendentale und die psychologische
Methode).
Dal 1900 al 1913 fu vicino alla fenomenologia di Edmund Husserl,
ma non si considerò mai un allievo di Husserl.
Dal 1913 (uscita del primo volume del Formalismus) fino al 1927
(uscita di Essere e Tempo di Heidegger) fu considerato il maggior
filosofo tedesco per le sue analisi sulla persona e sulla sfera affettiva
(il fenomeno del risentimento, del pudore, della simpatia,
dell'amare e dell'odiare, dell'umiltà, della meraviglia, della sofferenza,
dell'angoscia della morte) in cui sviluppa e rivede molte tematiche
nietzschiane con una sensibilità profondamente ispirata dal cristianesimo
(per questo venne anche soprannominato il "Nietzsche cattolico").
Dopo il disastro della Prima guerra mondiale divenne un importante
punto di riferimento del mondo culturale cattolico tedesco anche
grazie all'uscita di "L'eterno nell'uomo".
Anche successivamente alla presa di distanza dal cattolicesimo
continuò a porre al centro dei suoi scritti il problema di Dio e del
sacro, contrapponendosi sia al processo di desacralizzazione
del mondo e alle varie forme di relativismo sia al dogmatismo
etico. Per questo fu sempre di difficile collocazione,
ma anche uno dei filosofi più segretamente influenti del XX secolo
e diversi accenti del suo pensiero sono facilmente riconoscibili
ad es. in Heidegger, in Maria Zambrano, nella fenomenologia
della corporeità di Merleau Ponty, come anche nel testo
di Hans Jonas sul concetto di Dio dopo Auschwitz.
Morì prematuramente a 53 anni…


Buon Sabato

Dina & Dario
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GIangiacomo Feltrinelli

Giangiacomo Feltrinelli, detto Osvaldo, nasce il 19 giugno del 1926 a Milano, da una delle famiglie più ricche d'Italia: il padre, Carlo Feltrinelli, è Marchese di Gargnano, e presidente di diverse società (Edison e Credito Italiano, tra le altre), oltre che proprietario di Ferrobeton Spa (società di costruzioni), Bastogi e Feltrinelli Legnami, impegnata nel commercio di legname con l'Urss. Carlo muore quando Giangiacomo ha solo nove anni: sua mamma, Gianna Elisa Gianzana, si risposerà nel 1940 con Luigi Barzini, celebre inviato del "Corriere della Sera".

Lasciata, durante la guerra, la villa di Gargnano (che diventerà residenza di Mussolini), Feltrinelli si sposta sull'Argentario, prima di arruolarsi, nel 1944, nel Gruppo di Combattimento Legnano, decidendo di prendere parte in maniera attiva alla lotta anti-fascista dopo un dialogo con Antonello Trombadori. L'anno successivo aderisce al Partito Comunista, che contribuisce a sostenere con ingenti somme di denaro; dopodiché, comincia a raccogliere informazioni a proposito della storia delle idee (a partire dall'illuminismo) e del movimento operario: a Milano nasce così la Biblioteca Feltrinelli, uno degli istituti di ricerca dedicati alla storia sociale più importanti d'Europa, che diventerà in seguito Fondazione.

Nel 1954 Giangiacomo Feltrinelli fonda l'omonima casa editrice, che pubblica, tra gli altri, libri di fondamentale rilevanza come "Il Gattopardo", di Giuseppe Tomasi di Lampedusa, l'autobiografia di Nehru, primo ministro indiano, e soprattutto "Il dottor Zivago", la cui traduzione in italiano viene affidata a Pietro Zvetermich. L'opera di Boris Pasternak è edita nel 1957, e nel giro di tre anni vende oltre 150mila copie: l'autore, nel 1958, grazie ad essa conquisterà il Premio Nobel per la Letteratura. "Il dottor Zivago", tuttavia, provoca diversi problemi a Feltrinelli, che vede la propria tessera del Pci ritirata dal partito, che in Italia aveva condotto una prepotente campagna diffamatoria verso il libro.

Dopo aver conosciuto, nel 1958, la tedesca Inge Schoenthal, destinata a diventare sua moglie, nel 1964 Giangiacomo si reca a Cuba, dove conosce Fidel Castro, leader della rivoluzione e sostenitore dei movimenti di liberazione del Sud America; pochi anni dopo incontra in Bolivia Regis Debray, che vive nel Paese da clandestino. Feltrinelli, quindi, viene arrestato dopo un intervento dei servizi segreti statunitensi insieme con Roberto Quintanilla. Una volta rilasciato, ottiene "Diario in Bolivia", opera di Che Guevara, e soprattutto la foto "Guerrillero Heroico", scattata il 5 marzo 1960 da Alberto Korda, divenuta poi celebre in tutto il mondo rendendo iconografico il volto del Che.

Nel 1968, Feltrinelli entra in contatto in Sardegna con ambienti dell'indipendentismo sardo e della sinistra: il suo sogno è quello di rendere l'isola una Cuba del Mar Mediterraneo, sulla scia dell'azione compiuta da Fidel Castro e secondo gli ideali di Che Guevara. Il suo obiettivo è quello di affidare al bandito Graziano Mesina, ai tempi latitante, le truppe ribelli: Mesina, tuttavia, rinuncia su intervento del Sid, che tramite Massimo Pugliese ostacola l'azione di Feltrinelli.

Quest'ultimo torna a Milano dopo aver appreso dalla radio la notizia dell'attentato di piazza Fontana, nel 1969. Egli però sceglie di darsi alla clandestinità, dopo aver appreso che la casa editrice è presidiata da forze dell'ordine: temendo un colpo di Stato di origine neo-fascista, infatti, egli aveva finanziato diversi gruppi di estrema sinistra, entrando anche in contatto con Alberto Franceschini e Renato Curcio, i fondatori delle Brigate Rosse, e attirando l'attenzione della polizia. Feltrinelli spiega la decisione della clandestinità alla rivista "Compagni" e in una lettera spedita ai suoi colleghi della casa editrice, evidenziando che secondo lui dietro le bombe non ci sono gli anarchici - come pensano tutti, a quel tempo, incluso il Partito Comunista -, ma direttamente lo Stato. In conseguenza della cosiddetta "Strategia della tensione" (termine che egli usa per primo), giunge quindi a scelte estreme, come quella di fondare, nel 1970, i Gruppi d'Azione Partigiana. I Gap sono gruppi paramilitari che si basano sul principio che Palmiro Togliatti aveva deliberatamente bloccato la rivoluzione comunista in Italia nel 1946, ingannando così i partigiani.

Il 14 marzo del 1972, all'età di 45 anni, Feltrinelli muore alla base di un traliccio dell'alta tensione situato a Segrate, alle porte di Milano. Il suo corpo viene ritrovato dilaniato in conseguenza di un'esplosione, ma le cause della morte non sono chiare: c'è chi parla di un incidente occorso mentre Giangiacomo stava organizzando un'azione di sabotaggio, mentre secondo altri si tratta di un omicidio compiuto con la collaborazione della Cia e dei servizi segreti italiani. La tesi dell'omicidio viene sostenuta, tra l'altro, da Eugenio Scalfari e Camilla Cederna: nel 1979, tuttavia, in occasione del processo contro ex esponenti dei Gap, gli imputati - compreso Renato Curcio - dichiarano che "Osvaldo era caduto combattendo", dando adito così alla tesi dell'incidente. La ricostruzione ufficiale sostiene che Feltrinelli era arrivato a Segrate su un furgone adibito a camper insieme a due compagni, trasportando trecento milioni di lire che sarebbero stati consegnati al "Manifesto" in seguito: soldi che tuttavia non sono mai stati trovati.

Anche le Brigate Rosse svolgono un'inchiesta sulla vicenda: dalla loro indagine emerge che il timer della bomba che ha ucciso Giangiacomo era del tipo "Lucerne", già impiegato nell'attentato avvenuto ad Atene nei confronti dell'ambasciata americana nel 1970. Anche in quel caso, gli attentatori erano rimasti uccisi a causa del cattivo funzionamento della bomba.




FI
buon sabato

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dany61
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FIorella PIerobon (Somma Lombardo, 18 marzo 1960) è un'annunciatrice televisiva, attrice,
cantante e pittrice italiana. Grazie ai suoi annunci è stata il volto di Canale 5 per quasi venti anni
dal 1984 al 2003
Appena diciassettenne nel 1977 ha condotto sull'emittente regionale Telealtomilanese il programma televisivo Tutto uncinetto, inserito all'interno del programma La ciperita con Raffaele Pisu. L'anno successivo ha proseguito la sua carriera di conduttrice con il programma Chi è di spalle, su Telenord Italia, nel quale il pubblico da casa telefonando doveva indovinare volti di personaggi noti fotografati di spalle. Dal 1980 ha cominciato a lavorare come annunciatrice televisiva in una piccola emittente privata, Canale 51, per poi passare, nel settembre del 1982, a Italia 1, dove ha affiancato Gabriella Golia negli annunci dei programmi.

Nell'autunno del 1983 è stata scelta per affiancare Mike Bongiorno in due programmi della neonata Canale 5, Superflash e Bis, per tutta la stagione 1983/84, continuando il suo impegno a Italia 1 come annunciatrice. Nel giugno del 1984 ha affiancato Mike Bongiorno nella conduzione della manifestazione musicale Incontri d'estate - Boario '84, in onda su Canale 5.

A settembre del 1984 è passata definitivamente a Canale 5 sostituendo Eleonora Brigliadori nel ruolo di annunciatrice dell'ammiraglia dell'allora Fininvest e rimanendo in carica per quasi vent'anni, comparendo in video per cinque volte al giorno e diventando un volto familiare per milioni di famiglie che seguivano quell'emittente. In questo lungo periodo numerosi artisti hanno voluto interagire con lei nei suoi annunci, per promuovere attraverso divertenti gags i loro programmi; tra questi Paolo Villaggio, Sandra Mondaini e Raimondo Vianello, Gerry Scotti, Amadeus, Aldo Giovanni e Giacomo e altri.

Il suo ruolo di annunciatrice è stato espanso da novembre del 1984 con il programma televisivo Anteprima, incentrato sulle anticipazioni dei programmi che sarebbero stati trasmessi la settimana successiva, andato in onda su Canale 5 per diverse stagioni fino al 1998, generalmente il sabato mattina, ma in alcune edizioni anche il sabato pomeriggio e la domenica mattina. Fiorella ha condotto quasi tutte le edizioni, a eccezione di quelle del 1985/86 e 1986/87, affidate rispettivamente a Licia Colò e Susanna Messaggio.

Nel maggio del 1985 affianca Mike Bongiorno nella seconda edizione del Gran Premio Internazionale dello Spettacolo (Telegatti 1985), in onda su Canale 5, e a giugno dello stesso anno partecipa come madrina del segno zodiacale dei Pesci a una puntata del programma di Italia 1 Zodiaco, condotto da Claudio Cecchetto.

Da marzo a giugno del 1987, e da settembre del 1987 a giugno del 1988, ha condotto due edizioni del programma mattutino Buongiorno Italia, che intendeva sfidare la neonata fascia mattutina di Rai 1 e in particolare il noto contenitore Unomattina; si trattava di uno show sulla falsariga dell'americano Goodmorning America, già andato in onda senza grandi risultati, tra il 1981 e il 1984.[1]

Dall'ottobre del 1988 al giugno del 1992, dopo la positiva esperienza di Buongiorno Italia, ha condotto Rivediamoli, programma che ricostruiva l'allora ancora breve storia di Canale 5, tramite spezzoni tratti da trasmissioni del passato dell'emittente. Una particolarità di questo programma, in onda nelle prime edizioni la domenica alle 12.00 e dall'inizio del 1991 il venerdì in seconda serata, erano le sigle, interpretate dalla stessa conduttrice che in questo modo ha avviato anche una carriera musicale.

Nel 1989 ha recitato nel telefilm di Italia 1 Don Tonino, con Gigi Sammarchi e Andrea Roncato. Dal 2 ottobre al 29 dicembre ha inoltre condotto su Canale 5 Sogni d'oro, una striscia quotidiana di tre minuti e mezzo, in onda in genere dopo il Maurizio Costanzo Show, dove in pigiama presentava uno spezzone di un celebre film di Hollywood, interpretava i sogni e augurava la buonanotte. Ha infine chiuso gli anni '80 conducendo con Gerry Scotti L'allegria fa 90, show dedicato ai più piccoli, in onda il 31 dicembre 1989 in prima serata su Canale 5.

Gli anni novanta ed i primi anni duemila[modifica | modifica wikitesto]
Il 1990 è stato un anno decisamente impegnativo per la Pierobon che, oltre agli impegni storici come annunciatrice e la conduzione di Anteprima e di Rivediamoli, ha partecipato al Festivalbar di quell'anno in qualità di intervistatrice dei cantanti in gara, ha condotto Discoverde, programma dedicato ai giovani artisti nel quale sono apparsi dei giovanissimi Biagio Antonacci e Ligabue, dove la stessa Fiorella ha avuto uno spazio musicale, cantando la cover Calling You. In coppia con Umberto Smaila il 26 febbraio in prima serata su Italia 1 ha condotto lo speciale Carnevale sul ghiaccio, spettacolo con gli artisti di Holiday on Ice. Inoltre tra i mesi di ottobre e dicembre ha condotto dal lunedì al sabato la striscia quotidiana pomeridiana Buon compleanno Canale 5, dedicata alla storia dei primi dieci anni della rete.

A gennaio del 1991, in prima serata su Canale 5, ha condotto Holiday on Ice, al fianco di Claudio Lippi. Il 5 febbraio dello stesso anno partecipa alla trasmissione Cantavip, condotta da Mike Bongiorno su Canale 5 con la presenza di alcuni grandi nomi dello spettacolo italiano come Monica Vitti, Nino Manfredi e Alberto Sordi e dove presenta il brano L'affascinante gioco della seduzione, anteprima del suo primo disco pubblicato ad aprile con lo stesso titolo sotto etichetta discografica CGD[2] e contenente anche le sigle da lei precedentemente interpretate nelle trasmissioni Anteprima e Rivediamoli. Nell'estate del 1991 è tornata al Festivalbar, questa volta in qualità di cantante, presentando la canzone Resta come sei, sempre estratta dal suo disco di esordio L'affascinante gioco della seduzione. A partire dal 22 settembre del 1991 per tre puntate, in onda la domenica pomeriggio su Canale 5, ha condotto con Cino Tortorella e Corrado Tedeschi Festival Internazionale - Giovani stelle del circo, dedicato ai ragazzi sotto i 15 anni provenienti da tutto il mondo che presentavano i numeri più tradizionali del circo.

Nel 1992 è stata la protagonista del video musicale della canzone Buon compleanno bambina cantata da Edoardo Bennato. Nello stesso anno gira tra Brasile e Italia il film tv Missione d'amore con la regia di Dino Risi, in cui interpreta una suora novizia; dopo vari rinvii il film viene mandato in onda in tre puntate su Canale 5 nel settembre del 1993.

Nel 1993 partecipa in coppia con Gianni Bella alle selezioni del Festival di Sanremo; la canzone, scritta dallo stesso Gianni Bella, è intitolata I veri tesori; questa riesce ad entrare nella rosa delle pre-selezionate, ma per un soffio alla fine non viene accettata e risulta tuttora inedita[3]. A dicembre del 1993 è tornata a condurre Holiday on Ice su Canale 5, sempre al fianco di Claudio Lippi.

Nel 1996 è stato pubblicato il suo secondo ed ultimo album, dal titolo Encanto, edito da RTI Music,[2] che conteneva sette brani originali, alcuni scritti da lei stessa, e tre cover, tra cui quella del noto brano di Mike Oldfield Moonlight Shadow, in seguito utilizzata come colonna sonora dello spot dei cioccolatini Pernigotti. Dello stesso anno è la sua seconda esperienza cinematografica nel film Oltre la quarta dimensione di Emiliano di Meo, dove Fiorella recita al fianco di Rosanna Banfi e Laura Efrikian.

Nel 1997 ha presentato con Cesare Cadeo Super Festival '97, manifestazione per cantanti-giornalisti dal Capolinea di Milano, andato in onda su Italia 1 alla fine di agosto. Nel giugno del 1998, dopo quattordici anni termina la sua esperienza di conduzione ad Anteprima, programma che non verrà più riproposto, ma nello stesso anno comincia la sua esperienza in radio su Radio Italia, dove conduce Buongiorno Italia, trasmissione mattutina (omonima a quella da lei presentata in televisione dieci anni prima), in cui fa gli auguri di compleanno sia ai vip che ai suoi ascoltatori. Questa esperienza è terminata nel settembre del 2005.

Dall'inizio del 2000 per tutto l'anno solare è stata accanto al professor Fabrizio Trecca nella trasmissione di medicina Vivere bene con noi - Speciale medicina, andata in onda il sabato mattina su Canale 5.

Nel 2001 ha partecipato al quiz estivo di Canale 5 Facce da quiz, dove nel gioco La canzone di Fiorella, "annunciava" dalla stessa postazione degli annunci ufficiali, come fossero i programmi della serata, il contenuto dei testi di misteriosi brani di cui i concorrenti dovevano indovinare il titolo.

Nel 2002 è stata testimonial assieme a Paolo Bonolis, Enrico Bertolino, Beppe Severgnini e altri della campagna abbonamenti dell'Inter (F.C.Internazionale Milano), di cui è grande tifosa.

La dimissione dall'incarico di annunciatrice e altre esperienze professionali[modifica | modifica wikitesto]
A giugno del 2003 Fiorella ha annunciato dagli studi di Striscia la notizia che intendeva abbandonare il suo ruolo di annunciatrice, dopo quasi vent'anni, per lavorare ad altri progetti. In quell'occasione il tg satirico le ha conferito un doppio tapiro alla carriera. Quell'estate, durante il programma Velone, è stato indetto un concorso per selezionare l'erede della nota annunciatrice, durante il quale è stata scelta la trentunenne Lisa Gritti, che ne prese il posto nel settembre dello stesso anno.[4] L'impegno della Gritti in questo ruolo dura però soltanto fino al dicembre del 2004, così come lo spazio dell'annunciatrice su Canale 5, che viene abolito, come la stessa Pierobon aveva previsto prima delle sue dimissioni. Stessa cosa era accaduta anche su Italia 1 nel 2002: la rete giovanile di Mediaset aveva infatti rinunciato allo spazio della signorina buonasera dopo l'abbandono di Gabriella Golia.

A partire dal settembre del 2003 Fiorella Pierobon, libera dall'esclusiva che la legava a Canale 5, può apparire in una trasmissione della RAI e partecipa diverse volte, durante il campionato 2003-2004 e nei due successivi, in veste di inviata dallo stadio per la partita dell'Inter, al programma Quelli che il calcio condotto da Simona Ventura. Dal 2004 al 2006 partecipa come opinionista a varie puntate della trasmissione pomeridiana di Rai 2, L'Italia sul 2.

Nel 2006 un sondaggio promosso da TGcom la proclama come la regina delle annunciatrici con oltre il 48% dei voti: a seguire in seconda e terza posizione, con un netto distacco, Gabriella Golia (15%) e Alessandra Canale (10%).[5]

Nel 2007 torna in via straordinaria nei panni dell'annunciatrice, girando alcuni spot per l'organizzazione umanitaria internazionale Medici senza frontiere, dove annuncia, quasi si trattasse di una delle tante fiction sui medici trasmesse dalla televisione, i programmi portati avanti ogni giorno realmente dai medici dell'organizzazione, in ogni angolo del mondo.

Nel 2009, 2011 e 2013 ad Acqui Terme ha presentato il Premio AcquiAmbiente, premio letterario internazionale a scadenza biennale, dedicato all'intellettuale nigeriano Ken Saro Wiwa, vittima delle autorità del suo paese, per l'impegno profuso in difesa del diritto dell'uomo all'ambiente.

La nuova attività: la pittura[modifica | modifica wikitesto]
Attualmente si dedica alla sua passione di sempre, la pittura. Nel 2007 ha aperto a Nizza in Francia un suo proprio atelier/galleria in rue Droite, la via degli artisti. Ha realizzato più di 210 opere e da qualche anno fa mostre in giro per il mondo, dove esibisce i propri dipinti. Nel maggio 2008 ha tenuto ad Altopascio, Lucca la sua prima personale in Italia "Percorsi di luce", mostra itinerante sulla via Francigena. Il percorso espositivo della mostra ha avuto poi seguito in Francia con l'esposizione tenutasi in luglio ed agosto 2008 presso la Chapelle des Penitents Blancs di Aspremont. Nel dicembre 2008, una sua opera è stata acquisita dal Museo Dino Zoli di Forlì. Dal maggio 2009 una sua installazione permanente composta da 10 opere tra tele e sculture è esposta presso il Lu.C.C.A., il nuovo Museo d'arte contemporanea di Lucca. Dal luglio 2009 un suo dipinto è stato acquisito dalla Pinacoteca del Consiglio Regionale della Toscana. Nel 2011, è stata invitata ad esporre alla 54ª Biennale di Venezia, Padiglione Italia a Torino.

Tecnica[modifica | modifica wikitesto]
Fiorella Pierobon ha scelto di rappresentare la vita quotidiana attraverso l'utilizzo del colore e della materia. Ama lavorare, oltre che sulla tela, anche su differenti materiali come il legno, la juta o il cartone utilizzando colori a olio ed acrilici, mischiandoli a volte anche con sabbia e cera. L'uso di questi materiali grezzi, unito alla ricerca della massima luminosità attraverso la sovrapposizione di più strati di colore, rende il suo lavoro unico e originale. Ultimamente si è dedicata, con positivi risultati, anche alla scultura proponendo sensuali silhouettes di immaginarie figure femminili e maschili utilizzando materiali quali plexiglas lavorato al laser e l'alluminio anodizzato. La materia da lei tanto evidenziata nei solchi di colore sulle tele, si ricompone dunque nelle sculture, attraverso l'utilizzo del raggio laser che impone alle opere le medesime linee e solchi.

“La vita è ciò che ti accade mentre fai altri progetti” John Lennon
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Enza
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PIerre Dukan

Pierre Dukan è un dottore e nutrizionista francese, creatore della celebre dieta Dukan. Nato nel 1941 ad Algeri, a partire dal 1975, quando per la prima volta è entrato in contatto con diversi casi di obesità, ha pensato a un modo alternativo per aiutare i pazienti a perdere peso. In particolare, a quel tempo la soluzione al sovrappeso veniva individuata nella riduzione del numero di calorie introdotte nel corpo e della quantità di pasti: Pierre, invece, desiderava trovare un modo che permettesse alle persone, una volta perso peso, di non recuperarlo al termine della dieta. Pertanto, progettò un nuovo approccio composto da quattro fasi, incluse una fase di stabilizzazione e una fase di consolidamento.

Dopo circa vent'anni di ricerche, nel 2000 ha pubblicato le sue scoperte nel libro "Je ne sais pas maigrir" ("Non so dimagrire"), divenuto nel giro di breve tempo un best seller in Francia. Il volume, però, ha raggiunto una fama mondiale solo dopo che nel Regno Unito Carole Middleton, mamma di Kate (ai tempi fidanzata del Principe William) consigliò la dieta Dukan alla figlia in vista del matrimonio con il rampollo Windsor. Kate, grazie alla dieta, riuscì a perdere due taglie, e in breve tempo gli effetti miracolosi del regime alimentare inventato dal nutrizionista francese si diffusero in ogni angolo del globo.

Nel mese di marzo 2012, Dukan è stato radiato dall'Ordine dei Medici francesi: la radiazione, tuttavia, è stata richiesta da lui stesso, per evitare (almeno questa è l'accusa che gli muovono i responsabili dell'Albo) i procedimenti disciplinari instaurati nei suoi confronti (gli viene imputata la violazione del codice deontologico). In ogni caso, eventuali azioni disciplinari nei suoi confronti non verrebbero sospese in quanto risalenti a un momento precedente alla radiazione. Nello specifico, Dukan è accusato di aver esercitato la medicina come un vero e proprio mestiere, di essersi fatto pubblicità e di aver rilasciato dichiarazioni avventate.

La radiazione cui è andato incontro, per altro, non ha avuto effetti diretti sull'esercizio della sua professione, visto che egli è andato in pensione nel 2008, e da allora ha solo sporadicamente svolto attività di consulenza.

Il suo libro ha venduto circa quattro milioni e mezzo di copie solo in Francia, ma ormai in tutto il pianeta il suo metodo alimentare, fondato sull'eliminazione totale di carboidrati e zuccheri a favore delle proteine, è conosciuto e contestato (a causa degli squilibri nutrizionali che potrebbe provocare). Dukan, insomma, ha costruito un impero importante, ed è diventato un personaggio molto famoso: ogni sua dichiarazione suscita polemiche. Basti pensare a quando, nel 2011, ha chiesto di permettere agli studenti laureandi di vedere i propri voti aumentati nel caso in cui non aumentino di peso. Accusato di discriminazione, il nutrizionista per questa opinione ha ricevuto molte critiche, specialmente da parte del Consiglio transalpino dell'Ordine dei Medici, che l'ha ritenuto colpevole di non aver preso in considerazione il potenziale impatto delle sue dichiarazioni su ragazzi in sovrappeso o anoressici.

Come detto, la dieta Dukan si basa su quattro fasi. La prima, quella dell'attacco, prevede che il paziente si nutra per una settimana solo con proteine pure, bevendo al contempo almeno un litro e mezzo di acqua iposodico al giorno, e lasciando come unica concessione lo yogurt, che costituisce un eccellente tappa-buchi per la fame. La seconda fase, invece, è quella della crociera, e prevede di estendere il menù anche alle verdure, escludendo però mais, carciofi e patate. La terza fase rappresenta il consolidamento della dieta, e dura dieci giorni per ciascun chilo perso nel corso delle prime due fasi; si possono introdurre formaggi, frutta, carboidrati e pane integrale, mangiando, però, solo proteine una volta a settimana. Infine la quarta fase è quella della stabilizzazione, e prevede di mantenere un giorno alla settimana come dedicato unicamente alle proteine, ricordandosi di consumare tre cucchiai al giorno di crusca d'avena.

Tra i vantaggi della dieta Dukan, non si può non citare, naturalmente, la perdita di peso, che si abbina a una purificazione dell'organismo resa possibile dalla crusca di avena.

Tra gli svantaggi, invece, va segnalata la perdita di tono muscolare, che si rivela particolarmente evidente soprattutto nelle persone che non manifestano una condizione di sovrappeso evidente. Non va dimenticato, inoltre, che un simile regime alimentare presuppone anche un importante sforzo psicologico: non sempre, insomma, le persone hanno la forza di volontà per prolungare la dieta fino a ottenere i risultati desiderati.




KA

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china46
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KAne Bob
Robert Kahn, più conosciuto come Bob Kane[1] (New York, 24 ottobre 1915 – Los Angeles, 3 novembre 1998), è stato un fumettista e pittore statunitense, divenuto celebre come creatore di Batman.Già da giovanissimo, dopo aver frequentato la Cooper Union e L'Art Students League, entra a far parte dello staff di Fiction House, studio grafico creato dalla coppia Eisner-Iger, dove comincia a lavorare a brevi storie a fumetti per la rivista Wow, What A Magazine a partire dal n. 3 del settembre 1936. Dal 1938 comincia, poi, a collaborare per la National Comics, casa editrice da cui nascerà la DC Comics, per la quale realizza Ginger Snap e varie altre storie, molte delle quali scritte da Bill Finger.

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dany61
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"BOb" ROck è un personaggio immaginario, appartenente al fumetto Alan Ford, creato da Max Bunker.
L'agente Bob Rock è entrato a far parte dell'organico sin dall'inizio, assieme all'inseparabile amico Alan Ford.

Si contraddistingue per essere il più irascibile, permaloso e bisbetico del gruppo. Come tutti gli altri, anche lui non ha il becco di un quattrino ed il suo spirito di iniziativa lo spinge, con esiti tragicomici, ad industriarsi per guadagnare qualcosa da mettere sotto i denti. È comunque uno degli agenti più efficienti e non di rado il Numero Uno gli affida compiti di alta responsabilità.

Fisicamente si presenta come un omino di bassissima statura, con un grosso naso, che gli fa guadagnare il nomignolo di "tappo nasuto". Indossa sempre una vetusta mantellina stile Sherlock Holmes e dei pantaloni rattoppati.

Bob ha tre fratelli gemelli (Tim, Tom e Tumb Rock) più piccoli di lui, che negli anni si sono dati alla malavita e passano non di rado tra le sbarre di una prigione.

“La vita è ciò che ti accade mentre fai altri progetti” John Lennon
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Enza
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ROsa LUxemburg

Rosa Luxemburg, donna politica e rivoluzionaria tedesca di origini polacche ed ebraiche, nasce a Zamosc (Polonia) il 5 marzo 1870. Fu una figura di primo piano del comunismo europeo e mondiale. Nel corso della sua breve vita e militanza marxista riceverà notevoli dimostrazioni di affetto da importanti uomini politici del tempo, Gramsci e Lenin su tutti, che guardavano con simpatia all'ascesa politica di una donna.

Ancora prima di compiere venti anni, Rosa Luxemburg sente il bisogno di interessarsi in prima persona dei problemi del mondo: diviene ben presto una militante del movimento di sinistra "Proletariat", ma a causa delle repressioni che spesso questo movimento subisce, viene costretta nel 1895 ad abbandonare la nazione natìa, emigrando prima in Svizzera e poi in Germania, dove sposerà un tedesco senza amarlo. Il matrimonio di comodo tuttavia le permetterà di ottenere nel 1898 la cittadinanza tedesca.

Anche nella grande capitale tedesca Rosa Luxemburg vuole continuare le sue battaglie: si iscrive all'SPD (Partito socialdemocratico tedesco). Con passione e radicalità, si oppone con fermezza e decisione alle teorie revisioniste di Bernstein, auspicando un ritorno all'originale pensiero di Marx.

Alcuni avvenimenti le faranno leggermente cambiare idea su quest'ultimo punto: quando nel 1905 scoppia la prima rivoluzione russa, Rosa Luxemburg torna in Polonia per parteciparvi. Il progetto rivoluzionario per il momento fallisce e viene arrestata.

Poco dopo il rilascio torna in Germania dove tra il 1907 e il 1914 insegna Economia politica. In questa veste si differenzia da Karl Marx su un punto: secondo la Luxemburg anche se il capitalismo fosse entrato in crisi, sarebbe riuscito a "salvarsi" grazie alle immense risorse derivate dal colonialismo, pratica cui lei fu sempre contraria.

Non mancarono, soprattutto dopo la stesura del suo libro più famoso "L'accumulazione del capitale", piccole polemiche anche con Vladimir Lenin, di cui lei non condivideva l'idea di un partito formato solo dall'elite proletaria, e con Josif Stalin, perché secondo lei la rivoluzione non doveva abbattere la democrazia ma doveva estenderla.

Profondamente pacifista, poco dopo lo scoppio della Prima guerra mondiale, abbandona la carriera di insegnante ed inizia quella di attivista: compie in quel periodo molte manifestazioni contro la guerra, e viene arrestata per ordine del kaiser Guglielmo II.

Nel 1916, ancora in pieno conflitto, esce dalla SPD e fonda, con il suo migliore amico Karl Liebknecht, dapprima la "Lega di Spartaco" ed in seguito il primo Partito Comunista Tedesco.

Sia la Lega che il Partito si diedero un'organizzazione imperniata sul progetto di rivoluzione e nel gennaio 1919, approfittando del periodo di turbolenza che c'era in Germania dopo la sconfitta nella prima guerra mondiale, tentarono un'insurrezione armata.

Soffocata con inaudita crudeltà da parte dell'esercito, la rivolta si concluse il 15 gennaio 1919, con la fucilazione a Berlino di Rosa Luxemburg insieme al compagno Liebknecht.

Nonostante fosse poco considerata dai bolscevichi russi che fecero la rivoluzione del 1917, la figura di Rosa Luxemburg continua ad essere studiata da storici e biografi, che ne rimarcano il coraggio e l'altruismo. Il suo ricordo viene onorato ancora oggi dai milioni di tedeschi (spesso giovani e giovanissimi) che continuano a commemorarla nel giorno della sua morte.








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china46
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Inserito il - 11/01/2015 : 14:13:12  Mostra Profilo  Visita l'Homepage di china46 Invia a china46 un Messaggio Privato  Rispondi Quotando
Lcy Alexis Liu (New York City, 2 dicembre 1968) è un'attrice e doppiatrice statunitense originaria di Taiwan.

Nata da genitori taiwanesi immigrati nel Queens, dopo aver frequentato la Stuyvesant High School a New York, la Liu si è laureata in Lingue e Culture Asiatiche presso l'Università del Michigan.

Dopo alcuni piccoli ruoli in varie serie televisive (tra le quali X-Files, nel quale ebbe un piccolo ruolo in un episodio della terza stagione e E.R. - Medici in prima linea, terzo e quarto episodio della seconda stagione), la Liu divenne famosa grazie al telefilm Ally McBeal. Inizialmente, il suo ruolo nella serie non doveva essere regolare, tuttavia il successo riscosso dal suo personaggio (la giovane e irascibile avvocatessa Ling Woo) le permisero di entrare a pieno titolo nel cast.

Acquisì ancor più popolarità grazie al personaggio di Alex nel remake di Charlie's Angels, dove recitò al fianco di Drew Barrymore e Cameron Diaz, interpretandolo di nuovo nel sequel Charlie's Angels - Più che mai.

Successivamente prende parte al film Pallottole cinesi con Jackie Chan e Owen Wilson e a Ballistic assieme ad Antonio Banderas ma non ottiene un buon successo con quest'ultimo.

La sua fama la deve anche al film di Quentin Tarantino Kill Bill vol. 1 (2003), dove interpreta la cattiva O-Ren Ishii (ottenendo ottime critiche) e nel 2006 prende parte al film Slevin - Patto criminale (assieme a Morgan Freeman) ottenendo un buon successo di critiche e di pubblico.

In 3 Needles interpreta una ragazza cinese malata di Aids, nel 2006 recita nel film horror La setta delle tenebre assieme a Michael Chiklis, mentre nel 2007 assieme a Nicollette Sheridan recita nel film Nome in codice: Cleaner.

La vediamo in alcune puntate di Ugly Betty e in una puntata di Sex and the City dove interpreta se stessa. Nel 2007 Empire Magazine la dichiara una delle 100 attrici più sexy del cinema.


CY

buon pomeriggio
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Enza
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CYgAN John

John Cygan (New York, ...) è un attore televisivo, cinematografico e doppiatore.

È noto per il suo lavoro nel campo dei videogiochi di Guerre stellari e in Metal Gear Solid 2: Sons of Liberty.



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lampaDINA e lampaDario
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china46 ha scritto:

Lcy Alexis Liu (New York City, 2 dicembre 1968) è un'attrice e doppiatrice statunitense originaria di Taiwan.

Nata da genitori taiwanesi immigrati nel Queens, dopo aver frequentato la Stuyvesant High School a New York, la Liu si è laureata in Lingue e Culture Asiatiche presso l'Università del Michigan.

Dopo alcuni piccoli ruoli in varie serie televisive (tra le quali X-Files, nel quale ebbe un piccolo ruolo in un episodio della terza stagione e E.R. - Medici in prima linea, terzo e quarto episodio della seconda stagione), la Liu divenne famosa grazie al telefilm Ally McBeal. Inizialmente, il suo ruolo nella serie non doveva essere regolare, tuttavia il successo riscosso dal suo personaggio (la giovane e irascibile avvocatessa Ling Woo) le permisero di entrare a pieno titolo nel cast.

Acquisì ancor più popolarità grazie al personaggio di Alex nel remake di Charlie's Angels, dove recitò al fianco di Drew Barrymore e Cameron Diaz, interpretandolo di nuovo nel sequel Charlie's Angels - Più che mai.

Successivamente prende parte al film Pallottole cinesi con Jackie Chan e Owen Wilson e a Ballistic assieme ad Antonio Banderas ma non ottiene un buon successo con quest'ultimo.

La sua fama la deve anche al film di Quentin Tarantino Kill Bill vol. 1 (2003), dove interpreta la cattiva O-Ren Ishii (ottenendo ottime critiche) e nel 2006 prende parte al film Slevin - Patto criminale (assieme a Morgan Freeman) ottenendo un buon successo di critiche e di pubblico.

In 3 Needles interpreta una ragazza cinese malata di Aids, nel 2006 recita nel film horror La setta delle tenebre assieme a Michael Chiklis, mentre nel 2007 assieme a Nicollette Sheridan recita nel film Nome in codice: Cleaner.

La vediamo in alcune puntate di Ugly Betty e in una puntata di Sex and the City dove interpreta se stessa. Nel 2007 Empire Magazine la dichiara una delle 100 attrici più sexy del cinema.


CY

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Dina & Dario
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dany61
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KAya PEker (Ankara, 2 agosto 1980) è un cestista turco.

Alto 206 cm per 110 kg, gioca come centro.
Nel 2007 è stato convocato per gli Europei in Spagna con la maglia della nazionale della Turchia.

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PEter STrauss

Peter Strauss (New York, 20 febbraio 1947) è un attore statunitense.

Nato nel 1947. Attore dall'aria perbene e perciò non molto adatto a certi occasionali ruoli da duro, dopo un notevole esordio su grande schermo con Soldato blu ha sfondato come protagonista della miniserie televisiva Il ricco e il povero e nel suo seguito Il ricco e il povero II. Diventato un divo del piccolo schermo, ha collezionato vari successi con Il primo dei Kennedy, Caino e Abele, Peter Gunn, Tenera è la notte, dal omonimo romanzo di Francis Scott Fitzgerald. Nel 2000 ha partecipato nel ruolo del protagonista Charlie McClain al film per la televisione La scelta di Charlie in cui ha recitato accanto a Mary McDonnell e Michelle Trachtenberg.








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dany61
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STewart RAffill (27 gennaio 1942) è un regista e sceneggiatore britannico.

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RAquel WElch

Jo Raquel Tejada, in arte Raquel Welch, nasce a Chicago (Illinois, USA) il giorno 5 settembre 1940.

I genitori sono di origine boliviana: all'età di due anni si trasferisce con la famiglia in un sobborgo di San Diego, in California.

La giovane futura promessa del cinema studia danza e inizia a partecipare a numerosi concorsi di bellezza. Nel 1958 sposa James Welch, con il quale ha una figlia, l'attrice Tahnee Welch. In seguito la coppia divorzia.

Raquel Welch esordisce al cinema al fianco di Elvis Presley ne "Il cantante di Luna Park" (1964); dopo alcune esperienze televisive (tra cui "Il virginiano") entra con forza nell'immaginario delle generazioni degli anni Sessanta per il ruolo della prosperosa Loana in "Un milione di anni fa".

Il manifesto di questo film, con il primo piano dell'attrice in abiti primitivi, diviene un simbolo e oggetto di culto; di conseguenza la bellissima Raquel Welch diveta un'icona e sex symbol di quegli anni.

La sua notorietà e la sua bellezza la portano ad affrontare il genere della commedia - ricordiamo "Spara forte, più forte... non capisco!" di Eduardo De Filippo - e il genere western - tra cui spicca "La texana e i fratelli Penitenza" del 1972. Da lì in avanti la sua carriera si limita ad apparizioni in serie televisive e show vari.

Nel 1975 vince un Golden Globe come migliore attrice per il suo ruolo di Costanza Bonacieux nel film "I tre moschettieri" (1973, di Richard Lester, con Oliver Reed, Richard Chamberlain, Michael York, Frank Finlay, Christopher Lee e Charlton Heston).




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china46
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WEndy Williams-Hunter (nata il 18 luglio 1964), meglio conosciuta con il suo nome da nubile Wendy Williams , è una personalità media americani, attrice, cabarettista e autore. Lei ospita un sindacato talk show televisivo, The Wendy Williams Show .

Prima di televisione, Williams è stato un " choc jockette "a diversi spettacoli radiofonici. Williams ha acquisito notorietà per il suo ghette on-air con le celebrità. E 'stata oggetto della serie 2006 VH1 reality televisivo chiamato The Wendy Williams esperienza che trasmette eventi che circondano il suo programma radiofonico.

Ha scritto un'autobiografia e diversi altri libri, e ha creato due linee di prodotto: una linea di abbigliamento con QVC chiamato Orni da Wendy Williams e una linea parrucca di nome Wendy Williams Hair World.

Il 18 luglio 2014, 50 ° compleanno Williams ', è stata insignita dal consiglio di Asbury Park con la ridenominazione di una strada di Wendy Williams Way.



DY

sera
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dany61
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DYlan van Baarle (Voorburg, 21 maggio 1992) è un ciclista su strada olandese che corre per il team Garmin-Sharp.
È un corridore completo, capace di essere competitivo nelle classiche e nelle brevi corse a tappe.
VA

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Inserito il - 13/01/2015 : 11:03:42  Mostra Profilo  Visita l'Homepage di Enza Invia a Enza un Messaggio Privato  Rispondi Quotando
VAl Kilmer

Val Edward Kilmer nasce il 31 dicembre 1959 a Los Angeles, secondo di tre figli, da una famiglia originaria del Nuovo Messico. Vede i propri genitori separarsi quando lui ha solo nove anni, e trascorre l'infanzia con il padre e i fratelli nella San Fernando Valley (mentre la madre si trasferisce in Arizona). Aderisce al credo cristiano scientista e, insieme con gli attori Mare Winningham e Kevin Spacey frequenta la Chatsworth High School. Poco dopo si sposta alla Berkeley Hall School, istituto di Beverly Hills cristiano scientista, e deve fare i conti con la morte del fratello Wesley, deceduto dopo un incidente.

Nel 1981, recitando in "How it all began", rappresentazione teatrale in scena in occasione del "New York Shakespeare Festival" al Public Theatre, viene notato da Francis Ford Coppola, che lo vorrebbe per il suo film "I ragazzi della 56° strada"; Val Kilmer tuttavia rifiuta, per impedire che la società teatrale per la quale lavora vada incontro allo scioglimento.

Il suo esordio al cinema non tarda comunque ad arrivare: nel 1984 prende parte al comico "Top Secret!" nel ruolo di una star della musica, recitando e cantando (i brani da lui interpretati vengono addirittura pubblicati nell'album "Nick Rivers", dal nome del suo personaggio). La sua esperienza sul grande schermo prosegue con "Scuola di geni", di Martha Coolidge, e soprattutto con "Top Gun", di Tony Scott, dove è uno dei protagonisti (Iceman) insieme con Tom Cruise.

Negli anni Ottanta si segnalano anche i film tv "Incatenato all'inferno" e "La vera storia di Billy The Kid". L'ultimo decennio del millennio, invece, si apre con "The Doors", film di Oliver Stone in cui interpreta Jim Morrison: la pellicola ottiene un successo commerciale notevole, così come "Tombstone" (del 1993), in cui invece interpreta Doc Holliday: per questo film viene candidato agli MTV Movie Awards del 1994 come attore più sexy.

Dopo essere stato Batman in "Batman Forever" (sul cui set, secondo i giornali dell'epoca, si creano tensioni tra lui, Joel Schumacher e Jim Carrey), Val Kilmer recita in "Heat - La sfida", di Michael Mann, e si separa dalla moglie, l'attrice Joeanne Whalley, con cui si era sposato nel 1988 e che gli aveva dato due figli, Jack e Mercedes. È il 1996: l'anno successivo l'attore viene inserito dalla rivista britannica "Empire" nella classifica delle "Top 100 Movie Stars of All Time" e interpreta Simon Templar ne "Il santo", di Phillip Noyce, prima di essere chiamato come doppiatore per il cartone animato "Il principe d'Egitto".

Dopo aver recitato nel film di Ed Harris "Pollock", ispirato alla vita dell'omonimo artista (Jackson Pollock), nel 2000 non si fa mancare una partecipazione al "Saturday Night Live". Negli anni seguenti, invece, Val Kilmer recita per James Cox in "Wonderland - Massacro a Hollywood", e per David Mamet in "Spartan". Nel 2004, ottiene suo malgrado una candidatura ai Razzie Awards per "Alexander", nella categoria "Peggiore attore non protagonista".




GU


buondì

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dany61
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GUy LaporTE (Beaufort, 15 dicembre 1952) è un ex rugbista a 15, allenatore di rugby e dirigente sportivo francese.
Mediano d'apertura cresciuto nel SC Rieumois, squadra di Rieumes (Alta Garonna) con cui vinse nel 1972 il titolo di campione di Francia di Terza Divisione[1], militò successivamente a Graulhet per 15 stagioni[1]; in tale squadra raggiunse il suo massimo risultato domestico nel 1986, la semifinale di campionato persa contro il Tolosa.

In Nazionale francese esordì nel corso del Cinque Nazioni 1981 (che la Francia vinse con il Grande Slam) a Dublino contro l’Irlanda con 12 punti (due calci piazzati e due drop); andò a segno anche contro Galles e Inghilterra. Guy Laporte scese in campo in un'altra edizione del torneo, quella del 1986, anch’esso vinto dalla Francia sebbene, in tale occasione, a pari merito (con la Scozia).

Fece anche parte della squadra che giunse fino alla finale della Coppa del Mondo di rugby 1987, torneo nel quale disputò il suo ultimo incontro internazionale, contro Figi.

Dopo il ritiro dall’attività agonistica Laporte divenne dirigente ed entrò a far parte del comitato esecutivo della Fédération Française de Rugby[1], della quale fu anche vicepresidente; nel 1992 fu anche per un brevissimo periodo a capo di un comitato di selezionatori della Francia, durante la gestione di Pierre Berbizier[1]; successivamente fu manager e allenatore del Castres. Nel 1995 gli fu conferita la Legion d'Onore per i suoi contributi allo sport.

Fu, inoltre, delegato per la FFR al rugby di alto livello e membro del comitato direttivo regionale della Federazione per il Midi-Pirenei[

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Enza
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TEnzin Gyatso

Sua Santità Tenzin Gyatso, 14° Dalai Lama del Tibet, possiede varie identità principali. E' un monaco buddhista nell'ordine religioso fondato da Buddha Shakyamuni intorno al 525 a.C. e rivitalizzato in Tibet da Lama Tzong Khapa nel 1400: è quindi un portavoce dell'antica tradizione educativa buddhista. Per i suoi seguaci egli è una reincarnazione del Buddha Avalokiteshvara, l'arcangelo buddhista Mahayana della compassione, e in special modo il salvatore dei Tibetani. E' anche un maestro vajra dei mandala esoterici del tantra dello yoga supremo, specialmente del "Kalachakra" ("La ruota del tempo"), una concezione che aspira ad una evoluzione positiva di tutta la vita intelligente, nel sacro ambiente di questo pianeta.

In senso più terreno, invece, egli è il re del Tibet, costretto con la forze e con l'autoritarismo all'esilio dal 1959.

Il Dalai Lama nasce il 6 luglio 1935, da famiglia contadina, in un piccolo villaggio nel nord-est del Tibet. Nel 1940, a soli due anni, viene riconosciuto ufficialmente quale reincarnazione del suo predecessore, il 13° Dalai Lama. Da quel momento è investito dell'autorità di capo spirituale e temporale. Dalai Lama è un titolo attribuito dai sovrani mongoli ed è una parola che significa "Oceano di Saggezza". I Dalai Lama sono le manifestazioni del bodhisattva della Compassione. I bodhisattva sono esseri illuminati che hanno rimandato il loro nirvana per scegliere di rinascere in modo da poter servire l'umanità.

I suoi studi accademici iniziarono a sei anni e si conclusero a venticinque, con i tradizionali esami-dibattito che gli valsero il titolo di "ghesce lharampa" (traducibile come "Dottorato di filosofia buddhista").

Nel 1950, a soli quindici anni, assunse i pieni poteri politici del suo paese -capo di stato e di governo, mentre il Tibet stava faticosamente trattando con la Cina per impedire l'invasione del proprio territorio. Nel 1959 falliscono tutti i tentativi di far rispettare alla Cina (che nel frattempo si era arbitrariamente annessa una parte del Tibet) gli impegni di un trattato che prevedeva l'autonomia e il rispetto religioso dei tibetani. Nel 1954 si e' recato a Pechino per intraprendere colloqui di pace con Mao Zedong e con altri leaders cinesi, incluso Deng Xiaoping. Ma alla fine, nel 1959, con la brutale repressione dell'Insurrezione Nazionale Tibetana a Lhasa, da parte dell'esercito cinese, il Dalai Lama fu costretto all'esilio.

In seguito alla minacciosa occupazione dei cinesi, infatti, costretto a lasciare Lhasa clandestinamente e a chiedere asilo politico all'India. Da allora l'esodo continuo dei tibetani dal proprio paese ha rappresentato un'emergenza internazionale spesso ignorata.

Dal 1960, quindi, la guida spirituale del popolo tibetano è costretto a vivere a Dharamsala, un piccolo villaggio sul lato indiano delle montagne himalayane, sede del governo tibetano in esilio. In tutti questi anni si è dedicato a difendere i diritti del suo popolo contro la dittatura cinese, in modo nonviolento ma deciso e chiedendo aiuto a tutti gli organismi democratici internazionali. Nello stesso tempo il Dalai Lama non ha mai smesso di dare insegnamenti e iniziazioni in varie parti del mondo e di fare appello alla responsabilità individuale e collettiva per un mondo migliore.

Nel 1989 è stato insignito del Premio Nobel per la Pace.

Uomo di dottrina, uomo di pace e portavoce di una più estesa comprensione tra i popoli e religioni, ha ricevuto anche numerose lauree honoris causa e riconoscimenti internazionali.

Nel Gennaio del 1992 Sua Santità ha dichiarato in un comunicato che quando il Tibet otterrà di nuovo la sua indipendenza egli abbandonerà la sua autorità politica e storica per vivere come un privato cittadino.

Nel 1987 ha proposto un "Patto di Pace in Cinque Punti", come primo passo per una soluzione pacifica al peggioramento della situazione in Tibet. La proposta parte dall'auspicio che il Tibet divenga una zona di pace nel cuore dell'Asia dove tutti gli esseri viventi possano esistere in armonia e dove l'ambiente possa prosperare. Sino ad oggi, la Cina non ha risposto positivamente a nessuna di queste proproste.

Per le sue doti di intelligenza disarmante, comprensione e profondo pacifismo, il Dalai Lama è uno dei più rispettati leader spirituali viventi. Nel corso dei suoi viaggi, ovunque si trovi, egli supera ogni barriera religiosa, nazionale e politica, toccando il cuore degli uomini con l'autenticità dei suoi sentimenti di pace e di amore, di cui si fa instancabile messaggero.




PA

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china46
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PAmela Suzette Grier (Winston-Salem, 26 maggio 1949) è un'attrice statunitense. È stata inclusa dalla rivista Ebony tra le donne più belle del ventesimo secolo.
Primogenita del meccanico dell'aeronautica statunitense Clarence Grier e dell'infermiera Gwendolyn Samuels, la Grier esordì nel cinema nel 1970, con una piccola parte in Lungo la valle delle bambole, diretto da Russ Meyer.
Si specializzò in ruoli sexy e diventò la regina delle pellicole d'azione, e una delle maggiori icone del genere blaxploitation, con film come Coffy, Foxy Brown e Sheba, Baby, diretta più volte da Jack Hill.
Nel 1973 interpretò La rivolta delle gladiatrici, diretta dal regista italiano Joe D'Amato. Nel 1974 apparve senza veli sulla rivista per soli uomini Playboy.
Pam Grier diventò in poco tempo una delle più grandi star afroamericane della storia del cinema. In questi film e in pochi anni Pam Grier riuscì ad imporre sul grande schermo l’immagine di una donna afroamericana indipendente, intelligente e forte.
Negli anni ottanta recitò soprattutto in televisione, tra cui un cameo nella celebre serie Miami Vice.
Ritornò alla ribalta grazie a Quentin Tarantino, che da grande appassionato la ripropose e la reinventò in un ruolo che l'aveva sempre contraddistinta stile blaxploitation anni settanta con la pellicola Jackie Brown dove Pam Grier interpreta una hostess over 40.
Nonostante il successo di questo film, che le valse una nomination ai Golden Globe come migliore attrice protagonista, la Grier non ebbe altri ruoli da protagonista, e tornò a lavorare in televisione.
Dal 2004 è nel cast della serie The L Word, in cui interpreta Kit, la sorella di Bette, interpretata da Jennifer Beals.



ZE

buona serara
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dany61
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ZErihum TAdele (25 marzo 1993) è un calciatore etiope, Portiere del St. George.

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TAmerlano


Nato a Samarcanda nell'anno 1336, Timur Barlas o Temur-i lang (Temur "lo zoppo"), italianizzato in Tamerlano, visse per quasi settant'anni, affermandosi come il conquistatore più feroce della storia. Se dobbiamo credere a quanto raccontavano i suoi nemici il signore della guerra tartara, che nel XIV secolo creò un impero che si estendeva dalla Cina fino al cuore dell'Asia Minore, fu proprio il più sanguinario di tutti i tempi.

Il suo esercito composto di arcieri mongoli e di Tartari armati di scimitarra, devastò l'Asia dalla Siria e dalla Turchia, fino ai confini della Cina, da Mosca a Delhi. Tamerlano era spietato con i nemici che resistevano, persino con le loro famiglie.

In Siria Tamerlano accolse una domanda di grazia di migliaia di cittadini terrorizzati consigliando loro di rifugiarsi nella grande moschea.

Secondo uno storico contemporaneo, che probabilmente volle diffamare Tamerlano, i suoi luogotenenti fecero entrare circa 30.000 persone tra donne, bambini, preti e altri fuggiaschi nella costruzione di legno, sbarrarono tutte le uscite e poi diedero fuoco al gigantesco santuario.

Stessa misericordia venne concessa dal conquistatore agli anziani di Sivas, in Turchia. Disse che non ci sarebbe stato alcun spargimento di sangue se i difensori della città si fossero arresi. Ed invece quattromila soldati, armeni che avevano animato la resistenza turca furono sepolti vivi, i cristiani furono strangolati o legati e poi annegati, e i bambini furono raggruppati in un campo dove vennero uccisi sotto gli zoccoli della cavalleria mongola.

Tra le pratiche più ricorrenti c'era la decapitazione di massa. Quando i Tartari annientarono un presidio di crociati a Smirne, sulla costa turca, navi cariche di rinforzi provenienti dall'Europa si presentarono davanti alla costa, gli uomini di Tamerlano indussero i nuovi venuti ad arretrare lanciando loro contro una raffica di teste umane, erano quelle mozzate dei prigionieri.

Dopo aver conquistato la città di Aleppo, in Siria, costruirono piramidi alte cinque metri con il lato di tre, usando le teste di ventimila cittadini.

Queste macabre torri dovevano servire da monito per chi non temeva l'ira di Tamerlano. La più grande fu eretta nel 1387 dopo che una ribellione generale a Isfahan (nell'odierno Iran) aveva portato al massacro di tremila soldati dell'esercito di occupazione di Tamerlano.

Informato della rivolta, Tamerlano ordinò ai suoi comandanti di raccogliere teste umane, stabilendo quante ciascuno di essi doveva procurare.

Alcuni dei soldati erano musulmani come lo stesso Tamerlano, ed erano riluttanti ad uccidere altri musulmani, comprarono perciò da compagni meno scrupolosi le teste che avrebbero dovuto mozzare. Il risultato fu un disgustoso mercato di morte.

All'inizio, le teste iraniane venivano vendute a venti dinari ciascuna, alla fine la quota era scesa a mezzo dinaro. Quando ormai sazio di sangue l'esercito se ne andò, settantamila teste erano accatastate attorno alle mura della città.

Tamerlano dedicò tutta la sua vita alla guerra. Il gusto della battaglia era in lui così forte che persino quando tornava a Samarcanda, per celebrare le sue vittorie, preferiva accamparsi fuori dalle mura anziché alloggiare in un lussuoso palazzo.

Il 19 gennaio 1405, in procinto di intraprendere una nuova guerra, che avrebbe dovuto portarlo alla conquista della Cina, Tamerlano morì, non in battaglia, ma nel suo letto, vecchio e consumato dalla malattia.





AL


buongiorno



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china46
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ALessandro Di Battista (Roma, 4 agosto 1978) è un politico italiano.

Nato a Roma da genitori di Civita Castellana,figlio di Vittorio già consigliere comunale nelle file dell'MSI Si è diplomato al liceo scientifico Farnesina della capitale con 46/60 e, dopo essersi laureato in discipline dell'arte, della musica e dello spettacolo (DAMS) presso la Università degli Studi Roma Tre ha conseguito un Master di secondo livello in tutela internazionale dei diritti umani alla Sapienza. Successivamente ha lavorato un anno come cooperante in Guatemala, occupandosi di educazione e progetti produttivi nelle comunità indigene
Nel 2008 si è occupato di microcredito e istruzione in Congo. Lo stesso anno si è occupato di diritto all'alimentazione per conto dell'UNESCO Ha inoltre collaborato col Consiglio italiano per i rifugiati, la Caritas e Amka onlus (organizzazione non governativa dedita alla realizzazione di progetti di sviluppo per i paesi australi).
Nel 2010 è partito per il Sud America lavorando alla scrittura di un libro, Sulle nuove politiche continentali, che lo ha portato a viaggiare in Patagonia, Cile, Bolivia, Amazzonia, Ecuador, Colombia, Perù e Nicaragua
A partire dal 2011 ha collaborato con il blog di Beppe Grillo pubblicando reportage sulle azioni di ENEL in Guatemala.
Nel 2012 gli è stato commissionato un libro sui sicari sudamericani da parte della Casaleggio Associati. È quindi partito per Ecuador, Panama, Guatemala e Colombia e a fine anno ha pubblicato l'eBook Sicari a cinque euro, edito da Adagio (Casaleggio Associati), nel quale analizza l'origine del fenomeno del sicariato e propone alcune possibili soluzioni[9]. Per tale anno ha dichiarato un reddito imponibile di 3.176 euro



DI


sera
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dany61
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DIletta CRespi (Roma, 3 marzo 1990) è un'ex calciatrice e giocatrice di calcio a 5 italiana,
Pivot del Real l'Acquedotto c5.
Ha cominciato a giocare a calcio da bambina. La sua prima squadra è stata quella del Don Orione, nella quale giocava insieme ai maschi e della quale è diventata capitana.

All'età di 13 anni è passata a giocare nei tornei femminili con la rappresentativa di calcio femminile Regione Lazio e con la Lazio.

Nel 2006 è passata alla Torres, con la quale ha vinto Coppa Italia e Women's Cup e ha raggiunto il secondo posto nel campionato italiano nella stagione 2007-2008.

Nel luglio del 2008 ha vinto gli Europei Under 19 con la nazionale italiana, giocando quattro partite della fase finale.[1]

Dalla stagione 2008-2009 gioca con il Gioiello Firenze.

Dopo una stagione in serie A di calcio a 5 con la Lazio passa nel 2012-13 al Real l'Acquedotto C5, con le alessandrine di Mister Marco Schindler conquista la promozione in Serie A vincendo il campionato regionale del Lazio di serie C.

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Enza
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CRepax GUido


Nato a Milano il 15 luglio 1933 Guido Crepax inizia a lavorare nel campo dell'illustrazione e della grafica mentre frequenta la facoltà di architettura, realizzando manifesti pubblicitari e copertine di libri e di dischi (tra cui quelli dedicati a Gerry Mulligan, Charlie Parker o Louis Armstrong). Firma il primo grande successo nel 1957 con i disegni della campagna pubblicitaria della benzina Shell premiati con la Palma d'Oro.

Nel 1963 si riavvicina al mondo del suo primo amore, il fumetto, e qualche anno più tardi dà vita all'indiscutibile protagonista delle sue storie, l'ormai celebre Valentina, comparsa per la prima volta nel numero 3 di Linus, la mitica rivista fondata e diretta da Giovanni Gandini.

Valentina, a dire il vero, nasce dapprima come personaggio di contorno di Philip Rembrandt, alias Neutron, critico d'arte e investigatore dilettante, fidanzato appunto con Valentina Rosselli, fotografa dall'inconfondibile caschetto nero; solo che il carisma di quest'ultima surclassa quello del protagonista tanto che già a partire dalla terza puntata lo scalza.

Un personaggio dalle forti venature erotiche, Valentina, che ha segnato uno stile preciso, non solo in senso fumettistico, ma proprio in senso antropologico, quasi al modo di una pop-star o di un personaggio famoso. Solo che Valentina è di carta e bisogna pur dire che gli innumerevoli tentativi di donarle una consistenza corporea, attraverso film e incarnazioni di vario genere, non sembrano molto riusciti.

Valentina, pur se ispirata dall'attrice del cinema muto Louise Brooks, è un essere indecifrabile, sfuggente, un qualcosa che appartiene alla mente e a una tipologia astratta di donna; per questo motivo qualunque sforzo per identificarla in una donna reale è destinato a fallire. Allo stesso tempo, non è raro sentir definire una ragazza con determinate caratteristiche come "una Valentina". Valentina, infine, è l'unico personaggio del fumetto con una sua carta d'identità. Nasce, infatti, il 25 dicembre 1942 in via De Amicis 42 a Milano ed esce ufficialmente di scena nel 1995 a 53 anni nell'ultima tavola della storia 'Al diavolo Valentina!'.

Autore assai prolifico, Crepax ha in seguito dato vita effimera a numerose altre eroine (Belinda, Bianca, Anita...), e realizzato anche sofisticate versioni a fumetti di alcuni classici della letteratura erotica quali Emmanuelle, Justine e Histoire d'O. Nel 1977 realizza un libro di avventure a colori: "L'uomo di Pskov" a cui segue l'anno dopo "L'uomo di Harlem".

Il suo ultimo libro 'In Arte...Valentina' è stato pubblicato nel 2001 da Lizard Edizioni.

Le storie a fumetti di Crepax sono state pubblicate all'estero e in particolare Francia, Spagna, Germania, Giappone, Stati Uniti, Finlandia, Grecia e Brasile.

Da tempo malato, Guido Crepax è scomparso il 31 luglio 2003 a Milano all'età di 70 anni.

Della sua opera si sono occupati semiologi del calibro di Roland Barthes parlando dei fumetti come della "Grande Metafora della vita".






buona giornata

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dany61
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GUido Pepoli (6 maggio 1560 – Roma, giugno 1599) è stato un cardinale italiano
Venne creato cardinale da papa Sisto V il 20 dicembre 1589 e ricoprì la carica di tesoriere di Sua Santità.

Dal 15 gennaio 1590 al 6 febbraio 1592 fu cardinale diacono dei Santi Cosma e Damiano e, in seguito, di Sant'Eustachio, fino al 12 giugno 1595. Fu poi cardinale presbitero di San Biagio all'Anello e, succedendo al cardinale Costanzo da Sarnano, l'8 giugno 1596 divenne cardinale di San Pietro in Montorio, fino alla morte, avvenuta nel giugno del 1599, quando il Pepoli aveva solo 39 anni. La sua salma venne inumata nella chiesa di San Biagio dell'Anello, in Roma.
SA

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Enza
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SAmuel Morse

Samuel Finley Breese Morse, l'inventore della telegrafia, nacque il 27 aprile 1791 a Charlestown Massachusetts e morì di polmonite a quasi ottant'anni il 2 aprile 1872 a Poughkeepsie (New York). Uomo dal multiforme ingegno, tanto da essere anche pittore, è stato però paradossalmente anche uno studente pigro e privo di volontà, i cui interessi convergevano solo nell'elettricità e nella pittura di ritratti in miniatura.

Malgrado la svogliatezza di fondo, Morse si laureò comunque presso il collegio di Yale nel 1810, mentre l'anno dopo si recò a Londra dove intraprese sempre più seriamente lo studio della pittura. Tornato negli Stati Uniti nel 1815, una decina di anni dopo fondò con altri artisti la "Società di belle arti" e successivamente la "National Accademy of Design". Attirato dall'arte italiana e dall'immenso patrimonio artistico celato sul suolo italico, tornò nel Bel Paese nel 1829 dove visitò molte città. Con l'occasione, volle visitare anche la Francia, dove rimase affascinato dalle molte bellezze di quella nazione.

Ad ogni modo, il soggiorno italiano risvegliò la sua vena creativa, tanto che arrivò a dipingere una gran quantità di tele. Ma anche la sua curiosità scientifica era tutt'altro che assopita. E' proprio mentre rientrava negli Stati Uniti nel 1832 a bordo della nave bastimento Sully che, durante la traversata, si interrogò su di un metodo efficace per comunicare anche in condizioni difficili. Una soluzione la intravide nell'elettromagnetismo e ne fu tanto persuaso che alcune settimane dopo si mise a costruire il primo apparato telegrafico, composto inizialmente dalla sola cornice di un quadro recuperata dal suo studio di pittura, alcune ruote in legno ricavate da un vecchio orologio e un'elettrocalamita (dono di un suo vecchio professore).

Ma è solamente nel 1835 che questo rudimentale telegrafo, dopo innumerevoli tentativi, fu ultimato e sperimentato.

Nello stesso anno Morse entrò a far parte del corpo insegnante dell'Università di New York come professore di storia dell'arte, andando ad abitare in una casa a Washington Square. Qui installò un laboratorio e progettò un trasmettitore automatico con il quale sperimentò il prototipo del codice che poi prese il suo nome. Due anni dopo Morse trovò due soci che lo aiutarono a perfezionare il telegrafo di sua invenzione: Leonard Gale, un professore di scienze dell'Università di New York, e Alfred Vail. Con l'aiuto dei suoi nuovi soci, Morse nel 1837 richiese un brevetto per il nuovo apparecchio, a cui si aggiunse successivamente l'invenzione di un codice punto-linea che sostituiva le lettere e che rendeva più fulminea la comunicazione. Tranne alcune successive modifiche di dettaglio, era infatti nato il codice Morse.

Il 24 Maggio 1844 fu inaugurata la prima linea telegrafica che collegava Washington con Baltimora. In quell'anno il caso volle che proprio a Baltimora si tenesse la Convenzione del Partito Whig e fu proprio in quelle circostanze che la sua invenzione ebbe una risonanza straordinaria, tale da renderlo finalmente famoso, grazie al fatto che telegrafando a Washington, i risultati della Convenzione arrivarono due ore prima del treno che ne portava le notizie.

In breve, l'uso della telegrafia, in parallelo con la quasi coetanea invenzione della radio da parte di Marconi, si diffuse in tutto il mondo con un successo incontrastato, grazie al fatto che con essa era possibile comunicare a grandi distanze con mezzi tutto sommato semplici. In Italia la prima linea telegrafica fu realizzata nel 1847 e collegava Livorno con Pisa. L'invenzione dell'alfabeto Morse, poi, ha rappresentato una svolta nella storia dell'umanità, nella sicurezza, nelle comunicazioni in tempo reale. La storia della marineria, civile e militare, è piena di esempi di grandi salvataggi realizzati grazie al Telegrafo senza fili.

Una curiosità: per la prima volta dopo 60 anni viene aggiunto un simbolo all'alfabeto in codice inventato da Samuel Morse; è il 3 maggio 2004 il giorno del battesimo della chiocciola telematica '@'.




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lampaDINA e lampaDario
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Enza ha scritto:

SAmuel Morse

Samuel Finley Breese Morse, l'inventore della telegrafia, nacque il 27 aprile 1791 a Charlestown Massachusetts e morì di polmonite a quasi ottant'anni il 2 aprile 1872 a Poughkeepsie (New York). Uomo dal multiforme ingegno, tanto da essere anche pittore, è stato però paradossalmente anche uno studente pigro e privo di volontà, i cui interessi convergevano solo nell'elettricità e nella pittura di ritratti in miniatura.

Malgrado la svogliatezza di fondo, Morse si laureò comunque presso il collegio di Yale nel 1810, mentre l'anno dopo si recò a Londra dove intraprese sempre più seriamente lo studio della pittura. Tornato negli Stati Uniti nel 1815, una decina di anni dopo fondò con altri artisti la "Società di belle arti" e successivamente la "National Accademy of Design". Attirato dall'arte italiana e dall'immenso patrimonio artistico celato sul suolo italico, tornò nel Bel Paese nel 1829 dove visitò molte città. Con l'occasione, volle visitare anche la Francia, dove rimase affascinato dalle molte bellezze di quella nazione.

Ad ogni modo, il soggiorno italiano risvegliò la sua vena creativa, tanto che arrivò a dipingere una gran quantità di tele. Ma anche la sua curiosità scientifica era tutt'altro che assopita. E' proprio mentre rientrava negli Stati Uniti nel 1832 a bordo della nave bastimento Sully che, durante la traversata, si interrogò su di un metodo efficace per comunicare anche in condizioni difficili. Una soluzione la intravide nell'elettromagnetismo e ne fu tanto persuaso che alcune settimane dopo si mise a costruire il primo apparato telegrafico, composto inizialmente dalla sola cornice di un quadro recuperata dal suo studio di pittura, alcune ruote in legno ricavate da un vecchio orologio e un'elettrocalamita (dono di un suo vecchio professore).

Ma è solamente nel 1835 che questo rudimentale telegrafo, dopo innumerevoli tentativi, fu ultimato e sperimentato.

Nello stesso anno Morse entrò a far parte del corpo insegnante dell'Università di New York come professore di storia dell'arte, andando ad abitare in una casa a Washington Square. Qui installò un laboratorio e progettò un trasmettitore automatico con il quale sperimentò il prototipo del codice che poi prese il suo nome. Due anni dopo Morse trovò due soci che lo aiutarono a perfezionare il telegrafo di sua invenzione: Leonard Gale, un professore di scienze dell'Università di New York, e Alfred Vail. Con l'aiuto dei suoi nuovi soci, Morse nel 1837 richiese un brevetto per il nuovo apparecchio, a cui si aggiunse successivamente l'invenzione di un codice punto-linea che sostituiva le lettere e che rendeva più fulminea la comunicazione. Tranne alcune successive modifiche di dettaglio, era infatti nato il codice Morse.

Il 24 Maggio 1844 fu inaugurata la prima linea telegrafica che collegava Washington con Baltimora. In quell'anno il caso volle che proprio a Baltimora si tenesse la Convenzione del Partito Whig e fu proprio in quelle circostanze che la sua invenzione ebbe una risonanza straordinaria, tale da renderlo finalmente famoso, grazie al fatto che telegrafando a Washington, i risultati della Convenzione arrivarono due ore prima del treno che ne portava le notizie.

In breve, l'uso della telegrafia, in parallelo con la quasi coetanea invenzione della radio da parte di Marconi, si diffuse in tutto il mondo con un successo incontrastato, grazie al fatto che con essa era possibile comunicare a grandi distanze con mezzi tutto sommato semplici. In Italia la prima linea telegrafica fu realizzata nel 1847 e collegava Livorno con Pisa. L'invenzione dell'alfabeto Morse, poi, ha rappresentato una svolta nella storia dell'umanità, nella sicurezza, nelle comunicazioni in tempo reale. La storia della marineria, civile e militare, è piena di esempi di grandi salvataggi realizzati grazie al Telegrafo senza fili.

Una curiosità: per la prima volta dopo 60 anni viene aggiunto un simbolo all'alfabeto in codice inventato da Samuel Morse; è il 3 maggio 2004 il giorno del battesimo della chiocciola telematica '@'.




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Dina & Dario
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Enza
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SAndie Shaw

Sandie Shaw (pseud. di Sandra Ann Goodrich; Dagenham, 26 febbraio 1947) è una cantante britannica, tra le più famose degli anni sessanta, soprannominata la cantante scalza per la sua abitudine di esibirsi sul palco a piedi nudi.

Ha vinto l'Eurovision Song Contest nel 1967 con Puppet On A String, che ha raggiunto la prima posizione nella UK Singles Chart per tre settimane, in Germania per otto settimane, in Austria per tre settimane, in Norvegia per sei settimane ed in Olanda.

Tra i suoi maggiori successi ci sono due canzoni di Burt Bacharach (There's) Always Something There To Remind Me e Long Live Love.

In Italia ebbe un certo successo con due cover di sue canzoni come Il mondo nei tuoi occhi e La danza delle note.

Altre sue cover-hit sono Those Were The Days (l'originale portata al successo da Mary Hopkin) tradotta in italiano in Quelli erano giorni, E ti avrò (Girl Don't Come) e Domani (Tomorrow).

Nel 1970 è al Festival di Sanremo con Che effetto mi fa in coppia con Pino Donaggio.





GE

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china46
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GEnevieve MorTOn (nato 9 luglio 1986 in Benoni ) è una modella sudafricana. Nel 2010, ha fatto il suo debutto nella Sports Illustrated Swimsuit Issue , e da allora è apparsa in questioni 2011, 2012 e 2013. Era anche il modello di copertura per il 2011 del Sud Africa edizione del Issue Swimsuit .
Morton apparsa sulla rivista Esquire Online: Me in My Place , dove hanno mostrato il suo appartamento modello a New York.

Genevieve è esorditacon la commedia troupe americana The Lonely Island in Stati Uniti GQ questione. E 'stata inoltre selezionata per essere sulla copertina del numero di GQ sudafricano di Coppa del mondo di calcio. Nel 2012, è apparsa nel video musicale per la canzone "più dolce" di Gavin DeGraw .

[

Modificato da - china46 in data 15/01/2015 20:13:42
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dany61
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Inserito il - 15/01/2015 : 21:13:39  Mostra Profilo  Visita l'Homepage di dany61 Invia a dany61 un Messaggio Privato  Rispondi Quotando
TOrsten FRings (Würselen, 22 novembre 1976) è un ex calciatore tedesco, di ruolo centrocampista.

Debutta con la maglia dell'Alemannia Aachen, squadra di terza serie, prima di andare al Werder Brema nella stagione 1996/97.Con i verdi riesce a vincere la 1998 e la 1998-1999 ai danni del Bayern Monaco.Pochi mesi dopo la finale di Copla di Lega tedesca proprio contro il Bayern.A fine stagione,per il secondo anno consecutivo disputa la finale di Coppa di Germania ancora una contro il Bayern Monaco, stavolta però il Werder Brema verrà sconfitto con un netto 3-0 dalla squadra allenata da Ottmar Hitzfeld.Nel 2002 firma un contratto quadriennale con il Borussia Dortmund con un ingaggio dichiarato di 10 milioni di euro e nella prima stagione disputa anche 12 partite di Coppa UEFA, segnando in entrambe le sfide con il Lokomotiv Mosca. La stagione 2003/04 comincia solo il 30 gennaio contro lo FC Schalke 04, prima partita dopo l'infortunio al ginocchio patito contro il VfL Bochum a luglio, e nella parte finale del campionato prende il posto di Tomáš Rosický come regista e segna 4 gol in 16 partite, prima di firmare un contratto triennale con il Bayern Monaco.Proprio con la maglia del Bayern, vince la finale di Coppa di Lega tedesca, proprio contro la sua ex squadra, il Werder.Nonostante a Monaco di Baviera vinca campionato e Coppa di Germania, condite da 29 presenze in Bundesliga e 10 in Champions League, non ama giocare nella squadra di Felix Magath, che lo impiega fuori ruolo. Nel giugno del 2005 ritorna quindi al Werder Brema, firmando con un contratto triennale.In questa stagione il Werder Brema termina secondo in Bundesliga alle spalle dei rivali dei rivali del Bayern Monaco, dopo una lunga lotta per il primato conclusasi le ultime giornate di campionato.In UEFA Champions League l'avventura del werder termina agli ottavi.La stagione successiva con il Werder Brema vince la finale di Coppa di Lega tedesca ai danni del Bayern Monaco.Inoltrs in questa stagione col Werder si laurea campione d'inverno, salvo poi concludere il campionato con un "solo" terzo posto.L'avventura in UEFA Champions League termina alla fase a gironi, con un terzo posto permettendo al Werder Brema di essere ripescato in Coppa UEFA, dove il Werder termina la sua avventura in semifinale.La stagione successiva conclude il campionato con un secondo posto.Per il secondo anno consecutivo l'avventura in UEFA Champions League termina con un terzo posto, concludendo poi l'avventura in Coppa UEFA agli ottavi.La stagione 2008-2009 termina con un clamoroso decimo posto, peggiro risultato del Werder durante la gestione Schaaf.Inveve l'avventura in UEFA Champions League ancora una volta al terzo posto nella fase a gironi.Tuttavia il Werder Brema arriva in finale eliminando sul suo cammino Milan e Udinese e i connazionali dell'Amburgo.Tuttavia il Werder Brema verrà sconfitto dagli ucraini dello Shakhtar Donetsk.Il Werder si rifara' vincendo la Coppa di Germania contro il Bayer Leverkusen.L'anno dopo invece il Werder arriva terzo in campionato e perde la finale di Coppa di Germania.Nel 2010 durante i Preliminari di UEFA Champions League segna il secondo gol alla Sampdoria, i cui pali erano difesi da Gianluca Curci, con un goal su rigore.

Il 18 maggio 2011 annuncia il suo ritiro dal calcio giocato dopo aver militato a lungo nel Werder Brema[1], ma due mesi dopo cambia idea firmando per il Toronto FC. Il 26 febbraio 2013 in conferenza stampa annuncia di aver smesso definitivamente con il calcio giocato.

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Enza
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FRanca LEosini

Franca Leosini nasce a Napoli nel 1949. Laureatasi in Lettere Moderne e diventata giornalista, lavora per il culturale dell'"Espresso", realizzando celebri interviste e inchieste: ancora oggi si ricorda "Le zie di Sicilia", scandalosa intervista del 1974 concessa da Leonardo Sciascia in cui lo scrittore accusa le donne di aver contribuito al diffondersi della mafia. Interessatasi al ruolo e alla figura della donna nella società contemporanea, dirige il mensile "Cosmopolitan" e firma la terza pagina de "Il Tempo", quotidiano romano, cercando di cogliere l'evoluzione della cultura e del costume.

Nel 1988 Franca Leosini approda in Rai come autrice delle inchieste di "Telefono giallo", trasmissione in onda su Raitre presentata da Corrado Augias. Si avvicina, quindi, a celebri casi di cronaca come il giallo di Cairo Montenotte (con protagonista la mantide Giliola Guerinoni) e il delitto della Circe della Versilia, senza dimenticare l'assassinio dell'Olgiata, con l'uccisione della contessa Alberica Filo della Torre.

Sulla terza rete Rai è anche protagonista di "Parte civile": anche qui si occupa di nera. Dopo aver condotto insieme con Sandro Curzi, su Raiuno, "I grandi processi" (in cui vengono ricostruiti e commentati i più famosi processi della storia italiana del crimine, dal delitto di Milena Sutter al delitto Fenaroli, dal delitto Bebawi al delitto Graziosi), a partire dal 1994 la giornalista napoletana è autrice e presentatrice di "Storie maledette", in onda su Raitre.

Nel corso degli anni il programma diventa un cult tra gli appassionati di cronaca nera, di misteri e non solo: Franca Leosini riesce a parlare in esclusiva, tra gli altri, con Pino Pelosi (il presunto assassino di Pier Paolo Pasolini), Fabio Savi (componente della banda della Uno Bianca), Angelo Izzo (il mostro del Circeo) e Immacolata Cutolo (moglie del celebre boss camorristico). Nel 1996 vince il premio "Donne per il giornalismo" come giornalista dell'anno, mentre nel 2001 ottiene il premio "Pericle d'Oro" per il giornalismo. Nel 2002 ottiene ben cinque riconoscimenti: il premio "Auronzo di Cadore" per il giornalismo di spessore, il premio "Festival della Televisione Italiana", il premio internazionale "Ennio Flaiano", il premio Lodoletta Pini sezione Giornalismo "Marcella De Palma" e il premio "Saraceno d'Oro" per il giornalismo.

Mentre "Storie maledette" continua ad andare in onda, proponendosi come un archivio storico del giallo in cui oltre alla storia psicologica dei protagonisti di un delitto viene raccontato anche l'iter giudiziario che ha portato alla loro condanna, il 5 maggio del 2003 la conduttrice campana si aggiudica il "Premio Guglia di Napoli". Se in "Storie maledette" Franca Leosini propone vicende ormai accertate dal punto di vista giudiziario, a partire dal 2004 scrive e conduce, sempre su Raitre, "Ombre sul giallo", in cui ricostruisce vicende su cui aleggia, appunto, l'ombra del dubbio, l'ipotesi di un errore compiuto dai giudici o di un mistero ancora senza soluzione. In questa trasmissione si parla di delitti irrisolti come quello di via Poma (l'assassinio di Simonetta Cesaroni) o il celebre giallo di Posillipo che vide la morte della dama di cuori Anna Grimaldi; ma anche di storie drammatiche come il delitto di Balsorano, per cui Michele e Mauro Perruzza, rispettivamente padre e figlio, si accusarono reciprocamente per la morte della piccola Cristina Capoccitti; o ancora racconti di errori giudiziari, come quello che colpì Massimo Pisano, condannato all'ergastolo per avere ucciso la moglie Cinzia Bruno insieme con l'amante Silvana Agresta e poi riconosciuto innocente dopo aver passato in carcere sette anni.

Il 17 luglio del 2004 Leosini vince il Premio Nazionale di Cultura nel Giornalismo "La penna d'oro", mentre l'anno successivo viene nuovamente premiata al "Festival della Televisione Italiana". Lo stesso riconoscimento giunge anche nel 2006 per "Ombre sul giallo"; nel 2007 la trasmissione ottiene il Sigillo Qualità nei Media del "Festival della Televisione Italiana". Nominata donna dell'anno 2007 dall'"Associazione delle donne imprenditrici e dirigenti di aziende" campane, sezione giornalismo, continua a fare incetta di riconoscimenti al "Festival della Televisione Italiana" (nel 2008 riceve il Sigillo Qualità e il Riconoscimento alla qualità nei media). Prosegue, nel frattempo, la messa in onda di "Storie maledette", apprezzato sempre di più dalla critica anche per la capacità di presentare uno spaccato della società in cui i crimini vengono compiuti: un modo, insomma, per individuare le ragioni della solitudine morale e del malessere alla base di molti delitti. Nel 2010 Franca Leosini ottiene il Premio "PulciNellaMente", per la sua capacità di sensibilizzare l'opinione pubblica su temi di enorme valore culturale e sociale. Nel corso degli anni la giornalista diviene, tra l'altro, un'icona gay, al punto che le viene conferito il Premio "Muccassassina Icon 2013".







buon venerdì

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dany61
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LEna MAry Calhoun Horne (Bedford-Stuyvesant, 30 giugno 1917 – New York, 9 maggio 2010) è stata una cantante, attrice e danzatrice statunitense.

Afroamericana con origini europee e nativo-americane, fu la prima diva di colore a firmare un contratto con una major cinematografica di Hollywood e a raggiungere la fama internazionale. Vincitrice di numerosi Grammy Award, è stata anche un'attivista politica, partecipando alle battaglie per la difesa dei diritti civili e contro la discriminazione razziale.
Colpita già in gioventù da una sclerosi multipla, rivelatasi poi benigna, Lena Horne esordì appena sedicenne come corista al Cotton Club e, nel 1942, debuttò nel cinema con una parte in Panama Hattie (1942) di Norman Z. McLeod, nel quale cantava Just one of those thing di Cole Porter. Nel 1943 partecipò a due produzioni entrambe musicate da Harold Arlen: Stormy Weather (1943) di Andrew L. Stone, con Cab Calloway e Fats Waller, prodotto dalla 20th Century Fox, e Due cuori in cielo (1943) di Vincente Minnelli e Busby Berkeley, prodotto dalla MGM. In un periodo in cui gli attori afroamericani raramente riuscivano ad ottenere ruoli di una qualche importanza nelle produzioni hollywoodiane, questi due film segnarono un punto di svolta, essendo entrambi caratterizzati da un cast composto di sole persone di colore.

La scena di Due cuori in cielo in cui Lena Horne cantava Ain't it the Truth, immersa in una vasca da bagno piena di schiuma, fu però tagliata, perché giudicata troppo audace.

Negli anni quaranta la Horne partecipò a numerosi musical, tra cui La parata delle stelle (1943), Ritmi di Broadway (1944)) e Due ragazze e un marinaio (1944), Ziegfeld Follies (1945), Parole e musica (1948 dove canta "The Lady Is a Tramp" e "Where or When" e la colonna sonora raggiunge per sei settimane la prima posizione nella Billboard 200), nei quali però le sue apparizioni erano limitate al ruolo di cantante con uno o due brani; queste scene potevano essere facilmente tagliate quando i film venivano proiettati negli stati meridionali. Nel 1946 prende parte a numerosi concerti soprattutto in California, con la band del cantante Billy Eckstine. Nel 1947 si sposò a Parigi con l'arrangiatore e pianista bianco Lennie Hayton, "patron" della neonata major discografica MGM, il cui direttore musicale è il direttore d'orchestra Hugo Winterhalter, ed Eckstine, dal '47 al '52 la star più in vista. A causa delle minacce razziste che la cantante riceveva regolarmente, il matrimonio fu tenuto segreto per tre anni.

Nel 1950 la MGM non le rinnovò il contratto, adducendo come motivo la sua amicizia con Paul Robeson e W.E.B. Du Bois, personaggi radicali molto avversati dal maccartismo dell'epoca, e le sue posizioni assai critiche nei confronti dell'esercito americano per come venivano trattati i soldati di colore. Seguirono dunque alcuni anni di assenza forzata dalle scene cinematografiche, durante i quali Lena Horne si dedicò ad apparizioni radiofoniche e concerti nei nightclub, ma ciò nonostante la sua fama continuò ad aumentare. Tornò al successo nel 1957 con Lena Horne at the Waldorf-Astoria, un album dal vivo che entrò nelle prime dieci posizioni della classifica e che divenne ben presto il più venduto album di un'artista femminile nella storia della RCA.

Negli anni sessanta la cantante assunse un impegno ancora più deciso in favore dei diritti civili, partecipando a numerose proteste e manifestazioni, tra cui la marcia su Washington del 28 agosto 1963, guidata da Martin Luther King; il suo impegno non venne meno negli anni successivi, durante i quali partecipò al funerale di King e sostenne le cause di Malcolm X e di Medgar Evers. Nel 1969 ottenne il suo primo ruolo da protagonista sullo schermo in Ultima notte a Cottonwood (1969) di Don Siegel. Nel 1978 partecipò a The Wiz di Sidney Lumet, adattamento in chiave moderna e urbana de Il meraviglioso mago di Oz, nel ruolo della Strega buona del Sud, a fianco di Diana Ross e Michael Jackson.

Nel 1981 la sua autobiografia, The Lady and Her Music, divenne una produzione di Broadway e costituì il suo addio alle scene dopo svariati mesi di repliche. Lena Horne continuò comunque a esibirsi in trasmissioni televisive per tutti gli anni novanta.

È scomparsa nel 2010 all'età di 92 anni, durante un ricovero dovuto alla sua malattia cronica, che era stata in remissione per lunghi periodi. Nel 1989 aveva vinto il Grammy Award alla carriera

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lampaDINA e lampaDario
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Enza ha scritto:

RAquel WElch

Jo Raquel Tejada, in arte Raquel Welch, nasce a Chicago (Illinois, USA) il giorno 5 settembre 1940.

I genitori sono di origine boliviana: all'età di due anni si trasferisce con la famiglia in un sobborgo di San Diego, in California.

La giovane futura promessa del cinema studia danza e inizia a partecipare a numerosi concorsi di bellezza. Nel 1958 sposa James Welch, con il quale ha una figlia, l'attrice Tahnee Welch. In seguito la coppia divorzia.

Raquel Welch esordisce al cinema al fianco di Elvis Presley ne "Il cantante di Luna Park" (1964); dopo alcune esperienze televisive (tra cui "Il virginiano") entra con forza nell'immaginario delle generazioni degli anni Sessanta per il ruolo della prosperosa Loana in "Un milione di anni fa".

Il manifesto di questo film, con il primo piano dell'attrice in abiti primitivi, diviene un simbolo e oggetto di culto; di conseguenza la bellissima Raquel Welch diveta un'icona e sex symbol di quegli anni.

La sua notorietà e la sua bellezza la portano ad affrontare il genere della commedia - ricordiamo "Spara forte, più forte... non capisco!" di Eduardo De Filippo - e il genere western - tra cui spicca "La texana e i fratelli Penitenza" del 1972. Da lì in avanti la sua carriera si limita ad apparizioni in serie televisive e show vari.

Nel 1975 vince un Golden Globe come migliore attrice per il suo ruolo di Costanza Bonacieux nel film "I tre moschettieri" (1973, di Richard Lester, con Oliver Reed, Richard Chamberlain, Michael York, Frank Finlay, Christopher Lee e Charlton Heston).









Dina & Dario
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Enza
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MAria Grazia Cutuli

Maria Grazia Cutuli, catanese di nascita, lavorava per il Corriere della Sera a Milano quando a 39 anni, il 19 novembre 2001, fu uccisa in un agguato in Afghanistan, lungo la strada tra Jalalabad e Kabul.
Il giorno prima il Corriere della Sera aveva pubblicato un suo reportage, uno scoop, su un deposito di gas nervino in una base abbandonata dai terroristi di Al Qaeda, l’ultimo di una lunga serie di coraggiosi articoli che Maria Grazia aveva scritto da una delle zone più turbolente del momento sia per il Corriere della Sera sia per altri giornali per cui aveva lavorato in passato
La professionalità di Maria Grazia Cutuli si era nutrita di esperienze e attività anche lontane dal giornalismo. Dopo la laurea in Filosofia, aveva esordito nella sua Catania, scrivendo di teatro per La Sicilia. Maria Grazia Cutuli aveva lavorato in video, conducendo il telegiornale dell’emittente locale Telecolor. Poi, nel 1987, il salto a Milano, alla Mondadori: prima il periodico Centocose, quindi il settimanale Epoca.
Per Epoca la giornalista scrive reportage dalla Bosnia al Congo, dalla Sierra Leone alla Cambogia. Quando la testata chiude, seguì un corso di peacekeeping alla Scuola Superiore Sant’Anna di Pisa, per poi trascorrere da volontaria un periodo in Ruanda con l’Alto Commissariato delle Nazioni Unite per i diritti umani.
Nel 1997 il ritorno alla sua professione: il Corriere della Sera le offre un contratto a termine alla redazione Esteri. Nel 1999 l’assunzione definitiva. Due anni più tardi, la tragica morte insieme all’inviato del quotidiano El Mundo Julio Fuentes, il reporter australiano Harry Burton, l’operatore afghano Azizullah Haidari, entrambi della Reuters, tra le montagne dell’Afghanistan.
Per far luce sul tragico episodio sono stati istituiti due processi, uno in Italia e l’altro in Afghanistan, che ha portato alla pena capitale per tre persone. La prima delle condanne è stata eseguita a Kabul l’8 ottobre 2007: in quella occasione la famiglia di Maria Grazia ha ribadito la propria contrarietà alla pena di morte.




GI

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dany61
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GIoia Marzocchi (Roma, 27 dicembre 1980) è una conduttrice televisiva e attrice italiana.
VJ per Magic TV nella stagione 2004-2005, è stata conduttrice di Sky Inside dal 2007 al 2014. Da settembre 2014, a seguito dell'abbandono di Sky, affianca Max Giusti in Rai Radio 2 nel programma Radio 2 SuperMax, e diventa co-conduttrice dello spin-off SuperMax TV su Rai 2.
VA

“La vita è ciò che ti accade mentre fai altri progetti” John Lennon
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Enza
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VAnce JAck

John Holbrook Vance, meglio noto come Jack Vance, nasce a San Francisco, nello stato della California, il 28 agosto del 1916. Affermato autore americano, scrittore del genere fantasy è famoso per le sue opere di fantascienza e per la sua straordinaria prolificità.

L'ambiente bucolico deve aver influito non poco sulla futura ispirazione di questo scrittore, perché è sempre agli anni dell'infanzia che, quando può, fa riferimento Jack Vance, a volte indirettamente anche attraverso le sue storie. Da bambino, superato il dispiacere della separazione dei genitori, il piccolo John cresce nel ranch dei nonni materni, insieme con i suoi molti fratelli, in una fattoria di Oakley, nel delta del fiume Sacramento. Vi si trasferisce, con la madre, intorno agli anni '20.

Sin da ragazzo, anche dai tempi del liceo, Vance legge molto e scrive anche, comprese le poesie. Si nutre di riviste pulp, come "Weird Tales" e "Amazing Stories". Per sua stessa ammissione, divora autori come Edgar Rice Burroughs, Jules Verne, Lord Dunsany e P.G. Wodehouse.

Finito il liceo, non può permettersi un'istruzione all'università, almeno non subito. Così, il giovane John comincia una serie di lavori occasionali, girando l'America in cerca di fortuna, alla maniera degli scrittori beat, ma molto prima di loro. Lavora come raccoglitore di frutta, operaio, minatore, addetto ai pozzi petroliferi, impiegato in un conservificio e molto altro ancora. Prima della Seconda guerra mondiale però, fa in tempo a riprendere gli studi, e si iscrive all'Università di Berkeley, in California. Geologia, ingegneria, fisica e, solo alla fine, giornalismo, sono le materie che approfondisce, senza tuttavia portare a termine gli studi. Contemporaneamente, sempre in questi anni '30 lavora nei cantieri navali di Pearl Harbor, specializzandosi anche come elettricista.

Nel 1940 Jack Vance, allora conosciuto soltanto come John, si arruola come marinaio nella Marina Mercantile Statunitense. Gira per mari, naviga nel Pacifico e scopre quei posti che dopo, ripescherà per le sue storie. Ad ogni modo, già in questa esperienza militare, per così dire, porta a termine diversi racconti, su cui si ripromette di ritornare in tempi di maggiore tranquillità. In realtà, il suo primo racconto esce quando ancora il conflitto non è finito, sulla rivista "Thrilling Wonder Stories" e si intitola "The World Thinker". È l'inizio del ciclo della "terra morente".

Rientrato in America, riprende il giro di mestieri, aggiungendo nella sua lista anche quello di musicista jazz e di muratore. Ma ben presto, incoraggiato dai racconti che riesce a pubblicare anche sull'altra rivista che accoglierà gran parte della sua produzione di questi anni, la "Startling Stories", si dedica quasi interamente alla scrittura. Intanto, nel 1946 sposa Norma Inglod. Più tardi, avuto il suo primo figlio, si trasferisce in una delle tantissime case della sua vita, alcune galleggianti, come quella nel Kashmir, altre interamente autonomamente costruite, come questa prima abitazione nella quale va a convivere con la moglie e il figlio, prima degli anni '50.

Nel 1948, pertanto, Vance comincia a pubblicare la serie di brani incentrata sulle avventure di Magnus Ridolph. Il detective che viene dal futuro piace alla gente e la rivista accoglierà le sue storie, ricche di colpi di scena e di risoluzioni al limite della legalità, fino al 1966.

Due anni dopo, Jack Vance esce con il suo primo romanzo, che si intitola "The Dying Earth". È un fantasy in piena regola, il quale mette insieme sei racconti scritti in precedenza dall'autore californiano, rielaborati e rivisti in modo unitario. Le ambientazioni, i personaggi, gli intrecci rendono unico il lavoro di Vance e lo ispirano per i sequel, che non tardano a venir fuori, uno dopo l'altro. Secondo la critica, in quegli anni ha luogo grazie a Vance il "ciclo fantasy più bello degli ultimi cinquant'anni". "The Eyes of the Overworld", "Cugel's Saga" e "Rhialto the Marvellous", che escono in successione e continuano il primo romanzo, sono un successo di pubblico non indifferente.

La 20th Century Fox lo vuole come sceneggiatore e Jack Vance prende parte ad alcuni progetti, cominciando una collaborazione che dura un ventennio, sebbene a fasi alterne, dai primi anni '50 fino a quasi gli anni '70. A New York, scrive sceneggiature per il programma TV "Captain Video".

Intanto, sempre con la moglie, si dedica ai viaggi, la sua passione. Dai luoghi più esotici all'Europa, compresa l'Italia. Alla fine degli anni '50 porta a termine "L'odissea di Glystra" e "Il Linguaggio di Pao", comincia la "Trilogia di Durdane" e il ciclo dei "Principi demoni". Inoltre, scrive il noto "Uomini e draghi", che gli vale il "Premio Hugo", esattamente nel 1963.

Come sua abitudine, l'autore nativo di San Francisco riprende vecchi temi e vi ritorna sopra, come nel ciclo della "Terra morente", il primo da lui creato. Nel 1966 scrive "Gli occhi del Sopramondo", proprio mentre lancia l'ennesima avventura a puntate, quella della serie di "Tschai", che si apre con "Il Chasch", nel 1968. A questo seguono "Il ****h" e "Il Dirden", entrambi del 1969, e "L'Unep", del 1970, che chiude definitivamente la rassegna.

Si dedica anche a romanzi unici, come "Il castello", del 1966, che vince sia il "Premio Nebula" nel 1966 che "l'Hugo" nel 1967.

Gli anni '70 e '80 sono dedicati rispettivamente a due cicli, che inventa dal nulla, entrambi di successo. Il primo è il ciclo di "Alastor", detto anche "dell'ammasso stellare", che si compone di "Trullion", "Maraun" e "Wyst", i quali escono rispettivamente nel 1973, nel 1975 e nel 1978. Il secondo è quello di "Lyonesse", che è una riscrittura in chiave romanzesca di certe antiche leggende d'ambito celtico, comprendente "Il giardino di Suldrun", del 1983, "La perla verde", del 1985, e "Madouc", del 1990.

Tuttavia Jack Vance non di rado sceglie alcuni pseudonimi per dare vita al proprio materiale fantastico, talvolta alternandolo con una produzione giallistica di tutto rispetto. Con i nomi di John Holbrook, Alan Wade, Peter Hold ed Ellery Queen si dà proprio al genere del giallo, con cui vince il premio più prestigioso per la letteratura di questo tipo, "l'Edgar Wallace Award".

Nel 1997 inoltre, Vance viene insignito del prestigioso riconoscimento "Gandalf Grand Master" alla carriera.

Dopo le "Cronache di Cadwal", per concludere il resoconto della sua sterminata produzione, scritte a cavallo tra gli anni '80 e '90, i suoi ultimi romanzi, tutti unici e senza continuazioni, sono "Nightlight", del 1996, "Ports of call", del 1998, e "Lurulu", pubblicato nel 2004.

Considerato un "mostro sacro" del fantastico, con le sue oltre 600 pubblicazioni in oltre cinquant'anni di scrittura, Jack Vance ha vissuto sempre con la moglie e con uno dei suoi figli ad Oakland, in California.

Jack Vance è morto all'età di 96 anni il 26 maggio 2013.







buon sabato sera

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dany61
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JAscha Heifetz Vilnius, 2 febbraio 1901 – Los Angeles, 10 dicembre 1987) fu un violinista statunitense d'origine lituana, considerato tra i più grandi interpreti del Novecento per la sua tecnica brillante e il suo virtuosismo.
Rifiutò sempre qualsiasi pubblicazione biografica o autobiografica: «Questa è la mia autobiografia: ho iniziato a suonare il violino a 3 anni e ho dato il mio primo concerto a 7. Da allora non ho mai smesso di suonare.»
Heifetz nacque in una famiglia ebrea a Vilnius in Lituania che allora faceva parte dell'Impero russo. Il padre Ruvn Heifetz era un insegnante di violino del luogo e ricoprì il ruolo di primo violino di spalla nell'Orchestra del Teatro di Vilna per una stagione prima che il teatro chiudesse. Jascha Heifetz cominciò a studiare violino all'età di 3 anni sotto la guida del padre. A cinque anni cominciò a prendere lezioni da Ilya D. Malkin, un allievo di Leopold Auer. Heifetz fu un bambino prodigio, e fece il suo debutto in pubblico all'età di 7 anni a Kovno, ora Kaunas, in Lituania suonando il Concerto per violino op. 64 di Mendelssohn. Nel 1910 cominciò a frequentare il Conservatorio di San Pietroburgo dove continuò a studiare sotto la guida di Leopold Auer. Suonò in Germania e in Scandinavia, e a 12 anni incontrò il celebre violinista Fritz Kreisler, in una casa privata, assieme ad altri grandi violinisti. Kreisler, dopo aver accompagnato il giovane Heifetz al pianoforte nell'esecuzione del Concerto in mi minore di Mendelssohn, disse ai presenti "Adesso possiamo romperci i violini sulle ginocchia!". Heifetz visitò buona parte dell'Europa nel periodo della sua adolescenza.

Famiglia
Ebbe due matrimoni entrambi finiti col divorzio e 3 figli. Si sposò nel 1928 con Florence Vidor diva del cinema muto ed ex moglie di King Vidor, adottarono Suzanne ma ebbero anche 2 figli: Josefa (1930) e Robert (1932-2001), divorziarono nel 1945. Un secondo matrimonio fu contratto nel '47 con Frances Spiegelberg da cui nacque Joseph, il divorzio nel 1962.
Carriera
Il 27 ottobre 1917 Heifetz suonò per la prima volta in pubblico negli Stati Uniti; il recital tenutosi quella sera nella rinomata Carnegie Hall fu l'emblema della leggenda che Heifetz sarebbe stato lungo la sua carriera. Heifetz rimase negli Stati Uniti e nel 1925 ottenne la cittadinanza statunitense. Al Metropolitan Opera House debuttò in un concerto nel dicembre 1917, suonò in concerto nel 1918, tenne due concerti nel 1919, uno nel 1923 ed infine uno nel 1924.

Nel 1926 tenne un concerto al Teatro La Fenice di Venezia.

Nel 1947 prese parte al film Sinfonie eterne.

Nel 1949 Heifetz, assieme ad Horowitz, Rubinstein e Piatigorsky, fu tra i firmatari di una lettera di protesta con cui si voleva impedire la nomina di Wilhelm Furtwängler alla guida della Chicago Symphony Orchestra, programmata per quello stesso anno a Chicago. L'orchestra, di conseguenza, ritirò l'offerta dopo altre manifestazioni di disapprovazione da parte di diversi musicisti ebrei.

Al Teatro alla Scala di Milano diede due concerti nel 1956.

Nel 1962 vince il suo primo Grammy Award.

Dal 1962 ha insegnato all'Università di Los Angeles.

L'ultimo recital di Heifetz risale al 23 ottobre 1972 al Dorothy Chandler Pavilion di Los Angeles quando soffriva già di una grave forma di artrite.

Ha dedicato l'ultima parte della sua vita all'insegnamento presso la University of Southern California. Alcuni dei suoi studenti più illustri sono stati Eugene Fodor, Erick Friedman, Pierre Amoyal e Rudolf Koelman.

I violini
Possedeva uno Stradivari del 1731 e un Guarneri del Gesù del 1742 appartenuto a Ferdinand David che su questo stesso violino suonò la prima assoluta del concerto di Mendelssohn.

Repertorio
Aveva un repertorio vastissimo con una predilezione per la musica da camera (particolarmente apprezzabile nei grandi interpreti). Dava poche concessioni alla musica contemporanea: «Per due ragioni: scoraggiare i compositori dal continuare a scrivere musica e ricordare a me stesso quanto mi piace Beethoven.»

FE

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Enza
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FErdinando ImposiMAto


Ferdinando Imposimato nasce il 9 aprile 1936 a Maddaloni, in provincia di Caserta. Laureatosi nel 1959 all'Università di Napoli in Giurisprudenza, diventa vice-commissario di polizia nel 1962: lavora a Brescia e a Forlì prima di giungere a Roma in qualità di funzionario di Ministero del Tesoro. Mantenuta questa carica per un anno, diventa magistrato nel 1964: così, Imposimato avrà modo di istruire, come giudice istruttore, numerosi processi di fondamentale importanza per la storia dell'Italia, tra cui quelli relativi al delitto di Aldo Moro, all'attentato subito da Papa Giovanni Paolo II, all'assassinio di Vittorio Bachelet (vice-presidente del Consiglio Superiore della Magistratura) e alla strage di Piazza Nicosia.

Dopo aver istruito nel 1981 il processo alla Banda della Magliana, Ferdinando Imposimato deve fare i conti con l'assassinio per opera della camorra del fratello Franco, sindacalista, avvenuto due anni più tardi. La rivista francese "Le Point" nel 1984 lo nomina "Uomo dell'Anno - Giudice Coraggio"; gli viene assegnato, inoltre, il premio dedicato a Carlo Alberto Dalla Chiesa, con il merito di aver proseguito la sua carriera a supporto della giustizia a dispetto delle numerose minacce subite da parte di esponenti mafiosi e dell'omicidio del fratello. I suoi meriti vengono riconosciuti a livello internazionale anche nei mesi seguenti: nel 1985, per esempio, il "Times" lo definisce "scudisciatore della mafia", dedicandogli una pagina intera, mentre un servizio gli viene dedicato anche dal "Reader's Digest".

Nel 1986, tuttavia, lascia la magistratura a causa delle minacce subita da Cosa Nostra, e diventa consulente nella lotta alla droga per le Nazioni Unite: su incarico dell'Onu viaggia spesso nei Paesi dell'America del Sud, redigendo programmi di addestramento specifici per giudici boliviani, colombiani, ecuadoregni e peruviani. Nello stesso anno collabora alla scrittura di diversi soggetti cinematografici per conto della Rai: si tratta di sei film co-prodotti con le televisioni di Spagna, Austria, Germania e Francia, appartenenti alla serie "Il giudice istruttore". I film, diretti da Florestano Vancini, vedono nel cast Erland Josephson (pupillo di Ingmar Bergman) nella parte di Ferdinando Imposimato, ma anche Horst Bucholz, Danici Gelin, Vittorio Gassman e Capucine.

Nel 1987, l'ex magistrato campano viene eletto al Senato della Repubblica come indipendente di sinistra: la sua carriera politica prosegue nel 1992, quando viene eletto parlamentare per il Partito Democratico della Sinistra, e nel 1994, quando torna a Palazzo Madama. In tutte e tre le magistrature fa parte della Commissione Antimafia, e in questo ruolo presenta diversi disegni di legge relativi ai sequestri di persona, al pentitismo, agli appalti pubblici e alla dissociazione.

Durante la sua seconda legislatura, inoltre, è vice-presidente della Commissione Parlamentare per il parere al governo sulle norme delegate relative al nuovo codice di procedura penale, e fa parte del Comitato Parlamentare per i procedimenti di accusa e della Commissione Parlamentare di inchiesta sul fenomeno della mafia.

Nominato nel 1999 Grande Ufficiale dell'Ordine al Merito della Repubblica Italiana, nel 2001 entra a far parte della trasmissione "Forum", in onda su Rete4 e su Canale5, in qualità di giudice arbitro al fianco di Santi Licheri e Tina Lagostena Bassi: la sua esperienza sul piccolo schermo, che dura fino al 2008, gli permette di farsi conoscere dal pubblico più giovane. Nel 2013, il nome di Ferdinando Imposimato fa parte della lista dei papabili all'elezione del nuovo Presidente della Repubblica.






buon sabato

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dany61
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MArk BRown (Motherwell, 28 febbraio 1981) è un calciatore scozzese, portiere del Ross County.

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china46
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BRoderlan Melchior(Ypres, notizie: 1381 – 1410) è stato un pittore e miniatore fiammingo, attivo nelle Fiandre sul finire del XIV secolo, la cui figura è uscita solo recentemente da secoli di totale dimenticanza.

Benché ci sia giunta soltanto una sua opera di rilievo, è possibile attribuirgli un ruolo importante nello sviluppo della pittura del Nord.
Dal suo atelier di Ypres, nelle Fiandre Occidentali, uscirono -almeno dal 1381 al 1410- parecchie opere, in buona parte commissionate dapprima da Louis de Male e successivamente da Filippo II di Borgogna, detto l’Ardito. Tuttavia, la qualifica di pittore di corte sarebbe per lui del tutto impropria.
Nell’intervallo compreso tra il 1393 e il 1399 attese alla realizzazione di due pale d'altare previste per la Chartreuse di Champmol, di cui ci sono giunti solo i due pannelli esterni di una di queste, conservati al Museo delle Belle Arti di Digione. Si tratta di dipinti a tempera su tavola che raffigurano quattro scene bibliche: l’Annunciazione e la Visitazione a sinistra, la Presentazione di Gesù e la Fuga in Egitto a destra.
Due rilievi rappresentativi di strutture architettoniche, che richiamano Giotto e gli artisti senesi del Trecento, definiscono e suddividono gli spazi, consentendo la rappresentazione di quattro scene distinte entro dimensioni contenute e favorendo una resa prospettica della profondità.
In quest’ opera, che getta un ponte tra arte gotica e fiamminga, l’ attenzione nella ricerca di elementi pittorici di natura simbolica, tipica delle miniature, viene trasferita nella pittura d’altare.
Broederlam concilia mirabilmente la sacralità del tema con una rappresentazione realistica particolarmente evidente nella figura di San Giuseppe durante la fuga in Egitto, che assume le sembianze di lavoratore affaticato e sciupato, ma anche compreso del proprio ruolo.
Alcuni aspetti salienti, come la cura nei dettagli, il gusto narrativo, la compostezza raccolta della composizione lo propongono a precursore della pittura fiamminga del Quattrocento.

SU

buonasera

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SUsan SullivAN

Susan Sullivan (New York, 18 novembre 1942) è un'attrice statunitense.

È nota per il ruolo di Maggie Gioberti nella soap opera Falcon Crest e per quello di Kitty Montgomery nella serie televisiva Dharma & Greg. Ha anche interpretato (Anche se solo per una puntata, la prima) il ruolo della collega dello scienziato David Banner nella serie l'incredibile Hulk. Interpreta Martha Rodgers la mamma di Richard Castle in Castle - Detective tra le righe.

Frequenta la Hofstra University di New York ed esordisce a Broadway nel 1960 nella commedia Jimmy Shine, insieme a Dustin Hoffman. Nel 1969 ottiene un contratto con la Universal Studios. Nel 1970 partecipa alla soap A world apart, che lascerà per recitare nella soap Destini. Dal 2009 copre il ruolo di Martha Rodger nella serie Castle - Detective tra le righe, interpretando la madre dello scrittore Richard Castle.




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dany61
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ANgela DellePIane (Chiavari, 13 aprile 1954 – Genova, 24 luglio 2009) è stata una danzatrice,
coreografa e docente italiana. È stata anche danzaterapeuta.
Specialista di danza classica indiana, ha fondato a Genova il Centro Mudra[1] per la diffusione dell'arte bharatanatyam[2].

Laureatasi nel 1985 in scienze biologiche, studiosa in India fin dalla giovane età (si era diplomata alla Department of Education and Sangeetha Nrityashala School of bharatanatyam di Bangalore), come coreografa ha realizzato diversi spettacoli fra cui La via luminosa e I sei gesti solenni del Buddha - performance di estetica del silenzio.

Fra le sue esperienze come docente e studiosa della materia si segnalano[3] l'insegnamento di danza creativa al Centro di Ricerca sulla Comunicazione e il Linguaggio del Corpo di Genova (1988), l'impegno al Masters Yoga - Scuola di Formazione per Insegnanti di Yoga presso l'istituto "Lama Tzong Khapa" di Pomaia (2000) e la serie di articoli sulla danza indiana per il periodico Sarvodaya e sulla danzaterapia per la rivista L.u.m.e.n., oltre le consulenze sui Mudra per Elle (1999-2002).

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Enza
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PIero Grasso

Pietro Grasso (il suo nome di battesimo è proprio Pietro, anche se viene chiamato Piero) nasce il 1° gennaio del 1945 a Licata, in Sicilia. Inizia la carriera in magistratura a ventiquattro anni, in pretura a Barrafranca. Divenuto sostituto procuratore della Repubblica a Palermo, ha la possibilità di occuparsi, a metà anni Settanta, di indagini relative alla criminalità organizzata e alla pubblica amministrazione: gli viene affidata, tra l'altro, l'inchiesta sull'omicidio di Piersanti Mattarella (fratello di Sergio), il presidente della Regione ucciso il 6 gennaio del 1980.

Nel 1984 Piero Grasso è giudice a latere in occasione del maxi processo a Cosa Nostra, che vede imputate quasi cinquecento persone. Al fianco di Alfonso Giordano, presidente della corte, redige la sentenza con cui (in più di 8mila pagine) sancisce complessivamente oltre 2600 anni di reclusione, inclusi diciannove ergastoli. Una volta terminato il maxi processo, diventa consulente della Commissione antimafia presieduta da Gerardo Chiaromonte: il ruolo viene confermato anche sotto la guida di Luciano Violante.

Agli inizi degli anni Novanta, il magistrato siciliano viene chiamato a ricoprire il ruolo di consigliere alla Direzione affari penali del Ministero di Grazia e Giustizia di Claudio Martelli (della quale fa parte anche Giovanni Falcone), oltre che membro della Commissione centrale per i pentiti. Terminato l'incarico, diventa procuratore aggiunto della Direzione Nazionale Antimafia a capo della quale si trova Pier Luigi Vigna: in questa occasione, ha l'opportunità di coordinare e seguire da vicino le inchieste portate avanti dalle Procure di Firenze e Palermo sulle stragi degli anni 1992 e 1993.

A partire dal mese di agosto del 1999 Grasso è Procuratore della Repubblica a Palermo: durante la sua direzione vengono arrestate poco meno di 1800 persone accusate di reati mafiosi, inclusi tredici latitanti inseriti nella lista dei trenta più pericolosi. In quegli anni, la Procura del capoluogo riesce a ottenere quasi quattrocento ergastoli.

I risultati ottenuti permettono al giudice di Licata di essere scelto come capo della Procura Nazionale Antimafia, al posto di Pier Luigi Vigna, costretto a lasciare per raggiunti limiti di età: è l'ottobre del 2005, e il Consiglio Superiore della Magistratura sancisce la sua nomina con cinque astensioni e diciotto voti a favore. Nomina che, tuttavia, non manca di suscitare polemiche, sia nel mondo politico che in quello di giudiziario, visto che il favorito per la Procura Nazionale era quasi unanimemente ritenuto Gian Carlo Caselli. Il giudice torinese, però, era stato escluso a causa della cosiddetta Riforma Caselli, un emendamento alla legge delega relativa alla riforma dell'ordinamento giudiziario presentato da Luigi Bobbio, senatore di Alleanza Nazionale, durante la terza legislatura di Silvio Berlusconi. A causa di quell'emendamento, Caselli era stato escluso per raggiunti limiti di età: tuttavia, quel provvedimento in seguito verrà dichiarato illegittimo dalla Corte Costituzionale.

Piero Grasso, in ogni caso, contribuisce alla cattura, nel 2006, di Bernardo Provenzano, latitante dal lontano 1963, prelevato - dopo anni e anni di indagini - nella masseria corleonese di Montagna dei cavalli. Nello stesso anno, supervisiona l'operazione "Odissea" in collaborazione con la direzione distrettuale antimafia di Catanzaro, che porta a più di quaranta procedimenti di custodia cautelare in seguito ad indagini riguardanti la cosca dei Mancuso di Limbadi e la cosca La Rosa di Tropea, e la loro azione nel controllo degli appalti relativi a villaggi vacanze del lido catanzarese. Concluso il primo mandato, Grasso viene riconfermato a capo della Direzione Nazionale, in questo caso all'unanimità e senza polemiche.

Nel 2012 conduce su Rai Storia "Lezioni di Mafia", un progetto educativo in dodici puntate destinato a spiegare i segreti di Cosa Nostra ai ragazzi, evidentemente ispirato alle lezioni di mafia pensate vent'anni prima da Giovanni Falcone e da Alberto La Volpe, direttore del "Tg2".

La carriera politica

A dicembre del 2012 Piero Grasso presenta una richiesta di aspettativa al Csm per motivi elettorali: decide, infatti, di candidarsi con il Partito Democratico alle elezioni politiche del 2013.

A gennaio, la direzione nazionale del partito ufficializza la sua candidatura come capolista nel Lazio al Senato. In seguito alle elezioni del 24 e 25 febbraio 2013, viene quindi eletto a Palazzo Madama; pochi giorni dopo aderisce, insieme a numerosi senatori e deputati, al progetto intitolato "Riparte il futuro", che prevede di modificare l'articolo 416 ter (norma sullo scambio elettorale politico-mafioso) e quindi la legge anti-corruzione nei primi cento giorni di attività del nuovo Parlamento.

Il 16 marzo, Grasso viene eletto Presidente del Senato, vincendo il ballottaggio contro il senatore del Pdl Renato Schifani: grazie a 137 voti su 313 votanti, acquisisce la prestigiosa carica in vista della creazione del nuovo governo.




CA


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china46
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CAno ALonso

Alonso Cano (Granada, 19 marzo 1601 – Granada, ottobre 1667) è stato uno scultore, architetto e pittore spagnolo, tra i maggiori
Si formò come scultore e architetto nella bottega del padre, Miguel Cano, costruttore di grandi pale d'altare, e in quella di Juan Martínez Montañés; dal 1616 lavorò nella bottega di Francisco Pacheco a Siviglia, dove apprese l'arte della pittura e fu coallievo di Diego Velázquez.
Lasciò Siviglia nel 1638 e, segnalato da Velázquez, venne chiamato alla corte di Madrid, dove fu attivo nella decorazione pittorica delle fabbriche reali.
La sua maniera pittorica risentì fortemente, oltre che del classicismo del maestro Pacheco, anche dell'opera dei veneti Tiziano Vecellio e Paolo Veronese, di cui vide i lavori nella capitale spagnola, che ebbe anche modo di restaurare dopo l'incendio del 1640. In una sua seconda fase pittorica, spinto dal gusto naturalistico del Velázquez affrontò temi sacri impreziositi da elementi terreni. La sua produzione tarda rivelò un ritorno al primitivo plasticismo.
Accusato, nel 1644, di aver ucciso la propria moglie, si rifugiò a Valencia e si fece frate.[1] Dopo aver ottenuto la protezione di Filippo IV, rientrò a Madrid e assunse l'incarico di sopraintendente della cattedrale di Granada.
Progettò l'arco di trionfo per celebrare l'ingresso a Madrid di Maria Anna d'Austria, moglie di Filippo IV, e dal 1650 fu architetto della cattedrale di Toledo.
Come architetto introdusse in Spagna lo stile esuberante di derivazione portoghese denominato churrigueresco e diversamente da molti suoi contemporanei, non seguì ciecamente i dettami del Barocco, ma rispettò, in molti casi, gli schemi rinascimentali italiani.
Più originale fu la sua attività di scultore, soprattutto di opere lignee policrome destinate alla devozione. Venne influenzato inizialmente dall'italianeggiante Juan Martinez Montañés ed in un secondo tempo dal Bernini
Nel 1652, grazie a Filippo IV, ottenne la nomina a canonico della cattedrale di Granada, la sua città natale, dove trascorse gli ultimi anni della sua vita: morì tra il 3 e il 5 ottobre del 1667.

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ALberto MAnzi

Alberto Manzi fu un maestro elementare reso celebre dalla televisione, perché proprio attraverso la tv insegnò a leggere a milioni di italiani, in un'epoca in cui l'analfabetismo aveva ancora un'importante diffusione. La trasmissione tv si intitolava "Non è mai troppo tardi" e fu trasmessa negli anni compresi tra il 1959 ed il 1968.

Alberto Manzi nasce a Roma il 3 novembre 1924. Conclude i suoi studi in un doppio percorso formativo, diplomandosi contemporaneamente all'Istituto Magistrale e all'Istituto Nautico. Tale duplice formazione segna la sua vita professionale influenzando i suoi metodi didattici. Successivamente si iscrive alla Facoltà di Scienze Naturali dell'Università di Roma.

Nel 1943 dopo aver partecipato alla II Guerra Mondiale prestando servizio sui sommergibili, entra a far parte del Battaglione da sbarco "San Marco", divisione aggregata all'VIII armata inglese. Passato il conflitto è nel 1946 che inizia la sua attività scolastica, quando prende servizio all'"Istituto di rieducazione e Pena Aristide Gabelli" di Roma, dove realizza il primo giornale degli Istituti di Pena, La Tradotta.

Nel 1947 riprende gli studi accademici e si laurea in Biologia. Si iscrive poi presso la Facoltà di Magistero di Roma. L'anno seguente consegue il Premio "Collodi" per "Grogh, storia di un castoro", un romanzo per ragazzi inedito, pubblicato dalla Bompiani nel 1950 (tradotto in seguito in 28 lingue). Manzi si laurea poi in Pedagogia e Filosofia, specializzandosi in Psicologia.

Nel 1954 lascia l'Università e prende servizio come insegnante elementare presso la scuola Fratelli Bandiera di Roma. Nella sua carriera di insegnante annovera anche un'esperienza come educatore presso l'istituto di detenzione San Michele, carcere minorile di Roma; in quel contesto altri quattro insegnanti prima di lui rinunciarono all'incarico. Successivamente a questa esperienza, Manzi si dedicò completamente alla professione di maestro elementare.

Nel già citato programma "Non è mai troppo tardi" che rese celebre Alberto Manzi, il maestro teneva in tv delle vere e proprie lezioni di scuola primaria, che usavano metodologie didattiche innovative per quegli anni. Il suo pubblico e la sua immensa classe di alunni, era composta da persone adulte, il cui grado di analfabetismo era totale o comunque molto grave.

Pare che Manzi durante il suo provino rifiutò il copione che gli era stato dato, strappandolo, per poi improvvisare una lezione a modo suo.

La trasmissione tv andò in onda per quasi un decennio, suscitò un importante interesse ma soprattutto ebbe grande rilevanza a livello sociale: si stimò che poco meno di un milione e mezzo di persone abbia conseguito la licenza elementare grazie alle sue lezioni a distanza. Si trattava praticamente di un corso di scuola serale.

Le trasmissioni di Alberto Manzi avvenivano durante il tardo pomeriggio, prima dell'ora della cena; Manzi utilizzava un grosso blocco di carta montato su cavalletto sul quale, con l'ausilio di un carboncino, scriveva lettere e parole semplici, accompagnate da un simbolico disegno di riferimento dalla grafica semplice e accattivante.

Il maestro Manzi aveva anche in dotazione una lavagna luminosa, che a quei tempi risultava essere un dispositivo molto suggestivo ed affascinante. A supporto delle lezioni televisive, la casa editrice della RAI (ERI) pubblicava materiale ausiliario come ad esempio quaderni e brevi libri di testo.

Concluso il programma "Non è mai troppo tardi", Alberto Manzi comparve sporadicamente in alcuni programmi radiofonici o televisivi, sempre affrontando tematiche correlate all'istruzione. Ma soprattutto tornò a tempo pieno - o quasi - all'insegnamento scolastico canonico, interrompendolo solo talvolta per dedicarsi ad alcune campagne di alfabetizzazione degli italiani all'estero.

Manzi compì diversi viaggi in America latina per collaborare alla promozione sociale dei contadini più poveri. Tornò alla ribalta nel 1981, quando si rifiutò di redigere le appena introdotte "schede di valutazione", che la riforma della scuola aveva messo al posto della pagella; la filosofia che accompagna la motivazione del suo rifiuto si evince da queste sue parole: "non posso bollare un ragazzo con un giudizio, perché il ragazzo cambia, è in movimento; se il prossimo anno uno legge il giudizio che ho dato quest'anno, l'abbiamo bollato per i prossimi anni".

Questo suo rifiuto gli costò la sospensione dall'insegnamento e anche dello stipendio. L'anno seguente il Ministero della Pubblica Istruzione fece pressione su di lui per convincerlo a scrivere le attese valutazioni: Manzi tuttavia fece intendere di non avere cambiato opinione, mostrandosi al tempo stesso disponibile a redigere una valutazione riepilogativa. Ma il giudizio sarebbe stato uguale per tutti e apposto su carta tramite un timbro; il giudizio sarebbe stato: "Fa quel che può, quel che non può non fa". Il Ministero si mostrò contrario alla soluzione della valutazione timbrata e Manzi ribatté: "Non c'è problema, posso scriverlo anche a penna".

Il celebre insegnante realizzò diversi libri; il più famoso è "Orzowei" (1955), da cui fu tratta la serie televisiva omonima, che ebbe grande successo, per la Tv dei ragazzi.

Alberto Manzi morì il 4 dicembre 1997 all'età di 73 anni. A lui oggi sono intitolate numerose scuole elementari e medie in Italia. Sulla sua vita e carriera è stata realizzata una fiction tv dalla Rai nel 2014: a vestire i panni del famoso insegnante è l'attore Claudio Santamaria. Quest'ultimo ha avuto modo di dichiarare: "Ho capito l#146;importanza dell#146;educazione in quel tempo e in generale. I bambini di oggi sono quelli che saranno al mondo nel futuro, bisogna dare loro gli strumenti per capire il mondo che li circonda. L#146;insegnamento più grande che voleva dare il Maestro Manzi era proprio questo."




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dany61
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MAssimo PIcozzi (Milano, 8 agosto 1956) è uno psichiatra, criminologo e saggista italiano,
consulente per la gestione delle emozioni in ambito manageriale e sportivo.
Laureato a pieni voti in Medicina e Chirurgia nel marzo del 1983, quindi specializzato in psichiatria, in criminologia e perfezionato in sessuologia clinica, è direttore sanitario in istituti penitenziari negli anni tra il 1984 e il 1988, per poi diventare dirigente medico ospedaliero dal 1990 al 1999.

Dal 2000 è il responsabile della sezione di psicologia investigativa e psicopatologia delle condotte criminali dell'Università di Parma[1], e dal 2001 è docente del primo corso di Specializzazione in Psicologia Investigativa sempre all'università di Parma[1].

Dal 2001 inizia una collaborazione con l’Università Carlo Cattaneo – LIUC di Castellanza, dove dirige il Centro di Ricerca sul Crimine; dal 2012 passa all'Università IULM di Milano, dove insegna "Gestione degli eventi critici".

Svolge attività di docenza nei corsi di formazione per la Polizia di Stato e l'Arma dei Carabinieri, con i quali è impegnato in progetti di ricerca nell'ambito dell'aggressività e della violenza. È inoltre docente di comunicazione in situazioni critiche al Corso Negoziatori Ostaggi dell'Istituto Superiore di Tecniche Investigative dell'Arma dei Carabinieri. Sempre sul tema della negoziazione, ha curato l'edizione italiana del testo "Hostage at the Table" di G. Kohlrieser, docente di leadership all'IMD di Losanna (La Scienza della Negoziazione - Sperling & Kupfer 2011), tenuto seminari pre The European House-Ambrosetti e per i Master del Sole 24 Ore. Sul rapporto tra emozioni, rabbia e aggressività, ha scritto "È inutile che alzi la voce" (Mondadori, 2012). Sempre sul tema delle emozioni, e sul loro impatto in ambito sportivo, insegna nel master di Management dello Sport de Il Sole 24 Ore, e collabora con la Sport Academy di Bocconi.

Riconoscimenti scientifici[modifica | modifica wikitesto]
Con Scienze Forensi, UTET 2009, ha vinto il premio Falcone e Borsellino per il miglior testo giuridico-scientifico dell'anno. I diritti del libro, con i contributi del mondo universitario, dell'Arma dei Carabinieri e della Polizia di Stato, sono stati interamente devoluti all'Associazione Vittime del Dovere.

Televisione
Serial Killer - predatori di uomini (2002 Italia Uno)
Top Secret (2003-2010 Rete 4)
Giallo 1 (2005-2006 Italia 1)
Chi l'ha visto? (2006-2007 Rai 3)
La linea d'ombra (2008-2009 Rai 2)
Quarto Grado, condotto da Gianluigi Nuzzi (dal 2009 Rete 4)
Psicologia e Sport, rubrica settimanale di Sky Sport 24 (dal febbraio 2014)
Cafè do Brasil (2014 RSI LA2)
Ospite di diverse trasmissioni tra cui Porta a Porta e Matrix, durante le puntate dedicate a criminali e inchieste su fatti di sangue accaduti in Italia in qualità di criminologo ed esperto di elaborazione di profili criminali. Inoltre ha partecipato a più puntate di Delitti su History Channel.

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lampaDINA e lampaDario
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dany61 ha scritto:

MAssimo PIcozzi (Milano, 8 agosto 1956) è uno psichiatra, criminologo e saggista italiano,
consulente per la gestione delle emozioni in ambito manageriale e sportivo.
Laureato a pieni voti in Medicina e Chirurgia nel marzo del 1983, quindi specializzato in psichiatria, in criminologia e perfezionato in sessuologia clinica, è direttore sanitario in istituti penitenziari negli anni tra il 1984 e il 1988, per poi diventare dirigente medico ospedaliero dal 1990 al 1999.

Dal 2000 è il responsabile della sezione di psicologia investigativa e psicopatologia delle condotte criminali dell'Università di Parma[1], e dal 2001 è docente del primo corso di Specializzazione in Psicologia Investigativa sempre all'università di Parma[1].

Dal 2001 inizia una collaborazione con l’Università Carlo Cattaneo – LIUC di Castellanza, dove dirige il Centro di Ricerca sul Crimine; dal 2012 passa all'Università IULM di Milano, dove insegna "Gestione degli eventi critici".

Svolge attività di docenza nei corsi di formazione per la Polizia di Stato e l'Arma dei Carabinieri, con i quali è impegnato in progetti di ricerca nell'ambito dell'aggressività e della violenza. È inoltre docente di comunicazione in situazioni critiche al Corso Negoziatori Ostaggi dell'Istituto Superiore di Tecniche Investigative dell'Arma dei Carabinieri. Sempre sul tema della negoziazione, ha curato l'edizione italiana del testo "Hostage at the Table" di G. Kohlrieser, docente di leadership all'IMD di Losanna (La Scienza della Negoziazione - Sperling & Kupfer 2011), tenuto seminari pre The European House-Ambrosetti e per i Master del Sole 24 Ore. Sul rapporto tra emozioni, rabbia e aggressività, ha scritto "È inutile che alzi la voce" (Mondadori, 2012). Sempre sul tema delle emozioni, e sul loro impatto in ambito sportivo, insegna nel master di Management dello Sport de Il Sole 24 Ore, e collabora con la Sport Academy di Bocconi.

Riconoscimenti scientifici[modifica | modifica wikitesto]
Con Scienze Forensi, UTET 2009, ha vinto il premio Falcone e Borsellino per il miglior testo giuridico-scientifico dell'anno. I diritti del libro, con i contributi del mondo universitario, dell'Arma dei Carabinieri e della Polizia di Stato, sono stati interamente devoluti all'Associazione Vittime del Dovere.

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Serial Killer - predatori di uomini (2002 Italia Uno)
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La linea d'ombra (2008-2009 Rai 2)
Quarto Grado, condotto da Gianluigi Nuzzi (dal 2009 Rete 4)
Psicologia e Sport, rubrica settimanale di Sky Sport 24 (dal febbraio 2014)
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Ospite di diverse trasmissioni tra cui Porta a Porta e Matrix, durante le puntate dedicate a criminali e inchieste su fatti di sangue accaduti in Italia in qualità di criminologo ed esperto di elaborazione di profili criminali. Inoltre ha partecipato a più puntate di Delitti su History Channel.



Dina & Dario
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MAgda OLivero

Magda Olivero nasce il 25 marzo del 1910 a Saluzzo (Cuneo) in Piemonte. Il padre magistrato ha una passione per il melodramma e da giovane è stato un tenore dilettante. Sarà proprio l'amore paterno per la musica a influenzare il destino della piccola Magda. Inizia infatti a studiare pianoforte quando ha solo sei anni, ma la sua voce possente e la facilità a imparare a memoria i testi delle romanze inducono i genitori a indirizzarla verso il canto. L'inizio, però, non è dei più promettenti. Gli insegnanti si alternano a grande velocità, risultando incapaci di dominare la voce potente, ma selvaggia di Magda.

I suoi primi approcci con il canto sono così deludenti che le viene sconsigliato di proseguire. Lei stessa dispera di poter diventare una cantante, fino a quando, grazie a un amico di famiglia, non ottiene un'audizione radiofonica. L'audizione non va bene, anzi si rivela piuttosto umiliante per la giovane che la considera l'ultima prova per comprendere se il canto possa essere o meno la sua strada. Proprio in quell'occasione, però, Magda incontra il suo primo importante maestro, Luigi Gerussi. Sotto la sua guida severa e a volte crudele, dopo le lezioni Magda ha torace e spalle doloranti, impara a dominare e sentire la voce, e debutta nel 1932 a Torino. Il suo successo è tale che dopo appena un anno è già alla Scala di Milano.

Nel 1941 sposa l'industriale italo-tedesco Aldo Busch, e per nove anni abbandona le scene, convinta di doversi dedicare esclusivamente al marito e alla famiglia che considera il bene più grande.

L'assenza dai teatri dura dieci anni; Magda Olivero riprende a cantare nel 1951 nell'opera "Adriana Lecouvrer" di Francesco Cilea; opera che rimarrà uno dei suoi cavalli di battaglia. A convincerla a tornare sulle scene è proprio il maestro Cilea che vede in lei l'unica cantante capace di entrare nel personaggio di Adriana. E' lui ad addolorarsi di più per l'abbandono artistico di Magda, e, colpito da malattia nel 1950, esprime il desiderio di vedere ancora una volta la sua Adriana Lecouvrer cantata da lei. E' proprio con questa motivazione che la cantante si convince a tornare a teatro, insieme alla consapevolezza che uno dei motivi del suo abbandono, il desiderio di diventare madre, non potrà mai essere soddisfatto. Purtroppo il maestro Cilea muore prima di poter assistere alla recita. Magda, però, continuerà a cantare quest'opera spessissimo, finendo per esserne legata a filo doppio.

Da questo momento la sua carriere è in continua ascesa. Canta in opere importantissime come: la "Boheme", "Manon Lescaut", "Madama Butterfly" di Giacomo Puccini, "Iris" di Mascagni, "Traviata" di Giuseppe Verdi.

Nel 1967 Magda Olivero debutta negli Stati Uniti con "Medea" di Cherubini ottenendone uno strepitoso successo. La consacrazione americana avviene nel 1971 quando canta alla New York Philarmonic Hall ne "La voce umana" di Poulenc seguita nel 1975, quando ha ben 65 anni, dal debutto in "Tosca" al Teatro Metropolitan. Oltre alle arie più celebri, canta anche in molte opere di autori non particolarmente conosciuti mostrando sempre una certa preferenza per le parti che le consentono di mescolare canto e recitazione.

Nonostante il successo, conduce una vita ritirata concedendosi poco alla mondanità e coltivando rapporti umani lunghi e duraturi con i suoi fan, con i quali intrattiene spesso una profonda e intima corrispondenza.

Purtroppo incide poco su disco. Come opere complete è possibile trovare solo: la "Turandot" e "Fedora" con il grande cantante Tito Gobbi. Nel 1970 incide anche un album di arie sacre intitolato: "Quando il canto è preghiera", e nel 1993 una selezione di arie dall'opera che l'ha consacrata l' "Adriana Lecouvrer".

Magda Olivero si ritira definitivamente dalla scene nel 1981 interpretando a Verona "La voce umana" di Poulenc. Ma non abbandona il canto: nel marzo del 2010, infatti, a 99 anni canta a Palazzo Cusani a Milano un'aria dalla "Francesca da Rimini" di Zandonai, sbalordendo il pubblico presente all'evento per la potenza della sua voce, ancora intatta nonostante l'età.

Onorificenze e festeggiamenti le vengono tributati per il compimento dei cento anni presso il Teatro Regio di Torino il 14 aprile del 2010. Nell'occasione ha dimostrato come l'età non le ha impedito di conservare tutto l'entusiasmo e la vivacità che l'hanno sempre caratterizzata.

Magda Olivero muore quattro anni più tardi, l'8 settembre 2014, a Milano alla veneranda età di 104.







buon lunedì

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dany61
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OLmo Ghesizzi è un personaggio della sitcom Camera Café; ha 29 anni ed è il responsabile informatico dell'azienda. È interpretato da Carlo Giuseppe Gabardini.
Figlio di professori delle superiori, Olmo lavora (con un contratto a tempo determinato) nell'azienda da 4 anni. Ha un fratello maggiore, Ingemar, di cui non si sa molto. Visibilmente in sovrappeso – tanto che nei primi tempi usava sovente un monopattino per spostarsi tra gli uffici –, veste sempre con camicie hawaiane e si presenta spesso in area relax con qualche panino in mano[2] in quanto il cibo è una delle sue passioni[3], insieme al surf.

Infatti, nonostante la mole, Olmo dedica la maggior parte del suo tempo libero allo sport: è un surfista professionista e, malgrado la sua solita mancanza di denaro (per via della quale alcune volte rimane anche a dormire in azienda, per risparmiare su affitto e bollette[4][5]), appena possibile nei week end parte per Biarritz per partecipare a qualche gara. Olmo comunque non disdegna anche sport più estremi[6]. Oltre al surf segue anche il calcio e si dice tifoso dell'Inter[7].

Da poco tempo Olmo è un ragazzo padre: ha avuto suo figlio Primo da una relazione con Giada De Blanck che l'ha poi abbandonato, lasciandogli il bambino. In azienda nessuno ha però mai creduto a questa storia[9]. Non potendosi permettere una babysitter spesso Olmo "deposita" Primo nella sala server dell'azienda, nonostante i divieti di De Marinis; oppure lo lascia in balia dei suoi colleghi di lavoro, come Anna, per cui Olmo ha un debole[10][11][12].

Olmo non è un tipo competitivo sul lavoro, però è una persona che non si fa mettere i piedi in testa: all'occorrenza sa anche essere cattivo e vendicativo[13][14]. Durante la fusione Olmo si sente in pericolo in quanto si trova a concorrere per il posto di lavoro con l'esperto informatico della Digitex, il quale però, a differenza sua, ha un contratto a tempo indeterminato. Dopo la mancata fusione si vede un Olmo decisamente dimagrito, senza apparenti problemi di denaro per mantenere lui e suo figlio. Sembra aver cambiato look adottando con un abbigliamento più consono al lavoro. Ha ora una nuova passione per lo spazio e gli astronauti.
GI

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GIanni AMelio

Il regista italiano Gianni Amelio nasce il 20 gennaio 1945 a San Pietro Magisano, in provincia di Catanzaro. Nel 1945 il padre lascia la famiglia poco dopo la sua nascita per trasferirsi in Argentina in cerca del proprio padre che non ha dato più notizie di sé. Gianni cresce con la nonna materna che curerà la sua educazione. Fin da giovane Amelio è un cinefilo, grande amante del cinema, fa parte di un mondo proletario, contraddistinto dalla necessità di lavorare per vivere, e questa sua umiltà ricorrerà spesso nei suoi film.

Frequenta prima il Centro Sperimentale poi consegue la laurea in Filosofia all'Università di Messina. Durante gli anni '60 lavora come operatore e poi come aiuto regista. Muove i primi passi come assistente di Vittorio De Seta nel film "Un uomo a metà" e per molto tempo ha continuato questa attività. Altre pellicole in cui partecipa sono quelle di Gianni Puccini ("Ballata da un miliardo", "Dove si spara di più", "I sette fratelli Cervi").

Gianni Amelio poi inizia a lavorare autonomamente per la televisione, a cui dedicherà gran parte della sua carriera. Debutta dietro la macchina da presa nel 1970 con "La fine del gioco", realizzato nell'ambito dei programmi sperimentali della RAI: è l'esercizio di un giovane autore che scopre la macchina da presa, dove il protagonista della pellicola è un bambino rinchiuso in un collegio.

Nel 1973 realizza "La città del sole", curiosa ed elaborata divagazione su Tommaso Campanella che ottiene il gran premio al Festival di Thonon dell'anno successivo. Tre anni dopo segue "Bertolucci secondo il cinema" (1976), un documentario sulla lavorazione di "Novecento".

Vengono poi l'atipico giallo - girato con telecamera, su ampex - "La morte al lavoro" (1978), vincitore del premio Fipresci al Festival di Locarno. Sempre nel 1978 Amelio realizza "Effetti speciali", originale thriller che vede protagonisti un anziano regista di film dell'orrore ed un giovane cinefilo.

Nel 1979 è la volta de "Il piccolo Archimede", suggestivo adattamento dell'omonimo romanzo di Aldous Huxley che frutta a Laura Betti il riconoscimento di miglior attrice al Festival di San Sebastian.

Poi nel 1983 arriva il primo lungometraggio per il cinema, che sarà anche il più importante dell'intera carriera del regista: si tratta di "Colpire al cuore" (con Laura Morante), un film sul terrorismo. Il periodo, l'inizio degli anni 80, è contraddistinto ancora dal vivo ricordo dei cosiddetti "anni di piombo". La capacità principale di Amelio è quella di non dare giudizi morali sulla vicenda, ma spostarla in un conflitto intimo, tra padre e figlio, riuscendo a mostrare le due anime in modo originale e per nulla retorico. Nota dominante delle opere di Amelio è proprio il rapporto adulto-bambino, affrontato in tutte le sue sfaccettature, mentre sono assenti le storie d'amore. Presentato alla Mostra di Venezia, il film riscuote ampi consensi sul fronte della critica.

Nel 1989 ottiene un nuovo successo di critica con "I ragazzi di via Panisperna", dove vengono raccontate le vicende del famoso gruppo di fisici capitanato, negli anni '30, da Fermi e Amaldi. Un anno dopo, ancor più riuscito risulta "Porte aperte" (1990, sulla pena di morte, dall'omonimo romanzo di Leonardo Sciascia), che procura a Gianni Amelio una meritata nomination all'Oscar.

Le pellicole successive sono "Il ladro di bambini" (1992, storia del viaggio di un carabiniere che accompagna due fratellini destinati a un orfanotrofio), vincitore del gran premio speciale della giuria al Festival di Cannes, "Lamerica" (1994, con Michele Placido, sul miraggio italiano del popolo albanese), "Così ridevano" (1998, sulla difficile realtà dell'emigrazione, nella Torino Anni '50, analizzata attraverso il rapporto di due fratelli), vincitore di un Leone d'oro alla Mostra di Venezia, e consacrano Amelio a livello internazionale.

Il 2004 segna il ritorno di Amelio come regista e sceneggiatore con "Le chiavi di casa", liberamente ispirato al romanzo "Nati due volte" di Giuseppe Pontiggia. Il film, interpretato da Kim Rossi Stuart e Charlotte Rampling, è tra i protagonisti della 61ma edizione della Mostra del Cinema di Venezia, alla quale Amelio concorre per il Leone d'Oro.




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dany61
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AManda RIghetti (St. George, 4 aprile 1983) è un'attrice statunitense, di origini italiane.
È famosa per aver interpretato i ruoli di Hailey Nichol nel telefilm The O.C.
e l'agente Grace Van Pelt nella serie poliziesca The Mentalist.
Amanda Righetti è nata nello Utah[1], ma si trasferì a Las Vegas da giovane[2]. Iniziò a fare teatro già da ragazzina, poi si trasferì a Los Angeles per recitare[2]. Cominciò a fare la modella a 14 anni[1], ottenendo però il successo come attrice con The O.C., nella quale ha interpretato Hailey, la sorella libertina e combinaguai di Kirsten (Kelly Rowan). Dal 2008 ricopre il ruolo di Grace Van Pelt, una poliziotta del CBI, nella serie The Mentalist.

“La vita è ciò che ti accade mentre fai altri progetti” John Lennon
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Enza
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RIdley Scott

Tutto si può dire di Ridley Scott ma una cosa è certa: come regista ha conosciuto i suoi alti e bassi e, accanto ad opere di pregio è incappato in vere e proprie cadute di stile. Ma solo per aver girato un capolavoro insieme metaforico e visionario, fantascientifico ma anche terribilmente horror come "Alien", il regista passerà alla storia del cinema.

Ha piazzato nell'immaginario visivo umano anche un'altra perla, e alzi la mano chi non ha mai sentito parlare del cupo e ormai mitico "Blade runner".

Regista e produttore, il capace e inflessibile Ridley Scott (si dice che abbia un carattere particolarmente tosto) è nato il 30 novembre 1937 a Northumberland, in Inghilterra. La sua carriera è molto articolata e ha potuto esprimersi in più settori.

Dopo aver studiato al West Hartpool College of Art e al London's Royal College of Art, all'inizio degli anni '60 comincia a lavorare come scenografo alla British Broadcasting Company.

In seguito, dirige alcuni show dell'emittente inglese, come il serial poliziesco "Z Cars".

Abbandonata la Bbc, dà credito al suo spirito indipendente e si rimette in gioco come freelance. Apre una sua casa di produzione, con tutti i rischi (soprattutto economici) del caso.

Per mantenersi a galla, il lavoro di quegli anni è forsennato. Realizza centinaia di spot pubblicitari e la mano è già quella di un maestro. Molte di quelle sue iniziali produzioni conquistano infatti premi e riconoscimenti. Nel 1977 debutta come regista cinematografico a tutti gli effetti con il film "I duellanti", interpretato da Keith Carradine e Harvey Keitel.

Il risultato avrebbe incoraggiato anche il più indeciso dei principianti, dato che vince il premio per la migliore opera prima al Festival di Cannes, ma Scott non è certo il tipo da aver bisogno di consensi esterni.

Il film successivo, è ancora più ambizioso. Si tratta del già citato "Alien" (1979), rivoluzionario esempio di cinema di fantascienza. Il personaggio principale è la dura cosmonauta Ripley, interpretata da una convincente Sigourney Weaver. L'alieno è una sorta di creatura biomeccanica che viene disegnato da quel vero e proprio re degli incubi che risponde al nome di H.R. Giger.

Tre anni dopo con "Blade runner", liberamente tratto dal romanzo "Il cacciatore di Androidi" di Philip K. Dick, il regista propone una tenebrosa visione del futuro, poco attenuata dal finale consolatorio imposto allora dalla produzione ma di recente fortunatamente ripristinato; con il suo protagonista Rich Deckard il film contribuisce a rendere sempre più mitico il suo interprete Harrison Ford, già nell'olimpo di Hollywood per la sua presenza nei film di Indiana Jones (Steven Spielberg) e Star Wars (George Lucas).

Gli altri film realizzati negli anni '80, "Legend" (1985, con Tom Cruise), "Chi protegge il testimone" (1987) e "Black Rain - Pioggia sporca" (1989), sono certamente meno originali dei primi, ma nel 1991 "Thelma & Louise" è uno straordinario successo commerciale: ottiene sei nomination dell'Academy Award.

Dopo il clamoroso flop di "1492 - La scoperta del paradiso" (1992), Scott realizza opere che non raccolgono più i consensi di un tempo: "Albatros - Oltre la tempesta" (1996) e "Soldato Jane" (1997), un inquietante esaltazione della vita militare che vede sullo schermo un'irriconoscibile Demi Moore, tutta muscoli e capelli corti.

Il pubblico sembra insomma aver un po' abbandonato il regista inglese ma nel 2000, torna al successo con "Il Gladiatore" (interpretato dal neodivo Russell Crowe), vincitore di cinque Oscar, tra cui quello per il miglior film.

Subito dopo realizza "Hannibal", il seguito de "Il silenzio degli innocenti", prova controversa e oggetto di infinite discussioni tra fan e critici (c'è chi lo denigra e chi invece lo stima grande film).

A questo è seguito il meno fortunato "Black hawk down" (storia della sanguinosa battaglia combattuta dai militari Usa a Mogadiscio nel 1993), che rappresenta il tipico prodotto della discontinuità del regista.

Tra le ultime fatiche di Ridley Scott vi sono il divertente "Il genio della truffa", "Le Crociate" (Kingdom of Heaven, 2005, con Orlando Bloom) e "American Gangster" (2007) film che narra la storia del boss Frank Lucas.




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dany61
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MIlena PAvlovi#263; (Belgrado, 1º gennaio 1972) è un'attrice serba.

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lampaDINA e lampaDario
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Enza ha scritto:

RIdley Scott

Tutto si può dire di Ridley Scott ma una cosa è certa: come regista ha conosciuto i suoi alti e bassi e, accanto ad opere di pregio è incappato in vere e proprie cadute di stile. Ma solo per aver girato un capolavoro insieme metaforico e visionario, fantascientifico ma anche terribilmente horror come "Alien", il regista passerà alla storia del cinema.

Ha piazzato nell'immaginario visivo umano anche un'altra perla, e alzi la mano chi non ha mai sentito parlare del cupo e ormai mitico "Blade runner".

Regista e produttore, il capace e inflessibile Ridley Scott (si dice che abbia un carattere particolarmente tosto) è nato il 30 novembre 1937 a Northumberland, in Inghilterra. La sua carriera è molto articolata e ha potuto esprimersi in più settori.

Dopo aver studiato al West Hartpool College of Art e al London's Royal College of Art, all'inizio degli anni '60 comincia a lavorare come scenografo alla British Broadcasting Company.

In seguito, dirige alcuni show dell'emittente inglese, come il serial poliziesco "Z Cars".

Abbandonata la Bbc, dà credito al suo spirito indipendente e si rimette in gioco come freelance. Apre una sua casa di produzione, con tutti i rischi (soprattutto economici) del caso.

Per mantenersi a galla, il lavoro di quegli anni è forsennato. Realizza centinaia di spot pubblicitari e la mano è già quella di un maestro. Molte di quelle sue iniziali produzioni conquistano infatti premi e riconoscimenti. Nel 1977 debutta come regista cinematografico a tutti gli effetti con il film "I duellanti", interpretato da Keith Carradine e Harvey Keitel.

Il risultato avrebbe incoraggiato anche il più indeciso dei principianti, dato che vince il premio per la migliore opera prima al Festival di Cannes, ma Scott non è certo il tipo da aver bisogno di consensi esterni.

Il film successivo, è ancora più ambizioso. Si tratta del già citato "Alien" (1979), rivoluzionario esempio di cinema di fantascienza. Il personaggio principale è la dura cosmonauta Ripley, interpretata da una convincente Sigourney Weaver. L'alieno è una sorta di creatura biomeccanica che viene disegnato da quel vero e proprio re degli incubi che risponde al nome di H.R. Giger.

Tre anni dopo con "Blade runner", liberamente tratto dal romanzo "Il cacciatore di Androidi" di Philip K. Dick, il regista propone una tenebrosa visione del futuro, poco attenuata dal finale consolatorio imposto allora dalla produzione ma di recente fortunatamente ripristinato; con il suo protagonista Rich Deckard il film contribuisce a rendere sempre più mitico il suo interprete Harrison Ford, già nell'olimpo di Hollywood per la sua presenza nei film di Indiana Jones (Steven Spielberg) e Star Wars (George Lucas).

Gli altri film realizzati negli anni '80, "Legend" (1985, con Tom Cruise), "Chi protegge il testimone" (1987) e "Black Rain - Pioggia sporca" (1989), sono certamente meno originali dei primi, ma nel 1991 "Thelma & Louise" è uno straordinario successo commerciale: ottiene sei nomination dell'Academy Award.

Dopo il clamoroso flop di "1492 - La scoperta del paradiso" (1992), Scott realizza opere che non raccolgono più i consensi di un tempo: "Albatros - Oltre la tempesta" (1996) e "Soldato Jane" (1997), un inquietante esaltazione della vita militare che vede sullo schermo un'irriconoscibile Demi Moore, tutta muscoli e capelli corti.

Il pubblico sembra insomma aver un po' abbandonato il regista inglese ma nel 2000, torna al successo con "Il Gladiatore" (interpretato dal neodivo Russell Crowe), vincitore di cinque Oscar, tra cui quello per il miglior film.

Subito dopo realizza "Hannibal", il seguito de "Il silenzio degli innocenti", prova controversa e oggetto di infinite discussioni tra fan e critici (c'è chi lo denigra e chi invece lo stima grande film).

A questo è seguito il meno fortunato "Black hawk down" (storia della sanguinosa battaglia combattuta dai militari Usa a Mogadiscio nel 1993), che rappresenta il tipico prodotto della discontinuità del regista.

Tra le ultime fatiche di Ridley Scott vi sono il divertente "Il genio della truffa", "Le Crociate" (Kingdom of Heaven, 2005, con Orlando Bloom) e "American Gangster" (2007) film che narra la storia del boss Frank Lucas.




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Dina & Dario
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RIvera Diego

Diego Rivera, noto pittore e artista muralista messicano, nasce il giorno 8 dicembre 1886 a Guanajuato, città dell'omonimo stato del Messico. Il suo nome completo - come da tradizione latino americana è veramente lungo - è Diego María de la Concepción Juan Nepomuceno Estanislao de la Rivera y Barrientos Acosta y Rodríguez.

Le sue opere artistiche sono molto note per i temi sociali che affrontano e hanno conosciuto grande fama a livello dell'opinione pubblica grazie al fatto che l'esposizione avviene proprio sui muri di grandi edifici pubblici; molte di queste realizzazioni trovano spazio nel centro storico di una delle più grandi città del mondo, Città del Messico.

Spinto a appoggiato dal padre, maestro elementare, fin da piccolo Rivera dimostra particolare talento artistico, tanto da essere considerato un bambino prodigio. A soli dieci anni di età inizia a seguire delle lezioni notturne presso l'Accademia di San Carlos a Città del Messico; in questo contesto incontra e approfondisce la conoscenza di José María Velasco, noto pittore paesaggista. Nel 1905 ha diciannove anni quando riceve una borsa di studio del Ministro dell'educazione, Justo Sierra. Grazie a questo incentivo, oltre a un secondo ricevuto due anni più tardi dal governatore di Veracruz, coglie l'opportunità di volare in Spagna, a Madrid, dove entra nella scuola del maestro Eduardo Chicharro.

Fino a tutta la metà del 1916, il giovane artista messicano si sposta tra Spagna, Messico e Francia; in questo periodo ha modo di frequentare intellettuali importanti come Ramón del Valle Inclán, Alfonso Reyes, Pablo Picasso e Amedeo Modigliani; quest'ultimo realizza anche un suo ritratto. Sempre nel 1916 dalla relazione con la sua prima moglie, la pittrice russa Angelina Beloff, nasce un figlio; Angelina purtroppo morirà l'anno successivo, lasciando una profonda ferita nell'animo di Rivera.

La vita sentimentale dell'artista sarà tormentata per lunghi anni. Successivamente si lega sentimentalmente a Marie Marevna Vorobev, dalla quale nel 1919 ha una figlia, Marika Rivera Vorobev, che però l'artista non riconosce, ma che aiuterà economicamente.

Fra il 1920 e 1921 viaggia in Italia dove ha modo di visitare Roma, Firenze e Ravenna accumulando numerosi appunti tra bozzetti e schizzi.

Nel 1922 il pittore si iscrive al Partito Comunista Messicano e inizia a realizzare i suoi murales negli edifici pubblici di Città del Messico. Sposa poi Lupe Marín che gli da due figlie: Lupe, nata nel 1925 e Ruth, nel 1926. Nel 1927 il secondo matrimonio naufraga e divorzia; nello stesso anno è inoltre invitato in Unione Sovietica per i festeggiamenti che celebrano il decimo anniversario della Rivoluzione russa. Due anni più tardi - è il 1929 - si unisce in matrimonio per la terza volta: la nuova moglie è Frida Kahlo, artista e pittrice nota a livello mondiale.

Per tornare all'analisi artistica dell'opera di Diego Rivera, va sottolineato il valore sociale dei suoi soggetti raffigurati, che sono spesso persone umili posizionate in uno scenario politico. Nel contempo l'autore cogli spesso l'occasione di criticare la chiesa e il clero, opposto ideologicamente alle idee comuniste che appoggia. Le scene da lui dipinte raccontano anche le vicende dei peones, il suo popolo, e della loro schiavitù. L'artista affronta anche temi remoti, andando alle origini delle antiche civiltà azteca, zapoteca, totonaca e huasteca.

La dedizione di Rivera al suo lavoro è totale, tanto che è solito rimanere sui ponteggi anche per lunghi giorni consecutivi, mangiando e dormendo sopra di essi.

Con altri artisti come José Clemente Orozco, David Alfaro Siqueiros e Rufino Tamayo, Rivera sperimenta la pittura di grandi affreschi murali utilizzando colori vivi e adottando uno stile molto semplificato, spesso ritraendo scene della rivoluzione messicana risalente all'inizio del secolo.

Tra i suoi affreschi più emblematici ci sono quelli del Palazzo nazionale a Città del Messico e quelli della scuola nazionale d'agricoltura a Chapingo.

Anche gli Stati Uniti sono un luogo che ospita numerosi suoi lavori: qui le tematiche legate all'ideologia comunista non mancano di innescare forti polemiche da parte della critica e dei giornali. Accade in modo particolare con un'opera murale presso il Rockefeller Center di New York, in cui viene raffigurato Lenin; il mural in seguito sarà distrutto. Tra le conseguenze di queste polemiche c'è anche l'annullamento della commissione per gli affreschi destinati alla fiera internazionale di Chicago.

Nel 1936 Rivera appoggia la richiesta di asilo in Messico del politico e rivoluzionario russo Leon Trotsky: l'asilo politico viene concesso l'anno successivo. Durante il 1939 prende le distanze dal dissidente russo; nello stesso anno divorzia dalla moglie Frida Kahlo, per poi risposarla l'anno seguente.

Nel 1950 illustra il Canto General di Pablo Neruda. Cinque anni più tardi, dopo la morte della moglie, si unisce in matrimonio per la quarta volta: l'ultima moglie è Emma Hurtado. Scegli poi di recarsi in Unione Sovietica per un intervento chirurgico.

Diego Rivero muore il 24 novembre 1957 a Città del Messico, poco prima di compiere 71 anni. Contravvenendo alle sue ultime volontà, i suoi resti vengono collocati nella "Rotonda degli uomini illustri" (Rotonda de las Personas Ilustres), presente nel cimitero civile di Panteón de Dolores, a Città del Messico.




FA

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china46
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FAbio De Luigi (Santarcangelo di Romagna, 11 ottobre 1967) è un attore, comico, imitatore e giocatore di baseball italiano.È stato per molti anni alla "corte" della Gialappa's Band nei vari Mai dire.... Il suo successo arriva con Mai dire Grande Fratello 2 nel quale, accanto a Paola Cortellesi e al Mago Forest, anima il programma. I suoi personaggi più famosi sono il cantante sdolcinato Olmo, il modello Fabius dall'alito mefitico, il presentatore perfetto Cologno, il pagliaccio Baraldi, che tenta sempre di strappare una risata nonostante le sue condizioni di salute siano a dir poco precarie, Medioman, il supereroe della mediocrità ispirato al concorrente di Grande Fratello Francesco Gaiardelli, Ingegnere Cane, ipotetico ideatore del Ponte sullo Stretto di Messina, Bum Bum Picozza, finto inviato de Le Iene e Striscia la Notizia, Petunio, ballerino sudamericano costretto a ballare sempre fino allo sfinimento quando c'è musica, e numerose imitazioni di personaggi televisivi tra cui Patrick Ray Pugliese.....



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sera
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dany61
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GUstave COurbet (Ornans, 10 giugno 1819 – La Tour-de-Peilz, 31 dicembre 1877) è stato un pittore francese,
il più rappresentativo del movimento realista francese del XIX secolo.
Conosciuto soprattutto come il leader del movimento (e accreditato anche dell'invenzione del termine stesso), Courbet è pittore di composizioni figurative, paesaggi terreni e marini. Si occupa anche di problematiche sociali, prendendosi a cuore le difficili condizioni di vita e lavoro dei contadini e dei poveri. Il suo lavoro non può essere classificato come appartenente né alla scuola romantica, all'epoca predominante, né a quella neoclassica. Courbet crede invece che la missione dell'artista realista sia la ricerca della verità, che aiuterebbe ad eliminare le contraddizioni e le disuguaglianze sociali[1].


Plage de Normandie. (c. 1872/1875). Washington D.C.: National Gallery of Art.
Per Courbet il realismo non ha a che fare con la perfezione del tratto e delle forme, ma richiede un uso del colore spontaneo ed immediato, che suggerisca come l'artista grazie all'osservazione diretta ritragga anche le irregolarità della natura. Ritrae la durezza della vita e, così facendo, sfida il concetto di arte accademica tipico della sua epoca, attirando su di sé la critica di aver deliberatamente adottato una sorta di "culto della bruttezza".


Ritratto della Contessa Karoly (1865), collezione privata
Nato ad Ornans (Dipartimento del Doubs) in una prospera famiglia di agricoltori che vorrebbe si dedicasse allo studio della legge, decide di trasferirsi a Parigi nel 1839, trovando lavoro nello studio di Steuben e Hesse. Spirito indipendente, abbandona presto i maestri preferendo sviluppare uno stile personale attraverso lo studio dei pittori spagnoli, francesi e fiamminghi ed eseguendo copie delle loro opere. I suoi primi lavori sono un'Odalisca, ispirata agli scritti di Victor Hugo, e una Lélia, illustrazione per l'omonimo romanzo di George Sand, ma lascia presto perdere le ispirazioni di tipo letterario per dedicarsi alla studio della vita reale.

Un viaggio nei Paesi Bassi fatto nel 1847 rafforza la convinzione di Courbet che i pittori dovrebbero ritrarre la vita che sta attorno a loro, come avevano fatto Rembrandt, Hals e gli altri maestri olandesi.

Tra i suoi primi dipinti vi sono due autoritratti, uno con il suo cane e l'altro con la pipa in bocca: entrambe le opere vengono rifiutate dalla giuria del Salon di Parigi. Tuttavia i critici più giovani, legati ai movimenti neoromantico e realista, cominciano ad acclamarlo e lodarlo e già nel 1849 Courbet inizia a diventare abbastanza noto, realizzando dipinti come Dopocena ad Ornans (per cui il Salon lo premia con una medaglia) e La valle della Loira.

Funerale ad Ornans[modifica | modifica wikitesto]

Gustave Courbet. Funerale a Ornans. 1849-1850. Olio su tela. 314 x 663 cm Museo d'Orsay, Parigi.
Una delle opere più rappresentative di Courbet è Funerale a Ornans, una tela in cui fissa un avvenimento a cui assiste nel settembre 1848.

Il quadro, che ritrae il funerale di un prozio dell'artista, è considerato uno dei primi capolavori dello stile realista. Come modelli, l'artista si serve semplicemente delle persone che hanno partecipato alla cerimonia. In precedenza, per ritrarre i protagonisti di scene a carattere storico ci si serviva di veri modelli; in questo caso invece Courbet afferma che ha "ritratto le vere persone presenti alla sepoltura, tutte le persone del paese". Il risultato è una rappresentazione estremamente realistica del funerale stesso e della vita a Ornans.

Il dipinto suscita un vivo dibattito sia tra la critica che tra il pubblico. È un'opera enorme (misura m. 3,1 x 6,6) e ritrae un rito banale e ordinario in una scala che fino ad allora era stata riservata a soggetti religiosi o relativi alle famiglie reali. Il pubblico finisce per interessarsi maggiormente al nuovo approccio realistico all'arte di Courbet e il sontuoso e decadente immaginario del romanticismo finisce per perdere popolarità. L'artista è pienamente consapevole dell'importanza della sua opera; dice infatti: "Il funerale a Ornans è stato in realtà il funerale del romanticismo."[senza fonte]


Gli spaccapietre, 1849, andato perduto durante i bombardamenti a Dresda durante la seconda guerra mondiale
All'esposizione del Salon del 1850 Courbet riscuote un grande successo grazie a Funerale a Ornans, Gli spaccapietre (dipinto andato distrutto nel 1945 durante la seconda guerra mondiale) e I contadini di Flagey. Realizza altre opere a carattere figurativo in cui ritrae persone comuni o suoi amici, come Le fanciulle del villaggio (1852), I lottatori e Le bagnanti.

Courbet, oltre a sviluppare le basi del movimento realista in campo artistico, abbraccia l'ideologia anarchica e, sfruttando la propria popolarità, sostiene e diffonde pubblicamente ideali democratici e socialisti scrivendo saggi e dissertazioni politiche.

Nel 1850 scrive ad un amico:

« ...nella nostra società, così civilizzata, sento il bisogno di vivere la vita di un selvaggio. Devo essere libero anche dai governi. Le mie simpatie vanno al popolo, e devo rivolgermi direttamente a loro.[2] »
(Gustave Courbet)
Nel 1855 espone al pubblico il monumentale L'atelier dell'artista. Si tratta di un'allegoria della sua vita di pittore, vista come un'epica avventura, nella quale lo si vede circondato dai suoi amici e ammiratori, tra cui il poeta Charles Baudelaire.

La fama

Gustave Courbet mentre abbatte una colonnina pubblicitaria (detta colonna Morris), caricatura pubblicata dal Père Duchêne illustré nel maggio 1871.
Verso la fine del decennio del 1860, Courbet dipinge una serie di opere a carattere soprattutto erotico, come Femme nue couchée. La serie ha il suo culmine con L'origine du monde (1866), che ritrae un organo genitale femminile e Il Sonno (Les Dormeuses), che rappresenta due donne, nude, abbracciate a letto. Nonostante non fosse stata concessa l'autorizzazione ad esporle in pubblico, tali opere fecero ulteriormente aumentare la sua notorietà.

Il 14 aprile 1870 Courbet fonda la Federazione degli artisti (Fédération des artistes) per sostenere lo sviluppo delle arti libero e senza alcuna forma di censura. Tra i membri del gruppo vi sono André Gill, Honoré Daumier, Jean-Baptiste Camille Corot, Eugène Pottier, Jules Dalou, e Édouard Manet. Tra i suoi amici ed epigoni figura il pittore Cherubino Patà originario di Sonogno.

Il suo rifiuto di accettare l'onorificenza della Legion d'onore offertagli da Napoleone III lo rende enormemente popolare tra gli oppositori del regime e, nel 1871, durante il periodo di governo della Comune di Parigi, viene messo a capo di tutti i musei della città che salva dai saccheggi della folla in rivolta. A causa della sua insistenza nel voler attuare il decreto Comunale che prevedeva la distruzione della Colonna della Grande Armée di Place Vendôme, viene considerato responsabile dell'atto e il 2 settembre 1871 la corte marziale di Versailles lo condanna a sei mesi di carcere e al pagamento di una multa di 500 franchi.

Nel 1873 il neo eletto presidente Patrice de Mac-Mahon vuole ripristinare la colonna e decide che Courbet deve pagare le spese dei lavori. Il pittore fugge in Svizzera per evitare il disastro finanziario. Il 4 maggio 1877 viene finalmente stabilito l'ammontare della spesa: 323.091 franchi e 91 centesimi. A Courbet viene concesso di pagare la somma in rate annuali di 10.000 franchi l'una per i successivi trentatré anni, fino al compimento del suo novantunesimo anno di età.

Il 31 dicembre 1877, a cinquantotto anni, Courbet muore a La Tour-de-Peilz, in Svizzera, per le conseguenze della cirrosi epatica, aggravata dalla sua propensione al bere. Il giorno seguente avrebbe dovuto pagare la prima rata al governo francese. Viene sepolto ad Ornans; la sua tomba si trova pochi passi dopo il cancello d'entrata superiore del cimitero.

“La vita è ciò che ti accade mentre fai altri progetti” John Lennon
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COmpay SEgundo

Compay Segundo, al secolo Maximo Francisco Repilado Muñoz, cantautore cubano e star del "Buena Vista Social Club" era assurto negli ultimi anni allo "status" di leggenda, almeno nei paesi occidentali, dove era poco conosciuto.

Compay Segundo ha infatti suonato nel suo paese per circa 80 anni ma ha conquistato la fama solo in tarda età, nel 1997, quando uscirono l'album (vincitore di un Grammy Award) di Ry Cooder e il film di Wim Wenders "Buena Vista Social Club". Dischi e film hanno segnato le mode, dando origine ad un vero e proprio fenomeno sociale.

Il simpatico Compay (basta vederlo ritratto in qualche scatto per trovarlo subito irresistibile), nasce il 18 novembre 1907 a Siboney, vicino Santiago di Cuba. Fin da piccolo culla la sua passione per la musica suonando vari strumenti tra cui il "tres", una sorta di chitarra a tre coppie di corde.

Comincia la sua carriera di musicista come clarinettista nel 1920 partecipando al rilancio del "son", genere musicale tradizionale cubano, al fianco di musicisti del calibro di Sindo Garay, Nico Saquito, Miguel Matamoros e Benny Morè. Si guadagna il soprannome "Compay Segundo" suonando con Lorenzo Hierrezuelo nel duo "Los compadres" a partire dal 1942.

Dopo aver composto centinaia di canzoni, nel 1956 Compay forma il suo primo gruppo: "Compay Segundo y sus muchachos", che esordisce come trio e diviene in seguito un quartetto. Malgrado il grande successo ottenuto, in seguito alla rivoluzione cubana, passa nel dimenticatoio, ma grazie al progetto prima ricordato di Ry Cooder e Wim Wenders viene restituito alla meritata celebrità. Che stavolta raggiunse livelli mondiali e gli consegna la definitiva immortalità artistica.

Dopo il successo dei Buena Vista, Compay si è infatti esibito nei più importanti palcoscenici del mondo ed ha inciso nove dischi.

Nell'ultimo, intitolato "Duets", il cantante cubano duetta con stelle internazionali tra le quali Cesaria Evora, Charles Aznavour e l'attore Antonio Banderas.

Tra i suoi maggiori successi è doveroso citare "Amor gigante", "Una rosa de Francia", "Maria en la playa", "Morir de amor", cantata nientemeno che con il chansonnier-istrione francese Charles Aznavour, e "Chan chan".

L'inarrestabile musicista cubano, presente sulle scene fino agli ultimi istanti di vitale di energia (l'ultimo spettacolo nel quale si era esibito al fianco di altre star cubane dei Buena Vista come Ibrahim Ferraira, Eliades Ochoa e Omara Portuondo, lo aveva tenuto nel febbraio 2002), si è spento il 14 luglio 2003 all'età di 95 anni, stroncato da una grave forma di insufficienza renale.







buona giornata

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dany61
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SErgio Scaglietti (Modena, 9 gennaio 1920 – Modena, 20 novembre 2011) è stato un designer
e imprenditore italiano attivo nell'automotive design.
Sergio Scaglietti si appassionò alla creazione di auto fin da bambino. Ad otto anni già si divertiva a creare macchinine da corsa utilizzando creta e fili di ferro.[1] Nel 1933, a tredici anni, dopo la morte del padre[2] trovò subito lavoro presso un carrozziere.[1]


Ferrari 250 Testa Rossa
Sei anni più tardi, nel 1939, avvenne l'incontro con Enzo Ferrari, a cui Scaglietti sarà legato da un profondo rapporto professionale e di amicizia per tutta la vita.[3] Il Drake, allora titolare della Scuderia Ferrari dell'Alfa Romeo,[4] capitò per caso nel cortile dell'officina dove lavorava Scaglietti, che all'epoca era un semplice martellatore lattoniere addetto alla riparazione dei parafanghi delle auto da corsa;[5] qui Ferrari notò un'Alfa 12 cilindri riparata e modificata da Scaglietti, con vari cambiamenti a parafanghi e fanali, che avevano dato alla vettura una linea aerodinamica e futuristica. Ferrari ne restò incuriosito ed affascinato, e così iniziò a mandare da Scaglietti tutti i piloti e clienti che necessitavano di riparazioni per le loro auto,[1] i quali confermavano la bontà dei suoi lavori.[3]


Ferrari 250 GT California Spyder
Nel 1951 Scaglietti fondò l'omonima carrozzeria, ed il Drake (che nel 1947 aveva dato vita alla Ferrari) incominciò a commissionargli delle carrozzerie per le sue nuove vetture. Il suo primo lavoro fu la realizzazione delle scocche della 500 Mondial.[3] Da questo momento l'attività di Sergio Scaglietti fu esclusivamente legata alla casa di Maranello, della quale la Carrozzeria Scaglietti divenne (assieme a Pininfarina[4]) uno dei principali collaboratori.[3] Scaglietti disegnò alcune delle Ferrari più iconiche[6] degli anni cinquanta, sessanta e settanta, come la 250 Testa Rossa, la 250 GT California, la 250 GTO[5] e le 750 e 860 Monza,[7] contribuendo anche alla realizzazione della 365 Daytona.

Nel 1959 Scaglietti iniziò a lavorare nel suo atelier assieme ai figli Oscar e Claudio.[4] Continuò a collaborare da esterno per la casa del Cavallino Rampante fino al 1975, quando il pacchetto di maggioranza della sua carrozzeria venne rilevato dalla stessa azienda modenese.[9]

Nel 1997 la Ferrari decise di chiamare col suo nome il programma di personalizzazione della casa,[6] mentre nel 2003 rese onore a Sergio Scaglietti con un omaggio mai fatto prima ad una persona ancora in vita, intitolandogli la 612 Scaglietti[10] (ispirata alla speciale 375 MM che il designer realizzò a metà anni cinquanta per Roberto Rossellini ed Ingrid Bergman[5]).

È scomparso nel 2011 all'età di 91 anni.

SA

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china46
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SArah Louise Christine Chalke (Ottawa, 27 agosto 1976) è un'attrice canadese, conosciuta per il ruolo di Becky nella sitcom Pappa e ciccia ma soprattutto per le parti della dottoressa Elliot Reid nella serie televisiva Scrubs e di Stella Zinman nella serie televisiva How I Met Your Mother.Sarah Chalke è nata ad Ottawa, Ontario, Canada, ed è cresciuta a Vancouver, Columbia Britannica. È la seconda delle tre figlie di Angie e Doug Chalke. La famiglia della madre proviene dalla Germania, dove tuttora si trovano parenti con i quali Sarah mantiene i contatti.
Da bambina frequentava due volte alla settimana la scuola tedesca della sua città. Parla correntemente tedesco e francese, come dimostrato anche in alcuni episodi di Scrubs.



LO
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dany61
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loredana Taccani, nota anche con la denominazione Loredana (Milano, 19 gennaio 1943), è una cantante italiana.
Figlia del Maestro Sandro Taccani (autore di evergreen come Chella llà e Come prima), debutta a quindici anni, firmando un contratto con la CGD, etichetta per cui pubblica alcuni 45 giri con l'orchestra di Gianni Ferrio, ottenendo un discreto riscontro con i brani Bevilacqua Gustavino (scritta da Nino Rastelli e Mario Panzeri) e Cinque ceci.

Nel 1959 partecipa allo Zecchino d'Oro: interpreta Lettera a Pinocchio, una canzone scritta da Mario Panzeri, in abbinamento con la bambina Giusi Guercilena.

La canzone non vince, ma ottiene un discreto successo, che aumenta l'anno successivo quando viene incisa da Johnny Dorelli.

Nel frattempo Loredana Taccani continua la carriera per tutto il decennio, incidendo per la Durium e per la North.

Nel 1962 partecipa al Burlamacco d'Oro con Gocce di stelle, in coppia con Brunetta.

Successivamente si ritira dall'attività musicale; in seguito diventa la segretaria di Rita Dalla Chiesa

SI

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Enza
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SImone de Beauvoir

Simone de Beauvoir nasce a Parigi il 9 gennaio 1908 da una famiglia benestante. Il padre è l'avvocato Georges Bertrand de Beauvoir e la madre è Françoise Brasseur. Simone riceve un'educazione molto rigida e severa, poiché la madre è molto cattolica. Trascorre un'infanzia serena accanto alla sorella Hélène, nonostante la situazione economica difficile che colpisce la famiglia, poiché il nonno materno è andato in bancarotta. All'età di dieci anni inizia ad appassionarsi alla scrittura e si affeziona molto a una sua amica d'infanzia, Elizabeth Mabille che muore in modo tragico; la morte dell'amica segna profondamente Simone che inizia a trovare già in giovane età la sua autonomia.

Avendo una grande passione per lo studio, si iscrive all'Istituto Désir, dove dimostra di essere un'allieva molto diligente e intelligente. Si dedica totalmente allo studio, mostrando un grande interesse per la letteratura classica francese, per la letteratura contemporanea e per i capolavori dei surrealisti. Il suo interesse per la letteratura la induce a continuare gli studi e a intraprendere la strada dell'insegnamento. In questi anni si allontana dalla religione cattolica a cui è stata indirizzata già dalla giovane età. Continua a studiare presso il Liceo di Neuilly e presso l'Istituto Cattolico di Parigi. Nel 1926, mentre si prepara per gli esami di ammissione all'Università, entra a far parte del movimento socialista e allo stesso tempo frequenta alcuni corsi di filosofia presso la Sorbona di Parigi.

In quest'anno inoltre svolge un tirocinio presso l'Istituto universitario Janson de Sailly e, dopo avere passato gli esami di ammissione alla Sorbona, viene ammessa. Nel corso degli studi universitari conosce Lévi-Strauss, Raymond Aron, Merleau-Ponty, Paul Nizan e Jean-Paul Sartre. Tra lei e Sartre nasce subito un forte legame intellettuale e sentimentale, che durerà per tutta la vita, nonostante i due non si uniscano in matrimonio.

Finiti gli studi universitari, Simone ottiene la laurea in Lettere e l'agrégation (l'idoneità) in filosofia. Avendo questi due importanti titoli si dedica all'insegnamento in tre città francesi: Marsiglia, Rouen e Parigi. Esercita la professione di docente fino al 1943 quando prende una decisione importante, ovvero quella di dedicarsi completamente all'attività di scrittrice. Simone De Beauvoir e il compagno Jean-Paul Sartre sono molto legati e viaggiano tanto in giro per il mondo, recandosi in Marocco, in Spagna, in Grecia e in Italia. Insieme al compagno partecipa agli eventi più importanti dell'epoca e cerca di conoscere meglio numerosi autori tra cui Ernest Hemingway, Franz Kafka, Marcel Proust, Virginia Woolf, André Gidé, Martin Heiddeger, Edmund Husserl. Inoltre assiste ai tragici eventi che si stanno susseguendo in Europa a causa del nazismo e del fascismo, senza però esporsi.

Nell'anno del suo debutto da scrittrice scrive la sua prima opera, "L'invitata", in cui si racconta come l'arrivo di un terzo personaggio turbi e destabilizzi l'equilibro di una coppia. Nel 1944 scrive il suo secondo romanzo, "Il sangue degli altri", in cui affronta il tema della guerra e della resistenza. Nel romanzo si afferma che le persone che devono lottare contro l'occupazione nazista devono anche cercare di spingere altre persone a mettere a repentaglio la propria vita. Simone De Beauvoir sottolinea come queste persone quindi sono costrette a prendere una decisione così difficile in nome della libertà e degli ideali di giustizia.

Questo romanzo viene scritto proprio nel corso della seconda guerra mondiale quando anche la Francia, come tanti altri Paesi europei, è occupata dai nazisti. Simone, in questo periodo, è da sola nella sua patria natale e aderisce pienamente agli ideali della resistenza antinazista che sta operando nel suo Paese.

Il romanzo scritto dall'autrice francese è un modo di porsi in prima linea nella condanna ai totalitarismi. L'anno dopo fonda insieme a Jean-Paul Sartre, Jean Paulhan, Maurice Merleau-Ponty, Raymond Aron e altri intellettuali "Les Temps Modernes", una rivista in cui pubblica numerosi articoli che prendono in esame la filosofia esistenzialista e gli eventi che si susseguono nell'età contemporanea.

Due anni dopo compie numerosi viaggi tra America del Nord, America latina e Asia, recandosi negli Stati Uniti, a Cuba, in Brasile, in Cina e in Russia. La sua produzione letteraria è notevole in questi anni, infatti, realizza i seguenti testi: "L'America giorno per giorno" e "La lunga marcia".

Nel 1949 realizza un importante saggio, "Il secondo sesso", in cui analizza la condizione femminile a livello sociale e morale. Grazie a questo scritto otterrà tanti riconoscimenti a livello internazionale.

Trascorsi cinque anni scrive uno dei suoi romanzi più celebri, "I Mandarini", in cui descrive le paure e le speranze della società francese nel secondo dopoguerra. Grazie a questo capolavoro letterario riceve il Premio Goncourt.

Negli anni successivi scrive la sua autobiografia che si articola in quattro volumi: "Memorie di una ragazza per bene", "L'Età forte", "La forza delle cose" e "A conti fatti". Negli anni Sessanta è una forte sostenitrice del movimento femminista e pubblica un altro romanzo autobiografico, "Una morte dolcissima", che dedica alla madre morta di recente. Tra il 1966 e il 1967 scrive due nuovi romanzi: "Le belle immagini" e "La donna spezzata". Il secondo romanzo racconta la storia di tre donne che vivono una situazione di crisi. In quest'opera quindi viene riproposto ancora una volta il tema della condizione femminile.

In questi anni scoppia la rivoluzione studentesca parigina e Simone De Beauvoir la sostiene. Partecipa anche alle manifestazioni organizzate dal movimento femminista ed è proprio per questo motivo che riceve molte critiche, ma anche appoggio da molte persone che la ammirano per il coraggio con cui esprime le proprie opinioni. Insieme ad altre donne fonda La Lega per i diritti delle donne, organizzazione di cui nel 1974 diventa il Presidente. Tra la prima metà degli anni Settanta e la prima metà degli anni Ottanta continua con grande intensità la sua attività letteraria, scrivendo "La terza età" in cui affronta tematiche come la malattia, la vecchiaia e la morte e La cerimonia degli addii, in cui racconta i suoi ultimi dieci anni di vita con Jean-Paul Sartre, deceduto il 15 aprile 1980.

Le ultime due opere che realizza sono "Lettere al Castoro e ad altre amiche" e "Quando tutte le donne del mondo". Simone de Beauvoir muore a Parigi il 14 aprile 1986 all'età di settantotto anni e le sue spoglie riposano accanto a quelle del suo compagno di vita Jean-Paul Sartre.




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lampaDINA e lampaDario
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Enza ha scritto:

SImone de Beauvoir

Simone de Beauvoir nasce a Parigi il 9 gennaio 1908 da una famiglia benestante. Il padre è l'avvocato Georges Bertrand de Beauvoir e la madre è Françoise Brasseur. Simone riceve un'educazione molto rigida e severa, poiché la madre è molto cattolica. Trascorre un'infanzia serena accanto alla sorella Hélène, nonostante la situazione economica difficile che colpisce la famiglia, poiché il nonno materno è andato in bancarotta. All'età di dieci anni inizia ad appassionarsi alla scrittura e si affeziona molto a una sua amica d'infanzia, Elizabeth Mabille che muore in modo tragico; la morte dell'amica segna profondamente Simone che inizia a trovare già in giovane età la sua autonomia.

Avendo una grande passione per lo studio, si iscrive all'Istituto Désir, dove dimostra di essere un'allieva molto diligente e intelligente. Si dedica totalmente allo studio, mostrando un grande interesse per la letteratura classica francese, per la letteratura contemporanea e per i capolavori dei surrealisti. Il suo interesse per la letteratura la induce a continuare gli studi e a intraprendere la strada dell'insegnamento. In questi anni si allontana dalla religione cattolica a cui è stata indirizzata già dalla giovane età. Continua a studiare presso il Liceo di Neuilly e presso l'Istituto Cattolico di Parigi. Nel 1926, mentre si prepara per gli esami di ammissione all'Università, entra a far parte del movimento socialista e allo stesso tempo frequenta alcuni corsi di filosofia presso la Sorbona di Parigi.

In quest'anno inoltre svolge un tirocinio presso l'Istituto universitario Janson de Sailly e, dopo avere passato gli esami di ammissione alla Sorbona, viene ammessa. Nel corso degli studi universitari conosce Lévi-Strauss, Raymond Aron, Merleau-Ponty, Paul Nizan e Jean-Paul Sartre. Tra lei e Sartre nasce subito un forte legame intellettuale e sentimentale, che durerà per tutta la vita, nonostante i due non si uniscano in matrimonio.

Finiti gli studi universitari, Simone ottiene la laurea in Lettere e l'agrégation (l'idoneità) in filosofia. Avendo questi due importanti titoli si dedica all'insegnamento in tre città francesi: Marsiglia, Rouen e Parigi. Esercita la professione di docente fino al 1943 quando prende una decisione importante, ovvero quella di dedicarsi completamente all'attività di scrittrice. Simone De Beauvoir e il compagno Jean-Paul Sartre sono molto legati e viaggiano tanto in giro per il mondo, recandosi in Marocco, in Spagna, in Grecia e in Italia. Insieme al compagno partecipa agli eventi più importanti dell'epoca e cerca di conoscere meglio numerosi autori tra cui Ernest Hemingway, Franz Kafka, Marcel Proust, Virginia Woolf, André Gidé, Martin Heiddeger, Edmund Husserl. Inoltre assiste ai tragici eventi che si stanno susseguendo in Europa a causa del nazismo e del fascismo, senza però esporsi.

Nell'anno del suo debutto da scrittrice scrive la sua prima opera, "L'invitata", in cui si racconta come l'arrivo di un terzo personaggio turbi e destabilizzi l'equilibro di una coppia. Nel 1944 scrive il suo secondo romanzo, "Il sangue degli altri", in cui affronta il tema della guerra e della resistenza. Nel romanzo si afferma che le persone che devono lottare contro l'occupazione nazista devono anche cercare di spingere altre persone a mettere a repentaglio la propria vita. Simone De Beauvoir sottolinea come queste persone quindi sono costrette a prendere una decisione così difficile in nome della libertà e degli ideali di giustizia.

Questo romanzo viene scritto proprio nel corso della seconda guerra mondiale quando anche la Francia, come tanti altri Paesi europei, è occupata dai nazisti. Simone, in questo periodo, è da sola nella sua patria natale e aderisce pienamente agli ideali della resistenza antinazista che sta operando nel suo Paese.

Il romanzo scritto dall'autrice francese è un modo di porsi in prima linea nella condanna ai totalitarismi. L'anno dopo fonda insieme a Jean-Paul Sartre, Jean Paulhan, Maurice Merleau-Ponty, Raymond Aron e altri intellettuali "Les Temps Modernes", una rivista in cui pubblica numerosi articoli che prendono in esame la filosofia esistenzialista e gli eventi che si susseguono nell'età contemporanea.

Due anni dopo compie numerosi viaggi tra America del Nord, America latina e Asia, recandosi negli Stati Uniti, a Cuba, in Brasile, in Cina e in Russia. La sua produzione letteraria è notevole in questi anni, infatti, realizza i seguenti testi: "L'America giorno per giorno" e "La lunga marcia".

Nel 1949 realizza un importante saggio, "Il secondo sesso", in cui analizza la condizione femminile a livello sociale e morale. Grazie a questo scritto otterrà tanti riconoscimenti a livello internazionale.

Trascorsi cinque anni scrive uno dei suoi romanzi più celebri, "I Mandarini", in cui descrive le paure e le speranze della società francese nel secondo dopoguerra. Grazie a questo capolavoro letterario riceve il Premio Goncourt.

Negli anni successivi scrive la sua autobiografia che si articola in quattro volumi: "Memorie di una ragazza per bene", "L'Età forte", "La forza delle cose" e "A conti fatti". Negli anni Sessanta è una forte sostenitrice del movimento femminista e pubblica un altro romanzo autobiografico, "Una morte dolcissima", che dedica alla madre morta di recente. Tra il 1966 e il 1967 scrive due nuovi romanzi: "Le belle immagini" e "La donna spezzata". Il secondo romanzo racconta la storia di tre donne che vivono una situazione di crisi. In quest'opera quindi viene riproposto ancora una volta il tema della condizione femminile.

In questi anni scoppia la rivoluzione studentesca parigina e Simone De Beauvoir la sostiene. Partecipa anche alle manifestazioni organizzate dal movimento femminista ed è proprio per questo motivo che riceve molte critiche, ma anche appoggio da molte persone che la ammirano per il coraggio con cui esprime le proprie opinioni. Insieme ad altre donne fonda La Lega per i diritti delle donne, organizzazione di cui nel 1974 diventa il Presidente. Tra la prima metà degli anni Settanta e la prima metà degli anni Ottanta continua con grande intensità la sua attività letteraria, scrivendo "La terza età" in cui affronta tematiche come la malattia, la vecchiaia e la morte e La cerimonia degli addii, in cui racconta i suoi ultimi dieci anni di vita con Jean-Paul Sartre, deceduto il 15 aprile 1980.

Le ultime due opere che realizza sono "Lettere al Castoro e ad altre amiche" e "Quando tutte le donne del mondo". Simone de Beauvoir muore a Parigi il 14 aprile 1986 all'età di settantotto anni e le sue spoglie riposano accanto a quelle del suo compagno di vita Jean-Paul Sartre.




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Dina & Dario
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china46
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Inserito il - 21/01/2015 : 21:11:50  Mostra Profilo  Visita l'Homepage di china46 Invia a china46 un Messaggio Privato  Rispondi Quotando
SIlvia Salemi (Palazzolo Acreide, 2 aprile 1978) è una cantautrice italiana.Nel 1995 vince il Festival di Castrocaro, presentando Con questo sentimento.
Nell'autunno del medesimo anno partecipa a Sanremo Giovani, proponendo la canzone Nessuno mi può giudicare, originariamente interpretata da Caterina Caselli, in una versione moderna ed originale, che le permette di partecipare al Festival di Sanremo 1996 nella sezione Nuove Proposte con il brano Quando il cuore. Ottiene un soddisfacente quinto posto e pubblica il suo primo album, intitolato semplicemente Silvia Salemi.......

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lampaDINA e lampaDario
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Inserito il - 22/01/2015 : 05:25:25  Mostra Profilo  Visita l'Homepage di lampaDINA e lampaDario Invia a lampaDINA e lampaDario un Messaggio Privato  Rispondi Quotando
china46 ha scritto:

SIlvia Salemi (Palazzolo Acreide, 2 aprile 1978) è una cantautrice italiana.Nel 1995 vince il Festival di Castrocaro, presentando Con questo sentimento.
Nell'autunno del medesimo anno partecipa a Sanremo Giovani, proponendo la canzone Nessuno mi può giudicare, originariamente interpretata da Caterina Caselli, in una versione moderna ed originale, che le permette di partecipare al Festival di Sanremo 1996 nella sezione Nuove Proposte con il brano Quando il cuore. Ottiene un soddisfacente quinto posto e pubblica il suo primo album, intitolato semplicemente Silvia Salemi.......


che prendo?
prendo EM di Salemi


EMil FackenHEim
(HE)



Emil Ludwig Fackenheim
Halle, 22 giugno 1916
– Gerusalemme, 18 settembre 2003
è stato un teologo, filosofo ed educatore, professore,
storico, dottore ricercatore in filosofia e rabbino riformato
ebreo tedesco israeliano.

Premi: Guggenheim Fellowship per le scienze umane, USA e Canada
Libri: La presenza di Dio nella storia.
Saggio di teologia ebraica, Olocausto.
https://team557.wordpress.com/tag/emil-ludwig-fackenheim/


Arrestato in Germania dai nazisti la notte del 9 novembre 1938,
nota come la Kristallnacht, fu internato nel campo di concentramento
di Sachsenhausen (1938–1939), ma riuscì poi a scappare
in Gran Bretagna con suo fratello minore Wolfgang; in seguito
i suoi genitori lo raggiunsero.
Il fratello maggiore di Emil, di nome Ernst-Alexander,
che aveva rifiutato di lasciare la Germania, fu ucciso nell'Olocausto.

Assurdamente detenuto dai britannici come nemico all'inizio della
seconda guerra mondiale, Fackenheim fu trasferito in Canada nel 1940,
dove fu internato in un remoto campo di internamento
a Sherbrooke, Québec.
Successivamente liberato, servì come rabbino ad interim presso
il Tempio Anshe Shalom in Hamilton (Canada),
dal 1943 al 1948.
Dopodiché si iscrisse ad un corso post-laure di filosofia presso
la Facoltà dell'University of Toronto, dove ottenne un Ph.D.
da tale università con una tesi sulla Filosofia araba medievale (1945)
e diventò professore di filosofia presso la stessa (1948–1984).
Fu tra i primi curatori editoriali del bollettino accademico Dionysius.

Fackenheim ha studiato il rapporto degli ebrei con Dio,
affermando che l'Olocausto deve essere inteso come un imperativo
che richiede agli ebrei di affermarsi nella vita e di affermare
lo Stato di Israele.
Emigrò in Israele nel 1984.

In una più completa espressione del suo sentimento dr. Fackenheim spiega
il concetto in questo modo:


« ... In primo luogo, abbiamo l'ordine di sopravvivere come ebrei,
per timore che il popolo ebraico perisca.
Ci è comandato, in secondo luogo, di ricordare nelle nostre stesse viscere
i martiri della Shoah, per non far perire la loro memoria.
Ci è vietato, in terzo luogo, di disperarci o negare Dio,
nonostante potessimo avere rancori o dubbi su di Lui,
onde evitare che l'ebraismo perisca. Infine,
ci è proibito di disperarci per un mondo che dovrà
diventare il Regno di Dio, così da evitare che esso diventi
un posto senza senso dove Dio è morto o irrilevante,
e tutto è permesso. Abbandonare qualsiasi di questi imperativi,
in risposta alla vittoria di Hitler a Auschwitz,
sarebbe come offrirgli altre vittorie postume.»
……
« L'evento quindi resiste ogni spiegazione
- quella storica che ne cerca le cause,
e quella teologica che ne cerca significati e fini.
Più precisamente, meglio la mente riesce nel compito
di spiegare quello che può esser spiegato, e peggio si infrange
a causa della sua inabilità a farlo.
E ciò che è vero per l'Olocausto è anche vero per lo Stato di Israele.
Anche qui, la mente che spiega alla fine fallisce.
Nonostante questo, è necessario non solo percepire un legame
tra i due eventi, ma anche agire in modo tale da renderlo indissolubile.
Gli storici vedono una connessione causale tra l'Olocausto
e la fondazione dello Stato d'Israele.
Il ragionamento è come segue: se non fosse stato per la catastrofe
ebraica europea, tutti quei secoli di anelito religioso per Sion,
tutti quei decenni di attività sionista secolare,
insieme a tutto l'incoraggiamento dato dalla Dichiarazione Balfour,
avrebbe prodotto al massimo un ghetto palestinese.
Avrebbe certo potuto essere una comunità con stupendi risultati
interni, ma piuttosto che una "patria" per ebrei dispersi senza tetto,
sarebbe invece stata alla mercé di un qualche governo straniero
di dubbia benevolenza.
Solo l'Olocausto ha prodotto quella disperata determinazione
dei sopravvissuti e di coloro che ci si identificavano;
fece finire le incertezze dei leader sionisti… e produsse un momento
di respiro dal cinismo politico della comunità internazionale,
abbastanza a lungo da sancire legalmente lo Stato Ebraico.
Ma nonostante tutto questo, la Risoluzione ONU del 1947
arrivò all'ultimo momento possibile. »
……

« Non vi sarà mai una spiegazione adeguata...
Nulla potrà mai spiegare Hitler. »


Dina & Dario
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dany61
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Inserito il - 22/01/2015 : 06:20:45  Mostra Profilo  Visita l'Homepage di dany61 Invia a dany61 un Messaggio Privato  Rispondi Quotando
HElmut HAller (Augusta, 21 luglio 1939 – Augusta, 11 ottobre 2012)
è stato un calciatore tedesco, di ruolo trequartista e ala.
In gioventù lavorò come camionista ad Augusta, ed esercitò la stessa attività anche durante i primi anni di calcio professionistico;[1] buona parte della sua carriera si svolse in Italia.

Di carattere estroverso, era definito un tedesco "atipico"[2] poiché amante del divertimento e della vita notturna;[3] nel marzo del 1972, durante la militanza nella Juventus, fu escluso dalla squadra titolare prima di un derby (poi perso) dal dirigente Italo Allodi come conseguenza di una serata in un night di Wolverhampton, dopo una gara di Coppa UEFA.[4][5][6]

Suo nipote, Christian Hochstätter, ha giocato per il Borussia Mönchengladbach e per la Nazionale tedesca occidentale.

Il 26 dicembre 2006 ha sofferto di un serio attacco cardiaco[7] che lo ha portato a contrarre la malattia di Alzheimer. Si è spento l'11 ottobre 2012 all'età di 73 anni; in suo onore la Nazionale tedesca ha giocato la partita di Dublino contro l'Irlanda con il lutto al braccio.

Caratteristiche tecniche[modifica | modifica wikitesto]
Helmut Haller giocava soprattutto come trequartista e ala, e viene ricordato come uno dei migliori nel suo ruolo degli anni sessanta, nonché come uno dei migliori giocatori che abbiano indossato la maglia del Bologna;[9] notevole erano anche le sue capacità di dribbling, finalizzazione e carisma.[10]

Era particolarmente apprezzato per la sua fantasia e per gli assist ai compagni d'attacco. Diceva di lui Fulvio Bernardini, che lo allenò al Bologna: «Era capace di creare possibilità eccezionali, inventare passaggi stupendi per un compagno che gli andava a genio».[5]

Centrale per la maggior parte della sua carriera, fu spostato a destra dall'allenatore #268;estmír Vycpálek durante la militanza nella Juventus, andando formare un valido trio di centrocampisti offensivi con Causio e il mancino Cuccureddu.[4]

Carriera
Club
Haller contrastato da Tarcisio Burgnich nel corso dello spareggio-scudetto del 1964 tra Bologna e Inter.
La carriera di Haller iniziò nelle giovanili dell'Augusta, la squadra della sua città natale, e approdò in prima squadra nel 1957; vi restò per cinque anni, fino al 1962, quando venne segnalato al Bologna dall'ex calciatore rossoblù Raffaele Sansone;[1] fu lo stesso presidente Dall'Ara a recarsi in Germania per portare a termine le trattative, avendolo ritenuto più completo di Omar Sívori: «Vale tre volte Sívori, perché Sívori ha il sinistro, Haller ha due piedi. E poi ha un presidente come me».[11] Il suo acquistò costò 750.000 marchi.

Haller si rivelò utile al gioco offensivo dell'allenatore Bernardini per la bravura nel lavoro di rifinitura per gli attaccanti Pascutti e Nielsen;[11] quest'ultimo, durante la militanza di Haller in rossoblù, vinse per due stagioni consecutive (1962-1963 e 1963-1964) il titolo di capocannoniere. In sei anni passati nelle file della società felsinea disputò quasi 200 partite, mettendo a segno 48 goal; nel 1964 il Bologna vinse davanti all'Inter il suo primo ed unico scudetto del dopoguerra, cui Haller contribuì con 7 reti.[12]

Negli anni successivi il Bologna declinò e l'intesa tra Haller e Nielsen venne meno, anche a causa di contrasti personali tra i due attaccanti.[3][12]

Nel 1968 passò alla Juventus, nell'ambito di un'ambiziosa campagna acquisti voluta dal presidente Catella;[13] da regista offensivo, dedicò il suo lavoro di rifinitura ad Anastasi e Bettega.[4] Con la squadra bianconera vinse altri due scudetti (1972 e 1973) e disputò la finale di Coppa delle Fiere 1970-1971 (persa col Leeds per la regola dei gol in trasferta), e quella di Coppa dei Campioni 1972-1973, persa contro l'Ajax di Johan Cruijff, nella quale il tedesco subentrò a Bettega al 49'. Al termine della stagione fece ritorno in Germania.

Ripartì così dall'Augusta restandovi fino al ritiro, avvenuto nel 1979, fatta eccezione per una piccola parentesi con il Schwenningen tra il 1976 e il 1978.

Nazionale[modifica | modifica wikitesto]
Fece il suo debutto internazionale a 19 anni nel 1958 e nel 1962 prende parte al suo primo Mondiale, che quell'anno si giocava in Cile; la Germania Ovest passò il girone battendo Italia, Cile e Svizzera, ma venne eliminata ai quarti di finale dalla Jugoslavia.

Quattro anni dopo la Germania Ovest si presentò al Mondiale di Inghilterra 1966 con il centrocampo formato da Haller, Overath e Beckenbauer e riuscì a raggiungere la finale contro i padroni di casa dell'Inghilterra; la partita terminò 4-2 per l'Inghilterra, ma Haller segnò la prima rete dell'incontro e, con i suoi sei goal totali, arrivò secondo nella classifica marcatori dietro ad Eusébio.

Venne convocato anche per Messico 1970, ma a causa di problemi fisici giocò solo una partita durante il primo turno contro il Marocco, dove venne sostituito da Grabowski; la Germania Ovest concluse il torneo vincendo la medaglia di bronzo.

In totale ha giocato 33 partite in Nazionale, segnando 13 reti.

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HArry TrumAN

Harry S. Truman, 33° Presidente degli Stati Uniti d'America, nasce a Lamar (Missouri) il giorno 8 maggio 1884 da una famiglia di agricoltori: fin da giovane lavora nella fattoria paterna nei pressi di Indipendence, dove studia fino a diciassette anni.

Harry Truman vorrebbe entrare in un'accademia militare per continuare gli studi ma non viene accettato per la sua vista insufficiente, così è costretto a tornare alla fattoria di famiglia. Allo scoppio della Prima guerra mondiale parte volontario. Con il grado di tenente partecipa alle operazioni di Saint Mihiel e combatte sul fronte delle Argonne diventando in seguito capitano.

Al termine del conflitto viene congedato, torna a casa e il 26 giugno del 1919 sposa Bess Wallace, già vecchia amica d'infanzia, dalla quale avrà la figlia Margaret. Truman non vuole tornare a fare il contadino così, in società con un ex commilitone, apre un negozio di abbigliamento maschile a Kansas City; l'attività ma ha successo, anche a causa della crisi economica postbellica.

Un altro amico che con lui aveva combattuto lo presenta a Tom Pendergast, influente politico locale che per lui trova un posto come ispettore delle autostrade nella Contea di Jackson; in seguito Pendergast lo farà concorrere come candidato per un posto di magistrato. Truman vince il concorso, ma, non avendo mai studiato le materie giuridiche, si iscrive a una scuola che frequenta nelle ore serali.

Harry S. Truman viene eletto senatore nel 1934 nelle file del partito democratico. Negli anni si costruisce una fama di uomo onesto e nel 1941 viene rieletto. Truman è convinto che la sua carriera politica si chiuda qui, ma a sorpresa i dirigenti del Partito Democratico decidono di affiancarlo come vicepresidente a Franklin Delano Roosevelt, preferendolo a Henry A. Wallace, in quanto giudicato troppo radicale per il momento tanto critico che il mondo in quel periodo sta vivendo. Truman quindi nel 1944, con il quarto mandato di Roosevelt, diviene vicepresidente; il 12 aprile 1945 Roosevelt muore e Truman, a sessant'anni, diventa così il 33° Presidente degli Stati Uniti d'America.

Quando Truman sale al potere il mondo sta vivendo le ultime fasi della Seconda guerra mondiale: la Germania è ormai quasi vinta ma il conflitto nel Pacifico rimane ancora aperto. Il Giappone si stava avviando verso la sconfitta, ma si riteneva che non avrebbe mai chiesto la resa e la guerra avrebbe rischiato di prolungarsi, con gravi danni per i soldati americani. Truman si trova in breve di fronte ad un pesante dilemma: usare o meno la bomba atomica in guerra?

Durante l'amministrazione Roosevelt, i preparativi a Los Alamos per la bomba a idrogeno erano stati estremamente segreti, tanto che lo stesso Truman vicepresidente ne era completamente all'oscuro. Sua sarà la grave responsabilità di sganciare la prima bomba atomica su Hiroshima (6 agosto 1945) e la seconda su Nagasaki (9 agosto 1945). Questa azione provoca la definitiva resa del Giappone, mettendo fine al secondo conflitto mondiale.

L'utilizzo delle bombe atomiche provoca una vasta reazione nella comunità scientifica internazionale. Subito dopo la fine del conflitto, le relazioni con l'Unione Sovietica peggiorano, soprattutto a causa della questione tedesca. Da lì a poco si inizierà già a parlare di Guerra fredda. Il punto più critico è nel 1947, con il blocco di Berlino Ovest da parte dell'Unione sovietica, aggirato dagli Stati Uniti grazie all'invio di rifornimenti per via aerea.

I paesi europei occidentali si trovano in una posizione di impotenza a confronto con l'URSS. Il Presidente americano professa così la cosiddetta "dottrina Truman", per la quale gli Stati Uniti avrebbero dovuto farsi carico della lotta globale contro l'avanzata del comunismo, impegnandosi attivamente in ogni Paese che fosse da essa minacciato. L'approvazione del "Piano Marshall" - proposto dal suo Segretario di Stato George Marshall - che consisteva in ingenti aiuti economici per la ricostruzione dell'Europa nel dopoguerra, è da considerarsi tassello fondamentale di questa strategia di contenimento, piuttosto che un aiuto umanitario.

Nel 1946 Truman dà impulso allo sviluppo delle armi nucleari approvando gli esperimenti atomici sull'atollo di Bikini, nel Pacifico.

Nonostante sia dato per sconfitto, nel 1948 Truman viene riconfermato alla presidenza.

Due anni dopo, nel 1950, si trova ad affrontare una grave crisi in Corea: il 25 giugno l'esercito comunista della Corea del Nord invade il territorio della Corea del Sud. Si scatena con questo avvenimento la Guerra di Corea che vede gli USA protagonisti in primo piano. Il Consiglio di Sicurezza dell'O.N.U. si oppone all'invasione e Truman pone l'esercito americano sotto la sua protezione. La guerra sarà molto dura: alla fine si arriverà ad una situazione di stallo attorno alle posizioni prebelliche. Truman si dimostra molto risoluto quando arriva a sostituire il generale Douglas MacArthur, nell'occasione in cui questi minaccia di attaccare anche la Cina, rischiando così un allargamento del conflitto.

E' nel 1949 che su iniziativa del governo Truman, viene creata la NATO.

Sotto il profilo interno Truman cerca di continuare la strada delle riforme (quello che viene chiamato "Fair Deal"), ma la maggioranza repubblicana al Congresso glielo impedirà. La psicosi per le presunte infiltrazioni comuniste all'interno delle istituzioni si accentua. Parte così una sorta di caccia alle streghe nei confronti delle persone sospettate di essere comuniste: fenomeno che, cavalcato nel 1953 in modo spregiudicato dal senatore repubblicano Joseph McCarthy, verrà definito come "maccartismo".

Nel 1953 scade il secondo mandato presidenziale e Truman rinuncia a un'altra sua candidatura; dopo che verrà eletto Dwight D. Eisenhower, Truman compie un viaggio in Europa, per poi ritirarsi a vita privata. Nel 1953, come ultimo atto politico, dà comunque il via a una massiccia campagna di propaganda mediatica, chiamata "Atomo per la pace", che sostiene la tesi secondo la quale la diffusione della tecnologia nucleare ad uso militare avrebbe giocato un ruolo dissuasivo da nuovi conflitti e sarebbe stata garanzia di pace nel mondo.

Harry S. Truman muore all'età di ottantotto anni, il giorno 26 dicembre 1972 a Kansas City.








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dany61
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ANtonio DAmato (Barletta, 15 agosto 1972) è un arbitro di calcio italiano.
Fa parte, attualmente, dei 21 arbitri a disposizione della Commissione Arbitri Nazionale di Serie A. Vive e lavora a Barletta dove è avvocato, ed alla cui sezione AIA appartiene. Dopo 5 anni in Serie C, categoria in cui ha collezionato ben 70 presenze (relativamente alla serie C1) comprese due finali dei play-off nel 2006 (Genoa-Monza e Grosseto-Frosinone) e a cui si deve aggiungere una finale dei play-off di serie C2 nel 2005, nel 2006 viene promosso alla CAN A-B per decisione dell'allora designatore Claudio Pieri. Dopo alcune rilevanti partite in serie B, ha esordito in serie A il 10 dicembre 2006 nella partita Catania-Udinese (1-0).

Vanta anche la partecipazione, assieme al collega Denis Salati, al torneo internazionale per club “Manchester Cup 2005”, organizzato dalla Nike e dal Manchester United, svoltosi ad Hong Kong nel luglio 2005. Nel 2007 è stato uno dei tre arbitri designati per il trofeo Tim: i tre arbitri erano Domenico Celi, Damato e Gervasoni (secondo anno in C.A.N., risultati i migliori esordienti del precedente campionato, al pari del veneto Daniele Orsato). Nel 2009 bissa la sua partecipazione al trofeo Tim insieme a Paolo Valeri e Russo. Nel 2011 viene ancora designato arbitro per il trofeo insieme a Antonio Giannoccaro.

Al termine della stagione sportiva 2013-2014 ha diretto 128 partite in serie A, tra cui "classiche" del campionato come Juventus-Milan e Inter-Juventus della stagione 2009-2010, Milan-Roma della stagione 2010-2011, Roma-Milan della stagione 2011-2012 e l'andata dello spareggio-promozione di serie B del 2010 tra Torino e Brescia.

Dal 1º gennaio 2010 è arbitro internazionale insieme a Daniele Orsato.

Il 3 luglio 2010, con la scissione della C.A.N. A-B in C.A.N. A e C.A.N. B, viene inserito nell'organico della C.A.N.

“La vita è ciò che ti accade mentre fai altri progetti” John Lennon
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DAvid LetterMAn

David Michael Letterman nasce il 12 aprile del 1947 a Indianapolis, nell'Indiana, figlio di Harry Joseph, un fiorista, e di Dorothy. Cresciuto nell'area di Broad Ripple, non lontano dal Motor Speedway di Indianapolis, da bambino ama collezionare modellini di auto. Crescendo, si appassiona all'abilità del padre nel raccontare barzellette e nell'essere sempre al centro dell'attenzione. Durante l'adolescenza, David frequenta la Broad Ripple High School e lavora come magazziniere in un supermercato. Vorrebbe iscriversi all'Indiana University, ma i suoi voti non glielo permettono: si accontenta, così, della Ball State University, dove si laurea nel 1969 nel Dipartimento di Radio e Televisione.

Scampato alla guerra in Vietnam, inizia la sua carriera nel mondo delle trasmissioni come ospite di un talk show radiofonico sull'emittente WNTS, e poi come uomo delle previsioni del tempo sulla tv locale WLWI. Sin dai primi tempi si fa notare per il suo comportamento bizzarro in onda (si congratula con una tempesta tropicale per essere diventata un uragano, e ogni tanto annuncia le previsioni del tempo per città inesistenti).

In quegli anni, partecipa anche come ospite al "Freeze-Dried Movies", uno show della seconda serata. Nel 1971 appare sulla ABC come inviato alla 500 Miglia di Indianapolis. Quattro anni più tardi, invece, spinto dalla moglie Michelle, David Letterman si trasferisce a Los Angeles, in California, con la speranza di diventare un autore comico. Inizia a esibirsi al The Comedy Store, dove viene notato da Jimmie Walker, che lo chiama per scrivere alcuni dei suoi testi.

Nell'estate del 1977, così, Letterman è un autore fisso del "The Starland Vocal Band Show", trasmesso sulla CBS; nello stesso periodo è protagonista di una puntata pilota di un game show intitolato "The Riddlers", che però non avrà mai un seguito, e affianca Barry Levinson in "Peeping Times". Poco dopo, entra anche nella squadra di "Mary", il varietà di Mary Tyler Moore, e fa un'apparizione come guest star nel telefilm "Mork & Mindy".

Dopo alcune apparizioni in game show come "The Gong Show", "Password Plus" e "Liar's Club" e in talk show come "The Mike Douglas Show", viene testato come possibile protagonista del film "Airplane!", ma il ruolo alla fine viene assegnato a Robert Hays. Il suo umorismo sarcastico e asciutto, comunque, attira l'attenzione degli scout del "Tonight Show starring Johnny Carson", che iniziano a invitarlo regolarmente. Il 23 giugno del 1980, anche Letterman finalmente ottiene uno show tutto suo: si tratta di "The David Letterman Show", in onda sulla Nbc il mattino; il programma è un successo di critica (conquista due Emmy Awards), ma non ottiene riscontri buoni dal punto di vista degli ascolti e del gradimento del pubblico, e viene cancellato dopo pochi mesi.

La Nbc, comunque, tiene David sotto contratto per testarlo in un'altra fascia oraria, e così il 1° febbraio del 1982 vede la luce "Late Night with David Letterman", il cui primo ospite è Bill Murray. La trasmissione va in onda dal lunedì al giovedì a mezzanotte e mezza (Eastern Time), dopo lo show di Johnny Carson, e ben presto le interviste del conduttore dell'Indiana si trasformano in un fenomeno di culto. Nel 1992, la svolta. Quando Johnny Carson si ritira, molti fan credono che sarà Letterman a prendere il suo posto; la Nbc, invece, si affida a Jay Leno, e così David lascia il network per portare il "Late Show with David Letterman" sulla Cbs, scontrandosi direttamente con il "The Tonight Show" di Leno.

Il nuovo programma di Letterman debutta il 30 agosto del 1993 e viene registrato allo storico Ed Sullivan Theater, dove Ed Sullivan realizzò i suoi show tra il 1948 e il 1971. Il contratto di Letterman è a dir poco oneroso, quattordici milioni di dollari all'anno per tre anni: il doppio di quanto egli guadagnasse con il "Late Night". Tra negoziazione dei diritti, nuovi contratti, nuova band e nuovi autori, il "Late Show with David Letterman" costa alla Cbs più di 140 milioni di dollari. Lo spettacolo, in ogni caso, non si rivela un'esatta replica di quanto visto sulla Nbc, benché il presentatore mantenga il suo senso dell'umorismo caratteristico e il suo stile unico: adeguandosi al carattere più formale della nuova fascia di palinsesto (va in onda un'ora prima rispetto al passato, alle undici e mezza di sera) e del nuovo studio, oltre che a una fetta di pubblico più ampia, Letterman abbandona il suo abbigliamento vistoso a favore di un look più elegante, scarpe costose, abiti su misura e calzini dai colori delicati.

L'orchestra che lo accompagna è la World's Most Dangerous Band, già presente sulla Nbc, ma rinominata Cbs Orchestra. Inoltre, a causa di accordi mancati a proposito della proprietà intellettuale, il presentatore non ha la possibilità di importare molti dei format sperimentati al "Late Night": supera il problema, comunque, semplicemente rinominandoli; e così la Top Ten List diventa la Late Show Top Ten, mentre Viewer Mail si trasforma in Cbs Mailbag. Negli anni Novanta, la sfida tra Letterman e Jay Leno è molto accesa: nel 1993 e nel 1994 "The Late Show" ottiene indici di gradimento più alti, ma l'anno successivo viene superato dal rivale a partire dalla volta in cui Leno ospita nel suo show Hugh Grant, da poco arrestato dopo avere adescato una prostituta.

Ciò non impedisce a Letterman di guadagnarsi, nel corso degli anni, il favore della critica (in tutto otterrà ben 67 candidature agli Emmy Awards, vincendo dodici volte). Nel 1995, inoltre, viene chiamato a presentare la 67esima edizione degli Oscar: in questo caso, però, la critica non apprezza la sua performance, sottolineando come il suo stile irriverente abbia minato la tradizionale importanza dell'evento. Secondo molti, sarà anche il fallimento di questa esperienza a causare il parziale declino degli ascolti del "Late Show". Il programma, comunque, si conferma un appuntamento fisso sulla Cbs.

Nel 2000, David Letterman si sottopone a un controllo medico di routine che rivela che una sua arteria è gravemente ostruita: immediatamente viene sottoposto a un'operazione chirurgica per l'impianto di un quintuplo bypass. Durante questo periodo, vanno in onda repliche del "Late Show" introdotte da amici di Letterman come Drew Barrymore, Bruce Willis, Sarah Jessica Parker, Megan Mullally, Martin Short, Bill Murray, Danny DeVito, Hillary Clinton e molti altri; in seguito, il conduttore riprende il proprio posto. Nell'aprile del 2014, David annuncia l'intenzione di ritirarsi l'anno successivo, nel 2015: un pezzo di storia della tv americana sta per andare in soffitta.






buon venerdì

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dany61
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MArkus BabBEl (Monaco di Baviera, 8 settembre 1972) è un allenatore di calcio ed ex calciatore tedesco, di ruolo difensore.
All'esordio in Bundesliga la sua prima squadra fu il Bayern Monaco, per il quale inizialmente giocò nelle giovanili, procedendo fino alla prima squadra e partendo titolare per otto volte e da riserva per quattro volte in partite di campionato.

Il trasferimento all'Amburgo nell'agosto 1992 diede a Babbel l'opportunità di apparire regolarmente in prima squadra. Riuscì a segnare il suo primo gol in Bundesliga dall'esordio. Ritornato al Bayern Monaco, fece 167 presenze, prima di essere preso dall'allora allenatore del Liverpool Gérard Houllier nel giugno 2000, andando a essere parte della difesa del Liverpool in quattro dei cinque trofei vinti dai Reds nel 2001. Nell'agosto 2003 andò in prestito al Blackburn Rovers dopo essere guarito dalla sindrome di Guillain-Barré, facendo varie apparizioni in prima squadra, e segnando 3 gol. Babbel ha vinto la Coppa UEFA due volte, nel 1996 con il Bayern e nel 2001 con il Liverpool.

Babbel fu membro della squadra del Liverpool autrice dello storico treble nella stagione 2000-2001, compresa la Coppa UEFA. Contrasse poi un virus che gli impedì di giocare per un'intera stagione.[senza fonte]

L'ultima squadra di Babbel è stato lo Stoccarda, con un trasferimento a costo zero nel luglio 2004.

Ha giocato più di 50 volte con la maglia della Germania e ha fatto parte della squadra vittoriosa agli Europei 96. Babbel ha inoltra giocato per il suo paese i Mondiali di Francia 1998 e gli Europei 2000.

Nel gennaio 2007 annunciò che si sarebbe ritirato al termine della stagione.[senza fonte] Nel maggio 2007 ha firmato come vice-allenatore per lo Stoccarda.

Dopo il licenziamento di Armin Veh il 23 novembre 2008, Babbel fu nominato nuovo allenatore dello Stoccarda con Rainer Widmayer come assistente.

Nel febbraio del 2012 diventa allenatore dell'Hoffenheim, prendendo in panchina il posto di Holger Stanislawski.

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china46
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BEnedetto ANtonucci

Benedetto Antonucci (Subiaco, 17 settembre 1798 – Ancona, 28 gennaio 1879) è stato un cardinale e arcivescovo cattolico italiano.

Nacque da una famiglia originaria di Gubbio. Fra i suoi antenati alcuni ricoprirono la carica di gonfaloniere. Studiò a Subiaco materie umanistiche e filosofia. Al Collegio Romano ottenne il 7 settembre 1823 il dottorato in teologia, al quale aggiunse la laurea in utroque iure conseguita all'Università della Sapienza il 22 luglio 1826.
Il 22 settembre 1821 era stato ordinato presbitero. Dal 1824 fu professore di diritto civile e penale. Dal 1829 ebbe incarichi diplomatici nei Paesi Bassi, dove rimase fino al 1840.
Il 17 dicembre 1840 fu nominato vescovo di Montefeltro e il 18 luglio 1841 fu consacrato vescovo a Roma dal cardinale Luigi Lambruschini.
Il 22 luglio 1842 fu trasferito alla diocesi di Ferentino, da cui il 25 luglio 1844 fu promosso arcivescovo titolare di Tarso, con l'incarico di nunzio apostolico presso il Re di Sardegna.
Il 5 settembre 1851 fu trasferito alla diocesi di Ancona e Umana.
Papa Pio IX lo elevò al rango di cardinale nel concistoro del 15 marzo 1858 e il 18 marzo dello stesso anno ricevette il titolo dei Santi Silvestro e Martino ai Monti.
Partecipò al Concilio Vaticano I e al conclave del 1878, che elesse papa Leone XIII.
Morì ad Ancona e fu sepolto nel cimitero cittadino.
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Enza
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ANdrea PIninfarina

Andrea Pininfarina nasce a Torino il 26 giugno del 1957 da una famiglia di designer di automobili che non ha bisogno di presentazioni in quanto, da quando esistono le auto, portano un marchio di qualità del made in Italy: Pininfarina. Il nonno paterno, Battista detto "Pinin" Farina, il 22 maggio del 1930 fonda a Torino la Società Anonima Carrozzeria Pinin Farina, con l'obiettivo di fabbricare artigianalmente carrozzerie speciali per singoli clienti oppure per piccole serie. Nel corso degli anni ogni membro della sua famiglia entra nell'attività trasformandola sempre più in impresa e conferendo un grande contributo allo sviluppo del nostro Paese grazie alla sua azienda.

Sergio Pininfarina, padre di Andrea, ingegnere e imprenditore, è nominato senatore a vita dal presidente della Repubblica Carlo Azeglio Ciampi, il 23 settembre del 2005. Il fratello Paolo, primogenito, è amministratore delegato di Pininfarina Extra, la società con cui il gruppo ha portato il design Pininfarina in ambiti diversi dal settore automobilistico. La sorella Lorenza, figlia più giovane, lavora nel gruppo di famiglia.

Andrea si laurea a 24 anni in Ingegneria Meccanica al Politecnico di Torino e nel 1982, comincia a lavorare negli Stati Uniti per la Fiat Motors North America. Nel 1983 torna in Italia con l'incarico prima di coordinatore, e poi di program manager del progetto Cadillac Allanté, di cui assume la responsabilità delle fasi non solo di progettazione, ma anche di realizzazione del prodotto e di esecuzione dei processi. Contemporaneamente, nell'ambito dello sviluppo delle relazioni con General Motors, è artefice dell'apertura a Troy nel Michigan della Pininfarina North America.

Il suo ruolo ai vertici della Pininfarina comincia a tracciarsi nel 1987 quando viene fatto entrare dal padre Sergio, a 30 anni, nella direzione generale della parte industriale. Nel 1988 viene nominato condirettore generale di Industrie Pininfarina e successivamente viene nominato direttore generale; nel 1991 è amministratore delegato della Pininfarina Deutschland GmbH, nel 1994 amministratore delegato di Industrie Pininfarina. Nel 1996 diviene presidente dell'Amma Torinese.

Nel 2000 Andrea Pininfarina è amministratore delegato di Pininfarina Ricerca e Sviluppo, società assorbita il giorno 1 gennaio 2004 nella capogruppo Pininfarina SpA.

In questi anni la Pininfarina si trasforma da fornitore a partner e si dà un nuovo modello organizzativo, in cui sono declinate creatività, ricerca e qualità totale. Dal mese di luglio 2001 Andrea è amministratore delegato della capogruppo, Pininfarina SpA, carica alla quale si aggiunge, il 12 maggio 2006, anche quella di Presidente.

Nel corso della sua carriera di manager sposa Cristina Pollion di Persano dalla quale ha tre figli: Benedetta, Sergio e Luca. Come il nonno, e poi il padre prima di lui, il 2 giugno del 2005 riceve dal presidente Ciampi le insegne di Cavaliere dell'Ordine "al Merito del Lavoro": la più alta onorificenza assegnata ad imprenditori che si sono distinti nel mondo dell'economia. Oltre alla croce d'oro smaltata di verde con l'emblema della Repubblica, anche il "Chevalier de la Légion d'Honneur" unisce i tre membri della famiglia Pininfarina.

Andrea ha saputo offrire un contributo fondamentale allo sviluppo dell'industria dell'auto e del design, settore che costituisce di fatto l'orgoglio dell'Italia nel panorama internazionale.

Tra i suoi altri incarichi, ha rivestito quello di presidente di Federmeccanica e dell'Unione Industriale di Torino, mentre da maggio 2004 è stato vicepresidente di Confindustria per il Centro Studi. Inoltre è stato membro del Consiglio di Amministrazione di varie società tra cui Alenia Aeronautica, Ras e Juventus. Nel 2004 il settimanale americano "Businessweek" lo inserisce tra le "25 stars of Europe", nella categoria dedicata agli innovatori, mentre nel 2005 è stato nominato Eurostar da Automotive News Europe. È stato anche membro del consiglio direttivo di Confindustria e presidente di Matra Automobile Engineering.

Nel 2006 ha disegnato la torcia per le Olimpiadi invernali di Torino. Negli ultimi anni, non rinunciando del tutto ai ruoli associativi, si è dedicato principalmente all'azienda di famiglia. E per il suo rilancio aveva stretto accordi con il francese Vincent Bolloré per entrare nel settore delle auto elettriche, ma anche con l'indiano Ratan Tata e con gli industriali Alberto Bombassei, numero uno della Brembo, Piero Ferrari, figlio del fondatore della casa modenese e la famiglia Marsiaj, altro nome di rilievo nella componentistica auto mondiale.

Andrea Pininfarina è morto tragicamente giovedì 7 agosto 2008, investito da un'auto a Trofarello, nel torinese, mentre si trovava alla guida del suo scooter Piaggio.







buona serata

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lampaDINA e lampaDario
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PIno Daniele
(DW)



Pino Daniele – nato a Napoli il 19 marzo 1955 - inizia la sua attività
di chitarrista nei primi anni '70, suonando per la band jazz-rock
Batracomiomachia, ma anche per altri musicisti come Jenny Sorrenti
e Bobby Solo.
Nel 1977, dopo aver militato per un breve periodo nei Napoli Centrale,
Daniele pubblica TERRA MIA, album che mette in mostra uno stile già
inconfondibile, arricchito dai riferimenti alla tradizione e al linguaggio
internazionale cui aspira.
Nel 1979 esce PINO DANIELE, maggiormente improntato al blues elettrico,
mentre il disco con cui si conquista la notorietà è il terzo, NERO A META’,
uscito nel 1980, caratterizzato dal connubio di blues e momenti più intimisti.
Tra l’81 e l’82 escono due album-capolavoro, scritti, concepiti e suonati
con musicisti come Wayne Shorter, Alphonso Johnson, Nana Vasconcelos
e una superband italiana – il Neapolitan Power - composta da Tullio De Piscopo,
Toni Esposito, Rino Zurzolo, Agostino Marangolo, Joe Amoruso e James Senese.
Si tratta di VAI MO’ e BELLA ‘MBRIANA, cui fa seguito MUSICANTE,
album di world music ante litteram che vede Daniele impegnato nella
riscoperta di una canzone mediterranea tradizionale.
Il live SCIO’, uscito nel 1984, finisce per chiudere un periodo,
visto che il Pino Daniele che si ripresenta nei negozi con FERRYBOAT
nel 1985 è un musicista più che mai dedito a una fusion globale.
BONNE SOIREE, del 1987, non cambia le cose, mentre un momento di
eccellenza si ha nel 1988 con la scrittura della colonna sonora del film
LE VIE DEL SIGNORE SONO FINITE.
SCHIZZECHEA... WITH LOVE è un album più bilanciato dei precedenti,
ma comunque ancora non completamente riuscito, mentre molto meglio
appare essere il successivo MASCALZONE LATINO, pubblicato nel 1989,
che chiude il suo rapporto con la Emi.
Daniele si ritira per un paio di anni dalle scene per motivi di salute,
per ritornare nel 1991 con un brano che diventa subito un grande successo:
si tratta de "O’ scarrafone", che traina in classifica l’album UN UOMO IN BLUES,
il primo inciso per la Cgd.
Il pubblico lo acclama e Daniele pubblica una selezione di canzoni d’amore
risuonate dal titolo SOTTO O’ SOLE.
Poi arriva CHE DIO TI BENEDICA, cui segue un live intitolato E SONA MO’,
registrato in compagnia della percussionista Carole Steele.
Per il nuovo album bisogna aspettare il 1995, quando esce
NON CALPESTARE I FIORI NEL DESERTO,
album che riscuote un enorme successo.
Il successivo DIMMI COSA SUCCEDE SULLA TERRA viene pubblicato nel 1997,
mentre nel 1998 arriva un’altra raccolta risuonata,
YES I KNOW MY WAY.
Il decennio si conclude per Pino nel 1999 con COME UN GELATO ALL’EQUATORE,
con il quale si chiude anche il rapporto con la Cgd.
Il seguente MEDINA esce nel 2001 per la BMG Ricordi.
Proprio da Pino Daniele parte poi l’idea del tour con Francesco De Gregori,
Fiorella Mannoia e Ron, da cui nel 2002 viene tratto un cd dal vivo.
Nel 2004 arriva PASSI D'AUTORE, nuovo disco pubblicato sotto la dicitura
Pino Daniele Project, seguito nel 2005 da IGUANA CAFE’.
Nel 2006 Pino Daniele è nuovamente in tour, anche se con qualche ritardo:
la partenza slitta da marzo a maggio per una piccola operazione.
L' “Iguana cafè tour” tiene impegnato il cantautore napoletano per
la primavera e l'estate 2006.
Nel 2007 esce IL MIO NOME È PINO DANIELE E VIVO QUI anticipato
dal singolo “Back home”.
Ad inizio 2008 Daniele riforma ill Neapolitan Power: a ciò
segue – nel mese di maggio - RICOMINCIO DA 30,
un cofanetto di tre cd contenente vecchi successi riarrangiati
e quattro inediti, seguito da un tour estivo.
Ad inizio 2009 partecipa al Festival di Sanremo come "padrino"
dell'esordiente Silvia Aprile. Il 23 novembre 2010 esce il nuovo
lavoro intitolato BOOGIE BOOGIE MAN, che dà il nome anche al brano
principale; nel disco ci sono anche diversi duetti con artisti come Mina,
Franco Battiato, Mario Biondi e J-Ax. A marzo 2012 viene pubblicato
il nuovo album LA GRANDE MADRE, il primo lavoro da indipendente
attraverso la sua etichetta Blue Drag.
Nel 2013 esce TUTTA N’ATA STORIA - LIVE IN NAPOLI, che raccoglie
il concerto tenuto da Pino Daniele nel 2008 in Piazza del Plebiscito.
Nel 2014 porta in concerto "Nero a metà", ristampato per l'occasione
e risuonato in concerto con i membri originali della formazione che
lo accompagnava negli anni '80. L'ultima data del tour si tiene al Forum
di Assago, il 20 dicembre.
Pochi giorni dopo, il 4 gennaio, Pino Daniele viene stroncato da un infarto
nella sua casa di campagna in toscana:
avrebbe compiuto 60 anni il 19 marzo del 2015.



Dina & Dario
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dany61
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Inserito il - 24/01/2015 : 06:54:59  Mostra Profilo  Visita l'Homepage di dany61 Invia a dany61 un Messaggio Privato  Rispondi Quotando
DWight EUgene Stephenson (Murfreesboro, 20 novembre 1957) è un ex giocatore di football americano statunitense che ha giocato nel ruolo di centro per tutta la carriera con i Miami Dolphins della National Football League (NFL). Al college ha giocato a football all’Università dell'Alabama. È stato indotto nella Pro Football Hall of Fame nel 1998.
Stephenson fu scelto dai Don Shula e i Dolphins nel corso del secondo giro del Draft NFL 1980[1], divenendo uno dei migliori centri di tutti i tempi. Nella stagione 1981, Dwight giocò anche gli special team a causa dell'infortunio di Mark Dennard.

Con l'eccezionale esplosività di Stephenson come capitano offensivo, la liuea offensiva dei Dolphins guidò la lega per il minor numero di sack subiti per un numero record di 6 stagioni consecutive, raddoppiando il precedente primato. Dopo il suo ritiro, i Dolphins continuarono a difendere splendidamente il proprio quarterback, portando il primato a 9 stagioni consecutive.

Stephenson fu inserito per cinque volte consecutive nella formazione ideale della stagione All-Pro dal 1983 al 1987, venendo sempre convocato per il Pro Bowl negli stessi anni. Partì come centro titolare nelle ultime due apparizioni dei Dolphins al Super Bowl: il Super Bowl XIX e il Super Bowl XVII.

“La vita è ciò che ti accade mentre fai altri progetti” John Lennon
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Enza
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EUgenio da Venezia

Eugenio Da Venezia nasce a Venezia il 9 novembre 1900. E' il paladino del figurativo italiano con influenze dell'impressionismo francese.

E proprio Pierre Bonnard che dopo aver visto i suoi dipinti esposti alla Biennale d'Arte di Venezia nel 1932 e 1934 a sintetizzare la poetica che lo caratterizza fino alla morte: "ad un'artista come lei, dotato d'importanti qualità e grande sensibilità di colore, il consiglio che mi permetto dare è di approfondire lo studio della forma, per poterla padroneggiare e alle volte apparentemente distruggere".

Eugenio Da Venezia fece proprio questo. Un percorso che inizia all'Istituto Statale d'Arte continuato all'Accademia di Belle Arti di Venezia con insegnanti quali Vittorio Bressanin, Emilio Paggiaro e Ettore Tito. Contemporaneamente abbina gli studi anatomici all'Ospedale Civile di Venezia, con l'amico pittore Marco Novati, importanti proprio per iniziare a padroneggiare la forma.

Venezia è la città centrale della sua vita tanto che: "ha alimentato il mio entusiasmo giovanile per l'arte, infondendomi l'ardente desiderio di approfondire di più lo studio della pittura".

Con gli amici pittori Fioravante Seibezzi, Mario Varagnolo, Neno Mori, Marco Novati e un figurativo Giuseppe Santomaso fa parte del gruppo soprannominato "I Giovani di Palazzo Carminati".

I soggetti spaziano dal paesaggio della laguna di Venezia, dei colli e delle montagne, ai ritratti, ai fiori fino alle nature morte. Per l'utilizzo del colore e di toni tendenti al chiaro ripropone una seconda generazione della Scuola di Burano.

Comincia le sue esposizioni alle Mostre di Cà Pesaro in Venezia, dove partecipa ininterrottamente dal 1925 al 1956 con gruppi di opere. Partecipa poi alla I Mostra interregionale d'arte di Firenze (1933), alla Mostra interregionale d'arte di Napoli (1935), alla Rassegna del disegno contemporaneo a Firenze (1937). Dal 1932 al 1956 partecipa come invitato alle Biennali d'Arte Internazionali di Venezia. In quella del 1934 conosce il Duc de Trèvise - Sauvegarde de l'Art Francais - (al secolo Edouard Napoléon César Edmond Mortier de Trévise 1883 - 1946) che lo incoraggia e lo invita nel 1935 ad aprire una mostra personale a Parigi, dove soggiorna periodicamente fino all'inizio della seconda guerra mondiale.

Durante tale periodo conosce Pierre Bonnard stimandolo e incoraggiandolo nell'attività artistica. Rientrato definitivamente in Italia, viene invitato con una mostra personale alla Biennale d'arte internazionale di Venezia (1940). In seguito a questa, il ministero della Pubblica Istruzione lo nomina per "chiara fama" insegnante titolare di Decorazione Pittorica presso l'Istituto statale d'arte di Venezia. Successivamente, nel 1947, inizia a insegnare all'Accademia di Belle Arti di Venezia nella cattedra di Figura Designata.

Partecipa su invito, a mostre all'estero organizzate dalla Biennale internazionale d'Arte di Venezia: a Vienna (1933), Varsavia, Cracovia, Poznan, Bucarest, Sofia, Praga, Brugge, Schaerbeek, Cairo (1935), Budapest (1936), Berlino (1937). Sempre su invito partecipa: alle Trivenete di Padova (dal 1934 al 1965), alle Quadriennali di Roma (1935, 1943, 1948), ai "Quarant'anni della Biennale internazionale d'Arte di Venezia" (1935), al Premio "Parigi" (1951), al Premio "Roma" (1951), al Premio "Michetti" del 1948, 1950, 1954, al Premio "Marzotto" (1954, 1955).

Espone in numerose collettive in Italia con il gruppo dei "Tredici" artisti veneziani a Roma, Firenze e Milano, con altri gruppi di veneziani a Milano, Pavia e Roma e con il gruppo dei "Pittori di Bardonecchia" a Roma nel 1951 e Milano nel 1953. Espone con mostre personali a Venezia nel 1934, a Parigi nel 1935, a Venezia nel 1938, a Venezia alla Biennale internazionale d'arte nel 1940, a Milano nel 1941, a Cortina d'Ampezzo nel 1942, a Trento e Rovereto nel 1949, a Venezia nel 1951 e nel 1968 con un' antologica (opere dal 1930 al 1968) alla Bevilacqua La Masa di Venezia. Mostre successive si susseguono negli anni fino al 1990 con l'ultima mostra alla Fondazione Querini Stampalia nell'ambito della relativa donazione.

Sue opere sono nelle collezioni di: Galleria Internazionale d'Arte Moderna di Venezia, Galleria d'Arte Moderna di Roma, Fondazione Querini Stampalia di Venezia, Museo Civico di Rovereto ed in molti enti quali Assicurazioni Generali di Venezia, Fondazione Venezia, Fondazione Cassa di Risparmio di Padova e Rovigo per citarne alcuni.

Eugenio Da Venezia muore a Venezia all'alba del giorno 8 settembre 1992.




WI


buon sabato

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dany61
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WIlfred RUprecht Bion (Muttra, 8 settembre 1897 – Oxford, 8 novembre 1979) è stato uno psicoanalista britannico. Studioso assai noto e discusso, figura di spicco della ricerca psicoanalitica, fu artefice di importanti elaborazioni della teoria psicodinamica della personalità tali da istituire un filone "bioniano" della moderna psicoanalisi che grazie anche ai suoi contributi, decorrendo dal fondamento freudiano, estende i contenuti teorici e metodologici all'area delle psicosi - particolarmente della schizofrenia - e ai fenomeni di gruppo.
Trascorse l'infanzia in India e di quel tempo sentì sempre la nostalgia, come scrive in "La Lunga Attesa" (The Long Weekend [1]), un'autobiografia dei primi vent'anni; all'età di otto anni fu trasferito in Inghilterra per entrare in college. Dopo la scuola superiore, si arruolò nelle forze armate e partecipò come ufficiale carrista ai combattimenti nelle Fiandre durante l'ultimo anno della Prima guerra mondiale meritandovi una decorazione; l'esperienza di questo periodo segnò la sua vita e il suo pensiero.

Dopo la guerra, conseguì la Laurea in Storia all'Università di Oxford e insegnò per un breve periodo, studiò quindi medicina all'Università di Londra e, conseguito il titolo accademico, iniziò ad interessarsi di psicoterapia. Dal 1932 frequentò la Tavistock Clinic, nel 1938, iniziò, con John Rickman, un'analisi che fu interrotta dallo scoppio della Seconda guerra mondiale e abbandonata quando i due colleghi si trovarono a lavorare insieme all'ospedale militare di Northfield, dove erano incaricati del supporto ai militari colpiti da shock psichico in combattimento (fenomeno oggi annoverato tra i disturbi da stress post-trumatico); in tale contesto Bion cominciò a sviluppare la sua teorizzazione sui gruppi, che avrebbe trovato una formulazione definitiva in "Experiences in Groups" (1961). Nel 1945 intraprese un'analisi con Melanie Klein.

Il lavoro di Bion con i gruppi terapeutici si concluse sul finire degli anni 1950, tuttavia della concezione che l'individuo sia profondamente radicato nel gruppo è intriso tutto il suo lavoro di psicoanalista e di teorico. In tale periodo divenne una figura di spicco nella Società Psicoanalitica Britannica [2], ricoprendo le cariche di Direttore della Clinica Psicoanalitica londinese dal 1956 al 1962 e di Presidente della Società dal 1962 al 1965. Si trasferì a Los Angeles nel 1968 e tornò in Inghilterra pochi mesi prima di morire nel novembre del 1979.

L'opera di Bion
Il contributo di Wilfred Bion alla cultura psicoanalitica ha inizio con alcuni importanti articoli negli anni 1940 e poi va crescendo; nel 1961 pubblica "Esperienze nei gruppi", il primo fondamentale testo nel quale l'individuo è definito psicologicamente radicato nel gruppo cui appartiene; da tali studi ha origine la psicoanalisi di gruppo per la quale il gruppo è considerato una unità dinamica; un corpo di teorie bioniane, sviluppato anche da altri insigni esponenti del Tavistock Institute di Londra e da studiosi di tutto il mondo.
Talvolta definito un fenomenologo della psiche, nella trilogia “Memoria del Futuro”, prendendo spunto, secondo l'opinione di molti studiosi, da Beckett, descrive magistralmente particolari fenomeni mentali, mostrando come farne esperienza.
Il pensiero di Bion, ritenuto da molti fondamentale nella pratica analitica sia individuale che di gruppo, è un complesso e articolato contributo alla psicoanalisi. Insistendo sul fondamento freudiano, esso ne amplia il campo di applicazione e ne approfondisce il livello di analisi: "Secondo Freud i gruppi si avvicinano ai modelli di comportamento nevrotico, mentre nella mia concezione, si dovrebbero avvicinare a modelli di ordine psicotico."[3]
Il complesso del lavoro di Bion può essere considerato come una vasta meta-teoria non soltanto della psicoanalisi, ma di tutta l'epistemologia che comprende i fenomeni della comunicazione e le relazioni tra comportamenti, emozioni e sentimenti umani; un concettualizzare che si avventura, oltre i presupposti freudiani, nella dimensione sensuale, ricorrendo coraggiosamente a ogni forma di espressione e comunicazione, compresi i modelli scientifici e matematici, per delineare descrittivamente e narrativamente l'architettura dei processi psichici che l'Autore distingue nella psicologia individuale, gruppale e sociale.

Capisaldi del pensiero bioniano
L'individuo
L'individuo che cerca la propria identità (non soltanto attraverso la psicoanalisi) è alla ricerca della verità cui sente di poter corrispondere; tutta la sua esistenza è tesa entrare in contatto con la verità ("O"), a conoscerla ("K") e comunicarla ad altri. L'analista dispiegherà la propria sensibilità al fine di entrare in contatto con l'"O" dell'analizzando escludendo durante il proprio lavoro le attività psichiche che possono distrarlo; in particolare la memoria e il desiderio.
La memoria è il pensiero di ciò che è già conosciuto e regolato in sistema; il desiderio è il pensiero che stabilisce il fine e organizza la ricerca; escludendo tali processi l'analista può rendersi più sensibile al processo latente, alla verità che l'analizzando cerca inconsciamente e non riesce a definire. Questo effetto si evidenzia nel gruppo, con l'emergere dell'"idea nuova" - talvolta attribuita a una mente eccezionale, "mistica" e particolarmente in contatto con "O" - che prospetta una trasformazione del gruppo stesso. Tale trasformazione può avvenire se l'"idea nuova" è accolta e assimilata dal gruppo in analisi; e può avvenire nel mondo se un'altra forma composita, come la coppia, la famiglia o la società (un partito, movimento, sodalizio, ecc..), lo promuove legittimandone la pensabilità.

Il gruppo
Bion definisce il gruppo come sistema composito integrato dalle distinte dinamiche dei componenti che sinergicamente contribuiscono alla costituzione in apparato psichico sovraordinato all'individuale, dal funzionamento tendenzialmente psicotico (a differenza di Freud che l'aveva ritenuto nevrotico). I gruppi dotati di un Leader sono gruppi di lavoro: persone che si mettono insieme per uno scopo comune. Il gruppo di Bion è senza Leader, senza un compito preciso da svolgere, senza uno scopo definito. In tali condizioni esso permette la rappresentazione esterna e la drammatizzazione della “gruppalità” interna di ciascun componente che così può dare espressione a parti della sua personalità in conflitto con i compromessi necessari alle relazioni inter-individuali, di coppia, familiari, gruppali e sociali. Può così emergere, nei gruppi senza Leader, lo spaccato profondo della mente con la vita affettiva delle persone stesse. Il conflitto individuo-società, per Bion, è in primo luogo intrapsichico e come tale può essere rivelato e risolto nel lavoro del gruppo.

Gli assunti di base
Proprio nel gruppo in analisi, Bion individua l'esistenza di una realtà fantasmatica che catalizza la vita emotiva del gruppo stesso, si ripete in modo caratteristico e si estrinseca attraverso tre "assunti di base" (l'assunto di base di accoppiamento, di attacco-fuga e di dipendenza). Processi psicologici osservabili e descrivibili, stereotipi, comportamenti e sentimenti che indicano l'esistenza di materiale inconscio che il gruppo va elaborando nella prospettiva comune, e illusoria, di trasformare in alleati tali elementi in conflitto.
Gli assunti di base sono i meccanismi di difesa del gruppo, tesi a tenere sotto controllo le angosce primitive scatenate dal partecipare al gruppo stesso; dunque sono inconsci e spesso appaiono contrari alle idee razionali dei partecipanti.
Bion indica tali fenomeni come importanti organizzatori della vita di relazione e delle forme sociali:
- l'assunto di base di accoppiamento, che si ritrova nelle formalità esteriori dell'aristocrazia, nel cerimoniale rappresentativo delle istituzioni e nella ricerca del consenso,
- l'assunto di base di attacco-fuga, che organizza le forme e i comportamenti finalizzati ad aggredire e a difendersi, dell'organizzazione armata e dell'esercizio diretto dell'azione da parte di un aggregato di individui,
- l'assunto di base di dipendenza, che riguarda l'attesa che i bisogni siano soddisfatti per un potere esterno al gruppo, attraverso la delega, con la rinuncia all'esercizio di un diritto o per passività verso un ente superiore reale (ad es. lo Stato) o immaginario (ad es. attraverso la Fede).
La combinazione di questi tre fenomeni estremi dà luogo a forme più equilibrate osservabili nella normalità, il prevalere di uno di essi è sintomo di una condizione di disturbo, disadattamento o alienazione e consente all'analista di formulare pensieri sul lavoro che il gruppo va svolgendo restituendone a questo la conoscenza “K” nella forma appropriata dell'interpretazione.

Il sogno e la funzione Alfa
Bion propone un'estensione delle funzioni fondamentali del sogno definite da S.Freud - tutela del sonno e appagamento del desiderio - e postula una variabile incognita operante sulle esperienze sensoriali ed emotive, capace di generare una funzione #945; (alfa) ed elementi #945; disponibili al sogno la cui funzione primaria è quella di costruire una barriera #945; in grado di mantenere inconscia una parte dell'esperienza e promuovere la differenziazione costante tra conscio ed inconscio.
Ruolo del sogno sarebbe perciò creare costruttivamente sia l'inconscio che la coscienza mediante elaborazioni dell'esperienza per mezzo della funzione #945;, una funzione relazionale che nasce dal rapporto precoce tra madre e figlio. La madre, attraverso un processo di rêverie, elabora e trasforma le proiezioni del suo bambino, tra le quali angoscia e terrore, e le restituisce moderate dal pensiero e dall'affetto; il piccolo reintroiettando tali esperienze così trasformate ne acquisisce anche la funzione #945; mentre nel processo anche la madre acquisirà una capacità trasformativa detta #945;-rêverie.
Disfunzioni e inversioni della funzione #945; provocano alterazioni e disturbi del pensiero e di conseguenza causano diverse forme di disturbo, disadattamento e alienazione. In questi casi per il fallimento della funzione #945; le esperienze non elaborate sono presenti nella personalità quali elementi #946; (beta), aspetti molto primitivi che andranno a configurarsi negli assunti di base come angoscia, terrore e agiti incongrui di attacco-fuga, dipendenza, accoppiamento.

Il pensiero senza pensatore
Bion, rivolge la sua attenzione ai processi mentali primitivi scendendo in profondità per indagare l'origine stessa del pensiero nell'apparato neurologico e l'esperienza che dà forma all'attività del "pensare".
I pensieri – sostiene - non sono tutti "prodotti" dal pensare: ci sono pensieri riguardanti la "verità", la "cosa in sé", l'assoluto - ciò che indica con "O" – e sono indipendenti dal pensatore. Pensare non è importante per la verità in sé, che ha consistenza propria, ma per il benessere del pensatore; i pensieri pensati contribuiscono allo sviluppo e all'adattività, mentre quelli non-pensati possono essere causa di disturbo, disadattamento e alienazione,ma questi pensieri non pensati possono essere la fonte da cui attingono artisti(pittori scrittori, poeti) nei loro processi creativi.
Da ciò deriva la necessità per ogni soggetto – individuale, gruppale, sociale - di sviluppare un libero "apparato per pensare i pensieri”.
Pensare è invece assolutamente necessario alla menzogna, che proprio dal pensiero è articolata, continuamente assistita, confermata e mantenuta nella memoria.
Suggestiva ipotesi di un pensiero del quale non è necessario avere piena coscienza e comprensione perché sia efficace, contrapposto al contrario, il pensiero intenzionalmente formulato e accuratamente controllato, che supporta il falso, il mentire e, per tali sviluppi, continua ad avere bisogno di essere pensato. L'intuito e l'istinto da una parte e dall'altra la ragione intellettuale del linguaggio-pensiero spesso più funzionale alla forma che alla sostanza, alla falsificazione che alla verità, sebbene non in senso morale, che nella coniugazione del pensiero pensato e non-pensato si dispiegano le dimensioni del sogno e del mito, non in quanto oggetti di cultura, ma percorsi dell'interpretazione, strumenti della ricerca e del metodo in psicoanalisi. L'analogia tra mito e sogno ha profonde radici nel pensiero psicoanalitico.

La griglia
Il principale limite della comunicazione in psicoanalisi è il linguaggio, che Bion ritiene inadeguato a comunicare "K", l'esperienza di "O". Per questo l'Autore invita ad abbandonare il linguaggio scientifico per quello poetico, che ritiene più capace di conferire creatività al pensiero e, allo scopo di rendere rigorosa - ciò malgrado - la comunicazione, ideò questo grafico, quale sussidio per l'analista e il ricercatore al fine di discriminare il livello di verità a cui si pongono talune asserzioni, comunicazioni o fenomeni nel lavoro psicoanalitico; l'Autore stesso ammette che la sua funzione è difficilmente comprensibile per chi non pratica la psicoanalisi.
Secondo Donald Meltzer, Bion usò un criterio eccessivamente severo inserendo tutto il sistema deduttivo scientifico, cardine della filosofia occidentale della conoscenza, nella colonna 2 della griglia, la stessa in cui hanno posto le proposizioni di falsità che servono a impedire lo sviluppo e l'accesso alla verità.
Potente strumento di riflessione, sistematizzazione ed esplicazione, la griglia è ancora considerevole fonte di discussione tra i cultori di Bion, molti dei quali trovano che sia un esito del suo lavoro che paradossalmente imbarazza e chiarisce. Bion stesso ha formulato controverse considerazioni sulla griglia; per se ha dichiarato di trovarla utile alla conclusione di una giornata di lavoro per determinare quale “male” si potesse attribuire a elementi analitici presenti durante una seduta.
Per taluni studiosi la griglia funziona come un'impalcatura, altri la considerano una stele di Rosetta rispetto ai geroglifici dei processi inconsci o un genere di esperanto delle discipline psicoanalitiche. Occorre considerare che numerosi giudizi sulla griglia - talvolta pregiudizialmente sfavorevoli o ostativi - sono stati espressi da studiosi estranei alla psicoanalisi, mentre i fautori ritengono che critiche e commenti coerenti e costruttivi non possano essere formulati che da chi ne abbia approfondito lo studio praticando la psicoanalisi seguendo il metodo bioniano. Bion ha costruito la griglia come un organizzatore di pensieri, mentre cercava, attraverso la matematica, la scienza e la logica convenzionale, un sistema notazionale che soddisfacesse l'indagine scientifica andando oltre le “emozioni selvagge” da cui la psicoanalisi è impastoiata. Sistema scientifico finalizzato a rappresentare le relazioni tra elementi che appaiono inconciliabili sulla base di significati prestabiliti e appassionatamente difesi dalle diverse correnti psicoanalitiche, in linea di principio la griglia ha funzionato da efficace strumento di ricomposizione degli scismi tra le varie scuole psicoanalitiche, principalmente tra quelle che fanno riferimento a Melanie Klein e Anna Freud.

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Enza
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RUdolf HEss

Walter Richard Rudolf Hess nasce il 26 aprile del 1894 ad Alessandria d'Egitto, figlio di genitori benestanti residenti in Africa per lavoro: la madre è discendente dei Georgiadis, una nota famiglia greca, mentre il padre è un esportatore di vini bavarese. Tornato in Germania all'età di quattordici anni, Rudolf Hess si interessa all'astronomia, ma studia economia in Svizzera su impulso del padre. Partecipa alla Prima Guerra Mondiale come volontario, inizialmente arruolato nel reggimento List al fianco di un caporale di origini austriache di nome Adolf Hitler, e in seguito nell'aviazione, nella Squadriglia Bavarese 34, come pilota da caccia promosso tenente.

Nel 1920 Hess abbandona l'Università di Monaco (frequentava il corso di laurea di Filosofia) ed entra in politica, convinto proprio da Hitler. Diventato amico di Hermann Göering, prende parte, nel 1923, al Putsch di Monaco: in seguito al fallimento della rivolta viene arrestato insieme con Hitler. I due in carcere collaborano alla scrittura de "La mia battaglia" (il "Mein Kampf", che diventerà il testo sacro del nazionalsocialismo). Il 20 dicembre del 1927 Rudolf sposa Ilse Proehl, una ragazza ventisettenne di Hannover, mentre sei anni più tardi viene nominato Reichsleiter, vice di Adolf Hitler, conquistando ampi poteri non solo dentro il partito nazista, ma anche all'interno del governo nato da poco.

Hitler viene nominato Cancelliere il 30 gennaio del 1933; Rudolf Hess diventa responsabile di numerosi dipartimenti, inclusi quelli degli affari esteri, dell'istruzione, della salute, della giustizia e delle finanze. Tutte le leggi, in pratica, passano dal suo ufficio prima di essere approvate, tranne quelle relative alla polizia, all'esercito e alla politica estera. Organizzatore dell'annuale Rally di Norimberga, parla spesso alla radio per informare la cittadinanza sulle novità del governo; è delegato del Fuhrer, inoltre, nelle negoziazioni con gli industriali e con i membri delle classi più abbienti. L'ufficio di Hess è corresponsabile delle Leggi di Norimberga del 1935, che impediscono i matrimoni misti (tra Ebrei e non Ebrei) e privano i non ariani della cittadinanza tedesca. Tra le vittime di tali leggi, ci sarebbe anche un amico di Rudolf, Karl Haushofer, sposato con una donna per metà ebrea: ma Hess impedisce che la legge venga applicata al loro caso.

Sempre leale a Hitler, intenzionato a mostrarsi utile nei suoi confronti, Hess non ambisce al prestigio o al potere, e tantomeno sfrutta la propria posizione per accumulare ricchezze personali (vive in una modesta abitazione a Monaco). Popolare presso le masse, non nasconde le proprie debolezze "umane": ossessionato dalla sua salute fino a diventare ipocondriaco, è vegetariano, non fuma e non beve alcolici. Appassionato di libri e musica, ama scalare le montagne con la moglie, e si interessa all'astrologia. Rimane vicino, inoltre, al mondo dell'aviazione, vincendo anche gare (per esempio nel 1934, a bordo di un BFW M.35). Nel 1939 egli viene ufficialmente nominato terza carica del partito, dopo il numero uno Hitler e il numero due Goering: nonostante ciò, viene spesso escluso, in qualità di "moderato", dalle riunioni in cui vengono prese decisioni fondamentali.

Favorevole all'invasione della Polonia, causa scatenante dell'inizio della Seconda Guerra Mondiale, dopo lo scoppio del conflitto chiede a Hitler di poter entrare nella squadra della Luftwaffe come pilota, ma ottiene risposta negativa. Quindi, vola misteriosamente in Scozia, il 10 maggio del 1941, diretto al castello del duca di Hamilton, nel Lanarkshire. Catturato dall'esercito inglese, viene internato: per i britannici egli è un uomo con disturbi mentali, che, dopo essere stato messo da parte dal Fuhrer, vuole proporre la pace all'Inghilterra con il tramite del duca. Hitler, dopo il viaggio di Hess, definisce il suo ex vice un pazzo: ma è proprio quello che Rudolf Hess gli aveva chiesto di fare nel caso in cui la sua missione fosse fallita.

Sebbene non si possano avere certezze, oggi, sui motivi ufficiali di quel viaggio, è opinione comunemente accettata che Hess sia andato in Scozia su iniziativa individuale: in pratica, un atto di alto tradimento e insubordinazione nei confronti di Hitler. Processato a Norimberga nel 1946, egli viene assolto dall'accusa di crimini contro l'umanità: viene tuttavia condannato al carcere a vita per crimini contro la pace e cospirazione contro il trattato di Versailles. Rinchiuso nella struttura detentiva di Spandau, nella parte ovest di Berlino, propone negli anni seguenti numerose richieste di grazia (anche in considerazione della contemporanea liberazione di diversi ex ufficiali nazisti): richieste che tuttavia rimangono inascoltate per volere della Gran Bretagna e dell'Urss. Il veto sovietico alla liberazione di Hess viene cancellato da Mikhail Gorbaciov negli anni Ottanta.

L'ex nazista, tuttavia, muore il 17 agosto del 1987, a Berlino, alla vigilia di una probabile scarcerazione, in circostanze poco chiare: il suo cadavere viene ritrovato con un cavo elettrico attorno alla gola in un padiglione del cortile della prigione. La versione ufficiale ipotizza un suicidio (motivato dalla paura di tornare libero ormai in età avanzata, dopo un isolamento totale durato circa mezzo secolo), ma viene contrastata dai familiari. Chi avanza la tesi dell'omicidio sostiene che egli sia stato ucciso per evitare che fornisse spiegazioni sulla sua missione in Scozia.

Il cadavere di Rudolf Hess viene sepolto in Baviera, a Wunsiedel, e riesumato nel 2011, quando il contratto di affitto del suolo viene disdetto dalla chiesa evangelica che possiede il terreno: a quel punto i suoi resti vengono cremati e dispersi in mare.








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lampaDINA e lampaDario
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dany61 ha scritto:

WIlfred RUprecht Bion (Muttra, 8 settembre 1897 – Oxford, 8 novembre 1979) è stato uno psicoanalista britannico. Studioso assai noto e discusso, figura di spicco della ricerca psicoanalitica, fu artefice di importanti elaborazioni della teoria psicodinamica della personalità tali da istituire un filone "bioniano" della moderna psicoanalisi che grazie anche ai suoi contributi, decorrendo dal fondamento freudiano, estende i contenuti teorici e metodologici all'area delle psicosi - particolarmente della schizofrenia - e ai fenomeni di gruppo.
Trascorse l'infanzia in India e di quel tempo sentì sempre la nostalgia, come scrive in "La Lunga Attesa" (The Long Weekend [1]), un'autobiografia dei primi vent'anni; all'età di otto anni fu trasferito in Inghilterra per entrare in college. Dopo la scuola superiore, si arruolò nelle forze armate e partecipò come ufficiale carrista ai combattimenti nelle Fiandre durante l'ultimo anno della Prima guerra mondiale meritandovi una decorazione; l'esperienza di questo periodo segnò la sua vita e il suo pensiero.

Dopo la guerra, conseguì la Laurea in Storia all'Università di Oxford e insegnò per un breve periodo, studiò quindi medicina all'Università di Londra e, conseguito il titolo accademico, iniziò ad interessarsi di psicoterapia. Dal 1932 frequentò la Tavistock Clinic, nel 1938, iniziò, con John Rickman, un'analisi che fu interrotta dallo scoppio della Seconda guerra mondiale e abbandonata quando i due colleghi si trovarono a lavorare insieme all'ospedale militare di Northfield, dove erano incaricati del supporto ai militari colpiti da shock psichico in combattimento (fenomeno oggi annoverato tra i disturbi da stress post-trumatico); in tale contesto Bion cominciò a sviluppare la sua teorizzazione sui gruppi, che avrebbe trovato una formulazione definitiva in "Experiences in Groups" (1961). Nel 1945 intraprese un'analisi con Melanie Klein.

Il lavoro di Bion con i gruppi terapeutici si concluse sul finire degli anni 1950, tuttavia della concezione che l'individuo sia profondamente radicato nel gruppo è intriso tutto il suo lavoro di psicoanalista e di teorico. In tale periodo divenne una figura di spicco nella Società Psicoanalitica Britannica [2], ricoprendo le cariche di Direttore della Clinica Psicoanalitica londinese dal 1956 al 1962 e di Presidente della Società dal 1962 al 1965. Si trasferì a Los Angeles nel 1968 e tornò in Inghilterra pochi mesi prima di morire nel novembre del 1979.

L'opera di Bion
Il contributo di Wilfred Bion alla cultura psicoanalitica ha inizio con alcuni importanti articoli negli anni 1940 e poi va crescendo; nel 1961 pubblica "Esperienze nei gruppi", il primo fondamentale testo nel quale l'individuo è definito psicologicamente radicato nel gruppo cui appartiene; da tali studi ha origine la psicoanalisi di gruppo per la quale il gruppo è considerato una unità dinamica; un corpo di teorie bioniane, sviluppato anche da altri insigni esponenti del Tavistock Institute di Londra e da studiosi di tutto il mondo.
Talvolta definito un fenomenologo della psiche, nella trilogia “Memoria del Futuro”, prendendo spunto, secondo l'opinione di molti studiosi, da Beckett, descrive magistralmente particolari fenomeni mentali, mostrando come farne esperienza.
Il pensiero di Bion, ritenuto da molti fondamentale nella pratica analitica sia individuale che di gruppo, è un complesso e articolato contributo alla psicoanalisi. Insistendo sul fondamento freudiano, esso ne amplia il campo di applicazione e ne approfondisce il livello di analisi: "Secondo Freud i gruppi si avvicinano ai modelli di comportamento nevrotico, mentre nella mia concezione, si dovrebbero avvicinare a modelli di ordine psicotico."[3]
Il complesso del lavoro di Bion può essere considerato come una vasta meta-teoria non soltanto della psicoanalisi, ma di tutta l'epistemologia che comprende i fenomeni della comunicazione e le relazioni tra comportamenti, emozioni e sentimenti umani; un concettualizzare che si avventura, oltre i presupposti freudiani, nella dimensione sensuale, ricorrendo coraggiosamente a ogni forma di espressione e comunicazione, compresi i modelli scientifici e matematici, per delineare descrittivamente e narrativamente l'architettura dei processi psichici che l'Autore distingue nella psicologia individuale, gruppale e sociale.

Capisaldi del pensiero bioniano
L'individuo
L'individuo che cerca la propria identità (non soltanto attraverso la psicoanalisi) è alla ricerca della verità cui sente di poter corrispondere; tutta la sua esistenza è tesa entrare in contatto con la verità ("O"), a conoscerla ("K") e comunicarla ad altri. L'analista dispiegherà la propria sensibilità al fine di entrare in contatto con l'"O" dell'analizzando escludendo durante il proprio lavoro le attività psichiche che possono distrarlo; in particolare la memoria e il desiderio.
La memoria è il pensiero di ciò che è già conosciuto e regolato in sistema; il desiderio è il pensiero che stabilisce il fine e organizza la ricerca; escludendo tali processi l'analista può rendersi più sensibile al processo latente, alla verità che l'analizzando cerca inconsciamente e non riesce a definire. Questo effetto si evidenzia nel gruppo, con l'emergere dell'"idea nuova" - talvolta attribuita a una mente eccezionale, "mistica" e particolarmente in contatto con "O" - che prospetta una trasformazione del gruppo stesso. Tale trasformazione può avvenire se l'"idea nuova" è accolta e assimilata dal gruppo in analisi; e può avvenire nel mondo se un'altra forma composita, come la coppia, la famiglia o la società (un partito, movimento, sodalizio, ecc..), lo promuove legittimandone la pensabilità.

Il gruppo
Bion definisce il gruppo come sistema composito integrato dalle distinte dinamiche dei componenti che sinergicamente contribuiscono alla costituzione in apparato psichico sovraordinato all'individuale, dal funzionamento tendenzialmente psicotico (a differenza di Freud che l'aveva ritenuto nevrotico). I gruppi dotati di un Leader sono gruppi di lavoro: persone che si mettono insieme per uno scopo comune. Il gruppo di Bion è senza Leader, senza un compito preciso da svolgere, senza uno scopo definito. In tali condizioni esso permette la rappresentazione esterna e la drammatizzazione della “gruppalità” interna di ciascun componente che così può dare espressione a parti della sua personalità in conflitto con i compromessi necessari alle relazioni inter-individuali, di coppia, familiari, gruppali e sociali. Può così emergere, nei gruppi senza Leader, lo spaccato profondo della mente con la vita affettiva delle persone stesse. Il conflitto individuo-società, per Bion, è in primo luogo intrapsichico e come tale può essere rivelato e risolto nel lavoro del gruppo.

Gli assunti di base
Proprio nel gruppo in analisi, Bion individua l'esistenza di una realtà fantasmatica che catalizza la vita emotiva del gruppo stesso, si ripete in modo caratteristico e si estrinseca attraverso tre "assunti di base" (l'assunto di base di accoppiamento, di attacco-fuga e di dipendenza). Processi psicologici osservabili e descrivibili, stereotipi, comportamenti e sentimenti che indicano l'esistenza di materiale inconscio che il gruppo va elaborando nella prospettiva comune, e illusoria, di trasformare in alleati tali elementi in conflitto.
Gli assunti di base sono i meccanismi di difesa del gruppo, tesi a tenere sotto controllo le angosce primitive scatenate dal partecipare al gruppo stesso; dunque sono inconsci e spesso appaiono contrari alle idee razionali dei partecipanti.
Bion indica tali fenomeni come importanti organizzatori della vita di relazione e delle forme sociali:
- l'assunto di base di accoppiamento, che si ritrova nelle formalità esteriori dell'aristocrazia, nel cerimoniale rappresentativo delle istituzioni e nella ricerca del consenso,
- l'assunto di base di attacco-fuga, che organizza le forme e i comportamenti finalizzati ad aggredire e a difendersi, dell'organizzazione armata e dell'esercizio diretto dell'azione da parte di un aggregato di individui,
- l'assunto di base di dipendenza, che riguarda l'attesa che i bisogni siano soddisfatti per un potere esterno al gruppo, attraverso la delega, con la rinuncia all'esercizio di un diritto o per passività verso un ente superiore reale (ad es. lo Stato) o immaginario (ad es. attraverso la Fede).
La combinazione di questi tre fenomeni estremi dà luogo a forme più equilibrate osservabili nella normalità, il prevalere di uno di essi è sintomo di una condizione di disturbo, disadattamento o alienazione e consente all'analista di formulare pensieri sul lavoro che il gruppo va svolgendo restituendone a questo la conoscenza “K” nella forma appropriata dell'interpretazione.

Il sogno e la funzione Alfa
Bion propone un'estensione delle funzioni fondamentali del sogno definite da S.Freud - tutela del sonno e appagamento del desiderio - e postula una variabile incognita operante sulle esperienze sensoriali ed emotive, capace di generare una funzione #945; (alfa) ed elementi #945; disponibili al sogno la cui funzione primaria è quella di costruire una barriera #945; in grado di mantenere inconscia una parte dell'esperienza e promuovere la differenziazione costante tra conscio ed inconscio.
Ruolo del sogno sarebbe perciò creare costruttivamente sia l'inconscio che la coscienza mediante elaborazioni dell'esperienza per mezzo della funzione #945;, una funzione relazionale che nasce dal rapporto precoce tra madre e figlio. La madre, attraverso un processo di rêverie, elabora e trasforma le proiezioni del suo bambino, tra le quali angoscia e terrore, e le restituisce moderate dal pensiero e dall'affetto; il piccolo reintroiettando tali esperienze così trasformate ne acquisisce anche la funzione #945; mentre nel processo anche la madre acquisirà una capacità trasformativa detta #945;-rêverie.
Disfunzioni e inversioni della funzione #945; provocano alterazioni e disturbi del pensiero e di conseguenza causano diverse forme di disturbo, disadattamento e alienazione. In questi casi per il fallimento della funzione #945; le esperienze non elaborate sono presenti nella personalità quali elementi #946; (beta), aspetti molto primitivi che andranno a configurarsi negli assunti di base come angoscia, terrore e agiti incongrui di attacco-fuga, dipendenza, accoppiamento.

Il pensiero senza pensatore
Bion, rivolge la sua attenzione ai processi mentali primitivi scendendo in profondità per indagare l'origine stessa del pensiero nell'apparato neurologico e l'esperienza che dà forma all'attività del "pensare".
I pensieri – sostiene - non sono tutti "prodotti" dal pensare: ci sono pensieri riguardanti la "verità", la "cosa in sé", l'assoluto - ciò che indica con "O" – e sono indipendenti dal pensatore. Pensare non è importante per la verità in sé, che ha consistenza propria, ma per il benessere del pensatore; i pensieri pensati contribuiscono allo sviluppo e all'adattività, mentre quelli non-pensati possono essere causa di disturbo, disadattamento e alienazione,ma questi pensieri non pensati possono essere la fonte da cui attingono artisti(pittori scrittori, poeti) nei loro processi creativi.
Da ciò deriva la necessità per ogni soggetto – individuale, gruppale, sociale - di sviluppare un libero "apparato per pensare i pensieri”.
Pensare è invece assolutamente necessario alla menzogna, che proprio dal pensiero è articolata, continuamente assistita, confermata e mantenuta nella memoria.
Suggestiva ipotesi di un pensiero del quale non è necessario avere piena coscienza e comprensione perché sia efficace, contrapposto al contrario, il pensiero intenzionalmente formulato e accuratamente controllato, che supporta il falso, il mentire e, per tali sviluppi, continua ad avere bisogno di essere pensato. L'intuito e l'istinto da una parte e dall'altra la ragione intellettuale del linguaggio-pensiero spesso più funzionale alla forma che alla sostanza, alla falsificazione che alla verità, sebbene non in senso morale, che nella coniugazione del pensiero pensato e non-pensato si dispiegano le dimensioni del sogno e del mito, non in quanto oggetti di cultura, ma percorsi dell'interpretazione, strumenti della ricerca e del metodo in psicoanalisi. L'analogia tra mito e sogno ha profonde radici nel pensiero psicoanalitico.

La griglia
Il principale limite della comunicazione in psicoanalisi è il linguaggio, che Bion ritiene inadeguato a comunicare "K", l'esperienza di "O". Per questo l'Autore invita ad abbandonare il linguaggio scientifico per quello poetico, che ritiene più capace di conferire creatività al pensiero e, allo scopo di rendere rigorosa - ciò malgrado - la comunicazione, ideò questo grafico, quale sussidio per l'analista e il ricercatore al fine di discriminare il livello di verità a cui si pongono talune asserzioni, comunicazioni o fenomeni nel lavoro psicoanalitico; l'Autore stesso ammette che la sua funzione è difficilmente comprensibile per chi non pratica la psicoanalisi.
Secondo Donald Meltzer, Bion usò un criterio eccessivamente severo inserendo tutto il sistema deduttivo scientifico, cardine della filosofia occidentale della conoscenza, nella colonna 2 della griglia, la stessa in cui hanno posto le proposizioni di falsità che servono a impedire lo sviluppo e l'accesso alla verità.
Potente strumento di riflessione, sistematizzazione ed esplicazione, la griglia è ancora considerevole fonte di discussione tra i cultori di Bion, molti dei quali trovano che sia un esito del suo lavoro che paradossalmente imbarazza e chiarisce. Bion stesso ha formulato controverse considerazioni sulla griglia; per se ha dichiarato di trovarla utile alla conclusione di una giornata di lavoro per determinare quale “male” si potesse attribuire a elementi analitici presenti durante una seduta.
Per taluni studiosi la griglia funziona come un'impalcatura, altri la considerano una stele di Rosetta rispetto ai geroglifici dei processi inconsci o un genere di esperanto delle discipline psicoanalitiche. Occorre considerare che numerosi giudizi sulla griglia - talvolta pregiudizialmente sfavorevoli o ostativi - sono stati espressi da studiosi estranei alla psicoanalisi, mentre i fautori ritengono che critiche e commenti coerenti e costruttivi non possano essere formulati che da chi ne abbia approfondito lo studio praticando la psicoanalisi seguendo il metodo bioniano. Bion ha costruito la griglia come un organizzatore di pensieri, mentre cercava, attraverso la matematica, la scienza e la logica convenzionale, un sistema notazionale che soddisfacesse l'indagine scientifica andando oltre le “emozioni selvagge” da cui la psicoanalisi è impastoiata. Sistema scientifico finalizzato a rappresentare le relazioni tra elementi che appaiono inconciliabili sulla base di significati prestabiliti e appassionatamente difesi dalle diverse correnti psicoanalitiche, in linea di principio la griglia ha funzionato da efficace strumento di ricomposizione degli scismi tra le varie scuole psicoanalitiche, principalmente tra quelle che fanno riferimento a Melanie Klein e Anna Freud.





Dina & Dario
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VAdo avanti col mio

HEnry John Woodcock

Henry John Woodcock nasce a Taunton, nella contea di Somerset, in Gran Bretagna, il giorno 23 marzo 1967. Magistrato italiano, procuratore a Potenza, dal 2009 sostituto procuratore della Repubblica presso il tribunale di Napoli. Il suo nome è legato ad una serie di inchieste che hanno sortito molto scalpore, indirizzate verso le alte sfere dello spettacolo, della politica e dell'alta finanza italiana, con il coinvolgimento di alcune personalità molto note al pubblico. Anche sua moglie è un magistrato, a lungo impegnata nella procura di Lucera, in provincia di Foggia.

Figlio di George Woodcock, insegnante di lingue all'Accademia Navale di Livorno, e dell'italiana Gloria Pasquariello, Henry John si distacca dal padre e da qualsiasi tipo di futuro lontano dall'Italia quando ha appena un anno. I suoi genitori si separano quasi subito dopo il matrimonio e la madre decide di portarlo con sé a Napoli, città dove cresce e studia. Più tardi, verrà soprannominato, soprattutto da parte dei suoi detrattori, "Il pm inglese con l'accento napoletano".

Ad ogni modo, Woodcock diventa magistrato alla fine del 1996. Subito dopo è uditore a Napoli, fiancheggiando due noti mestieranti, Arcibaldo Miller e Paola Mastroberardino, dai quali cerca di apprendere i rudimenti del lavoro di magistrato.

Nel settembre del 1999 viene nominato magistrato presso la procura di Potenza. Qui incontra il futuro sindaco di Napoli, Luigi de Magistris, con cui ha modo di lavorare e di collaborare ad importanti inchieste. Nell'arco di dieci anni, a Potenza, si rende protagonista di inchieste importanti, le quali gli costano anche duri attacchi, parlando di lui come di un magistrato più interessato a farsi pubblicità personale che ad accertare la verità di certe situazioni criminose, a scapito della vera realtà dei fatti.

Il primo arresto eclatante di Henry John Woodcock è quello avvenuto il 4 giugno del 2001, quando a farne le spese è l'ex senatore Ds e sindaco di Castellaneta, Rocco Loreto. L'accusa, per lui, è di calunnia e violenza privata nei confronti di un magistrato della Procura di Taranto.

Tuttavia, appena nominato, il magistrato di origini inglesi punta il dito su Mario Campana, allora dirigente della Cancelleria del Tribunale Fallimentare della procura di Potenza, la stessa nella quale comincia la sua carriera Woodcock. L'accusa è quella di vendere in proprio gli immobili fallimentari e ad essa, segue una clamorosa confessione dell'imputato, condannato a 20 mesi e 25.000 euro di risarcimento.

Nel 2000 nel mirino finisce la Banca Mediterranea di Potenza, con l'accusa di falso in bilancio. Di mezzo c'è anche il politico Paolo Cirino Pomicino, il quale si salva grazie all'intervento legislativo del Governo Berlusconi, il quale depenalizza il reato.

Dopo i brogli e gli arresti della prima inchiesta nominata "Le iene", del 2002, incentrata sulle patenti truccate presso la Motorizzazione di Potenza e così chiamata perché giunta poco prima delle inchieste televisive de Le Iene, programma tv di Italia Uno, Woodcock si rende protagonista delle "Tangenti Inail", come viene chiamata una delle sue inchieste più note. Questa, pertanto, si conclude con 20 arresti, tra i quali figurano il direttore generale dell'Inail, Alberigo Ricciotti, e una serie di collaboratori che arrivano sino ad alcuni membri del gruppo Eni-Agip.

Per tale ragione, l'inchiesta cambia di nome e si trasforma in "Tangenti del petrolio", con altri 17 arresti, incluso quello di Carlo Fermiani, dirigente dell'Ente Nazionale Idrocarburi.

Dallo stesso ramo però Woodcock tira dentro anche diversi personaggi dello spettacolo e della società civile ed economica italiana. Ben presto allora la vicenda diventa quella nota del "Vip Gate". Quest'ultima nel dicembre del 2003, mette sotto accusa circa 78 persone, tra cui numerosi personaggi dello spettacolo, del giornalismo, due ministri, politici e funzionari di ministeri. Le accuse contestate sono associazione per delinquere per la turbativa di appalti, estorsione, corruzione, millantato credito e favoreggiamento. Alla fine però, causando il discredito di Woodcock, quest'ultima inchiesta non supera la fase dell'incidente probatorio, ufficialmente per incompetenza territoriale.

Nel 2004 è la volta dell'inchiesta "Le iene 2", la quale non volge a buon fine. Il tribunale del riesame respinge tutti i rinvii a giudizio di Woodcock, che si aggirano su circa 51 arresti.

Il 2006 è l'anno del "Somaliagate", che porta a 17 arresti. Il giro di affari criminoso avrebbe portato alcuni personaggi dei servizi segreti ad accordarsi con alcuni imprenditori italiani, onde favorirli per degli affari importanti all'interno di organizzazioni internazionali. Tra i nomi chiamati in causa, ci sono Massimo Pizza e Fausto Del Vecchio. Da questo ramo d'inchiesta allora, Woodcock riesce ad arrivare a Vittorio Emanuele di Savoia, che cade nel cosiddetto "Savoiagate", la cui inchiesta comincia il 16 giugno del 2006. Vittorio Emanuele di Savoia viene arrestato, con le accuse di associazione a delinquere finalizzata allo sfruttamento della prostituzione, alla corruzione, alla concussione, falsità ideologica, minacce e favoreggiamento. Inoltre, l'appartenente al casato reale, viene anche accusato di capeggiare un'organizzazione criminale attiva nel gioco d'azzardo illegale. L'indagine coinvolge altre 24 persone, delle quali 13 vennero arrestate.

Ad ogni modo, sempre nel 2006, Woodcock torna in prima pagina: questa volta l'inchiesta si chiama "Vallettopoli" e coinvolge diverse personalità del mondo dello spettacolo, come Elisabetta Gregoraci (poi divenuta moglie di Flavio Briatore), il portavoce di Gianfranco Fini Salvatore Sottile, il manager dei vip Lele Mora, il fotografo Fabrizio Corona e molti altri.

Nel 2010, le posizioni sia di Emanuele di Savoia che degli altri personaggi finiti in arresto durante il cosiddetto "Savoiagate", vengono tutte archiviate.



JO

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dany61
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JOseph SIrianni (Melbourne, 17 gennaio 1975) è un ex tennista australiano.
Ottenne il suo best ranking in singolare il 20 ottobre 2008 con la 138ª posizione, mentre nel doppio divenne il 23 novembre 2009, il 107º del ranking ATP.

In singolare, in carriera, vinse due tornei del circuito ATP Challenger Series, entrambi tenutisi in Australia nel 2007, e quattro tornei del circuito ITF Men's Circuit. Nel 2003 raggiunse il secondo turno degli Australian Open, sconfiggendo al primo turno il bielorusso Maks Mirny, prima di venir estromesso dal torneo dal russo Michail Južnyj con il punteggio di 2-6, 3-6, 3-6.

Maggiori furono i successi ottenuti in doppio. Questi ammontano, infatti, a nove tornei del circuito challenger e quattordici del circuito futures. Anche in questo caso il migliore risultato nei tornei del grande slam è stato ottenuto nell'Australian Open e più precisamente nel 2009; in quell'occasione in coppia con il connazionale Andrew Coelho furono sconfitti solo al terzo turno dalla coppia italiana composta da Simone Bolelli e Andreas Seppi.

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SIlvio Spaventa


Silvio Spaventa, filosofo - nonché fratello del più noto Bertrando - e politico, nasce a Bomba, in quel di Pisa, il 12 maggio 1822. Compie gli studi nei seminari di Chieti e, successivamente, di Montecassino, nel quale diviene allievo ed amico di padre Luigi Tosti e, nel 1843, si sposta a Napoli dove approfondisce le sue conoscenze del diritto. Qui entra in contatto con gli ambienti patriottici, dei quali condivide le attività di cospirazione.

Insieme al fratello fonda, nel 1846, una scuola di filosofia che i borboni provvedono poco dopo a sopprimere. Due anni dopo, in seguito alla concessione della costituzione da parte di Ferdinando II, fonda il quotidiano "Il Nazionale", riscuotendo un discreto successo.

Dalle pagine della testata Silvio Spaventa sostiene con tenacia i principi liberali ed i sentimenti di unità nazionale. Eletto deputato, all'attività istituzionale ed ufficiale ne affianca una clandestina dando vita, con Luigi Settembrini, alla società segreta "Unità Italiana".

All'inizio del 1849 compie un viaggio a Roma, Torino e Firenze, nel corso del quale conosce Pellegrino Rossi, Vincenzo Gioberti, Michelangelo Castelli e Massimo d'Azeglio. Scoperto dai borboni, al rientro viene arrestato, processato e condannato a morte: la condanna viene poi commutata in ergastolo. Spaventa sconta la pena nel penitenziario di Santo Stefano, insieme allo stesso Luigi Settembrini e ad altri venticinque patrioti, tutti "rei del delitto di Maestà". Dopo dieci anni di carcere viene liberato e inviato in esilio negli Stati Uniti.

L'ammutinamento dell'equipaggio però, organizzato dai patrioti, lo porta in Irlanda; da qui si trasferisce a Londra e nel 1860, per le ottime notizie che giungono dall'Italia, vi fa rientro fermandosi a Torino, dove diviene un prezioso collaboratore di Cavour.

Deputato della Destra nel primo Parlamento italiano, carica che conserverà dal 1861 al 1889, nel dicembre 1862 diventa segretario generale degli Interni nei gabinetti Farini e Minghetti, fino al settembre 1864, svolgendo un ruolo molto incisivo nelle decisioni di politica interna. Nel 1868 è Consigliere di Stato. Divenuto Presidente del Consiglio lo statista Marco Minghetti, riceve da questi l'incarico di ministro dei Lavori Pubblici, che conserva per l'intera durata del Governo, dal 1873 al 1876.

La battaglia più importante di Spaventa, in questo ruolo, riguarda l'acquisizione, da parte dello Stato, della proprietà e della gestione dell'intera linea ferroviaria nazionale. Dopo la caduta della Destra, avventa nel 1876, inizia una battaglia tesa alla creazione di un organismo che tuteli il cittadino dal punto di vista amministrativo e nel 1889, grazie al suo grande avversario Crispi, ora Presidente del Consiglio, consegue l'obiettivo: nasce la Quarta Sezione del Consiglio di Stato - proprio per occuparsi di giustizia amministrativa - e lo stesso Crispi gliene affida la presidenza.

Dopo circa quattro mesi di infermità che lo immobilizza nel letto, Silvio Spaventa si spegne il 20 giugno 1893, a Roma, all'età di 71 anni.




AM

buona settimana

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dany61
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AMerigo SAlati (Carrara, 20 febbraio 1916) è un ex calciatore italiano, di ruolo centrocampista.
n gioventù milita nella Carrarese nello Spezia, squadra con cui debutta in Serie B, e nella Pro Vercelli; nel 1935 passa alla Reggiana dove disputa il campionato di Serie C.

Dopo una stagione tra le riserve del Genova 1893, nel 1938 torna alla Pro Vercelli disputandovi tre campionati. Dopo un anno in cui ritorna alla Reggiana, gioca nell'Udinese e finisce la carriera con quattro anni alla Carrarese.

In carriera gioca sette stagioni in Serie B totalizzando 192 presenze e 37 reti. Terminata la carriera agonistica, allena la Sarzanese nel campionato di Promozione Liguria 1952-1953 e la Carrarese in diverse stagioni

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SAul BEllow

Saul Bellow nasce a Lachine, in Quebec, il 10 giugno del 1915 (va segnalato però che secondo alcune fonti, come l'Enciclopedia Americana del 1971, sarebbe nato il 10 luglio del medesimo anno). Importantissimo autore americano, vincitore del Premio Nobel per la Letteratura nel 1976, è tra le voci più singolari ed entusiasmanti di tutta quella letteratura d'oltreoceano che molto deve alle proprie radici ebree. È stato il creatore di grandi personaggi, "io-narranti" ad oggi indimenticabili che hanno segnato la storia della letteratura del dopoguerra, come Augie March, Moses E. Herzog (autore indefesso di epistole "a fondo perduto", protagonista del romanzo che porta il suo stesso nome), Arthur Sammler, e Charlie Citrine. Si tratta di una galleria di personaggi nevrotici, estremamente moderni, capaci di incarnare lo stile di vita americano ma senza compromettere la propria credibilità letteraria, anzi trovando sempre la maniera per suscitare il dubbio nel lettore, non senza una venatura critica.

Saul Bellow è uno dei tanti figli di emigrati: i suoi genitori sono russi, giunti in Canada nel 1913. Una famiglia ebraica d'origine, la sua, proveniente dalla lontana San Pietroburgo, composta da Abramo Belo (muterà poi il cognome in Bellow) e Lescha Gordin (detta Liza), oltre che dai tre fratelli tutti nati in Russia e più grandi del piccolo Solomon. Questo, infatti, il nome di battesimo del futuro scrittore americano, il quale trascorre la propria infanzia ad Eight Aveneu, al numero 130, ossia in quella che sarà una frazione di Montreal. Fino all'età di nove anni, il giovane Saul vive a stretto contatto con altri migranti e figli di migranti, in un quartiere multietnico pieno di russi come lui e, soprattutto, polacchi, ucraini, greci e italiani.

Nel 1924 però, avviene un fatto che condizionerà il corso della vita del futuro autore, oltre che della famiglia stessa. Suo padre, un venditore ambulante di tessuti, viene picchiato selvaggiamente, secondo molti a causa del suo secondo mestiere di contrabbandiere di alcolici, in un periodo in cui questo era severamente vietato. A dire di Bellow poi, il padre aveva cominciato a fare quella attività illegale soprattutto per lui, per racimolare soldi con il fine di curarlo da una brutta polmonite contratta qualche anno prima. Ad ogni modo, l'accadimento porta la famiglia a trasferirsi negli States, esattamente a

a Chicago.

Anche se Saul Bellow non è considerato uno scrittore autobiografico, la sua nascita canadese verrà comunque ripresa e ampliata in quello che è il suo primo romanzo, edito nel 1944 e dal titolo "L'uomo in bilico". Nel 1933, quando ha ancora diciassette anni, muore sua madre, a causa di un carcinoma ai polmoni: un duro shock per lui e per tutta la famiglia, che non mancherà di avere ripercussioni anche nella sua scrittura. Entra all'Università di Chicago, ma ben presto si trasferisce alla Northwestern University, dove studia antropologia e sociologia e si laurea nel 1937. Passano alcuni anni e Bellow scrive "L'uomo in bilico", come detto, il quale viene accolto con grande favore dalla critica (fra i più entusiasti, anche il grande Edmund Wilson). Grazie al suo primo lavoro editoriale si procura una borsa di studio che gli consente di soggiornare due anni in Europa, dove può dedicarsi a tempo pieno alla letteratura.

Nel frattempo però, sposa la prima delle sue cinque mogli, Anita Goshkin, che ben presto gli darà anche un figlio. Nel '41 diventa cittadino americano a tutti gli effetti e l'anno prima, parte alla volta del Messico esclusivamente per incontrare Lev Trotsky: purtroppo arriva il giorno dopo il suo assassinio e resterà sempre deluso dall'avvenimento. Nuovamente in patria allora, alterna l'attività di scrittore a quella di insegnante in vari istituti americani, nel contempo collaborando a progetti importanti, come un'enciclopedia di autori inglesi e molto altro (fonda e smantella riviste, scrive racconti, si dà da fare nel mondo della critica accademica e non).

Nel 1947 arriva il suo secondo romanzo: "La vittima", ambientato in una New York paranoica, cui però segue il noto libro "Le avventure di Augie March", datato 1953 e, finalmente, ambientato a Chicago, sua città d'elezione letteraria. Tuttavia, Saul Bellow affermerà più in là nel tempo di aver cominciato a scrivere Augie March durante la sua permanenza a Parigi, di più: "Non una sola parola è stata scritta a Chicago" - questa la sua dichiarazione, presa effettivamente alla lettera. Si tratta, a conti fatti, di un vero e proprio capolavoro, un inno alla vita di città a dir poco sfrenato, nonostante l'ambientazione particolare che attornia proprio il protagonista, figlio di una madre cieca, fratello di un ritardato e preda dei lavori più strambi, oltre che ossessionato dal corpo delle donne.

Dopo "La resa dei conti", del 1956, arriva il romanzo che gli assicura il successo internazionale: "Il re della pioggia", datato 1959. La storia di Eugene Henderson, ricco e con un'ottima famiglia che decide di fuggire in Africa per dare un "reale" senso alla sua vita, fa il giro del mondo. Tuttavia, è solo nel 1964 che arriva uno dei suoi capolavori: "Herzog". La storia è quella dell'ebreo Moses Herzog il quale, giunto ad un punto morto della propria vita, passa le giornate a scrivere lettere indirizzate ai più disparati personaggi, dalla sua ex moglie, passando per Nietzsche ed Heidegger, fino ad arrivare nientemeno che a Dio. In questo stesso periodo scrive anche per il teatro, alternando responsi critici molto negativi ad alcune buone recensioni.

Tuttavia, è sempre la narrativa a guidare la sua opera e arrivano "Addio alla casa gialla" (1968), "Il pianeta di Mr. Sammler "(1970), e l'ottimo "Il dono di Humboldt" (1975). In quest'ultimo - con il quale si aggiudica il Premio Pulitzer - il protagonista è il ricco scrittore Charlie Citrine il quale, ad un certo punto della sua vita, si rende conto di essere un bluff, abbandonato da moglie e amante. Narrato in prima persona, il romanzo fa parte del ciclo dei perdenti di Bellow - al pari di Sammler e di Herzog - ma trova, sul finale, una vena comica che lo libera dalla tragedia. Nel 1976 pubblica le memorie di viaggio "To Jerusalem and Back" (ossia "Gerusalemme andata e ritorno") e, con sua grande sorpresa, ritira a Stoccolma il Premio Nobel per la letteratura. Questa, la motivazione ufficiale del premio: "Per la comprensione umana e la sottile analisi della cultura contemporanea che sono combinate nel suo lavoro".

Nel frattempo, Saul Bellow colleziona mogli ed è destinato a pagare costosi alimenti per loro, oltre che per le sue stesse amanti. Conosce e stringe una grande amicizia con lo scrittore John Cheever, che morirà nel 1982, con suo grande dispiacere. E si lega anche a Philip Roth, altro grande della letteratura americana, a sua volta di origini ebree, proprio come l'autore nato in Quebec. Scrive anche molti racconti importanti e tiene conferenze presso le più importanti università del mondo. La sua produzione più tarda però, si segnala esclusivamente per i seguenti lavori: "Il dicembre del professor Corde" (1982), "Quello col piede in bocca" (1984), "Ne muoiono più di crepacuore" (1987), "La sparizione" (1989), "Il circolo Bellarosa" (1989). In quest'ultimo anno, pertanto, si sposa per la quinta volta, con Janis Freedman, una sua ex studentessa e poi assistente. Con lei, ha anche una figlia, nel 1999, Rosie Bellow.

Nel 1987, va segnalata l'introduzione al libro controverso ma vendutissimo "The Closing of the American Mind", dell'amico e docente Allan Bloom, dal quale trarrà poi l'ispirazione per il discusso, e apprezzato, romanzo incentrato proprio sulla sua vita di omosessuale non dichiarato: "Ravelstein". È l'ultimo lavoro di Saul Bellow il quale, il 5 aprile del 2005, all'età di ottantanove anni, a Brookline, nel Massachusetts, trova la morte. Verrà sepolto al Morningside Cemetery di Brattleboro.










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lampaDINA e lampaDario
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Enza ha scritto:

SAul BEllow

Saul Bellow nasce a Lachine, in Quebec, il 10 giugno del 1915 (va segnalato però che secondo alcune fonti, come l'Enciclopedia Americana del 1971, sarebbe nato il 10 luglio del medesimo anno). Importantissimo autore americano, vincitore del Premio Nobel per la Letteratura nel 1976, è tra le voci più singolari ed entusiasmanti di tutta quella letteratura d'oltreoceano che molto deve alle proprie radici ebree. È stato il creatore di grandi personaggi, "io-narranti" ad oggi indimenticabili che hanno segnato la storia della letteratura del dopoguerra, come Augie March, Moses E. Herzog (autore indefesso di epistole "a fondo perduto", protagonista del romanzo che porta il suo stesso nome), Arthur Sammler, e Charlie Citrine. Si tratta di una galleria di personaggi nevrotici, estremamente moderni, capaci di incarnare lo stile di vita americano ma senza compromettere la propria credibilità letteraria, anzi trovando sempre la maniera per suscitare il dubbio nel lettore, non senza una venatura critica.

Saul Bellow è uno dei tanti figli di emigrati: i suoi genitori sono russi, giunti in Canada nel 1913. Una famiglia ebraica d'origine, la sua, proveniente dalla lontana San Pietroburgo, composta da Abramo Belo (muterà poi il cognome in Bellow) e Lescha Gordin (detta Liza), oltre che dai tre fratelli tutti nati in Russia e più grandi del piccolo Solomon. Questo, infatti, il nome di battesimo del futuro scrittore americano, il quale trascorre la propria infanzia ad Eight Aveneu, al numero 130, ossia in quella che sarà una frazione di Montreal. Fino all'età di nove anni, il giovane Saul vive a stretto contatto con altri migranti e figli di migranti, in un quartiere multietnico pieno di russi come lui e, soprattutto, polacchi, ucraini, greci e italiani.

Nel 1924 però, avviene un fatto che condizionerà il corso della vita del futuro autore, oltre che della famiglia stessa. Suo padre, un venditore ambulante di tessuti, viene picchiato selvaggiamente, secondo molti a causa del suo secondo mestiere di contrabbandiere di alcolici, in un periodo in cui questo era severamente vietato. A dire di Bellow poi, il padre aveva cominciato a fare quella attività illegale soprattutto per lui, per racimolare soldi con il fine di curarlo da una brutta polmonite contratta qualche anno prima. Ad ogni modo, l'accadimento porta la famiglia a trasferirsi negli States, esattamente a

a Chicago.

Anche se Saul Bellow non è considerato uno scrittore autobiografico, la sua nascita canadese verrà comunque ripresa e ampliata in quello che è il suo primo romanzo, edito nel 1944 e dal titolo "L'uomo in bilico". Nel 1933, quando ha ancora diciassette anni, muore sua madre, a causa di un carcinoma ai polmoni: un duro shock per lui e per tutta la famiglia, che non mancherà di avere ripercussioni anche nella sua scrittura. Entra all'Università di Chicago, ma ben presto si trasferisce alla Northwestern University, dove studia antropologia e sociologia e si laurea nel 1937. Passano alcuni anni e Bellow scrive "L'uomo in bilico", come detto, il quale viene accolto con grande favore dalla critica (fra i più entusiasti, anche il grande Edmund Wilson). Grazie al suo primo lavoro editoriale si procura una borsa di studio che gli consente di soggiornare due anni in Europa, dove può dedicarsi a tempo pieno alla letteratura.

Nel frattempo però, sposa la prima delle sue cinque mogli, Anita Goshkin, che ben presto gli darà anche un figlio. Nel '41 diventa cittadino americano a tutti gli effetti e l'anno prima, parte alla volta del Messico esclusivamente per incontrare Lev Trotsky: purtroppo arriva il giorno dopo il suo assassinio e resterà sempre deluso dall'avvenimento. Nuovamente in patria allora, alterna l'attività di scrittore a quella di insegnante in vari istituti americani, nel contempo collaborando a progetti importanti, come un'enciclopedia di autori inglesi e molto altro (fonda e smantella riviste, scrive racconti, si dà da fare nel mondo della critica accademica e non).

Nel 1947 arriva il suo secondo romanzo: "La vittima", ambientato in una New York paranoica, cui però segue il noto libro "Le avventure di Augie March", datato 1953 e, finalmente, ambientato a Chicago, sua città d'elezione letteraria. Tuttavia, Saul Bellow affermerà più in là nel tempo di aver cominciato a scrivere Augie March durante la sua permanenza a Parigi, di più: "Non una sola parola è stata scritta a Chicago" - questa la sua dichiarazione, presa effettivamente alla lettera. Si tratta, a conti fatti, di un vero e proprio capolavoro, un inno alla vita di città a dir poco sfrenato, nonostante l'ambientazione particolare che attornia proprio il protagonista, figlio di una madre cieca, fratello di un ritardato e preda dei lavori più strambi, oltre che ossessionato dal corpo delle donne.

Dopo "La resa dei conti", del 1956, arriva il romanzo che gli assicura il successo internazionale: "Il re della pioggia", datato 1959. La storia di Eugene Henderson, ricco e con un'ottima famiglia che decide di fuggire in Africa per dare un "reale" senso alla sua vita, fa il giro del mondo. Tuttavia, è solo nel 1964 che arriva uno dei suoi capolavori: "Herzog". La storia è quella dell'ebreo Moses Herzog il quale, giunto ad un punto morto della propria vita, passa le giornate a scrivere lettere indirizzate ai più disparati personaggi, dalla sua ex moglie, passando per Nietzsche ed Heidegger, fino ad arrivare nientemeno che a Dio. In questo stesso periodo scrive anche per il teatro, alternando responsi critici molto negativi ad alcune buone recensioni.

Tuttavia, è sempre la narrativa a guidare la sua opera e arrivano "Addio alla casa gialla" (1968), "Il pianeta di Mr. Sammler "(1970), e l'ottimo "Il dono di Humboldt" (1975). In quest'ultimo - con il quale si aggiudica il Premio Pulitzer - il protagonista è il ricco scrittore Charlie Citrine il quale, ad un certo punto della sua vita, si rende conto di essere un bluff, abbandonato da moglie e amante. Narrato in prima persona, il romanzo fa parte del ciclo dei perdenti di Bellow - al pari di Sammler e di Herzog - ma trova, sul finale, una vena comica che lo libera dalla tragedia. Nel 1976 pubblica le memorie di viaggio "To Jerusalem and Back" (ossia "Gerusalemme andata e ritorno") e, con sua grande sorpresa, ritira a Stoccolma il Premio Nobel per la letteratura. Questa, la motivazione ufficiale del premio: "Per la comprensione umana e la sottile analisi della cultura contemporanea che sono combinate nel suo lavoro".

Nel frattempo, Saul Bellow colleziona mogli ed è destinato a pagare costosi alimenti per loro, oltre che per le sue stesse amanti. Conosce e stringe una grande amicizia con lo scrittore John Cheever, che morirà nel 1982, con suo grande dispiacere. E si lega anche a Philip Roth, altro grande della letteratura americana, a sua volta di origini ebree, proprio come l'autore nato in Quebec. Scrive anche molti racconti importanti e tiene conferenze presso le più importanti università del mondo. La sua produzione più tarda però, si segnala esclusivamente per i seguenti lavori: "Il dicembre del professor Corde" (1982), "Quello col piede in bocca" (1984), "Ne muoiono più di crepacuore" (1987), "La sparizione" (1989), "Il circolo Bellarosa" (1989). In quest'ultimo anno, pertanto, si sposa per la quinta volta, con Janis Freedman, una sua ex studentessa e poi assistente. Con lei, ha anche una figlia, nel 1999, Rosie Bellow.

Nel 1987, va segnalata l'introduzione al libro controverso ma vendutissimo "The Closing of the American Mind", dell'amico e docente Allan Bloom, dal quale trarrà poi l'ispirazione per il discusso, e apprezzato, romanzo incentrato proprio sulla sua vita di omosessuale non dichiarato: "Ravelstein". È l'ultimo lavoro di Saul Bellow il quale, il 5 aprile del 2005, all'età di ottantanove anni, a Brookline, nel Massachusetts, trova la morte. Verrà sepolto al Morningside Cemetery di Brattleboro.





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china46
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SAbatina James , anche Sabatina (1982 in Dhedar, Pakistan) è un autrice austriaca- pakistana


Sabatina James ha vissuto fino al suo decimo anno come un musulmano con la sua famiglia nella città di Dhedar, Pakistan fino a quando la famiglia si trasferì a Linz , in Austria. Sabatina integrato e assimilato rapidamente nella società austriaca. I suoi genitori erano scontenti con questo dato hanno capito Austria come residenza temporanea. Poiché le restrizioni contro la loro figlia non erano più efficaci, la famiglia ha deciso di inviare Sabatina a Lahore per sposare suo cugino. I suoi genitori la lasciarono in Pakistan , dove è stata costretta ad andare a una Madrasa . James acconsentì inizialmente in matrimonio con la cugina per tornare in Austria. Una volta in Austria , si è rifiutata di sposarlo. La sua famiglia ha minacciato di ucciderla così fu costretta a nascondersi e ad assumere una nuova identità. Questo ha portato a una rottura con la famiglia.

Fuga
Sopravvisse dormendo in un rifugio e lavoro in un bar della zona in Linz . I suoi genitori la molestati in entrambi i posti, mostrando e ordinandole di sposare. James fuggì Vienna con l'aiuto di amici. Ci ha iniziato una nuova vita, cambiando il suo nome e la conversione al cattolicesimo. James ha scritto un libro su questa esperienza, ei suoi genitori citato in giudizio per diffamazione. Il tribunale ha deciso in suo favore. Fu battezzata nel 2003, in una piccola chiesa barocca di un prete del villaggio, che era convinto della sua conversione interiore.

Carriera
Oggi, è un ambasciatore per l'organizzazione delle donne diritti Terre des Femmes e - come detto un convertito al cristianesimo cattolico, e quindi Apostata dall'Islam. Dal 2006 la sua organizzazione si batte per l'uguaglianza delle donne musulmane. Il nome James ha preso dopo la sua conversione al cristianesimo. Sabatina era accanto a Regina Noor di Giordania un membro della giuria del World Awards delle Donne 2009 a Vienna.



TI

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Modificato da - china46 in data 27/01/2015 21:36:00
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dany61
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TImoteo RIboli (Colorno, 24 gennaio 1809 – Torino, 15 aprile 1895) è stato un medico, patriota e poeta italiano.
Timoteo Riboli nasce a Colorno nell'allora Ducato di Parma. Si trasferì con la famiglia a Parma nel 1817, dove morirono per febbre petecchiale il fratello, la sorella ed il padre, restando con la madre e altri quattro fratelli in una situazione di estrema povertà. Inizialmente poté dedicarsi agli studi di medicina all'Università di Parma grazie all'aiuto di Maria Antonietta di Borbone, ma con la partenza di questa per Roma (si ritirò come religiosa Orsolina), ritornarono le difficoltà. Ebbe successivamente il sostegno del cappellano dell'Università, don Domenico Varanini, dedicandosi per nove anni a produrre preparati in cera per il Gabinetto Anatomico, laureandosi definitivamente nel 1832.

Dal 1848, visse per ben 47 anni a Torino, dove si trasferì come esule in seguito dei Moti parmensi del 1848 e vi morirà il 15 aprile 1895.

Partecipa alla Seconda guerra d'indipendenza divenendo il medico personale di Giuseppe Garibaldi, nonché suo grande amico che seguirà fedelmente, curandolo in diverse circostanze tra cui la celebre ferita alla gamba.[2] [3] Garibaldi gli donerà in segno di riconoscenza la sua sciabola.

Durante la Guerra franco-prussiana (1870-71) partecipa alla "Campagna dei Vosgi", inquadrato nel corpo sanitario dell'Armata dei volontari di Garibaldi, schierati al fianco dei francesi.

È il fondatore della Società per la Protezione degli Animali, oggi denominata in Ente Nazionale Protezione Animali, che costituì con lo stesso Garibaldi.

Dal 1879 si ritirò a vita privata dedicandosi principalmente alle malattie mentali, nello specifico di frenologia. [4]

I suoi numerosi scritti e carteggi sono conservati presso il Museo centrale del Risorgimento a Roma.

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Enza
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RIchars STauss


Il compositore tedesco Richard Georg Strauss nasce a Monaco di Baviera il giorno 11 giugno 1864. Il padre Franz è primo corno nell'orchestra di Corte di Monaco, mentre la madre Josephine appartiene ad una delle famiglie più ricche della città, i Pschorr, famosi per la loro lunga storia di birrai.

Grazie al padre il giovane Strauss si appassiona alla musica e inizia a comporre già all'età di sette anni.

In seguito riceve lezioni di composizione dal maestro Friedrich Wilhelm Meyer. Sotto la sua guida nascono i primi brani per concerti, una grande sonata, un quartetto d'archi, due sinfonie e una serenata per fiati. Nel 1882 Strauss inizia i suoi studi universitari a Monaco, ma presto abbandona. Nel 1883 viaggia per il paese stringendo contatti con Hans von Bülow, direttore della Meininger Hofkapelle. Due anni più tardi Bülow assume Strauss come maestro di cappella del Meininger Hof, dove Richard conosce Johannes Brahms. Bülow poco tempo dopo lascia l'incarico; sarà Strauss il suo successore fino alla fine della stagione 1885/1886.

Fino a questo momento Strauss aveva composto secondo uno stile assimilabile a quelli di Brahms o Schumann; dopo l'incontro con Alexander Ritter, violinista e marito di una nipote di Richard Wagner, il suo orientamento musicale cambia. Ritter convince Strauss a rivolgere la sua attenzione alla musica di Wagner, non prima però di essersi esercitato nello stile wagneriano attraverso i poemi sinfonici di Franz Liszt.

Il nuovo stile compositivo si avverte già nella fantasia per orchestra in quattro movimenti "Aus Italien"; diviene poi evidente nelle successive opere per orchestra, composte da un solo movimento, chiamate da Strauss "Tondichtungen" (normalmente tradotto con "Poemi Sinfonici", anche se il termine più vicino sarebbe "poemi in suono").

Dopo alcune irrequietezze iniziali, Strauss trova il suo stile inconfondibile con "Don Juan" (1888-1889) e con "Tod und Verklärung" (1888-1890), lavori lo rapidamente lo rendono celebre. Alcuni anni più tardi seguirà una seconda serie di poemi sinfonici, fra cui "Also sprach Zarathustra" (1896), tema reso celeberrimo dal film "2001: Odissea nello spazio" (1968, Stanley Kubrick).

Già nel 1887 Strauss iniziava il lavoro di "Guntram", la sua prima opera completata nel 1894 e comunque poco rappresentata. "Feuersnot" (1901) avrà un maggior successo. Il grande trionfo e la fama internazionale arrivano con le due opere "Salomé" ed "Elektra", eseguite per la prima volta a Dresda nel 1909.

Fino al 1930 Strauss scrive numerose opere, tuttavia si riscontra un certo appiattimento dello stile; la sua grande opera "Die Frau ohne Schatten" marca in qualche modo la fine di una fase drammatica e sperimentale nella sua produzione. Negli anni successivi nascono lavori, come "Capriccio" e "Daphne", di costruzione meno sofisticata caratterizzati da uno stile più classicistico.

Il ruolo di Strauss nell'epoca del Nazismo rimane controverso: alcune opinioni riportano la totale estraneità di Strauss dal regime; altri sollevano l'obiezione in quanto Strauss presiede la Camera musicale del Reich dal 1933 al 1935. Molte voci biografiche riportano che i nipoti di Strauss avrebbero avuto discendenze ebree, e che questo fatto abbia trattenuto il compositore dallo schierarsi apertamente. Secondo altre supposizioni Strauss avrebbe sfruttato la sua eminente carica per proteggere propri amici e colleghi ebrei.

Nel 1948 Strauss completa la sua opera vocale più nota, "Vier letzte Lieder", opera per voce femminile e orchestra (inizialmente per pianoforte) rappresentata nel 1950, dopo la sua morte. Tra le ultime composizioni dell'artista ricordiamo "Besinnung", su testo di Hermann Hesse, incompleta. La sua ultima completa composizione sarà "Malven", la cui partitura verrà scoperta postuma nel 1982.

Richard Strauss si spegne il giorno 8 settembre 1949 a Garmisch-Partenkirchen.






buongiorno

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dany61
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STuart GIllard (Coronation, 28 aprile 1950) è un regista, sceneggiatore e produttore cinematografico canadese.

È molto famoso per aver diretto film come Tartarughe Ninja III (1993), Come ho conquistato Marte (1997) e Creatura (1998).

Egli ha inoltre scritto e diretto nel 1982 il Film romantico Paradise, suo debutto alla regia.

Nel 1975, Gillard vinse il Canadian Film Award come miglior attore per la sua interpretazione nel film Why Rock the Boat?.[1]

Come regista televisivo, Gillard ha diretto episodi in numerose serie televisive, tra le quali Bordertown, Oltre i limiti, Streghe, One Tree Hill e 90210. Ha inoltre diretto numerosi film televisivi, molti dei quali per i canali ABC Family e Disney Channel

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Enza
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GIorgio ForattiNI

Celebre vignettista, Giorgio Forattini può a buon diritto essere definito il re della satira politica italiana. Ormai sulla cresta dell'onda da decenni, spesso le sue vignette sono state considerate, in primo luogo dai direttori dei quotidiani che hanno riservato loro un ruolo di primo piano, più incisive di tanti articoli di fondo.

Nato a Roma nel 1931, è protagonista di un percorso professionale del tutto insolito. Dopo aver conseguito al Licenza liceale classica, si iscrive dapprima ad architettura ma abbandona gli studi nel '53 per privilegiare il lavoro. Inizialmente svolge il lavoro di operaio in una raffineria del nord Italia, poi diventa rappresentante di commercio di prodotti petroliferi a Napoli.Nel 1959 torna a Roma da dove cura la rappresentanza di una casa discografica di cui diverrà direttore commerciale a Milano.

Ma lasciamo la parola allo stesso vignettista, che così riassume la sua curiosissima e sorprendente carriera in un'intervista rilasciata al sito strdanove.net: "Da ragazzo sapevo già disegnare, a scuola facevo le caricature dei miei professori. Ero un figlio ribelle di famiglia borghese con origini emiliane, una famiglia molto conservatrice, tradizionale. Mi piaceva fare un po' il ribelle della famiglia, mi sono sposato molto giovane, ho lasciato l'università e sono andato a fare il rappresentante di commercio per molti anni. Arrivato ai quarant'anni, stanco di girare l'Italia per il mio lavoro, ho scoperto il mestiere di vignettista entrando dalla "porta" della pubblicità. Poi ho fatto un concorso per un giornale di Roma che si chiamava "Paese sera", dove appunto cercavano fumettisti, sul finire degli anni settanta è arrivato anche "Panorama" e, infine, "Repubblica"

Continua Forattini: " Io ho iniziato a disegnare da bambino, ma dai venti ai quarant'anni della mia vita non ho più preso in mano la matita. Mi sono riavvicinato dopo tanti anni al disegno perché ero stanco del mio lavoro e avevo bisogno di qualcosa di più comodo, così, attraverso il giornale "Paese sera", dove facevo vignette illustrative di fatti di cronaca sport, e poi "Panorama", ho iniziato a disegnare le mie prime vignette politiche settimanali".

Dopo questo incredibile inizio, in cui fra l'altro cura l'immagine e il lancio della campagna pubblicitaria della Fiat Uno e, per quattro anni, quella di prodotto dell'Alitalia, alla fine del 1984 torna a "La Repubblica", che pubblica quotidianamente la sua vignetta in prima pagina. Sempre dal 1984 comincia a collaborare anche con "L'Espresso" fino al 1991, anno in cui torna a "Panorama".

Gli ultimi anni sono assai travagliati per Forattini, non solo per i continui cambiamenti di testata (nel '99 lascia "Repubblica" per approdare nuovamente a "La Stampa"), ma anche per le numerose querele che riceve, delle quali una in particolare, clamorosa, è ormai entra nella storia del costume: quella dell'allora presidente del Consiglio Massimo D'Alema, uomo di sinistra quant'altri mai, offeso per una vignetta relativa all'affare Mitrokhin (la vignetta lo ritrae intento a cancellare con il bianchetto alcuni nomi da una lista di spie del Kgb, fornita appunto da Mitrokhin). La richiesta di danni? Tre miliardi di vecchie lire.

Nel Maggio del 2000 il vignettista vince la XVI edizione del Premio Hemingway per la sezione giornalismo.Il suo primo libro "Referendum Reverendum" è stato pubblicato da Feltrinelli nel 1974 e da allora sono stati pubblicati a decine, tutti editi da Mondadori e tutti volati subitaneamente in testa alle classifiche, vendendo milioni di copie.

Giorgio Forattini, com'è noto, disegna prevalentemente in bianco e nero con l?eccezione della pagina settimanale di "Panorama". Il "corpus" delle opere di Forattini, in definitiva, rappresenta un modo, pur nella sua brevità e all'insegna dello sberleffo, di ripercorrere la storia degli ultimi anni della politica italiana. Il suo genio satirico ha graffiato a tutto campo, non risparmiando nessuno: dall'"intoccabile" sinistra italiana (è uno dei pochissimi in Italia ad aver fatto satira su uomini di sinistra), alla Chiesa, fino ai numerosi potenti via via succedutisi sulle poltrone che contano.




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Enza ha scritto:

GIorgio ForattiNI

Celebre vignettista, Giorgio Forattini può a buon diritto essere definito il re della satira politica italiana. Ormai sulla cresta dell'onda da decenni, spesso le sue vignette sono state considerate, in primo luogo dai direttori dei quotidiani che hanno riservato loro un ruolo di primo piano, più incisive di tanti articoli di fondo.

Nato a Roma nel 1931, è protagonista di un percorso professionale del tutto insolito. Dopo aver conseguito al Licenza liceale classica, si iscrive dapprima ad architettura ma abbandona gli studi nel '53 per privilegiare il lavoro. Inizialmente svolge il lavoro di operaio in una raffineria del nord Italia, poi diventa rappresentante di commercio di prodotti petroliferi a Napoli.Nel 1959 torna a Roma da dove cura la rappresentanza di una casa discografica di cui diverrà direttore commerciale a Milano.

Ma lasciamo la parola allo stesso vignettista, che così riassume la sua curiosissima e sorprendente carriera in un'intervista rilasciata al sito strdanove.net: "Da ragazzo sapevo già disegnare, a scuola facevo le caricature dei miei professori. Ero un figlio ribelle di famiglia borghese con origini emiliane, una famiglia molto conservatrice, tradizionale. Mi piaceva fare un po' il ribelle della famiglia, mi sono sposato molto giovane, ho lasciato l'università e sono andato a fare il rappresentante di commercio per molti anni. Arrivato ai quarant'anni, stanco di girare l'Italia per il mio lavoro, ho scoperto il mestiere di vignettista entrando dalla "porta" della pubblicità. Poi ho fatto un concorso per un giornale di Roma che si chiamava "Paese sera", dove appunto cercavano fumettisti, sul finire degli anni settanta è arrivato anche "Panorama" e, infine, "Repubblica"

Continua Forattini: " Io ho iniziato a disegnare da bambino, ma dai venti ai quarant'anni della mia vita non ho più preso in mano la matita. Mi sono riavvicinato dopo tanti anni al disegno perché ero stanco del mio lavoro e avevo bisogno di qualcosa di più comodo, così, attraverso il giornale "Paese sera", dove facevo vignette illustrative di fatti di cronaca sport, e poi "Panorama", ho iniziato a disegnare le mie prime vignette politiche settimanali".

Dopo questo incredibile inizio, in cui fra l'altro cura l'immagine e il lancio della campagna pubblicitaria della Fiat Uno e, per quattro anni, quella di prodotto dell'Alitalia, alla fine del 1984 torna a "La Repubblica", che pubblica quotidianamente la sua vignetta in prima pagina. Sempre dal 1984 comincia a collaborare anche con "L'Espresso" fino al 1991, anno in cui torna a "Panorama".

Gli ultimi anni sono assai travagliati per Forattini, non solo per i continui cambiamenti di testata (nel '99 lascia "Repubblica" per approdare nuovamente a "La Stampa"), ma anche per le numerose querele che riceve, delle quali una in particolare, clamorosa, è ormai entra nella storia del costume: quella dell'allora presidente del Consiglio Massimo D'Alema, uomo di sinistra quant'altri mai, offeso per una vignetta relativa all'affare Mitrokhin (la vignetta lo ritrae intento a cancellare con il bianchetto alcuni nomi da una lista di spie del Kgb, fornita appunto da Mitrokhin). La richiesta di danni? Tre miliardi di vecchie lire.

Nel Maggio del 2000 il vignettista vince la XVI edizione del Premio Hemingway per la sezione giornalismo.Il suo primo libro "Referendum Reverendum" è stato pubblicato da Feltrinelli nel 1974 e da allora sono stati pubblicati a decine, tutti editi da Mondadori e tutti volati subitaneamente in testa alle classifiche, vendendo milioni di copie.

Giorgio Forattini, com'è noto, disegna prevalentemente in bianco e nero con l?eccezione della pagina settimanale di "Panorama". Il "corpus" delle opere di Forattini, in definitiva, rappresenta un modo, pur nella sua brevità e all'insegna dello sberleffo, di ripercorrere la storia degli ultimi anni della politica italiana. Il suo genio satirico ha graffiato a tutto campo, non risparmiando nessuno: dall'"intoccabile" sinistra italiana (è uno dei pochissimi in Italia ad aver fatto satira su uomini di sinistra), alla Chiesa, fino ai numerosi potenti via via succedutisi sulle poltrone che contano.










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GIorgio MAnganelli (Milano, 15 novembre 1922 – Roma, 28 maggio 1990) è stato uno scrittore, traduttore, giornalista, critico letterario italiano, nonché uno dei teorici più coerenti della neoavanguardia.
Nato a Milano, aveva però genitori di origini parmensi. La madre Amelia Censi faceva la maestra, il padre, di origini umili, riuscì a diventare procuratore di borsa. E Giorgio aveva un fratello più grande, Fiorenzo, che sarà ingegnere. Laureatosi in Scienze Politiche presso l'Università di Pavia, dove fu allievo di Vittorio Beonio Brocchieri, insegnò per qualche anno alle scuole medie superiori e fu in seguito assistente di letteratura inglese presso la Facoltà di Magistero dell'Università degli Studi di Roma "La Sapienza". Si dimise poi dall'incarico nel 1971.

Sposò nel 1946 Fausta Chiaruttini (che aveva dovuto cambiare cognome, in realtà si chiamava Preschern[1]), matrimonio faticoso e breve da cui nacque nel 1947 la figlia Lietta, che fu cresciuta dai nonni. In questi anni fu uno degli scopritori della giovanissima Alda Merini, cui fu legato da un profondo affetto (e da una fugace e tempestosa relazione) testimoniato dalla stessa poetessa quando gli dedicò la sua prima raccolta poetica, ove, immedesimandosi in Euridice, arrivò ad identificarlo in un novello Orfeo. Quando Manganelli si trasferì a Roma nel 1953 collaborò anche con la RAI, dove lavorò a lungo (soprattutto al terzo programma radio), ideando e scrivendo con Umberto Eco, Alberto Arbasino, Guido Ceronetti, Italo Calvino, Vittorio Sermonti e altri, per esempio Le interviste impossibili. A Roma iniziò anche una terapia di psicoanalisi junghiana con Ernst Bernhard.

Prese parte attivamente agli incontri del Gruppo 63 e fu tra i redattori di «Grammatica». Collaborò con numerosi quotidiani come «Il Giorno», «La Stampa», «Il Corriere della Sera», «Il Messaggero», e a vari settimanali («L'espresso», «Il Mondo», «L'Europeo», «Epoca») e mensili («FMR»).

Fu consulente editoriale delle case editrici Mondadori, Einaudi, Adelphi (dove seguì il suo fondatore Luciano Foà quando lasciò in polemica l'Einaudi), Garzanti e Feltrinelli, e nel 1987 fondò e diresse, con Dante Isella, la Fondazione Pietro Bembo che pubblica l'omonima collana. Fu anche traduttore accurato e molto prolifico e, tra gli altri, tradusse O. Henry, pseudonimo di William Sidney Porter (Memorie di un cane giallo, 1962), Frederick Spencer Chapman (La giungla è neutrale, 1952), tutti i racconti di Edgar Allan Poe, T. S. Eliot (Appunti per una definizione della cultura, 1952), Henry James (Fiducia, 1946), Tom Hanlin (Una volta sola nella vita, 1947); Eric Ambler (L'eredità Schirmer, 1965 e La frontiera proibita, uscita nel 1997); Ronald Firbank (Il cardinal Pirelli, 1964); George Gordon Byron (Manfred e Lettere italiane, 1985) ecc.

Autore di numerose opere dalla prosa elaborata e complessa, che oscilla spesso tra il racconto-visione e il trattato, Manganelli affermò nella sua Letteratura come menzogna del 1967 che il compito della letteratura è quello di trasformare la realtà in menzogna, in scandalo e in mistificazione, risolta in un puro gioco di forme, attraverso le quali la scrittura diventa contestazione. Nelle opere di Manganelli la parodia e il sarcasmo si esercitano in forme letterarie raffinate e funamboliche.

Le sue numerose interviste sono state raccolte nel 2001 a cura di Roberto Deidier, con il titolo La penombra mentale (vedi Bibliografia). La sua opera poetica è stata pubblicata sotto il titolo di Poesie, a cura e con uno scritto di Daniele Piccini da Crocetti nel 2006.

Dedicò anche numerosi saggi critici alla letteratura italiana e straniera ed operò riscritture e riletture di classici. Tra gli autori che si trovò a introdurre (oltre ai citati tra i tradotti), Marco Polo, "Il Novellino", Giovanni Della Casa, la "Novella del Grasso legnaiuolo", Torquato Accetto, Esopo, "Le mille e una notte", Thomas de Quincey, Pelham Grenville Wodehouse, Walter Scott, Walt Whitman, Edwin Abbott Abbott, Alexandre Dumas, Mark Twain, Robert Louis Stevenson, Jerome Kapla Jerome, Ivy Compton-Burnett, Christopher Isherwood, Bernard Malamud, Vladimir Nabokov e, tra i contemporanei Ennio Flaiano, Giuseppe Bonaviri, Alda Merini, Sebastiano Vassalli, Giulia Niccolai ecc.

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MAdeleine ALbright

Madeleine Korbel Albright nasce a Praga, in Cecoslovacchia, nel 1937 da un diplomatico ceco, Josef Korbel e della moglie Mandula. E' la prima donna ad aver ricoperto la carica di segretario di stato nella storia degli Stati Uniti d'America. L'incarico ottenuto dal presidente Clinton nel 1997 è solo l'ultimo capitolo di una lunga e prestigiosa carriera al servizio della diplomazia e della sicurezza internazionale.

L'infanzia di Madelaine è segnata dall'avvento della seconda guerra mondiale durante la quale, a causa dell'invasione nazista del suo paese, è spinta insieme alla famiglia a fuggire in Inghilterra per far ritorno in Cecoslovacchia solo dopo la guerra. A seguito dell'avvento del regime comunista nel paese, la famiglia è però costretta a fuggire nuovamente. Questa volta la destinazione sono però proprio quegli Stati Uniti d'America che la vedranno nelle sue alte cariche, paese libero e democratico che assicurava una certa assistenza e possibilità di lavoro agli immigrati.

Sbarca quindi insieme ai suoi genitori nel porto di New York l'11 novembre 1948, all'età di undici anni. La sua condizione di profuga la segna inesorabilmente e peserà non poco sulla sua formazione successiva.

Educata nel collegio di Wellesley, si laurea presso la Columbya University, e si specializza nei rapporti internazionali con l'est europeo. Presto intraprende la carriera politica, lavorando prima per la fallita scalata presidenziale del senatore Muskie, poi per il consigliere della sicurezza nazionale del presidente Carter. Dopo il divorzio dal marito Joseph Albright, editore di giornali, Madeleine cresce da sola le tre figlie pur continuando a frequentare i circoli di politica estera. I suoi forti legami col partito democratico la portano a far parte del team del presidente Clinton, partecipa al consiglio di sicurezza ed ha un incarico a scadenza quadriennale come rappresentante alle Nazioni Unite.

Figlia di ebrei, porta dentro di sé in qualche modo quel "senso di colpa" che affligge tutti i sopravvissuti all'Olocausto. Non a caso, sul piano della discussione storica, è conosciuta nell'amministrazione americana come la maggiore rappresentante del "gruppo di Monaco", ovvero di quell'insieme di politici e di intellettuali convinti che il più grave errore del secolo sia stato quello di non aver fermato Hitler a Monaco nel 1938.

Nello stesso tempo, però, si è anche opposta alle tendenze più facilmente pacifiste di alcuni componenti dell'amministrazione, in specie quelli che hanno avviato una seria e dolorosa riflessione in conseguenza dell'intervento americano nella guerra del Vietnam. I rappresentanti di questa scuola di pensiero (soprannominati in gergo politichese "vietnamiti"), in gran parte costituiti da generali e politici, pensano che mai più, dopo il Vietnam, l'America debba impegnarsi in una guerra.

Il 5 dicembre 1996, il presidente Clinton la nomina Segretario di Stato, decisione poi confermata all'unanimità dal Senato americano. Il 23 gennaio 1997 la Albright diventa così il 64esimo Segretario di Stato degli Stati Uniti. E' il primo Segretario di Stato donna degli Stati Uniti, la più alta carica mai raggiunta da una donna nella storia del governo americano.

Secondo la rivista Time, la Albright è stata la "forza morale" che ha spinto la NATO ad entrare in azione nel Kosovo, propagandando un nuovo ruolo mondiale per l'alleanza nel Terzo Millennio.

Infatti, per Madeleine Albright, la tragedia della popolazione del Kosovo costretta ad abbandonare il Paese è "storia personale" dato che, come sottolinea un articolo pubblicato dal "Times" di Londra, a proposito di pulizia etnica, "ne sa qualcosa". È stata la sua posizione di "falco" a convincere Clinton a ordinare i bombardamenti delle Nato, a ignorare i rapporti dei servizi di intelligence e degli alti gradi del Pentagono sulle scarse possibilità di successo dei raid aerei.

Un giornalista del Washinghton Post ha detto : "Riesce ad essere agli occhi di tutti credibile, capita e rispettata quando parla di politica straniera, dalle persone comuni alle potenze economiche e ai signori della guerra bosniaci".




AL


buondì

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dany61
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ALberto Burri (Città di Castello, 12 marzo 1915 – Nizza, 13 febbraio 1995) è stato un artista e pittore italiano.
Dopo la laurea in medicina, conseguita nel 1940, nel corso della seconda guerra mondiale fu ufficiale medico. Fatto prigioniero in Tunisia dagli americani, fu recluso, insieme a Giuseppe Berto e Beppe Niccolai, nel "criminal camp" per non cooperatori del campo di concentramento di Hereford (in Texas), dove cominciò a dipingere.[1]

Tornato in Italia nel 1946, si trasferisce a Roma, dove l'anno successivo tiene la sua prima personale alla galleria La Margherita. Nel 1948, espone sempre nella stessa galleria, le prime opere astratte: Bianchi e Catrami.

Nel 1949 realizza SZ1, il primo Sacco stampato. Nel 1950 comincia con la serie le Muffe e i Gobbi e utilizza per la prima volta il materiale logorato nei Sacchi. Nel 1950 Burri partecipa alla fondazione del Gruppo Origine, insieme a Mario Ballocco, Giuseppe Capogrossi ed Ettore Colla. Il gruppo si scioglie nell'aprile 1951. Fu conoscente di Brajo Fuso, artista perugino, col quale aveva animate discussioni su tecniche e materiali. Nel 1952 espone per la prima volta alla Biennale di Venezia, presentando l'opera il Grande Sacco. Con le mostre di Chicago e New York del 1953 inizia il grande successo internazionale. Nel 1952 Robert Rauschenberg, mentre trascorre quasi un anno a Roma, visita lo studio di Alberto Burri, potendo così vedere i Sacchi. Nel 1954 realizza piccole combustioni su carta. Continua a utilizzare il fuoco anche negli anni successivi, realizzando Legni (1956), Plastiche (1957) e Ferri (1958 circa). Nel 1955 espone all'Oakland Art Museum e alla VII Quadriennale Nazionale d'Arte di Roma.

Agli inizi degli anni sessanta si segnalano in successione ravvicinata, a Parigi, Roma, L'Aquila, Livorno, e quindi a Houston, Minneapolis, Buffalo, Pasadena, le prime ricapitolazioni antologiche che, con il nuovo contributo delle Plastiche, diverranno vere e proprie retrospettive storiche a Darmstadt, Rotterdam, Torino e Parigi (1967-1972). Gli anni settanta registrano una progressiva rarefazione dei mezzi tecnici e formali verso soluzioni monumentali, dai Cretti (terre e vinavil) ai Cellotex (compressi per uso industriale), mentre si susseguono le retrospettive storiche: Assisi, Roma, Lisbona, Madrid, Los Angeles, San Antonio, Milwaukee, New York, Napoli.

Nel 1964 vince il premio Marzotto.

Nel 1973 inizia il ciclo dei Cretti e su questo filone si colloca il sudario di cemento con cui rivestì i resti di Gibellina terremotata in un famoso esempio di Land Art. Nel 1976 inizia a lavorare ai Cellotex. Nel 1973 Burri riceve dall'Accademia Nazionale dei Lincei il "Premio Feltrinelli" per la Grafica, con la seguente motivazione: “per la qualità e l'invenzione pur nell'apparente semplicità, di una grafica realizzata con mezzi modernissimi, che si integra perfettamente alla pittura dell'artista, di cui costituisce non già un aspetto collaterale, ma quasi una vivificazione che accoppia il rigore estremo ad una purezza espressiva incomparabile”.

Nel 1976 Alberto Burri crea (avvalendosi dell'aiuto "tecnico" del ceramista Massimo Baldelli) un cretto di imponenti dimensioni, il 'Grande Cretto Nero' esposto nel giardino delle sculture Franklin D. Murphy dell'Università di Los Angeles (UCLA). Altra opera analoga, per stile, forza espressiva e imponenti dimensioni è esposta a Napoli, nel museo di Capodimonte.

Nel 1977 espone un'importante antologica al Solomon R. Guggenheim Museum di New York dal titolo "Alberto Burri. A retrospective View 1948-77". Al 1979 risalgono i Cicli, che domineranno tutta la sua produzione successiva. Il primo, intitolato Il Viaggio", viene esposto negli Ex-Seccatoi del Tabacco di Città di Castello. Presenterà altri cicli a Firenze (1981), Palm Springs (1982), Venezia (1983), Nizza (1985), Roma, Torino (1989) e Rivoli (1991).

Nel 1981 viene inaugurata la Fondazione Burri in Palazzo Albizzini a Città di Castello, con una prima donazione di 32 opere.

Le opere del Maestro sono esposte principalmente in due musei a Città di Castello. Il primo, a "Palazzo Albizzini", ha una superficie di 1660 m² inaugurato nel 1981. Il secondo ospitante i "grandi cicli pittorici" dell'artista, inaugurato nel 1990, è un'area industriale inutilizzata, gli "Ex Seccatoi del Tabacco" recuperata architettonicamente.

Nel 1984, per inaugurare l'attività di Brera nel settore del contemporaneo, viene ospitata un'esaustiva mostra di Burri.

Nel 1994 Burri partecipa alla mostra The Italian Metamorphosis 1943-1968 presso il Solomon R. Guggenheim Museum di New York. Dall'11 maggio al 30 giugno '94 presso la Pinacoteca Nazionale di Atene viene presentato il ciclo Burri il Polittico di Atene, Architetture con Cactus, che verrà esposto in seguito presso l'Istituto Italiano di Cultura di Madrid (1995).

Il 10 dicembre 1994 vengono ricordate le donazione di Burri agli Uffizi in Firenze: un quadro Bianco Nero del 1969 e tre serie di grafiche datate 1993-94.

Le sue opere sono esposte in alcuni fra i più importanti musei del mondo: il Centro Georges Pompidou a Parigi, il Solomon R. Guggenheim Museum di New York, la Tate Gallery di Londra, la Galleria nazionale d'arte moderna e contemporanea di Roma, Il Castello di Rivoli (TO),il Museo d'arte moderna e contemporanea di Trento e Rovereto.

Burri muore a Nizza nel 1995, un mese prima del suo ottantesimo compleanno.

Importanti mostre celebreranno negli anni a venire la grandezza del personaggio. Un importante mostra antologica ha avuto luogo nel 1996 per iniziativa del Comune di Roma al Palazzo delle Esposizioni, e che è stata poi replicata con successo al Lenbachhaus di Monaco di Baviera e al Palais de Beaux-Arts di Bruxelles.

Nel decimo anniversario della scomparsa (2005), sono le Scuderie del Quirinale a rendere omaggio al grande Maestro italiano, con una mostra volta a testimoniare come la sua opera abbia dato un profondo contributo all'arte del XX secolo in ambito internazionale. La mostra intitolata "Burri. Gli artisti e la materia", a cura di Maurizio Calvesi e Italo Tomassoni, realizza un interessante confronto fra grandi e ospita tra gli altri opere di Robert Rauschenberg (probabilmente influenzato dal Maestro italiano in alcune composizioni degli anni sessanta e '70), Antoni Tàpies, Lucio Fontana, Afro Basaldella, Joseph Beuys, Piero Manzoni, Anselm Kiefer, Damien Hirst ecc.

CA

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china46
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CArolyn Smith (Glasgow, 16 novembre 1960) è una danzatrice, coreografa e personaggio televisivo britannica.
È conosciuta come presidente di giuria nel talent show di Rai Uno Ballando con le stelle, a cui partecipa, in qualità di giudice, sin dal 2007 (quarta edizione).

La sua carriera di ballerina comincia all’età di 5 anni con la danza classica. Contemporaneamente pratica atletica leggera e ginnastica artistica nella nazionale scozzese.
Si dedica poi completamente alla danza classica, moderna, jazz, afro e in particolare a quella latino americana, dove raggiunge ottimi risultati.[senza fonte] A soli 15 anni, infatti, arrivano i primi successi[senza fonte] come finalista nelle principali competizioni mondiali di danze latino americane: è finalista ai campionati Europei, ai campionati del Mondo, a Blackpool e al Grand Slam (Circuito Mondiale).
In Italia Smith si è dedicata all’insegnamento del ballo. È inoltre giudice internazionale per le danze latino americane.
Durante la semifinale della nona edizione di Amici di Maria De Filippi è ospite in studio.
Ha nove tatuaggi.




(SM)
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SMith ANna Nicole

Il vero nome di Anna Nicole Smith è Vickie Lynn Hogan. Nasce a Mexia (Texas, USA) il giorno 28 novembre 1967. Alla nascita viene abbandonata dal padre, così la sua educazione è affidata esclusivamente alla madre, che viene aiutata nel compito anche dalla sorella. Già in età adolescenziale le forme del suo fisico sono giunoniche, tanto che non nasconde di voler diventare una nuova Marilyn Monroe. All'età di quindici anni, anche per sostenere la famiglia con il suo aiuto, lavora come cameriera in un ristorante.

Appena diciottenne, nel 1985, convola a nozze con Billy Smith: dà alla luce un figlio di nome Daniel. Anna Nicole con tutta probabilità non ha ancora raggiunto una sufficiente maturità per affrontare questa responsabilità, così il matrimonio naufraga dopo soli due anni, vivendo di fatto e per molto tempo in una condizione di ragazza madre.

Per garantire al figlio Daniel un futuro sereno, a vent'anni inizia a lavorare come spogliarellista in diversi locali, spesso malfamati. Il sex-appeal di Anne Nicole Smith le permette però di fare strada nell'ambiente della lap dance, tanto che decide di trasferirsi a Houston. Qui si esibisce in nightclub, utilizzazndo vari nomi d'arte (come Nikki o Robin) fino ad arrivare a scegliere il definitivo Anna Nicole. Sempre a Houston, dopo essersi rifatta il seno, conosce il multimiliardario James Howard Marshall II (J. Howard Marshall).

La carriera di Anna Nicole Smith arriva ad una svolta importante nel marzo del 1992, quando posa per la prima volta per la celebre rivista per soli uomini di Hugh Hefner, "Playboy". Ancora pressoché sconosciuta al mondo dello show business, firma un contratto milionario con "Playboy", che cercava un personaggio simbolo dopo la rinuncia a posare di Claudia Schiffer.

Provocante, sexy, biondissima, tonica e slanciata, Anna Nicole Smith riscuote subito un grande successo e fin da subito viene considerata come une nuova Marilyn Monroe, raggiungendo quel traguardo a cui lei stessa ambiva fin da bambina. Sempre nel 1992, nel mese di maggio, posa per la prima volta senza veli; nel 1993 viene nominata Playmate dell'anno, prendendo il posto di Corinna Harney.

Nel 1994 debutta al cinema prendendo parte ai film "Mister Hula Hoop" e "Una pallottola spuntata 33 e 1/3".

A ventisette anni non ancora compiuti, il 27 giugno 1994, sposa l'imprenditore ottantanovenne J. Howard Marshall. La netta differenza d'età che separa i due neo-sposi suscita l'ilarità di molti comici e giornalisti, ma anche la rabbia di E. Pierce Marshall, figlio dell'imprenditore, che a partire dal giorno delle nozze non rivolgerà più la parola né al padre.

Il 4 agosto 1995 J. Howard Marshall muore lasciando ad Anna Nicole Smith tutti i suoi averi (si tratta di beni il cui valore complessivo supera 1,5 miliardi di dollari). Inizia una questione legale tra la vedova ed il figlio primogenito del defunto, che si protrae per oltre dieci anni. L'ultimo capitolo arriva nel settembre del 2005 quando Anna Nicole Smith riceve l'inatteso appoggio del governo statunitense (l'amministrazione Bush le permette di usufruire degli avvocati della Casa Bianca).

Durante le altalenanti fasi del lungo processo, la carriera artistica di Anna Nicole subisce un notevole calo di intensità. Nel 1996 è protagonista del film d'azione-erotico "Skyscraper". Nel 2002 realizza per la rete satellitare "E!" un reality show basato sulla sua vita privata ed intitolato "The Anna Nicole Show", nato sull'onda del successo di "The Osbournes". L'eccessiva esposizione mediatica della Smith risulta deleteria per la sua carriera: anche i suoi fans, che la considerano una sex-symbol, rimangono perplessi. Nel febbraio 2004 lo show viene cancellato dal palinsesto, continuando tuttavia ad essere disponibile su DVD.

Anche il fisico subisce una trasformazione: ingrassa a vista d'occhio, così nell'ottobre 2003, diviene testimonial dell'azienda di dimagrimento "TrimSpa" che l'aiuta a perdere 31 chilogrammi in un solo anno. Nel novembre 2004 presenta gli American Music Awards, contesto in cui alcuni suoi interventi suscitano scandalo: durante la sua esibizione dal vivo mormora commenti critici sul suo corpo e sulla TrimSpa.

Nonostante i suoi quasi 40 anni, nel 2006 torna a lavorare come modella. Nello stesso anno, il 7 settembre 2006, dà alla luce la sua secondogenita, Dannie Lynn Hope; la bambina nasce nella città di Nassau, capitale delle Bahamas, dove Anna Nicole Smith aveva preso la residenza circa un anno prima. Per tutta la gravidanza la Smith non aveva rivelato l'identità del padre della piccola, ma dopo la sua nascita afferma di averla concepita con il suo avvocato, Howard K. Stern, suo difensore nella lunga causa per l'eredità.

Il 10 settembre, solo tre giorni dopo la nascita della piccola Dannie Lynn Hope, il primo figlio Daniel, di soli vent'anni (che era stato vicino alla madre durante le fasi del parto), muore in circostanze dubbie e a causa di abuso di alcool e droghe. Questo evento fa crollare la madre in una profonda depressione.

A circa sei mesi dalla morte del figlio, il giorno 8 febbraio 2007 viene trovata priva di sensi nella sua stanza del Hard Rock Cafè and Casino di Hollywood. Anna Nicole Smith muore durante il trasporto in ambulanza verso il Memorial Regional Hospital. Le circostanze rimangono avvolte nel mistero per qualche settimana, tanto che si pensa che la donna si sia voluta suicidare, oppure sia stata vittima di un complotto. Poi le autorità competenti dichiarano ufficialmente che la morte è avvenuta a causa di un collasso, in seguito all'uso eccessivo e contemporaneo di almeno nove sostanze diverse (compreso il metadone), da lei abitualmente assunte per combattere la depressione, l'insonnia e i dolori.

Gli ultimi particolari della storia dai risvolti pittoreschi e talvolta grotteschi di Anna Nicole Smith, riguardano la battaglia legale successiva alla sua scomparsa, per la paternità della figlia (unica erede) insieme a un'accesa vicenda giudiziaria tra Howard K. Stern e la madre Virginia per stabilire dove tumulare la salma della loro amata. Il discusso giudice Larry Seidling, alla fine dispone che avvenga l'imbalsamazione affermando: "La bellezza è stato un fattore importante della sua esistenza, è giusto che resti intatta, così come la sua dignità".

La salma oggi è presente nel cimitero di Nassau (Bahamas) ed è meta di pellegrinaggio di fan e curiosi.

In seguito del test di paternità è stato sancito che il padre biologico di Dannie Lynn Hope è il fotografo freelance Larry Birkhead, ex compagno ed amante di Anna Nicole tra il 2005 e il 2006.



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china46
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ANtoine Jean Baptiste Marie Roger de Saint-Exupéry, meglio conosciuto semplicemente come Antoine de Saint-Exupéry (Lione, 29 giugno 1900 – mar Tirreno, 31 luglio 1944), è stato uno scrittore e aviatore francese.

È conosciuto nel mondo per essere stato l'autore del famoso romanzo Il piccolo principe, tradotto in 250 lingue ma anche per i suoi racconti sul mondo dei primi voli aerei, tra i quali Volo di notte, Terra degli uomini e L'aviatore. Scrittore riconosciuto, vinse vari premi letterari durante la sua vita, in Francia come all'estero.
Durante la seconda guerra mondiale si arruolò nell'aeronautica militare francese e dopo l'armistizio nelle Forces aériennes françaises libres, dalla parte degli Alleati. La sua morte in volo, avvenuta sul finire della guerra, restò per molti anni misteriosa, finché nel 2004 venne localizzato e recuperato il relitto del suo aereo, colpito da un caccia tedesco nel mare antistante la costa marsigliese. Fu un pilota della Luftwaffe ad abbattere l'aereo. Il 29 giugno 2000, nel centenario della nascita, gli è stato intitolato l'aeroporto di Lione, fino a quel momento chiamato Lyon Satolas.



RO

buoanotte
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ROger ROcher (Champlost, 6 febbraio 1920 – Saint-Étienne, 29 marzo 1997) è stato un imprenditore
e dirigente sportivo francese, presidente del Saint-Étienne dal 1961 al 1982.
Dopo aver iniziato a lavorare come minatore[1], al termine della guerra ereditò l'azienda mineraria di famiglia e fondò una società calcistica destinata ai minatori di Saint-Étienne, intitolata Association sportive des petites mines[1]. Entrato nella dirigenza del Saint-Étienne nel 1957 per volere dell'allora presidente Pierre Guichard, ne assunse la presidenza il 17 aprile 1961.

Durante il suo periodo alla presidenza dei Verts Rocher effettuò degli investimenti che resero la squadra una delle protagoniste del campionato francese (in venti anni la squadra riuscì a vincere nove campionati e sei edizioni della Coppa di Francia) e del palcoscenico europeo (nel 1976 i Verts lottarono fino all'ultimo atto per la conquista della Coppa dei Campioni, venendo infine sconfitti dal Bayern Monaco), e contemporaneamente entrò in possesso di una delle principali aziende industriali francesi, la Manufrance, che per diverso tempo ha svolto la funzione di sponsor del Saint-Étienne[1].

Rocher fu costretto ad abbandonare la proprietà del Saint-Étienne in seguito ad uno scandalo finanziario emerso nel 1981 riguardante un giro di 20 milioni di franchi ottenuti in maniera illecita tra il 1977 e il 1981 per pagare gli stipendi ai giocatori[1]. Dal processo che ne seguì, nel 1991, Rocher fu condannato (assieme ad alcuni giocatori e all'allenatore della squadra) a tre anni di carcere (in seguito ridotti a uno per grazia presidenziale) e ad un'ammenda di 800.000 franchi[1]. È morto il 29 marzo 1997 all'età di 77 anni in seguito ad una lunga malattia.

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RObert MOog

Ingegnere statunitense, pioniere della musica elettronica, Robert Arthur Moog nasce a New York il giorno 23 maggio 1934. Conseguita la laurea in ingegneria elettronica presso l'università americana Columbia Bob Moog ha il merito di aver inventato nel 1963 uno dei primi sintetizzatori a tastiera, poi largamente utilizzato in campo musicale. La sua invenzione si basa sulle sonorità del "theremin", il primissimo strumento musicale elettronico di sempre, inventato nel 1919 dal fisico russo Lev Sergeevi#269; Termen (noto anche come Leon Theremin o Theremine).

A partire dalla fine degli anni '60 i sintetizzatori prodotti da Robert Moog erano i più apprezzati e diffusi: come spesso accade in campo industriale il nome stesso "Moog" è in breve tempo diventato sinonimo di sintetizzatore.

Il "Moog" è di fatto uno strumento che ha permesso ai musicisti di espandere la propria creatività verso sonorità nuove, tanto che è considerato una pietra miliare nella storia della musica rock.

I primi importanti contributi allo sviluppo del sintetizzatore arrivano da musicisti come Herbert Deutsch e Walter Carlos che aiutarono Bob nella progettazione. Di Walter Carlos fu il primo successo discografico (basato sulle notazioni classiche di Johann Sebastian Bach) suonato solamente ed interamente con il Moog: "Switched on Bach".

Sono innumerevoli i gruppi e le band che usarono il Moog ed il Minimoog. Uno dei gruppi che ne esaltarono le sonorità fu quello dei Tangerine Dream. Geniali interpreti di questo sintetizzatore sono considerati Keith Emerson e Rick Wakeman.

Robert Moog è morto ad Asheville, in Carolina del Nord, il giorno 21 agosto 2005 a causa di un tumore al cervello all'età di 71 anni.

Nel 2009 è uscito un disco intitolato "Switched on Bob": si tratta di un progetto musicale che vede la partecipazione di venti artisti che da tutto il mondo omaggiano Robert Moog, riconoscendo l'importanza della sua invenzione come padre dei moderni sintetizzatori elettronici.

Anche Google ha reso omaggio all'ingegnere americano il giorno 23 maggio 2012, ricordando la sua nascita con un Doodle dedicato a Moog e al sintetizzatore.







buon venerdì

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china46
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MOira ORfei, nome d'arte di Miranda Orfei (Codroipo, 21 dicembre 1931), è una circense e attrice italiana. Considerata la regina dell'arte circense italiana, è anche un'attrice e un personaggio televisivo popolare.
È nata a Codroipo, in provincia di Udine, il 21 dicembre del 1931 da una famiglia di remote origini sinti, dedita all'arte circense da diverse generazioni: il padre Riccardo Orfei, la madre Violetta Arata, i fratelli Paolo, giocoliere e acrobata di gran successo, e Mauro, abile acrobata alle biciclette. Con il tempo Moira è diventata il simbolo stesso del circo in Italia, portando con la forza e l'aiuto della famiglia il circo Orfei ad essere conosciuto ed apprezzato anche nel mondo. Il Circo di Moira Orfei vero e proprio è stato fondato nel 1960 e Moira ne ha calcato le scene come cavallerizza, trapezista, acrobata, domatrice di elefanti e addestratrice di colombe.
La sua immagine kitsch, specchio della sua personalità eccentrica ed esuberante, le fu consigliata da Dino De Laurentiis, che le suggerì anche di cambiare nome[1]. Da allora il volto di Moira è diventato come un'effigie dalle caratteristiche immutate: trucco pesante con occhi cerchiati dall'eyeliner, rossetto brillante, un neo accentuato sopra il labbro, capelli raccolti a mo' di turbante. Tappezzando di cartelloni con la sua foto le città nelle quali si ferma il suo circo, è diventata uno dei volti più riconosciuti in Italia.

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dany61
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OReste BilanCIa (Catania, 24 settembre 1881 – Roma, 31 ottobre 1945) è stato un attore,
doppiatore e attore teatrale italiano, attivo dall'epoca del cinema muto.
Ha partecipato a più di 100 film (molti dei quali girati alla Fert di Torino) nell'arco di 30 anni di attività nel mondo del cinema. Fu anche attore teatrale negli ultimi anni di attività, lavorando al fianco di attori come Anna Magnani[1]

In Italia durante gli anni 1929 e 1931 il doppiaggio fu proibito e si doveva eliminare il sonoro nei film, in quell'epoca per superare tale inconveniente si ricorsero a molti stratagemmi, fra i tanti gli attori Oreste Bilancia e Alberto Capozzi parteciparono ad uno dei più curiosi: venivano aggiunte delle scene e gli attori italiani raccontavano ciò che gli altri attori americani si erano detti poco prima

“La vita è ciò che ti accade mentre fai altri progetti” John Lennon
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Enza
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CImabue

Cenni di Pepe (Pepo), chiamato Cimabue forse per il forte orgoglio, nasce a Firenze nel 1240 ma la data non è certa come del resto la sua biografia e la relativa cronologia delle opere.

Inizia all'interno della bottega di Coppo di Marcovaldo.

Sua prima opera del 1265 è il crocifisso della chiesa di San Domenico in Arezzo.

Dal viaggio a Roma tra il 1270-75 risale l'elaborazione di uno stile personale che parte dalla reazione all'arte bizantineggiante, della maniera greca, diffusa in quel periodo a Firenze e in altre parti d'Italia.

Cimabue inserisce nelle sue opere alle figure idealizzate, ieratiche di stampo bizantino soggetti con umanità e emotività.

Opere importanti sono gli affreschi in Assisi eseguiti nel periodo 1277-1280, il crocifisso di Santa Croce, la Maestà del Louvre del 1280 circa e la Maestà di Santa Trinita eseguita tra il 1290 e il 1300.

Cimabue trascorre gli ultimi anni a Pisa dove muore nel 1302.




DI





buon sabato

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dany61
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DIego Sehnem Viana, conosciuto come Diego Viana (Feliz, 5 maggio 1983), è un calciatore brasiliano, attaccante dell'Avai.
RE

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Enza
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Inserito il - 31/01/2015 : 17:50:07  Mostra Profilo  Visita l'Homepage di Enza Invia a Enza un Messaggio Privato  Rispondi Quotando
REnato Curcio

Renato Curcio nasce a Monterotondo (Roma) il 23 settembre 1941. Nasce da una relazione extraconiugale tra la madre Jolanda Curcio, giovane ragazza pugliese emigrata a Roma, e Renato Zampa, fratello del noto regista cinematografico Luigi Zampa.

Vive un'infanzia difficile a causa dei lavori precari della madre. Viene presto segnato dalla morte dello zio Armando, operaio presso la Fiat, ucciso nel 1945 da una rappresaglia dell'RSI (Repubblica Sociale Italiana, nota popolarmente come Repubblica di Salò, denominazione assunta dal governo fascista instaurato nel territorio italiano occupato dai nazisti, e fondata da Mussolini nel 1943).

Renato trascorre la sua adolescenza tra Milano e Alberga, dove frequenta la militanza cattolica. Si diploma all'Istituto Galileo Galilei di Campochiesa, frazione di Albenga.

Nel 1962 si trasferisce a Trento e si iscrive alla Storica facoltà di sociologia, dalla quale qualche anno più tardi (1968) partiranno le note mobilitazioni studentesche. A Trento conosce Margherita "Mara" Cagol, la quale diventerà sua moglie. Nel 1967 fondano il gruppo di studio "Università Negativa": il gruppo svolge un'attività di analisi e formazione teorica attraverso lo studio e la rilettura di testi ignorati dai corsi universitari. Fra gli autori vi sono Che Guevara, Mao Tse-Tung, Herbert Marcuse, Cabral, Panzieri.

In questi anni matura il proprio "credo ideologico" all'interno delle lotte universitarie, aderendo ad alcuni piccoli gruppi di estrema sinistra. Per un certo periodo condivide la propria abitazione con Mauro Rostagno, personaggio di sinistra, colto e carismatico, che verrà anche soprannominato il "Che" di Trento.

Completerà tutti gli esami, poi per scelta politica, deciderà di non laurearsi.

Curcio, entrato a far parte della rivista di ispirazione marxista-leninista "Lavoro Politico", ha modo di esprimere opinioni distanti dalla lotta armata.

Il ripensamento sul tema della violenza arriva dopo (e con tutta probabilità anche causato da) gli scontri di Avola del 2 dicembre 1968: nell'occasione la polizia sparò sui braccianti uccidendone due e continuando a sparare senza sosta per 25 minuti.

All'inizio del mese di novembre del 1969 ci si trova in piena contestazione studentesca: Curcio partecipa all'ormai famoso Convegno di Chiavari presso l'hotel Stella Maris. Qui vengono gettate le basi per l'avvio della lotta armata in Italia, a cui prende parte anche un nucleo di appartenenti al Collettivo politico metropolitano di Milano. L'anno successivo vengono fondate le Brigate Rosse: è il mese di maggio del 1970 quando nel quartiere di Lorenteggio, a Milano, appaiono i primi volantini con la stella a cinque punte.

Curcio è alla guida delle BR insieme alla moglie Mara e ad Alberto Franceschini. La prima azione sovversiva avviene il 17 settembre 1970, quando il gruppo fa saltare in aria il garage di Giuseppe Leoni, dirigente dell'azienda SIT Siemens. SIT Siemens, Pirelli, Alfa Romeo sono le prime industrie dove il partito armato si insedia.

Nel 1974 Curcio viene arrestato. Grazie ad un'azione capeggiata da Mara, Curcio riesce ad evadere nel febbraio del 1975. Nell'estate dello stesso anno la moglie muore durante un conflitto a fuoco con le forze dell'ordine. Renato Curcio viene nuovamente arrestato all'inizio del 1976 (grazie all'infiltrazione all'interno delle BR di Silvano Girotto, passato poi alla storia come "Frate Mitra").

Con la morte di Mara e con la carcerazione dei leader Curcio e Franceschini, la direzione del movimento passò in mano ad esponenti della cosiddetta "ala militarista" capeggiata da Mario Moretti che porterà il gruppo in seno alla triste stagione degli omicidi e dei ferimenti che l'Italia conoscerà dalla seconda metà degli anni '70.

Sebbene Curcio non avesse mai teorizzato la violenza come spargimento di sangue, mai si è pentito delle sue scelte. Rimasto in carcere dal 1976 fino al 7 aprile del 1993, oggi è direttore editoriale nella cooperativa "Sensibili alle foglie", per la quale ha scritto libri sul tema del precariato sociale ("Il dominio flessibile", "Il consumatore lavorato" e "L'azienda totale").




LU

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lampaDINA e lampaDario
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LUkács György
(GY)



György Lukács
Budapest, 13 aprile 1885 –
Budapest, 4 giugno 1971
è stato un filosofo, scrittore e storico, critico letterario
ebreo ungherese.
Le riflessioni di Lukács si sono orientate a liberare il marxismo
dalle interpretazioni dogmatiche: il marxismo umanistico proposto
in Storia e coscienza di classe (1923) ha influenzato sia
gli esistenzialisti francesi sia la scuola di Francoforte.
Questa visione umanistica del marxismo affronta il problema
del metodo dialettico e dell'alienazione dell'uomo nella società
capitalistica.
Ugualmente influenti sono stati la sua identificazione della filosofia
nietzschana ed in generale della cultura cosiddetta irrazionalista
come matrice ideologica del fascismo europeo.

In opere come Saggi sul realismo (1936) ha elaborato una teoria
del realismo che poi avrebbe influenzato vasti settori dell'estetica
e della critica.
La sua formulazione di un sistema estetico marxista critica duramente
il controllo politico sull'arte e sui suoi interpreti.

Nato in una ricca famiglia ebrea da József (1855–1928) - direttore di banca,
appartenente alla piccola nobiltà - e Adél Wertheimer (1860–1917),
dopo il liceo frequentò la Facoltà di giurisprudenza dell'Università di Budapest,
appassionandosi di arte e in particolare di teatro,
fondando con altri studenti il teatro «Talia»,
ove venivano rappresentate produzioni contemporanee.

Laureatosi in legge nel 1906 e in filosofia nel 1909,
si trasferì a Berlino per seguire, con l'amico Ernst Bloch
le lezioni private di Simmel: si interessò al neocriticismo
e allo storicismo di Weber e di Dilthey, e a Heidelberg ascoltò,
dal 1912 al 1914, le lezioni di Windelband e di Rickert.
Anche lo studio di Kierkegaard fu importante per la formazione
culturale del giovane Lukács:
«negli ultimi anni dell'anteguerra a Heidelberg intendevo addirittura
occuparmi della sua critica a Hegel in un saggio monografico».

A questi anni risalgono i suoi primi scritti relativi all'estetica:
La forma drammatica (1909),
Metodologia della storia letteraria (1910),
Cultura estetica e, in tedesco,
Die Seele und die Formen (L'anima e le forme) (1911),
Storia dello sviluppo del dramma moderno (1912).

I primi scritti sull'estetica
Come scrisse lo stesso Lukács ripubblicando nel 1968 i suoi lavori
giovanili di storiografia letteraria,[la sua Storia dello sviluppo
del dramma moderno si opponeva alle teorie artistiche
dominanti nella Ungheria di inizio Novecento, che avevano un
prevalente orientamento positivistico, con l'eccezione
dell'«impressionismo soggettivistico» rappresentato dalla
rivista Nyugat (Occidente). Non ancora marxista, Lukács era allora
influenzato dalla filosofia e dalla sociologia di Simmel,
«il quale aveva tentato di inserire singoli risultati del marxismo
nella sociologia idealista, che a quell'epoca incominciava a svilupparsi
in Germania».

I saggi - sostenne poi lo stesso Lukács - «avevano un carattere
idealistico-borghese, in quanto in essi non si muoveva dai rapporti
diretti e reali tra la società e la letteratura, ma si cercava invece
di cogliere intellettualmente e realizzare una sintesi di
quelle scienze - sociologia ed estetica - che si occupano
di tali argomenti». Di qui, il carattere di astrattezza della tesi del libro,
secondo la quale il conflitto drammatico sarebbe una
«manifestazione ideologica della decadenza di classe»:
per quanto sia vero, secondo il Lukács maturo, che
«un dramma autentico nasce solo se nella realtà sociale le norme
morali valide, che si creano necessariamente nella società,
entrano tra loro in contrasto»…


Dina & Dario
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dany61
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GYrðir ELíasson (Reykjavík, 4 aprile 1961) è un poeta e scrittore islandese. Nato e vissuto in diverse località dell'Islanda settentrionale, vive oggi a Reykjavík con la moglie e tre figlie.

Ha scritto 10 volumi di poesia e 5 libri in prosa. In poesia si caratterizza per uno stile semplice, quasi infantile.

“La vita è ciò che ti accade mentre fai altri progetti” John Lennon
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Enza
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ELeonora Abbagnato


Nata a Palermo il 30 giugno 1978, Eleonora Abbagnato inizia giovanissima la sua carriera come ballerina: a soli 11 anni fa il suo esordio in tv ballano in un programma condotto da Pippo Baudo.

Successivamente coltiva la sua passione per il ballo studiando nelle più prestigiose scuole di danza francesi.

Audizioni, impegno e bravura le permettono di fare le sue prime tournée fino ad entrare definitivamente nel corpo di ballo dell'Opéra di Parigi. Qui, dal 1996 (appena diplomata) al 2001, fa una rapida carriera fino a diventare prima ballerina. Ha inoltre esordito come attrice nel 2006 nel film "Il 7 e l'8" di Salvatore Ficarra e Valentino Picone.

Nel 2009 partecipa come ospite in una delle serate del Festival di Sanremo 2009. Nel novembre dello stesso anno pubblica per Rizzoli la sua autobiografia "Un angelo sulle punte".

Il 13 giugno 2011 Eleonora Abbagnato si unisce in matrimonio con Federico Balzaretti, calciatore del Palermo e della Nazionale italiana. Nel gennaio del 2012 diventa mamma (aveva continuato a danzare fino al quinto mese di gravidanza): la figlia della coppia si chiama Julia.

Alla fine del mese di marzo del 2013 è nominata étoile dell'Opera di Parigi: è la prima volta per una danzatrice italiana nella storia di Palais Garnier.




GR


buona domenica

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dany61
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GRegorio PAltrinieri (Carpi, 5 settembre 1994) è un nuotatore italiano, specializzato negli 800 e nei 1500 metri stile libero.

Campione europeo dei 1500 metri a Debrecen nel 2012, campione europeo dei 1500 e degli 800 a Berlino nel 2014, nonché campione mondiale in vasca corta a Doha sulla distanza dei 1500 metri, ne detiene il record continentale.
l 25 maggio 2012 conquista la medaglia d'oro ai campionati europei nei 1500 stile libero e la medaglia d'argento negli 800 stile libero[1].

Il 3 agosto successivo esordisce ai Giochi olimpici di Londra vincendo la propria batteria dei 1500 stile libero con il tempo di 14'50"11, sua seconda migliore prestazione di sempre, e qualificandosi per la finale con il quarto tempo[2]. In finale si classifica al quinto posto, con 14'51"92[3]. A fine anno partecipa ai Mondiali in vasca corta di Istanbul dove giunge secondo nei 1500 metri ma, il 17 giugno 2013, gli viene assegnata la medaglia d'oro in seguito alla squalifica per doping del vincitore della gara Mads Glæsner[4]. Il 4 febbraio 2013 il Tribunale Arbitrale dello Sport revoca la squalifica, restituendo la medaglia d'oro a Glæsner.

Il 4 agosto 2013 vince la medaglia di bronzo ai Campionati del Mondo di Barcellona con il tempo di 14'45''37, nuovo record italiano della distanza[7]. Il 20 agosto 2014, in occasione degli Europei di Berlino vince la medaglia d'oro nei 1500 stile libero, stabilendo anche il nuovo record continentale in 14'39"93. Il precedente primato europeo (14'43"21) apparteneva al russo Jurij Prilukov che lo aveva stabilito durante le Olimpiadi di Pechino 2008. Due giorni più tardi il nuotatore di Carpi conquista la medaglia d'oro europea anche negli 800 stile libero.

Il 7 dicembre 2014 ai mondiali in vasca corta di Doha vince l'oro con il tempo di 14'16"10, segnando anche il nuovo record europeo[11], nonché la seconda migliore prestazione di sempre mai nuotata in vasca corta, dietro solamente al record del mondo di Grant Hackett[12][13] nuotato nel 2001 a Perth. Per Paltrinieri è inoltre il primo oro mondiale della carriera, a soli 20 anni.

“La vita è ciò che ti accade mentre fai altri progetti” John Lennon
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Enza
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Inserito il - 01/02/2015 : 17:53:00  Mostra Profilo  Visita l'Homepage di Enza Invia a Enza un Messaggio Privato  Rispondi Quotando
PAola Saluzzi

Paola Saluzzi, giornalista professionista e nota conduttrice TV, nasce a Roma il 21 maggio 1964.

Il suo esordio televisivo avviene nel 1987 nella redazione del programma di Sergio Zavoli "Viaggio intorno all'uomo", in onda su RaiUno.

Passa poi alla redazione sportiva di Telemontecarlo, rete sulla quale conduce per tre anni i telegiornali sportivi.

Nel 1992 è l'inviata speciale per le prestigiose Olimpiadi di Barcellona; sarà inoltre inviata per seguire l'"American's Cup" di vela e le "Colombiadi" a bordo dell'Amerigo Vespucci.

Nel 1995 passa nella grande famiglia di Mediaset, su ReteQuattro. Conduce un programma sul "Giro d'Italia", ma segue anche dei servizi sulla moda fino a collaborare con Alessandro Cecchi Paone nella trasmissione "Giorno per giorno".

Pochi anni più tardi torna in Rai: è l'inviata per la trasmissione "Made in Italy"; nel 1998 è la conduttrice di "Uno mattina estate", che seguirà anche nell'edizione 1999 accanto a Filippo Gaudenzi.

Discreta e positiva anche la sua interpretazione del personaggio di Claudia Sartor, giornalista televisiva e fidanzata dell'ispettore Giusti, nella fiction omonima di Sergio Martino.

Affianca Luca Giurato nella conduzione di "Unomattina". Durante la sua conduzione la trasmissione cresce passando da due a quattro ore di diretta e Paola Saluzzi sarà l'unica conduttrice nella storia del programma ad averlo firmato anche come autrice. La sua notorietà raggiunge i massimi livelli.

Nell'estate 1999 conduce la Settantesima edizione del "Premio Letterario Viareggio", evento culturale di blasonata importanza. Ad ottobre dello stesso anno conduce da Sanremo "Tutti pazzi per il musical", festival sui film musicali. Nel settembre 2000 presenta la trasmissione "Il primo giorno"; nel febbraio 2001 "Speciale Alta Moda Roma" e il "Premio Rodolfo Valentino 2001".

Da sempre legata ad eventi istituzionali, ha condotto nel settembre 2000 dal complesso del Vittoriano di Roma, il primo giorno di scuola, saluto del presidente della Repubblica Carlo Azeglio Ciampi alle scolaresche italiane.

Il 2 giugno 2001, nella giornata di commemorazione della nascita della Repubblica Italiana, ha condotto la manifestazione "Premio Italiani nel mondo", voluta dal ministro per gli italiani all'estero Mirko Tremaglia.

E' stata inviata in Kosovo e a Sarajevo per due puntate speciali in diretta di "Uno mattina", per le forze italiane di pace. Nella stagione 2002/2003 conduce "I fatti vostri" di Michele Guardì per RaiDue.

Nel 2004 Paola Saluzzi torna all'ambiente giornalistico sportivo conducendo "La grande giostra dei gol", per Rai International, trasmissione nella quale ogni settimana Paola ospita in studio un italiano che racconta la propria esperienza di vita fuori dai confini nazionali: storie destinate a far emergere le qualità professionali e umane dei nostri connazionali all'estero.

La sua professionalità colpisce il pubblico; il suo carattere è pacato e discreto, ma Paola Saluzzi sa essere anche sensuale ed intrigante.

Dal 2011 conduce su Cielo la trasmissione mattutina "Buongiorno Cielo". Presenta anche Sky TG 24 Pomeriggio, un programma di approfondimenti di attualità sulla piattaforma televisiva Sky dal lunedì al venerdi.




ED

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lampaDINA e lampaDario
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EDgAR Rosenberg
(AR)



http://news.google.com/newspapers?nid=2519&dat=19870817&id=DnJeAAAAIBAJ&sjid=umENAAAAIBAJ&pg=3482,2370292

Data di nascita: 1925, Bremerhaven, Germania
Data di morte: 14 agosto 1987, Filadelfia, Pennsylvania, Stati Uniti.
E' stato un produttore cinematografico e televisivo
ebreo americano di origine tedesca.
Era sposato con la comico americana Joan Rivers…
La loro figlia è Melissa Rivers.

Dina & Dario
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dany61
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ARrigo TAmassia (Poggio Rusco, 7 gennaio 1848 – Padova, 29 ottobre 1917) è stato un medico italiano.
Laureatosi in medicina all'Università di Pavia nel 1873, diventò assistente di Cesare Lombroso. Completò la sua formazione scientifica frequentando gli istituti di medicina legale delle Università di Berlino, Parigi e Vienna.

Tornato in Italia, nel 1876 divenne professore di medicina legale all'Università di Pavia, succedendo a Cesare Lombroso.

Nel 1883, venne chiamato alla direzione della cattedra di medicina legale dell'Università di Padova, incarico che mantenne fino alla morte. Dal 1889 al 1892 fu preside della facoltà di medicina e nel 1909 fu nominato senatore del regno.

Il merito maggiore di Arrigo Tamassia è stato quello di imprimere un indirizzo scientifico e sperimentale alla medicina legale, tanto che Gabriel Tourdes nel suo classico Traité de médecine légale théorique et pratique scrisse: "...le ricerche di Arrigo Tamassia gettano un vivo splendore sulla medicina legale italiana...".

I suoi contributi scientifici spaziano praticamente in tutti i campi della medicina legale, dalle asfisse, all'infanticidio, all'ematologia forense.

Particolarmente importanti sono stati i suoi contributi alla psicopatologia forense che influenzarono significativamente l'elaborazione del Codice Zanardelli.

Fu tra i fondatori della Rivista sperimentale di freniatria e medicina legale

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Enza
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TAyyip ERdogan

Recep Tayyip Erdogan nasce il 26 febbraio del 1954 a Istanbul, nel quartiere di Kasimpasa, figlio di una famiglia di origini georgiane. Dopo aver passato l'infanzia a Rize, dove il padre è membro della Guardia Costiera Turca, ritorna con la famiglia a Istanbul all'età di tredici anni. Da adolescente, vende limonate e semi di sesamo per strada per racimolare qualche spicciolo. Cresciuto in una famiglia musulmana, frequenta la scuola primaria Kasimpasa Piyale nel 1965, per poi diplomarsi presso la Scuola Superiore Religiosa Vocazionale (Imam Hatip) nel 1973. Studia, quindi, alla Scuola di Scienze Economiche e Commerciali di Aksaray, e nel tempo libero gioca a calcio a livello professionistico. Il 4 luglio del 1978 Erdogan sposa Emine Gulbaran, conosciuta in occasione di una conferenza, che gli darà quattro figli: Ahmet Burak, Esra, Necmeddin Bilal e Sumeyye. Intorno alla metà degli anni Settanta si avvicina alla carriera politica entrando a far parte dell'Unione Nazionale degli Studenti Turchi, un gruppo di azione anti-comunista.

Nel 1974, tra l'altro, scrive e interpreta il ruolo di protagonista nella commedia "Maskomya", che presenta il Giudasimo e il Comunismo come il male; due anni più tardi, invece, diventa il capo della sezione giovanile dell'Msp, il Partito di Salvezza Nazionale Islamista. Dopo gli avvenimenti del 1980, Erdogan segue la maggior parte dei seguaci di Necmettin Erbakan all'interno del Partito del Benessere. Diventato, nel 1984, presidente della sezione del partito nel distretto di Beyoglu, l'anno successivo ottiene la stessa carica a Istanbul. Nel 1991 viene eletto in Parlamento, mentre tre anni più tardi, nelle elezioni del 27 marzo del 1994, diventa sindaco di Istanbul, capitale economica e sociale della Turchia.

A dispetto dei timori di molti, che paventano l'imposizione di una legge islamica, Erdogan si rivela un leader pragmatico, impegnato a risolvere problemi concreti come il traffico, l'inquinamento e l'approvvigionamento di acqua: stabilisce la posa di centinaia di chilometri di nuove tubature, incoraggia il riciclaggio dei rifiuti e il passaggio al gas naturale. Migliora la viabilità della città con la costruzione di autostrade, viadotti e ponti, proibisce la vendita di alcol nelle strutture pubbliche, adotta misure anti-corruzione. Nel 1998, tuttavia, egli viene arrestato per aver pubblicamente declamato alcuni versi del poeta Ziya Gokalp (in cui tra l'altro si legge "Le moschee sono le nostre caserme"), venendo giudicato colpevole di incitamento all'odio.

Uscito dalla prigione, fonda l'Adalet ve Kalkinma Partisi (Akp), il Partito per la Giustizia e lo Sviluppo, partito islamico che si caratterizza per un'impronta più moderata rispetto ai suoi predecessori. Il partito vince le elezioni legislative andate in scena il 3 novembre del 2002, conquistando il 34.3 % delle preferenze: nato da pochissimo, è subito il partito più forte del Paese, e grazie al sistema elettorale proporzionale con sbarramento al 10 % ottiene una maggioranza parlamentare schiacciante, visto che solo un altro schieramento, il Partito Popolare Repubblicano, supera lo sbarramento.

Recep Tayyip Erdogan, quindi, forte della vittoria elettorale, viene riabilitato (fino alla fine del 2002, infatti, era rimasto escluso dal corpo elettorale a causa del periodo passato in carcere); dapprima sostiene l'elezione di Abdullah Gul, suo compagno di partito, a primo ministro; in seguito, conquistato - in virtù di un'elezione suppletiva - un seggio nella provincia di Siirt, riottiene i suoi diritti elettorali sia passivi che attivi, tramite anche un emendamento costituzionale, e il 14 marzo del 2003 diventa primo ministro del 59esimo governo della Turchia. Nel dicembre del 2008 suscita l'indignazione dell'opinione pubblica internazionale criticando la campagna sostenuta dagli intellettuali del suo Paese per il riconoscimento del genocidio degli Armeni (un milione e mezzo di morti durante la Prima Guerra Mondiale), sostenendo che i Turchi non commisero alcun crimine e sottolineando che per un Musulmano non è possibile commettere un genocidio.

Leader impegnato a favorire una cooperazione tra il proprio Paese e l'Unione Europea, Erdogan riceve il 26 ottobre del 2009 il titolo di Cavaliere di I Classe dell'Ordine del Pakistan. Nel 2011 torna all'ordine del giorno la questione armena, con il premier che ordina l'abbattimento del monumento che testimonia l'amicizia turco-armena a Kers, che rappresentava una metafora del riavvicinamento tra i due Paesi: Erdogan si giustifica dicendo che il monumento è troppo vicino alla tomba di un dotto islamico dell'XI secolo, e che la sua ombra rovina la visuale di quel posto.

A dispetto di questi punti oscuri, comunque, il premierato di Erdogan propone anche avvenimenti positivi: l'aumento demografico e il ringiovanimento del Paese subiscono un'accelerata sotto la sua leadership, e nel 2010 la popolazione turca sfiora i 78 milioni di abitanti.

Nel mese di giugno del 2013 deve fare i conti con le proteste di parte della popolazione più giovane, che scende in piazza per manifestare contro il suo autoritarismo: le proteste prendono il via da un sit-in a Istanbul in difesa di un parco, e si allargano ogni giorno di più dopo la violenza reazione della polizia e il lancio di gas lacrimogeni. Un clima di violenza si espande in tutto il Paese, e grazie ai social network (considerati dal premier "una minaccia per la società") la notizia e le immagini si diffondono rapidamente in tutto il mondo: quando Erdogan lascia la Turchia per visitare il Marocco, riceve una fredda accoglienza, a testimonianza di come la reazione delle forze di polizia turche non sia stata vista di buon occhio a livello internazionale.


in poche parole è uno stronzo






buona settimana

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dany61
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ERmete REalacci (Sora, 1º maggio 1955) è un ambientalista e politico italiano, presidente onorario di Legambiente ed esponente del Partito DeFiglio di insegnanti, ha vissuto fino a undici anni a San Giovanni Incarico, poi a Formia dove ha partecipato, nei primi anni '70, al Movimento di Animazione Cristiana (MAC). Dopo la maturità classica ha lavorato come pubblicista. Dal 1987 al 2003, è stato presidente di Legambiente, divenendo uno dei maggiori esponenti dell'ambientalismo italiano. È stato presidente dell'AIES (Associazione Interparlamentare per il commercio Equo e Solidale) e tra i fondatori del Kyoto club, unione di varie istituzioni e imprese impegnate per la riduzione dei gas-serra. Con lo scopo di promuovere la soft-economy e di creare una lobby di realtà che rappresentino la qualità italiana, ha fondato Symbola - la Fondazione per le qualità italiane, di cui è Presidente.

Alle elezioni politiche del 2001 è stato eletto deputato dell'Ulivo nella circoscrizione XII (Toscana), collegio di Pisa. Nel 2006 è stato eletto in Toscana sempre come deputato dell'Ulivo. Ha fatto parte dell'esecutivo de La Margherita e ne è stato responsabile del Dipartimento qualità e territorio. Nella XV Legislatura ha ricoperto la carica di Presidente dell'VIII Commissione della Camera dei deputati, Ambiente, Territorio e Lavori Pubblici. Attualmente è membro della direzione del Partito Democratico e Responsabile Green economy del PD.

Nominato Responsabile Comunicazione nella Segreteria nazionale del PD dal Segretario Walter Veltroni.

Durante la Segreteria nazionale del PD di Dario Franceschini è stato Responsabile Ambiente del Partito Democratico e sotto la segreteria di Veltroni è stato Ministro dell’Ambiente del Governo Ombra del PD. Ha guidato fin dai primi anni Legambiente, di cui è tuttora presidente onorario, facendone l'associazione ambientalista italiana più diffusa e radicata sul territorio. Molte le battaglie condotte in questi anni: dalla difesa dell’ambiente inteso come intreccio inimitabile di natura, cultura, coesione sociale, creatività e punto di forza di tutte le risorse italiane più preziose - il paesaggio, i beni culturali, il turismo di qualità, il made in Italy - alla difesa delle produzioni agroalimentari, alle iniziative dirette a liberare le città dall’inquinamento, dal traffico e dall’abusivismo edilizio, fino alla lotta alle ecomafie.

Sugli stessi temi il suo impegno in Parlamento: dalla valorizzazione dei piccoli comuni alla difesa del made in Italy, dal volontariato alla responsabilità sociale d’impresa; dalla lotta ai mutamenti climatici all’impegno per l’attuazione del Protocollo di Kyoto. Per dare voce e forza ai tanti talenti italiani, come risorsa del futuro per il nostro Paese, oltre a presiedere Symbola, ha scritto insieme ad Antonio Cianciullo il libro “Soft Economy” e nel 2012 per Chiarelettere il libro “Green Italy – Perché ce la possiamo fare”.

Di seguito alcune proposte di Legge promosse come primo firmatario da Realacci in Parlamento: "Misure per il sostegno e la valorizzazione dei comuni con popolazione pari o inferiore a 5.000 abitanti nonché dei comuni compresi nelle aree naturali protette (A.C.54)"; "Istituzione del Sistema nazionale delle agenzie ambientali e disciplina dell'Agenzia per la protezione dell'ambiente e per i servizi tecnici (A.C.55)"; "Disposizioni per la promozione e lo sviluppo della responsabilità sociale delle imprese (A.C.59)"; "Disposizioni per la prevenzione e il trattamento dell'endometriosi (A.C.62)"; "Modifiche all'articolo 67 della legge 26 luglio 1975, n. 354, in materia di visite agli istituti penitenziari (A.C.1188)"; "Norme per la valorizzazione dei prodotti alimentari provenienti da filiera corta a chilometro zero e di qualità (A.C.1481)"; "Disposizioni per la promozione, il sostegno e la valorizzazione delle manifestazioni dei giochi storici (A.C.3461)"; "Disposizioni per assicurare la qualità, l'informazione del consumatore sull'origine e il corretto funzionamento del mercato degli oli di oliva vergini (A.C.5078)"; "Disposizioni concernenti la ricognizione e la demolizione degli immobili costruiti abusivamente, le sanzioni penali e i procedimenti di sanatoria, nonché disciplina dell'attività dell'Osservatorio nazionale sull'abusivismo edilizio (A.C.5588)".

Alle Elezioni politiche italiane del 2013 è stato rieletto alla Camera dei Deputati per il PD nella circoscrizione Lombardia II ed è stato in seguito nominato Presidente della Commissione Ambiente. Fa parte della corrente del PD dei cosiddetti Ecologisti Democratici ma è anche vicino a Matteo Renzi. Dal 7 maggio 2013 è presidente della VIII Commissione permanente Ambiente, Territorio e Lavori Pubblici della Camera dei Deputati.

Il 20 settembre 2014 è presente a Roma in una manifestazione per parlare di ambiente invitato dal Grande Oriente d'Italia[1].

Il 15 ottobre 2014 Greenpeace, Legambiente e WWF lo criticano aspramente sulla questione del decreto Sblocca Italia in quanto presidente della commissione Ambiente e componente emerito di Legambiente.mocratico.

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Enza
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REiser PAul

Paul Reiser (New York, 30 marzo 1957) è un comico, attore e scrittore statunitense.

Nato da una famiglia ebrea, Reiser frequentò la East Side Hebrew Institute a Manhattan e prese il diploma alla Stuyvesant High School a New York.[1] Si laureò alla Binghamton University, dove si specializzò in musica (piano, composizioni). Fu attivo in produzioni teatrali e fondò "The Little Theater That Could", un'organizzazione della compagnia teatrale al Hinman College. Fu più tardi rinominato Hinman Production Company. Reiser ricevette la sua "chiamata" quando a New York recitò in club di commedia durante le pause universitarie estive.

Dopo aver dimostrato le sue abilità di comico a New York City, Un importante ruolo per l'attore fu quello nel film del 1982 A cena con gli amici, un film di Barry Levinson. Il personaggio di Reiser, Modell, gli fece guadagnare l'attenzione di Hollywood, che notò le sue capacità. Il film aiutò anche altri attori che recitavano con lui a far carriera, attori come Kevin Bacon, Steve Guttenberg, e Mickey Rourke. Proseguì col suo successo recitando la parte di un detective in Un piedipiatti a Beverly Hills, un ruolo che riprese poi nel sequel. Reiser ebbe anche ruoli nel film di James Cameron del 1986 Aliens - Scontro finale, in Bella, bionda... e dice sempre sì (1991), e nella commedia Mariti imperfetti (1995).

Paul recitò per altri due anni in televisione nel ruolo di uno dei due possibili padri di una ragazzina nella sitcom My Two Dads, e successivamente ricevette grande fama nel Nord America grazie al ruolo di Paul Buchman nella popolare sitcom Innamorati pazzi (Mad About You), in cui Helen Hunt recitò assieme a lui la parte di sua moglie. Per il suo lavoro in Innamorati pazzi, Reiser ricevette delle nomination: Emmy, un Golden Globe, un "American Comedy Award", e un "Screen Actors Guild award". Nella stagione finale dello show, lui e Hunt furono pagati con 1 milione di dollari ad episodio.[2] Nel 2001, Reiser ebbe il ruolo drammatico di un uomo che non spera più di ritrovare la madre biologica dopo aver scoperto di avere una grave malattia nel film My Beautiful Son.

Reiser ha anche scritto due libri, Couplehood e Babyhood, entrambi apparsi nella lista dei bestseller del New York Times.




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china46
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Inserito il - 02/02/2015 : 20:06:08  Mostra Profilo  Visita l'Homepage di china46 Invia a china46 un Messaggio Privato  Rispondi Quotando
PAola LUcia Caruso, conosciuta anche come la Bonas (Catanzaro, 17 gennaio 1985), è un personaggio televisivo, conduttrice televisiva e cavallerizza italiana.
Amante degli animali, inizia fin da piccola ad avvicinarsi al mondo dell'equitazione. Diviene una cavallerizza professionista, e oltre a fare l'insegnante di equitazione, sostiene anche gare a livello nazionale ed internazionale[2].
Ha lavorato per vari anni come ragazza immagine del Billionaire[3]. Nel 2003 è stata pre-finalista a Miss Italia 2003 con la fascia di Miss Moda Mare Triumph Calabria
Prende parte alla stagione 2006-2007 di Uomini e donne, programma di Canale 5 condotto da Maria De Filippi[3]. In questo periodo inoltre si laurea alla triennale in giurisprudenza (Scienze Giuridiche)[2].
Nel 2007 ha condotto per Retecapri Quiz Show e Quiz Night[4]; nello stesso anno ha preso parte al programma Sexy Car Wash su FX, programma condotto da Marco Balestri incentrato sul maschilismo ironico che ha riproposto il binomio donne e motori[3]. Sempre nel 2007 ha preso parte a Scorie programma televisivo di Rai 2 condotto da Nicola Savino[3]. In questo periodo prende parte anche a Buona Domenica dove supera alcune prove per diventare inviata del Grande Fratello.[3]
Tra il 2007 e il 2008 prende parte al programma di Italia 1 Talent 1 condotto da Tommy Vee e Ciccio Valenti[3]; in questi anni è, inoltre, nel cast di Artù, programma comico di Rai 2 condotto da Gene Gnocchi[5]. Sempre nel 2008 partecipa alle selezioni di Veline.
Dal 2011 ricopre il ruolo della "Bonas" ad Avanti un altro!, programma preserale di Canale 5 condotto da Paolo Bonolis con la partecipazione di Luca Laurenti.

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dany61
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Inserito il - 02/02/2015 : 20:47:17  Mostra Profilo  Visita l'Homepage di dany61 Invia a dany61 un Messaggio Privato  Rispondi Quotando
LUca Negosanti (Cesena, 5 dicembre 1986) è un thaiboxer italiano. Attualmente è detentore di due titoli: Campione Italiano Professionisti K-1 nella categoria -64,500 kg e Campione Europeo Professionisti Muay Thai Full Rules nella categoria 62,300 kg
All'età di 23 anni inizia a praticare la muay thai presso la scuola del maestro cesenate Igor Ronchi, la Pro Fighting Cesena, dove si allena ancora. Esordisce nei classe N con una vittoria dopo soli sei mesi di allenamento.
Per Luca Negosanti il 2010 è stato l'anno della rivelazione. Nel fight contest "Fight Never End 2", ideato ed organizzato dal maestro Ronchi, dell'11 dicembre al Carisport di Cesena vince il titolo di campione italiano di muay thai full rules contro il romano Edoardo Tocci per KO: il colpo fatale al capitolino è una gomitata al volto che lo apre, costringendo il medico ad intervenire e l'arbitro a dichiarare la fine del match con la vittoria del borellese. Il 30 gennaio 2011 a Catanzaro, Negosanti vince ai punti il suo secondo titolo italiano, questa volta nella disciplina K-1 contro Antonio Gualtieri del Team Morace. Il 2011 è l'anno della conferma perché sempre al Carisport di Cesena, durante "Fight Never End 3" del 5 novembre, Negosanti vince il titolo europeo WAKO Pro di muay thai full rules contro il campione portoghese Pedro 'Kol' De Almeida: ancora una volta è una gomitata a chiudere l'incontro, dopo poco più di un minuto, sancendo il successo dell'atleta cesenate. Il talento borellese, a causa di un problema al piede accusato nell'incontro contro Gualtieri e ripresentatosi dopo la vittoria con De Almeida, è costretto a saltare le selezioni per Yokkao Extreme, per dedicarsi unicamente all'allenamento e alla preparazione dei prossimi incontri assieme al maestro Igor Ronchi.

CA

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lampaDINA e lampaDario
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china46 ha scritto:

PAola LUcia Caruso, conosciuta anche come la Bonas (Catanzaro, 17 gennaio 1985), è un personaggio televisivo, conduttrice televisiva e cavallerizza italiana.
Amante degli animali, inizia fin da piccola ad avvicinarsi al mondo dell'equitazione. Diviene una cavallerizza professionista, e oltre a fare l'insegnante di equitazione, sostiene anche gare a livello nazionale ed internazionale[2].
Ha lavorato per vari anni come ragazza immagine del Billionaire[3]. Nel 2003 è stata pre-finalista a Miss Italia 2003 con la fascia di Miss Moda Mare Triumph Calabria
Prende parte alla stagione 2006-2007 di Uomini e donne, programma di Canale 5 condotto da Maria De Filippi[3]. In questo periodo inoltre si laurea alla triennale in giurisprudenza (Scienze Giuridiche)[2].
Nel 2007 ha condotto per Retecapri Quiz Show e Quiz Night[4]; nello stesso anno ha preso parte al programma Sexy Car Wash su FX, programma condotto da Marco Balestri incentrato sul maschilismo ironico che ha riproposto il binomio donne e motori[3]. Sempre nel 2007 ha preso parte a Scorie programma televisivo di Rai 2 condotto da Nicola Savino[3]. In questo periodo prende parte anche a Buona Domenica dove supera alcune prove per diventare inviata del Grande Fratello.[3]
Tra il 2007 e il 2008 prende parte al programma di Italia 1 Talent 1 condotto da Tommy Vee e Ciccio Valenti[3]; in questi anni è, inoltre, nel cast di Artù, programma comico di Rai 2 condotto da Gene Gnocchi[5]. Sempre nel 2008 partecipa alle selezioni di Veline.
Dal 2011 ricopre il ruolo della "Bonas" ad Avanti un altro!, programma preserale di Canale 5 condotto da Paolo Bonolis con la partecipazione di Luca Laurenti.






Dina & Dario
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Enza
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CArl Barks

Carl Barks è nato il 27 marzo del 1901 in una fattoria nei pressi di Merrill, Oregon, una minuscola cittadina al confine con la California. Carl è un giovane solitario, carattere parzialmente dovuto alla posizione isolata della sua casa e alla sordità parziale che lo afflisse in quegli anni.

La tendenza ad isolarsi e ad evitare il più possibile il contatto con gli altri lo porta fin da subito ad interessarsi al disegno, chiudendosi per ore nella sua stanzetta ad effettuare scarabocchi o quelli che potremmo definire, forse un pò impropriamente, "studi" artistici.

Nel Dicembre 1918 la famiglia Barks, in seguito ad un incidente che distrusse la loro abitazione, tentarono la sorte emigrando dall'Oregon. Il carattere di Carl intanto, fortunatamente va maturando, approdando col tempo ad una discreta sicurezza in se stesso. Eccolo allora affrontare i lavori più disparati, pur di mantenersi, come nella migliore tradizione dell'"american way of life". Fa il cowboy, il maniscalco e il fabbro ma nel frattempo non abbandona il disegno, sua autentica aspirazione. Le sue prime prove furono pubblicate negli anni Venti da una rivista canadese (la "Calgary Eye-Opener"), mentre, nel 1935, viene assunto da Disney, che aveva creato da un anno il personaggio di Donald Duck, conosciuto da noi come Paperino.

Lavorando intensamente alla Disney, Barks di lì a pochi anni sarebbe diventato noto proprio come "The Duck Man", l'uomo dei paperi. Questo straordinario disegnatore, infatti, diede a Paperino un nuovo aspetto e una personalità molto caratterizzata, buffonesca e irascibile insieme. Fiumi di inchiostro sono stati spesi per inquadrare Paperino, visto di volta in volta come l'americano medio o il prototipo di un certo tipo di personaggio della società di oggi. Non resta che rifarsi alle parole dello stesso Barks, che in una sua dichiarazione disse: "Non c'è una persona negli Stati Uniti che non possa identificarsi con lui. E' come tutti e fa gli errori che fanno tutti".

A questo, si aggiunga che Barks donò al celebre papero anche uno spirito avventuroso e a suo modo indomito, che lo porta così a viaggiare e a esplorare il mondo, affrontando mille avventure. Incurante poi della realtà o della verosimiglianza storica, spesso le avventure di Paperino venivano collocate in diverse epoche della storia e della mitologia, arricchendo in questo modo la gamma delle sue possibilità narrative.

Nel 1947 un altro colpo di genio: inventa Zio Paperone, il ricchissimo zio di Paperino, capace di sfruttarlo e di vessarlo in mille maniere diverse. In seguito allo strepitoso successo che le storie disneyane ottenevano, e all'apprezzamento che anche le "aggiunte" e i nuovi personaggi generavano nel pubblico, con il tempo la famiglia dei paperi si allargò sempre di più, dando modo alla strepitosa creatività di Barks di sfogarsi. I lettori impararono dunque a familiarizzare con personaggi poi entrati per sempre nell'immaginario collettivo come Qui, Quo e Qua o come l'odioso cugino Gastone Paperone; oppure, pescando dalla vasta galleria disneyana, come l'inventore Archimede Pitagorico o Amelia la fattucchiera che vive sul Vesuvio e ha come unico scopo il furto della moneta portafortuna che Zio Paperone custodisce religiosamente e così via.

Nel 1973 decide di lasciare l'attività di disegnatore e sceneggiatore professionista e di dedicarsi alla pittura a olio. Malgrado tutto, però, non riesce completamente ad allontanarsi emotivamente da ciò che, nel bene o nel male, ha condizionato la sua vita. I suoi quadri si popolano di paperi, quasi come se volesse "innalzarli" nella considerazione del pubblico e donargli una versione "nobile".

Muore il 25 agosto 2000 per leucemia nella sua casa a Grants Pass, nell'Oregon, alla bella età di 99 anni. Lascia un erede riconosciuto, Don Rosa, fedele all'inconfondibile tratto del Maestro.





AR



buondì

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dany61
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Inserito il - 03/02/2015 : 14:57:46  Mostra Profilo  Visita l'Homepage di dany61 Invia a dany61 un Messaggio Privato  Rispondi Quotando
ARtemide di Bana-MIghdall è una super eroina Amazzone immaginaria,
un personaggio dei fumetti pubblicati dalla DC Comics.
Debuttò in Wonder Woman vol. 2 n. 90 (settembre 1994),
e fu creata dallo scrittore William Messner-Loebs e dall'artista Mike Deodato

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