paris
Utente Master
Regione: Lazio
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Inserito il - 07/08/2013 : 14:23:04
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http://www.superabile.it/web/it/CANALI_TEMATICI/Salute_e_Ricerca/In_ricerca/info1408028161.html
PU? PARTIRE DALL'INTESTINO UNA DIFESA EFFICACE CONTRO LA SCLEROSI MULTIPLA Indicazioni promettenti da una ricerca innovativa sulla malattia realizzata dall'Imperial College di Londra in collaborazione con la Fondazione Santa Lucia di Roma. Studio pubblicato sulla rivista "Brain"
ROMA - Nonostante le cause della sclerosi multipla non siano ancora chiare, la comunit? scientifica ? concorde: sono le stesse cellule del sangue che ci proteggono dalle infezioni e dai tumori a confondersi e ad aggredire il tessuto nervoso, portando alla distruzione del sistema di trasmissione degli impulsi nervosi, e quindi ai sintomi neurologici. Queste cellule costituiscono la grande famiglia dei globuli bianchi, composta da sottopopolazioni cellulari con funzioni molto diverse. Il mantenimento del nostro stato di salute richiede la cooperazione di tutti gli organi del corpo, e anche i microbi che abitano l'intestino, ricoprendolo in ogni microscopica piega, partecipano di questo sforzo comune. I globuli bianchi tengono a bada l'universo di batteri, funghi, e virus intestinali (chiamati nel loro complesso "microbiota"), e in condizioni di equilibrio i benefici che scaturiscono da questa convivenza sono una delle fondamenta dello stato di salute. Tuttavia, il microbiota non ? innocuo, e cambiamenti nella composizione delle specie batteriche o fungine, dovute ad esempio all'uso di antibiotici o a una dieta ricca di grassi animali e povera in fibre, possono portare al sopravvento di organismi dannosi, che stimolando oltremodo i globuli bianchi li inducono a un'attivazione inappropriata che pu? "confonderli" e portare alle malattie autoimmuni, anche in organi distanti dall'intestino come il cervello. Tra le sottopopolazioni di globuli bianchi impegnate nel controllo del microbiota ci sono le cellule Mait (Mucosal Associated Invariant T cells), dotate di potenti munizioni immunologiche che se dirette contro tessuti dell'organismo ne possono determinare la distruzione. In alcuni casi di sclerosi multipla particolarmente aggressiva ? stato effettuato con successo il trapianto di cellule staminali emopoietiche, lo stesso trattamento utilizzato per i pazienti con leucemia.
L'idea ? di sradicare le cellule autoreattive e di azzerare il sistema immunitario, per poi ricostituirlo ex novo con cellule staminali dal midollo osseo del paziente stesso. Questo nuovo studio - i cui risultati sono stati pubblicati sulla prestigiosa rivista Brain - ? stato ideato e coordinato dal professor Paolo Muraro, dell'Imperial College di Londra, per studiare le risposte immunitarie prima e dopo il trapianto di midollo osseo in un gruppo di pazienti che non avevano risposto alle terapie convenzionali. Ma c'? anche il contributo italiano: Daniela Angelini e Luca Battistini, coordinatore del Laboratorio di Neuroimmunologia della Fondazione Santa Lucia Irccs, hanno effettuato parte degli studi mediante la metodica della "citofluorimetria policromatica", dimostrando che le cellule Mait spariscono dal sangue dei pazienti, particolarmente di quelli che ricavano maggiori benefici dal trapianto. Questi risultati - spiegano i ricercatori - rivelano il coinvolgimento delle cellule Mait, e quindi del microbiota, nella disfunzione del sistema immunitario alla base della sclerosi multipla. Negli ultimi anni si parla spesso di probiotici e di "salute dell'intestino", e la possibilit? di ristabilire l'equilibrio immunologico agendo ad esempio sulla dieta e sulla composizione del microbiota rappresenta un approccio terapeutico accessibile.
(7 agosto 2013)
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