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 Metodi di cura e terapie per la SM
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giuly
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Regione: Lombardia
Prov.: Cremona
Città: CREMONA


1889 Messaggi

Inserito il - 30/10/2013 : 09:27:51  Mostra Profilo  Visita l'Homepage di giuly  Clicca per vedere l'indirizzo MSN di giuly  Invia a giuly un messaggio Yahoo! Invia a giuly un Messaggio Privato  Rispondi Quotando
Una nuova speranza per i malati di sclerosi multipla di Maria Antonietta Cerone
Ingannare il sistema immunitario per bloccare la distruzione della mielina nei pazienti affetti da
sclerosi multipla. È questo il nuovo approccio terapeutico proposto da uno studio condotto dalla
Northwestern's Feinberg School negli Stati Uniti, l'University Hospital di Zurigo e l'University
Medical Center Hamburg-Eppendorf in Germania, pubblicato su Science Translational Medicine.
Secondo gli autori è possibile bloccare la reazione autoimmune alla base della malattia "resettando"
il sistema immunitario, ovvero facendo in modo che riconosca la mielina come elemento non
estraneo e sviluppi quindi tolleranza. Il trial clinico di fase I (Etims trial) condotto su nove pazienti
ha, infatti, dimostrato che questo trattamento è sicuro e ben tollerato e riduce in maniera marcata la
reattività del sistema immunitario alla mielina, senza alterare la normale risposta ad altri antigeni.
La sclerosi multipla (Sm) colpisce circa tre milioni di persone nel mondo, con circa 68000 casi solo
in Italia è causata da una reazione autoimmune contro la mielina, la proteina che riveste i neuroni
del sistema nervoso centrale, causando così l'interruzione della trasmissione degli impulsi nervosi.
La maggior parte delle terapie attuali sopprimono le funzioni immunitarie in modo da ridurre gli
effetti degenerativi della patologia, ma sono spesso associate a un'aumentata suscettibilità alle
infezioni e rischio di tumore. Il nuovo trattamento proposto da Stephen Miller, Roland Martin e
Mireia Sospedra, co-responsabili dello studio, si basa su una strategia diversa, ossia di induzione
della "tolleranza" alla mielina. In pratica in questo processo - usato con successo in vari modelli
animali di malattie auto-immuni - il sistema immunitario viene esposto alla mielina presentata da
cellule opportunamente preparate in laboratorio e "impara" a riconoscerla come elemento non
estraneo e non pericoloso. Nel loro studio i ricercatori hanno prelevato le cellule mononucleate del
sangue periferico (Pbmc), ossia linfociti, monociti e macrofagi, da nove pazienti affetti da Sm.
Utilizzando una tecnica sviluppata nei laboratori tedeschi le hanno quindi processate in vitro,
attaccando sulla loro superficie sette peptidi derivati dalla mielina considerati gli epitopi (la parte
degli antigeni che si legano agli anticorpi) più immunogenici nella Sm e le hanno reiniettate nei
pazienti in quantità diverse fino a un massimo di tre miliardi. L'induzione della tolleranza
dipenderebbe dal fatto che, come osservato negli animali, una volta raggiunta la milza, le Pbmc
"modificate" vengono fagocitate dalle cellule dendritiche che prensentano l'antigene e stimolano la
produzione di fattori, come l'interleuchina 10, necessari per bloccare la reazione autoimmune. I
risultati dell'Etims trial, sebbene preliminari dato il numero limitato di pazienti, hanno dimostrato
che questo tipo di trattamento è sicuro e ben tollerato con effetti avversi abbastanza contenuti e
controllabili. Durante i sei mesi di follow-up, in cui i pazienti sono stati monitorati tramite
risonanza magnetica, esami di laboratorio, test di immunoreattività e test neurologici, non hanno
mostrato peggioramenti o avuto recidive della malattia e le loro abilità cognitive sono rimaste
stabili. Inoltre negli individui cui era stata somministrata la dose più alta di Pbmc si osservava una
forte riduzione di reattività alla mielina, con una diminuzione delle cellule T reattive e un aumento
di quelle regolatorie responsabili dei fenomeni di tolleranza, mentre la risposta ad altri agenti
infettivi, come ad esempio il tetano, non veniva influenzata. "La fase successiva della
sperimentazione - spiega Miller - prevede un trial clinico di fase II per verificare l'efficacia del
nuovo trattamento nel bloccare la progressione della malattia. L'obiettivo è quello di intervenire
nelle fasi iniziali della Sm, prima che il danno mielinico sia troppo esteso e difficile da riparare".
Inoltre la possibilità di "resettare" la risposta immunitaria agli autoantigeni (quelli propri del corpo)
potrebbe avere molte applicazioni terapeutiche non solo per il trattamento della Sm ma anche di
altre malattie autoimmuni, come il diabete di tipo 1, le allergie alimentari e altre patologie, come
l'asma per esempio.
GALILEONET.IT
06/06/2013

e questo è il link http://www.galileonet.it/articles/51b03461a5717a1c4b000281


Modificato da - giuly in Data 30/10/2013 09:34:48

MoFo
Utente Medio



436 Messaggi

Inserito il - 30/10/2013 : 16:33:51  Mostra Profilo  Visita l'Homepage di MoFo Invia a MoFo un Messaggio Privato  Rispondi Quotando
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