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 un vaccino italiano contro la sclerosi multipla
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paris
Utente Master


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Città: Roma


14350 Messaggi

Inserito il - 10/12/2013 : 15:07:04  Mostra Profilo  Visita l'Homepage di paris Invia a paris un Messaggio Privato  Rispondi Quotando

http://www.corriere.it/salute/neuroscienze/13_dicembre_10/vaccino-italiano-contro-sclerosi-multipla-e1571af8-619f-11e3-9835-2b4fbcb116d9.shtml


Un vaccino italiano contro la sclerosi multipla
Si basa sul bacillo di Calmette-Guerin attenuato, già usato in altre parti del mondo per prevenire la tubercolosi

Un vaccino da somministrare quando si manifestano i primi sintomi della sclerosi multipla potrebbe prevenire lo sviluppo della malattia in una quota consistente di pazienti. Il preparato si basa su una vecchia conoscenza dell’immunologia: il bacillo di Calmette-Guerin attenuato, già usato in altre parti del mondo per prevenire la tubercolosi.
A proporne l’impiego anche per la sclerosi multipla, malattia autoimmune del sistema nervoso, che colpisce 68mila italiani, è uno studio dell’Università La Sapienza e del Centro neurologico per le terapie sperimentali di Roma, finanziato dall’Associazione italiana sclerosi multipla.

LO STUDIO - La ricerca, pubblicata sulla rivista Neurology, ha preso in esame 73 soggetti che avevano avuto un primo episodio della malattia, che si era manifestato con disturbi visivi, difficoltà nei movimenti o altri sintomi, associati ad almeno due lesioni nel cervello rilevabili con la risonanza magnetica, indicative del processo patologico. Metà di loro è stata vaccinata prima di seguire le normali terapie prescritte dai medici in questi casi; l’altra metà si è invece sottoposta alle cure, senza però effettuare la vaccinazione. «Già sei mesi dopo, le lesioni caratteristiche della sclerosi multipla erano in media sette nei pazienti non vaccinati e tre nei vaccinati - spiega Giovanni Ristori, primo firmatario dello studio -. E a 18 mesi dall’inoculazione, il numero era addirittura diminuito rispetto al momento dell’ingresso nello studio, mentre continuava ad aumentare fra chi non era stato immunizzato. Infine, dopo cinque anni, il 58 per cento dei vaccinati era libero dalla malattia, contro il 30 per cento dei non vaccinati».

MALATTIA COMPLESSA - Quest’ultimo dato è sovrapponibile a quelli rilevati anche al di fuori della sperimentazione romana, a distanza di anni da un primo episodio di sclerosi multipla. La malattia, infatti, è piuttosto complessa nel decorso e nelle manifestazioni, e non sempre a un primo esordio fa poi seguito un vero e proprio sviluppo della patologia. Spiega Ristori, «circa il 10 per cento di coloro che hanno una manifestazione non si ammaleranno, e un altro 10 per cento svilupperà una forma benigna».
La sclerosi multipla, insomma, è una malattia complessa, le cui caratteristiche variano da individuo a individuo. Proprio per questo, prosegue il ricercatore «non possiamo essere certi che i pazienti vaccinati che a oggi non hanno avuto ricadute siano davvero fuori pericolo. Potremo dirlo solo fra cinque o dieci anni». Inoltre, i risultati dello studio non permettono ancora di modificare le terapie attuali includendo il vaccino come forma profilattica. «Occorre una sperimentazione più ampia, che stiamo cercando di programmare - prosegue il medico -. Ci scontriamo però con difficoltà organizzative e con la mancanza di fondi».

TROPPA IGIENE? - Il meccanismo che sta alla base dell’effetto protettivo del vaccino non è del tutto chiaro. «È certamente legato all’attivazione del sistema immunitario conseguente all’inoculazione, ma va compreso nei dettagli» riprende Ristori. Un editoriale pubblicato a corredo dello studio su Neurology chiama in causa l’ipotesi igienica, in base alla quale alcune malattie autoimmuni, così come le allergie, sono favorite dal contatto ridotto con i germi conseguente allo stile di vita moderno. «L’ipotesi è che i vaccini determinino un’esposizione benigna agli antigeni dei microbi, che istruisce il sistema immunitario a svolgere la sua azione nel modo corretto - conclude Ristori -. Non a caso, il vaccino basato sul bacillo di Calmette-Guerin attenuato sta dando buoni risultati anche contro un’altra malattia autoimmune: il diabete di tipo uno».

10 dicembre 2013


dav78
Utente Senior



Regione: Lombardia
Prov.: Como
Città: erba


1088 Messaggi

Inserito il - 10/12/2013 : 17:02:09  Mostra Profilo  Visita l'Homepage di dav78 Invia a dav78 un Messaggio Privato  Rispondi Quotando
allora faccaimolo, che abbiamo da perdere?
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