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 SM stamattina rai 3 Epidem.Ascherio/Prof Gasperini
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paris
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Inserito il - 17/02/2022 : 11:19:08  Mostra Profilo  Visita l'Homepage di paris Invia a paris un Messaggio Privato  Rispondi Quotando
Stamattina ne hanno parlato a ELISIR su rai3, presente in studio il Prog. Gasperini dell'Ospedale S.Camillo Forlanini:

https://www.raiplay.it/dirette/rai3
all'inizio della trasmissione intorno h.10,30
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https://www.repubblica.it/cronaca/2022/02/05/news/sclerosi_multipla_virus_ascherio-336527964/

Sclerosi multipla, l'epidemiologo Ascherio: "Grazie alla nostra scoperta, questa malattia resterà solo un brutto ricordo"

di Giuliano Aluffi
Alberto Ascherio docente di epidemiologia alla Harvard School of Public Health
Parla l'italiano docente alla Harvard School of Public Health: "Non si sviluppa la patologia se prima non si ha il virus Epstein-Barr, l'obiettivo adesso è sradicarlo". E spiega che per questo è in via di sperimentazione un vaccino anti Ebv di Moderna
05 FEBBRAIO 2022
3 MINUTI DI LETTURA
La sclerosi multipla, malattia invalidante che affligge oltre 130.000 italiani, non sarebbe altro che la grave complicazione di un virus che quasi tutti prendono una volta nella vita: il virus di Epstein-Barr (EBV), che si trasmette con la saliva ed è presente nel 95% degli adulti. A suggerirlo - dando l'importante indicazione che un vaccino per questo virus, come quelli che si stanno sviluppando oggi negli Stati Uniti, potrebbe prevenire la sclerosi multipla - è uno studio appena pubblicato su Science da un gruppo di ricercatori americani coordinati da Alberto Ascherio, docente di epidemiologia alla Harvard School of Public Health.

Professor Ascherio, come è nato il vostro studio?

"Il sospetto di una relazione tra infezioni virali e sclerosi multipla esiste da anni. Noi abbiamo identificato una popolazione che permettesse di condurre uno studio rigoroso: oltre 10 milioni di giovani uomini e donne dell'esercito americano, che ogni due anni effettuano un test sierologico per l'infezione da HIV. Tutti i campioni di siero raccolti vengono conservati. Allo stesso tempo, questi militari hanno esami medici periodici che permettono di identificare chi si ammala di sclerosi multipla. Quindi, incrociando i campioni di siero e i record medici, possiamo capire la relazione tra la presenza di EBV e l'esordio della sclerosi multipla".

E cosa avete trovato?

"Degli 801 militari che hanno sviluppato sclerosi multipla, 800 erano risultati positivi a EBV prima dell'esordio della malattia. Dei 35 soggetti che hanno avuto la sclerosi multipla ma al loro primo test erano risultati negativi al virus, ben 34 hanno contratto il virus prima di ricevere la diagnosi di sclerosi multipla. Si può dire con buona approssimazione che non si sviluppa la sclerosi multipla se prima non si è infettati da EBV".

Però il virus di Epstein-Barr infetta quasi tutti: come mai ad ammalarsi di sclerosi multipla è solo una piccola minoranza?

"Innanzitutto il fatto che un virus comune causi raramente una malattia grave non è un'eccezione. Prima che esistesse il vaccino contro la poliomelite, per esempio, tutti i bambini erano infettati dal virus, ma solo uno su 400 sviluppava la malattia paralitica. Proprio come per la poliomelite, se riuscissimo a prevenire l'infezione da EBV potremmo eliminare la sclerosi multipla. Ma per tornare alla domanda: diversi fattori fanno salire il rischio di sclerosi multipla: una predisposizione genetica, la deficienza di vitamina D, l'abitudine di fumare e l'obesità adolescenziale. Ognuno di questi fattori, da solo, all'incirca raddoppia il rischio di sclerosi multipla. Ma l'infezione da EBV aumenta il rischio di 30 volte: è il fattore più importante in assoluto".

Avete altre prove a sostegno della vostra ipotesi?

"Abbiamo fatto uno screening dei 200 virus umani conosciuti confrontando i campioni di siero dei soggetti malati di sclerosi multipla e i soggetti sani: l'unico virus che era più presente nei soggetti malati era EBV. Poi per rispondere alla domanda "Ma questo virus precede davvero la sclerosi multipla?" abbiamo misurato i livelli di una proteina (la "Serum neurofilament light chain") che aumenta quando c'è un danno cerebrale. Abbiamo visto che nelle persone con sclerosi multipla il livello di questa proteina aumenta solo dopo l'infezione da EBV. Tutto questo insieme di evidenze mi sembra incontrovertibile".

Avete idea del meccanismo con cui il virus di Epstein-Barr causerebbe la sclerosi multipla?

"Quando EBV ci infetta, poi rimane nel nostro corpo per tutta la vita: risiede nelle cellule B del sistema immunitario, in uno stato latente, ma non inattivo. C'è un equilibrio dinamico: il virus cerca di replicarsi, e il sistema immunitario lo sopprime. In alcune persone questa risposta immunitaria a EBV provoca danni alla mielina, il rivestimento delle fibre nervose. E si ammalano di sclerosi multipla. Questo può succedere per "mimetismo molecolare", nel senso che il sistema immunitario scambia la mielina per il virus e la aggredisce. Oppure può esserci un "danno collaterale": magari le armi chimiche lanciate dal sistema immunitario contro il virus finiscono per danneggiare anche il tessuto nervoso, causando la malattia. Può esserci anche una combinazione di questi due meccanismi".

Il vostro studio apre la strada a nuove terapie?

"La terapia che oggi è di gran lunga più efficace per la sclerosi multipla è il farmaco Ocrelizumab. Sono degli anticorpi monoclonali, iniettati endovena ogni sei mesi, che attaccano ed eliminano le cellule B, ovvero - a conferma della nostra ipotesi - proprio quelle che ospitano EBV: io sospetto che questo farmaco sia efficace proprio perché colpisce il virus. Il problema è che questa terapia elimina anche le cellule B: è come se, per liberarmi dei topi, io bruciassi la mia casa. L'ideale, alla luce del nostro studio, sarebbe una terapia più specifica e con meno effetti collaterali, che colpisse con farmaci antivirali il virus annidato nelle cellule B senza distruggerle".

Se eradicassimo il virus di Epstein-Barr, sarebbe anche la fine della sclerosi multipla?

"Molto probabilmente sì. Ma l'infezione da EBV rimarrà inevitabile fino a quando non avremo un vaccino. Moderna ne ha sviluppato uno, che proprio in queste settimane sta iniziando la sperimentazione. E anche il virologo Jeff Cohen del National Institutes of Health sta lavorando a un vaccino anti EBV".

paris
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Inserito il - 17/02/2022 : 14:10:41  Mostra Profilo  Visita l'Homepage di paris Invia a paris un Messaggio Privato  Rispondi Quotando
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