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Enza
Utente Master


Regione: Veneto
Prov.: Treviso
Città: c.franco vto


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Inserito il - 18/08/2012 : 12:43:09  Mostra Profilo  Visita l'Homepage di Enza Invia a Enza un Messaggio Privato  Rispondi Quotando
ROberto RosSEllini

? stato uno dei pi? importanti registi della storia del cinema italiano, che ha contribuito a rendere noto al mondo con pellicole come Roma citt? aperta. Nato in una famiglia borghese di Roma (il fratello Renzo ? stato a sua volta un noto compositore di musiche per il cinema ed autore di opere liriche), visse in via Ludovisi, dove si trovava il primo hotel in cui risiedette Benito Mussolini, nel 1922, quando il Fascismo prese il potere.
Il padre di Rossellini costru? la prima sala cinematografica di Roma, il Barberini (in pratica, un teatro nel quale si potevano proiettare film), garantendo a Roberto un accesso illimitato; Rossellini inizi? a frequentare il cinema in giovanissima et?. Quando suo padre mor?, lavor? come rumorista, e per un certo periodo speriment? tutti i lavori accessori legati alla creazione dei film, guadagnandosi la competenza in ogni campo.
Nel 1936 spos? Marcella de Marchis, scenografa e costumista, con la quale collabor? a lungo anche dopo la rottura del matrimonio. Da questa unione nacque nel 1941 il figlio Renzo jr.. Nel 1938 realizz? il suo primo documentario, Pr?lude ? l'apr?s-midi d'un faune. Dopo questa uscita, venne chiamato ad assistere Goffredo Alessandrini nella realizzazione di Luciano Serra pilota, uno dei film italiani di maggior successo della prima met? del XX secolo.
Nel 1940 venne chiamato ad assistere Francesco De Robertis in Uomini sul fondo. La sua stretta amicizia con Vittorio Mussolini, figlio del Duce e responsabile per il cinema, ? stata interpretata come una ragione possibile del perch? venne preferito ad altri apprendisti. Da segnalare Fantasia sottomarina il corto sperimentale girato nel 1939 per la Genepesca utilizzando solo due acquari nella sua casa di Ladispoli.
Alcuni autori descrivono la prima parte della sua carriera come una sequenza di trilogie. Il suo primo film da regista, La nave bianca (1941) venne sponsorizzato dal centro per la propaganda audiovisiva del Dipartimento della Regia Marina, ed ? il primo lavoro della cosiddetta Trilogia della guerra fascista di Rossellini, assieme a Un pilota ritorna (1942) e L'uomo dalla croce (1943). A questo periodo risale l'amicizia e la collaborazione con Federico Fellini e Aldo Fabrizi.
Con la fine del regime fascista nel 1943, a soli due mesi dalla liberazione di Roma, Rossellini stava gi? preparando Roma citt? aperta su un soggetto di Sergio Amidei (con Fellini che lo assisteva alla sceneggiatura e Fabrizi che recitava nella parte del sacerdote), che egli autoprodusse (gran parte dei soldi provenivano da crediti e prestiti). Questo film drammatico non ebbe un successo immediato in Italia, anzi fu un successo di ritorno dagli Stati Uniti e dalla Francia. Rossellini aveva cos? iniziato la sua cosiddetta Trilogia della guerra antifascista, il secondo titolo della quale fu Pais?, girato in sei episodi con attori non-professionisti tra Napoli, Maiori in Costiera Amalfitana, un convento sull'Appennino e il Delta del Po. Terzo film della Trilogia Neorealista fu Germania anno zero (1946), sponsorizzato da un produttore francese e girato nel settore francese di Berlino. Anche qui, Rossellini prefer? degli attori non-professionisti, ma non fu in grado di trovare una faccia che ritenesse "interessante". Rossellini posizion? una cinepresa nel centro di una piazza, come aveva gi? fatto per Pais?, ma fu sorpreso del fatto che nessuno si avvicinasse per guardare.
Come dichiar? in un'intervista: "Al fine di creare realmente il personaggio che uno ha in mente, ? necessario che il regista si impegni in una battaglia con i suoi attori, che normalmente finisce con la sottomissione ai loro desideri. Siccome non voglio sprecare le mie energie in questo tipo di battaglia, io uso attori professionisti solo occasionalmente". Si ? supposto che uno dei motivi del suo successo, sia il fatto che Rossellini riscrisse i copioni in base ai sentimenti e alle storie degli attori non-professionisti. L'accento regionale, il dialetto, e i costumi, venivano mostrati nel film come se fossero nella vita reale.
Dopo la Trilogia Neorealista, Rossellini produsse due film oggi classificati come "di transizione": L'Amore (con Anna Magnani) e La macchina ammazzacattivi entrambi girati a Maiori in Costiera Amalfitana, sulla capacit? del cinema di ritrarre realt? e verit? (che richiama alla Commedia dell'Arte).

Il 1948 ? l'anno dell'amore: Rossellini riceve una lettera da una attrice straniera che gli si propone per lavorare con lui:
? Caro Signor Rossellini,
ho visto i suoi film Roma citt? aperta e Pais? e li ho apprezzati moltissimo. Se ha bisogno di un'attrice svedese che parla inglese molto bene, che non ha dimenticato il suo tedesco, non si fa quasi capire in francese, e in italiano sa dire solo 'ti amo', sono pronta a venire in Italia per lavorare con lei.

Ingrid Bergman ?
Con questa famosa lettera ebbe inizio una delle pi? popolari storie d'amore del mondo del cinema, fra Ingrid Bergman e Rossellini, entrambi all'apice della loro popolarit?. Iniziarono a lavorare assieme l'anno seguente in Stromboli terra di Dio (girato sull'isola di Stromboli, il cui vulcano erutt? durante le riprese), e nel 1950 in Europa '51. Nel 1953 il film Viaggio in Italia, aspramente attaccato dalla critica italiana, gli diede l'occasione di entrare in contatto con i giovani cinefili francesi che avrebbero poi dato vita alla Nouvelle Vague. Fu proprio Fran?ois Truffaut a contattare Rossellini informandolo che in Francia il film era distribuito in una versione completamente rimaneggiata; a partire da quel primo contatto Rossellini strinse profonde relazioni con i vari Fran?ois Truffaut, Jean-Luc Godard, Jacques Rivette, Claude Chabrol e Eric Rohmer, allora tutti critici della rivista Cahiers du cin?ma e la sua influenza fu fondamentale nel loro passaggio dietro la macchina da presa.
Questa relazione caus? grande scandalo nell'ambiente del cinema (Rossellini e la Bergman erano entrambi sposati con altre persone); in particolare Hollywood non perdonava al regista italiano di aver sottratto all'industria cinematografica americana la sua pi? grande diva. Lo scandalo si intensific? alla nascita del loro primo figlio, Robertino, e in seguito delle due gemelle (Isabella e Isotta).



buon pranzo

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celeste
Utente Master


Regione: Lombardia
Prov.: Varese


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Inserito il - 18/08/2012 : 14:50:44  Mostra Profilo  Visita l'Homepage di celeste Invia a celeste un Messaggio Privato  Rispondi Quotando
SEnofonTE
(Atene, 430/425 a.C. circa ? Corinto, 355 a.C.circa)
E' stato uno storico e mercenario ateniese.
Scrittore poligrafo e del quale ci sono pervenute tutte le opere e complete, una circostanza che ha fatto di lui una delle fonti maggiori per la conoscenza dei suoi tempi. In particolare da lui, oltre che da Platone, provengono molte notizie riguardanti la vita e i detti di Socrate. ? stato soprannominato dalla Suda "l'ape attica", per la semplicit? e la chiarezza della sua prosa.



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lampaDINA
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Prov.: Roma


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Inserito il - 18/08/2012 : 19:05:49  Mostra Profilo  Visita l'Homepage di lampaDINA Invia a lampaDINA un Messaggio Privato  Rispondi Quotando
Enza ha scritto:

ROberto RosSEllini

? stato uno dei pi? importanti registi della storia del cinema italiano, che ha contribuito a rendere noto al mondo con pellicole come Roma citt? aperta. Nato in una famiglia borghese di Roma (il fratello Renzo ? stato a sua volta un noto compositore di musiche per il cinema ed autore di opere liriche), visse in via Ludovisi, dove si trovava il primo hotel in cui risiedette Benito Mussolini, nel 1922, quando il Fascismo prese il potere.
Il padre di Rossellini costru? la prima sala cinematografica di Roma, il Barberini (in pratica, un teatro nel quale si potevano proiettare film), garantendo a Roberto un accesso illimitato; Rossellini inizi? a frequentare il cinema in giovanissima et?. Quando suo padre mor?, lavor? come rumorista, e per un certo periodo speriment? tutti i lavori accessori legati alla creazione dei film, guadagnandosi la competenza in ogni campo.
Nel 1936 spos? Marcella de Marchis, scenografa e costumista, con la quale collabor? a lungo anche dopo la rottura del matrimonio. Da questa unione nacque nel 1941 il figlio Renzo jr.. Nel 1938 realizz? il suo primo documentario, Pr?lude ? l'apr?s-midi d'un faune. Dopo questa uscita, venne chiamato ad assistere Goffredo Alessandrini nella realizzazione di Luciano Serra pilota, uno dei film italiani di maggior successo della prima met? del XX secolo.
Nel 1940 venne chiamato ad assistere Francesco De Robertis in Uomini sul fondo. La sua stretta amicizia con Vittorio Mussolini, figlio del Duce e responsabile per il cinema, ? stata interpretata come una ragione possibile del perch? venne preferito ad altri apprendisti. Da segnalare Fantasia sottomarina il corto sperimentale girato nel 1939 per la Genepesca utilizzando solo due acquari nella sua casa di Ladispoli.
Alcuni autori descrivono la prima parte della sua carriera come una sequenza di trilogie. Il suo primo film da regista, La nave bianca (1941) venne sponsorizzato dal centro per la propaganda audiovisiva del Dipartimento della Regia Marina, ed ? il primo lavoro della cosiddetta Trilogia della guerra fascista di Rossellini, assieme a Un pilota ritorna (1942) e L'uomo dalla croce (1943). A questo periodo risale l'amicizia e la collaborazione con Federico Fellini e Aldo Fabrizi.
Con la fine del regime fascista nel 1943, a soli due mesi dalla liberazione di Roma, Rossellini stava gi? preparando Roma citt? aperta su un soggetto di Sergio Amidei (con Fellini che lo assisteva alla sceneggiatura e Fabrizi che recitava nella parte del sacerdote), che egli autoprodusse (gran parte dei soldi provenivano da crediti e prestiti). Questo film drammatico non ebbe un successo immediato in Italia, anzi fu un successo di ritorno dagli Stati Uniti e dalla Francia. Rossellini aveva cos? iniziato la sua cosiddetta Trilogia della guerra antifascista, il secondo titolo della quale fu Pais?, girato in sei episodi con attori non-professionisti tra Napoli, Maiori in Costiera Amalfitana, un convento sull'Appennino e il Delta del Po. Terzo film della Trilogia Neorealista fu Germania anno zero (1946), sponsorizzato da un produttore francese e girato nel settore francese di Berlino. Anche qui, Rossellini prefer? degli attori non-professionisti, ma non fu in grado di trovare una faccia che ritenesse "interessante". Rossellini posizion? una cinepresa nel centro di una piazza, come aveva gi? fatto per Pais?, ma fu sorpreso del fatto che nessuno si avvicinasse per guardare.
Come dichiar? in un'intervista: "Al fine di creare realmente il personaggio che uno ha in mente, ? necessario che il regista si impegni in una battaglia con i suoi attori, che normalmente finisce con la sottomissione ai loro desideri. Siccome non voglio sprecare le mie energie in questo tipo di battaglia, io uso attori professionisti solo occasionalmente". Si ? supposto che uno dei motivi del suo successo, sia il fatto che Rossellini riscrisse i copioni in base ai sentimenti e alle storie degli attori non-professionisti. L'accento regionale, il dialetto, e i costumi, venivano mostrati nel film come se fossero nella vita reale.
Dopo la Trilogia Neorealista, Rossellini produsse due film oggi classificati come "di transizione": L'Amore (con Anna Magnani) e La macchina ammazzacattivi entrambi girati a Maiori in Costiera Amalfitana, sulla capacit? del cinema di ritrarre realt? e verit? (che richiama alla Commedia dell'Arte).

Il 1948 ? l'anno dell'amore: Rossellini riceve una lettera da una attrice straniera che gli si propone per lavorare con lui:
? Caro Signor Rossellini,
ho visto i suoi film Roma citt? aperta e Pais? e li ho apprezzati moltissimo. Se ha bisogno di un'attrice svedese che parla inglese molto bene, che non ha dimenticato il suo tedesco, non si fa quasi capire in francese, e in italiano sa dire solo 'ti amo', sono pronta a venire in Italia per lavorare con lei.

Ingrid Bergman ?
Con questa famosa lettera ebbe inizio una delle pi? popolari storie d'amore del mondo del cinema, fra Ingrid Bergman e Rossellini, entrambi all'apice della loro popolarit?. Iniziarono a lavorare assieme l'anno seguente in Stromboli terra di Dio (girato sull'isola di Stromboli, il cui vulcano erutt? durante le riprese), e nel 1950 in Europa '51. Nel 1953 il film Viaggio in Italia, aspramente attaccato dalla critica italiana, gli diede l'occasione di entrare in contatto con i giovani cinefili francesi che avrebbero poi dato vita alla Nouvelle Vague. Fu proprio Fran?ois Truffaut a contattare Rossellini informandolo che in Francia il film era distribuito in una versione completamente rimaneggiata; a partire da quel primo contatto Rossellini strinse profonde relazioni con i vari Fran?ois Truffaut, Jean-Luc Godard, Jacques Rivette, Claude Chabrol e Eric Rohmer, allora tutti critici della rivista Cahiers du cin?ma e la sua influenza fu fondamentale nel loro passaggio dietro la macchina da presa.
Questa relazione caus? grande scandalo nell'ambiente del cinema (Rossellini e la Bergman erano entrambi sposati con altre persone); in particolare Hollywood non perdonava al regista italiano di aver sottratto all'industria cinematografica americana la sua pi? grande diva. Lo scandalo si intensific? alla nascita del loro primo figlio, Robertino, e in seguito delle due gemelle (Isabella e Isotta).



buon pranzo





DINA
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china46
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Inserito il - 18/08/2012 : 20:29:45  Mostra Profilo  Visita l'Homepage di china46 Invia a china46 un Messaggio Privato  Rispondi Quotando
TErenzio Publio Afro- Cartagine, 185-184 a.C. circa[1] ? Stinfalo d'Arcadia, 159 a.C.[2]) fu un commediografo berbero di lingua latina, attivo a Roma dal 166 a.C. al 160 a.C..

Fu uno dei primi autori latini a introdurre il concetto di humanitas, elemento caratterizzante del Circolo degli Scipioni.



AF

buona serata
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Enza
Utente Master


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Inserito il - 19/08/2012 : 11:26:14  Mostra Profilo  Visita l'Homepage di Enza Invia a Enza un Messaggio Privato  Rispondi Quotando
AFef

Afef Jnifen (#1593;#1601;#1575;#1601; #1580;#1606;#1610;#1601;#1575;#1606;) (nota anche semplicemente come Afef) (M?denine, 3 novembre 1963) ? una showgirl, modella e conduttrice televisiva tunisina naturalizzata italiana. ? la quarta di sei figli e suo padre, Mohamed Jnifen, ? stato ministro plenipotenziario per i rapporti bilaterali tra Tunisia e Libia.

Si trasferisce a Parigi per vivere lavorando come modella. Entrata nell'ambiente della moda viaggia molto, visitando numerosi Paesi fino a quando approda in Italia, dove viene subito apprezzata da celebri stilisti. Viene definitivamente lanciata da Jean-Paul Goude, il regista fotografo che ha lanciato anche Grace Jones, con il quale lavora per alcuni spot pubblicitari; in seguito lavora per celebri stilisti dell'haute couture italiana e francese, come Armani, Gaultier, Chanel, Cavalli.
Nel 1990 si sposa con l'avvocato romano Marco Squatriti e ottiene la cittadinanza italiana; tra il 1996 e il 1997 lavora in televisione partecipando come ospite fissa al Maurizio Costanzo Show mentre l'anno seguente debutta come conduttrice per il rotocalco di Mediaset Nonsolomoda. ? qui che conosce l'imprenditore Marco Tronchetti Provera, che sposer? nel 2001.
Nel 1999 avviene la sua prima esperienza nella RAI conducendo insieme con Fabrizio Frizzi Scommettiamo che.... Nel 2004 ha presentato Le Iene e dal 2006 ? valletta nel programma La grande notte, condotta da Gene Gnocchi su Rai 2. Nel 2005, dopo una polemica tra lei e Marcello Pera per ci? che concerne l'integrazione dei musulmani in Italia, si parl? di una sua possibile candidatura con l'UDEUR in vista delle imminenti elezioni politiche, cosa che comunque non avvenne. Ha partecipato alla puntata televisiva "Il ladro di merendine" della serie "Il Commissario Montalbano" recitando in alcuni spezzoni di scene nel ruolo di Karima Moussa.
Dal 2008 ? testimonial pubblicitario di L'Or?al Paris.


FE

Buona Domenica!!!




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celeste
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Inserito il - 19/08/2012 : 11:37:19  Mostra Profilo  Visita l'Homepage di celeste Invia a celeste un Messaggio Privato  Rispondi Quotando
FEdRO

(20 a.C. ca. ? 50 d.C. ca.) ? stato uno scrittore romano, autore di celebri favole, attivo nel I secolo.



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Buona domenica
maura
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Enza
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ROland GArros

(6 ottobre 1888 ? 5 ottobre 1918) ? stato un aviatore francese, pioniere dell'aviazione nel suo Paese e pilota di aerei da caccia durante la prima guerra mondiale.

Garros era gi? un noto aviatore prima della guerra. Nel 1913 ottenne fama per aver fatto il primo volo senza scalo attraverso il mar Mediterraneo. L'anno successivo entr? nell'esercito francese allo scoppio della prima guerra mondiale. Dopo diverse missioni constat? che sparare e pilotare contemporaneamente fosse troppo difficile, cos? posizion? una mitragliatrice nella parte anteriore del proprio aeroplano in modo che i due compiti diventassero uno. Per proteggere le pale dell'elica dai proiettili vi inser? due coni di metallo in corrispondenza della bocca della mitragliatrice. A partire dal 1? aprile 1915, abbatt? rapidamente tre aerei tedeschi e guadagnandosi cos? un'eccellente reputazione.
Il 18 aprile 1915, venne colpito e plan? fino ad atterrare dietro le linee tedesche. Dopo aver esaminato il suo aereo, Anthony Fokker e il suo gruppo progettarono un sistema migliore, che sincronizzava il meccanismo di sparo all'albero motore, di modo che il mitragliatore sparasse solo quando le eliche non erano davanti alle canne delle mitragliatrici. Ben presto le sorti si rovesciarono e gli aerei di Fokker abbattevano tutti gli avversari che incontravano, portando a quello che divenne noto come il Flagello Fokker.
Garros riusc? a scappare dal campo di concentramento in Germania nel febbraio del 1918 e si riun? all'esercito francese. Il 5 ottobre dello stesso anno venne nuovamente abbattuto e rimase ucciso nei pressi di Vouziers (Ardenne).
Garros viene erroneamente chiamato il primo asso della caccia del mondo. Avendo abbattuto solo tre aerei (per divenire "asso" ce ne vogliono cinque) l'onore di essere il primo asso and? ad un altro aviatore francese, Adolphe P?goud. Nonostante ci?, Garros fu un aviatore eccezionale e probabilmente il primo vero pilota di caccia del mondo.
Negli anni venti, gli venne dedicato un centro per il tennis, lo Stadio Roland Garros. Lo stadio ospita gli Open di Francia, uno dei quattro tornei del Grande Slam. Di conseguenza il torneo viene popolarmente e ufficialmente chiamato Roland Garros. Anche l'aeroporto internazionale di R?union gli ? intitolato: Aeroporto di R?union-Roland-Garros.




buon pranzo

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celeste
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Inserito il - 20/08/2012 : 09:43:22  Mostra Profilo  Visita l'Homepage di celeste Invia a celeste un Messaggio Privato  Rispondi Quotando
GArzanti Livio (Milano 1921) ? uno scrittore ed editore italiano.

Livio ? figlio di Aldo Garzanti, da cui eredita la direzione della casa editrice Garzanti, sorta dopo che, nel 1936, Aldo aveva rilevato le Edizioni Treves. Il nome Livio ? dovuto a quello della citt? di origine del padre, Forl?, che, originariamente suona appunto Forum Livii.



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Enza
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Inserito il - 20/08/2012 : 11:19:09  Mostra Profilo  Visita l'Homepage di Enza Invia a Enza un Messaggio Privato  Rispondi Quotando
ZAvattini CeSAre

Soggettista, sceneggiatore e scrittore, Cesare Zavattini nasce a Luzzara (Reggio Emilia) il 20 settembre 1902. Dopo la licenza liceale, si iscrive alla facolt? di Legge a Parma e nel 1923 entra come istitutore nel collegio Maria Luigia.
Avendo scoperto col tempo di avere una forte vocazione letteraria, nel 1930 si trasferisce a Milano, dove ha modo, grazie alla sua caparbiet? e alla sua flessibilit?, di introdursi negli ambienti editoriali del tempo.

Notato per la sua bravura, per il bello scrivere e per la sagacia delle sue osservazioni, sviluppa una brillante carriera cominciando a collaborare a numerose riviste e arrivando addirittura a dirigere per Rizzoli tutti i periodici dell'editore. In particolare, sempre negli anni '30, prende in mano il periodico rizzoliano "Cinema illustrazione", molto importante per capire la successiva evoluzione dello scrittore, fortemente attratto appunto dal cinema e deciso a mettere in pratica le sue attitudini di sceneggiatore, in quel periodo ancora sopite.

A fianco dell'intensa attivit? di giornalista non bisogna dimenticare l'eccezionale capacit? di Zavattini come scrittore, a cui si devono anche libri ricchi di fantasia e di un surreale umorismo, quali "Parliamo tanto di me", "I poveri sono matti", "Io sono il Diavolo" o "Tot? il buono", opere che lo impongono all'attenzione della critica e del pubblico, come uno dei pi? originali umoristi italiani di quegli anni.

Nel cinema comincia a lavorare come soggettista e sceneggiatore nel 1935, esordendo con "Dar? un milione" (M. Camerini) e proseguendo con altri film di minor spessore. Nel 1938 inoltre inizia a dipingere, una delle grandi passioni mai abbandonate della sua vita.

In questo periodo Zavattini pu? dare spessore concreto alla sua vera passione, quella dello sceneggiatore, grazie al contatto con registi straordinari (ad esempio con Alessandro Blasetti, con cui nel 1942 collabora al film "Quattro passi tra le nuvole"). Ma su tutti questi incontri spicca il geniale Vittorio De Sica. Con lui Zavattini esprimer? al meglio e soprattutto in autonomia le sue capacit? inventive, che troveranno la loro pi? partecipata espressione nei film passati alla storia come "neorealisti".

I prodromi dello stile neorelista si possono scorgere, oltre che nei film dello stesso Blasetti, gi? nel desichiano "I bambini ci guardano" del 1943. In seguito sar? la volta di capolavori passati alla storia del cinema come "Sciusci?", "Ladri di biciclette", "Miracolo a Milano" e "Umberto D". L'incontro con Vittorio De Sica ? il primo capitolo di un'amicizia e di un sodalizio artistico che li vedr? protagonisti della stagione d'oro del neorealismo (in pratica, tutti gli anni '50), e che condizioner? tutta la successiva attivit? cinematografica dei due autori.

Il "Dizionario del Cinema Italiano 1945/1969" di Gianni Rondolino (edito da Einaudi nel 1969), parlando di Zavattini riporta: "A partire dal 1945, andr? imponendosi come il propugnatore e il teorico di un cinema antiromanzesco, cronachistico, quotidiano, tutto intento a cogliere l'uomo nei momenti pi? intimi e rivelatori della sua esistenza. [I film diretti da De Sica] sono sempre pi? depurati di ogni elemento falsamente drammatico per giungere alla contemplazione critica di una determinata condizione umana".

Accanto alla vena pi? propriamente "neorealistica" della sua opera ? sempre stata presente tuttavia anche una vena che si potrebbe definire "surrealista", caratteristica delle sue prime prove di scrittore ma che ha anche punteggiato la sua intera carriera di sceneggiatore (anche se con risultati alterni). Questo lo si nota molto bene sia in "Miracolo a Milano" (1951), o ne "Il giudizio universale" (1961), ambedue diretti dall'inseparabile Vittorio De Sica.

Tra le altre sue opere di rilievo, vanno almeno ricordate "E' primavera" (1949, R. Castellani), "Bellissima" (1951, L. Visconti), "Prima comunione" (1950, A. Blasetti), "Buongiorno, elefante!" (1952, G. Franciolini) e "Il tetto" (1956, V. De Sica), che pu? essere considerato il film che inizia il periodo involutivo della poetica zavattiniana e segna la crisi del neorealismo.

Zavattini ha comunque lavorato durante la sua lunga e luminosa carriera anche con altri grandi registi del cinema italiano e internazionale. Ne citiamo alcuni: Michelangelo Antonioni, Jacques Becker, Mauro Bolognini, Mario Camerini, Ren? Clement, Damiano Damiani, Giuseppe De Santis, Luciano Emmer, Federico Fellini, Pietro Germi, Alberto Lattuada, Carlo Lizzani, Citto Maselli, Mario Monicelli, George Wilhelm Pabst, Elio Petri, Gianni Puccini, Dino Risi, Nelo Risi, Roberto Rossellini, Franco Rossi, Mario Soldati, Luigi Zampa.

Rispetto ai limiti concessi dalla pur necessaria costruzione spettacolare del film, Zavattini cercher? di andare oltre a queste restrizioni con una serie di film-inchiesta realizzati da diversi registi su temi appositamente scelti: "Amore in citt?" (1953) in cui volle giungere al diretto contatto con la realt? nel suo farsi nell'episodio "Storia di Caterina" (F. Maselli); "Siamo donne" (1953), "Le italiane e l'amore" (1961), "I misteri di Roma" (1963), in cui port? alle estreme conseguenze la sua poetica del "pedinamento della realt?".

Sul piano strettamente organizzativo s'impegn? a fondo nella battaglia per una nuova organizzazione della cultura e del cinema, svolgendo una funzione rilevante nelle associazioni degli autori cinematografici e delle cooperative.

Mentre continuava a dipingere e scrivere (nel 1973 pubblica una raccolta di poesie in dialetto luzzarese), promuove tantissime iniziative, tra cui una rassegna annuale di pittura na?f e la riscoperta collettiva della propria storia di un paese emiliano, Sant'Alberto (RA). Di particolare rilevanza nella sua vita anche la lunga presenza a Cuba, da dove lo chiamarono per collaborare alla nascita del nuovo cinema dopo la rivoluzione.

Il lavoro nel cinema "per le sale" e in programmi tv gli consente di rilevarne anche contraddizioni e limiti: teorizza e promuove la sperimentazione di nuove forme filmiche, tra cui i Cinegiornali liberi.

Nel 1979, insieme ad altre personalit? della cultura e della politica, Zavattini partecipa alla fondazione dell'Archivio audiovisivo del movimento operaio e democratico, diventandone presidente: continuer? a esserlo per i dieci anni successivi.

In conclusione diamo ancora la parola a Gianni Rondolino: "Per il grande apporto creativo che egli ha dato al cinema italiano del dopoguerra e all'affermazione del neorealismo e per il fervore di iniziative, soprattutto tra i giovani, che ha promosso, facilitato e influenzato, Zavattini occupa un posto di grande importanza nella storia del cinema, non solo italiano. Al suo nome rimane legato tutto un periodo, estremamente ricco di opere di valore e di fermenti culturali, che ha caratterizzato un largo settore della produzione cinematografica: il neorealismo".

Cesare Zavattini muore a Roma il 13 ottobre 1989, viene poi sepolto nell'amata Luzzara.






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china46
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Inserito il - 20/08/2012 : 21:21:04  Mostra Profilo  Visita l'Homepage di china46 Invia a china46 un Messaggio Privato  Rispondi Quotando
SAlom?

Salom? (14 circa ? tra il 62 ed il 71) fu una principessa giudaica, figlia di Erodiade e di Erode Filippo I, protagonista di un episodio narrato nel Vangelo di Marco 6,17-28 e nel Vangelo di Matteo 14,3-11, che ha come protagonisti lei e Giovanni Battista.

Nei due Vangeli non viene fatto il suo nome, riportato solo da Giuseppe Flavio nelle Antichit? giudaiche XVIII, 136-137.

Erodiade abbandon? il marito e and? a convivere con il cognato Erode Antipa. Giovanni Battista condann? pubblicamente la condotta dello zio di Salom?; il re allora lo fece prima imprigionare, poi, per compiacere la bella figlia di Erodiade, che aveva ballato ad un banchetto, lo fece decapitare.

Salom? in seguito spos? il tetrarca Filippo e successivamente Aristobulo, re di Calcide dal quale ebbe tre figli.



VE

buona serata

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Enza
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VErga GIovanni

V?rga, Giovanni. - Scrittore (Catania 1840 - ivi 1922). Autore di novelle e romanzi, il cui stile e linguaggio hanno rinnovato profondamente la narrativa italiana, V. ? considerato il pi? autorevole esponente del verismo. Raggiunse la notoriet? con alcuni romanzi, Eva e Tigre reale (1873) e novelle (Nedda, 1874), nei quali espresse la sua predilezione per temi legati a diversi ambienti sociali e per il gusto per una scrittura asciutta e comunicativa. Tra il 1878 e il 1881 elabor? un progetto innovatore rispetto alle esperienze precedenti, quello di trasferire nei romanzi l'attenta osservazione del mondo circostante, ponendo l'accento sui desideri degli uomini e sul loro modo di parlare. Ne I Malavoglia (1881) V. perfezion? una tecnica narrativa caratterizzata dall'uso del discorso indiretto libero, che permette di inserire nel racconto le voci e i punti di vista dei personaggi, le loro parole semplici e la loro grammatica elementare. In Mastro don Gesualdo (1889) rispetto allo stile corale de I Malavoglia, V. raffigur? con distacco luoghi e paesaggi lividi e desolati, specchio della miseria umana che i personaggi del romanzo rappresentano.
VITA E OPERE
Di famiglia borghese ma che vantava antiche tradizioni nobiliari, fu allievo di un poeta di gusto romantico, A. Abate, e ne sub? l'influsso nei suoi primi romanzi: Amore e patria (1857), rimasto inedito, e I Carbonari della montagna (4 voll., 1861-62), racconto storico sul periodo murattiano; ma gi? tra il 1862 e il 1863 pubblicava nel giornale fiorentino La nuova Europa un romanzo d'argomento contemporaneo: Sulle lagune. Si era iscritto (1858) alla facolt? di giurisprudenza di Catania, ma non prosegu? gli studi. Dal 1860 al 1864 fece parte della guardia nazionale. Dopo un primo viaggio a Firenze (1865), nel 1866, con Una peccatrice, cominci? la serie dei romanzi passionali, che comprende Storia di una capinera (1871), Eva, Tigre reale, Eros (1875): la prima maniera di V., languidamente sentimentale nella Storia di una capinera, enfaticamente romantica negli altri racconti. Del 1876 ? la prima raccolta di novelle (Primavera e altri racconti). Lo scrittore si era intanto stabilito a Firenze (1869-71), poi (1872) a Milano, dove prevalentemente visse fino al 1893. Nel 1869 aveva conosciuto a Firenze Giselda Foianesi che poco dopo (1872) spos? M. Rapisardi, ma ebbe in seguito un'intensa relazione con Verga. Il lungo soggiorno milanese diede a V. una maggiore esperienza dei problemi artistici e della vita italiana: il tardo romanticismo, la Scapigliatura, la crisi della societ? risorgimentale, le suggestioni degli ambienti mondani. Di qui il fondo letterario della sua prima maniera, e quell'infatuazione cupa e passionale che ? insieme reminiscenza libresca e irrisolto residuo autobiografico. Preannunci del V. maggiore, poeta della realt? aspra che si deve affrontare con forza e con buon senso, sono nell'Erminia di Tigre reale, e soprattutto nella protagonista di Eva. Ma il deciso inizio della seconda maniera, se si esclude la novella Nedda, che ha s? per protagonista una povera contadina siciliana ma ha anche, per lo pi?, l'intonazione di una "pietosa istoria" raccontata da un borghese di buon cuore, ? segnato dalle novelle di Vita dei campi (1880): un verismo asciutto, rapido, animato da sentimenti autentici e da vivo amore per il paese natio, eppure talvolta irrigidito da un presupposto sistematico in specie nell'eccessiva carica dialettale dello stile; ma sono qui alcune delle pagine pi? valide di V.: Fantasticheria e L'amante di Gramigna. Il motivo essenziale di Vita dei campi ? la rappresentazione d'una umanit? primitiva e istintiva: troppo ischeletrita in Cavalleria rusticana, e talora abbassata a osservazione caratteristica e folcloristica; meglio riuscita ne La Lupa, anche meglio in Ieli il pastore e soprattutto in Rosso Malpelo, che d? un'impressione lirica fondamentale di "leggenda popolare". Qualche volta le pagine di queste novelle, come poi quelle culminanti dei due maggiori romanzi, si alzano a un canto desolato, che ? come l'interpretazione lirica che V. fa del pathos dei derelitti, ed ? la sublimazione lirica del verismo. Con I Malavoglia V. d? inizio a un ciclo narrativo, I vinti (inizialm. intitolato La marea), articolato in cinque romanzi: oltre I Malavoglia, Mastro don Gesualdo, La duchessa di Leyra, L'onorevole Scipioni, L'uomo di lusso, e dunque la storia di cinque sfortunate ambizioni, da quelle della povera gente in cerca dei mezzi materiali per sostenersi a quelle del raffinato aristocratico (ma nella composizione del ciclo V. non and? oltre il primo capitolo del terzo romanzo, che fu pubbl. post. da F. De Roberto, 1922). I Malavoglia ritraggono la storia d'una poverissima famiglia di pescatori siciliani e la triste sorte di quello d'essi che ha tentato di sottrarsi all'umile e faticoso lavoro: il giovane 'Ntoni. La forza poetica del romanzo sta nell'amara rassegnazione dei "vinti" dinanzi all'accanirsi del destino. La rassegnazione ? dolorosissima ma nei cuori oppressi dall'angoscia splende il senso di una legge primitiva e insopprimibile: l'attaccamento alla famiglia e all'onest? tradizionale. I Malavoglia sono un poema pi? che un romanzo; in esso il linguaggio di V. rifugge dalla ben architettata composizione romanzesca, e trova la via della poesia in un ricco fluire d'immagini, di dialoghi spezzati e scabri, di toni di colore ora un po' stanchi, ora fortemente messi a contrasto. Subito dopo I Malavoglia V. pubblic? (1882) Il marito di Elena, che nasce dalla stessa filosofia della vita de I Malavoglia, ma preannuncia alcune psicologie femminili e la vena pittoresca del Mastro don Gesualdo; poi le Novelle rusticane (1883; ed. defin. 1920), dove, in racconti non di rado un po' secchi o slegati, si continuano o si preannunciano motivi dei due romanzi maggiori; quindi Per le vie (1883), novelle dov'? ritratta, con la solita asciuttezza di tono e rapidit? di ritmo, la vita dei bassifondi milanesi e nelle quali, come in una raccolta posteriore, Don Candeloro e C.i (1894), V. abbandona il regionalismo nativo per rientrare negli ambienti caratteristici del realismo straniero, rappresentando con ironica amarezza bozzetti di vita teatrale o piccolo-borghese. Stanno di mezzo fra quel regionalismo e questo realismo le novelle di Vagabondaggio (1887), mentre su un registro di pi? ironica rappresentazione si collocano I ricordi del capitano d'Arce (1891). Ma certo l'opera di maggiore impegno di quegli anni, come testimonia la sua lunga elaborazione (tre stesure: 1884, 1888, 1889), ? il romanzo Mastro don Gesualdo, ove il verismo appare pi? felicemente risolto nell'indagine di un ambiente paesano da parte di un artista che vivamente vi partecipa e quasi s'immedesima coi personaggi maggiori e minori. Protagonista ? un muratore siciliano, Gesualdo Motta, arricchito in mezzo ad avversit? d'ogni sorta, circondato dalla malignit? e dall'invidia dei rivali e dei beneficati, amareggiato anche dalla lontananza spirituale della moglie (Bianca Trao, di nascita troppo superiore alla sua) e infine dall'indifferenza della figlia. Sconfitto, egli muore dopo lunghe sofferenze, quasi abbandonato, nel palazzo dove la figlia e il genero scialacquano le ricchezze che egli ha guadagnato. Negli anni che corrono fra il 1881 e il 1889 V. ha conquistato una tecnica pi? potente, un fare pi? complesso, pi? sensibile, che si manifesta nella preparazione discreta e pietosa di alcuni episodi, nella costruzione dei capitoli. Di particolare vivezza anche il paesaggio, ove il protagonista porta tutta la sua sofferta inquietudine: paesaggio dei campi e della cittadina siciliana, popolata da tipi umani diversissimi. Il linguaggio ? diventato a volte pi? sfumato, a volte pi? efficace ed energico che nei Malavoglia, ma a questa maggiore ricchezza di attitudini ? venuta meno l'armonia che teneva insieme I Malavoglia, libro meno ricco ma pi? coerente. A completare l'esperienza letteraria di V. venne a inserirsi a un certo momento nell'attivit? narrativa una interessante produzione teatrale (sovente ispirata, nell'argomento, a trame di racconti dello stesso autore), che introducendo sulle scene un linguaggio scarno ed essenziale contribu? a combattere i residui sentimentali del teatro borghese del tempo: Cavalleria rusticana (1884); In portineria (1885); La Lupa (1896); La caccia al lupo (1902); La caccia alla volpe (1902); Dal tuo al mio (1903); Rose caduche (composta tra il 1873 e il 1875; pubbl. post., 1928). Anche nel teatro l'ispirazione pi? alta si attua nel vigoroso racconto di una dolente umanit?, specialmente nell'opera pi? valida, Dal tuo al mio, che ha il suo centro poetico unitario nell'amara rappresentazione del crollo di tutto un passato dinanzi alle leggi brutali della vita moderna (dal dramma V. trarr? nel 1906 il romanzo omonimo). Tornato a Catania, V. visse in uno scontroso riserbo, dedicandosi, negli ultimi anni, all'amministrazione dei suoi beni; solo nel 1919 fu riconosciuto dalla pi? autorevole critica (L. Russo) il valore della sua opera. Due anni prima della morte gli giunse la nomina a senatore. Del suo abbondante epistolario, oltre alle Lettere al suo traduttore (a cura di F. Chiappelli, 1980), indirizzate a ?. Rod (v.), andr? almeno ricordato il Carteggio con L. Capuana (a cura di G. Raya, 1984). Diverse le edd. complessive delle Opere e numerosi i commenti a opere singole; fondamentale l'ed. crit. del Mastro-don Gesualdo (a cura di C. Riccardi, 1979). Postuma (1980) ? stata pubblicata la commedia giovanile I nuovi tartufi. Dal 1987 ha preso avvio la pubblicazione dell'edizione nazionale delle opere di V., prevista in 22 volumi.




buona giornata

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celeste
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GIde Andr? (Parigi 1869-1951) Scrittore francese - premio Nobel per la letteratura nel 1947

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dany61
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REnato guttuSO

Figlio di Gioacchino, agrimensore e acquerellista dilettante, e di Giuseppina d'Amico - che preferiscono denunciare la nascita a Palermo il 2 gennaio 1912 per contrasti con l'amministrazione comunale di Bagheria dovuti alle idee liberali dei coniugi - il piccolo Renato manifest? precocemente la sua predisposizione alla pittura.

Influenzato dall'hobby del padre e dalla frequentazione dello studio del pittore Domenico Quattrociocchi e della bottega del pittore di carri Emilio Murdolo, il giovane Renato inizi? appena tredicenne a datare e firmare i propri quadri. Si tratta per lo pi? di copie (paesaggisti siciliani dell'Ottocento ma anche pittori francesi come Millet o artisti contemporanei come Carr?), ma non mancano ritratti originali. Durante l'adolescenza inizi? anche a frequentare lo studio del pittore futurista Pippo Rizzo e gli ambienti artistici palermitani. Nel 1928, appena diciassettenne partecipa alla sua prima mostra collettiva a Palermo.

“La vita è ciò che ti accade mentre fai altri progetti” John Lennon
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lampaDINA e lampaDario
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SOros GeorGE



George Soros
nato Gy?rgy Schwartz
Budapest, 12 agosto 1930,
? un imprenditore ed economista
ebreo ungherese statunitense.

Biografia

Soros ? attualmente presidente del
Soros Fund Management e dell'
Open Society Institute
ed ? anche ex membro del Consiglio di
amministrazione del Council on Foreign Relations.
Il suo appoggio al movimento sindacale
polacco Solidarnosc, e il supporto all'organizzazione
cecoslovacca per la tutela dei diritti umani Charta 77
(manifesto del 6 gennaio 1977 per una
liberalizzazione del regime), hanno contribuito alla fine
del dominio dell'Unione Sovietica in questi Stati.
Il suo finanziamento e organizzazione della Rivoluzione
delle Rose in Georgia ? stato ritenuto cruciale ai fini
del successo della stessa da osservatori sia Russi
che Occidentali, nonostante Soros abbia dichiarato
che il suo ruolo sia stato "largamente sopravvalutato".
Negli USA ? noto per avere elargito larghe somme
di denaro agli avversari di George W. Bush nel corso
delle ultime elezioni presidenziali.
Ha appoggiato il democratico Barack Obama alle
presidenziali americane del 2008.
L'ex presidente della Federal Reserve Paul Volcker
scriveva nell'introduzione de "L'alchimia della finanza",
un libro pubblicato da Soros nel 2003:
"George Soros ha lasciato un segno nella veste di
speculatore dall'enorme successo, saggio abbastanza
dal ritirarsi sostanzialmente quando ancora il gioco
volgeva a suo favore.
Il grosso delle sue enormi vincite sono oggi votate
ad aiutare paesi emergenti o in via di transizione
a rendersi delle "societ? aperte", aperte non solo
nel senso della libert? di scambi commerciali,
ma soprattutto tolleranti nei confronti delle nuove
idee e dei diversi approcci di pensiero e comportamentali".

? uno dei finanziatori di movimenti rivoluzionari
in Ucraina, in Georgia e anche Bielorussia.

Famiglia

Soros ? stato sposato con Annaliese Witschak
e con Susan Weber Soros.
Ha cinque figli: Robert, Andrea, Jonathan
(avuti con la sua prima moglie, Annaliese),
Alexander e Gregory
(avuti con la sua seconda moglie, Susan).
Suo fratello maggiore Paul ? un ingegnere
e anche un filantropo ben conosciuto,
uomo d'affari e persona dell'alta societ? di New York.

I primi anni di vita

George Soros ? il figlio dello scrittore
esperantista ebreo Tivadar Schwartz (Tivadar Soros).
Nato Schwartz, il suo cognome fu ungheresizzato per
assonanza e non per traduzione
(schwartz in tedesco significa "nero").

Aveva 13 anni quando la Germania nazista
conquist? l'Ungheria (19 marzo 1944) e inizi?
a sterminare pi? di 500.000 ebrei ungheresi
(circa i due terzi della popolazione). L'anno seguente
Soros sopravvisse alla battaglia di Budapest,
durante la quale le forze Naziste e Sovietiche combatterono
casa per casa nella citt?. Il padre di George, Tivadar,
descrive nel suo libro "Maskerado cirkau la morto"
come riuscirono a sopravvivere ai fascisti Ungheresi,
e come aiutarono molte persone a fuggire.
Le sue prime operazioni commerciali sulla
valuta avvennero durante la "super-inflazione"
ungherese degli anni 1945-46.

Nel 1946 George fugg? dal suo paese sotto
l'occupazione sovietica grazie alla partecipazione
ad un congresso giovanile sull'esperanto in Occidente.
A Soros fu insegnato a parlare l'esperanto sin dalla
nascita e pertanto si pu? considerare una delle poche
persone di lingua nativa Esperanto.
Soros emigr? in Inghilterra nel 1947 e si laure? alla
London School Of Economics nel 1952.
Nel 1956 si trasfer? negli Stati Uniti.
Ha affermato che il suo intento era quello di guadagnare
abbastanza denaro a Wall Street per potersi mantenere come
autore e filosofo.
Il suo patrimonio ? stato stimato dalla rivista
Forbes nel 2010 in 14 miliardi di dollari.
........

buon giorno


Dina & Dario
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Enza
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GElindo BOrdin

(Longare, 2 aprile 1959) ? un atleta italiano, campione olimpico di maratona a Seul 1988.

? stato il primo italiano a vincere la maratona olimpica, all'olimpiade estiva del 1988.
Si avvicina allo sport con le corse su terra nel G.S. Montegalda passando poi alla Fiamma Vicenza e al GAAC Verona, allenato da Giacomo Dalla Pria; passa quindi sotto le cure di Gianni Ghidini. Inizialmente corre principalmente le campestri e le corse su strada: vince il campionato italiano allievi di maratonina nel 1976 e nel 1978 approda nella nazionale juniores di cross. Nel 1984 fa il suo esordio nella maratona, vincendo a Milano con un tempo di 2:13:20. Nel 1985 ottiene il 7? posto nella Coppa Europa e il 12? nella Coppa del Mondo a Hiroshima. Il salto di qualit? ? del 1986 quando vince la medaglia d'oro nella maratona ai Campionati europei di atletica leggera.
La sua successiva competizione internazionale ? ai Campionati mondiali del 1987 a Roma. ? un giorno molto caldo e umido e Bordin saggiamente si tiene discosto dai primi all'inizio della corsa; li raggiunge dopo il traguardo dei 35 chilometri e alla fine guadagna il terzo posto. Alla maratona dell'olimpiade di Seul, Bordin si posiziona davanti fin dall'inizio; al venticinquesimo chilometro il gruppo di testa comincia a sfaldarsi e a cinque chilometri dal termine rimangono solo in tre: Bordin, Douglas Wakiihuri dal Kenya, e Ahmed Salah dal Gibuti. A tre chilometri dal traguardo gli altri due scattano, ma quando rimangono mille metri da correre Bordin li supera e vince l'oro nello Stadio Olimpico di Seul.
Bordin difende con successo il suo titolo alla maratona europea del 1990, diventando il primo uomo a vincere il titolo due volte. ? stato l?unico campione olimpico a vincere la maratona di Boston, nel 1990; si impose con una gara in rimonta, stabilendo il proprio primato personale con 2 ore 8 minuti e 19 secondi, ancora oggi quarto tempo italiano di sempre. Ai Campionati del mondo di Tokyo del 1991 finisce, deludente, in ottava posizione. Cerca di difendere il suo titolo olimpico nell'olimpiade estiva del 1992 a Barcellona, ma si procura una lesione al menisco saltando un corridore caduto appena dopo met? percorso e finisce l? la sua corsa. Dopo poco tempo dall'ultima maratona olimpica Bordin decide di ritirarsi dall'attivit? agonistica. Il 13 aprile 2008, a 49 anni, partecipa alla maratona di Torino portandola a termine in 3:05:27.





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china46
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BOrtolo BElotti
(Zogno, 26 agosto 1877 ? Sonvico, 24 luglio 1944) ? stato un politico, storico e giurista italiano. Fu inoltre raffinato poeta ed ? considerato la figura pi? rappresentativa del ?900 in Valle Brembana. Bortolo Belotti deve la sua fama soprattutto alla Storia di Bergamo e dei Bergamaschi, il pi? importante trattato sulla storia di Bergamo e della sua provincia.
Nacque a Zogno, in Valle Brembana, il 26 agosto 1877, da Cesare Belotti e Maria Offredi. La sua era una famiglia borghese di tradizioni liberali. Dopo gli studi elementari nel paese di nascita, fu iscritto presso il Collegio Vescovile Sant'Alessandro di Bergamo, e a 14 anni, vinse una distinzione nel concorso Barca Vitalba, con un?opera sulla storia dei Longobardi. Frequent? l?ultimo anno del liceo Classico "Paolo Sarpi" di Bergamo. Fu ammesso al "Collegio Ghislieri" dell'Universit? di Pavia e si laure? in Giurisprudenza, nel 1899, con una tesi sulle Gallerie Fedecommissarie di Roma, poi si trasfer? a Milano, per esercitare la professione d?avvocato, presso il Tribunale; qui continu? l?attivit? scientifica, insegnando diritto commerciale e finanziario in alcuni istituti e collaborando direttamente con alcune riviste di diritto e giurisprudenza.

Nel 1907 inizi? l'attivit? politica nel Partito Economico, movimento della destra liberale: fu eletto consigliere e assessore al comune di Zogno, poi consigliere comunale a Milano, dal 1909 al 1914. Dal 1914 fu anche per circa 10 anni Consigliere provinciale per il mandamento di Zogno. Nel 1913 venne eletto deputato al Parlamento nazionale per il collegio di Zogno, dopo un duello all?ultimo voto con il candidato cattolico Carugati: 49,7 contro il 49,4 %.



buon giorno
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Enza
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BEckett SAmuel

Samuel Barclay Beckett (Dublino, 13 aprile 1906 ? Parigi, 22 dicembre 1989) ? stato uno scrittore, drammaturgo e poeta irlandese.
Considerato uno degli scrittori pi? influenti del XX secolo, Beckett ? senza dubbio la pi? significativa personalit? (insieme a Eug?ne Ionesco, Arthur Adamov e al primo Harold Pinter) di quel genere teatrale e filosofico che Martin Esslin defin? come "Teatro dell'assurdo". La sua opera pi? famosa ? la pi?ce Aspettando Godot, e il corto cinematografico Film del 1965 con Buster Keaton. Autore di romanzi e di poesie, nel 1969 Beckett venne insignito del Premio Nobel per la letteratura "per la sua scrittura, che - nelle nuove forme per il romanzo ed il dramma - nell'abbandono dell'uomo moderno acquista la sua altezza"



buon pranzo

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dany61
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SAndro pignatTI botanico

Le sue ricerche vertono sull'ecologia, fitogeografia, flora, e vegetazione, con particolare riferimento agli ecosistemi mediterranei e alpini. ? autore del pi? recente trattato di floristica relativo all'intero territorio nazionale.
Alunno del Collegio Ghislieri, si ? laureato in Scienze Naturali nel 1954 presso l'Universit? di Pavia. Assistente e prof. incaricato di Botanica a Pavia dal 1955 e dal 1958 a Padova; professore ordinario di Botanica a Trieste (1962-1982); professore di Ecologia Vegetale a Roma (1983-1988); dal 1 novembre 1988 professore ordinario di Ecologia presso l'Universit? di Roma "La Sapienza", Attualmente ? professore emerito presso il medesimo ateneo.

Ha tenuto una serie di conferenze presso la Soka University di Tokyo sui problemi dell?educazione ambientale. Dal 1982 collabora all?attivit? dello Schulnaturzentrum di Hannover su problematiche riguardanti la vegetazione europea.

? membro dell?Istituto Veneto di Scienze, Lettere ed Arti, dell'Accademia delle Scienze di Torino, dell?Accademia Slovena, dell?Accademia di Cordoba (Argentina), dell?Accademia Europea di Bolzano, Socio onorario dell?Accademia Italiana di Scienze Forestali e Grande Ufficiale al Merito della Repubblica Italiana. Dal 1999 ? socio Nazionale dell'Accademia Nazionale dei Lincei.

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celeste
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TIntoreTO - Jacopo Robusti, noto come il Tintoretto (Venezia 1519?1504), ? stato un pittore italiano, uno dei pi? grandi esponenti della scuola veneziana e probabilmente l'ultimo grande pittore del Rinascimento italiano. Il soprannome "Tintoretto" gli deriv? dal mestiere paterno, tintore di stoffe.



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Enza
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TOfano SerGIo

conosciuto anche con lo pseudonimo di Sto (Roma, 20 agosto 1886 ? Roma, 28 ottobre 1973), ? stato un attore, regista, disegnatore e scrittore italiano. Artista veramente poliedrico, anche disegnatore e caricaturista, viene da molti ricordato soprattutto come creatore del Signor Bonaventura, nato nel 1917 sulle pagine del Corriere dei Piccoli.
Umorismo e pensosit?, satira e ottimismo, buffoneria e assennatezza: questi gli elementi che costituivano la straordinaria personalit? di Tofano, uno dei pi? versatili ed intelligenti attori del teatro e del cinema italiano e la sua lunga attivit?, anche come regista. Lavor? come attore prima di scrivere.



buona serata

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china46
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GIocaSTa

Nella mitologia greca, Giocasta era la figlia di Meneceo e la madre di Edipo. Omero si riferisce a lei con il nome di Epigaste.

Giocasta spos? Laio, re di Tebe. L'Oracolo di Delfi predisse che il figlio di Laio avrebbe ucciso suo padre e sposato sua madre. Per impedire che la profezia si avverasse, Giocasta abbandon? il proprio figlio su una montagna, con i piedi legati, e annunci? la sua morte. Il bambino fu salvato e condotto alla corte del re di Corinto, dove gli fu dato il nome di Edipo. L'Oracolo di Delfi fece anche a lui una profezia, predicendo che avrebbe ucciso suo padre e sposato sua madre.

Edipo, che non conosceva suo padre, lo uccise senza riconoscerlo, ed entr? a Tebe in trionfo dopo aver sconfitto la Sfinge. Giocasta, riconoscente nei confronti dello sconosciuto eroe, lo spos?; in tal modo i due portarono inconsapevolmente a compimento la profezia. Edipo e Giocasta ebbero quattro figli.

Quando Edipo raccont? a Giocasta del suo passato, e della profezia che gli era stata fatta, Giocasta comprese la verit? e si impicc?.

notte
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dany61
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STefania belmonDO ex fondista italiana. ? una delle atlete pi? titolate della storia della disciplina, con dieci medaglie olimpiche

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Enza
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DOn GnoccHI

Carlo Gnocchi, terzogenito di Enrico Gnocchi, marmista, e Clementina Pasta, sarta, nasce a San Colombano al Lambro, vicino Lodi, il 25 ottobre 1902. Rimasto orfano del padre all'et? di cinque anni Carlo si trasferisce a Milano con la madre e i due fratelli Mario e Andrea. Non molto tempo dopo entrambe i fratelli moriranno di tubercolosi.
Carlo, di salute cagionevole, trascorre sovente lunghi periodi di convalescenza a Montesiro, paesino della Brianza, presso una zia.

Carlo Gnocchi entra in seminario alla scuola del cardinale Andrea Ferrari e nel 1925 viene ordinato sacerdote dall'Arcivescovo di Milano, Eugenio Tosi. Don Gnocchi celebra la sua prima messa il 6 giugno a Montesiro.

Il primo impegno del giovane Don Carlo Gnocchi ? quello di assistente d'oratorio: prima a Cernusco Sul Naviglio, vicino Milano, poi dopo solo un anno nella popolosa parrocchia di San Pietro in Sala, a Milano. Grazie al suo operato raccoglie stima, consensi e affetto tra la gente tanto che la fama delle sue doti di ottimo educatore giunge fino in Arcivescovado.

Nel 1936 il Cardinale Ildefonso Schuster lo nomina direttore spirituale di una delle scuole pi? prestigiose di Milano: l'Istituto Gonzaga dei Fratelli delle Scuole Cristiane. In questo periodo Don Gnocchi studia intensamente e scrive brevi saggi di pedagogia.

Sul finire degli anni '30 il Cardinale Schuster gli affida l'incarico dell'assistenza spirituale degli universitari della Seconda Legione di Milano, che comprende in buona parte studenti dell'Universit? Cattolica oltre che molti ex allievi del Gonzaga.

Nel 1940 l'Italia entra in guerra e molti giovani studenti vengono chiamati al fronte. Don Carlo, coerente alla tensione educativa che lo vuole sempre presente con i suoi giovani anche nel pericolo, si arruola come cappellano volontario nel battaglione "Val Tagliamento" degli alpini: la sua destinazione ? il fronte greco albanese.

Terminata la campagna nei Balcani, dopo un breve intervallo a Milano, nel 1942 Don Carlo Gnocchi riparte per il fronte. Questa volta la meta ? la Russia, con gli alpini della Tridentina.
Nel gennaio del 1943 inizia la drammatica ritirata del contingente italiano: Don Gnocchi, caduto stremato ai margini della pista dove passava la fiumana dei soldati, viene miracolosamente soccorso, raccolto da una slitta e salvato.
? proprio in questa tragica esperienza che, assistendo gli alpini feriti e morenti e raccogliendone le ultime volont?, matura in lui l'idea di realizzare una grande opera di carit? che trover? compimento, dopo la guerra, nella "Fondazione Pro Juventute".

Ritornato in Italia nel 1943, Don Gnocchi inizia il suo pellegrinaggio attraverso le vallate alpine, alla ricerca dei familiari dei caduti, per dare loro un conforto morale e materiale.
In questo stesso periodo aiuta molti partigiani e politici a fuggire in Svizzera, rischiando in prima persona la vita: viene arrestato dalle SS con la grave accusa di spionaggio e di attivit? contro il regime.

A partire dal 1945 comincia a prendere forma concreta quel progetto di aiuto ai sofferenti pensato negli anni della guerra: Don Gnocchi viene nominato direttore dell'Istituto Grandi Invalidi di Arosio (Como), e accoglie i primi orfani di guerra e i bambini mutilati. Inizia cos? l'opera che porter? Don Carlo Gnocchi a guadagnare sul campo il titolo pi? meritorio di "padre dei mutilatini".

Le richieste di ammissione arrivano da tutta Italia e ben presto la struttura di Arosio si rivela insufficiente ad accogliere i piccoli ospiti. Nel 1947 viene concessa in affitto - ad una cifra del tutto simbolica - una grande casa a Cassano Magnano, nel varesotto.

Nel 1949 l'Opera di Don Gnocchi ottiene un primo riconoscimento ufficiale: la "Federazione Pro Infanzia Mutilata", da lui fondata l'anno precedente per meglio coordinare gli interventi assistenziali nei confronti delle piccole vittime della guerra, viene riconosciuta ufficialmente con Decreto del Presidente della Repubblica.
Nello stesso anno il Capo del Governo, Alcide De Gasperi, promuove Don Carlo Gnocchi consulente della Presidenza del Consiglio dei Ministri per il problema dei mutilatini di guerra.
Da questo moment, uno dopo l'altro, vengono aperti nuovi collegi: Parma (1949), Pessano (1949), Torino (1950), Inverigo (1950), Roma (1950), Salerno (1950) e Pozzolatico (1951).

Nel 1951 la "Federazione Pro Infanzia Mutilata" viene sciolta e tutti i beni e le attivit? vengono attribuiti al nuovo soggetto giuridico creato da Don Gnocchi: la "Fondazione Pro Juventute", riconosciuta con Decreto del Presidente della Repubblica l'11 febbraio 1952.

Nel 1955 Don Carlo lancia la sua ultima grande sfida: si tratta di costruire un moderno centro che costituisca la sintesi della sua metodologia riabilitativa. Nel settembre dello stesso anno, alla presenza del Capo dello Stato, Giovanni Gronchi, viene posata la prima pietra della nuova struttura nei pressi dello stadio Meazza (San Siro) a Milano.

Vittima di una malattia incurabile Don Gnocchi non riuscir? a vedere completata l'opera nella quale aveva investito le maggiori energie: il 28 febbraio 1956, la morte lo raggiunge prematuramente presso la Columbus, clinica di Milano dove ? da tempo ricoverato per una grave forma di tumore.

I funerali, celebrati il giorno 1 marzo dall'arcivescovo Montini (poi Papa Paolo VI), furono grandiosi per partecipazione e commozione. La sensazione generale era che la scomparsa di Don Carlo Gnocchi avesse privato la comunit? di un vero santo. Durante il rito venne portato al microfono un bambino. Un'ovazione segu? le parole del fanciullo: "Prima ti dicevo: ciao don Carlo. Adesso ti dico: ciao, san Carlo". A sorreggere la bara c'erano quattro alpini; altri portavano sulle spalle i piccoli mutilatini in lacrime. Tra amici, conoscenti e semplici cittadini erano in centomila a gremire il Duomo di Milano e la sua piazza. L'intera citt? listata a lutto.

Proprio il giorno del funerale esce un piccolo libro da lui scritto con le sue ultime forze, come una sorta di testamento, che condensa tutta la sua vita e il suo sacerdozio, la sua opera in mezzo alla giovent? delle parrocchie, dell'Istituto Gonzaga, di cappellano militare, ma soprattutto in mezzo al dolore dei piccoli e dei pi? giovani, per dare ad ogni lacrima, a ogni goccia di sangue sparsa, il significato e il valore pi? alto.

L'ultimo gesto apostolico di Don Gnocchi ? stato la donazione delle cornee a due ragazzi non vedenti - Silvio Colagrande e Amabile Battistello - quando in Italia il trapianto di organi non era ancora disciplinato da apposite leggi. Il doppio intervento, eseguito dal prof. Cesare Galeazzi, riusc? perfettamente. La generosit? di Don Carlo che ebbe anche in punto di morte e l'enorme impatto che il trapianto e i risultati dell'operazioni ebbero sull'opinione pubblica impressero un'accelerazione decisiva al dibattito. Nel giro di poche settimane venne varata una legge sul tema.

Trent'anni dopo la mortedi Don Carlo Gnocchi il cardinale Carlo Maria Martini istituir? il Processo di Beatificazione. La fase diocesana avviata nel 1987 si ? conclusa nel 1991. Il 20 dicembre 2002 Papa Giovanni Paolo II lo ha dichiarato venerabile. Nel 2009 il cardinale Dionigi Tettamanzi annuncia che la beatificazione avverr? il 25 ottobre dello stesso anno.






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celeste
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hitler (minuscolo e non scrivo altro!!)

MA

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Enza
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MAlagodi GIovanni

Giovanni Francesco Malagodi (Londra, 12 ottobre 1904 ? Roma, 17 aprile 1991) ? stato un politico italiano, Presidente del Senato della Repubblica per alcuni mesi nel 1987. Fu uno degli esponenti maggiori del Partito Liberale Italiano, di cui fu segretario nazionale dal 1954 al 1972, presidente (1972-1977) e presidente onorario dal 1977.

Figlio del giornalista e deputato giolittiano Olindo Malagodi, fu dirigente della Banca Commerciale Italiana dagli anni trenta e in tale veste divenne nel dopoguerra rappresentante italiano presso l'Organizzazione per la Cooperazione Economica Europea.
Entr? in politica nel PLI nel 1953, portato da Enzo Storoni che a quell'epoca era uno degli esponenti pi? in vista del partito e l'anno successivo divenne segretario del partito. Durante la sua segreteria il PLI attenu? il richiamo alla tradizione risorgimentale italiana, che si incarnava soprattutto in Benedetto Croce, Vittorio Emanuele Orlando e nelle altre personalit? politiche gi? in auge prima dell'avvento del fascismo, e si connot? pi? marcatamente come vicino agli interessi di Confindustria. In particolare, Malagodi si oppose con veemenza all'apertura a sinistra della Democrazia Cristiana verso i socialisti. Nonostante la scissione della sinistra interna, che nel 1955 diede vita al Partito Radicale, alle elezioni politiche del 1963 il partito raggiunse il 7% dei consensi, miglior risultato elettorale della sua storia.
Nel corso degli anni sessanta, con la formazione dei governi di centrosinistra il PLI fu marginalizzato nel panorama politico italiano e and? incontro a un irreversibile declino elettorale, cui non pose fine nemmeno il ritorno dei liberali nella maggioranza con il secondo governo Andreotti (1972-1973), del quale Malagodi ricopr? la carica di ministro del Tesoro. In tale veste, per incentivare l'esodo dei superburocrati e lasciare spazio a funzionari pi? giovani, Malagodi var? una serie di provvedimenti ad hoc, tra i quali le cosiddette "pensioni d'oro".
Nel 1972 lasci? la segreteria politica del partito, ricoperta per quasi un ventennio, ad Agostino Bignardi e ne divenne presidente. Si dimise dalla presidenza nel 1977, in contrasto con la linea politica impressa dal nuovo segretario Valerio Zanone, meno ostile all'apertura a sinistra.
Senatore nelle legislature VIII, IX e X, fu presidente del Senato dal 22 aprile al 1? luglio 1987, al termine della IX Legislatura. Succedette in tale carica ad Amintore Fanfani, chiamato dopo la caduta del secondo governo Craxi a presiedere un esecutivo di minoranza.
Molti liberali lo considerano ancor oggi uno dei simboli della cultura liberale in Italia.



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dany61
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GIo' di TOnno cantante e attore teatrale italiano.

Di Tonno ha trascorso la sua infanzia nel quartiere di Santa Filomena, al confine tra Pescara e Montesilvano. Ha mosso i suoi primi passi nel mondo della musica all'et? di 8 anni con lo studio del pianoforte. Dopo i primi anni di studio classico ancora adolescente, nasce la passione per la musica leggera, italiana e non. In particolare ? attratto dalla figura del cantautore come poeta che racconta cantando. Grazie all'ascolto di autori come De Andr?, Guccini o Fossati all'et? di 15 anni inizia a scrivere canzoni e a cantarle con diversi gruppi dei quali man mano sar? il leader; proponendo le proprie canzoni in manifestazioni e concorsi.

“La vita è ciò che ti accade mentre fai altri progetti” John Lennon
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Enza
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TOmmy LEe

Thomas Lee Bass, noto come Tommy Lee (Atene, 3 ottobre 1962), ? un batterista, cantante e tastierista greco naturalizzato statunitense. ? noto per far parte della hair metal band M?tley Cr?e, della quale ? anche membro co-fondatore.



buona serata

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china46
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Leopoldo Marechal, ( Buenos Aires , 11 giugno 1900 - 26 giugno 1970) ? stato uno dei pi? importanti scrittori argentini del XX secolo.
Note biografiche

Nato a Buenos Aires da una famiglia di origine francese e spagnola, Marechal ? diventato un insegnante di scuola elementare e di un professore di scuola superiore dopo aver ottenuto la laurea, nonostante enormi difficolt? economiche. Durante il 1920 ? stato tra i poeti che si sono radunati attorno al movimento rappresentato dalla rivista letteraria Mart?n Fierro . Mentre le sue prime opere pubblicate di poesia, Los aguiluchos (1922) e D?as como flechas (1926), teso verso l'avanguardismo, il suo Odas para el hombre y la mujer ha mostrato una miscela di novit? e di uno stile pi? classico. E 'con questa raccolta di poesie che Marechal ottenuto il suo primo riconoscimento ufficiale come poeta nel 1929, il Premio Municipal de Poes?a della citt? di Buenos Aires.
Ha viaggiato in Europa per la prima volta nel 1926 ed a Parigi ha incontrato importanti intellettuali e artisti come Picasso , Basald?a e Antonio Berni . Alla sua seconda visita a Parigi nel 1929, si stabil? a Montparnasse e allargato la sua cerchia di amici, che ora incluso artisti Aquiles Badi, Alfredo Bigatti , Horacio Butler, Juan del Prete, Raquel Forner, Victor Pissarro e lo scultore Jos? Fioravanti , che in seguito scolpito del poeta busto in bronzo. E 'durante questa seconda esperienza parigina che Marechal ha scritto i primi due capitoli del suo romanzo Buenosayres Ad?n , che egli non ha pubblicato fino al 1948. Alcuni dei suoi protagonisti si basano sui suoi amici del Martin Fierro gruppo, tra cui artista Xul Solar (come Schultze astrologo), poeta Jacobo Fijman (come il filosofo Samuel Tesler), Jorge Luis Borges (con il nome Luis Pereda) e Ra?l Scalabrini Ortiz ( come "el Petiso" Bernini).



AL

buona sera
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dany61
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ALberto LUpo ATTORE

“La vita è ciò che ti accade mentre fai altri progetti” John Lennon
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Enza
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LUigi XVI

Luigi XVI re di Francia. - Figlio (Versailles 1754 - Parigi 1793) del delfino Luigi e di Maria Giuseppina di Sassonia. Nipote di Luigi XV, fu il suo successore (1774). Il fallimento della politica finanziaria attuata da R.-J. Turgot e J. Necker per ridurre il deficit pubblico, a cui manc? un deciso sostegno da parte del sovrano, aggrav? la crisi finanziaria e costrinse L. a convocare gli Stati generali (maggio 1789). Da allora la storia del suo regno coincise con quella della Rivoluzione, durante la quale egli cerc? dapprima di convivere con il nuovo regime costituzionale per poi passare decisamente nel campo controrivoluzionario. Il suo tentativo di fuga con la moglie Maria Antonietta e la famiglia reale (giugno 1791) compromise in maniera definitiva la monarchia, che il 21 sett. 1792 fu proclamata decaduta dalla Convenzione. Dopo pochi mesi L. fu ghigliottinato.
VITA E ATTIVIT?
Divenuto delfino alla morte del padre (1765), spos? (1770) Maria Antonietta d'Austria. La semplicit? di vita, l'onest? dei costumi, suscitarono le migliori speranze al suo avvento al trono (1774), ma la mancanza di energia di L. si scorse gi? nei suoi primi atti di governo, con l'imprudente restaurazione dei parlamenti e il debole appoggio che concesse a Turgot e a Necker, permettendo in tal modo che essi fossero rovesciati dalla coalizione degli interessi danneggiati dalle tentate riforme, e sostituiti da uomini che non riuscirono a ottenere la fiducia dei ceti privilegiati come Calonne (nov. 1783) e Lom?nie de Brienne (maggio 1787). Il debole atteggiamento del re durante il conflitto coi parlamenti (1787) scosse gravemente il prestigio della monarchia. Una nuova ondata di fiducia parve investirla con il richiamo di Necker (agosto 1788) e la convocazione degli Stati Generali (maggio 1789): ma nel conflitto presto delineatosi fra i privilegiati e il Terzo stato, il re svolse un'azione quanto mai incerta, opponendosi al Terzo stato che reclamava il voto individuale, e non pi? per ordine, come conseguenza logica del raddoppio della sua rappresentanza, deciso dallo stesso L. pochi mesi prima. Il licenziamento di Necker (11 luglio) fu una delle cause dell'assalto alla Bastiglia; il rifiuto di sanzionare la Dichiarazione dei diritti dell'uomo e l'abolizione del regime feudale provoc? una nuova esplosione di collera popolare (5 e 6 ott. 1789). I tentativi di uomini come Mirabeau e La Fayette di consolidare la monarchia su basi liberali non trovarono presso L. efficace appoggio. La legislazione antiecclesiastica spinse il re definitivamente nel campo controrivoluzionario. Matur? cos? il proposito della fuga all'estero (fuga di Varennes, 20-25 giugno 1791) che, scoperta e impedita, diede l'ultimo colpo al prestigio della monarchia. Il re, sospeso dalle sue funzioni, non le riprese che dopo il giuramento alla Costituzione (13 sett. 1791); appoggi? quindi i girondini, favorevoli alla guerra contro l'Austria, nella speranza che la sconfitta della Francia aprisse la strada alla completa restaurazione della sua autorit?. Incoraggiato dai primi rovesci subiti dagli eserciti rivoluzionari, si oppose alle misure eccezionali deliberate dall'Assemblea legislativa; ma il suo veto alle leggi contro gli emigrati e i preti refrattari condusse ai fatti del 20 giugno 1792; il manifesto di Coblenza, in cui il duca di Brunswick minacciava la distruzione di Parigi in caso di nuovi attentati alla sicurezza del re (23 luglio), determin? poi l'insurrezione del 10 ag. che port? la famiglia reale alla prigione del Tempio; il 21 sett. la Convenzione proclamava la caduta della monarchia. Si arriv? cos? al processo: il 13 nov. si apr? la discussione alla Convenzione; l'11 dic. ebbe luogo l'interrogatorio del re, che in genere si difese abilmente. Ma il dibattimento si concluse con una votazione che diede 387 voti per la morte contro 334 per la detenzione o la morte condizionale (18 genn.). Il 21 seguiva l'esecuzione, affrontata da L. con dignitosa fermezza.


MA

buon venerd?



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lampaDINA e lampaDario
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celeste ha scritto:

hitler (minuscolo e non scrivo altro!!)
MA

ciao maura, ancora nn t conosco...
ma ammiro la tua sensibilit?...

Dina & Dario
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celeste
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Inserito il - 24/08/2012 : 10:13:19  Mostra Profilo  Visita l'Homepage di celeste Invia a celeste un Messaggio Privato  Rispondi Quotando
MAhler GustAV (Kalischt 1860 ? Vienna 1911) ? stato un compositore e direttore d'orchestra austriaco di origine boema.

Mahler nacque nel 1860 a Kalischt in Boemia, oggi Kaliste (distretto di Pelhrimov) in Repubblica Ceca), da Bernhard e Marie Hermann. La sua famiglia era di origine ebraica-ashkenazita e di lingua tedesca. A pochi mesi dalla nascita, si trasfer? ad Iglau. La sua infanzia fu molto triste, costellata dalla morte di diversi dei suoi fratelli. Aiutato dal padre, che in giovinezza strimpellava il violino (e dal pianista Julius Epstein), nel 1875 riusc? ad entrare al conservatorio di Vienna, che frequent? tre anni, ottenendo consensi e suscitando gelosie probabilmente a causa del suo brutto carattere. In questo clima strinse una buona amicizia con Hugo Wolf, Hans Rott, i fratelli Ros?, il violinista Krizianovskij. Il sodalizio intellettuale e artistico con il compositore Anton Bruckner, si rivel? "utile" anche in campo lavorativo.

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Enza
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AVito

Marco Mecilio Flavio Eparchio Avito (latino Marcus Maecilius Flavius Eparchius Avitus; Clermont, 395 circa ? 457) fu imperatore romano d'Occidente dal 455 alla sua morte. Aristocratico gallo-romano, fu un senatore, un ufficiale di alto rango sia civile sia militare e vescovo di Piacenza.
Gallo-romano, Avito cerc? di opporsi alla riduzione dell'Impero romano d'Occidente alla sola Italia, sia dal punto di vista territoriale che da quello amministrativo. Le sue nomine di Galli nell'amministrazione imperiale gli inimicarono, per?, sia l'aristocrazia senatoriale che la popolazione di Roma, provata dal sacco dei Vandali del 455. Avito era in ottimi rapporti con i Visigoti di Teodorico II, di cui era amico personale e che lo acclam? imperatore: la prospettiva di una solida e profittevole alleanza tra Romani e Visigoti naufrag?, per?, quando questi ultimi occuparono la Hispania romana e quando non diedero il proprio appoggio all'imperatore gallo in occasione della ribellione dei comandanti italici.
Con la sua deposizione, dopo appena quindici mesi di regno, il destino di decadenza dell'Impero fu segnato


AU
buon pranzo

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dany61
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AUgusto daolio cantante italiano.

La sua avventura nel mondo della musica comincia da adolescente quando assieme a Beppe Carletti fonda il primo gruppo con cui comincia ad ottenere una discreta fama locale, i Monelli. In seguito, nel 1963, con Franco Midili, Leonardo Manfredini, Gualberto Gelmini e Antonio Campari fonda il gruppo dei Nomadi.

Il complesso sar? destinato a diventare uno dei pi? importanti nella storia della musica italiana. Cantante e leader del gruppo, i testi delle sue canzoni, col passare degli anni, cominciano ad assumere un carattere sempre pi? politico. ? evidente anche il cambio strutturale della voce e dell'intensit? dell'espressione col passare degli anni.

Una voce posata e fiscale in studio che tuttavia ribaltava completamente la situazione nei live. Famosa la versione in concerto di una canzone come Ala bianca, originariamente pezzo di Elton John intitolato Sixty years on.

Nel 1972 incide un 45 giri da solista: Una ragazza come tante, colonna sonora del film La ragazza di via Condotti. Il 1972 ? anche l'anno di Io vagabondo, canzone simbolo dei Nomadi e del loro leader che amava identificarsi in questa canzone.
? Per me ? istintivo alzarmi e cominciare a camminare, cominciare a muovermi. A scuola ad esempio avevo un sacco di problemi, perch? non riuscivo a stare fermo e seduto oltre un determinato tempo. Questo ? il mio sintomo di evacuazione, di fuga alla ricerca di luoghi migliori... ?

Muore il 7 ottobre 1992, per cancro ai polmoni.

Daolio ? stato anche pittore e scultore autodidatta. I suoi quadri, dopo la prima personale allestita dal 2 giugno al 1? luglio del 1991 a Novellara alla presenza dello stesso artista, vengono spesso esposti ancora oggi in mostre organizzate con il patrocinio dell'associazione Augusto Per La Vita, fondata dalla compagna Rosanna Fantuzzi per utilizzare al meglio le offerte devolute da amici e fans dopo la scomparsa del cantante. La finalit? principale ? quella di aiutare la ricerca oncologica e la formazione di medici specializzati[
MA

“La vita è ciò che ti accade mentre fai altri progetti” John Lennon
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china46
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Inserito il - 24/08/2012 : 21:42:50  Mostra Profilo  Visita l'Homepage di china46 Invia a china46 un Messaggio Privato  Rispondi Quotando
Mario Botta (nato il 1 Aprile 1943) ? uno svizzero architetto . Ha studiato al Liceo Artistico di Milano e la IUAV di Venezia . Le sue idee sono state influenzate da Le Corbusier , Carlo Scarpa , Louis Kahn . Ha aperto il suo studio nel 1970 a Lugano .

Nel 2004, ha progettato Museo Uno dei Leeum, Samsung Museum of Art a Seoul , Corea del sud . Il 1 ? gennaio 2006 ha ricevuto il premio Grande Ufficiale dal Presidente della Repubblica Italiana Carlo Azeglio Ciampi . Nel 2006 ha progettato il suo primo centro benessere, il centro benessere Bergoase a Arosa , Svizzera. Il centro benessere ? aperto in dicembre 2006 e un costo stimato 35 milioni di franchi. Mario Botta ha partecipato alla Stock Exchange of Visions progetto nel 2007. Egli sar? un membro della giuria del Global Holcim Awards nel 2012. Conosciuto ora in tutto il mondo e scopiazzato dagli architetti svizzeri.

insomma uno svizzerotto diventato famoso

LI

buona serata
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dany61
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LIno patruno musicista e attore italiano, compositore e polistrumentista,
Le sue esperienze vanno da quelle jazzistiche in concerto, in sala di registrazione, in TV a quelle di attore di cabaret, di teatro e di cinema; da leader di jazz band alla composizione di musiche da film e per il teatro; dal ruolo di sceneggiatore a quello di produttore cinematografico; da organizzatore di festival del jazz a presentatore e regista televisivo.
LU

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Enza
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Inserito il - 25/08/2012 : 10:10:54  Mostra Profilo  Visita l'Homepage di Enza Invia a Enza un Messaggio Privato  Rispondi Quotando
LUdoviCO Einaudi

Ludovico Maria Enrico Einaudi (Torino, 23 novembre 1955) ? un pianista e compositore italiano

Figlio dell'editore Giulio Einaudi e nipote di Luigi Einaudi, presidente della Repubblica dal 1948 al 1955, la sua carriera di musicista inizia nel jazz rock, quando entra nel complesso torinese Venegoni & Co, con cui Einaudi incide due album pubblicati dalla Cramps: Rumore rosso e Sarabanda.
Continua nel frattempo gli studi classici, e si diploma al Conservatorio Giuseppe Verdi di Milano con Azio Corghi e continua gli studi con Luciano Berio.[1] Nel 1982 riceve una borsa di studio per recarsi al Festival di Tanglewood negli Stati Uniti.
La sua carriera come musicista classico inizia con varie composizioni sia orchestrali sia da camera, che verranno eseguite al Teatro alla Scala, al Maggio Musicale Fiorentino, al Festival di Tanglewood, al Lincoln Center di New York, nella Queen Elisabeth Hall, l'IRCAM di Parigi, la Saint Paul Chamber Orchestra, Settembre Musica, l'UCLA Centre for Performing Arts, il Budapest Music Festival e altri.
Scrive per vari settori, in particolare cinema e teatro, componendo nel 1988 l'opera teatrale Time Out; dopo questa prima positiva esperienza con la danza realizza nel 1990 The Wild Man per la Oregon Dance Company, poi Emperor nel 1991. La sua musica affonda le radici nella musica classica con l'aggiunta di elementi derivati dalla musica pop, rock, folk e contemporanea. Stanze, del 1992, ? una raccolta di sedici pezzi per arpa interpretati da Cecilia Chailly, composti nel corso di tre anni e definiti dall'autore: ?spazi musicali separati l'uno dall'altro come le stanze di una casa?[senza fonte]. ? tuttavia con l'album Le onde che raggiunge il successo internazionale; verr? infatti pubblicato un paio d'anni dopo nel Regno Unito. Il disco ? un ciclo di ballate ispirato all'omonimo romanzo di Virginia Woolf. Alcuni brani di questo disco sono stati scelti come colonna sonora del film Aprile di Nanni Moretti, e a questo faranno seguito una serie di proficue collaborazioni con il cinema, fra cui Fuori dal mondo e Luce dei miei occhi di Giuseppe Piccioni, Doctor Zhivago di Giacomo Campiotti, Sotto falso nome di Roberto And?, fino ai pi? recenti This Is England dell'inglese Shane Meadows e Quasi amici di Olivier Nakache e ?ric Toledano.
Con l'album successivo, Eden Roc, Einaudi prosegue la ricerca sperimentale, grazie anche all'aggiunta di un quintetto di archi e alla collaborazione con il musicista Djivan Gasparyan. Il brano omonimo all'album verr? scelto come colonna sonora per lo spot pubblicitario della Tiscali.

Nel 2001 esce l'album I giorni, nuovo ciclo di ballate dalle melodie lineari[non chiaro] e allo stesso tempo molto profonde. L'album, racconta il pianista, nasce da un ricordo di un viaggio in Mali, terra di cantastorie e di antiche tradizioni musicali. Nel Mali torner? poi per il Festival au d?sert. A riportarlo in Africa questa volta ? il maestro della kora: Ballak? Sissoko. E infatti l'album successivo, Diario mali, vede la collaborazione dello stesso Sissoko. Nel 2003 ? uscito nel Regno Unito Echoes, una raccolta dei brani pi? celebri del compositore che raggiunger? le 100.000 copie vendute.
Nello stesso anno, inoltre, suona alla scala di Milano, dove registra il doppio live LaScala Concert 030303, che contiene i pezzi pi? conosciuti dell'autore e una versione con il pianoforte di "Lady Jane" dei Rolling Stones. Il 2004 ? l'anno di Una mattina, album firmato Decca che all'uscita raggiunge il primo posto delle charts britanniche di musica classica[senza fonte]. I brani di Una Mattina colpiscono per le melodie ondulatorie in continuo movimento, con improvvise accelerazioni e altrettante sospensioni.
Con il successivo album, Divenire, ha venduto pi? di 300.000 copie; in Italia, grazie alla vendita di oltre 80.000 copie ha vinto il disco d'oro. Einaudi ha spiegato come Divenire nacque dopo che fu invitato al 2? "Festival delle Dolomiti", a comporre dei brani da suonare su un altopiano a 2000 metri di quota, davanti alle Pale di San Martino. L'album ? fondato in particolare su tre brani: Divenire, Primavera e Svanire. Questi brani sono stati ispirati a tre quadri di Segantini: La vita, La natura e La morte. Il tour europeo di Divenire ? terminato, dopo oltre 80 date, alla Royal Albert Hall, nel 2007, davanti ad oltre 4000 persone. Divenire ? ancora in classifica tra gli album pi? venduti dell'iTunes Music Store[senza fonte].
Nel 2007 ha composto e eseguito per l'album Dormi amore, la situazione non ? buona di Adriano Celentano il Prologo di un amore finito del brano Hai bucato la mia vita. Il 6 dicembre riceve a Cosenza il "Riccio d'Argento" della XXI edizione di "Fatti di Musica", la rassegna del miglior live d'autore diretta da Ruggero Pegna. I suoi brani sono stati utilizzati in numerosi spot pubblicitari, come quello della eni, e come colonne sonore di molti film. Ha inoltre composto la sigla del TG1[senza fonte]
Numerose sono le collaborazioni di Ludovico Einaudi con altri artisti provenienti dalle diverse tradizioni, come Paolo Fresu, Rodrigo Le?o, Mercan Dede e i gi? citati Ballak? Sissoko e Djivan Gasparyan. Diverse sono anche le incursioni con il mondo dell'elettronica. Ha infatti collaborato con i To Rococo Rot, gruppo di Berlino, e i Whitetree, con i quali ha inciso nel maggio del 2009 Cloudland. Per presentare questo progetto ? stato ospite per una lunga intervista e una performance live nella celebre radio KCRW a Los Angeles, da Chris Douridas.
Ha suonato nei maggiori teatri del mondo, come La Scala di Milano, il Barbican di Londra. la Philharmonic Hall di Liverpool, Le Trianon di Parigi e la Philharmonie di Berlino.
La sua musica ? arrivata pure a Buckingham Palace, al Queen's speech, il tradizionale discorso natalizio della regina d'Inghilterra. Le sue composizioni sono dunque un esempio di musica trasversale. Infatti Einaudi ? stato l'unico musicista classico a partecipare all'iTunes Festival, accanto a gruppi rock come gli Oasis e i Placebo.
Ha venduto pi? di 750 000 dischi in tutta Europa e con l'ultimo album Nightbook ha raggiunto la vetta di tutte le classifiche di musica classica di tutta Europa. Cos? descrive il suo ultimo grande lavoro: ?Nightbook ? un percorso, ogni brano ? il capitolo di una storia, la sfaccettatura di un prisma, uno sguardo possibile sulle esperienze che appartengono al lato pi? onirico, pi? interno di noi stessi. ? un sogno dove tutto pu? accadere?. In Italia ha esordito al primo posto della classifica iTunes e all'11 della classifica Nielsen. Alcuni eventi hanno ispirato quest'ultimo lavoro. Il pianista ha infatti detto di aver tratto ispirazione da un concerto del 2006, all'Hangar Bicocca di Milano, circondato da "i Sette palazzi Celesti" di Anselm Kiefer. Einaudi ha inoltre definito Nightbook come il "suo" The Dark Side of the Moon, riferendosi al celebre album dei Pink Floyd. Se Divenire ? un album che evoca il movimento verso il mondo, il flusso della vita, Nightbook apre una finestra su sguardi interni, su aspetti profondi della realt? che rimandano a una dimensione mistica. ?Per esempio un brano come Eros? dice Ludovico Einaudi: ?? quasi un rito pagano che, in crescendo, racconta il raggiungimento di un'estasi?.[senza fonte]
Nel 2010 ? Maestro Concertatore del concerto della Notte della Taranta a Melpignano, ruolo ricoperto anche nell'edizione 2011 del festival salentino .
Ha raccontato che il Comitato Olimpico Internazionale gli ha commissionato un pezzo per la cerimonia delle Olimpiadi 2012 di Londra.



buon sabato



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china46
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COpernico Niccolo'

in polacco Miko#322;aj Kopernik; Toru#324;, 19 febbraio 1473 ? Frombork, 24 maggio 1543) fu un astronomo polacco famoso per aver portato all'affermazione la teoria eliocentrica.

Fu anche un canonico, un giurista, un governatore, un astrologo ed un medico. Un dibattito storico-geografico, oggi considerato poco serio, si tradusse in un'aspra contesa circa la sua nazionalit?. Copernico ? in genere considerato un polacco discendente da una famiglia di origini tedesche.

La sua teoria - che propone il Sole al centro del sistema di orbite dei pianeti componenti il sistema solare - riprende quella greca di Aristarco di Samo dell'eliocentrismo, la teoria opposta al geocentrismo, che voleva invece la Terra al centro del sistema. Merito suo non ? dunque l'idea, gi? espressa dai greci, ma la sua rigorosa dimostrazione tramite procedimenti di carattere matematico.Copernico nacque nel 1473 nella citt? di Toru#324;. Presto orfano di entrambi i genitori, venne adottato insieme ai fratelli dallo zio materno, Lukasz Watzenrode che nel 1489 viene eletto vescovo della Varmia. Nel 1491 Copernico entr? all'Universit? di Cracovia e conobbe l'astronomia. Di questo periodo, e del suo approccio a questa scienza, ci restano alcune sue entusiastiche descrizioni in testi oggi raccolti nella biblioteca di Uppsala.

Dopo quattro anni, ed un breve soggiorno a Toru#324;, venne in Italia, dove studi? diritto presso l'Universit? di Bologna.

A Bologna incontr? Domenico Maria Novara, gi? celebre astronomo, che ne fece il suo allievo ed uno dei suoi pi? stretti collaboratori. Con lui, mentre studiava diritto civile a Ferrara, Copernico fece le prime osservazioni nel 1497. Nello stesso anno, lo zio fu nominato vescovo di Ermia e Copernico canonico; il giovane si diresse a Roma, dove osserv? una eclissi e dove tenne delle lezioni di astronomia o di matematica. Soltanto nel 1501 sarebbe andato a "prendere servizio" a Frauenburg, ma vi si trattenne per il solo tempo necessario a richiedere, ed ottenere, il permesso di tornare nel Bel Paese per recarsi a completare i suoi studi a Padova (con Fracastoro e Guarico) ed a Ferrara (citt? del suo maestro, con Bianchini).

Qui si laure? nel 1503 in diritto canonico, e qui si suppone abbia letto scritti di Platone e di Cicerone circa le opinioni degli Antichi sul movimento della Terra. Qui, dunque, si ipotizza che possa avere avuto la prima illuminazione per lo sviluppo delle sue intuizioni. Nel 1504 cominci? a raccogliere infatti le sue osservazioni e le sue riflessioni che stavano per erompere nella composizione della sua teoria.

Lasciata l'Italia, torn? a Frombork e ivi divenne membro del Capitolo di Warmia, interessandosi di riforme del sistema monetario e svilupp? alcuni studi di economia politica che lo portarono ad enunciare in anteprima alcuni principi poi riassunti nella nota Legge di Gresham. Nel 1516 ricevette dal capitolo l'incarico di amministratore delle terre attorno alla citt? di Olsztyn, e in tale veste si interess? di questioni di catasto, giustizia e fisco. Nel castello di Olsztyn, dove pass? quattro o cinque anni, fece alcune osservazioni importanti e scrisse una parte della sua opera principale De Revolutionibus orbium coelestium. ? proprio in questo castello che si trova tuttora l'unica traccia visibile della sua attivit? scientifica: una tabella che fece alla parete di una loggia che gli serviva per osservare il moto apparente del Sole attorno alla Terra. Copernico fu anche un rappresentante commerciale del capitolo, ed un diplomatico per conto dello zio vescovo.


NI

buon sabato
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celeste
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NIccol? PaganiNI (Genova 1782 ? Nizza 1840) ? stato un violinista, compositore e chitarrista italiano della musica romantica.



Immagine:

7,5?KB


http://www.youtube.com/watch?v=TwmFcu6QAqI&feature=fvsr

Modificato da - celeste in data 25/08/2012 15:27:48
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Enza
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mi sa che ci sono sia copernico che paganini
cambio...AG

AGnelli Giovanni

Giovanni Agnelli senior (Villar Perosa, 13 agosto 1866 ? Torino, 16 dicembre 1945) ? stato un imprenditore e politico italiano. Fu senatore del Regno d'Italia nella XXVI legislatura.
Fu il capostipite della famiglia di imprenditori torinesi. Nonno di Gianni Agnelli, proprietario terriero, fu ufficiale di cavalleria e senatore del Regno. Fu tra i fondatori della casa automobilistica FIAT nel 1899, e ne fu amministratore delegato e presidente.

Figlio di Edoardo (1831-1871) e di Aniceta Crisetti inizi? gli studi al collegio San Giuseppe, poi venne avviato alla carriera militare presso l'Accademia militare di Modena presso cui consegu? il grado di ufficiale. In seguito frequent? la scuola d'applicazione di Pinerolo iniziando la sua carriera nel Savoia cavalleria.[1] Nel 1889 spos? Clara Boselli (1869 - 1946), dal cui matrimonio nacquero due figli: Edoardo e Aniceta Caterina (1889 - 1928).
Svilupp? un interesse per la meccanica che lo port?, senza grossi risultati, ad alcuni tentativi imprenditoriali nel campo. Nel 1893 lasci? l'esercito per tornare a Villar Perosa con l'intenzione di dedicarsi all'attivit? di famiglia, l'agricoltura. Intraprese il commercio di legnami e sementi. Fu nominato sindaco di Villar Perosa nel 1895 e rest? in carica per mezzo secolo.
A Torino, dove si trasfer?, frequent? il caff? di madame Burello dove conobbe alcuni aristocratici appassionati di meccanica e di automobilismo. Nel 1896 entr? come socio di capitale nelle Officine Storero che a Torino costruivano biciclette, per le quali concluse un contratto di importazione in esclusiva dei tricicli Prunelle, dotati di motore a scoppio De Dion-Bouton.
Il 1? luglio 1899 fu tra i fondatori della Fabbrica Italiana Automobili, conosciuta poi come FIAT. Nel 1906, con il costruttore di biciclette ingegner Roberto Incerti, fond? la "Roberto Incerti & C. Villar Perosa" (RIV) per produrre cuscinetti a sfera. La nuova azienda port? ad un notevole sviluppo del paese.
Il 1? dicembre 1920 acquist? dal senatore Alfredo Frassati una quota azionaria del 20% del quotidiano torinese La Stampa, con un diritto di prelazione sulla rimanente parte del capitale, il che gli consent? presto (ottobre 1926) di controllare finanziariamente la testata. Nel 1923 divenne Senatore del Regno. Agnelli vide un grande futuro nello sci, sport allora nato da poco. Fra il 1928 e il 1931 si fece cedere alcuni terreni al colle del Sestriere in alta Val Chisone dove costru? la prima stazione sciistica italiana.
Il successo negli affari di Agnelli fu funestato dalla morte dei figli, Aniceta nel 1928 ed Edoardo nel 1935 (vittima di un incidente aereo all'idroscalo di Genova). Edoardo, dal 1920 presidente della RIV, era avviato alla carriera del padre. Lo sconforto spinse Giovanni Agnelli ad abbandonare l'attivit? imprenditoriali ma il parroco del paese lo convinse a cambiare idea. Gli anni successivi fino allo scoppio della seconda guerra mondiale registrarono un notevole sviluppo delle imprese familiari e il nipote Gianni, figlio di Edoardo, venne designato successore di Giovanni Agnelli alla guida delle aziende.
Dopo la guerra Agnelli venne accusato di compromissione col regime fascista e privato temporaneamente della propriet? delle sue imprese. Poco tempo dopo mor?. Dal 2002 il suo nome ? inserito nell'Automotive Hall of Fame con tutte le maggiori personalit? legate al mondo dell'automobile.


VA

buonasera

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dany61
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VAsco da gaMA esploratore portoghese


All'inizio del XV secolo, la scuola di navi di Enrico il Navigatore aveva circumnavigato le coste dell'Africa al servizio della corona portoghese. Intorno al 1460 il profilo della sua missione andava mutando nella ricerca dell'agognata Rotta delle spezie, un passaggio per l'India intorno alla punta meridionale dell'Africa. Un successo di questo progetto avrebbe permesso di poter fare a meno dell'intermediazione di commercianti arabi, persiani, turchi e veneziani, che gravava sul prezzo delle spezie orientali come il pepe, la noce moscata e i chiodi di garofano.

Verso la fine del secolo, questa ricerca stava giungendo a compimento. Gi? nel 1488 Bartolomeo Diaz era riuscito a raggiungere il Capo di Buona Speranza, mentre Pero da Covilh? aveva viaggiato per terra fino a Calicut, esplorando possibili fonti di approvvigionamento di spezie sul subcontinente indiano. Non rimaneva che unire i due segmenti del viaggio.

Questo compito fu inizialmente affidato a Est?v?o da Gama, il padre di Vasco; ma questi mor? prima di poter affrontare il viaggio. Nonostante il figlio avesse allora meno di trent'anni, i servigi resi al Re di Portogallo Manuele I lungo la Costa d'Oro sembrano averlo qualificato abbastanza da incaricarlo della missione al posto del pi? anziano Bartolomeo Diaz.Da Gama lasci? Lisbona l'8 luglio 1497 sulla sua ammiraglia, la nave S?o Gabriel (120 t), accompagnata dalla S?o Rafael (100 t) sotto il comando di Nicolao Coelho e la Santa F? sotto il comando del fratello Paulo da Gama, una nave da carico e un equipaggio di 150 uomini.

Primo capitano nella storia, scelse di distaccarsi nettamente dalla costa per poter sfruttare venti migliori. Si inoltr? nell'Atlantico occidentale, tra l'altro senza trovarne le zone pi? adatte alla navigazione a vela. Accompagnato da Bartolomeo Diaz fino al Capo di Buona Speranza prosegu? da solo, circumnavigandolo a novembre. A Natale pass? come primo europeo le coste del Natal, da lui cos? chiamato. Il 7 aprile 1498 raggiunse Mombasa, i cui commercianti arabi tentarono di sabotare il suo viaggio. Da Gama riusc? ad arrivare a Malindi, allora in feroce concorrenza con Mombasa. Il sultano di Malindi accolse i nemici dei suoi nemici a braccia aperte e gli mise a disposizione un famosissimo esperto navigatore - lo Yemenita A#7717;mad b. M#257;jid Mu#7717;ammad al-Sa#703;d#299; al-Jadd#299; al-Najd#299; - che lo aiut? con grande perizia per condurlo senza problemi fino allo Stato del Kerala, in India.[1]

Il 20 maggio 1498 sbarc? a Calicut (nome portoghese della citt? di Kozhikode) nel Malabar, sulla costa sud-occidentale del subcontinente indiano. Per la prima volta una nave europea era approdata in India.

Seguirono difficili negoziati con il Samorin (principe) di Calicut, continuamente avversati dai mercanti arabi residenti, per arrivare alla conclusione di un trattato commerciale. Dopo mesi di sforzi diplomatici da Gama ottenne una concessione e ripart? l'8 ottobre, lasciandosi dietro alcuni dei suoi uomini con l'incarico di stabilire un insediamento commerciale.

Al suo ritorno a Lisbona, il 9 settembre 1499, venne accolto trionfalmente come l'uomo che aveva portato a compimento un progetto iniziato ottant'anni prima, ed insignito del titolo di "Ammiraglio dell'Oceano Indiano".

“La vita è ciò che ti accade mentre fai altri progetti” John Lennon
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lampaDINA e lampaDario
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dany61 ha scritto:

VAsco da gaMA esploratore portoghese


All'inizio del XV secolo, la scuola di navi di Enrico il Navigatore aveva circumnavigato le coste dell'Africa al servizio della corona portoghese. Intorno al 1460 il profilo della sua missione andava mutando nella ricerca dell'agognata Rotta delle spezie, un passaggio per l'India intorno alla punta meridionale dell'Africa. Un successo di questo progetto avrebbe permesso di poter fare a meno dell'intermediazione di commercianti arabi, persiani, turchi e veneziani, che gravava sul prezzo delle spezie orientali come il pepe, la noce moscata e i chiodi di garofano.

Verso la fine del secolo, questa ricerca stava giungendo a compimento. Gi? nel 1488 Bartolomeo Diaz era riuscito a raggiungere il Capo di Buona Speranza, mentre Pero da Covilh? aveva viaggiato per terra fino a Calicut, esplorando possibili fonti di approvvigionamento di spezie sul subcontinente indiano. Non rimaneva che unire i due segmenti del viaggio.

Questo compito fu inizialmente affidato a Est?v?o da Gama, il padre di Vasco; ma questi mor? prima di poter affrontare il viaggio. Nonostante il figlio avesse allora meno di trent'anni, i servigi resi al Re di Portogallo Manuele I lungo la Costa d'Oro sembrano averlo qualificato abbastanza da incaricarlo della missione al posto del pi? anziano Bartolomeo Diaz.Da Gama lasci? Lisbona l'8 luglio 1497 sulla sua ammiraglia, la nave S?o Gabriel (120 t), accompagnata dalla S?o Rafael (100 t) sotto il comando di Nicolao Coelho e la Santa F? sotto il comando del fratello Paulo da Gama, una nave da carico e un equipaggio di 150 uomini.

Primo capitano nella storia, scelse di distaccarsi nettamente dalla costa per poter sfruttare venti migliori. Si inoltr? nell'Atlantico occidentale, tra l'altro senza trovarne le zone pi? adatte alla navigazione a vela. Accompagnato da Bartolomeo Diaz fino al Capo di Buona Speranza prosegu? da solo, circumnavigandolo a novembre. A Natale pass? come primo europeo le coste del Natal, da lui cos? chiamato. Il 7 aprile 1498 raggiunse Mombasa, i cui commercianti arabi tentarono di sabotare il suo viaggio. Da Gama riusc? ad arrivare a Malindi, allora in feroce concorrenza con Mombasa. Il sultano di Malindi accolse i nemici dei suoi nemici a braccia aperte e gli mise a disposizione un famosissimo esperto navigatore - lo Yemenita A#7717;mad b. M#257;jid Mu#7717;ammad al-Sa#703;d#299; al-Jadd#299; al-Najd#299; - che lo aiut? con grande perizia per condurlo senza problemi fino allo Stato del Kerala, in India.[1]

Il 20 maggio 1498 sbarc? a Calicut (nome portoghese della citt? di Kozhikode) nel Malabar, sulla costa sud-occidentale del subcontinente indiano. Per la prima volta una nave europea era approdata in India.

Seguirono difficili negoziati con il Samorin (principe) di Calicut, continuamente avversati dai mercanti arabi residenti, per arrivare alla conclusione di un trattato commerciale. Dopo mesi di sforzi diplomatici da Gama ottenne una concessione e ripart? l'8 ottobre, lasciandosi dietro alcuni dei suoi uomini con l'incarico di stabilire un insediamento commerciale.

Al suo ritorno a Lisbona, il 9 settembre 1499, venne accolto trionfalmente come l'uomo che aveva portato a compimento un progetto iniziato ottant'anni prima, ed insignito del titolo di "Ammiraglio dell'Oceano Indiano".



Dina & Dario
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Enza
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VAlentino GAravani

Valentino Clemente Ludovico Garavani, poi conosciuto internazionalmente solo come Valentino, nasce l'11 maggio 1932 a Voghera. Ragazzo tranquillo e posato, dopo la licenza media si sente attratto dal mondo delle stoffe e della moda.
Decide quindi di iscriversi ad una scuola professionale di Figurino a Milano, ma la sua curiosit? naturale lo porta anche a viaggiare spesso all'estero. Studia francese alla Berlitz School e poi si trasferisce per un lungo periodo a Parigi. Studia anche a l'Ecole de La Chambre Syndacale.

La moda non ? il suo unico interesse. Amante del bello e dell'armonia, frequenta lezioni di danza dal maestro Violimin e da Vera Krilova.
Sono anni, questi, spesi alla ricerca di se stesso e di una propria identit?, un'irrequietezza interiore che lo porta a sperimentare per i suoi vestiti diverse soluzioni, ancora per? poco definite.
Nel corso di una vacanza a Barcellona scopre l'amore per il rosso. Da questa folgorazione nascer? il suo famoso "rosso Valentino", peculiare per il suo essere cangiante fra le tonalit? dell'arancio e del rosso vero e proprio.

Negli anni '50 partecipa al concorso IWS ed entra nella casa di moda di Jean Dess. Lavorando nell'atelier parigino conosce donne come Michelle Morgan e la regina Federica di Grecia Maria Felix. Nel 1954 collabora con la Viscontessa Jacqueline de Ribes alla sua rubrica di moda su un periodico femminile.

L'affermazione internazionale per? ? ancora lontana. Durante quel decennio si impegna con grande umilt? e spirito di sacrificio nell'atelier di Guy Laroche, lavorando nella sartoria e impegnandosi sia a livello creativo che organizzativo. Conosce altre donne molto importanti quali Fran?oise Arnoul, Marie H?l?ne Arnault, Brigitte Bardot, Jane Fonda e la mannequin-vedette Bettina.

Visti i buoni risultati fin qui conseguiti, chiede un aiuto al padre per poter aprire una sartoria tutta sua a Roma. Ben felice di appoggiarlo, il genitore lo finanzia, anche piuttosto generosamente stando al nome della via in cui apre i battenti la prima sartoria Valentino: si tratta infatti di via Condotti, uno dei passaggi pi? "in" della capitale.

Inizia il rapporto con il magazzino inglese Debenham & Freebody per la riproduzione in serie di alcuni modelli di Alta Moda. Nasce il "Valentino pr?t ? porter"; datato 1962 ? l'evento che lo lancia definitivamente e che lo fa conoscere anche nel mondo dei non addetti ai lavori.
Durante una sfilata di Alta Moda a Palazzo Pitti il Marchese Giorgini gli concede l'ultima ora dell'ultimo giorno per presentare i suoi modelli. Gli abiti della collezione autunno-inverno che sfilano in passerella colpiscono in maniera enorme la platea, con vere e proprie ovazioni da parte dei compratori stranieri.
Il segno pi? evidente che la griffe Valentino ? entrata nell'empireo dei grandi sono le due pagine che l'edizione francese di "Vogue" gli dedica. Di l? a poco, anche la stampa americana aprir? le porte allo stilista italiano.

Sempre negli anni '60 Valentino, ormai sulla cresta dell'onda, riceve personalit? di grande prestigio, come la principessa Paola di Liegi, Jacqueline Kennedy e Jacqueline de Ribes, che visitano la sua la maison di via Gregoriana in Roma.

Nel 1967 gli vengono conferiti due premi in America: il Neiman Marcus Award di Dallas, equivalente all'Oscar della Moda, e il Martha Award di Palm Beach. Inoltre disegna le divise per gli assistenti di volo della TWA. Nello stesso anno presenta la prima collezione Valentino Uomo. Le prime collezioni appaiono per? sul mercato solo a partire dagli anni Settanta.

Un altra tappa importante da segnalare nella straordinaria carriera di questo stilista ? che Valentino ? il primo couturier italiano a stipulare contratti di licenza con aziende manifatturiere per la produzione e la commercializzazione sui mercati internazionali di prodotti con la sua griffe.

Le creazioni di Valentino appaiono poi sulle copertine di Time e Life. Nel 1971 apre boutique a Ginevra e Losanna. Il grande pittore americano Andy Warhol esegue un ritratto dello stilista. Arriva poi la prima sfilata a Parigi della collezione Boutique, e apre a New York altre tre boutique.

A Parigi il couturier organizza una serata di gala durante la quale Mikhail Barisnikov ? il protagonista della Dama di Picche di Chaikowski. Pochi sanno che in quegli stessi anni ? stata prodotta una macchina con la griffe dello stilista. E' la cosiddetta "Alfa Sud Valentino", in bronzo metallizzato con tetto nero.

Gli anni '80 vedono ancora la stella Valentino brillare alta nel firmamento della moda mondiale. Sono numerosi i riconoscimenti e i successi conseguiti. Franco Maria Ricci presenta "Valentino" un libro sulla vita e le opere dello stilista mentre, insieme ad altre personlit? dello sport, della cultura e dello spettacolo, riceve in Campidoglio il premio "I sette re di Roma". In occasione delle Olimpiadi di Los Angeles, disegna le tute per gli atleti italiani.

Nel 1984 in onore dei suoi primi 25 anni di moda, riceve dal Ministro dell'Industria Altissimo una targa di riconoscimento per "l'importantissimo contributo dato alla moda e al costume". E' inoltre accolto in visita ufficiale al Quirinale dal Presidente Pertini, in un incontro ripreso dalla stampa mondiale. L'anno dopo d? vita al suo primo progetto espositivo, l'Atelier delle Illusioni: una grande mostra al Castello Sforzesco di Milano con tutti i pi? importanti costumi di scena indossati al teatro della Scala dai pi? famosi cantanti. La mostra si avvale della regia di Giorgio Strehler ed ? inaugurata dal Presidente del Consiglio. Lo stilista ? insignito dal Presidente Sandro Pertini dell'onorificenza di Grande Ufficiale dell'Ordine al Merito della Repubblica Italiana. Qualche anno dopo sar? anche nominato Cavaliere di Gran Croce dal Presidente Cossiga.

Per sottolineare la straordinaria presenza dello stilista in America, tra i riconoscimenti internazionali ? da ricordare che il sindaco di Beverly Hills organizz? addirittura un "Valentino's day", donandogli in quell'occasione le chiavi d'oro della citt?. Sempre a proposito degli Stati Uniti, un altro importante riconoscimento arriva da Washington, dove riceve il premio N.I.A.F per i suoi "inestimabili contributi alla moda negli ultimi trent'anni".

Sulla scia di queste importanti affermazioni, sul finire degli anni '80 nasce a Roma "l'Accademia Valentino", promotrice di eventi culturali, sociali e artistici e fonda l'associazione "L.I.F.E." ("Lottare, Informare, Formare, Educare"), che utilizza i proventi dell'Accademia per il sostegno della ricerca contro l'Aids e delle strutture che si occupano di malati. Parallelamente apre a Los Angeles la sua pi? grande boutique: oltre mille metri quadrati che raccolgono tutte le linee create dallo stilista.

Il 6 e il 7 giugno 1991 Valentino festeggia i suoi trent'anni di moda. Il festeggiamento prevede una serie di manifestazioni: dalla presentazione in Campidoglio "Valentino", cortometraggio sulla vita e l'opera del couturier, a colazioni, cocktails e ricevimenti. Il Sindaco di Roma organizza in suo onore una mostra ai Musei Capitolini, che comprende disegni originali di Valentino e una selezione di fotografie della sua moda e dipinti realizzati da grandi fotografi ed artisti. Alla "sua" Accademia Valentino espone in una mostra retrospettiva di trecento abiti, le sue pi? celebri creazioni.

La mostra "Trent'anni di Magia" viene allestita anche a New York dove registra 70.000 visitatori in meno di due settimane. I proventi vengono donati da Valentino al New York Hospital per finanziare la costruzione di una nuova ala dell'Aids Care Center.

Nel 1993 inaugura a Pechino la pi? importante manifestazione del tessile cinese. Lo stilista ? ricevuto da Jiang Zemin, Presidente della Repubblica Cinese e dal Ministro dell'Industria Yu Wen Jing.
Nel gennaio del 1994 debutta in America come costumista teatrale per l'opera "The Dream of Valentino", ispirata alla vita di Rodolfo Valentino e prodotto dalla Washington Opera; intanto a New York nove abiti disegnati dal couturier sono scelti come opere simbolo per la mostra "Italian Metamorphosis 1943-68" allestita al Museo Guggenheim.

Nel 1995 Firenze festeggia con una sfilata evento alla Stazione Leopolda il ritorno di Valentino, trent'anni dopo la sfilata a Palazzo Pitti che lo consacra definitivamente stilista di successo. La citt? gli consegna il "Premio Speciale all'Arte nella Moda" e il sindaco annuncia ufficialmente che Valentino sar? il prestigioso padrino della futura biennale della moda nel 1996.

Il resto ? storia recente. Una storia che non ha mai visto incrinature dell'immagine Valentino, ma che si chiude con la "traumatica" vendita della maison, e quindi del marchio, alla tedesca Hdp. Al momento della firma della cessione, ripresa dalle telecamere, tutto il mondo ha potuto osservare con un filo di sgomento le lacrime dello stilista mentre si separava dalla sua creatura pi? amata.

Nel 2005 gli viene conferita la L?gion d'honneur (Legion d'onore, ordine cavalleresco creato da Napoleone), l'onorificenza pi? alta attribuita dalla repubblica Francese, che viene concessa rarissimamente a personaggi non francesi.

Dopo 45 anni di lavoro, nel 2007 dichiara che lascer? la casa Valentino Fashion Group (a fine gennaio del 2008): "Ho deciso che questo ? il momento perfetto per dire addio al mondo della moda", ha dichiarato.

Nel 2008 il regista Matt Tyrnauer gira un film-documentario sulla sua vita dal titolo: "Valentino: The Last Emperor", lavoro che racconta la vita di uno dei pi? grandi stilisti di sempre, affrontando svariati temi, e concentrandosi in particolar modo sul rapporto di Valentino con Giancarlo Giammetti, suo compagno nella vita nonch? socio d'affari da oltre cinquant'anni.



Buona Domenica

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celeste
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per Enza
di Paganini non trovo proprio e di Copernico si parla in Galileo Galilei il 12 aprile

ciao
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china46
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GAbriele GardEL,

Gabriele Gardel, n? le 22 octobre 1977, est un pilote automobile suisse.
Carri?re[modifier]

1997 : Championnat d'Italie de Formule 3, 12e.
1998 : Championnat d'Italie de Formule 3, 14e.
1999 : Championnat d'Allemagne de Formule 3, 14e.
2000 : Formule 3000 italienne, non class?.
2001 : Euro Formule 3000, 9e.
2002 : Euro Formule 3000, non class?.
2004 : FIA GT, 3e (2 victoires).
2005 : FIA GT cat?gorie GT1, champion (3 victoires).
2006 : Le Mans Series cat?gorie GT1, champion (2 victoires).
2007 : Le Mans Series cat?gorie GT1, 4e.
2008 : Grand-Am, 21e
2009 : Porsche Carrera Cup Italie
2010 : Le Mans Series cat?gorie GT1, champion.
2010 : 24 Heures du Mans cat?gorie GT1, vainqueur.
2010 : Intercontinental Le Mans Cup cat?gorie GT1, champion.



buona sera
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Enza
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ELena di Spagna

Elena di Borbone, infanta di Spagna, duchessa di Lugo (Madrid, 20 dicembre 1963), nome completo Elena Mar?a Isabel Dominica de los Silos de Borb?n y de Grecia, ? la figlia maggiore del re di Spagna Don Juan Carlos e della regina Do#328;a Sofia; occupa il quarto posto nella linea di successione al trono, dopo suo fratello Felipe, principe delle Asturie, e le figlie di lui, l'infanta Leonor e l'infanta Sofia.

Si ? sposata il 18 marzo 1995 a Siviglia con Don Jaime de Marichalar.
Ha una sorella minore, l'infanta Cristina di Borbone-Spagna.
Il 13 novembre 2007 ? stato annunciato che Elena di Borbone-Spagna e Don Jaime de Marichalar si sono separati e il 9 febbraio 2010 hanno divorziato ufficialmente.


RA



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dany61
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ELiSA cantante

Nata a Trieste ma originaria di Monfalcone, Elisa ? una delle poche cantautrici italiane a scrivere la quasi totalit? dei suoi testi in inglese; ha cantato anche in spagnolo (nei brani H?blame e Sentir Sin Embargo), francese (Pour Que l'Amour Me Quitte) e curdo (il brano Kuminist, Nostalgia), oltre che in italiano (otto brani).

Venne scoperta dal grande pubblico a 19 anni con l'album d'esordio Pipes & Flowers, ma la notoriet? giunse grazie alla vittoriosa partecipazione al Festival di Sanremo 2001 con la canzone Luce (tramonti a nord est).

“La vita è ciò che ti accade mentre fai altri progetti” John Lennon
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Enza
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SAint JUst Luis

Louis Antoine L?on de Richebourg de Saint-Just, pi? noto come Louis Antoine de Saint-Just (Decize, 25 agosto 1767 ? Parigi, 28 luglio 1794), ? stato un rivoluzionario e politico francese. Fu tra i principali artefici del Terrore durante la Rivoluzione francese.


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celeste
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J?nger Ernst (Heidelberg 1895 ? Riedlingen 1998) ? stato un filosofo e scrittore tedesco



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ST
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Enza
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STeWArt Granger

Stewart Granger, nome d'arte di James Lablache-Stewart Jr. (Londra, 6 maggio 1913 ? Santa Monica, 16 agosto 1993), ? stato un attore britannico naturalizzato statunitense.
Assunse il nome d'arte di Stewart Granger una volta raggiunta la notoriet?, per evitare di poter essere confuso con il quasi omonimo collega americano James Stewart.

James Lablache-Stewart Jr. nacque a Londra da padre britannico, il funzionario londinese James Stewart Sr., e da madre britannica, Frederica Lablache. I nonni paterni erano scozzesi (Il suo cognome d'arte, Granger, ? quello della nonna paterna), mentre il bisnonno materno fu il basso italiano Luigi Lablache (napoletano di padre francese e di madre irlandese). Dopo gli studi compiuti presso l'Epsom College nel Surrey, fece il suo debutto nel mondo del cinema inglese nel 1933 con il film A Southern Maid. Ottenne il suo primo ruolo importante con il film L'uomo in grigio (1943), pellicola con la quale si impose come uno dei pi? interessanti giovani attori del panorama cinematografico inglese.
Nei primi anni cinquanta Granger si trasfer? a Hollywood, dove divent? il protagonista di una serie di pellicole di avventura e di cappa e spada, favorito dalla sua voce teatrale, dalla sua statura (191 cm) e dal suo portamento solenne ed elegante.
Tra i film da lui interpretati sono da ricordare Le miniere di re Salomone (1950), Scaramouche (1952), Il prigioniero di Zenda (1952), La regina vergine (1953), Lord Brummell (1954).
Ma ? stato nelle commedie che il talento recitativo di questo attore si ? manifestato pu? compiutamente, come ad esempio nell'interpretazione in Pugni, pupe e pepite (1960), girato a fianco di John Wayne, e nello stesso Scaramouche.
Durante gli anni sessanta, Granger prosegu? la propria carriera dapprima in Italia, dove recit? da protagonista nel film Sodoma e Gomorra, sorta di kolossal italiano, e quindi in Germania, dove interpret? il ruolo di Old Surehand in tre film western tratti dalle novelle dell'autore tedesco Karl May, in Unter Geiern (Frontier Hellcat) (1964), Der ?lprinz (Rampage at Apache Wells) (1965) e Old Surehand (Flaming Frontier) (1965), a fianco dell'attore francese Pierre Brice (nella parte del capo indiano Winnetou).
Lavor? con Pierre Brice e con Lex Barker, un altro protagonista dei film di Karl May, in Gern hab' ich die Frauen gekillt (Killer's Carnival) (1966). Partecip? inoltre a The Trygon Factor (1966), uno dei film della serie basata sui racconti di Edgar Wallace, molto popolare in Germania negli anni sessanta. Verso la fine della carriera, Granger recit? anche in una soap opera tedesca dal titolo L'eredit? dei Guldenburg (Das Erbe der Guldenburgs) (1987).
Nel 1956, Granger ricevette la cittadinanza statunitense.
L'attore mor? il 16 agosto 1993 in un ospedale di Santa Monica, per un cancro alla prostata.



buona serata

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china46
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WAlter Matthau

Walter John Matthow[1], noto come Walter Matthau (New York, 1? ottobre 1920 ? Santa Monica, 1? luglio 2000), ? stato un attore statunitense.
Figlio di Milton e di Rose Berolsky, Matthau era nato a New York da una famiglia ebraica di immigrati russi.

Da piccolo lavor? come venditore di gelati e a 22 anni entr? nello Yiddish Theatre. Durante la Seconda guerra mondiale si arruol? in aviazione[2] ed una volta tornato in patria, nel 1947, lavor? a Broadway e per la televisione americana.

Il suo volto dai lineamenti marcati e rudi ha influenzato l'inizio della sua carriera, relegandolo per tutti gli anni cinquanta e la prima met? dei sessanta in ruoli minori da caratterista. L'espressione sorniona, la tendenza brontolona (utilissima nelle commedie sofisticate di fine anni 60 che avrebbe interpretato), la fisicit? dinoccolata del suo metro e 91 di altezza, la mimica capace di alternare maschere impenetrabili ad altre tipicamente umoristiche, indicano chiaramente uno spessore artistico che avrebbe permesso a Matthau di svariare recitativamente dalle commedie ai film d'azione.

Il primo a volerlo fu Burt Lancaster che lo dirige, in un ruolo minore, in Il vagabondo delle frontiere (1955). Successivamente ? diretto da Elia Kazan in Un volto nella folla (1957), da Richard Quine in Noi due sconosciuti (1960) e da Stanley Donen nel giallo-rosa Sciarada (1963), autodirigendosi in Gangster Story (1960).

In seguito appare in Ciao, Charlie (1964), musical di Vincente Minnelli, e nel ruolo inusuale di un giudice in A prova di errore (1964), di Sidney Lumet, ed in un altro thriller come Mirage (1965), con Gregory Peck.
Il sodalizio con Jack Lemmon

A 46 anni raggiunge la fama internazionale grazie all'intuito di Billy Wilder che accoppia il "burbero" Matthau all' "angelico" Jack Lemmon nella commedia Non per soldi... ma per denaro (Oscar 1966). La coppia Lemmon-Matthau decolla con film campioni d'incassi come La strana coppia (1968), di Gene Saks, e La strana coppia 2 (1998), di Howard Deutch; Prima pagina (1974) e Buddy Buddy (1982), entrambi di Wilder; Due irresistibili brontoloni (1993), di Donald Petrie, e That's amore - Due improbabili seduttori (1995), ancora di Deutch; Gli impenitenti (1997), di Martha Coolidge. Inoltre i due apparvero, sebbene in scene diverse, nei film drammatici JFK - Un caso ancora aperto (1991), di Oliver Stone, e Storie d'amore (1995), del figlio Charles e fu diretto da Lemmon alla sua unica prova dietro la macchina da presa (Vedovo, aitante, bisognoso d'affetto, offresi... anche babysitter, 1971).



JA

sera
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dany61
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JAs GawronsKI GIORNALISTA

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china46
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KIm BasingER

Basinger nasce a Athens, Georgia, l'8 dicembre 1953. sua madre, Ann (nata Cordell), era una modella, un'attrice e un nuotatrice ? apparsa in diversi Esther Williams film. Suo padre, Donald Wade Basinger, era una big band musicista e direttore di prestito che da US Army soldato sbarcati in Normandia, il D-Day (6 giugno 1944). Il terzo di cinque figli, ha due fratelli, Mick e Skip , e due sorelle, Ashley e Barbara. Ascendenza Basinger comprende tedesco , svedese , e dei nativi americani , Il rapporto tra i suoi genitori era debole e la natura critica del padre di lei emotivamente colpito dalla giovane et?. Ha detto: "Non riuscivo a fargli piacere abbastanza. Non mi ha mai complimenti mai. E ho visto un sacco di silenzio. Bambini sempre letto in silenzio come qualcosa di terribile". [ 1 ] Lei confessa di essere stato estremamente timido e solitario e affrontato un sacco di difficolt? durante i suoi anni di scuola. [ 1 ] (che traduzione del cavolo)


buona serata
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dany61
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ERio tesTI

Figlio di Umberto Testi, fondatore dell'omonima casa ciclistica, aiut? il padre in officina fino al 1953, quando venne mandato in Austria, presso la Fichtel & Sachs, per apprendere i segreti dei motori a due tempi di piccola cilindrata. Al ritorno, le preziose nozioni acquisite furono trasferite a Vittorio Minarelli, nei mesi che precedettero la fondazione della Motori Minarelli.

Erio Testi assunse la direzione dell'azienda di famiglia nel 1958, orientando la produzione sui ciclomotori, secondo una filosofia costruttiva che privilegiava fortemente l'innovazione tecnica, l'eleganza stilistica e l'attenta finitura dei prodotti, anche a discapito della concorrenzialit? di prezzo sul mercato.

Particolare era anche il suo rapporto con le maestranze aziendali, del quale restano leggendarie le combattute partite a calcio o a briscola nel corso della pausa pranzo.

Su queste basi riusc? a raggiungere livelli produttivi notevoli che, nei periodi migliori, raggiunsero i 30.000 esemplari annui, la maggior parte dei quali erano destinati all'esportazione negli USA o costruiti direttamente in Francia dalla consociata Gitane-Testi.

Nel 1984, su iniziativa di un gruppo finanziario statunitense, Erio Testi impegn? tutte le sue energie e ingenti capitali nella realizzazione di un grande stabilimento nella citt? cinese di Foshan, destinato alla produzione di ciclomotori con il marchio "FOSTI".

Dopo un inizio promettente, l'affare cinese si blocc?, sfociando in una causa legale, ancora pendente, che vede il governo degli Stati Uniti e la Testi, contrapposti al governo della Repubblica Popolare Cinese. A cagione dei forti investimenti gi? anticipati, la Testi fu costretta a chiudere.

Erio Testi, senza poter vedere la fine della causa, mor? d'infarto a Malindi, dove abitualmente trascorreva i mesi invernal

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Enza
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Inserito il - 29/08/2012 : 10:38:13  Mostra Profilo  Visita l'Homepage di Enza Invia a Enza un Messaggio Privato  Rispondi Quotando
TIntin

intin viene ideato e realizzato graficamente nel 1929 dal disegnatore belga Georges R?mi che si firma Herg? , per il settimanale francese a fumetti Le Petit Vingti?me, un supplemento del quotidiano cattolico Le Vingti?me Si?cle. Tintin rappresenta una vera e propria icona del fumetto mondiale ed in particolare del fumetto franco-belga, infatti la serie a fumetti costituita da ben 24 pubblicazioni tutte firmate da Herg?, ha riscosso un grandissimo successo soprattutto in Francia tale per cui gli ? stata costruita una statua di cera per il museo Gr?vin di Parigi. Tintin ? un giovane reporter dall'intelligenza e dall'intuito degno dei migliori detective, ed ? caratterizzato da un ciuffo di capelli rossi, un maglione, un paio di pantaloni alla zuava e una testa ovale con due occhi molto piccoli, ma vispi ed espressivi. Nonostante lo stile del fumetto potrebbe sembrare di tipo umoristico, Tintin ? il protagonista di bellissimi fumetti avventurosi, con storie ambientate in ogni parte del mondo: Europa, estremo Oriente, Russia, medio Oriente, Africa, America e perfino sulla luna. Insieme al suo inseparabile cane Milou, un fox-terrier bianco molto intelligente, viene continuamente coinvolto in complicate storie poliziesche, in enigmatici misteri archeologici, in intricati spionaggi internazionali e in lotte contro criminali inafferrabili. In queste avventure compaiono dei personaggi molto caratteristici, che molto spesso danno una mano e contribuiscono alla risoluzione di casi intricati e situazioni pericolose nelle quali ? coinvolto il nostro Tintin. Ricordiamo il Capitano Haddock, un classico lupo di mare con berretto e con pipa, burbero e rissoso, ma generosissimo e grande amico di Tintin. Ci sono poi due gemelli poliziotti in borghese Dupont e Dupont, perfettamente uguali, che si vantano di essere dei detective super esperti, ma che il pi? delle volte si mettono nei pasticci. Grande amico di Tintin ? anche il professor Tournesol, che nella traduzione italiana viene chiamato il professor Tornasole, uno scienziato, (rassomigliante a Piccard colui che vol? con la mongolfiera pi? in alto di tutti) in grado di realizzare delle invenzioni sbalorditive, ma che al tempo stesso ? molto distratto e imprevedibile. Fra le tante pubblicazioni a fumetti ricordiamo "Le avventure di Tintin - La stella misteriosa" ispirato ai racconti di Giulio Verne, "Le avventure di Tintin - I sigari del faraone" ambientato in Egitto, "Le avventure di Tintin - Obiettivo Luna", "Le avventure di Tintin - Il tesoro di Rakam il Rosso", "Le avventure di Tintin - Il tempio del sole", "Le avventure di Tintin - Tintin in Tibet" considerato un vero capolavoro fumettistico, "Le avventure di Tintin - I gioielli della Castafiore" dove conosceremo la cantante lirica Castafiore, fino ad arrivare all'ultimo racconto di Herg? "Tintin e i picaros". In verit? l'ultima storia sarebbe stata "Tintin e l'Alph-art", ma purtroppo questa e rimasta un incompiuta a causa della scomparsa del autore nel 1983. Ogni pubblicazione a fumetti di Tintin ? un tuffo nell'avventura classica, dove troviamo combattimenti con i banditi, ambientazioni esotiche, misteri da risolvere, tesori da trovare, e situazioni pericolose dalle quali uscirne fuori con l'uso dell'astuzia. Su Tintin sono stati realizzati oltre a numerosi cartoni animati, che i giovani del 1978 hanno potuto ammirare nella celebre trasmissione "Supergulp - fumetti in tv", anche due film interpretati da Jean-Pierre Talbot nel ruolo di Tintin: "Tintin et le myst?re de la toison d'or" del 1962 con regia di Jean-Jacques Vierne e "Tintin et les oranges bleues" del 1964 con regia di Philippe Condroye. Pare che anche Spielberg in persona sia intenzionato a realizzarne uno, infatti sostiene che il suo immaginario cinematografico ? stato alimentato anche dalle avventure di Tintin. Bisogna aggiungere che lo stesso stile grafico di Tintin ha influenzato gran parte del fumetto franco-belga e non solo, infatti basta dare un'occhiata anche alle ultime serie animate di produzione francese per rendersene conto, ad esempio "Ai confini dell'universo" o "Siamo fatti cos?, esplorando il corpo umano".


MA

buona giornata

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dany61
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MAria amelia monti atrice
PA

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china46
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PAblo EScobar

Pablo Emilio Escobar Gaviria (1 dicembre 1949 - 2 dicembre 1993) ? stato un colombiano signore della droga . Era un elusivo cocaina trafficante [ e un criminale ricco e di successo. Nel 1983, ha avuto una breve carriera politica colombiana.
Pablo Escobar ? nato nella citt? di Medellin in Colombia Antioquia , Colombia , terzo di sette figli di Abel de Jesus Dari Escobar, un agricoltore, e Hemilda Gaviria, un insegnante di scuola elementare. [ 3 ] Come un adolescente per le strade di Medellin , avrebbe cominciato la sua criminale carriera , accusa di aver rubato lapidi e levigatura gi? per la rivendita ai contrabbandieri . Suo fratello, Roberto Escobar, nega, sostenendo che le lapidi cimiteriali provenienti da proprietari i cui clienti hanno smesso di pagare per la cura del sito e che hanno avuto un parente che aveva un business legittimo monumenti. Ha studiato per un breve periodo presso l' Universit? di di Antioquia .
Pablo ? stato coinvolto in molte attivit? criminali - in esecuzione truffe via piccoli, vendita di sigarette di contrabbando e biglietti della lotteria falsi, e rubare automobili. [ 1 ] Nei primi anni 1970, era un ladro e guardia del corpo, e ha fatto un $ rapido 100000 sul rapimento lato e riscattare un dirigente Medell?n prima di entrare nel traffico di droga. [ 6 ] Il passo successivo della scala era di diventare un milionario lavorando per il multi-milionario contrabbando contrabbandiere Alvaro Prieto. Ambizione infanzia Pablo ? stato quello di diventare un milionario da quando aveva 22 anni.
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china46
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AR

buona serata
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dany61
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ARetha Louise Franklin

? soprannominata "La Regina del Soul" o "Lady Soul"[1][2] per la sua abilit? nell' aggiungere una venatura soul a qualsiasi cosa canti e per le sue enormi doti vocali. Lo Stato del Michigan ha ufficialmente dichiarato la sua voce una meraviglia della natura.

? molto nota per la sua vasta produzione di musica soul e R&B ma anche jazz, rock, blues, pop, hip hop, gospel e lirica che le hanno meritato ben 21 premi Grammy (otto dei quali vinti consecutivamente nella stessa categoria dal 1968 al 1975; in quel periodo il premio veniva chiamato The Aretha Award, ossia "Il premio Aretha")[3].

Il 3 gennaio 1987 ? stata la prima donna ad entrare a far parte della Rock and Roll Hall of Fame[4].

In una classifica stilata nel 2004 dalla rivista Rolling Stone Aretha ? stata classificata al nono posto, che ? anche il piazzamento pi? alto per una donna[5] tra i 100 artisti pi? grandi nella storia. Sempre da questa rivista ? stata giudicata la pi? grande cantante di tutti i tempi.

DA

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DA Flor Ruggero

Ruggero Flores, o Roger de Flor (in tedesco Rutger von Blum) (Brindisi, 1266 ? Adrianopoli, 5 aprile 1305), fu un cavaliere templare e poi comandante della Compagnia Catalana o degli Almogavari.

Suo padre, Richard von Blun o von Blum, era un falconiere dell'imperatore Federico II di Svevia, mentre sua madre una nobildonna brindisina. Si arruol? nell'Ordine dei Templari e appena ventenne era al comando della nave Falcone, la pi? grande dell'Ordine, solitamente attraccata nel porto di Brindisi e in servizio costante sulla rotta per la Terrasanta.
Ruggero si distinse nella difesa di San Giovanni d'Acri (1291) tuttavia, accusato di essersi appropriato di alcuni beni approfittando della confusione che segu? l'abbandono della citt? caduta in mani saracene, fu cacciato dall'ordine.
Forte della sua esperienza militare, si fece mercenario, entrando al servizio del re Federico III d'Aragona, che gli diede il comando della compagnia Catalana (detta anche "degli almogavari"[1]), composta da mercenari catalano-aragonesi. Al comando di quella flotta Ruggero partecip? alla difesa di Messina (1301) assediata dagli Angi? che ancora reclamavano il possesso della Sicilia persa dopo i Vespri.
Conclusa la Pace di Caltabellotta (1302) tra Carlo II d'Angi? e Federico III, Ruggero si mise al servizio dell'imperatore bizantino Andronico II Paleologo, per aiutarlo contro la minaccia turca (1303), a capo d'una spedizione di 2.500 almogavari e 39 navi inviate da re Federico. Espulsi i genovesi da Costantinopoli per ingraziarsi l'imperatore, entr? in Anatolia impossessandosi di Filadelfia, Magnesia ed Efeso e respingendo i Turchi fino alla Cilicia e il Tauro (1304). Durante la primavera del 1304 respinse anche gli Alani, provenienti dal nord del Mar Nero. Come ricompensa per i servizi prestati all'Impero, Andronico concesse a Ruggero il titolo di megadux (comandante della flotta) e la mano di Maria, sua nipote e figlia dello zar di Bulgaria.
Tuttavia, la Compagnia caus? molti danni e fastidi all'imperatore bizantino: da una parte, gli almogavari commisero diversi eccessi con la popolazione locale bizantina; dall'altra, l'ambizione di Ruggero fu grande e pretese di comportarsi come il sovrano dei territori conquistati. Ruggero arriv? persino a negoziare con Andronico la concessione del titolo di Cesare dell'impero in cambio dei territori liberati dell'Asia Minore, eccettuando le grandi citt?. Alla fine, tale comportamento risvegli? le ostilit? di Michele IX Paleologo, figlio di Andronico e associato al governo dell'impero. Quest'ultimo fece assassinare a tradimento Ruggero ad Adrianopoli, durante un banchetto in cui il comandante mercenario cenava insieme a pi? di un centinaio di generali almogavari (5 aprile 1305). Michele poi attacc? alle spalle il resto della Compagnia, ma questa, al comando di Berenguer d'Enten?a, contrattacc? sconfiggendo Michele e distruggendo quanto trov? sul suo passaggio in Tracia e Macedonia: questi fatti, resi celebri nelle pagine della Cr?nica di Ramon Muntaner, vennero ricordati con il nome di "Vendetta catalana".


FA


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dany61
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FAusto Brizzi regista

Diplomato in regia al "Centro Sperimentale di Cinematografia" nel luglio 1994, dopo varie esperienze teatrali ed alcuni premiati cortometraggi, dal 1994 si ? dedicato alla scrittura televisiva e cinematografica. Ha scritto per la tv numerose fiction (tra le altre: Il mio amico Babbo Natale, con Lino Banfi e Gerry Scotti; Valeria medico legale, con Claudia Koll; Non ho l'et?, con Marco Columbro; Sei forte maestro, con Emilio Solfrizzi; Onora il padre, con Leo Gullotta; Lui e lei, con Vittoria Belvedere; Benedetti dal Signore, con Ezio Greggio e Enzo Iacchetti, Due imbroglioni e mezzo, con Claudio Bisio e Sabrina Ferilli. Ha scritto inoltre una dozzina di film di grande successo (tra gli altri: Bodyguards, Merry Christmas, Natale sul Nilo, Natale in India, Christmas in love, Natale a Miami, Natale a New York, Natale in crociera, tutti per la regia di Neri Parenti).

Notte prima degli esami, la sua opera prima come regista, ? stato premiato ad una cinquantina di festival italiani e internazionali. Tra i premi pi? importanti il David di Donatello, il Ciak d'oro, il Telegatto, lo Sky Award e il premio del pubblico al Festival di Annecy. Il film ? stato il fenomeno cinematografico del 2006[1], incassando oltre 15 milioni di Euro al botteghino e creando una serie di iniziative laterali tra cui un romanzo di successo, un diario scolastico, un fumetto Disney (scritto dallo stesso Brizzi con Riccardo Secchi), un musical per la regia di Saverio Marconi e un ?new-quel?, ovvero una trasposizione in tempi attuali degli stessi personaggi dal titolo Notte prima degli esami - Oggi, film che ha superato il successo del primo (tra i record stabiliti quello del film italiano col maggior incasso nel primo giorno di programmazione, circa un milione di Euro). Anche da questo film ? stato tratto un romanzo di grande successo e un fumetto storico per il settimanale Topolino, in cui si racconta il primo incontro tra Paperino e Paperina (avvenuto durante gli esami di maturit?).[2].

Dal 2006 Brizzi scrive inoltre racconti e articoli per il quotidiano Il Messaggero. Nel 2007 ha vinto un Nastro d'Argento speciale come "personaggio dell'anno" e scritto il film d'esordio del suo amico e collega di sempre Marco Martani dal titolo Cemento armato, un noir metropolitano con Giorgio Faletti e Nicolas Vaporidis. A gennaio 2008 vince il suo secondo Telegatto consecutivo come "miglior film dell'anno" per Notte prima degli esami - Oggi. Nell'estate del 2008 ? uscito in Francia il remake di Notte prima degli esami con Michel Blanc nel ruolo del professor Martinoux (nella versione italiana "Martinelli" era interpretato da Giorgio Faletti).

Nel 2008 ha sceneggiato il film Oggi sposi per la regia di Luca Lucini. A dicembre 2008 si aggiudica, alle Giornate Professionali del Cinema, il "Biglietto d'Oro" (il 9? consecutivo) per la sceneggiatura di Natale in crociera. A febbraio 2009 ? uscito in sala il suo terzo progetto come regista, la commedia corale Ex, dedicata agli amori finiti. Nel cast numerosi interpreti, tra cui: Silvio Orlando, Claudia Gerini, Claudio Bisio, Flavio Insinna, Cristiana Capotondi, Gianmarco Tognazzi, Elena Sofia Ricci, Fabio De Luigi, Nancy Brilli, Alessandro Gassman, Martina Pinto, C?cile Cassel, Malik Zidi, Vincenzo Salemme, Carla Signoris e Giorgia Wurth, sua compagna anche nella vita. Il film ? stato un grande successo di critica e di pubblico, incassando oltre 10 milioni e mezzo di Euro [3].

In contemporanea al film ? uscito il suo primo libro "Il manuale degli Ex", edito da Mondadori. Ex ha ricevuto 10 candidature al David di Donatello 2009: miglior film, regia, sceneggiatura, attore non protagonista Claudio Bisio, attrice non protagonista Carla Signoris, montaggio, musiche, canzone originale, suono, David giovani. Ha inoltre ricevuto 6 candidature al Nastro d'Argento: miglior film commedia, sceneggiatura, montaggio, canzone originale, attori non protagonisti Claudio Bisio - Silvio Orlando (candidati insieme), attrice non protagonista Carla Signoris. Al mercato del Festival di Cannes 2009 ? stato il film italiano pi? venduto. Tra i paesi che lo hanno distribuito: Australia, Argentina, Brasile, Francia, Messico, Cile, Hong Kong, Spagna, Taiwan, Corea e Germania.[4].

Ex ha vinto il Nastro d'Argento 2009 come "Miglior Commedia". Nel 2009 ha sceneggiato il film horror La valle delle ombre di Mih?ly Gy?rik, presentato al Festival di Locarno 2009. Alla fine del 2009 ha fondato una societ? di produzione la "WILDSIDE" con Marco Martani, Saverio Costanzo, Mario Gianani e Lorenzo Mieli. Il primo film prodotto ? tratto dal best-seller La solitudine dei numeri primi per la regia di Saverio Costanzo. Nel 2010 ? uscito il film Maschi contro femmine, a cui ha fatto seguito nel febbraio 2011 Femmine contro maschi, entrambi candidati al Nastro d'Argento come Miglior Commedia.

Ha realizzato anche il videoclip della canzone del film Vuoto a perdere, brano interpretato da Noemi e scritto da Vasco Rossi e Gaetano Curreri. Femmine contro maschi ha vinto l'edizione 2011 del festival "La Primavera del Cinema Italiano - Premio Federico II". [5] Con Maschi contro femmine ha vinto il premio "Diamanti al cinema" nella categoria "Miglior Regia" al Festival di Venezia 2011. [6] Ha scritto il soggetto ed ha collaborato alla sceneggiatura del film d'esordio di Massimiliano Bruno Nessuno mi pu? giudicare. Il suo nuovo film Com'? bello far l'amore, girato con la tecnologia 3D, ? uscito il 10 febbraio 2012.

GI

“La vita è ciò che ti accade mentre fai altri progetti” John Lennon
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china46
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GIordano BRuno

Giordano Bruno, nato Filippo Bruno (Nola, 1548 ? Roma, 17 febbraio 1600), ? stato un filosofo, scrittore e frate domenicano italiano.

Tra i punti chiave della sua concezione filosofica - che fondeva materialismo antico, averroismo, lullismo, neoplatonismo, arti mnemoniche, influssi ebraici e cabalistici - la pluralit? dei mondi, l'unit? della sostanza, l'infinit? dell'universo ed il rifiuto della transustanziazione. Con notevoli prestiti da Nicola Cusano, Giordano Bruno elabora una nuova teologia dove Dio ? intelletto e ordinatore di tutto ci? che ? in natura, ma egli ? nello stesso tempo Natura stessa divinizzata, in un'inscindibile unit? panteistica di pensiero e materia. Per queste convinzioni, giudicate eretiche, fu condannato al rogo dall'Inquisizione della Chiesa romana:
? Verr? un giorno che l'uomo si sveglier? dall'oblio e finalmente comprender? chi ? veramente e a chi ha ceduto le redini della sua esistenza, a una mente fallace, menzognera, che lo rende e lo tiene schiavo... l'uomo non ha limiti e quando un giorno se ne render? conto, sar? libero anche qui in questo mondo ?


buona sera
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dany61
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BRuna GenoveSE atleta italiana specializzata nella maratona

“La vita è ciò che ti accade mentre fai altri progetti” John Lennon
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Enza
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SEgni Antonio

Antonio Segni nasce a Sassari il 2 febbraio del 1891. Politico importante della storia italiana, docente universitario, ? stato il quarto Presidente della Repubblica e il suo mandato ? stato il pi? breve in assoluto. La sua discendenza ? nobile, come testimonia il patriziato da cui discende sin dal 1752 la sua famiglia. Il giovane Antonio cresce in una ricca famiglia di latifondisti e frequenta con successo il liceo "Azuni", per poi laurearsi nel 1913 in giurisprudenza. Pi? che la pratica forense, al neolaureato Antonio Segni interessa maggiormente la carriera accademica, come testimonia la cattedra ottenuta in diritto processuale civile presso l'ateneo di Perugia, nel 1920.

Contemporaneamente sposa la passione politica e segue sin dagli albori la nascita e l'evoluzione del Partito Popolare Italiano, a cui si iscrive subito, divenendone consigliere nazionale dal 1923 al 1924. Similmente ad altri suoi colleghi e futuri Capi di Stato, proprio come De Nicola, fa seguire all'avvento del fascismo un'eclisse delle sue attivit? politiche, riservando le proprie uscite a quelle accademiche e al lavoro autonomo. Durante il ventennio, si registrano da parte di Segni soltanto alcuni interventi i quali, stando a cronache non certe, sarebbero di impronta non simpatizzante nei confronti di Mussolini e del suo operato.

Nel 1943, con la caduta del Duce, Antonio Segni ? in prima linea per la formazione e istituzione di uno dei partiti pi? longevi della storia italiana: la Democrazia Cristiana. ? lui, in questo momento e in futuro, il punto di riferimento sardo di questo partito, oltre che uno dei pi? importanti dirigenti a livello nazionale. Viene, infatti, eletto deputato all'Assemblea Costituente ed entra di diritto a Palazzo Montecitorio. Gi? l'anno dopo, nel 1944, ? sottosegretario di indicazione democristiana al Ministero dell'Agricoltura e Foreste retto dal comunista Gullo all'interno del terzo governo Bonomi, per poi conservare la carica anche con i governi Parri e De Gasperi. Inoltre, non rinuncia mai alla sua carriera accademica e nel 1946 diventa Rettore di Sassari, la sua citt?.

Antonio Segni ? con Alcide De Gasperi che instaura forse il suo miglior rapporto dal punto di vista politico. Nel terzo e nel quarto governo guidato dal leader democristiano, nel 1947, Segni viene nominato Ministro dell'Agricoltura, riconfermandosi nel 1948 e nel 1950, sempre sotto la guida di De Gasperi. L'anno dopo, nel 1951, al governo numero sette del leader della Dc, Antonio Segni diventa ministro della Pubblica Istruzione, anche a causa delle politiche contraddittorie impiegate durante gli anni del dicastero all'Agricoltura, le quali avrebbero scontentato alcuni latifondisti italiani per via della sua discussa riforma agraria.

Nel 1953 Segni viene riconfermato all'Istruzione, con il beneplacito del capo del Governo, Pella. Successivamente, anche grazie alle sue tendenze conservatrici e antisocialiste, durante uno dei pi? forti rimpasti del governo democristiano, si ritrova Presidente del Consiglio, esattamente dal 6 luglio del 1955. Il suo mandato, corrispondente al cosiddetto "primo governo Segni", dura fino al 18 maggio del 1957, e mette insieme oltre alla Dc, anche i socialdemocratici e i liberali.
Ciononostante, si ritrova a capo della Difesa del secondo governo Fanfani, di cui ? anche vicepresidente, nel 1958. Il 15 febbraio del 1959 poi, Antonio Segni viene nuovamente eletto Capo di Governo, oltre che Ministro dell'interno. Questa carica dura fino al 25 marzo 1960 e vede Segni guidare un governo ad appannaggio della Dc e orientato, volente o nolente, ad aprirsi ai socialisti, almeno nel futuro prossimo. Passa poi dal turbolento Governo Tambroni all'opposto e altrettanto turbolento terzo governo Fanfani, sempre in qualit? di Ministro degli Esteri, mantenendo il posto anche nel 1962, durante il IV governo del socialista.

Grazie all'influenza di Aldo Moro poi, allora segretario nazionale della Dc, Segni viene eletto per la prima volta nella sua carriera politica Presidente della Repubblica italiana, il 6 maggio del 1962, con 443 voti su 854. Una mossa politica e diplomatica quella di Moro, la quale se da un lato apriva ai socialisti, almeno nelle cariche di Governo, dall'altra poneva Segni, un conservatore, a Capo dello Stato, per giunta anche grazie ai voti dei movimenti politici di destra ed estrema destra.

I due anni di presidenza per? risentono fortemente del clima di scontri parlamentari di quei tempi, i quali vedevano il politico sardo opporre la propria disapprovazione e resistenza, quando non proprio un vero ostruzionismo, alle riforme strutturali desiderate dai socialisti. ? il cosiddetto periodo del "Piano solo", stando almeno ad un'attendibile inchiesta giornalistica, e per ammissione di alcuni politici, in cui viene ricevuto al Quirinale, per la prima volta durante un periodo di Consultazioni di Governo, anche un membro dell'esercito, il generale Giovanni De Lorenzo. Aldo Moro ed i socialisti allora, posti di fronte alla scelta preparata da Segni e che sembrava ammiccare anche ad un presunto colpo di stato da parte di militari e contro i politici dirigenti della sinistra italiana, pongono fine alla spinta propulsiva e riformatrice, optando per una politica pi? moderata.

Il 7 agosto del 1964, Segni viene colpito da un ictus cerebrale. Gli succede, come vuole la Costituzione, il Presidente del Senato, in qualit? di supplente. Il decimo giorno infatti, Cesare Merzagora assume la carica di Segni, che mantiene fino al 28 dicembre del 1964. Qualche giorno prima, il 6 dicembre, dopo due anni di presidenza, Antonio Segni deve dare le proprie dimissioni, sempre a causa della malattia. Diventa Senatore a vita, comunque, come recita la Carta Fondamentale, in quanto ex Capo dello stato.

Ad aver causato l'ictus, secondo alcuni, ? il duro scontro che Antonio Segni avrebbe avuto con gli onorevoli Giuseppe Saragat e Aldo Moro, colpevoli forse di aver paventato di riferire all'Alta Corte la connivenza, o presunta tale, dell'allora Capo dello Stato nei confronti del generale De Lorenzo e del suo cosiddetto "Piano Solo", il quale avrebbe avuto l'effetto di un vero e proprio golpe.

Antonio Segni muore a Roma, il giorno 1 dicembre del 1972, all'et? di ottantuno anni.


SA

buon venerd?

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china46
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SAverio Francesco (san Francesco)

San Francisco de Jasso Azpilcueta Atondo y Aznares de Javier, comunemente noto con il nome italianizzato in Francesco Saverio (Javier, 7 aprile 1506 ? isola di Sancian, 3 dicembre 1552), ? stato un gesuita e missionario spagnolo, proclamato santo nel 1622 da papa Gregorio XV; il suo culto ? ammesso anche dalla Chiesa anglicana.
Era nato in una famiglia nobile di Xavier (in Navarra) nel 1505. I beni della famiglia erano stati confiscati da Ferdinando il Cattolico dopo la vittoria sugli autonomisti navarrini filofrancesi. Per sfuggire alla sconfitta e alla miseria si rifugi? quindi in Francia, e and? a studiare teologia alla Sorbona di Parigi dove, dopo il primo triennio, divenne Magister. Nel suo stesso collegio di Santa Barbara arriv? Ignazio di Loyola che, ne riconobbe immediatamente il temperamento combattivo ed ardente e decise di conquistarlo alla propria causa. Nello stesso collegio studiava anche Pierre Favre (1506-1546),

Con Javier e Favre Ignazio fece i primi voti da cui sarebbe poi nata la Compagnia di Ges?, nella chiesa di Saint Pierre di Montmartre, il 15 agosto 1534. I voti erano: povert?, castit?, e pellegrinaggio in Terrasanta; se non fossero riusciti a partire sarebbero andati a Roma per mettersi a disposizione del Papa. non riuscendo a partire da Venezia, i nuovi gesuiti cominciarono con l'adempiere l'ultima parte dell'impegno, e papa Paolo III finanzi? il loro viaggio. Qui Francesco Saverio fu ordinato sacerdote nel 1537, e qui i primi gesuiti aggiunsero ai tre voti tradizionali di povert? castit? e obbedienza, il quarto e distintivo: l'obbedienza al papa. Nel 1540, Giovanni III del Portogallo chiese a Papa Paolo III di inviare missionari ad evangelizzare i popoli delle nuove colonie nelle Indie orientali.

Francisco Javier, indicato da Ignazio, part? nel marzo del 1541. Per le Indie si partiva da Lisbona, e il viaggio del nuovo missionario dur? pi? di un anno: arriv? a Goa nel maggio dell'anno successivo, spingendosi poi fino a Taiwan. La tradizione vuole che egli abbia portato la propria attivit? missionaria fino alle Filippine, ma di questo viaggio mancano tracce documentali.

Nel 1545 part? per Malacca, in Malaysia, dove incontr? dei giapponesi che gli diedero l'idea di estendere l'evangelizzazione al Giappone (agosto 1549).

Ammalatosi durante il viaggio da Malacca all'isola di Sancian, mor? nel 1552.



FR

buon pomeriggio
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Enza
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FRancesco Guccini

Nato il 14 giugno 1940 a Modena, citt? con cui non ha mai legato fino in fondo, il vate dei cantautori italiani ha trascorso i primi anni di vita a Pavana, sull'Appennino pistoiese. La madre, Ester Prandi, ? costretta a rifugiarsi nella casa dei nonni paterni causa l'inizio del secondo conflitto mondiale e la conseguente partenza, come soldato, del padre Ferruccio.

Dopo la guerra Francesco Guccini torna a Modena insieme alla famiglia e finite le scuole lavora come giornalista per la Gazzetta di Modena. Nel 1961 si trasferisce a Bologna e si iscrive all'universit?, dove nasce il mito dell'eterno studente: completa gli esami, ma non si laurea (nella canzone "Addio" Guccini canta, parafrasando Socrate, "io, Francesco Guccini, eterno studente / perch? la materia di studio sarebbe infinita / e soprattutto perch? so di non sapere niente").

La carriera musicale di Guccini comincia alla fine degli anni '50, quando entra a far parte di gruppi rock. Nel 1961 scrive la sua prima canzone ("L'antisociale") e l'anno dopo scopre Bob Dylan. Negli anni '60 si fa conoscere soprattutto come autore ("Auschwitz" per l'Equipe 84 e "Dio ? morto" per i Nomadi, di Augusto Daolio) ed ? vittima di una censura all'italiana: "Dio ? morto", canzone di profonda spiritualit? - trasmessa persino da Radio Vaticana - viene censurata dalla RAI, perch? considerata blasfema.

Nel 1967 pubblica il suo primo disco, "Folk Beat n. 1", con brani oggi considerati grandi classici come "Noi non ci saremo", "Statale 17" e "In morte di S.F. (Canzone per un'amica)". Come Fabrizio De Andr?, anche Francesco Guccini non si ? mai lasciato imporre i ritmi dall'industria discografica ma ha sempre inciso se ne aveva voglia e quando sentiva di avere realmente qualcosa da dire.

Tappe fondamentali della sua musica possono essere considerati "Radici" del 1972 (con quello che ? un po' il suo inno: "La locomotiva", ballata anarchica ispirata a una storia vera del 1893), "Via Paolo Fabbri 43" del 1976 (il cui titolo altro non ? che l'indirizzo bolognese di Guccini e con "Piccola storia ignobile", un brano dedicato alle polemiche sull'aborto), "Fra la Via Emilia e il West" del 1984 (registrazione del concerto del 21 Giugno 1984 in Piazza Maggiore a Bologna, la miglior antologia possibile dei primi vent'anni musicali di Guccini), "Signora Bovary" del 1987 (con canzoni dedicate al padre ? "Van Loon" - e alla figlia Teresa ? "Culodritto" - forse l'album di Guccini in cui c'? pi? attenzione per la musica, per una volta non solo sfondo per i testi) e l'amaro e malinconico "Quello che non..." del 1990 (con una splendida canzone d'amore ? "Canzone delle domande consuete" - e la bellissima e triste "Cencio", dedicata a un amico della Bocciofila di Modena).

Guccini ama considerarsi un appartenente alla famiglia dei cantastorie dai quali ha ereditato una tecnica raffinata nella costruzione dei versi delle sue canzoni, unica nel suo genere. Politico ? il suo modo di raccontare le cose e di poetare, strettamente legato ad una forma dubitativa espressa attraverso una velata ironia, che ? una delle sue caratteristiche pi? interessanti. Non ? un caso che Guccini venga studiato nelle scuole come esempio di "poeta" contemporaneo e che gli sia stato conferito nel 1992 il Premio Librex-Guggenheim Eugenio Montale per la sezione "Versi in Musica".

Francesco Guccini ? anche scrittore: ha esordito nel 1989 con "Croniche Epafaniche", racconto dell'infanzia pavanese, seguito nel 1993 da "Vacca d'un cane", sull'adolescenza a Modena e gli inizi musicali. Nel 1997 poi, insieme a Loriano Macchiavelli, si ? cimentato nel giallo, con il romanzo "Macaron?", seguito nel 1998 da un altro giallo scritto ancora con Macchiavelli: "Un disco dei Platters". In mezzo a tutto questo, si trovano anche un curioso dizionario Italiano-Pavanese e la biografia "Un altro giorno ? andato". Del 2003 ? il libro "Cittan?va blues".
Guccini ha inoltre recitato nel film "Radio Freccia", di Luciano Ligabue (1998, con Stefano Accorsi).

Il suo ultimo album ? "Ritratti", uscito nel 2004.


PA

buona serata

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china46
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TAviani Paolo Emilio

Paolo Emilio Taviani (Genova, 6 novembre 1912 ? Roma, 18 giugno 2001) ? stato un politico, storico ed economista italiano, medaglia d'oro della Resistenza, uno dei capi del Movimento Partigiano in Liguria.
Membro della Consulta Nazionale e dell?Assemblea Costituente, poi del Parlamento Italiano dal 1948 fino alla morte, fu pi? volte ministro, tra i maggiori esponenti della Democrazia Cristiana.
Professore universitario, pubblic? studi di economia e importanti opere su Cristoforo Colombo. Come giornalista collabor? con numerose testate quotidiane e periodiche.


BE

notte
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lampaDINA e lampaDario
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BErnSTein Leonard



Leonard Bernstein
Lawrence, 25 agosto 1918 ?
New York, 14 ottobre 1990
? stato un compositore, pianista
e direttore d'orchestra
ebreo americano.

Artista di grande fama internazionale,
? stato direttore della
New York City Symphony Orchestra,
dell'Orchestra sinfonica di Tel Aviv,
e dal 1958 al 1968 direttore stabile della
New York Philharmonic orchestra.

Biografia
Bernstein nacque a Lawrence, in Massachusetts nel 1918
da una famiglia di ebrei di Rovno.
Si avvicina al pianoforte sin dall'et? di 10 anni.
Frequenta la Boston Latin School, nel 1939
? alla Harvard University dove
prende lezioni di teoria musicale e contrappunto
da Arthur Tillman Merritt e Walter Piston.
A Filadelfia dal 1939 al 1941 frequenta il
Curtis Institute of Music
dove studia direzione d'orchestra con Fritz Reiner
e orchestrazione con Randall Thompson.
Presso il Berkshire Music Center a Tanglewood
studia composizione musicale con Serge Koussevitzky
(dove ? assistente e poi successore dello
stesso Kussevitzky).

Bernstein dirige la New York City Symphony (1945)
Nel 1943 Bernstein ? nominato direttore assistente
dell'Orchestra Filarmonica di New York,
avendo l'occasione di mostrarsi al grande pubblico
quando sostituisce in novembre il direttore
Bruno Walter.

Successivamente dal 1945 al 1947 ? direttore della
New York City Center Orchestra.
Fa la sua comparsa come direttore ospite presso
altre orchestre negli Stati Uniti, in Europa e Israele,
svolgendo un'intensa attivit? concertistica nei pi?
importanti centri musicali del mondo, dedicandosi
contemporaneamente alla composizione.

Nel 1952 avviene la prima rappresentazione nel
Teatro Comunale di Firenze di "Age of Anxiety"
su musica di Leonard Bernstein.

Nel 1953 in due concerti, dove ? anche pianista,
diventa il primo americano a dirigere a Milano
l'Orchestra della Scala di Milano.
Nello stesso anno alla Scala dirige Medea (Cherubini)
con Maria Meneghini Callas e Fedora Barbieri e viene
rappresentato un balletto con le sue musiche di
L'et? dell'ansia (la Sinfonia n. 2), nel 1955 dirige
La sonnambula con Maria Callas, La boh?me e due concerti
con l'Orchestra Filarmonica d'Israele ed Isaac Stern nei
quali esegue anche la sua Serenata dal Convito di Platone,
nel 1958 un concerto sinfonico in trasferta al
Teatro Regio di Parma e due alla Scala, nel 1959
l'Orchestra Filarmonica di New York in due concerti
dove ? anche pianista, nel 1978 l'Orchestra ed il Coro
dell'Opera di Stato di Vienna in Fidelio con Gundula
Janowitz e Lucia Popp e la Wiener Philarmoniker in un
concerto con le Sinfonie n. 2 e n. 3 di Ludwig van Beethoven,
nel 1982 l'Orchestra ed il Coro della Scala in tre concerti
con musiche di Igor Stravinskij, nel 1984 l'Orchestra
Filarmonica della Scala in due concerti ed infine
nel 1989 in un concerto.

Per il Teatro La Fenice di Venezia dirige in prime
esecuzioni assolute la Sinfonia breve di Bruno Bettinelli
e la Serenata dal Convito di Platone di sua composizione
con Isaac Stern nel 1954; con l'Orchestra Filarmonica di
New York dirige alla Fenice un concerto sinfonico nel
1959 e due concerti nel 1968 e dirige l'Orchestra ed il
Coro della Scala nella Sinfonia di Salmi di Igor Stravinskij
nella Basilica dei Santi Giovanni e Paolo (Venezia) nel 1982.

Nel 1955 avvengono le premi?re nella Carnegie Hall
di New York di "The Lark" e di "Salom?" di Leonard Bernstein.

Dal 1958 al 1969 Bernstein ? direttore d'orchestra e
direttore musicale dell'Orchestra Filarmonica di New York,
diventando il primo nato negli USA a ricoprire questi incarichi.
Con questa orchestra svolse diverse tourn?e internazionali
in America Latina, Europa, Unione Sovietica e
Giappone. Accresciuta la sua popolarit? attraverso
le sue apparizioni non solo come direttore d'orchestra
e pianista, ma anche come commentatore e
intrattenitore, Bernstein intraprende progetti di
sensibilizzazione dei giovani ascoltatori dirigendo
programmi televisivi come "Omnibus" e
"I concerti dei giovani".
Dopo il 1969 ha continuato a scrivere musica e ad
esibirsi come direttore ospite con numerose sinfonie
in tutto il mondo.
Artista stravangante, impegnato anche nel musical,
Bernstein ? autore di una produzione di stampo
neoromantico.

Nel 1960 dirige le prime esecuzioni assolute nella
Carnegie Hall di New York di "Evocation" di Ralph Shapey
e del Concerto per mirliton e orchestra di Mark Bucci.

Nel 1963 esegue come pianista la prima esecuzione assoluta
postuma nella Carnegie Hall di New York della Sonata per
clarinetto e pianoforte (Poulenc) con Benny Goodman.

Nel 1964 debutta al Metropolitan Opera House
di New York dirigendo Falstaff (Verdi).

Al Wiener Staatsoper dirige il Flastaff con Dietrich Fischer-Dieskau
e Rolando Panerai nel 1966, la Sinfonia n. 2 (Mahler) con
Christa Ludwig nel 1967, Der Rosenkavalier con la
Ludwig e Gwyneth Jones nel 1968, Fidelio con la Jones
e Lucia Popp nel 1970 e la sua A Quiet Place nel 1986.
Complessivamente egli ha diretto in 42 rappresentazioni
viennesi. Sempre allo Staatsoper viene eseguita la sua Mass
(Bernstein) nel 1981.

Nel 1968 dirige la prima esecuzione assoluta nella
Philarmonic Hall at Lincoln Center di New York
del Concerto n. 2 per orchestra "Zvon?" di Rodion
Konstantinovich Shedrin.
Al Metropolitan dirige Cavalleria rusticana con Grace Bumbry
e Franco Corelli nel 1970 e Carmen con Marilyn Horne nel 1972.

A Salisburgo nel 1979 dirige il concerto nel Gro?es
Festspielhaus con la Sinfonia n. 9 di Ludwig van Beethoven
con Gwyneth Jones, Hanna Schwarz, Ren? Kollo e
Kurt Moll ed avviene la prima esecuzione assoluta
nella Kleines Festspielhaus di "Piccola Serenata"
di sua composizione.

Nel 1982 avviene la prima rappresentazione
nello State Theater at Lincoln Center for the Performing
Arts di New York di "Candide" di sua composizione.

Nel 1988 dirige la prima rappresentazione nell
'Empire Theatre di Glasgow della sua "Candide".

Come Bernstein compositore ha fatto uso sapiente di
elementi diversi che vanno da temi biblici,
come nella Sinfonia n. 1 (1942,
chiamato anche Geremia) e il Chichester Psalms (1965),
ai ritmi jazz, come nella Sinfonia n. 2
(1949; The Age of Anxiety), su una poesia di
Wystan Hugh Auden;
a temi liturgici ebraici, come nella Sinfonia
n. 3 (1963; Kaddish).

Le sue opere pi? note sono il musical On the Town
(1944, girato 1949), Wonderful Town (1953,
girato nel 1958), Candido (1956), e la molto popolare
commedia musicale West Side Story
(1957, girato 1961), scritto in collaborazione con
Stephen Sondheim e Jerome Robbins. Scrisse anche le
partiture per i balletti di Fancy Free (1944),
Fax (1946), e Dybbuk (1974), e ha composto le
musiche per il film Fronte del porto (1954),
per il quale ha ricevuto una nomination all'Oscar.

La sua Messa, scritta appositamente per l'occasione,
? stata eseguita in apertura del John F. Kennedy Center
for the Performing Arts di Washington, nel settembre 1971.
Alla Scala nel 1984 venne rappresentata invece l'opera
A Quiet Place and Trouble in Tahiti.
Nel 1989 diresse due rappresentazioni storiche
di Ludwig van Beethoven, la Sinfonia n. 9 in re minore,
svolte a Berlino Est e Ovest per celebrare la
caduta del muro di Berlino.
Fu tra i massimi interpreti di Gustav Mahler,
contribuendo molto alla cosiddetta Mahler
renaissance che si svilupp? a partire dai primi
anni sessanta.

Bernstein pubblic? una raccolta di conferenze,
The Joy of Music (1959); Concerti Giovani,
della lettura e dell'ascolto (1962);
L'infinita variet? della Musica (1966),
e La questione senza risposta (1976),
prelevato dalle sue Letture di Charles Eliot
Norton alla Harvard University (1973).

Premi e riconoscimenti
Cavaliere di gran croce dell'Ordine al merito della
Repubblica italiana
? 17 luglio 1989
Membro dell'American Academy of Arts and Sciences, 1951
Membro onorario dell'Accademia Nazionale di Santa Cecilia - Roma
Premio Sonning, 1956
Kennedy Center Honors, 1980[5]
George Peabody Medal - Johns Hopkins University, 1980
Premio Ernst von Siemens, 1987
Medaglia d'oro della Royal Philarmonic Society, 1987
Grammy Award alla carriera, 1985
Grammy Award for Best Album for Children
Grammy Award for Best Orchestral Performance
Grammy Award for Best Choral Performance
Grammy Award for Best Opera Recording
Grammy Award for Best Classical Vocal Performance
Grammy Award for Best Instrumental Soloist(s)
Performance (with orchestra)

Grammy Award for Best Classical
Contemporary Composition.

Grammy Award for Best Classical Album
Tony Award for Best Original Score.


Buon Sabato


Dina & Dario
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dany61
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BEatrice capRA tennista statunitense

“La vita è ciò che ti accade mentre fai altri progetti” John Lennon
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Enza
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RAvera CaMIlla

Nata ad Acqui Terme (Alessandria) il 18 giugno 1889, deceduta a Roma il 14 aprile 1988, insegnante.
? stata la prima delle due donne italiane sinora nominate senatore a vita (la seconda ? Rita Levi Montalcini). Quando, il 26 gennaio 1982, fece il suo primo ingresso a Palazzo Madama, i senatori, riuniti in assemblea plenaria, l'accolsero tutti in piedi. Aveva 96 anni quando fu ancora chiamata a presiedere l'Assemblea. Un altro suo record: ? stato il primo caso, nella storia dei movimenti politici del mondo, di una donna nominata (era il 1927), segretaria del suo partito. Era il Partito Comunista d'Italia (del quale era stata uno dei fondatori nel 1921 e nel quale aveva subito assunto la guida dell'organizzazione femminile, fondando anche il periodico La compagna). Camilla Ravera resse la segreteria del PCdI sino al 1930 quando, rientrata clandestinamente in Italia dalla Francia, fu arrestata e condannata a quindici anni e mezzo, trascorsi tra carcere e confino sino alla caduta del fascismo. Con Umberto Terracini, fu l'ultima dei confinati a lasciare Ventotene ("una ciabatta in mare", come ebbe a descrivere l'isola). L? ebbe a conoscere Alessandro Pertini (che l'avrebbe poi scelta, quarantaquattro anni dopo, per il laticlavio) e l?, con Terracini, fu espulsa dal suo partito per aver condannato il patto Ribbentrop-Molotov. Riacquistata la libert?, Camilla Ravera riusc? a raggiungere dopo molte peripezie i suoi famigliari, che erano sfollati a San Secondo di Pinerolo. Dopo l'8 settembre 1943, sapendo di essere di nuovo ricercata, la Ravera ripar? in un casolare sulle colline, che divent? presto luogo di incontri politici clandestini. Dovette abbandonarlo quando i fascisti cominciarono a dare alle fiamme tutti i casolari della zona. Rientrata a Torino dopo la Liberazione, Camilla Ravera, riammessa nel PCI, divenne consigliere comunale. Nel 1947, con Ada Gobetti, del Partito d'Azione, fu tra le fondatrici dell'Unione Donne Italiane. Nel 1948 fu eletta deputato per il PCI. Aveva intanto ripreso le battaglie di sempre, cominciate idealmente quando lei, di famiglia borghese, aveva assistito, ancora bambina, ad uno sciopero di operaie a Valenza. Soprattutto si ? impegnata nelle battaglie per la pace. Camilla Ravera ha lasciato molte pubblicazioni. Al suo libro Diario di trent'anni? andato, nel 1973, il "Premio Prato". Nel 1978 la sua Breve storia del movimento femminile in Italia ha avuto il "Premio Viareggio". Nel 1979 gli Editori Riuniti hanno raccolto in volume le Lettere al Partito e alla famiglia.Nel 1992 la Fondazione Istituto Gramsci ha acquisito l'Archivio Storico delle donne "Camilla Ravera", costituito nel 1987 dalla Commissione femminile del PCI. Alla Ravera sono intitolate, tra l'altro, strade a Roma e in Toscana, la Federazione di Torino dei DS, Societ? cooperative, alcuni circoli del PRC.



buon sabato

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lampaDINA e lampaDario
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MIchael Douglas


Michael Douglas
e il padre
Kirk Douglas


Michael Kirk Douglas
New Brunswick, 25 settembre 1944
? un attore e produttore
cinematografico
ebreo americano.


Figlio dell'attrice britannica Diana Dill e del
celebre attore Kirk Douglas,
ha la recitazione nel sangue.
Laureatosi alla University of California in
drammaturgia, si trasfer? a New York per dedicarsi
a tempo pieno alla recitazione.
Dopo qualche ruolo da comparsa fece il suo esordio
con Hail, Hero! nel 1969, ma si fece conoscere
soprattutto grazie al piccolo schermo con la serie
Le strade di San Francisco.
Nel 1975 produce Qualcuno vol? sul nido del cuculo
(sostituendo il padre Kirk) con il quale vincer? il Premio
Oscar per il miglior film.
Nel 1988 ottenne il Premio Oscar quale migliore attore
protagonista per la sua interpretazione in Wall Street.

Nonostante il successo ormai raggiunto, Michael decise
di dedicarsi soprattutto alla produzione fondando
la Big Strick Productions ottenendo risultati importanti.
Gli anni novanta sono caratterizzati dal punto di
vista recitativo da film controversi, mentre intanto ?
continuato il suo lavoro di produttore con L'uomo
della pioggia di Coppola e Face/Off di John Woo.

Impegno umanitario
Michael Douglas si ? fatto notare non soltanto
come attore ma anche per i suoi interventi a
scopo umanitario: nel 1998 infatti il Segretario
generale delle Nazioni Unite Kofi Annan l'ha
nominato Messaggero di pace, un grandissimo
attestato per l'attore che attraverso la
Michael Douglas Foundation (organizzazione no-profit)
si pone lo scopo di sensibilizzare l'opinione pubblica
sul disarmo nucleare, la pace fra i popoli, la tutela dei
diritti umani e la salvaguardia dell'ecosistema.

Nel 2009 aderisce al progetto per la realizzazione
del film Soldiers of Peace che coinvolge 14 paesi nel
mondo nella realizzazione di una pace globale.

Premi e riconoscimenti

Premio Oscar
1976 - Miglior film per Qualcuno vol? sul nido del cuculo
1988 - Miglior attore protagonista per Wall Street

Premio Golden Globe
1969 - Nomination miglior attore debuttante
per La caduta degli dei

1975 - Nomination miglior attore in una serie drammatica
per Le strade di San Francisco

1976 - Miglior film drammatico per
Qualcuno vol? sul nido del cuculo

1980 - Nomination miglior film drammatico
per Sindrome cinese

1985 - Nomination miglior film commedia o
musicale per All'inseguimento della pietra verde

1988 - Miglior attore in un film drammatico
per Wall Street

1990 - Nomination miglior attore in un film commedia
o musicale per La guerra dei Roses

1996 - Nomination miglior attore in un film commedia
o musicale per Il presidente - Una storia d'amore

2001 - Nomination miglior attore in un film
drammatico per Wonder Boys

2004 - Golden Globe alla carriera
2011 - Nomination miglior attore non protagonista
per Wall Street - Il denaro non dorme mai

Altri premi
1976 - BAFTA al miglior film per
Qualcuno vol? sul nido del cuculo

1987 - National Board of Review Award al miglior
attore per Wall Street

1988 - Kansas City Film Critics Circle Award per
il miglior attore per Wall Street

1988 - David di Donatello per il miglior
attore straniero per Wall Street

2000 - Screen Actors Guild Award per
il miglior cast cinematografico per Traffic

2000 - SEFCA come miglior attore
protagonista per Wonder Boys

2000 - Satellite Award per il miglior attore in un
film commedia o musicale per Wonder Boys

2000 - LAFCA Award come miglior attore
protagonista per Wonder Boys

2009 - American Film Institute:
Life Achievement Award

2010 - Film Society of Lincoln Center:
Gala Tribute


prendiamo ?? ST di BErnSTein Leonard

Dina & Dario
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Enza
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STeve JObs

Steven Paul Jobs nasce il 24 febbraio 1955 a Green Bay, California da Joanne Carole Schieble e Abdulfattah "John" Jandali, i quali, essendo ancora giovani studenti universitari, lo danno in adozione quando ? ancora in fasce; Steve viene adotato da Paul e Clara Jobs, della Santa Clara Valley, sempre in California. Qui trascorre un'infanzia felice, insieme alla sorella adottiva minore Mona e prosegue senza particolari problemi, denotando brillanti capacit? scientifiche nel suo iter scolastico; si diploma a 17 anni (1972) alla Homestead High School di Cupertino, paese che diventer? il terreno dei quartieri generali della sua creatura futura: la Apple.

Nello stesso anno Steve Jobs si iscrive al Reed College di Portland, specialmente per rivolgere l'attenzione alla sua principale passione, l'informatica, ma la via accademica non viene percorsa per molto tempo: dopo un semestre abbandona l'universit? ed inizia a lavorare in Atari come programmatore di videogames, perlomeno fino a quando raggiunge il quantitativo di denaro necessario per poter partire per un viaggio verso l'India.

Al ritorno, nel 1974, coinvolge il suo ex compagno di liceo e caro amico Steve Wozniak (con il quale faceva parte dell'Homebrew Computer Club) nella fondazione di Apple Computer, societ? del tutto artigianale: con la "mela" i due muovono i primi passi verso la fama nel mondo dell'informatica, grazie ai loro modelli di microcomputer particolarmente avanzati e stabili, Apple II e Apple Macintosh; il costo iniziale viene sostenuto vendendo alcuni beni personali dei due fondatori, quali la macchina di Jobs e il calcolatore scientifico di Wozniak.

Ma la via per la fama spesso non si rivela tutto in piano e nemmeno facile da percorrere: Wozniak ha un incidente aereo nel 1983, dal quale si salva non senza ferite, ma sceglie di lasciare Apple per vivere la sua vita in altro modo; nello stesso anno Jobs convince John Sculley, presidente della Pepsi, a unirsi a lui: questa mossa gli sar? fatale poich? a seguito dell'insuccesso di Apple III nel 1985, Steve Jobs viene estromesso dal consiglio di amministrazione di Apple.

Il programmatore non si perde per? d'animo e fonda la Next Computer con l'obiettivo di creare una nuova rivoluzione tecnologica. Nel 1986 compra la Pixar dalla LucasFilms. Next non funziona come il mercato richiederebbe, l'azienda produce computer migliori dei concorrenti, ma l'eccellenza viene annullata dai costi superiori delle macchine, tanto che nel 1993 Jobs ? costretto a chiudere la sezione hardware della sua creatura. In altro modo si muove Pixar, la quale si occupa principalmente di animazione, sfornando nel 1995 "Toy Story - Il mondo dei giocattoli".

"Se Atene piange, Sparta non ride", cos? si pu? tradurre la situazione che si crea nel frattempo in casa Apple: il Mac OS, sistema operativo delle macchine Apple ? obsoleto, la dirigenza ? quindi alla ricerca di un S.O. snello ed innovativo; in questo frangente Steve Jobs fa la figura del leone, riuscendo a far assorbire Next Computer da Apple, la quale fa rientrare le sue perdite finanziarie e fa ritornare Steve Jobs con il ruolo di C.E.O. (Chief Executive Officer). Jobs torna, senza stipendio, e rimpiazza Gil Amelio, licenziato per i suoi pessimi risultati: porta con s? NextStep, ovvero il sistema operativo che da l? a breve passa alla storia come Mac OS X.

Mentre Mac OS X ? ancora in cantiere, Jobs introduce sul mercato l'Imac, l'innovativo computer All-in-one, che salva dal fallimento la casa americana; Apple riceve in breve tempo un ulteriore rilancio dall'introduzione dell'OS X, sviluppato su una base Unix.

Nel 2002 Apple decide di affrontare anche il mercato della musica digitale, introducendo sul mercato il lettore che ha rivoluzionato, pi? o meno consapevolmente, tale mercato: l'iPod. Legata a questo lettore, viene sviluppata anche la piattaforma iTunes, che diventa il pi? grande mercato virtuale di musica, creando di fatto una vera rivoluzione.

Negli anni successivi, dalla casa guidata dal CEO di Cupertino, vengono rilasciati altri modelli di successo: l'iBook (2004), il MacBook (2005) ed il G4 (2003/2004), che raggiunge la considerevole fetta del 20% di mercato del settore hardware.

La fervida mente del programmatore californiano non smette di rivoluzionare altri mercati: il nuovo prodotto si chiama iPhone, un telefono cellulare che, al di l? della multifunzionalit?, ? di fatto il primo telefono completamente touchscreen: la vera grande novit? ? l'annullamento della presenza ingombrante della tastiera, che lascia cos? al dispositivo maggiore spazio alle immagini ed alle funzioni. Il prodotto, lanciato sul mercato il 29 giugno 2007, ha riscosso un enorme - bench? previsto - successo, con pi? di 1.500.000 pezzi venduti nell'arco dei primi cinque mesi. In Italia arriva nel 2008 con la sua versione 2.0, pi? veloce, dotato di gps e ancora pi? economico: l'obiettivo dichiarato ? quello di "essere ovunque", replicando cos? il successo di diffusione dell'iPod. Con la diffusione delle applicazioni, rese disponibili sulla piattaforma online chiamata AppStore, e l'introduzione del modello "4", l'iPhone non smette di macinare record su record.

Steve Jobs era stato colpito nel 2004 da una forma rara ma curabile di cancro al pancreas dalla quale si era ripreso. I segni di una nuova malattia si manifestano dopo quattro anni, cos? all'inizio del 2009 lascia i suoi poteri di amministratore delegato a Tim Cook, direttore generale di Apple.

Torna al lavoro e calca nuovamente il palco nel giugno 2009, quando presenta il rinnovo dell'intera gamma iPod. Appare in condizioni migliori rispetto all'ultima volta che si era mostrato al pubblico e nell'occasione ringrazia il ragazzo di vent'anni, deceduto in un incidente stradale, che gli ha donato il fegato, invitando tutti a diventare donatori.

Alla fine di gennaio 2010 presenta la sua nuova scommessa: il nuovo prodotto Apple si chiama iPad e introduce nel mercato una nuova categoria di prodotti, chiamata "tablet".

Il 24 agosto 2011 cede definitivamente il ruolo di CEO di Apple a Tim Cook. Poche settimane dopo, la sua lunga lotta contro il cancro termina: Steve Jobs, una delle figure pi? importanti e significative dell'era digitale, muore il 5 ottobre 2011 all'et? di 56 anni.


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china46
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Joakim Nystr?m (Skellefte?, 20 febbraio 1963) ? un ex tennista svedese


Carriera

Tennista di grande talento, ha fatto parte della grande generazione di tennisti svedesi apparsi sul circuito professionistico dopo Bjorn Borg, che comprendeva Sundstr?m Henrik, Anders J?rryd, Mikael Pernfors, Kent Carlsson, Stefan Edberg e Mats Wilander.
Esordi

Esordisce tra i professionisti nel 1981, a 20 anni e raggiunge la prima finale ATP il 16 maggio 1983 nel torneo di Monaco di Baviera contro il ceco Tom?? ?m?d. Il 12 dicembre 1983 vince il suo primo torneo, a Sydney, sconfiggendo lo statunitense Mike Bauer.
1984

Il 1984 ? un anno prospero di soddisfazioni e vittorie nel circuito: il 9 luglio trionfa agevolmente a Gstaad contro Brian Teacher; il 30 luglio a North Conway e l'8 agosto a Basilea sconfigge l'americano Tim Wilkinson, mentre il 15 ottobre si aggiudica anche il torneo indoor di Colonia contro Miloslav Me#269;?#345;.
1985

Il 6 maggio 1985, due anni dopo la finale persa contro Tom?? ?m?d, riesce a vincere il torneo di Monaco di Baviera e l'8 luglio mantiene il titolo in Svizzera, a Gstaad. Le soddisfazioni pi? grandi giungono per? nel doppio, dove, in coppia con Mats Wilander vince la Coppa Davis contro la Germania di Andreas Maurer e Boris Becker.
1986

Annata straordinaria, trionfa in Canada a Toronto il 3 febbraio e ottiene un grande successo a La Quinta contro Yannick Noah. Trionfa anche a Rotterdam e a Madrid, ma l'impresa pi? significativa la compie a Montecarlo dove riesce a sconfiggere l'idolo di casa Yannick Noah per la seconda volta consecutiva nella stagione. Il 31 marzo 1986 raggiunge il suo best ranking, piazzandosi al settimo posto della classifica ATP.
1987

Il 7 luglio 1987 vince il derby in Svezia a Bastad contro Stefan Edberg, e sempre insieme a Mats Wilander si aggiudica per la seconda volta in carriera la Coppa Davis contro la coppia indiana Anand Amritraj / Vijay Amritraj. (niente foto)

OM

buon pomeriggio

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celeste
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OMino MichelIN




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INgroia Antonio

(Calatafimi Segesta, 31 marzo 1959) ? un magistrato e giornalista italiano.

Si forma professionalmente a Palermo, sua citt? natale, a partire dal 1987, nel pool di Falcone e Borsellino[1]. Quest'ultimo l'aveva espressamente voluto al proprio fianco[2][3]. Sostituto procuratore a Palermo dal 1992[4][1] con Gian Carlo Caselli, diviene un importante pubblico ministero antimafia, si occupa di noti casi legati alla malavita organizzata, come il caso Contrada[5], e conduce processi di una certa rilevanza sui rapporti tra la mafia e il mondo della politica e dell'economia[1][4]. Una delle indagini che fanno capo a lui riguarda l'attuale senatore del PdL Marcello Dell'Utri, che avrebbe fatto da ponte tra mafia del sud e mondo imprenditoriale del nord[6], attraverso mafiosi come Salvatore Riina e i fratelli Graviano[7].
Ingroia ottiene una prima condanna per Dell'Utri nel 2004 a nove anni di reclusione per concorso esterno in associazione mafiosa, confermata in appello il 29 giugno 2010 con una riduzione di due anni; il senatore ? per? assolto per le condotte successive al 1992, poich? i giudici hanno giudicato non provato il "patto di scambio" politico-mafioso con Cosa Nostra[9]. Durante l'indagine preliminare fu indagato anche Silvio Berlusconi, ma poi la sua posizione fu archiviata.
Nel 2009 ? stato nominato procuratore aggiunto della procura distrettuale antimafia di Palermo[1][11]. Il 17 aprile 2011 l'ANPI (Associazione Nazionale Partigiani d'Italia) lo ha insignito del Premio Renato Benedetto Fabrizi[12]. Il 18 maggio del 2012 ? uscito nelle librerie la sua nuova opera, "Palermo", edito da Melampo: in questo scritto, il magistrato racconta la sua citt? con gli occhi di chi ha scelto di rimanere e contribuire con l'ausilio della legge a trascinarla fuori dalla morsa della mafia, compiendo quello che pu? essere definito un vero atto d'amore, tenendo presente l'esempio del Suo maestro, Paolo Borsellino. ? forse lo scritto pi? intimo del Procuratore Ingroia; lo scritto che scava dentro l'animo di un palermitano sensibile e fortemente innamorato del suo mondo. Lo scritto che pi? di ogni altro lascia tanto al lettore e che consente di operare una riflessione su quelli che possono essere i sacrifici di un uomo che allo Stato ha deciso di dare tutta la sua vita. Nel maggio del 2012 in commemorazione dei 20 anni dalla morte di Giovanni Falcone e Paolo Borsellino pubblica il racconto I giorni del dolore e del riscatto inserito all'interno della raccolta Dove Eravamo. Vent'anni dopo Capaci e Via D'Amelio (Carac? Editore, 2012).
Dal 18 maggio 2012 ? iscritto all'Ordine dei Giornalisti[13]. Dal 25 giugno, il Procuratore Ingroia ? giornalista pubblicista. Diverse sono state le collaborazioni con redazioni giornalistiche. Tra le pi? recenti, ricordiamo quella con la testata siciliana "Live Sicilia" dove il Procuratore ha tenuto una rubrica "Fuori dal Bunker" e la pi? recente con il quotidiano "L'Unit?". Al momento della consegna della scheda, il procuratore ha affermato: Non scrivo pero' romanzi, come sostiene qualche uomo politico alludendo a nostre recenti indagini.
Il 26 luglio 2012 il CSM ha dato il via libera al collocamento fuori ruolo del Procuratore aggiunto di Palermo Ingroia che smetter? le vesti di PM per un anno per andare a dirigere in Guatemala un'unit? di investigazione per la lotta al narcotraffico su incarico dell'ONU.



PI

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celeste
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PInturicchIO

Bernardino di Betto Betti, pi? noto come Pinturicchio o Pintoricchio (Perugia 1452 circa ? Siena 1513), ? stato un pittore italiano.



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IOan Gruffudd

pronuncia #712;jo#650;?n #712;gr#618;f#618;? (Cardiff, 6 ottobre 1973) ? un attore britannico.
Pi? grande dei tre figli di Peter e Gillian Gruffudd, ha un fratello e una sorella. Ha studiato prima presso la "Ysgol Melin Gruffydd" e poi alla "Ysgol Gyfun Gymraeg Glantaf ", di Cardiff, dove mette in mostra anche il suo talento musicale, come suonatore di oboe.
Appena sedicenne inizia a lavorare per la TV inglese, in soap opera e serie tv, ma ? nel 1997 che ottiene il primo ruolo importante, infatti interpreta il poeta John Gray in Wilde, biografia dello scrittore Oscar Wilde, che con Gray visse una relazione omosessuale. Nel stesso anno interpreta il 5? Ufficiale Harold Lowe, nel kolossal di James Cameron Titanic.
Nel 1998 viene scelto per interpretare Horatio Hornblower, nella miniserie tv Hornblower, basata sul romanzo di C.S. Forester, ruolo che interpreter? fino al 2003. Tramite questa interpretazione inizi? la sua carriera di attore. Sempre per la televisione lavora nell'adattamento televisivo di Grandi speranze di Charles Dickens. Nel 2000 recita nel film La carica dei 102 - Un nuovo colpo di coda, dove sul set conosce l'attuale moglie, l'attrice Alice Evans, sposata il 14 settembre 2007 in Messico. La primogenita dei due, Ella Betsi Evans-Gruffudd, ? nata il 6 settembre 2009.
Nel 2001 ? apparso al fianco di Claudia Schiffer nel videoclip del singolo Uptown Girl dei Westlife.
Nel 2001 ottiene un ruolo nel bellico Black Hawk Down di Ridley Scott, nel 2004 interpreta Lancillotto in King Arthur al fianco di Re Art?/Clive Owen. Ma ? del 2005 il ruolo che lo rende pi? celebre, interpreta Reed "Mr. Fantastic" Richards nel film I Fantastici Quattro, trasposizione cinematografica dell'omonimo fumetto, ruolo che interpreta anche nel sequel del 2007 I Fantastici Quattro e Silver Surfer, tra i due film interpreta William Wilberforce in Amazing Grace. Gruffudd interpreta inoltre Tony Blair in W.


BR

buona serata

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dany61
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BRuna BertoliNI Pallacanestro

Ha disputato l'Europeo d'Italia 1938, vincendo la medaglia d'oro con la nazionale italiana[1].
Atletica leggera

Per molti anni, pratic? anche l'atletica, e in particolare il getto del peso e il lancio del disco. Conquist? la sua prima vittoria il 19 giugno 1930 a Napoli, quando contribu? alla vittoria delle atlete italiane sulle belghe vincendo nel getto del peso e arrivando seconda nel lancio del disco, dietro Vivenza. Il 24 giugno a Firenze ottenne dei risultati identici, peggiorando per? nei numeri (da 10,06 a 9,66 nel peso, da 29,33 a 28,98 nel disco).

Il suo record fu migliorato invece il 15 luglio 1933 a Torino: 10,91 nel peso e 30,39 nel disco (sempre seconda, questa volta dietro la Borsani). In gara ancora l'8 ottobre ad Udine, giunse prima nel peso e terza nel disco, con risultati leggermente inferiori (10,84 e 29,28). Il 19 agosto 1934 ad Orl?ans, fu seconda nel peso, quarta nel disco e seconda nel giavellotto. Il 23 settembre a Vienna, ripet? gli stessi risultati, arrivando per? quarta nel giavellotto. Tre giorni dopo, a Budapest, vinse nel peso e fu terza nelle altre due specialit?.

Vinse ancora a Piacenza il 16 giugno 1935, con 11,45; giunse anche terza nel peso e seconda nel giavellotto. Il 7 giugno 1936, sempre in Emilia, prese solo un bronzo nel peso

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ancora NI

NIck CArter

Molti ragazzi delle nuove generazioni, probabilmente non conoscono questo personaggio, eppure Nick Carter ha avuto un ruolo importantissimo, nella diffusione del fumetto in Italia negli anni '70. Nick Carter creato tra il 1969 e il 1970 dal famoso disegnatore umoristico Bonvi (alias Franco Bonvicini, autore anche delle Strurmtruppen) e da Guido De Maria, fu il primo personaggio nato a fumetti per la televisione. Sembra un paradosso, in quanto oggi con questo personaggio, sarebbe pi? logico realizzare direttamente un cartone animato, eppure allora si decise di sperimentare questa tecnica al fine di divulgare gli eroi della carta stampata, direttamente sul grande schermo. Fu grazie al responsabile dei "programmi speciali" della RAI Giancarlo Governi, che si pens? di realizzare una trasmissione sui fumetti con personaggi "a fumetti", che cio? parlavano sia con l'audio, sia con la scritta sui baloon. Governi incaric? Guido De Maria di progettare il personaggio che doveva presentare la trasmissione, cos? dopo un accurato studio con Bonvi, nacque il poliziotto Nick Carter, che insieme ai suoi inseparabili e divertentissimi colleghi Patsy e Ten, nel 1972 diedero il successo alla mitica trasmissione "GULP! I Fumetti in TV", all'interno della quale venivano trasmessi anche altri cartoni animati a fumetti. Il successo fu tale che nel 1978 nientemeno che in prima serata alle 21,00 su RAIDUE, Nick Carter e i suoi amici, compreso lo scocciatore Giumbolo, presentarono la trasmissione "SUPERGULP! Fumetti in TV", ormai diventato un cult degli anni '70. In questo programma oltre alle storie di Nick Carter, verranno trasmessi anche i fumetti in tv di: Alan Ford, I Fantastici Quattro, Strurmtruppen, Tintin, l'Uomo Ragno, Thor , Mandrake e tanti altri. Il nome del personaggio Nick Carter, ? stato preso dai racconti dell'omonimo poliziotto newyorkese, che vennero pubblicati all'inizio del '900 dalla casa editrice Nerbini. Il primo episodio di Nick Carter si intitolava "Il mistero dei dieci dollari" e serv? come presentazione, per l'approvazione del personaggio alla RAI. Potete leggerla anche su internet, all'interno del sito www.nickcarter.it, dedicato a Nick Carter e pubblicata in occasione dei trent'anni di questo personaggio, a conferma del fatto che Nick Carter ? un personaggio multimediale. Nick Carter ? uno detective privato, stile Sherlock Holmes, dotato dei classici indumenti: impermeabile, berretto, lente di ingrandimento e intuito incredibile. Nelle sue avventure viene sempre affiancato dal divertentissimo Patsy, un energumeno grande come un armadio, dotato di una forza sovrumana, della quale neanche lui ne ha piena consapevolezza, in quanto ? pi? ingenuo di un bambino. Mentre Patsy diverte con le sue gag esilaranti, Ten ? un piccolo cinese, che in ogni situazione tira fuori un saggio proverbio orientale, infatti ogni suo detto inizia con la frase "dice il saggio...". Tutte le avventure di Nick Carter sono piene di frasi celebri dall'inizio del racconto alla conclusione. Ogni storia inizia con la frase: <<Mentre su New York calavano le prime ombre della sera...> e finisce con la frase di Ten che dice :<< Dice il saggio: tutto ? bene quel che finisce bene!> e Patsy conclude con <<.. e l'ultimo chiude la porta!> sbattendo e fracassando la porta con un fragoroso SLAM!Nick Carter viene sempre incaricato dal capo della polizia O'Callaghan per risolvere misteri complicatissimi, dove si trova spesso a fronteggiare degli abili banditi e spie segrete , primo fra tutti l'agente segreto russo Stanislao Moulinski, maestro in travestimenti, che riesce a travestirsi da qualsiasi cosa, compresi armadi e locomotive. Ogni smascheramento di Stanislao Moulinski da parte di Nick Carter, si conclude con la frase celebre del russo che dice :<< Ebbene si maledetto Carter, hai vinto anche sta volta!> . Anche i fumetti di Nick Carter su carta stampata hanno avuto un grande successo, vennero pubblicati all'interno della rivista "Eureka" e in albi speciali dell'Editoriale Corno. Fra le varie avventure ricordiamo: "Dramma al circo", "L'impiccato scomparso", "La perla nera", "Il fantasma falsario", "Furto al grano", "Il Mistero dell' Orient Express", "Alla ricerca di Divingstone", "La miniera scomparsa" ecc...

Per tutti coloro che volessero conoscere questo personaggio e la mitica trasmissione "SUPERGULP! Fumetti in tv" ? di questi giorni la notizia, che ? uscito il libro con IL DVD della celebre trasmissione. Troverete oltre al racconto degli autori, con una presentazione di Francesco Guccini, il video di circa 60' contenente oltre alla storia di Nick Carter anche i fumetti in tv di Alan Ford, Sturmtruppen.

Il personaggio di Nick Carter i nomi, le immagini e i marchi registrati sono di copyright ? Bonvi e degli aventi diritto. Vengono qui utilizzati esclusivamente a scopi conoscitivi e divulgativ




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dany61
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CAterina CAselli cantante, produttrice discografica

popolare soprattutto negli anni sessanta. Nata a Modena e vissuta a Magreta prima e Sassuolo poi, ? conosciuta anche come Casco d'oro per la particolare acconciatura che la distingueva nel periodo di maggior successo.Dopo un lungo periodo di gavetta trascorso suonando il basso nei primi complessi che si esibivano nelle balere emiliane, ad appena diciassette anni partecipa alla rassegna "Voci Nuove" di Castrocaro, arrivando in semifinale. Viene notata dal discografico Alberto Carisch e scritturata dalla milanese MRC, etichetta fondata da Carisch qualche anno prima. Cos? incide il primo singolo Sciocca/Ti telefono tutte le sere (quest'ultima presentata ad una puntata della trasmissione televisiva La fiera dei sogni di Mike Bongiorno), un 45 giri che non ebbe successo.

L'anno successivo, dopo aver firmato per la CGD della famiglia Sugar, si mette in mostra al Cantagiro con Sono qui con voi, versione italiana di Baby please don't go, incisa nel 1964 dai Them.
Casco d'oro

Ma il colpo di fortuna arriva nel 1966, quando Celentano si presenta al "XVI Festival della Canzone Italiana" con Il ragazzo della Via Gluck, scartando il brano Nessuno mi pu? giudicare, gi? confezionato per lui e che viene affidato alla giovane cantante modenese, che lo canter? in coppia con Gene Pitney. ? in quell'occasione che Caterina Caselli si presenta con un'acconciatura bionda a caschetto meritandosi il soprannome "casco d'oro" che l'accompagner? per tutta la carriera. Il taglio a caschetto - ideato appositamente per lei dagli stilisti Vergottini - era un omaggio alla moda dilagante del taglio di capelli in stile Beatles.

Il Festival viene vinto da Domenico Modugno e da Gigliola Cinquetti con Dio, come ti amo, ma le maggiori vendite di dischi verranno fatte registrare proprio da Celentano e Caterina, con pi? di un milione di copie, mentre la canzone vincitrice si ferma a 300.000 copie.

Nessuno mi pu? giudicare resta al primo posto della classifica per 9 settimane consecutive. Sull'onda di questo successo discografico il regista Ettore Maria Fizzarotti la chiama per girare l'omonima pellicola sentimentale, con Laura Efrikian, Nino Taranto e Gino Bramieri.

Nessuno mi pu? giudicare in Spagna diventa Ninguno me puede juzgar mentre in Francia ? conosciuta con il titolo Baisse un peu la radio, incisa oltre che dalla Caselli anche da Dalida; tra gli altri successi di quell'anno va segnalata anche una cover della canzone Paint It Black dei Rolling Stones, tradotta con il titolo Tutto nero.
I successi musicali e le interpretazioni cinematografiche

Nel 1966 la Caselli trionfa al Festivalbar con Perdono, mentre con l'altro lato del 45 giri, L'uomo d'oro, si classifica al 4? posto ad Un disco per l'estate.

Sempre nello stesso anno Fizzarotti la sceglie come co-protagonista del film commedia Perdono con Fabrizio Moroni e Nino Taranto, un musicarello nel quale la parte principale ? affidata a Laura Efrikian, allora moglie di Gianni Morandi.

Lo stesso anno esce il suo primo 33 giri intitolato Caterina meets the We Five, compilation dei suoi primi tre 45 giri. Il 33 giri ? condiviso con il gruppo inglese dei We Five che aveva esordito l'anno prima con You were on my mind presente pure in questo LP; in autunno esce il 33 giri tutto suo intitolato Casco d'oro in cui inserisce ? la pioggia che va dei Rokes e Puoi farmi piangere versione italiana di I put a spell on you, canzone d'esordio degli Alan Price Set.

Nel 1967 partecipa di nuovo al Festival della canzone italiana presentando in coppia a Sonny & Cher Il cammino di ogni speranza, che non riesce ad entrare in finale, anche se vender? un buon numero di dischi. Ancora meglio vende quello stesso anno Sono bugiarda, versione italiana di I'm a Believer, scritta da Neil Diamond e incisa dai Monkees nel 1966.

Sempre nel 1967, in concomitanza con la trasmissione omonima da lei condotta insieme a Giorgio Gaber, pubblica il 3? album, Diamoci del tu ed ? anche protagonista del film musicale di Ferdinando Baldi Io non protesto, io amo con Livio Lorenzon, Tiberio Murgia e Mario Girotti, non ancora Terence Hill. Inoltre appare nel film musicale di Giorgio Bianchi Quando dico che ti amo in cui sono presenti anche altri cantanti: Tony Renis, Lola Falana, Enzo Jannacci, Anna Rita Spinaci, Lucio Dalla e Jimmy Fontana.

Molte le canzoni di successo nel 1968 (anno in cui non partecipa al Festival di Sanremo) Il volto della vita, cover di Days of Pearly Spencer dell'irlandese David McWilliams, con la quale vince il Cantagiro, L'orologio con la quale partecip? ad Un disco per l'estate, Il carnevale (6? classificata a Canzonissima) e, forse, la sua pi? bella canzone, Insieme a te non ci sto pi? di Paolo Conte.

Sempre nel 1968 interpreta un film di Enzo Battaglia: Non ti scordar di me con Sergio Leonardi, conosciuto anche come Playboy con Daniela Giordano.

Nel 1969 torna a Sanremo cantando in coppia a Johnny Dorelli Il gioco dell'amore, arrivando in finale e piazzandosi al 10? posto.

Sempre nel 1969, la sua canzone Cento Giorni serve di fondo musicale a una scena spettacolare del film francese Il Cervello, diretto da G?rard Oury, dove Silvia Monti scende in costume da bagno dal balcone di una villa utilizzando una corda.

Nel 1970 partecipa in coppia con Nino Ferrer a Sanremo, dove presenta Re di cuori, e pur arrivando in finale, non convince del tutto gli acquirenti di dischi.

Agli inizi di giugno, partecipa con scarsa fortuna ad Un disco per l'estate con Spero di svegliarmi presto.
Il ritiro dalle scene e una nuova carriera

Dopo il matrimonio nel giugno del 1970 con Piero Sugar, figlio di Ladislao, responsabile dell'omonima casa discografica, dirada l'attivit?, continuando comunque a cantare ancora per qualche anno. Ad ottobre partecipa con buon successo a Canzonissima dove, in finale, presenta Viale Kennedy.

Nel 1971, dopo il Festival di Sanremo al quale partecip? con Ninna nanna (cuore mio) in coppia con i Dik Dik, presenta La casa degli angeli ad una puntata di Senza Rete con Peppino Di Capri, dove canta dal vivo i suoi pi? grandi successi. Il 25 novembre diventa mamma di Filippo che continuer? la tradizione dei Sugar nella discografia.

Nel 1972 presenta a Teatro 10 l'LP Caterina Caselli che ? quasi totalmente un disco di cover. Il disco contiene infatti pezzi di Bill Withers, di Louis Armstrong, dei Lindisfarne, di Giorgio Moroder, degli Uriah Heep (L'uomo del Paradiso, cover di Lady in Black, con testo di Claudio Daiano ed Ettore Carrera), di Harry Nilsson ed altri.

A settembre del 1972 presenta Le ali della giovent? alla Mostra Internazionale di Musica Leggera a Venezia (ex Gondola d'oro) e, subito dopo partecipa a Canzonissima dove arriva alla semifinale con ? domenica mattina. Nel 1973 partecipa al Festivalbar con Un sogno tutto mio, brano prodotto da Giancarlo Lucariello (ex produttore dei Pooh) il cui testo ? scritto da Valerio Negrini, paroliere ed ex componente dei Pooh, e la musica composta da Guido Maria Ferilli (autore di "Un amore cos? grande" che diventer? un successo internazionale). Questo 45 giri passa quasi inosservato anche per l'inesistente promozione discografica.

Sempre sotto la produzione di Lucariello nel 1974 pubblica l'album "Primavera", un concept album caratterizzato da grandi melodie e sofisticati arrangiamenti con pianoforte e orchestra. Da questo viene estratto il singolo "Momenti si, momenti no" che viene accolto tiepidamente. In autunno partecipa ancora alla Mostra internazionale di Musica leggera di Venezia col secondo singolo estratto "Desiderare" che non riscuote il successo sperato. In quell'occasione dichiara durante un'intervista "Se queste canzoni non funzionano, smetto".

E mantiene la parola. Decide di ritirarsi dalle scene musicali nel 1975 e lo fa con un nuovo 33 giri e un programma tutto suo intitolati Una grande emozione. Si dedicher? all'attivit? di mamma alternandola a quella di talent scout e produttore discografico e (nel 1977 fonda una propria casa discografica, la Ascolto): la sua voce tuttavia si potr? ascoltare ancora in duetto nelle canzoni L'Erminia teimp adree, con Pierangelo Bertoli nel 1978, Fal?, incisa da Dario Baldan Bembo nel 1982 (meglio conosciuta come Amico ? era la sigla di chiusura del quiz televisivo di Mike Bongiorno "Superflash"), Vado alle Hawaii con Sergio Caputo, Ricetta di donna con Ornella Vanoni e Loredana Bert?, Little Drummer Boy con Rettore e con i Magazzini Criminali. Con la Ascolto inizia a lanciare nuovi talenti: il gi? citato Bertoli, Franco Fanigliulo, Faust'O, Area, Mauro Pagani e Gian Piero Alloisio.

Alla chiusura dell'etichetta, alla fine del 1982, la Caselli continua l'attivit? di discografica presso la CGD e successivamente entra a far parte del management della casa discografica del gruppo Sugar, la Sugar Music.

Torna temporaneamente al Festival di Sanremo per l'ultima volta nel 1990 con Bisognerebbe non pensare che a te, bissata da Miriam Makeba; alla canzone fa seguito un album in cui, oltre al brano sanremese e ad altri due inediti, vi sono alcune rivisitazioni di vecchi successi.
Continua il ruolo di manager e scopritrice di talenti: lancia infatti Giuni Russo, Paolo Vallesi, Andrea Bocelli, gli Avion Travel, Elisa, i Gazosa, Gerardina Trovato, i Negramaro, Malika Ayane, Raphael Gualazzi.

Nel 1997 recita la parte della zia del protagonista Mastandrea nel film commedia di Davide Ferrario Tutti gi? per terra con il giovane Valerio Mastandrea, Carlo Monni e Benedetta Mazzini.

Nel 2006 in concomitanza all'uscita del film di Michele Soavi Arrivederci amore, ciao (film) con Alessio Boni, Michele Placido e Isabella Ferrari esce un cd singolo, su etichetta Sugar, con la nuova versione di Insieme a te non ci sto pi? intitolata Arrivederci amore, ciao. Nello stesso cd anche la versione strumentale, e due canzoni tratte dall'lp Amada mia del 1990: Come mi vuoi e Amada mia, entrambe di Paolo Conte. La canzone vince inaspettatamente il David di Donatello del 2006 come migliore canzone originale.

Nel 2009 ha partecipato con altri 56 artisti italiani, riuniti nel progetto Artisti uniti per l'Abruzzo, all'incisione del brano benefico Domani 21/04.09 per l'Abruzzo colpito dal terremoto.

Il 25 giugno 2012 ? tornata in scena come cantante per il Concerto per l'Emilia tenutosi a Bologna per sostenere le popolazioni emiliane colpite dal terremoto, interpretando, tra l'altro, la sua pi? bella hit Insieme a te non ci sto pi?.

“La vita è ciò che ti accade mentre fai altri progetti” John Lennon
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celeste
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CArdinale CArlo Maria Martini (se c'? gia, per oggi non importa)



Immagine:

2,09?KB


Secondo me, se ai funerali fosse stato presente il Papa, avrebbe fatto un gesto simbolico, molto importante

Modificato da - celeste in data 03/09/2012 17:21:35
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Enza
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CArtesio


Ren? Descartes (conosciuto in Italia con il nome latinizzato di Cartesio) nasce il 31 marzo del 1596 a La Haye in Turenna, terzo figlio di Joachim Descartes, avvocato e consigliere al Parlamento di Bretagna a Rennes e di Jeanne Brochard. La famiglia, che possiede rendite e terre, conta numerosi magistrati, medici e funzionari delle imposte: il padre ? insignito del titolo di "escuyer", primo grado della nobilt?. Alla morte della madre per parto, Ren? ? affidato alla nonna materna. Di salute delicata, impara a leggere ed a scrivere in casa, sotto la guida di un precettore.

Compie gli studi canonici nel collegio gesuita di La Fl?che, dove rester? circa nove anni seguendo i tre corsi regolari di grammatica, retorica e filosofia che comprendevano insegnamenti di logica, dottrine umanistiche, fisica, metafisica e matematica con elementi di teoria musicale. Uscito dal collegio, ubbidendo ai desideri del padre, si reca a Poitiers per studiare diritto. Una volta maggiorenne, decide di entrare come volontario nell'esercito. La sua straordinaria intelligenza, per?, lo porta addirittura ad interessarsi di arte delle fortificazioni, noch? di prospettiva e di lingua fiamminga.

Incontra Isaac Beeckman, scienziato olandese, che lo incoraggia alla ricerca nel campo delle applicazioni della matematica alla fisica . A Beeckman dedica il "Compendium musicae", dove sono indagati i rapporti matematici che regolano le consonanze, le tonalit?, le dissonanze. Nell'Europa agitata dal grande conflitto che sar? ricordato come la Guerra dei Trenta anni, Cartesio compie lunghi viaggi. Dopo la vendita di alcune terre di sua propriet?, si reca in Italia, soggiornando a Venezia, Roma e Firenze, tornando in Francia quando ritiene di aver viaggiato a sufficienza.

Entra in contatto con eminenti studiosi come il matematico Claude Mydorge e il teologo Marin Mersenne. In collaborazione con Midorge si dedica a studi matematici in relazione a problemi di fisica e di ottica. L'artigiano Ferrier intaglia per lui un vetro iperbolico che consente di verificare la convergenza dei raggi luminosi. In "Regulae ad dictionem ingenii", il trattato composto in questi anni, Cartesio imposta per la prima volta il problema dell'analisi della conoscenza. L'incontro con il cardinale Pierre de B?rulle, il maggiore esponente della spiritualit? cattolica in Francia, lo stimola ad approfondire la riflessione sulla divinit?. La vita a Parigi non gli consente tuttavia la concentrazione necessaria per le sue ricerche, si ritira allora, durante l'inverno del 1628, in campagna, probabilmente in una sua propriet? a Igrandes, nei pressi di Chatellerault.

Dopo una sofferta rottura con Beeckman, forse da attribuirsi al fatto che questi intendeva appropiarsi delle teorie nel "Compendium musicae", Cartesio frequenta i corsi di matematica a Leida. Con lo scienziato Reneri, invece, cui ? legato da una profonda amicizia, si applica a studi sui fenomeni fisici che preannunciano gli esperimenti di Torricelli . In questi anni inizia la redazione di "Il Mondo o Trattato della Luce" e la stesura dei due saggi "La Diottrica" (ultimato nel 1634) e "Le Meteore" (terminato nel 1635).

Nel 1633 venuto a conoscenza della condanna da parte del Sant'Uffizio del "Dialogo sopra i due massimi sistemi" di Galilei, fedele al suo temperamento schivo e poco incline a porsi al centro dell'attenzione, rinunzia a proseguire e a pubblicare il trattato "Le monde".
Comincia invece a lavorare al celeberrimo "Discorso sul Metodo", con l'intento di esporre le linee essenziali della sua filosofia e soprattutto con l'idea di farsi capire da tutti "in modo tale che anche coloro che non hanno studiato potranno intenderlo".
Formulando una radicale critica del sapere tradizionale fondato sul principio di autorit? (in primo luogo sulla filosofia di Aristotele) e sulla persuasivit? della tradizione, elabora un nuovo metodo d'indagine che consenta di distinguere il vero dal falso in ogni campo della conoscenza, non meno che nella vita pratica. Tale metodo ? da lui ricercato nella matematica, la quale unisce il criterio dell'evidenza intuitiva con il rigore della deduzione. Per via dell'importanza assegnata alla ragione nella fondazione dell'intero sapere, e per il ruolo subordinato assegnato all'esperienza, Cartesio ? considerato l'inauguratore del razionalismo nella filosofia moderna.

Cartesio avanza anche l'esigenza di dare una giustificazione del suo metodo, cos? come di tutte le conoscenze che, nel campo della matematica non meno che nel campo della fisica, potevano essere ottenute attraverso di esso. A questo fine ritiene sia doveroso in primo luogo rimettere in discussione ogni conoscenza comunemente accettata, fino a giungere a un principio ultimo verso il quale il "dubbio" radicale non possa aver presa. Questo modo di procedere teorico, ossia il fatto di avvalersi del dubbio in modo sistematico, potrebbe far apparire la posizione di Cartesio vicina a quella degli scettici, ma da essi si distacca perch? il dubbio mantiene, nella sua filosofia, un carattere "metodico", vale a dire non fine a se stesso, ma come un procedimento praticato in vista della ricerca di un fondamento incontrovertibile di tutto il sapere.

Tale fondamento viene identificato nella certezza che l'Io ha di se stesso in quanto pensante. La constatazione apparentemente elementare del filosofo, infatti, ? che si pu? dubitare di tutto, tranne che della propria esistenza: poich? per l'atto stesso del pensare occorre un soggetto pensante. Questa certezza fondamentale viene fissata da Cartesio nella famosa formulazione: "Cogito, ergo sum" ("Penso, dunque sono"). Partendo dal principio che il pensiero possiede in se stesso la garanzia della propria esistenza, conclude che attributo essenziale dell'Io o del soggetto che pensa ? il pensiero stesso: "io non sono, dunque, per parlar con precisione, se non una cosa che pensa, e cio? uno spirito, un intelletto o una ragione". Tale conclusione venne ampiamente criticata, nel Seicento, dal filosofo inglese Thomas Hobbes.

Il filosofo francese, invece, prosegue la sua riflessione sostenendo che Dio ha creato due ordini di sostanze: la sostanza pensante ("res cogitans") e la sostanza estesa ("res extensa"). Quest'ultima si identifica con la materia, la cui caratteristica essenziale ? quella di occupare una determinata estensione spaziale; mentre la sostanza pensante si conforma alle leggi del pensiero, la sostanza estesa si conforma alle leggi meccaniche della fisica. Nasce da qui il problema di conciliare l'anima, in quanto spirituale e inestesa, con il corpo, in quanto realt? materiale ed estesa. La bipartizione della realt? nelle due sostanze, quella fisica e quella mentale, ? nota come "dualismo cartesiano" e ha influenzato straordinariamente la filosofia moderna (ma anche, in ultima analisi, le cosiddette "neuroscienze").

Il testo del "Discorso sul metodo" esce anonimo a Leida ma non suscita grande interesse, tanto che ne vengono venduti un numero davvero esiguo di esemplari. Cartesio si concentra allora sulle applicazioni utili della nuova scienza, con particolare riguardo verso quei fenomeni naturali dei quali ? possibile dare una spiegazione logica (ad esempio: studi sulle correnti, sul flusso e riflusso delle acque, ecc).

A Parigi, il gesuita Pierre Bourdin organizza un dibattito pubblico nel quale vengono messe in discussione le tesi filosofiche di Cartesio, in particolare le teorie esposte nella "Diottrica". Informato da Mersenne, rimane molto turbato da questi attacchi. E' per lui un anno doloroso. In settembre, muore all'et? di cinque anni la figlia Francine, avuta da una relazione passeggera con una domestica, Elena Janse. Dopo poco muore anche il padre Joachim, e la sorella maggiore Jeanne, cui era molto legato. Inizia in questo anno la stesura dei "Principia philosophiae".

Sul piano culturale, le cose non vanno meglio. La situazione precipita talmente che nel 1642 il senato accademico dell'universit? di Utrecht vieta l'insegnamento della "nuova filosofia" cartesiana. Nell'infuriare delle polemiche ? per Cartesio di conforto l'interesse che per le sue ricerche manifesta la principessa di Boemia, figlia di Federico V, in esilio dopo la sconfitta della Montagna Bianca (1620). Nell'inverno si reca a L'Aja per conoscerla. Tra la fragile e melanconica principessa e il filosofo si stabilisce una forte intesa intellettuale; Cartesio ne ammira lo spirito pronto e riflessivo. A lei dedicher? i "Principia philosophiae".

Ma l'opposizione contro Cartesio continua: a Utrecht escono due libri di Voet e del suo ex allievo, Martijn Schoock, nei quali ? accusato di ateismo. Cartesio reagisce con l' "Epistola ad celeberrimum virum D. Gisbertum Voetium".

Anche l'universit? di Leida condanna sul piano teologico Cartesio, accusato ora di essere "pi? che pelagiano e blasfemo". Amareggiato da questi voluti fraintendimenti del suo pensiero, parte per la Francia. Dopo un soggiorno in Bretannia e in Turenna, a Parigi incontra Blaise Pascal, fragile e malato, e con lui discute problemi relativi al vuoto, alla pressione dell'aria e alle esperienze condotte da Torricelli. Tornato in Olanda, rielabora alcuni suoi precedenti appunti di ricerche nel campo della fisiologia e inizia la redazione di "Primae cogitationes circa generationem animalium" (pubblicati postumi).

Amareggiato dall'ostilit? dell'ambiente accademico olandese, accetta l'invito di recarsi in Svezia rivoltogli dalla regina Cristina. Ai primi di ottobre, dopo una navigazione di circa un mese, ? a Stoccolma. La giovane regina, che pu? dedicare agli studi filosofici le ore in cui ? libera dagli affari di stato, impone a Cartesio, da sempre abituato a lunghi riposi mattutini, di trovarsi nella sua biblioteca ogni giorno alle cinque del mattino.

1650. Il 1? febbraio, tornato dal palazzo, Cartesio avverte dei brividi. Colpito da una grave forma polmonare con febbri altissime, muore l' 11 febbraio alle quattro del mattino. Il 20 novembre 1663 le sue opere vengono messe all'indice dalla Congregazione romana.


DE

buona serata

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dany61
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DEsir? WIlson ex pilota automobilistica sudafricana

Corse la prima gara di Formula 1, anche se non valida per il mondiale, nel 1979, la Race of Champions, in cui giunse nona con una Tyrrell della Melchester Racing. In stagione corre in Formula Aurora cogliendo buoni piazzamenti (quattro volte terza), e il settimo posto finale.

Nel 1980 corre con vetture sport. Terza alla prima corsa, si aggiudica due prestigiose gare: la 6 Ore di Monza, e la 6 Ore di Silverstone. Arriva settima alla 24 Ore di Le Mans. Viene ingaggiata nello stesso anno per correre il gran premio di Gran Bretagna con una Williams-Ford Cosworth della Brands Hatch Racing, senza qualificarsi. In quella annata si aggiudica la corsa di Brands Hatch del 7 aprile, della Formula Aurora, diventando cos? la prima donna a imporsi in una gara con vetture di Formula 1. Conquista in stagione anche un secondo e un terzo posto, e il sesto posto finale in classifica.

L'anno seguente prende parte al gran premio del Sud Africa con una Tyrrell ufficiale, ma la gara non ? giudicata valida per il mondiale. Fino al 1984, partecipa a qualche gara per vetture sport, sfiorando il podio per due volte alla 1000 km di Brands Hatch nel 1982 e nel 1984. Conquista un settimo posto alla 24 Ore di Le Mans nel 1983.

Dal 1983, per due stagioni, la Wilson corre nel campionato CART. Nel primo anno arriva a punti una volta, decima a Cleveland. Dopo un anno sabbatico ritorna alle corse di vetture sport nel 1986, proseguendo fino al 1991

“La vita è ciò che ti accade mentre fai altri progetti” John Lennon
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Enza
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WIll Smith

Willard Christopher Smith Jr. nasce il 25 settembre 1968 a Philadelphia (USA), da una famiglia battista di classe media: sua madre lavora per il comitato scolastico di Philadelphia e suo padre possiede una societ? di refrigerazione, installazione e manutenzione di congelatori nei supermercati.
Secondo di quattro figli, Willard ? un ragazzo vivace che cresce in un contesto sociale multietnico e culturalmente eterogeneo: nel suo quartiere vi ? una grande presenza di ebrei ortodossi ma non distante c'? una zona abitata prevalentemente da musulmani, la sua famiglia ? battista ma la sua prima scuola ? una scuola cattolica, la Our Lady of Lourdes di Philadelphia, quasi tutti gli amici di Will sono neri ma i suoi compagni di scuola alla Our Lady of Lourdes sono, perlopi?, bianchi.

Per riuscire ad essere ben accettato da tutti, Will impara a sfruttare costantemente, nei rapporti con i coetanei il suo naturale carisma, cosa che, negli anni alla Overbrook High School di Philadelphia gli vale il soprannome di Prince (il principe). Will inizia come rapper all'et? di dodici anni e da subito sviluppa il suo ingegnoso stile semi-comico (evidentemente dovuto alla grande influenza che ha avuto su di lui, come Will stesso ha dichiarato, Eddie Murphy), ma ? solo a sedici anni che incontra l'uomo con il quale ottiene i primi grandi successi. Ad una festa a Philadelphia conosce infatti DJ Jazzy Jeff (vero nome Jeff Townes): i due diventano amici e iniziano a collaborare, Jeff come DJ e Will, che nel frattempo ha adottato il nome d'arte Fresh Prince, (modificando leggermente il suo soprannome alla scuola superiore) come rapper.

Con uno stile allegro, eccentrico e pulito, ben distante da quello del rap di quegli anni, i due ottengono subito un grande successo ed il loro primo singolo "Girls ain't nothing but trouble" (1986) anticipa il trionfo dell'album di debutto "Rock the house", facendo di Will un milionario all'et? di soli diciotto anni. Tuttavia la sua ricchezza non dura molto: problemi con le tasse prosciugano il suo conto in banca costringendolo a ricostruire la sua fortuna praticamente da zero.

Fortunatamente il duo mette a segno diversi altri successi: l'album "He's the DJ, I'm the rapper" (il primo album hip-hop a guadagnarsi il doppio disco di platino), il brano "Parents just don't understand" (che fa vincere loro il Grammy per la migliore performance rap nel 1989), il brano "Summertime" (altro Grammy) e molti altri, fino all'album "Code Red", l'ultimo insieme.

La carriera di rapper di Will Smith per? non finisce qui: da solista registra gli album "Big Willie style" (1997), "Willenium" (1999), "Born to reign" (2002), "Lost and found" (2005) e la raccolta "Greatest hits" (2002), dai quali vengono anche estratti singoli di enorme successo.

Gi? dalla fine degli anni '80, l'artista lavora per? anche nel campo della recitazione, come protagonista della fortunata sit-com "Il principe di Bel-Air" (che riprende appunto il nome d'arte di Will), nata da un'idea di Benny Medina e prodotta dalla NBC, che narra le comiche vicende di uno sfacciato ragazzo di strada proveniente da Philadelphia alle prese con la vita nella pi? ricca zona di Los Angeles, dove si ? trasferito per vivere a casa degli zii. La serie ha un ottimo successo, viene prodotta per sei anni e permette a Will Smith di farsi notare a Hollywood.

Non tardano le prime offerte e il ragazzo recita ne "I dannati di Hollywood" (1992), "Made in America" (1993) e "Sei gradi di separazione" (1993), film grazie al quale riesce ad impressionare la critica con il ruolo drammatico dell'impostore Paul. Il grande successo di pubblico arriva con il successivo "Bad boys" (1995), al quale seguono "Independence day" (1996), che gli vale una nomination come miglior attore al Saturn award (l'oscar dei film di fantascienza, fantasy e horror), "Men in black" (1997 - altra nomination al Saturn award) e molti altri, fino ai pi? degni di nota "Al?" (2001, film biografico sulla vita di Cassius Clay) e "La ricerca della felicit?" (2006, del regista italiano Gabriele Muccino) che gli valgono entrambi una nomination al Golden globe e all'Oscar.

Vi ? pi? di un aneddoto riguardante la recitazione di Smith in Al?: si dice, ad esempio, che il protagonista abbia rifiutato per ben otto volte la proposta di vestire i panni dell'icona Cassius Clay, convinto che nessuno sarebbe riuscito a portare sullo schermo l'abilit? e il carisma del grande pugile e che, a persuaderlo, sia stata solo una telefonata del grande Muhammad Ali in persona. Una volta decisosi, Will si sarebbe dedicato anima e corpo (sottoponendosi ad un estenuante allenamento) ad entrare nella parte, tanto da guadagnarsi anche l'approvazione di Sugar Ray Leonard e da fargli descrivere il fervore che l'avrebbe pervaso nel dedicarsi al ruolo con parole che forse meglio di qualsiasi altre sintetizzano il mix di determinazione e comicit? che caratterizza l'attore statunitense: "Sono viagra umano, sono Willagra".

Pi? recenti sono "Io sono leggenda" (2007), che gli vale il Saturn award come miglior attore e "Hancock" (2008 - altra nomination al Saturn award), prima dei quali rifiuta, forse unico "Neo" della carriera dell'attore afroamericano, la parte di Neo in Matrix, preferendo in quel periodo recitare in "Wild Wild West" (1999). Commenter? la sua scelta dicendo di non avere rimpianti, dato che la prova di attore di Keanu Reeves ? stata superiore a quella che avrebbe potuto fornire lui.

La sua vita privata ? segnata da due matrimoni: uno nel 1992 con Sheree Zampino che gli da un figlio, Willard Christopher III e, dopo il divorzio del 1995, l'altro, nel 1997, con l'attrice americana Jada Pinkett, unione dalla quale nascono, nel 1998 Jaden Christopher Syre e nel 2000 Willow Camille Reign.

Ha detto di aver studiato diverse religioni, tra cui Scientology dell'amico Tom Cruise, della quale ha avuto modo di dire molte cose positive come ad esempio "Penso che in Scientology ci siano un sacco di idee brillanti e rivoluzionarie e che non hanno niente a che vedere con la religione" e, ancora: "[#133;]Il novantotto per cento dei principi di Scientology sono identici ai principi della Bibbia[#133;]". Tuttavia ha negato di aver aderito alla chiesa di Scientology: "Sono un Cristiano studente di tutte le religioni e rispetto tutte le persone e tutti i percorsi".

La famiglia Smith fa costantemente molta beneficenza a diverse organizzazioni, solo una delle quali ? Scientology, e ha contribuito alla realizzazione di diverse scuole, il che indica grande sensibilit? ai problemi della gente comune ma anche enorme disponibilit? economica.

Con i 5 milioni di dollari ottenuti per "Men in black", i 14 per "Nemico pubblico" e i 20 per "Al?", "Men in black II" e "Bad boys 2" e i 144 milioni guadagnati al botteghino da "Io robot", i 177 da "Hitch" e i 162 da "La ricerca della felicit?", Will Smith ? uno degli attori pi? pagati e pi? remunerativi (quindi pi? influenti) di Hollywood e, sicuramente, uno dei pi? grandi artisti "trasversali" degli ultimi decenni. Nel 2012 torna nelle sale con "Men in Black 3", terzo capitolo della saga.






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celeste
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dany61
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MOreno Argentin ex ciclista su strada italiano.

Da dilettante ha vinto corse importanti come la Coppa Adriana (valida come Campionato italiano a squadre con Andrea D'Agaro e Paolo Nascimben) nel 1978, il Piccolo Giro di Lombardia, il Campionato italiano nell'inseguimento a squadre e il Campionato italiano militari nel 1980.

Professionista dal 1981 al 1994, ha vinto due tappe al Tour de France e tredici al Giro d'Italia. Si ? aggiudicato anche nove classiche di grande rilievo, poi inserite nella Coppa del mondo: la Liegi-Bastogne-Liegi per ben quattro volte, di cui tre consecutive, la Freccia Vallone tre volte, il Giro delle Fiandre e il Giro di Lombardia una. Ha poi anche vinto il campionato italiano in due occasioni (1983 e 1989), e il Campionato del mondo a Colorado Springs nel 1986.

Una grande delusione della sua carriera ? legata alla Milano-Sanremo del 1992. Partito con i favori del pronostico, dopo aver vinto la Settimana Siciliana e aver dimostrato la propria superiorit? in salita trionfando in tre tappe consecutive della Tirreno-Adriatico, Argentin sfrutt? il lavoro della squadra messasi a completa sua disposizione e, lanciato dal compagno Giorgio Furlan, sferr? una serie di attacchi con cui si sbarazz? della concorrenza. Quando in cima alla salita del Poggio sembrava che avesse ormai la corsa in pugno, Argentin si lanci? nella discesa con eccessiva prudenza e, in vista ormai dell'arrivo, fu raggiunto dall'irlandese Sean Kelly (che si era buttato al suo inseguimento prendendosi molti pi? rischi) e battuto allo sprint.[1]

Tra gli altri piazzamenti nelle gare in linea, un secondo posto alla Parigi-Tours (1985), un secondo al Giro di Lombardia (1981), due secondi alla Freccia Vallone (1985, 1988) e un terzo posto alla Milano-Sanremo (1982).

Uomo da corse di un giorno, seppe essere protagonista al Giro d'Italia non solo limitandosi alle vittorie di tappa: giunto sul podio nel 1984, alle spalle di Francesco Moser e Laurent Fignon, interpret? magistralmente, da un punto di vista tattico, le edizioni del 1993 e del 1994. Dopo aver vinto la prima tappa e indossato la maglia rosa per dieci giorni, fu essenziale, nell'edizione del 1993, soprattutto in appoggio al compagno di squadra P?tr Ugrumov, che grazie anche al lavoro di Argentin conquist? il secondo posto al Giro mettendo seriamente in crisi Miguel Indurain nella tappa di Oropa. Nell'edizione del 1994 indoss? ancora per due giorni il simbolo del primato e pilot? Evgenij Berzin alla conquista del Giro.

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lampaDINA e lampaDario
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Enza ha scritto:

WIll Smith

Willard Christopher Smith Jr. nasce il 25 settembre 1968 a Philadelphia (USA), da una famiglia battista di classe media: sua madre lavora per il comitato scolastico di Philadelphia e suo padre possiede una societ? di refrigerazione, installazione e manutenzione di congelatori nei supermercati.
Secondo di quattro figli, Willard ? un ragazzo vivace che cresce in un contesto sociale multietnico e culturalmente eterogeneo: nel suo quartiere vi ? una grande presenza di ebrei ortodossi ma non distante c'? una zona abitata prevalentemente da musulmani, la sua famiglia ? battista ma la sua prima scuola ? una scuola cattolica, la Our Lady of Lourdes di Philadelphia, quasi tutti gli amici di Will sono neri ma i suoi compagni di scuola alla Our Lady of Lourdes sono, perlopi?, bianchi.

Per riuscire ad essere ben accettato da tutti, Will impara a sfruttare costantemente, nei rapporti con i coetanei il suo naturale carisma, cosa che, negli anni alla Overbrook High School di Philadelphia gli vale il soprannome di Prince (il principe). Will inizia come rapper all'et? di dodici anni e da subito sviluppa il suo ingegnoso stile semi-comico (evidentemente dovuto alla grande influenza che ha avuto su di lui, come Will stesso ha dichiarato, Eddie Murphy), ma ? solo a sedici anni che incontra l'uomo con il quale ottiene i primi grandi successi. Ad una festa a Philadelphia conosce infatti DJ Jazzy Jeff (vero nome Jeff Townes): i due diventano amici e iniziano a collaborare, Jeff come DJ e Will, che nel frattempo ha adottato il nome d'arte Fresh Prince, (modificando leggermente il suo soprannome alla scuola superiore) come rapper.

Con uno stile allegro, eccentrico e pulito, ben distante da quello del rap di quegli anni, i due ottengono subito un grande successo ed il loro primo singolo "Girls ain't nothing but trouble" (1986) anticipa il trionfo dell'album di debutto "Rock the house", facendo di Will un milionario all'et? di soli diciotto anni. Tuttavia la sua ricchezza non dura molto: problemi con le tasse prosciugano il suo conto in banca costringendolo a ricostruire la sua fortuna praticamente da zero.

Fortunatamente il duo mette a segno diversi altri successi: l'album "He's the DJ, I'm the rapper" (il primo album hip-hop a guadagnarsi il doppio disco di platino), il brano "Parents just don't understand" (che fa vincere loro il Grammy per la migliore performance rap nel 1989), il brano "Summertime" (altro Grammy) e molti altri, fino all'album "Code Red", l'ultimo insieme.

La carriera di rapper di Will Smith per? non finisce qui: da solista registra gli album "Big Willie style" (1997), "Willenium" (1999), "Born to reign" (2002), "Lost and found" (2005) e la raccolta "Greatest hits" (2002), dai quali vengono anche estratti singoli di enorme successo.

Gi? dalla fine degli anni '80, l'artista lavora per? anche nel campo della recitazione, come protagonista della fortunata sit-com "Il principe di Bel-Air" (che riprende appunto il nome d'arte di Will), nata da un'idea di Benny Medina e prodotta dalla NBC, che narra le comiche vicende di uno sfacciato ragazzo di strada proveniente da Philadelphia alle prese con la vita nella pi? ricca zona di Los Angeles, dove si ? trasferito per vivere a casa degli zii. La serie ha un ottimo successo, viene prodotta per sei anni e permette a Will Smith di farsi notare a Hollywood.

Non tardano le prime offerte e il ragazzo recita ne "I dannati di Hollywood" (1992), "Made in America" (1993) e "Sei gradi di separazione" (1993), film grazie al quale riesce ad impressionare la critica con il ruolo drammatico dell'impostore Paul. Il grande successo di pubblico arriva con il successivo "Bad boys" (1995), al quale seguono "Independence day" (1996), che gli vale una nomination come miglior attore al Saturn award (l'oscar dei film di fantascienza, fantasy e horror), "Men in black" (1997 - altra nomination al Saturn award) e molti altri, fino ai pi? degni di nota "Al?" (2001, film biografico sulla vita di Cassius Clay) e "La ricerca della felicit?" (2006, del regista italiano Gabriele Muccino) che gli valgono entrambi una nomination al Golden globe e all'Oscar.

Vi ? pi? di un aneddoto riguardante la recitazione di Smith in Al?: si dice, ad esempio, che il protagonista abbia rifiutato per ben otto volte la proposta di vestire i panni dell'icona Cassius Clay, convinto che nessuno sarebbe riuscito a portare sullo schermo l'abilit? e il carisma del grande pugile e che, a persuaderlo, sia stata solo una telefonata del grande Muhammad Ali in persona. Una volta decisosi, Will si sarebbe dedicato anima e corpo (sottoponendosi ad un estenuante allenamento) ad entrare nella parte, tanto da guadagnarsi anche l'approvazione di Sugar Ray Leonard e da fargli descrivere il fervore che l'avrebbe pervaso nel dedicarsi al ruolo con parole che forse meglio di qualsiasi altre sintetizzano il mix di determinazione e comicit? che caratterizza l'attore statunitense: "Sono viagra umano, sono Willagra".

Pi? recenti sono "Io sono leggenda" (2007), che gli vale il Saturn award come miglior attore e "Hancock" (2008 - altra nomination al Saturn award), prima dei quali rifiuta, forse unico "Neo" della carriera dell'attore afroamericano, la parte di Neo in Matrix, preferendo in quel periodo recitare in "Wild Wild West" (1999). Commenter? la sua scelta dicendo di non avere rimpianti, dato che la prova di attore di Keanu Reeves ? stata superiore a quella che avrebbe potuto fornire lui.

La sua vita privata ? segnata da due matrimoni: uno nel 1992 con Sheree Zampino che gli da un figlio, Willard Christopher III e, dopo il divorzio del 1995, l'altro, nel 1997, con l'attrice americana Jada Pinkett, unione dalla quale nascono, nel 1998 Jaden Christopher Syre e nel 2000 Willow Camille Reign.

Ha detto di aver studiato diverse religioni, tra cui Scientology dell'amico Tom Cruise, della quale ha avuto modo di dire molte cose positive come ad esempio "Penso che in Scientology ci siano un sacco di idee brillanti e rivoluzionarie e che non hanno niente a che vedere con la religione" e, ancora: "[#133;]Il novantotto per cento dei principi di Scientology sono identici ai principi della Bibbia[#133;]". Tuttavia ha negato di aver aderito alla chiesa di Scientology: "Sono un Cristiano studente di tutte le religioni e rispetto tutte le persone e tutti i percorsi".

La famiglia Smith fa costantemente molta beneficenza a diverse organizzazioni, solo una delle quali ? Scientology, e ha contribuito alla realizzazione di diverse scuole, il che indica grande sensibilit? ai problemi della gente comune ma anche enorme disponibilit? economica.

Con i 5 milioni di dollari ottenuti per "Men in black", i 14 per "Nemico pubblico" e i 20 per "Al?", "Men in black II" e "Bad boys 2" e i 144 milioni guadagnati al botteghino da "Io robot", i 177 da "Hitch" e i 162 da "La ricerca della felicit?", Will Smith ? uno degli attori pi? pagati e pi? remunerativi (quindi pi? influenti) di Hollywood e, sicuramente, uno dei pi? grandi artisti "trasversali" degli ultimi decenni. Nel 2012 torna nelle sale con "Men in Black 3", terzo capitolo della saga.









Dina & Dario
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celeste
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MOro Aldo

Aldo Romeo Luigi Moro (Maglie 1916 ? Roma 1978) ? stato un politico e accademico italiano, cinque volte Presidente del Consiglio dei ministri e presidente del partito della Democrazia Cristiana.
Fu rapito il 16 marzo 1978 e ucciso il 9 maggio successivo da appartenenti al gruppo terrorista denominato Brigate Rosse.

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Enza
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ALlende Salvador

Salvador Allende Gossens nasce a Valparaiso, in Cile, il 26 giugno 1908 da una famiglia benestante. Studia e si laurea in medicina e sin da giovane prende intensamente parte alla vita politica del suo paese. Esercita dapprima la professione di medico, fu massone, ma anche appassionato marxista ed acuto critico del sistema capitalista, tanto da dedicarsi sia alla professione di medico che all'attivit? politica.

Nel 1933 ? tra i fondatori del Partito Socialista Cileno; nel 1938 viene eletto deputato e successivamente nel 1942 ministro della Sanit?; nel 1945 diventa senatore poi Presidente del Senato; nel 1958 viene presentato alle elezioni presidenziali come candidato delle sinistre, ma non viene eletto.

Salvador Allende viene eletto Presidente democraticamente nel 1970, alla sua quarta elezione, quando si presenta come candidato di "Unidad Popular", una coalizione che riunisce Socialisti, Radicali e altri partiti di sinistra.

L'amministrazione Nixon ? la pi? strenua oppositrice di Allende, per il quale nutre una malevolenza che il Presidente americano non esita ad ammettere apertamente. Durante la presidenza Nixon, i cosiddetti "consiglieri" statunitensi (che imperversano in buona parte dell'America Latina per tutti gli anni Settanta e Ottanta) tentano di impedire l'elezione di Allende tramite il finanziamento dei partiti politici avversari. Si sostiene che lo stesso Allende abbia ricevuto finanziamenti da movimenti politici comunisti esteri, ma tale ipotesi rimane ufficialmente non confermata; ad ogni modo la portata degli eventuali contributi sarebbe stata ben minore rispetto alle possibilit? di "investimento" statunitensi.

Alle elezioni ottiene il primo posto ma non il 50% dei voti (raggiunge difatti il 36,3% dei suffragi) di conseguenza la decisione di una sua eventuale ascesa alla presidenza viene rimandata alla risolutezza del Congresso che si trova a scegliere tra lui e Jorge Alessandri, il secondo pi? votato. La scelta di Allende attira l'attenzione del mondo sul Cile: per la prima volta un marxista pu? diventare capo di un governo nell'emisfero ovest grazie ad una vittoria elettorale e non ad una insurrezione armata.

La sua vittoria allarma la parte pi? ricca della popolazione ed in particolar modo gli Stati Uniti che in seguito alla sua elezione fanno condurre dalla CIA un'operazione di propaganda per incitare l'ex presidente democristiano del Cile Eduardo Frei Montalva a bloccare la ratifica di Allende come presidente da parte del Congresso.

Si suppone che il Congresso, controllato dai cristiano democratici, rettifichi la sua vittoria ma, contrariamente a questo principio storico, prima forza Allende a firmare uno Statuto di Garanzie Costituzionali, poi gli consente l'insediamento.

Allende promette al Congresso ed al Paese una marcia verso il "socialismo nelle libert?"; il suo programma di riforme ? vasto: prevede anche la nazionalizzazione delle banche, l'inizio della riforma agraria, l'espropriazione del capitale straniero (statunitense in primis) proprietario delle miniere.

Con gesto a dir poco ardito dichiara la sua intenzione di promuovere riforme socialiste, la cosiddetta "via cilena al socialismo", che prevede opportune misure che puntano sulla riforma agraria, aumento dei salari, nazionalizzazione obbligata del rame (la ricchezza massima del paese) senza alcun indennizzo. Questa sua scelta gli scatena contro l'ostilit? del capitale americano.

I suoi avversari politici lo accusano di voler convertire il Cile in un regime comunista, ma Allende respinge queste insinuazioni. Come Presidente della Repubblica sceglie la strada dell'intransigenza e della fermezza; il suo programma prevede grandi interventi statali e la ridistribuzione della ricchezza ancora concentrata nelle mani di alcune famiglie cilene ricche e potenti per poter in questo modo attenuare gli squilibri tra ricchi e poveri.
Nonostante cerchi di realizzare questo progetto nel pieno rispetto della Costituzione, si mette contro anche quella parte di societ? cilena che da troppi anni ? abituata a godere di favoritismi e privilegi.

Il governo annuncia una sospensione del pagamento del debito estero e al tempo stesso non onora i crediti dei potentati economici e dei governi esteri. Tutto ci? irrita fortemente la media e alta borghesia ed accresce la tensione politica nel paese, oltre ovviamente a creare un dissenso internazionale.
Inoltre durante la sua presidenza Allende non ha rapporti agevoli con il Congresso Cileno, in cui ? forte l'influenza della Democrazia Cristiana Cilena, partito conservatore. I Cristiano Democratici continuano ad affermare che Allende sta conducendo il Cile verso un regime dittatoriale, sulla falsariga del governo cubano di Castro; cercano cos? di moderare molte delle sue maggiori riforme costituzionali.
Alcuni membri del Congresso scongiurano l'intervento delle forze armate a compiere un golpe per "proteggere la costituzione".

Allende stringe una profonda amicizia personale con Fidel castro e nel 1971 annuncia la ricostituzione delle relazioni diplomatiche con Cuba, nonostante in una dichiarazione dell'Organizzazione degli Stati Americani cui il Cile aderiva, si era stabilito che nessuna nazione occidentale avrebbe elargito sbocchi verso quello stato.

La politica di Allende si sbilancia sempre pi? a sinistra, verso il socialismo e verso relazioni sempre pi? strette nei confronti di Cuba, fatto che preoccupa Washington. L'amministrazione Nixon esercita una torchiatura economica sempre pi? crescente attraverso molti canali, qualcuno legale (come l'embargo) e qualcuno illegale (come il finanziamento degli oppositori politici nel Congresso Cileno e nel 1972 attraverso l'appoggio economico erogato al sindacato dei camionisti, che paralizza il paese).

Il 1973 ? caratterizzato da un pessimo andamento dell'economia nel paese dovuto all'altissimo tasso di inflazione oltre che dalla mancanza di materie prime che fanno piombare il paese nel caos totale.

L'11 settembre del 1973 ? una data che diventa un incubo per la democrazia, per opera del colpo di stato della destra nazionalista (coordinata e pilotata dagli Stai Uniti). Salvador Allende viene destituito: le forze armate Cilene guidate dal Generale Augusto Pinochet mettono in atto il golpe. Segue l'assedio e la presa del "Palacio de La Moneda"; anzich? arrendersi a Pinochet, Allende sceglie il minore dei due mali ed opta per il suicidio. Sebbene le contingenze della sua morte, avvenuta a Santiago del Cile, non siano del tutto chiare, la versione ufficiale confermata dal suo medico personale ? che il Presidente si ? suicidato con un fucile. Altri sostengono che sia stato ucciso dai golpisti mentre difendeva il palazzo presidenziale.

Il colpo stato ed il regime di Pinochet non vengono tollerati e condivisi in molti stati, anche europei, in cui per solidariet? con Allende ed il popolo Cileno vengono organizzate manifestazioni e scioperi. Nel regime dittatoriale di Pinochet, che dura 17 anni, rimangono in carica gli ambasciatori nominati da Salvador Allende.

Molti sono stati i cileni che hanno sostenuto il colpo di stato, in quanto vedevano la speranza di proteggere la costituzione, ma ora, questa situazione che non ha soddisfatto le aspettative dei cittadini si rivela in tutto il suo orrore: durante il regno non democratico di Pinochet si vede la violazione dei diritti umani da parte del suo governo testimoniata da indiscutibili prove documentali.

Si stima che alla fine del lungo periodo di dittatura siano pi? di 3.000 le vittime (anche non cilene), fra morti e desaparecidos, e circa 30.000 le persone torturate (le cifre sono emerse dal Rapporto Rettig, un'inchiesta ufficiale condotta in Cile dopo la fine della dittatura di Pinochet, nel 1990). Sono emersi inoltre in tempi recenti, documenti catalogati che dimostrano come la CIA (il servizio di controspionaggio degli Stati Uniti d'America) sia stata fautrice dell'appoggio al ribaltamento di Allende, ed abbia incoraggiato ed alimentato l'uso della tortura da parte del dittatore Pinochet.



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dany61
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ARtemio FRanchi dirigente sportivo

Artemio Franchi ? nato a Firenze, ma i suoi genitori, senesi, vi erano arrivati da appena due mesi. Senese iure sanguinis o fiorentino iure soli? Questa contesa sul suo luogo di origine lo divert? sempre molto. Frequent? le scuole elementari ed il ginnasio a Firenze, per poi iscriversi alla facolt? di Economia e Commercio, diventando uno degli allievi prediletti del prof. Vedovato, esperto di diritto internazionale. Nel 1943 fu chiamato alle armi e destinato al Sud dell?Italia. Fece ritorno a Firenze nell?ottobre del 1944. Una stagione di disagi e di incertezze, nel corso della quale riprese i suoi studi e cominci? a lavorare presso una azienda di autotrasporti. In quel tempo segu? il primo corso arbitri indetto dal Gruppo Arbitri Poderini di Firenze (oggi Sezione ?Giacinto Zoli?), primo contatto ufficiale col mondo dello sport. Nel 1948 si laurea, col massimo dei voti, in diritto internazionale e l?anno successivo si sposa in Duomo, matrimonio celebrato da Don Benzi, con Alda Pianigiani.
La vita professionale

Si inser? quasi per gioco nella distribuzione dei prodotti combustibili, e nel 1954 fond? con altri soci la ditta petrolifera "Angelo Bruzzi", assumendone le funzioni di amministratore delegato. Rimase sempre molto legato alla citt? di Siena ed alla vita contradaiola: dal 1971 fino alla sua morte fu Capitano della Contrada della Torre.
Carriera di dirigente sportivo

Dopo esser stato dirigente sportivo presso la Fiorentina, ricopr? una prima volta l'incarico di Presidente della FIGC dal 1966 al 1976, succedendo a Giuseppe Pasquale e dopo essere stato Commissario Straordinario della Lega Nazionale Professionisti: sotto la sua gestione per la prima volta l'Italia, guidata dal CT Ferruccio Valcareggi, torn? a vincere nelle competizioni internazionali dopo trent'anni, conquistando il Campionato europeo di calcio 1968 e arrivando seconda al Campionato mondiale di calcio 1970.

Il 15 marzo 1973 Franchi fu eletto presidente dell'UEFA, e nel 1974 Vicepresidente della FIFA, ragion per cui lasci? nel 1976 l'incarico in FIGC a Franco Carraro; dovette poi assumere nuovamente la presidenza della Federcalcio italiana due anni dopo, quando lo stesso Carraro fu nominato Presidente del CONI, finch? lo scoppio dello scandalo del calcio scommesse non lo costrinse alle dimissioni nel 1980. Mantenne invece fino alla morte i propri incarichi presso FIFA e UEFA: fu Presidente del Comitato d?organizzazione del Campionato d'Europa; Vice Presidente della Federazione Calcistica Internazionale; Presidente della Commissione di Finanza della FIFA e Presidente della Commissione Arbitri; sempre presente nel Comitato Organizzatore dei Campionati mondiali.

Dal suo amore per il calcio nacque il Centro Tecnico Federale di Coverciano, la pi? efficace ed integrata realizzazione di una base scientifica e di un lucido supporto organizzativo al servizio dello sport.

Artemio Franchi ha sempre smentito di aver fatto parte della loggia massonica P2. Tuttavia, nella lista dei membri ritrovata nel 1981 risulta tesserato con il numero 402.
La morte

Era scritto che Siena fosse la citt? del suo destino e che a lei si annodasse l?ultimo ricordo; guidava la sua vettura per recarsi a casa di un fantino, per stringere accordi per la sua partecipazione al Palio dell?Assunta, quando nei pressi di Siena ? fra Taverne d?Arbia ed Asciano sulla strada Lauretana Antica ? l?auto sbandava in curva sull?asfalto bagnato e si schiantava contro un camion. Era il 12 agosto 1983. Nel luogo del tragico incidente ? stata eretta una inconfondibile stele dorata, che si pu? vedere all'esterno di una curva poco prima del podere Mezzavia, percorrendo da Siena la Lauretana Antica verso Asciano. Ad Artemio Franchi sono intitolati lo stadio di Siena, casa della Robur, e successivamente quello comunale di Firenze, casa della Fiorentina. ? sepolto a Firenze, nel cimitero di Soffiano.

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Enza
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FRank CApra

Frank Capra, nato Francesco Rosario Capra il 18 maggio 1897 a Bisacquino, vicino Palermo, ? uno dei grandi registi della Hollywood classica, celebre per i suoi successi nel genere della cosiddetta screwball comedy. Nel 1903, Frank Capra e la sua numerosa famiglia emigrano negli Stati Uniti, trasferendosi a Los Angeles. Crescendo nei sobborghi per immigrati della grande citt? californiana, Capra decide di perseguire con ostinazione il suo personale sogno americano. Insiste per studiare, nonostante l?opposizione dei genitori che lo vedono come un fannullone, riceve una borsa di studio e riesce a iscriversi al CalTech, dove infine si laurea in ingegneria. Allo scoppio della Prima Guerra Mondiale, si arruola volontario, ma scopre con sorpresa di non avere mai avuto la cittadinanza americana che gli verr? poi concessa dopo il servizio militare. Non fa per? in tempo a combattere perch? durante l?addestramento si ammala di spagnola e rischia di morire. ? durante la convalescenza che il giovane Capra inizia a fare la comparsa per i film di Hollywood. Grazie alla sua laurea in ingegneria, ben presto diventa tecnico e dopo una lunga gavetta approda alla sceneggiatura e alla regia. Negli anni Venti lavora per i principali protagonisti del cinema comico muto, in particolare per Mack Sennet e Henry Langdon. Per quest?ultimo scriver? e girer? una serie di film di grande successo fra il 1926 e il 1928. Dopo la rottura con Langdon, Capra, ormai abbastanza noto nell?ambiente del cinema, comincia a lavorare per la Columbia, la pi? piccola delle major hollywoodiane, scherzosamente soprannominata ?poverty row? (pi? o meno ?mensa dei poveri?) per il basso budget delle produzioni. Il regista si rivela un genio nell?economizzare le spese dei film, ottenendo la piena fiducia del boss Harry Cohn. Il primo vero successo di Capra ? l?on the road ?Accadde una notte? (1934) con Clark Gable e Claudette Colbert. Un film che a causa del suo budget risicato aveva a disposizione, secondo la leggenda, solo due costumi per la prima attrice. Capra riusc? non solo a farne un successo al box office, ma si port? a casa un premio Oscar come miglior regista, insieme ad altre quattro statuette. Fra gli anni Trenta e Quaranta la popolarit? di Capra crebbe continuamente, specialmente grazie alle sue commedie che spesso avevano per protagonista Gary Cooper o il giovane James Stewart: ?E? arrivata la felicit?? (1936), ?Mr. Smith va a Washington? (1939), ?Arriva John Doe? (1941), ?Arsenico e vecchi merletti? (1944). Le sue commedie rimangono celebri per il vitalistico ottimismo, ma nascondono spesso corrosive critiche alla societ? americana del tempo. Allo scoppio della Seconda Guerra Mondiale, Capra ? ormai arrivato: membro autorevole dell?Academy e vincitore di tre Oscar per la regia. Decide dunque di mettersi a disposizione del suo paese per combattere a suo modo la guerra contro il nazismo, girando una serie di documentari di propaganda, ?Why we fight?. Nel 1946 realizza ?La vita ? una cosa meravigliosa?, con James Stewart, aspirante suicida salvato dall?angelo Clarence. Il film ? un flop, ma ben presto la televisione americana e poi quella di mezzo mondo lo rilancer? come un classico del palinsesto natalizio. Nel dopoguerra il periodo d?oro della commedia sembra passato e Capra decide di mettersi in pensione, dedicandosi a scrivere le sue memorie. Muore nel sonno il 3 settembre 1991, all?et? di 94 anni.


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lampaDINA e lampaDario
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CAliMAni Riccardo



Riccardo Calimani
Venezia, 1946
? uno scrittore e storico
ebreo italiano,
conosciuto soprattutto come storico
dell'ebraismo italiano ed europeo,
al quale ha dedicato la maggior parte
dei suoi lavori.
Laureato in ingegneria elettronica all'Universit?
di Padova e in filosofia della scienza all'Universit?
di Venezia, ? un affermato studioso dell'ebraismo.
Ha lavorato alla RAI e, dopo essere stato responsabile
del settore programmi radiotelevisivi per molti anni,
dal 1994 al 1998 ? stato direttore del palazzo Labia,
sede regionale della stessa.

Tra le sue opere pi? importanti (quasi tutte
pubblicate da Arnoldo Mondadori Editore)
figurano Dialogo sull'ebraismo del 1984,
un'edizione aggiornata dell'opera scritta dal
rabbino veneziano Simone Calimani,
vissuto nel XVIII secolo; I destini e le avventure
dell'intellettuale ebreo (1996; Premio Tobagi),
Ges? ebreo (1998),
Paolo (1999),
Storia del ghetto di Venezia (2000;
Premio Costantino Pavan),
Ebrei e pregiudizio (2000),
Storia dell'ebreo errante (2002),
L'Inquisizione a Venezia (2002),
Non ? facile essere ebreo (2004),
Passione e tragedia (2006),
Ebrei eterni inquieti (2007).
Nel 1986 ha ricevuto il Premio Cultura della
presidenza del Consiglio dei ministri e nel 1997
il Premio Europeo per la Cultura.
L'anno successivo ? stato tra i curatori del catalogo
della mostra svoltasi a Trieste,
Le vie del mondo. Attualmente ? presidente
della Fondazione nazionale Museo dell'Ebraismo
e della Shoah
di Ferrara, vice Presidente della
comunit? ebraica di Venezia e console
onorario svizzero a Venezia.


buonasera

Dina & Dario
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Enza
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MAlateSTa Errico

Errico Malatesta (Santa Maria Capua Vetere, 14 dicembre 1853 ? Roma, 22 luglio 1932) ? stato un anarchico e scrittore italiano, tra i principali teorici del movimento anarchico.
Pass? pi? di dieci anni della sua vita in carcere e buona parte in esilio. Collabor? per un gran numero di testate rivoluzionarie ed ? nota la sua amicizia con Michail Bakunin.





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dany61
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STefania OrlanDO conduttrice televisiva

Debutta in televisione nell'estate del 1993 come valletta del programma del mezzogiorno di Canale 5 S? o no?, condotto da Claudio Lippi. Visto il successo, la trasmissione viene proposta anche nella stagione 1993/1994 nella fascia preserale del sabato e nuovamente in versione quotidiana nell'estate del 1994. Dopo questa esperienza, nello stesso anno passa in RAI in qualit? di valletta nel variet? di prima serata Scommettiamo che...?.[3]

Nel 1995 ? la primadonna dello spettacolo teatrale Isso, esso e 'a mala femmena con Vittorio Marsiglia; nello stesso anno, sempre in coppia con Marsiglia, recita nella commedia Ragioni?... voi dovete ragion?. Nella seguente stagione 1995/1996 passa a Odeon TV, per il quale conduce il Tg rosa;[2] nella stessa stagione, in primavera, prende parte allo spettacolo di Canale 5 Il boom, con Teo Teocoli.

Passa poi a TMC, dove partecipa al programma Retromarsh, per poi tornare l'anno successivo, il 1997, in RAI; da quell'anno sar? tra le conduttrici dello storico programma di Rai 2 I fatti vostri, nel quale rimarr? per parecchie stagioni, fino al 2003.[4] Nel frattempo ha partecipato ad altre trasmissioni RAI, come la maratona benefica Telethon (dal 1997 al 1999) e Il lotto alle otto (dal 1998 al 2003),[5], mentre nel 2002 e nel 2003 cura i collegamenti dai Monopoli di Stato per le estrazioni finali del 6 gennaio della Lotteria Italia per le trasmissioni Torno Sabato e Uno di noi[6] e, durante l'estate, conduce il Girofestival su Rai 3.

Nel 2003 presenta la prima edizione del programma che sostituisce I fatti vostri nella sua fascia oraria, Piazza grande,[5] e l'anno successivo conduce in prima serata su Rai 2 lo speciale Stelle con la coda.

Entra poi a far parte di un gruppo musicale, la "Sex Machine Band", con il quale si esibisce in diversi locali e interpreta cover di canzoni di vari generi, passando per il rock, il pop e la dance.[5]

Oltre alla tv, tenta anche la carriera di cantante solista, incidendo il singolo Sotto la luna, nell'estate 2007,[5] segu?to da Marimbab? nel 2008, anno in cui interpreta un cameo in Don Matteo 6. In quella stessa estate ? conduttrice dello spettacolo itinerante Festivalshow, nel quale si esibiscono giovani talenti della musica, mentre l'estate seguente gira l'Italia in qualit? di conduttrice di manifestazioni estive.

L'anno successivo, il 2009, vede la pubblicazione per l'etichetta NAR International del suo primo disco, Su e gi?, dal quale ? stato estratto come singolo l'omonimo brano, nel maggio dello stesso anno.[7] Nel febbraio del 2010 riprende la conduzione de "il lotto alle otto" su Rai 2. Continua il suo spettacolo live, accompagnata dalla sua band, gli "Orlando Furiosi", nelle piazze italiane con grande successo. Nel 2012 partecipa ogni sabato alla trasmissione "Unomattina in famiglia" su Rai 1 nello spazio musicale. Nel giugno del 2012 apre il suo blog, "L'Orlando Curiosa" (http://blog.stefaniaorlando.it/), nel quale tratta molteplici argomenti, dalla moda alla musica, dall'amore alla cucina

“La vita è ciò che ti accade mentre fai altri progetti” John Lennon
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Enza
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DOnat CAttin Carlo

Carlo Donat-Cattin (Finale Ligure, 26 giugno 1919 ? Monte Carlo, 17 marzo 1991) ? stato un sindacalista e politico italiano, esponente di spicco della Democrazia Cristiana e leader della corrente di sinistra interna Forze nuove.


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dany61
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CAterina Sforza
(Milano, 1463[1] ? Firenze, 28 maggio 1509) fu signora di Imola e Forl?, prima con il marito Girolamo Riario, poi come reggente del figlio primogenito Ottaviano.

Figlia illegittima di Galeazzo Maria Sforza, duca di Milano, e di Lucrezia Landriani, moglie del cortigiano Gian Piero Landriani, crebbe nella raffinata corte di Milano, che nel XV secolo era ammirata da tutta Europa. Si distinse, gi? in giovane et?, per le azioni coraggiose e temerarie che mise in atto per salvaguardare, da chiunque, i propri titoli ed onori, cos? come i propri possedimenti, quando i suoi Stati vennero coinvolti negli antagonismi politici.

Nella vita privata si dedic? a svariate attivit?, fra le quali primeggiarono gli "experimenti" di alchimia e la caccia. Negli affetti familiari fu un'attenta e amorevole educatrice per i suoi numerosi figli, dei quali solo l'ultimo, il famoso capitano di ventura Giovanni dalle Bande Nere, eredit? la passione per le armi e per il comando della madre. Fu piegata, dopo un'eroica resistenza, dalla furia conquistatrice dei Borgia. Imprigionata a Roma, dopo aver riacquistato la libert?, condusse una vita ritirata a Firenze. Negli ultimi anni della sua vita confid? a un frate: ?Se io potessi scrivere tutto, farei stupire il mondo?.Il capostipite degli Sforza, Muzio, faceva parte di una famiglia della nobilt? minore residente a Cotignola[2], dove i genitori, Giacomo Attendolo ed Elisa de' Petrascini, si dedicavano all'attivit? contadina. Muzio, all'et? di tredici anni, scapp? di casa con un cavallo rubato al padre, per seguire i soldati di Boldrino da Panicale[3], che passava da quelle parti per cercare nuove reclute, e, poco tempo dopo, pass? nella compagnia di ventura di Alberico da Barbiano, il quale lo soprannomin? "Lo Sforza"[4], e divenne uno dei condottieri pi? noti del suo tempo, ponendosi al servizio di diverse citt? d'Italia, dal nord al centro, fino a quella di Napoli.

Anche suo figlio Francesco Sforza si distinse nell'esercitare la carriera di condottiero, fino ad essere considerato dai contemporanei uno dei migliori. Grazie alla sua abilit? politica riusc? ad avere in sposa Bianca Maria, figlia di Filippo Maria Visconti, ultimo duca della famiglia Visconti di Milano. Bianca Maria segu? sempre il marito nella sua attivit? di condottiero e condivise con lui le decisioni politiche ed amministrative. Fu proprio grazie al suo matrimonio con l'ultima rappresentante della dinastia Visconti, che Francesco venne riconosciuto come Duca di Milano nel 1450, quando l'Aurea Repubblica Ambrosiana termin? di esistere.

Francesco e Bianca Maria, diventati signori di Milano, si dedicarono ad abbellire la citt?, ad aumentare il benessere economico dei suoi abitanti e a consolidare il loro fragile potere.

Anche Galeazzo Maria, loro primogenito ed erede intraprese la carriera militare. Non riusc? per? ad ottenere la fama dei suoi avi: era considerato troppo impulsivo e prepotente[5], e, inoltre, la gloria militare e il governo del ducato, non erano i suoi unici interessi, infatti, si dedicava spesso e pi? volentieri alle battute di caccia, ai viaggi e alle belle donne.
Biografia
Infanzia alla corte di Milano

Si ritiene che Caterina abbia vissuto i primi anni della sua vita con la famiglia della madre naturale. Il rapporto tra madre e figlia non fu mai interrotto[6]: Lucrezia infatti segu? la crescita di Caterina e le fu sempre accanto nei momenti cruciali della sua vita, anche negli ultimi anni che lei trascorse nella citt? di Firenze.

Solo dopo essere diventato Duca di Milano nel 1466 alla morte del padre Francesco, Galeazzo Maria Sforza fece trasferire a corte i suoi quattro figli Carlo, Chiara, Caterina e Alessandro, tutti avuti da Lucrezia[7], i quali vennero affidati alla nonna Bianca Maria e, in seguito, tutti adottati da Bona di Savoia, sposata dal Duca nel 1468.
Galeazzo Maria Sforza, raffigurato da Bernardino Luini.
Melozzo da Forl?, Sisto IV nomina il Platina prefetto della biblioteca Vaticana (1477), affresco staccato, Pinacoteca Vaticana (Girolamo ? al centro)

Alla corte sforzesca, frequentata da letterati e artisti, dove vi era un clima di grande apertura culturale, Caterina, Chiara e i loro fratelli ricevettero, secondo le usanze dell'epoca, lo stesso tipo di istruzione di stampo umanistico, costituita dallo studio della lingua latina e dalla lettura delle opere classiche, presenti in gran quantit? nella fornitissima biblioteca ducale.
Caterina in particolare apprese dalla nonna paterna[9] i capisaldi delle doti che dimostrer? in seguito di possedere, soprattutto la sua predisposizione per il governo e per l'uso delle armi, con la consapevolezza di appartenere ad una stirpe di gloriosi guerrieri.
Della madre adottiva ricorder?, per lungo tempo[10], il grande affetto che Bona di Savoia dimostr? ai figli che il marito ebbe prima di sposarla, confermato dal carteggio intercorso tra lei e Caterina dopo che quest'ultima ebbe lasciato la corte milanese.

La famiglia ducale risiedeva sia a Milano che a Pavia e spesso soggiornava a Galliate o a Cusago dove Galeazzo Maria si dedicava alle battute di caccia e dove molto probabilmente la figlia impar? lei stessa a cacciare, passione che la accompagner? poi per tutta la vita.
Matrimonio

Nel 1473 fu organizzato il matrimonio di Caterina con Girolamo Riario, figlio di Paolo Riario e di Bianca della Rovere, sorella di papa Sisto IV. Sostitu? la cugina Costanza Fogliani, all'epoca undicenne, la quale, secondo alcune fonti storiche[11], venne rifiutata dallo sposo perch? la madre della fanciulla pretendeva che la consumazione del matrimonio avvenisse solo al compimento dell'et? legale della figlia, che allora era di quattordici anni, mentre per Caterina, nonostante al momento avesse solo dieci anni, si acconsent? alle pretese dello sposo; altre fonti invece[12], riportano che il matrimonio di Caterina e Girolamo venne celebrato nel 1473, ma consumato solo dopo il compimento del tredicesimo anno della sposa, senza aggiungere le cause che fecero fallire le trattative per il matrimonio di Costanza.

A Girolamo, Sisto IV aveva procurato la signoria di Imola[13], gi? citt? sforzesca, nella quale Caterina entr? solennemente nel 1477. Dopo di che raggiunse il marito a Roma, dove egli, originario di Savona, viveva gi? da diversi anni al servizio del Papa suo zio.
Alla corte di Roma

Roma alla fine del XV secolo era una citt? in fase di transizione tra il periodo medioevale e quello rinascimentale, del quale sarebbe poi diventata il pi? importante polo artistico, e Caterina, quando vi giunse nel maggio del 1477, trov? un ambiente culturalmente molto vivace.

Mentre Girolamo si occupava della politica, Caterina si inser? rapidamente, con il suo atteggiamento disinvolto e amabile[14], nella vita dell'aristocrazia romana fatta di balli, pranzi e battute di caccia, alle quali partecipavano artisti, filosofi, poeti e musicisti provvenienti da tutta Europa. Ella, come ? dimostrato dalla corrispondenza di quel periodo, si sent? subito molto importante nel suo nuovo ruolo: era infatti ammirata come donna fra le pi? belle ed eleganti e lodata affettuosamente dall'intera cerchia sociale, compreso il Papa[15], e ben presto si trasform? da semplice fanciulla adolescente in una ricercata intermediaria fra la corte di Roma e non solo quella di Milano[16], ma anche le altre corti italiane.

A Girolamo intanto, dopo la morte prematura del fratello, il cardinale Pietro Riario, Sisto IV riserv?[17] una posizione di primo piano nella sua politica di espansione ai danni soprattutto della citt? di Firenze. Egli aumentava di giorno in giorno il suo potere e anche la sua crudelt? nei confronti dei nemici[18]. Nel 1480 il Papa, per ottenere un forte dominio in terra di Romagna, assegn? al nipote la signoria, rimasta vacante, di Forl?, a scapito della famiglia Ordelaffi. Il nuovo Signore cerc? di guadagnarsi il favore popolare con una politica di costruzione di opere pubbliche e abolendo parecchie tasse.

La vita dei coniugi Riario cambi? improvvisamente con la morte di Sisto IV, che avvenne il 12 agosto 1484.
La presa di Castel Sant'Angelo
Castel Sant'Angelo dipinto da Gaspare Vanvitelli nel 1690

Alla notizia della morte del Papa si buttarono al saccheggio tutti coloro che avevano patito delle ingiustizie dai suoi collaboratori durante il suo pontificato, portando per le strade di Roma disordine e terrore. La residenza dei Riario, palazzo Orsini di Campo de' Fiori, fu assalita e quasi distrutta.

In questo momento di caos Caterina raggiunse a cavallo la rocca di Castel Sant'Angelo per occuparla a nome del marito, che ne era il governatore. Da qui, con i soldati che le obbedivano, Caterina minacciava con le sue armi il Vaticano e poteva costringere i cardinali a patteggiare con lei. Invano tentarono di persuaderla a lasciare la fortezza, poich? la giovane nobildonna era ben decisa[19] a consegnarla solo al nuovo papa.

Intanto in citt? i disordini aumentavano e, oltre alla popolazione, si diedero al saccheggio anche le milizie giunte al seguito dei cardinali. Questi ultimi non vollero assistere alle esequie di Sisto IV e si rifiutarono anche di entrare in conclave, per timore di trovarsi sotto il fuoco delle artiglierie di Caterina. La situazione era difficile, poich? soltanto l'elezione del nuovo papa avrebbe posto fine alla violenza che imperversava in citt?.

Girolamo nel frattempo si era posto con il suo esercito in una posizione strategica, ma non mise in atto un'azione di forza risolutiva[20]. Il Sacro Collegio gli chiese di lasciare Roma, offrendogli in cambio la somma di ottomila ducati, il risarcimento dei danni subiti alle sue propriet?, la conferma della signoria su Imola e Forl? e la carica di Capitano Generale della Chiesa. Girolamo accett?. Quando Caterina venne informata delle decisioni prese dal marito, aument? il contingente dei suoi soldati e si prepar? alla resistenza , perch? voleva[21] che i cardinali trattassero con lei. Essi invece si recarono per una seconda volta da Girolamo, il quale riaccett? le offerte precedenti. A questo punto Caterina, dopo dodici giorni di resistenza, si arrese e, ricongiuntasi con la sua famiglia, lasci? Roma. Il Sacro Collegio pot? cos? riunirsi in conclave.
Forl?
Stemma della citt? di Forl?

Giunti a Forl? i Riario vennero a conoscenza dell'elezione di un papa a loro avversario: Innocenzo VIII, al secolo Giovanni Battista Cybo, il quale conferm? a Girolamo la signoria su Imola e Forl? e la nomina di Capitano Generale dell'esercito pontificio. Quest'ultima nomina per? fu solo un incarico formale, il Papa infatti dispens? Girolamo dalla sua presenza a Roma, privandolo di ogni effettiva funzione e anche della retribuzione.

Nonostante il venir meno dei redditi che il servizio al Papa garantiva, Girolamo non ripristin? il pagamento delle tasse di cui gli abitanti di Forl? erano esentati.

Questa situazione si protrasse fino alla fine del 1485, quando la spesa pubblica[22] divenne insostenibile e Girolamo, fortemente spinto da un membro del Consiglio degli Anziani, Nicol? Pansecco, riorganizz? la politica tributaria ripristinando i dazi precedentemente soppressi. Questa misura fu avvertita dalla popolazione come esosa e, ben presto, Girolamo si fece nemici tutti i ceti delle sue citt?, dai contadini agli artigiani, dai notabili ai patrizi.

All'inasprimento delle tasse, che colpivano soprattutto il ceto artigiano e i proprietari terrieri, bisognava aggiungere anche il malcontento che si propag? fra le famiglie che avevano subito il potere dei Riario, i quali reprimevano con la forza tutte le piccole insurrezioni che avvenivano in citt?, e vi era anche chi sperava che la Signoria venisse assunta presto da altre potenze, come ad esempio Firenze. In questo clima di insoddisfazione generale matur? tra i nobili forlivesi l'idea di rovesciare la signoria dei Riario.
Morte di Girolamo

Dopo diverse cospirazioni fallite, infine Girolamo venne ucciso, il 14 aprile del 1488, da una congiura capeggiata dalla nobile famiglia forlivese degli Orsi[23]: il palazzo del Signore fu saccheggiato, mentre Caterina e i figli venivano fatti prigionieri.

Poich? la Rocca di Ravaldino, cittadella centrale nel sistema difensivo della citt?[24], rifiutava di arrendersi, Caterina si offr? di entrare per convincere il castellano, Tommaso Feo. Gli Orsi le credettero, sulla base del fatto che avrebbero tenuto in ostaggio i figli. Una volta dentro per?, Caterina rifiut? di ascoltarli e si prepar? alla riconquista del potere, incurante delle minacce ai suoi bambini: se li avessero uccisi, avrebbe ben saputo vendicarli, disse. Sull'episodio nacque anche una leggenda, le cui basi storiche non sono sicure: Caterina, stando sulle mura della Rocca, avrebbe risposto a chi minacciava di ucciderle i figli: ?Fatelo, se volete - e, sollevandosi le gonne e mostrando con la mano il pube - Ho con me lo stampo per farne degli altri!?[25].

Di fronte a tanta spavalderia, gli Orsi non osarono toccare i giovani Riario. Caterina pot? cos? recuperare il governo sia di Forl? che di Imola, anche grazie all'appoggio dello zio Ludovico il Moro, sempre interessato a garantirsi in tal modo una certa influenza nella zona della Romagna, per contrastare la presenza di Venezia.
Signora di Imola e Forl?

Il 30 aprile del 1488 Caterina inizi? il suo governo in nome del figlio maggiore Ottaviano, riconosciuto da tutti i membri del Comune e dal capo dei magistrati come nuovo Signore di Forl? in quel giorno stesso, ma troppo giovane per esercitare direttamente il potere.

Il primo atto del suo governo consistette nel vendicare la morte del marito, secondo l'usanza del tempo. Ella volle che tutte le persone coinvolte fossero imprigionate, tra di essi il governatore del papa Monsignor Savelli, tutti i generali pontifici, il castellano della rocca di Forlimpopoli, per il fatto che l'aveva tradita, e anche tutte le donne della famiglia Orsi e delle altre famiglie che avevano appoggiato il complotto. Soldati fidati e spie cercarono ovunque, in tutta la Romagna, chiunque dei congiurati fosse, in un primo tempo, riuscito a fuggire. Le case di propriet? degli imprigionati vennero rase al suolo, mentre gli oggetti preziosi furono distribuiti ai poveri.

Il 30 luglio arriv? la notizia che papa Innocenzo VIII aveva concesso a Ottaviano l'investitura ufficiale del suo Stato " sino a linea finita". Nel frattempo si era recato a Forl? il cardinale di San Giorgio Raffaele Riario, ufficialmente per proteggere gli orfani di Girolamo ma, in realt?[26], per influire sul governo di Caterina.

La giovane Contessa si occupava personalmente di tutte le questioni che riguardavano il governo del suo Stato, sia quelle pubbliche che quelle private. Per consolidare il suo potere scambiava doni con i Signori degli Stati confinanti e conduceva trattative matrimoniali per i suoi figli seguendo le usanze del tempo, secondo le quali concludere una buona alleanza matrimoniale era un ottimo modo di governare. Revision? il sistema fiscale riducendo ed eliminando alcuni dazi, controllava anche tutte le spese, perfino quelle irrisorie. Si occupava direttamente sia dell'addestramento delle sue milizie sia dell'approvvigionamento delle armi e dei cavalli. Trovava anche il tempo per interessarsi del bucato e per cucire. Era sua intenzione[27] fare in modo che la vita nelle sue citt? si svolgesse in modo ordinato e pacifico, e i suoi sudditi dimostrarono di apprezzare i suoi sforzi.
Mappa d'Italia nel 1494

Lo stato di Forl? e Imola era piccolo ma a causa della sua posizione geografica aveva una certa importanza nella dinamica politica. In quegli anni ci furono avvenimenti rilevanti che mutarono il quadro politico dell'Italia intera. L'8 aprile del 1492 moriva Lorenzo il Magnifico, la cui oculata politica aveva tenuto a freno le rivendicazioni e le rivalit? dei vari stati italiani. Il 25 luglio dello stesso anno moriva anche Innocenzo VIII, che veniva sostituito dal cardinale Rodrigo Borgia, con il nome di papa Alessandro VI. La sua elezione sembr? essere un evento favorevole per lo Stato di Caterina, in quanto nel periodo che i coniugi Riario vissero a Roma, il Cardinale frequentava spesso la loro casa ed egli era anche padrino del loro primogenito Ottaviano.

Questi avvenimenti minacciarono direttamente la stabilit? e la pace in Italia. Con la morte del Magnifico si riaccesero gli attriti tra il ducato di Milano e il regno di Napoli[28], fino ad arrivare alla crisi del settembre del 1494, quando, incitato da Ludovico il Moro, Carlo VIII di Francia cal? in Italia rivendicando Napoli come erede degli Angioini. In un primo tempo anche Alessandro VI si mostr? favorevole a questo intervento.

Durante il conflitto tra Milano e Napoli Caterina, che sapeva di trovarsi collocata in posizione strategica di passaggio obbligato per chiunque volesse recarsi al sud, cerc? di rimanere neutrale. Da una parte c'era lo zio Ludovico che le scriveva di allearsi con Carlo VIII, dall'altra il cardinale Raffaele Riario che sosteneva il re di Napoli, ora appoggiato anche dal Papa che aveva cambiato parere. Caterina infine scelse di sostenere re Ferdinando II[29] e si prepar? a difendere Imola e Forl?.

Tradita dagli alleati napoletani, che al primo attacco dei francesi non la difesero, la Contessa fin? per raggiungere un accordo con Carlo VIII, che, comunque, prefer? evitare la Romagna ed attraversare l'Appennino seguendo la strada del passo della Cisa. Il Re di Francia conquist? Napoli in soli tredici giorni. Questo fatto spavent? i principi italiani che, preoccupati per la loro indipendenza, si riunirono in una Lega antifrancese e Carlo VIII fu costretto a risalire velocemente la penisola e a rifugiarsi, dopo la sconfitta di Fornovo, in Francia.

In questa occasione Caterina riusc? a restare neutrale. Non partecipando alla cacciata dei francesi mantenne sia il favore del Duca[30] di Milano che quello del Papa.
Exquisite-kfind.png Per approfondire, vedi le voci Guerra d'Italia del 1494-1498 e Guerre italiane del rinascimento.
Secondo matrimonio

Due mesi dopo la morte di Girolamo si diffuse la voce che Caterina stesse per sposare Antonio Maria Ordelaffi, il quale aveva cominciato a farle visita e, i cronisti riportano, tutti avevano notato che queste visite erano sempre pi? lunghe e frequenti. Con questo matrimonio sarebbero terminate le rivendicazioni della famiglia Ordelaffi sulla citt? di Forl?. La cosa era data per certa e Antonio Maria stesso scrisse al duca di Ferrara che la Contessa gli aveva fatto promesse in tal senso. Quando Caterina si accorse di come stavano le cose fece incarcerare tutti quelli che avevano contribuito a diffondere la notizia[31]. Si rivolse anche al Senato di Venezia che mand? Antonio Maria in Friuli, dove rimase confinato per dieci anni.

La Contessa invece si innamor?[32] di Giacomo Feo, fratello ventenne di Tommaso Feo, il castellano che le era rimasto fedele nei giorni seguenti l'assassinio del marito. Caterina lo spos?, ma in segreto, per non perdere la tutela dei figli e, di conseguenza, il governo del suo Stato[33].

Giacomo fu nominato castellano della rocca di Ravaldino al posto del fratello, e fu insignito con un ordine cavalleresco da Ludovico il Moro. Da questo matrimonio[34] nacque un figlio: Bernardino, in seguito chiamato Carlo, in onore del re Carlo VIII che aveva concesso a Giacomo il titolo di barone di Francia.

Tutte le cronache del periodo riportano come Caterina fosse follemente innamorata del giovane Giacomo. Si temette[35] anche che volesse togliere lo Stato al figlio Ottaviano per darlo all'amante. Essa aveva sostituito i castellani delle rocche dello Stato con i suoi parenti pi? stretti: alla rocca di Imola Gian Piero Landriani, marito di sua madre, a quella di Forlimpopoli Piero Landriani, suo fratello di sangue, mentre a Tommaso Feo dette in moglie la sorella Bianca Landriani. A Tossignano invece vi fu una congiura per prendere possesso della rocca da parte dei fedelissimi di Ottaviano, i quali avevano progettato di uccidere sia Caterina che Giacomo. La Contessa lo venne a sapere e fece imprigionare e giustiziare tutti i congiurati. Immediatamente sventata, questa congiura fu subito seguita da quella di Antonio Maria Ordelaffi, non rassegnato alla perdita di Forl?, ma anche questa fall?.

La potenza di Giacomo intanto era aumentata a dismisura ed egli era temuto e odiato da tutti, anche dagli stessi figli di Caterina. In un'occasione schiaffeggi? in pubblico il maggiore di essi, senza che nessuno avesse il coraggio di difendere il ragazzo. Dopo questo episodio la situazione a Forl? si fece molto difficile e i fedeli di Ottaviano decisero di liberare la citt? dal dominio di Giacomo Feo.

La sera del 27 agosto del 1495, di ritorno da una battuta di caccia, Caterina, la figlia Bianca, alcune dame di compagnia, stavano sedute sulla carretta di corte, seguite a cavallo da Ottaviano, suo fratello Cesare e Giacomo, oltre che da numerosi staffieri e soldati. Giacomo venne assalito e ferito mortalmente, rimanendo vittima di una congiura di cui erano al corrente anche i figli della Contessa. Lo stesso Gian Antonio Ghetti, organizzatore principale del riuscito complotto, si rec? da Caterina soddisfatto dell'esito, convinto che il primo ordine di uccidere Giacomo fosse partito proprio da lei e dal cardinale Riario. Ma Caterina era all'oscuro di tutto e la sua vendetta fu terribile. Quando era morto il suo primo marito, la vendetta si era svolta secondo i criteri della giustizia del tempo[36], ora invece segu? l'istinto accecato dalla rabbia di aver perduto l'uomo amato[37]. Caterina non si limit? a condannare a morte, questa morte doveva essere tra le pi? crudeli. Non si limit? a perseguire le donne delle famiglie traditrici, persegu? anche i figli, addirittura quelli ancora in fasce, perfino le amanti e i loro bambini vennero presi e giustiziati. In molte pagine le cronache riportano le torture e la spaventosa morte di moltissime persone. Estirp? intere famiglie di cui non si sent? pi? parlare.

Il coinvolgimento sentimentale di Caterina le imped? di comprendere i motivi politici che avevano ispirato il complotto, il quale, visto il grande numero di persone coinvolte, fu lungamente e accuratamente preparato. Ad esso avevano aderito quasi tutti i sostenitori dei Riario, convinti che Caterina stessa avesse dato tacitamente il suo consenso. Essi volevano sostenere il potere dei Riario e liberare la Contessa dalla prigionia psicologica in cui l'amante la teneva. Invece il furore con cui Caterina rispose all'assassinio di Giacomo Feo, le fece perdere[38] la benevolenza dei suoi sudditi, che mai pi? riconquist?.
Terzo matrimonio
Giovanni il Popolano ritratto da Sandro Botticelli circa 1490, National Gallery of Art, Washington.

Nel 1496 giunse alla corte di Caterina l'ambasciatore della Repubblica di Firenze Giovanni de' Medici, detto il Popolano. Figlio di Pierfrancesco il Vecchio, apparteneva al ramo collaterale della famiglia Medici. Con il fratello Lorenzo era stato mandato in esilio a causa della sua aperta ostilit? verso il cugino Piero de' Medici, succeduto al padre Lorenzo il Magnifico nel governo di Firenze. Quando nel 1494 il re Carlo VIII di Francia era calato in Italia, Piero fu costretto a una resa incondizionata che permise ai francesi di avanzare liberamente verso il Regno di Napoli. Il popolo fiorentino si sollev?, scacci? Piero e proclam? la Repubblica. Giovanni e il fratello poterono fare ritorno in citt?. Essi rinunciarono al cognome di famiglia e assunsero quello di Popolano. Il governo repubblicano nomin? Giovanni ambasciatore di Forl? e commissario di tutti i possedimenti romagnoli di Firenze.

Poco tempo dopo avere reso omaggio alla Contessa come ambasciatore, Giovanni fu alloggiato, con tutto il suo seguito, negli appartamenti adiacenti a quelli di Caterina nella fortezza di Ravaldino[39]. Le voci di un possibile matrimonio tra Giovanni e Caterina e quella che Ottaviano Riario aveva accettato una condotta da Firenze minacciata dai veneziani[40], allarmarono tutti i principi della Lega e anche il Duca di Milano.

Caterina non pot? tenere nascosto allo zio Ludovico queste sue terze nozze. La situazione era diversa da quella precedente, in quanto Caterina aveva l'approvazione dei figli e fin? per avere anche quella dello zio. Dal matrimonio nacque un figlio, che venne chiamato Ludovico in onore del Duca di Milano, ma che in seguito divenne famoso con il nome di Giovanni dalle Bande Nere.

Intanto la situazione tra Firenze e Venezia andava peggiorando e Caterina, che si trovava sempre collocata sulle vie di passaggio degli eserciti, si preparava alla difesa. Aveva anche mandato un contingente di cavalieri in soccorso a Firenze, con a capo il figlio maggiore, facendolo accompagnare da uomini di fiducia, da lei stessa istruiti, e dal patrigno.

Improvvisamente Giovanni de' Medici si ammal? cos? gravemente da dovere lasciare il campo di battaglia per recarsi a Forl?. Qui, nonostante le cure, le sue condizioni continuarono a peggiorare e venne trasferito a Santa Maria in Bagno, dove si sperava nelle acque miracolose. Il 14 settembre del 1498 Giovanni mor? in presenza di Caterina, che era stata chiamata a recarsi da lui con urgenza.
La difesa contro Venezia

Ritornata immediatamente a Forl? per occuparsi della difesa dei suoi Stati, Caterina si tenne occupata nel dirigere le manovre militari, concernenti l'approvvigionamento dei soldati, delle armi e dei cavalli. L'addestramento delle milizie veniva eseguito dalla Contessa in persona che, per reperire denaro e truppe aggiuntive, non si stancava di scrivere allo zio Ludovico, alla Repubblica di Firenze e agli Stati alleati confinanti. Solo il Duca di Milano e quello di Mantova inviarono un piccolo contingente di soldati.

Dopo un primo attacco dell'esercito di Venezia, che inflisse gravi distruzioni nei territori occupati, l'esercito di Caterina riusc? ad avere la meglio sui veneziani, tra i quali militavano anche Antonio Ordelaffi e Taddeo Manfredi, discendenti delle casate che avevano governato rispettivamente Forl? e Imola prima dei Riario. Dopo di che la guerra continu? con delle piccole battaglie fino a quando i veneziani riuscirono ad aggirare Forl? per raggiungere Firenze da un'altra via.

Da questo momento in molte cronache relative alle terre romagnole, Caterina viene spesso nominata con l'appellativo di "Tygre".
La conquista del duca Valentino
Exquisite-kfind.png Per approfondire, vedi la voce Guerra d'Italia del 1499-1504.
Cesare Borgia, duca Valentino, Palazzo Venezia, Roma

Al trono francese era nel frattempo succeduto Luigi XII, i quale vantava diritti sul Ducato di Milano e anche sul Regno di Napoli, rispettivamente come discendente di Valentina Visconti e della dinastia degli Angi?. Luigi XII, prima di iniziare la sua campagna in Italia, si assicur? l'alleanza dei Savoia, della Repubblica di Venezia e di papa Alessandro VI. A capo del suo forte esercito nell'estate del 1499 entr? in Italia occupando senza dover combattere tutto il Piemonte, la citt? di Genova e quella di Cremona. Il 6 ottobre si insedi? a Milano, abbandonata il mese precedente dal duca Ludovico che si era rifugiato nel territori del Tirolo sotto la protezione del nipote Massimiliano I del Sacro Romano Impero[41].

Alessandro VI si era alleato con il Re di Francia per avere in cambio il suo appoggio nella costituzione di un Regno per il figlio Cesare Borgia nelle terra della Romagna. Con questo scopo emise una bolla pontificia per far decadere le investiture di tutti i feudatari di quelle terre[42], compresa Caterina.

Quando l'esercito francese part? da Milano con il duca Valentino[43] alla conquista della Romagna, Ludovico Sforza riconquist? il Ducato con l'aiuto degli austriaci.

Caterina per contrastare l'esercito francese che stava arrivando, cerc? soccorso da Firenze, ma i fiorentini erano minacciati dal Papa che intimava di togliere loro Pisa, per cui ella rimase da sola a difendersi. Inizi? subito ad arruolare e addestrare quanti p?? soldati poteva e a immagazzinare armi, munizioni e viveri. Fece rinforzare le difese delle sue fortezze con opere importanti, soprattutto quella di Ravaldino dove lei stessa risiedeva e che era gi? considerata inespugnabile. Fece anche partire i figli che furono accolti nella citt? di Firenze.

Il 24 novembre Cesare Borgia arriv? a Imola. Le porte della citt? vennero subito aperte dagli abitanti ed egli pot? prenderne possesso, dopo averne espugnato la rocca dove il castellano resistette diversi giorni. Visto quanto era accaduto nella sua citt? minore, Caterina chiese espressamente al popolo di Forl? se voleva fare altrettanto o se voleva essere difeso e, in questo caso sopportare un assedio. Dato che il popolo tentennava a risponderle Caterina prese la decisione di concentrare tutti gli sforzi per la difesa nella fortezza di Ravaldino, lasciando la citt? al suo destino[44].

Il 19 dicembre il Valentino prese possesso anche di Forl? e pose l'assedio alla rocca. Caterina non cedette ai tentativi messi in atto per convincerla ad arrendersi, due fatti direttamente dal duca Valentino e uno dal cardinale Raffaele Riario. Mise anche una taglia su Cesare Borgia in risposta a quella che il Duca aveva messo su di lei: 10.000 ducati per entrambi, vivi o morti. Cerc? anche di prendere prigioniero il Valentino, mentre questi era nei pressi della rocca per parlarle, ma il tentativo fall?.

Per molti giorni le artiglierie di ambedue le fazioni continuarono a bombardarsi a vicenda: quelle di Caterina inflissero numerose perdite all'esercito francese, senza che questo riuscisse a smantellare le difese principali della fortezza. Quello che veniva distrutto di giorno veniva poi ricostruito durante la notte. Gli assediati trovarono anche il tempo per suonare e ballare.

La resistenza solitaria di Caterina venne ammirata in tutta l'Italia[45]. Niccol? Machiavelli[46] stesso riporta che numerosissime furono le canzoni e gli epigrammi composti in suo onore, dei quali ci ? giunto solo quello di Marsilio Compagnon.

Visto che il tempo passava e non si otteneva nessun risultato, il Valentino cambi? tattica. Inizi? a bombardare le mura della rocca in continuazione, anche di notte[47] fino a che, dopo sei giorni, si aprirono due grossi varchi. Il 12 gennaio del 1500 la battaglia decisiva fu cruenta e veloce e Caterina continu? a resistere combattendo lei stessa con le armi in mano fino a quando venne fatta prigioniera. Tra i gentiluomini catturati insieme con lei, c'era anche il suo segretario, il forlivese Marcantonio Baldraccani. Subito Caterina si dichiar? prigioniera del francesi, sapendo che vi era una legge in Francia che impediva di tenere come prigionieri di guerra le donne.

Il Machiavelli, secondo cui la fortezza era mal costruita e le operazioni di difesa mal dirette da Giovanni da Casale, comment?: ?Fece adunque la malaedificata fortezza e la poca prudenza di chi la difendeva vergogna alla magnanima impresa della contessa...?[48].
Roma
Papa Alessandro VI

Cesare Borgia ottenne la custodia di Caterina dal comandante generale dell'esercito francese Yves d'All?gre, promettendo che essa sarebbe stata trattata non da prigioniera ma da ospite. Fu costretta dunque a partire con l'esercito che si preparava alla conquista di Pesaro. La conquista dovette per? essere rimandata a causa di Ludovico il Moro che il 5 febbraio riconquist? Milano[49], costringendo le truppe francesi a tornare indietro.

Il Valentino quindi, rimasto solo con le truppe pontificie, si diresse verso Roma, dove condusse anche Caterina che venne in un primo tempo sistemata nel palazzo del Belvedere. Verso la fine del mese di marzo Caterina tent? di fuggire ma fu scoperta e immediatamente imprigionata a Castel Sant'Angelo.
In prigione a Castel Sant'Angelo

Per giustificare l'incarcerazione di Caterina papa Alessandro VI l'accus? di averlo voluto avvelenare con delle lettere impregnate di veleno spedite nel novembre del 1499 in risposta alla bolla pontificia che deponeva la Contessa dal suo feudo.

Ancora oggi non si sa se l'accusa fosse fondata oppure no. Machiavelli si dice convinto che Caterina avesse veramente tentato di avvelenare il Papa[50], mentre altri storici, come Jacob Burckhardt e Ferdinand Gregorovius non ne sono altrettanto certi[51]. Si tenne anche un processo che per? non si concluse e Caterina rimase incarcerata nella fortezza fino al 30 giugno del 1501, quando fu liberata da Yves d'All?gre che era giunto a Roma con l'esercito di Luigi XII per conquistare il Regno di Napoli. Alessandro VI pretese che Caterina firmasse i documenti per la rinuncia dei suoi Stati, visto che nel frattempo il figlio Cesare, con l'acquisizione di Pesaro, Rimini e Faenza, era stato nominato duca di Romagna.

Dopo un breve soggiorno nella residenza del cardinale Raffaele Riario, Caterina si imbarc? per raggiungere Livorno e poi Firenze[52], dove l'attendevano i suoi figli.
Firenze
La Villa di Castello in una lunetta di Giusto Utens, Museo di Firenze com'era

Nella citt? di Firenze Caterina visse nelle ville che erano appartenute al marito Giovanni, soggiornando spesso nella Villa medicea di Castello. Si lamentava di essere maltrattata e di vivere in ristrettezze economiche.

Per diversi anni sostenne una battaglia legale contro il cognato Lorenzo per la tutela del figlio Giovanni, che fu affidato allo zio a causa della sua detenzione, ma che le fu restituito nel 1504 poich? il giudice riconobbe che l'incarcerazione come prigioniera di guerra non era paragonabile a quella dovuta dall'aver compiuto atti criminali[53].

Con la morte di Alessandro VI, avvenuta il 18 agosto del 1503, Cesare Borgia perse tutto il suo potere. Si riaprivano tutte le possibilit? di restaurare i vecchi feudatari romagnoli negli Stati da cui erano stati cacciati. Caterina non perse tempo e si diede molto da fare inviando lettere e persone di fiducia a perorare la sua causa e quella di Ottaviano presso Giulio II[54]. Il nuovo Papa si mostr? favorevole al ripristino della Signoria dei Riario su Imola e Forl?, ma la popolazione delle due citt? si dichiar? in maggioranza contraria al ritorno della Contessa, per cui lo Stato pass? ad Antonio Maria Ordelaffi che si insedi? il 22 ottobre del 1503.

Perduta ogni possibilit? di ripristinare l'antico potere Caterina trascorse gli ultimi anni della sua vita dedicandosi ai suoi figli, in particolare a Giovanni che era il pi? piccolo, ai suoi nipoti, ai suoi "experimenti" e alla sua vita sociale, continuando ad avere una intensa corrispondenza sia con le persone che le erano rimaste affezionate in Romagna che con i parenti che risiedevano a Milano.

Nell'aprile del 1509 Caterina fu colpita in modo grave da una polmonite. Sembr? riprendersi, tanto da essere dichiarata guarita, ma un improvviso peggioramento della malattia la port? alla morte il 28 maggio. Dopo avere fatto testamento e disposto per la sua sepoltura moriva all'et? di quarantasei anni "Quella tygre di la madona di Forl?", che aveva "tucta spaventata la Romagna"[55].
Discendenza
Ducato di Milano
Casato degli Sforza

CoA of the Sforza dukes of Milan (chivalric).svg
#9660; mostra
Blasonatura
Francesco I
#9660; mostra
Figli
Galeazzo Maria
#9660; mostra
Figli
#9660; mostra
Nipoti
Gian Galeazzo Maria
#9660; mostra
Figli
Ludovico Maria
#9660; mostra
Figli
Massimiliano
Francesco II
Albero genealogico degli Sforza

Dal matrimonio con Girolamo Riario nacquero sei figli:

Ottaviano, nato il 7 aprile 1479 a Roma, fu vescovo di Viterbo;
Cesare, nato il 24 agosto 1480 a Roma, fu arcivescovo di Pisa;
Bianca, nata il 30 ottobre 1481 a Roma, spos? nel 1503 Troilo de' Rossi conte di San Secondo Parmense;
Giovanni Livio, nato il 30 ottobre 1484 a Forl?;
Galeazzo Maria, nato il 18 dicembre 1485 a Forl?, spos? nel 1504 Maria della Rovere;
Francesco Sforza (detto Sforzino), nato il 17 agosto 1487 a Imola, fu vescovo di Lucca.

Dal matrimonio con Giacomo Feo nacque:

Bernardino Carlo Feo, nato nel 1489 o nel 1490.

Dal matrimonio con Giovanni de' Medici nacque:

Ludovico de' Medici, nato il 6 aprile 1498 a Forl?, chiamato Giovanni dopo la morte prematura del padre, fu un grande condottiero conosciuto in seguito con il nome di Giovanni dalle Bande Nere, a sua volta padre di Cosimo I de' Medici, primo granduca di Toscana.

Il ricettario di bellezza di Caterina Sforza

Occupatasi a lungo di erboristeria, medicina, cosmetica e alchimia, Caterina ci ha lasciato un libro: Experimenti della excellentissima signora Caterina da Forl?[56], composto da quattrocentosettantuno ricette che illustrano dei procedimenti per combattere le malattie e per conservare la bellezza del viso e del corpo. ? il risultato dei numerosi "experimenti" chimici a cui Caterina si appassion? e che pratic? per tutta la vita.
Con le sue formule[57] singolari[58] ed enigmatiche, il ricettario ci fornisce interessanti informazioni, oltre che sugli usi e costumi del tempo, anche sullo stato delle conoscenze scientifiche del XV secolo[59]: in alcuni procedimenti sono intuite delle scoperte importanti, che verranno fatte solo molto tempo dopo, come ad esempio l'uso del cloroformio per addormentare il paziente[60].

Questo interesse per la cosmesi e l'alchimia proveniva da tradizioni antiche e dalla cultura orientale[61]. Veniva tramandato dalle "officine" dei monasteri, dalle corti[62]e dalle famiglie stesse, che custodivano e tramandavano di generazione in generazione i "segreti" per produrre rimedi contro le malattie.

Tutte le cronache del tempo[63] ci informano che Caterina era una donna di straordinaria bellezza[64]. Sicuramente per questo motivo gran parte del ricettario ? costituito da ricette per preservare tale bellezza, secondo i canoni dell'epoca: per "fare la faccia bianchissima et bella et colorita", per "far crescere li capelli", per "far venure li capelli rizzi", per "far li capelli biondi de colore de oro" per "far le mani bianche et belle tanto che pareranno de avorio".

Caterina si dedic? ai suoi "experimenti" con costanza per tutta la vita. Ci? la rese veramente competente in questo campo, come dimostra l'enorme mole di corrispondenza che intrattenne con medici, scienziati, nobildonne e fattucchiere, al fine di avere uno scambio di "segreti" per la preparazione di belletti, lozioni, lisci, elixir e pomate[65]. Il suo pi? importante consigliere in questo campo fu Lodovico Albertini, speziale forlivese, che le rimase affezionato e continu? a servirla anche quando lei non viveva pi? a Forl?[66].

Nel 1933 una parte delle ricette di bellezza di Caterina, vennero pubblicate[67] e la prima edizione and? esaurita in pochissimo tempo.
CA

“La vita è ciò che ti accade mentre fai altri progetti” John Lennon
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Enza
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Inserito il - 07/09/2012 : 08:37:31  Mostra Profilo  Visita l'Homepage di Enza Invia a Enza un Messaggio Privato  Rispondi Quotando
CArnera PRimo

Primo Carnera ? stato il pi? grande pugile italiano del Novecento: parola di Nino Benvenuti, altro grandissimo campione che condivide con Carnera anche una straordinaria grandezza come uomo. Nato il 25 ottobre del 1906, il "gigante dai piedi d'argilla", come venne battezzato a causa della sua triste parabola discendente, Carnera ? un personaggio estremamente importante nella storia dello sport nostrano. E' stato infatti il primo pugile italiano a conquistare il titolo mondiale dei massimi. Se pensiamo che lo sport pugilistico non fa parte del dna della razza italica, pi? propensa a giochi di squadra come il calcio o la pallavolo, questo ? stato un evento memorabile.

Alto pi? di due metri, per 120 chilogrammi, Carnera riusc? a primeggiare in un campo in cui gli americani sono solitamente i padroni incontrastati, ridando fiato e vigore alla magra tradizione pugilistica italiana.

La connotazione altamente commovente della storia di Carnera ? derivata anche dall'aver intrapreso la tipica scalata al successo dell'emigrante: da Sequals, il paesino a quaranta chilometri da Udine dove nasce e rimane fino a diciotto anni, a quando decide di trasferirsi presso alcuni parenti in Francia, vicino Le Mans. La sua ? la scalata di colui che con il sudore della fronte, i sacrifici e l'immensa fatica si conquista il suo posto al sole e di colui che, se vogliamo, cerca di imporre un'immagine da "duro" quando poi ha dato cos? ampia prova di un cuore grande (e basti citare la Fondazione Carnera a dimostrazione).

L'aspetto buffo della questione ? che Carnera, malgrado la stazza gigantesca che lo contraddistingueva fin da piccolo, per sua natura era lontano dal pensiero di dedicarsi alla boxe. Lui si vedeva meglio come falegname ma, vista la sua intimorente mole, non erano pochi quelli che, in un'Italia povera e ansiosa di riscatto, gli consigliavano di intraprendere una carriera sportiva agonistica. Il ruolo fondamentale per la scelta del gigante buono di dedicarsi al ring si deve alle insistenze dello zio che lo ospitava in Francia.
Nel suo primo incontro un dilettante locale viene massacrato dal gigantesco italiano. Dato l'inizio fulminante, l'America ? dietro l'angolo e sogni di gloria e di ricchezza cominciano a stagliarsi davanti agli occhi dell'ingenuo campione.

Le tappe della sua faticosa carriera si aprono con il dramma di Ernie Schaaf, morto dopo il match il 10 febbraio del 1933; seguono la sfida con Uzcudum a Roma (1933) nel momento di massimo trionfo del fascismo, per concludersi con l'exploit della sua vita, il successo per K.O. a New York su Jack Sharkey in sei riprese. Era il 26 giugno 1933 e Carnera diventava campione del mondo dei pesi massimi di pugilato; ed era dal 1914 che un incontro valido per il mondiale dei massimi non si disputava in Europa.

La propaganda mussoliniana lo trasform? in un grande evento di regime, con il Duce in tribuna e Piazza di Siena, il salotto dell'equitazione, trasformata in una grande arena, gremita da settantamila persone molte delle quali affluite fin dal mattino.
All'apice della sua carriera, Carnera, "l'uomo pi? forte del mondo", presta il volto ammaccato anche a diverse pubblicit?: il Punt e mes, gli elettrodomestici Zanussi, la Necchi.
Nonostante la fama, tuttavia, non perde mai la sua disarmante spontaneit?.

Si profila all'orizzonte il triste declino. Perde in maniera rovinosa contro Max Baer, nonostante nel 1937 una sconfitta per KO a Budapest contro il rumeno Joseph Zupan venne trasformata dai giornali italiani in brillante vittoria.

Carnera era un mito che non si poteva intaccare, un eroe da lustrare a maggiore gloria dell'Italia. Nella sua storia il gigante buono ? stato infatti anche eroe dei fumetti e interprete di una ventina di pellicole cinematografiche tra cui "L'idolo delle donne" (1933) con Myrna Loy, Jack Dempsey e lo stesso Max Baer e "La corona di ferro" (1941), con Gino Cervi, Massimo Girotti, Luisa Ferida, Osvaldo Valenti e Paolo Stoppa.

Nel 1956, il film "Il colosso d'argilla" con Humphrey Bogart, liberamente ispirato alla carriera del Carnera pugile, gett? pesanti ombre di discredito sui suoi incontri, ipotizzando ogni genere di combine dietro le quinte dei suoi match. Un'accusa che Primo Carnera ha sempre respinto fino al giorno della sua morte, avvenuta a Sequals, in Friuli, il 29 giugno del 1967.

E' importante anche smentire il luogo comune che vede Carnera uomo rozzo e dotato di soli muscoli. In realt? questo gigante dal cuore d'oro conosceva la Lirica e, da buon appassionato di poesia, era in grado di recitare a memoria interi versi del prediletto Dante Alighieri.

Nel 2008 ? stato presentato al Madison Square Garden di New York il film biografico "Carnera: The Walking Mountain" (dell'italiano Renzo Martinelli); nell'occasione la figlia del campione Giovanna Maria, che svolge la professione di psicologa negli Stati Uniti, circa la vita del padre ha avuto modo di raccontare: "...ci ha trasmesso la dedizione e la cura verso gli altri. Ci ha insegnato che nessuno rimane in cima per sempre e che il vero carattere di una persona si giudica da come affronta la discesa. Era un uomo dolcissimo e tenero. So che il regime fascista lo elesse a icona, ma la verit? ? che il regime us? mio padre, come usava ogni sportivo di quei tempi. Pap? non ? mai stato fascista e non apparteneva a nessun partito politico. Adoravo mio padre, ero rapita dal suo coraggio e dalla sua forza, sia fisica sia spirituale. Amava la letteratura classica, l'arte e l'opera. Cercava sempre di migliorarsi e ha voluto fortemente che mio fratello e io studiassimo. Quando mi sono diplomata a Los Angeles, si trovava in Australia e mi ha mandato un telegramma e un mazzo di rose rosse, scusandosi di non poter essere con me. Mentre ricevevo il mio diploma, ho cercato mia mamma seduta in prima fila e vicino a lei c'era mio padre. Aveva fatto il viaggio dall'Australia a Los Angeles per assistere alla cerimonia. Poi ripart? quella sera stessa".




buon venerd?

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celeste
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Inserito il - 07/09/2012 : 10:41:53  Mostra Profilo  Visita l'Homepage di celeste Invia a celeste un Messaggio Privato  Rispondi Quotando
PRimaticcio FrancesCO detto il Bologna (Bologna 1504 ? Parigi, 1570), ? stato un pittore, architetto e decoratore italiano.



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Enza
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Inserito il - 07/09/2012 : 11:00:27  Mostra Profilo  Visita l'Homepage di Enza Invia a Enza un Messaggio Privato  Rispondi Quotando
COok JAmes

James Cook nasce il 27 ottobre del 1728 nel villaggio di Marton, Contea di York, che oggi ? un sobborgo della citt? di Middlesbrough, in Inghilterra. La famiglia ? di origini contadine e il padre, uno scozzese rigido e severo, governa una famiglia composta da otto figli e dalla moglie Grace Pace da Thornaby, nativa del posto. Il padre, anche lui di nome James, svolge la professione di bracciante agricolo.

Nel 1736 la famiglia, per motivi economici, si trasferisce nella fattoria di Airey Holme a Great Ayton, dove il padre verr? in seguito nominato sovrintendente. L? James ha la possibilit? di frequentare le scuole elementari perch? il proprietario della fattoria decide di pagare le rette della scuola e, dopo aver preso il diploma, inizia a lavorare con il padre.

Nel 1745 decide di trasferirsi in un altro villaggio dove lavora come garzone di bottega. Ma il mare ? la sua vera passione e, dopo alcuni mesi di lavoro indefesso, decide di trasferirsi nella cittadina portuale di Whitby, dove inizia un duro apprendistato presso una compagnia mercantile che trasporta carbone da un punto all'altro della costa inglese.

La sua carriera si sviluppa rapidamente e nel 1752 ? Comandante in seconda della "Friendship". Tuttavia il commercio non ? il suo vero pallino e James decide di arruolarsi presso la Marina Reale anche perch? solo cos? pu? veleggiare oltre le coste dell'Inghilterra. Cos? nel 1755 inizia per lui una nuova vita.

Il suo arruolamento lo costringe a ricominciare tutto da capo e James perde i gradi acquisiti nella marina mercantile. Tuttavia anche nella Marina Reale riesce a scalare con rapidit? i gradini gerarchici. Inizia come aiutante del Master sulla nave "Eagle" per poi passare, per breve tempo, al comando del "Cruizer", un cutter che segue la "Eagle" svolgendo con quest'ultima manovre di attacco contro le navi francesi. Il periodo in cui James Cook inizia la sua carriera ?, infatti, quello della Guerra dei sette anni in cui gli inglesi, alleati dei prussiani, combatterono contro i francesi e gli austriaci.

In seguito diviene sottotenente e master, due gradi che gli permettono il comando di due diverse navi soprattutto, come lui desiderava, in mari lontani dalla patria. E' infatti nei mari del Nord America che mostra le sue capacit? di comando e la sua abilit? come cartografo e topografo. Qualit? quest'ultime che l'ammiragliato nota subito, in particolare quando Cook traccia la mappatura della costa dell'isola di Terranova, riuscendo a indicare con estrema precisione tutti i dettagli che costituivano il complesso profilo costiero dell'isola. Impiega cinque anni per compiere il lavoro: dal 1763 al 1767.

Nel 1762 sposa Elizabeth Batts dalla quale avr? sei figli. Durante i suoi viaggi la famiglia lo attende in una casa dell'East End di Londra. Anche la Royal Society viene a conoscenza delle sue abilit? e, dato che in quegli anni vi era uno stimolo molto forte ad esplorare zone sconosciute oltre i confini dei mari inglesi, gli propone di organizzare un viaggio nell'Oceano Pacifico allo scopo di osservare il passaggio di Venere davanti al Sole e di seguire subito dopo il progetto di altre esplorazioni.

Il punto in cui costruire la postazione per osservare tale movimento degli astri ? Tahiti. L'operazione si svolge con tutte le accortezze di cui ? capace Cook ma a causa della mancanza di materiale scientifico adeguato non pu? essere precisa come lui vorrebbe. La sua esplorazione continua fino a portarlo in Nuova Zelanda dove mappa gran parte delle coste. Prosegue poi per l'Australia e attracca nella Botany Bay che in seguito diventer? la prima colonia inglese in Australia.

Questo suo viaggio, oltre a permettere una serie di scoperte scientifiche importanti (come ad esempio la grande barriera corallina australiana, contro la quale peraltro danneggia notevolmente la sua nave), consente soprattutto a James Cook di diventare il pi? grande esploratore del suo tempo, generando grazie alla sua documentazione una mole impressionante di informazioni di carattere botanico, naturalistico, cartografico, topografico, storico fino ad allora senza eguali.

Tornato in Inghilterra, la Royal Society gli propone un'altra missione: cercare la "Terra Australis", ovvero scoprire un continente meridionale. Con la nave "HMS Resolution" Cook si dirige verso il Circolo polare artico e lo raggiunge il 17 gennaio 1773. Continuando a navigare attraverso il Pacifico meridionale, raggiunge la Terra del Fuoco in cui si ferma per due settimane. Si dirige poi attraverso l'Atlantico verso Nord-est dove incontra una terra sconosciuta che chiama "Cape Disappointment" perch? rappresenta la sua delusione per non aver trovato il continente antartico.

La sua esplorazione prosegue con maggior energia ma si deve fermare a Tahiti per fare rifornimento. Prosegue poi verso sud ma la sua ricerca si rivela vana si ferma allora sull'Isola di Pasqua e decide di ritornare in Inghilterra. Il suo Paese gli tributa, anche per questa seconda esplorazione, molti onori e la marina Militare lo congeda con la gloria che merita.

Tuttavia, a 48 anni James Cook decide di pianificare un altro viaggio che lo dovrebbe spingere verso l'Atlantico attraversando il Pacifico. Prende quindi il comando della nave "Resolution" e si dirige verso Tahiti per riportare a casa un indigeno, Omai, che lo aveva aiutato durante il precedente viaggio. Giunto a Tahiti decide di proseguire verso nord e giunge alle isole Hawaii, poi prosegue per la costa americana mappando in modo dettagliato la costa della California fino allo stretto di Bering.
Non riuscendo a passare lo stretto, Cook decide di tornare alle Hawaii dove si ferma per alcune settimane.

In questo periodo la sua situazione fisica si aggrava e spesso ? preda di istinti rabbiosi contro il suo equipaggio e contro gli indigeni. Durante un alterco dovuto ad un furto scaglia i suoi uomini contro gli hawaiani e durante la zuffa che segue viene accoltellato a morte. E' il 14 febbraio 1779 e l'Inghilterra perde il suo pi? grande esploratore, all'et? di 50 anni.

I diari del suo viaggio e i reperti scientifici raccolti durante questa sua ultima navigazione vengono conservati da Charles Clerke comandante della "Discovery" che aveva accompagnato James Cook nel suo ultimo viaggio e che li riporter? in Inghilterra insieme all'ultima nave del grande esploratore.

Sono diversi i luoghi che oggi portano il suo nome: le Isole Cook (stato dell'Oceania associato alla Nuova Zelanda), il Monte Cook (il pi? alto della Nuova Zelanda, 3754 m), la cala di Cook (in Nuova Zelanda), lo Stretto di Cook (che divide le due maggiori isole neozelandesi), la baia di Cook (isola di Moorea in Polinesia), Cooktown (in Australia), il Ghiacciaio Cook (il principale delle Isole Kerguelen, in territorio antartico).


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lampaDINA e lampaDario
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JASOn Alexander



Jay Scott Greenspan
September 23, 1959 ?
? un attore,
direttore televisivo,
cantante country music
ebreo americano.

Vincitore Tony Award
Conosciuto soprattutto per il personaggio di
George Costanza, da lui interpretato
nella famosa sitcom Seinfeld.
Inoltre ha partecipato al fortunato film
Pretty Woman,
interpretando la parte del navigato avvocato
di Edward Lewis (Richard Gere),
nonch? al film Amore a prima svista e ad un episodio
di Star Trek: Voyager. Alexander ? il Direttore Artistico
di "Reprise! Broadway's Best in Los Angeles,"
dove ha anche diretto diversi musical,
ed ? un noto giocatore di poker.

Sposato dal 1981 con l'attrice Daena E. Title
dalla quale ha avuto due figli Gabriel e Noah

http://www.youtube.com/watch?v=DTaqlUznAHE

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Dina & Dario
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SOra LElla

Elena Fabrizi, all'anagrafe Elena Fabbrizi, detta Sora Lella (Roma, 17 giugno 1915 ? Roma, 9 agosto 1993), ? stata un'attrice, cuoca e ristoratrice italiana.

La ristorazione e gli esordi nel cinema [modifica]
Ultima di sei fratelli (il maggiore dei quali era l'attore Aldo Fabrizi), prima di dedicarsi al cinema svolse l'attivit? di ristoratrice nella sua citt? natale, dove apr? una trattoria nella celebre piazza romana di Campo de' Fiori. Divenne poi famoso un altro ristorante da lei gestito assieme al marito e al figlio sull'Isola Tiberina, chiamato non a caso Sora Lella, attualmente gestito dal figlio Aldo Trabalza.[1]
La Sora Lella, com'era soprannominata, si dedic? poi al teatro ed al cinema, sulla scia del fratello Aldo: il suo esordio cinematografico arriv? piuttosto tardi, all'et? di 43 anni, con il film I soliti ignoti (1959) di Mario Monicelli, accanto a colonne del cinema italiano quali Marcello Mastroianni, Gassman e Tiberio Murgia. In questo film interpreta una delle tre "mamme adottive" dell'orfano Mario (Renato Salvatori).
Prese parte poi a diverse commedie all'italiana, in cui sfoggiava il suo carattere bonario e il marcato accento romano: si possono ricordare I tartassati (1959) di Steno (nei panni di una suora infermiera) e C'eravamo tanto amati (1974) di Ettore Scola. Nel 1967 apparve anche come ospite in una puntata della trasmissione televisiva Rai di carattere gastronomico Linea contro Linea, replicata nel 2010 da Rai Storia.
L'incontro con Carlo Verdone e gli ultimi anni [modifica]
Elena Fabrizi raggiunse la popolarit? all'inizio degli anni ottanta, grazie a Carlo Verdone, che le fece interpretare il ruolo di sua nonna in due dei suoi primi film, Bianco, rosso e Verdone (1981) e Acqua e sapone (1983). La Sora Lella incarnava alla perfezione il ruolo dell'anziana nonna romana: saggia, premurosa e allo stesso tempo disinibita, pronta a ribattere e a punzecchiare gli interlocutori, in primo luogo il "nipote" Verdone.
Carlo Verdone nella sua autobiografia Fatti coatti racconta come conobbe Elena Fabrizi: ai microfoni dell'emittente locale Radio Lazio la Sora Lella ogni mattina interveniva per dare consigli o per consolare le ascoltatrici che chiamavano per raccontare i problemi quotidiani, dai tradimenti del marito all'aumento dell'affitto, dai guai fisici ai tram in ritardo. Affascinato dal modo in cui sapeva consigliare le persone su qualsiasi argomento (farcendo i suoi interventi con classiche parolacce dette al posto giusto), Verdone decise d'incontrarla al bar dove era solita recarsi. Verdone racconta che quando le disse chi era e che la voleva come coprotagonista del suo nuovo film, la reazione di Lella fu: ?Carlo Verdone l'attore? Ma me stai a cojon? o stai a dd? sur serio??.
Verdone s'innamor? subito di questa tipica matrona romana, la quale a sua volta lo considerava come un vero nipote; il successo del film Bianco, rosso e Verdone conferm? la bont? dell'intuizione di Verdone. Grazie alla sua interpretazione Lella vinse un Nastro d'Argento come miglior attrice esordiente; con il successivo Acqua e sapone si aggiudic? poi un David di Donatello come miglior attrice non protagonista. Recit? poi in alcuni film del filone trash italiano, come quelli della serie di Pierino con Alvaro Vitali. In questi film Elena Fabrizi, interpretava la parte di una nonna disperata alle prese con un nipote pestifero, Pierino/Alvaro Vitali. Se da un lato non poteva che essere disperata per i comportamenti e gli scarsi risultati del nipote, al tempo stesso aveva quella naturale comprensione che ogni nonna ha per il nipote.
Grazie a queste interpretazioni, divenne ben presto lo stereotipo della nonna italiana tutto cuore e qualche scappellotto. Negli ultimi anni della sua vita, fu imitata da Antonello Fassari nel programma satirico Avanzi. Gli sketch la proponevano nel suo ruolo di frequente ospite in talk show televisivi, con trovate come l'aprire il borsellino e cominciare a mangiare gli spaghetti che conteneva.
Muore a Roma il 9 agosto 1993 a 78 anni a causa della salute compromessa dal diabete. Riposa nel cimitero di Prima Porta. Contrariamente a quanto si pensa in genere, la Sora Lella e il fratello Aldo si frequentavano poco e non andavano particolarmente d'accordo, a causa forse della differenza d'et?, forse dei caratteri non facili. Massimo, figlio di Aldo, riferisce un episodio in cui il grande attore, ricoverato in ospedale poco prima della fine, disse al figlio a proposito di un'eventuale visita della sorella: "Nun ce la fa' veni'! Ci ha quer vocione che me rompe li timpani!


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lampaDINA e lampaDario
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LEnny KraVItz



Leonard Albert Kravitz,
meglio noto come Lenny Kravitz
New York, 26 maggio 1964-
? un cantautore, polistrumentista,
produttore discografico
e attore ebreo americano.

Nella sua musica si ispira ad artisti come John Lennon,
Jimi Hendrix, Elton John
e Prince.
Oltre a cantare, suona anche chitarra, basso elettrico,
batteria, pianoforte, armonica e sitar
per ognuna delle sue canzoni.

? considerato uno degli artisti pop rock di
maggior successo della storia della musica,
con pi? di 30 milioni di dischi venduti.

? di padre ebreo americano Sy Kravitz,
produttore discografico
e madre originaria delle Bahamas
Roxie Roker, divenuta famosa per il suo ruolo
come Helen Willis ne I Jefferson,
ed ? nato e vissuto in giovent? a New York.
Il suo nome di battesimo ? lo stesso di uno
zio paterno morto durante la guerra di Corea, nel 1953.

Dopo che i suoi genitori erano emigrati in California,
Kravitz inizi? ad appassionarsi di musica.
Cos? impar? subito a suonare il basso,
il pianoforte, la chitarra e la batteria,
e cominci? a cantare per il California Boys Choir
e per la Metropolitan Opera.

Dopo essersi diplomato alla Beverly Hills High School,
nel 1983 cominci? ad incidere dischi in proprio,
con il nome d'arte di Romeo Blue.
All'epoca si ispirava molto a Prince e agli
Sly Stone, ma anche a musicisti jazz quali
Duke Ellington, Sarah Vaughan, Count Basie,
Ella Fitzgerald, Bobby Short e Miles Davis,
a cui i suoi stessi genitori erano molto legati.

Alla fine degli anni ottanta, Kravitz ritorn?
a New York per intraprendere una carriera
musicale vera e propria.
Si trov? a dividere casa con Lisa Bonet,
un'interprete di The Cosby Show.
I due si sposarono il 16 novembre 1987,
e dalla loro unione nacque un anno dopo una figlia,
Zoe Isabella. In quel periodo, il pop rocker newyorkese
cominci? ad ascoltare anche Jimi Hendrix, i Beatles,
i Led Zeppelin, Stevie Wonder, Curtis Mayfield
e Bob Marley.
Questi sarebbero diventati altri suoi ispiratori,
al fianco degli Sly Stone e di Prince.

Nel 1988 firm? un contratto per la Virgin Records.

Primi successi
Lenny Kravitz incise nel 1989 l'album d'esordio
Let Love Rule, che raggiunse il numero 61 di Billboard.
Da esso furono estratti come singoli la title track e
I Build This Garden For Us. Collabor? con Madonna
nel 1990 per il brano Justify My Love
(da Immaculate Collection), dove lui oltre ad essere
tra gli autori partecipa come seconda voce.
Fu grazie a questo album che il cantante avrebbe
ottenuto i suoi primi successi veri e propri.
Nello stesso anno divorzi? da Lisa Bonet e
si leg? temporaneamente alla Ciccone.

Nel 1991 Lenny Kravitz pubblic? Mama Said,
che raggiunse il numero 40 di Billboard.
Molte sue canzoni si riferiscono alla fine
del legame con Lisa Bonet. Il suo singolo pi?
noto e pi? di successo ? It Ain't Over Til It's Over.
Collabor? anche con Duff McKagan, nel suo primo
album da solista, Believe in Me del 1993 e Slash,
che militavano ambedue all'epoca nei Guns N' Roses,
per una hit di Lenny, Always On The Run.
Discreto successo ebbero anche Stand By My Woman
e What Goes Around Comes Around. Inoltre a
Mama Said contribu?, per la prima volta su un disco
musicale, Sean Lennon.

Nel 1993 usc? Are You Gonna Go My Way,
che raggiunse il numero 12 di Billboard.
Grazie al suo terzo album, Kravitz vinse un anno dopo
un Brit Award come miglior artista maschile.
Il video della title track, diretto da Mark Romanek,
fu premiato agli MTV Video Music Awards.
Altri singoli estratti dall'album furono Believe,
Is There Any Love in Your Heart, Heaven Help e
Spinning Around over You.
Dopo aver reinterpretato Deuce dei Kiss per un
tribute album, Kravitz rilasci? nel 1995 Circus,
arrivato al numero 10 di Billboard e trainato da Rock
And Roll Is Dead e Can't Get You Off My Mind.

Ultimi anni '90-2008
Con la pubblicazione di 5 nel 1998, Kravitz speriment?
per la prima volta sonorit? elettroniche. 5 ebbe
molto successo soprattutto in Europa, grazie al singolo
Fly Away. 5 arriv? al numero 28 di Billboard,
e grazie ad esso il pop rocker di New York vinse
consecutivamente quattro Grammy come
miglior artista rock maschile, nel 1999.

5 ebbe come proprie hit anche If You Can't Say No,
I Belong to You e la cover di American
Woman dei Guess Who (quest'ultima
originariamente nella colonna sonora di
Austin Powers: La spia che ci provava).

Nel 2000 fu immesso sul mercato il suo primo
Greatest Hits, contenente anche l'inedita Again
(premiata l'anno successivo con un Grammy).

Nell'ottobre del 2001 Kravitz rilasci? il suo sesto album,
Lenny. Raggiunse il 12? posto su Billboard e il nono
in Canada. I suoi singoli sono Dig In
(anch'esso vincitore di un Grammy nel 2002),
Stillness of Heart,
Believe in Me e If I Could Fall In Love.

Nel 2002 Jay-Z invit? Kravitz ad incidere con lui
la traccia Guns and Roses (da Blueprint 2:
the Gift and the Curse). Al 2003 risalgono invece
We Want Peace (contro la seconda guerra in Iraq)
una collaborazione con Michael Jackson
(Another Day) e un'altra con P. Diddy,
Pharrell Williams e Loon a
Show Me Your Soul (dall'OST di Bad Boys 2).
Un anno dopo, collabor? con i N*E*R*D nell'album
Fly or Die, e di nuovo con Jay-Z in Storm (da Baptism).

Baptism, il suo settimo album, ? uscito nel 2004
ed ? stato trascinato principalmente dalle hit
Where Are We Running? e California,
ma anche da Storm e Lady.

Tra il maggio e il luglio del 2005, si ? esibito nel
proprio tour mondiale "Electric Church", terminato
alla Brixton Academy a Londra.
Nell'autunno dello stesso anno ? stato anche in
tour con gli Aerosmith.

Un singolo di Kravitz ? stato realizzato in beneficenza
per le vittime dell'uragano Katrina. Il brano, intitolato
From the Bottom of My Heart, ? stato scritto e composto
da Michael Jackson ed ? stato registrato
a Londra (Gran Bretagna).

Eventi recenti
Il 5 febbraio 2008 esce It Is Time for a Love Revolution.
L'album ? il primo a debuttare alla No. 4
nella classifica di Billboard. In Italia raggiunge la
posizione No. 3, conquistando il disco d'oro.

Sulla scena internazionale l'album ha debuttato al No.1
in Giappone, Argentina e Svizzera, ? entrato nella Top 5
in Canada, Germania, Francia, Austria, Emirati Arabi Uniti,
Olanda ed Italia, in Top 10 in Belgio, Spagna ed Hong Kong.

La rivista Rolling Stone lo ha definito "il miglior album
che Lenny Kravitz abbia mai fatto ? un misto viscerale,
confezionato con esperienza, di rock classico anni
'60 e '70?".[5] I singoli estratti sono stati:
I'll Be Waiting , Bring It On e Love Love Love.

L'11 febbraio per? Kravitz ? stato ricoverato per
bronchite e disidratazione in un ospedale di Miami Beach.
La sua portavoce ha dichiarato che Kravitz soffriva
di problemi respiratori da inizio gennaio a causa
di una brutta influenza. Le condizioni di Kravitz
si sono aggravate negli ultimi giorni e i medici
hanno preferito ricoverarlo per fornirgli cure pi?
adeguate. Il tour europeo che Lenny Kravitz avrebbe
dovuto intraprendere per supportare l'album
? stato posticipato.

In quell'anno partecipa anche al Festival di Sanremo
come "ospite straniero".
Nel 2009 debutta come attore, interpretando un
infermiere nel film di Lee Daniels Precious.

Lenny Kravitz ha cantato anche il 20 febbraio 2011
dopo la presentazione dei giocatori delle due selezioni
East e West allo Staples Center di Los Angeles in vista
dell'NBA All-Star Game 2011.

Libri
Libri-biografia in Italiano su Lenny Kravitz:
b "Che Amore Sia" ed. Arcana, autore Davide Caprelli,
anno 1999, collana Rock People / "Tra Funk e Fede" ed.
Fazi Editore, autore Davide Caprelli, anno 2004,
collana Teen Spirit.

Vita privata
? stato sposato con l'attrice Lisa Bonet dal 1987 al 1993,
con cui ha anche avuto una figlia nel 1988, Zo? Kravitz.
Ha inoltre avuto brevi relazioni con Natalie Imbruglia,
Nicole Kidman, Kate Moss, Adriana Lima e Vanessa Paradis.



http://www.lennykravitz.com/





Dina & Dario
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Enza
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VIncent CassEL

Temperamento allegro e vivace, ma anche capace di improvvisi rannuvolamenti e repentini cambi d'umore, non doveva diventare un attore, ma ? difficile tenere a freno uno come lui, il tipico elemento con una vitalit? addirittura eccessiva e sempre desideroso di provare tutto.
Vincent Crochon Cassel nato il 23 novembre 1966 a Parigi ? figlio dell'attore Jean-Pierre Cassel e di una giornalista. Nato e cresciuto nel mitico quartiere parigino Montmartre, quello degli artisti, a diciassette anni - scopo: solita ribellione post-adolescenziale - ha la bella pensata di iscriversi a una scuola circense.

Strano ma vero, il padre pur se attore si rifiutava di vederlo seguire le sue orme: "Piuttosto il circo", sembra dicesse.
Detto fatto, Vincent si iscrive: l'acrobata e il clown li fa per davvero. Forse ? stata una buona palestra per il futuro, forse ? un'esperienza che gli ? servita per prendere dimestichezza con il pubblico, chi lo sa?
Sappiamo solo che alla fine Vincent Cassel nel mondo del cinema ci ? entrato alla grande.

E' vero che nel 1991 fa solo una piccola comparsa in "Les cl?s du Paradis" di Philippe de Broca, ma solo due anni dopo, con il film "Meticcio" (1993) instaura il sodalizio artistico con Mathieu Kassovitz che lo porter? al successo internazionale.
Il buon Mathieu gira il bellissimo "L'odio", film di tematica sociale in cui il protagonista ? proprio lo spigoloso Cassel, e l'artista riceve la nomination al C?sar come miglior attore emergente. Da qual momento Vincent non avr? pi? problemi di lavoro.

Molto apprezzato anche ad Hollywood e dintorni, ? stato protagonista di alcune importanti e costose pellicole, un bel po' distanti dalle produzioni di tipico stampo "europeo" a cui era abituato.
L'abbiamo visto nello strepitoso "I fiumi di porpora" ma anche in "Birthday girl" (2001) a fianco di Nicole Kidman e in "Jefferson in Paris" (1999) con Nick Nolte, diretto da un mostro sacro come James Ivory.

Con il suo connazionale Luc Besson ha invece partecipato al kolossal, sempre di marca hollywoodiana, "Giovanna d'Arco";al suo fianco, una fenomenale Milla Jovovich.

C'? un'altra cosa per? per cui Vincent Cassel ? famoso e soprattutto invidiato: per il suo matrimonio con una ragazza qualunque, conosciuta nel 1996 sul set de "L'appartamento", che di nome fa Monica Bellucci. Insieme hanno girato lo scandaloso "L'appartamento" e il morboso "Come mi vuoi". Senza contare il violento e fumettistico "Dobermann", o il pi? convenzionale "Il patto dei lupi".
Monica invece non c'? nella pellicola che Vincet Cassel lancia negli Stati Uniti: "Ocean's twelve", fantasioso titolo del seguito del fortunato "Ocean's eleven".
Il cast da capogiro comprende George Clooney, Matt Damon, Brad Pitt e Andy Garcia. Il tocco di imperfezione ? dato dal volto di Vincent Cassel, spigoloso e irregolare, eppure cos? ben voluto dalle donne.

Tra gli ultimi film interpretati ci sono "Nemico pubblico N. 1 - L'istinto di morte" e "Nemico pubblico N. 1 - L'ora della fuga", dittico che racconta la storia vera del gangster francese Jacques Mesrine, ispirato al romanzo autobiografico che lo stesso Mesrine ha scritto dal carcere poco prima della sua clamorosa evasione. Dopo la prima figlia Deva, nel maggio 2010 la bella moglie Monica d? alla luce un'altra bambina, Leonie.

Successivamente escono i film "Il cigno nero" (Black Swan, 2010) e "A Dangerous Method" (2011, di David Cronenberg).




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lampaDINA e lampaDario
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ELvis AAron Presley


Elvis Aaron Presley
Tupelo, 8 gennaio 1935 ?
Memphis, 16 agosto 1977
? stato un cantante,
chitarrista e attore
ebreo americano.

? stato uno dei pi? celebri
cantanti di tutti i tempi,
fonte di ispirazione per musicisti e cantanti
di rock and roll e rockabilly,
tanto da meritarsi il soprannome
Il Re del Rock and Roll
o semplicemente The King.



http://www.youtube.com/watch?v=BuK5Q0S3wSQ

In the ghetto

Elvis Presley - Love Me Tender

Elvis Presley - C'mon Everybody



http://www.youtube.com/watch?v=zfkLnZhhoTY


http://www.elvis.com/


buon weekend



Dina & Dario
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AAliyah

Aaliyah Dana Haughton, nota semplicemente come Aaliyah (New York City, 16 gennaio 1979 ? Bahamas, 25 agosto 2001), ? stata una cantante, ballerina, attrice e modella statunitense.
All'et? di 12 anni Aaliyah firm? un contratto discografico con la Jive Records e la Blackground Records, di propriet? dello zio Barry Hankerson, marito della leggenda del soul Gladys Knight. Hankerson present? la nipote all'allora nastro nascente R. Kelly, che divent? il mentore di Aaliyah e anche scrittore e produttore del primo album in studio della cantante, Age Ain't Nothing but a Number del 1994. L'album ottenne il disco di platino e produsse i singoli di successo Back & Forth e At Your Best (You Are Love)[1]. A causa di problemi con i media derivanti dalle illazioni su un presunto matrimonio con R. Kelly, Aaliyah decise di cambiare completamente rotta e firm? un contratto per la Atlantic Records.
Il suo secondo album One in a Million ? ritenuto una pietra militare del genere R&B, nonch? il primo album a segnare il passaggio dallo stile Old School a quello New School.[2] Con One In a Million Aaliyah si affid? a un team di artisti hip-hop allora sconosciuti, il produttore Timbaland e l'autrice Missy Elliott: One in a Million, uscito nel 1996, replic? e super? il successo del primo album, diventando un album multiplatino e sfornando sei singoli. Successivamente Aaliyah partecip? a diverse collaborazioni in dischi di altri artisti come Nas, Ginuwine, Junior M.A.F.I.A. e la stessa Missy Elliott, e contribu? all'interpretazione di brani per molte colonne sonore, tra cui spiccano Are You That Somebody? da Dr. Dolittle, che le permise di ottenere la sua prima nomination ai Grammy Awards, e Try Again da Romeo deve morire, film in cui debutt? nel cinema, con un ruolo da protagonista femminile assoluta. Try Again arriv? al numero 1 in USA, entrando nella storia come primo singolo ad arrivare in cima alla Billboard Hot 100 grazie solo al passaggio in radio. Nel 2001 pubblic? il terzo album , l'eponimo Aaliyah (album), che fu un altro successo di critica[3] e debutt? alla seconda posizione nella classifica statunitense.
Nell'agosto del 2001, poco dopo l'uscita del terzo album, la cantante perse tragicamente la vita a soli 22 anni in un incidente aereo subito dopo aver ultimato le riprese del videoclip Rock The Boat: Aaliyah e la sua troupe sarebbero dovuti tornare immediatamente a Miami, ma il piccolo aereo sul quale si trovavano a bordo si schiant? sull'aeroporto di Marsh Harbour, nelle Bahamas. Ha venduto oltre 45 milioni di dischi in tutto il mondo.[4][5]
La rivista Billboard ha inserito la cantante al ventisettesimo posto nella lista dei 50 artisti pi? importanti della scena R&B/Hip-Hop dei 25 anni che vanno dal 1985 al 2010 grazie a soli sette anni di carriera in vita e due di carriera postuma.[6]
Il canale musicale statunitense VH1 ha inserito Aaliyah nella lista delle 100 donne pi? grandi della musica, posizionandola alla quarantottesima posizione.[7] VH1 ha inserito la cantante in diverse altre classifiche pi? specifiche.[9]
Oggi ? un'icona della musica e un modello per molti artisti R&B e Hip-Hop e viene definita Princess of R&B o Queen of Urban Pop.


MI

buon sabato

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dany61
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MIlena Vukotic
Milena Vukoti#263;, in alcune pellicole indicata come Milena Vucotich (Roma, 23 aprile 1938), ? un'attrice italiana di teatro, cinema e televisione vincitrice di un Nastro d'argento e nominata al David di Donatello.

? celebre per le sue interpretazioni in Gran Bollito di Bolognini, Il fascino discreto della borghesia di Luis Bu?uel, nella saga Fantozzi di Paolo Villaggio, e pi? di recente nella serie tv Un medico in famiglia con Lino Banfi.

Negli oltre novanta film a cui ha preso parte, ha recitato tra gli altri sotto la regia di Ettore Scola, Mario Monicelli, Lina Wertm?ller, Steno, Federico Fellini, a cui la legava una stretta amicizia, Bernardo Bertolucci e Franco Zeffirelli. Ultimamente ha lavorato con Ferzan ?zpetek in due film: Saturno contro e Un giorno perfetto.Nasce a Roma il 23 aprile 1938. Figlia di un commediografo di origine montenegrina e di una pianista italiana, fin da piccola ha studiato recitazione e danza classica, in Italia e in Francia. Dopo aver fatto parte del corpo di ballo del Grand Ballet du Marquis De Cuevas, aiutata da un fisico esile perfetto per la danza, decise di dedicarsi esclusivamente alla sua primaria passione, la recitazione.

Attrice minuta e delicata, dotata di soavit? e leggerezza unita ad una notevole dose di classe che da sempre la contraddistingue, ha attraversato il nostro cinema (e non solo), dai primi anni Sessanta fino ad oggi. Nel 1960 il debutto cinematografico nel Sicario di Damiani.
Milena Vukotic in Giulietta degli Spiriti di Federico Fellini (1965)

Poi le numerose commedie degli anni sessanta, assieme a film d'autore dei pi? prestigiosi registi: Il gioved? (1963) di Risi, Giulietta degli spiriti (1965) e l'episodio Toby Dammit (inserito in Tre passi nel delirio, 1968) di Fellini, i primi due capitoli (1975 e 1982, entrambi di Monicelli) della trilogia di Amici miei, L'arcidiavolo (1966) e La terrazza (1980) di Scola, La bisbetica domata (1967) di Zeffirelli, Il fascino discreto della borghesia (1973) e Quell'oscuro oggetto del desiderio (1976) di Bu?uel.

I suoi ruoli comunque sono quasi sempre di contorno, da caratterista, come la servetta timida e silenziosa oppure la signora dell'alta borghesia sofisticata e distinta. Attiva anche in televisione, nel 1964 Lina Wertm?ller la scelse per il ruolo di una delle sorelle del Gian Burrasca di Rita Pavone e fu anche una azzeccatissima Alice nella trasposizione televisiva del celebre romanzo Alice nel Paese delle Meraviglie di Lewis Carroll del 1974. Condusse inoltre molti programmi per ragazzi irradiati dal Centro di Produzione RAI di Torino, tra cui L'amico libro nel 1968 e Musica insieme nel 1980.

Molto particolare la sua partecipazione in Bianco, rosso e Verdone (1981) di Verdone, nel ruolo di una prostituta che si mostra nuda al protagonista. Le parti intime che si vedono nella scena in cui la prostituta tenta di sedurre Mimmo non appartengono alla Vukotic bens? ad una vera prostituta: l'idea, come ha ricordato lo stesso Verdone in un'intervista, venne al produttore Sergio Leone che voleva risparmiare tale scena di nudo ad un'attrice come la Vukotic. Ma negli anni settanta Milena Vukotic pos? nuda per l'edizione italiana di Playboy.

In teatro divenne una delle attrici predilette di Rina Morelli (fra gli spettacoli Oh, che bella guerra del 1982 o Cos? ? se vi pare di Pirandello nel 1983). Ha lavorato anche in altri prestigiosi allestimenti accanto a Franco Zeffirelli, Giorgio Strehler, Paolo Poli e Jean Cocteau.

Al grande pubblico ? rimasta indissolubilmente legata al personaggio della "Pina", la moglie disincantata ma sempre sottomessa di Ugo Fantozzi, il personaggio di Paolo Villaggio. Subentrata a Li? Bosisio dopo i primi due film della serie, sar? per? proprio la Vukotic a restare nell'immaginario collettivo in una delle coppie pi? note del cinema italiano, fino al Nastro d'Argento come miglior attrice non protagonista conseguito nel 1994 per Fantozzi in paradiso.

Dal 1998 ? riuscita a scrollarsi di dosso un po' il "fardello" di questo personaggio cos? popolare, grazie alla partecipazione alla serie TV di successo Un medico in famiglia, dove interpreta il personaggio un po' snob di nonna Enrica, contrapposta al pi? affabile Lino Banfi nel ruolo di nonno Libero.

Nel 2007 ha lavorato nel film Saturno contro di Ferzan ?zpetek, dove ha il ruolo dell'arcigna dottoressa che dovr? fare le analisi e informare dello stato di salute del personaggio interpretato da Luca Argentero e che di l? a poco morir?, e in Un giorno perfetto, nel cameo di una professoressa.

Sempre nel 2007 ha vinto il Ciak d'oro alla carriera.
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dany61 ha scritto:

MIlena Vukotic
Milena Vukoti#263;, in alcune pellicole indicata come Milena Vucotich (Roma, 23 aprile 1938), ? un'attrice italiana di teatro, cinema e televisione vincitrice di un Nastro d'argento e nominata al David di Donatello.

? celebre per le sue interpretazioni in Gran Bollito di Bolognini, Il fascino discreto della borghesia di Luis Bu?uel, nella saga Fantozzi di Paolo Villaggio, e pi? di recente nella serie tv Un medico in famiglia con Lino Banfi.

Negli oltre novanta film a cui ha preso parte, ha recitato tra gli altri sotto la regia di Ettore Scola, Mario Monicelli, Lina Wertm?ller, Steno, Federico Fellini, a cui la legava una stretta amicizia, Bernardo Bertolucci e Franco Zeffirelli. Ultimamente ha lavorato con Ferzan ?zpetek in due film: Saturno contro e Un giorno perfetto.Nasce a Roma il 23 aprile 1938. Figlia di un commediografo di origine montenegrina e di una pianista italiana, fin da piccola ha studiato recitazione e danza classica, in Italia e in Francia. Dopo aver fatto parte del corpo di ballo del Grand Ballet du Marquis De Cuevas, aiutata da un fisico esile perfetto per la danza, decise di dedicarsi esclusivamente alla sua primaria passione, la recitazione.

Attrice minuta e delicata, dotata di soavit? e leggerezza unita ad una notevole dose di classe che da sempre la contraddistingue, ha attraversato il nostro cinema (e non solo), dai primi anni Sessanta fino ad oggi. Nel 1960 il debutto cinematografico nel Sicario di Damiani.
Milena Vukotic in Giulietta degli Spiriti di Federico Fellini (1965)

Poi le numerose commedie degli anni sessanta, assieme a film d'autore dei pi? prestigiosi registi: Il gioved? (1963) di Risi, Giulietta degli spiriti (1965) e l'episodio Toby Dammit (inserito in Tre passi nel delirio, 1968) di Fellini, i primi due capitoli (1975 e 1982, entrambi di Monicelli) della trilogia di Amici miei, L'arcidiavolo (1966) e La terrazza (1980) di Scola, La bisbetica domata (1967) di Zeffirelli, Il fascino discreto della borghesia (1973) e Quell'oscuro oggetto del desiderio (1976) di Bu?uel.

I suoi ruoli comunque sono quasi sempre di contorno, da caratterista, come la servetta timida e silenziosa oppure la signora dell'alta borghesia sofisticata e distinta. Attiva anche in televisione, nel 1964 Lina Wertm?ller la scelse per il ruolo di una delle sorelle del Gian Burrasca di Rita Pavone e fu anche una azzeccatissima Alice nella trasposizione televisiva del celebre romanzo Alice nel Paese delle Meraviglie di Lewis Carroll del 1974. Condusse inoltre molti programmi per ragazzi irradiati dal Centro di Produzione RAI di Torino, tra cui L'amico libro nel 1968 e Musica insieme nel 1980.

Molto particolare la sua partecipazione in Bianco, rosso e Verdone (1981) di Verdone, nel ruolo di una prostituta che si mostra nuda al protagonista. Le parti intime che si vedono nella scena in cui la prostituta tenta di sedurre Mimmo non appartengono alla Vukotic bens? ad una vera prostituta: l'idea, come ha ricordato lo stesso Verdone in un'intervista, venne al produttore Sergio Leone che voleva risparmiare tale scena di nudo ad un'attrice come la Vukotic. Ma negli anni settanta Milena Vukotic pos? nuda per l'edizione italiana di Playboy.

In teatro divenne una delle attrici predilette di Rina Morelli (fra gli spettacoli Oh, che bella guerra del 1982 o Cos? ? se vi pare di Pirandello nel 1983). Ha lavorato anche in altri prestigiosi allestimenti accanto a Franco Zeffirelli, Giorgio Strehler, Paolo Poli e Jean Cocteau.

Al grande pubblico ? rimasta indissolubilmente legata al personaggio della "Pina", la moglie disincantata ma sempre sottomessa di Ugo Fantozzi, il personaggio di Paolo Villaggio. Subentrata a Li? Bosisio dopo i primi due film della serie, sar? per? proprio la Vukotic a restare nell'immaginario collettivo in una delle coppie pi? note del cinema italiano, fino al Nastro d'Argento come miglior attrice non protagonista conseguito nel 1994 per Fantozzi in paradiso.

Dal 1998 ? riuscita a scrollarsi di dosso un po' il "fardello" di questo personaggio cos? popolare, grazie alla partecipazione alla serie TV di successo Un medico in famiglia, dove interpreta il personaggio un po' snob di nonna Enrica, contrapposta al pi? affabile Lino Banfi nel ruolo di nonno Libero.

Nel 2007 ha lavorato nel film Saturno contro di Ferzan ?zpetek, dove ha il ruolo dell'arcigna dottoressa che dovr? fare le analisi e informare dello stato di salute del personaggio interpretato da Luca Argentero e che di l? a poco morir?, e in Un giorno perfetto, nel cameo di una professoressa.

Sempre nel 2007 ha vinto il Ciak d'oro alla carriera.
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Dina & Dario
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celeste
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MIlosevic Slobodan (anche qui non metto n? date n? foto, basta il nome)

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FErri EnriCO

Per le sue qualit? di caposcuola e di maestro, Enrico Ferri (1856-1929) ricopre senz?altro una posizione considerevole all?interno delle scienze criminologiche.

Docente brillante, portavoce efficace di convinzioni scientifiche e artista della parola, seppe tradurre nei propri studi scientifici, nelle orazioni, nella pratica forense, nell?attivit? politica, nei continui viaggi e contatti intercontinentali nonch? nei suoi rapporti con le pi? eminenti figure della cultura italiana dell?epoca, le diverse concezioni sulla genesi del delitto, cercando di armonizzare le componenti biologiche con i coefficienti fisici ed ambientali. In un momento in cui diatribe, polemiche e dissidi profondi che parevano insanabili si sviluppavano e si alimentavano nella contrapposizione tra responsabilit? morale e responsabilit? legale, tra tutela giuridica e difesa sociale, Ferri si pose quale figura centrale all?interno del dibattito, consapevole di quale fosse il seguito di studenti e studiosi che affollavano l?aula universitaria in cui lui, ?il maestro?, insegnava. Lo sforzo di amalgamare diverse discipline lo condusse a plasmare e teorizzare la confluenza di psiche, temperamento e costituzione nel tramite dei fattori fisici, ambientali e sociali, per una convergente sociologia criminale.



buona serata

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COhEN Job



Dr. Marius Job Cohen
Haarlem, 18 ottobre 1947
? un politico
ebreo olandese,
leader del Partito Laburista.
? stato il sindaco di Amsterdam.
E' il fratello di Hendrik Floris Cohen

http://www.worldmayor.com/results06/profile_amsterdam.html

http://en.wikipedia.org/wiki/Job_Cohen


Buon Sabato
sera, enzigna


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Enza
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ENzo BiaGI

Il grande giornalista italiano ? nato il 9 agosto 1920 a Lizzano in Belvedere, un paesino dell'Appennino tosco-emiliano in provincia di Bologna. Di umili origini, il padre lavorava come aiuto magazziniere di uno zuccherificio, mentre la madre era una semplice casalinga.

Dotato di un talento innato per la scrittura, fin da bambino si dimostra particolarmente versato per le materie letterarie. Le cronache riportano anche un suo celebre "exploit", quando cio? un suo tema particolarmente riuscito venne addirittura segnalato al Pontefice.

Allo scoccare del diciottesimo anno di et?, diventato maggiorenne, si d? al giornalismo, senza per questo abbandonare gli studi. Intraprende i primi passi della carriera lavorando in particolare come cronista al Resto del Carlino e, a soli, ventuno anni diventa professionista. Quella, infatti, era l'et? minima per entrare nell'albo professionale. Come si vede, insomma, Biagi era uso bruciare tutte le tappe. Nel frattempo, in tutta Europa cova il germe della guerra che, una volta innescato, inevitabilmente avr? delle ripercussioni anche nella vita del giovane ed intraprendente giornalista.

Allo scoppio della secondo conflitto mondiale, infatti, ? richiamato alle armi e, dopo l'8 settembre del 1943, per non aderire alla Repubblica di Sal?, varca la linea del fronte aggregandosi ai gruppi partigiani operanti sul fronte dell'Appennino. Il 21 aprile 1945 entra in Bologna con le truppe alleate e annuncia dai microfoni del Pwb la fine della guerra.
Il dopoguerra a Bologna ? per Biagi un periodo di numerose iniziative: fonda un settimanale, "Cronache" e un quotidiano "Cronache sera". Da questo momento, prende avvio in modo definitivo la grande carriera di quello che diverr? uno dei giornalisti italiani pi? amati di sempre. Nuovamente assunto al Resto del Carlino (in quegli anni Giornale dell'Emilia), nel ruolo di inviato e di critico cinematografico, rimarr? negli annali per delle memorabili cronache sulle inondazioni del Polesine.

Un primo incarico davvero prestigioso lo ottiene negli anni che vanno dal 1952 al 1960 dove, trasferitosi a Milano, dirige il settimanale "Epoca". Fin da subito, inoltre, intrattiene un rapporto molto stretto con il mezzo televisivo, strumento mediatico che ha contributo non poco ad estendere la sua popolarit? e a farlo amare anche dai ceti meno colti e letterati.

Il suo ingresso in Rai ? datato 1961 e si ? protratto in pratica fino ai nostri giorni. Bisogna sottolineare che Biagi ha sempre espresso parole di gratitudine e di affetto nei confronti di questa azienda alla quale, indubbiamente, ha anche dato tanto. Nel corso della sua presenza nei corridoi di viale Mazzini, ? riuscito a diventare direttore del Telegiornale mentre, nel 1962 fond? il primo rotocalco televisivo "RT". Inoltre, nel 1969 diede vita ad un programma tagliato su misura per lui e per le sue capacit?, il celebre "Dicono di lei", basato su interviste a personaggi famosi, una sua specialit?.

Sono anni di intenso lavoro e di soddisfazioni non da poco. Biagi ? richiestissimo e la sua firma, poco a poco, compare su La Stampa (di cui ? inviato per una decina d'anni), la Repubblica, il Corriere della sera e Panorama. Non contento, d? avvio ad un'attivit? di scrittore mai pi? interrotta e che lo ha visto immancabilmente in testa alle classifiche di vendita. Si pu? tranquillamente affermare, infatti, che il giornalista abbia venduto nel corso degli anni qualche milione di libri.

Anche la presenza televisiva, come detto, ? costante. Le principali trasmissioni televisive condotte e ideate da Biagi sono "Proibito", inchiesta di attualit? sui fatti della settimana e due grandi cicli di inchieste internazionali, "Douce France" (1978) e "Made in England" (1980). A queste si aggiungano una quantit? notevole di servizi sul traffico d'armi, la mafia ed altri temi di stretta attualit? della societ? italiana. Ideatore e conduttore del primo ciclo di "Film dossier" (datato 1982), e di "Questo secolo: 1943 e dintorni", nel 1983, ha conquistando il pubblico anche con numerose altre trasmissioni: "1935 e dintorni", "Terza B", "Facciamo l'appello (1971)", "Linea diretta (1985, settantasei puntate)"; nel 1986 presenta le quindici puntate del settimanale giornalistico "Spot" e, negli anni '87 e '88, "Il caso" (rispettivamente undici e diciotto puntate), nell'89 ? ancora alle prese con "Linea diretta", seguita in autunno da "Terre lontane (sette film e sette realt?)" e "Terre vicine", incentrate sui mutamenti dei paesi ex comunisti dell'Est.

Dal 1991 ad oggi Biagi ha realizzato con la Rai un programma televisivo all'anno. Di questi si possono enumerare "I dieci comandamenti all'italiana" (1991), "Una storia" (1992), "Tocca a noi", "La lunga marcia di Mao" (sei puntate sulla Cina), "Processo al processo su tangentopoli", e "Le inchieste di Enzo Biagi".

Nel 1995 d? vita a "Il Fatto", programma giornaliero di cinque minuti su avvenimenti e personaggi italiani, che viene ripreso in tutte le stagioni successive, sempre con altissime percentuali di ascolto. Nel 1998 presenta due nuovi programmi, "Fratelli d'Italia" e "Cara Italia", mentre nel luglio 2000 ? la volta di "Signore e Signore". Del 2001 ? invece "Giro del mondo", un viaggio tra arte e letteratura: otto puntate con alcuni tra i grandi scrittori del Novecento. Dopo settecento puntate de "Il Fatto", Biagi ? stato al centro di aspre polemiche a causa di una sua presunta faziosit? negativa nei confronti dell'allora Presidente del Consiglio Silvio Berlusconi, il quale ha espressamente rimproverato il giornalista di non essere equanime. Il Consiglio di Amministrazione della Rai, pur non avallando ufficialmente queste critiche, ha ad ogni modo modificato l'originaria e prestigiosa collocazione oraria del programma (posto poco dopo la fine del telegiornale della sera) il quale, in seguito alle proteste dello stesso Biagi, difficilmente vedr? ancora la luce.

Dopo cinque anni di silenzio torna in tv nella primavera del 2007 con il programma "RT - Rotocalco Televisivo".

A causa di problemi cardiaci Enzo Biagi ? scomparso a Milano il 6 novembre 2007.
Nel corso della sua lunghissima carriera ha pubblicato oltre ottanta libri.




Buona Domenica

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dany61
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GIovanni TrapattTOni allenatore di calcio

Giovanni Trapattoni ? l'unico allenatore nel mondo, insieme all'austriaco Ernst Happel e il portoghese Jos? Mourinho, ad aver vinto almeno un campionato nazionale in quattro paesi diversi (un totale di 10 titoli nazionali in Italia, Germania, Portogallo ed Austria)[6] e, attualmente, il quarto allenatore al mondo, secondo in Europa, col maggior numero di trofei internazionali a livello di club vinti (7 trofei su 8 finali, quasi tutti con la Juventus)[7]. Si tratta, insieme al tedesco Udo Lattek, dell'unico allenatore ad avere vinto le tre principali manifestazioni UEFA per club. Inoltre, ? l'unico allenatore ad avere vinto, sempre con la Juventus, tutte le competizioni UEFA per club e vanta il record di trofei vinti nella Coppa UEFA con 3 successi.
Le grandi vittorie
Giovanni Trapattoni in panchina

La sua carriera di allenatore comincia al Milan, dapprima subentrando a Cesare Maldini nell'ultima parte della stagione 1973-1974 e poi per tutto il campionato 1975-1976. Il suo periodo di maggiori vittorie inizia nel 1976-1977, quando inizia ad allenare la Juventus, vincendo immediatamente lo Scudetto ed ottenendo il record di punti per campionati a 16 squadre (51 punti su 60, nell'epoca dei 2 punti a vittoria). Nei dieci anni del suo primo ciclo con la squadra bianconera, Trapattoni vincer? in totale 6 scudetti, 2 Coppe Italia, 1 Coppa dei Campioni, 1 Coppa delle Coppe, 1 Coppa UEFA, 1 Supercoppa Europea, 1 Coppa Intercontinentale e 1 Mundialito Club.

Nella stagione 1986-1987 diventa allenatore dell'Inter, squadra con la quale vince il campionato nel 1988-1989 ottenendo il record di punti per un campionato di Serie A a 18 squadre (58 punti su 68, nell'epoca dei 2 punti a vittoria), una Supercoppa Italiana e una Coppa UEFA.

Nel 1991-1992 torna alla Juventus, vi resta 3 stagioni, ma ? una esperienza meno felice della precedente poich? riesce a vincere "soltanto" una Coppa UEFA.

Nel 1994 inizia l'esperienza in Germania alla guida del Bayern Monaco, con il quale vince un campionato tedesco (1996-1997), una Coppa di Lega tedesca (1997) ed una Coppa di Germania (1997-1998). L'esperienza tedesca ? stata vissuta in due periodi distinti, intervallati da un ritorno in Italia alla guida del Cagliari, conclusosi con le premature dimissioni del tecnico.

Dal 1998 al 2000 ricopr? l'incarico di allenatore della Fiorentina conquistando nella stagione 1998-1999 un terzo posto che valse ai viola la qualificazione alla Coppa dei Campioni, grazie al successivo superamento dei preliminari; nell'estate del 2000 fu chiamato ad allenare la Nazionale italiana.
Il quadriennio alla Nazionale di calcio italiana

Siede sulla panchina della Nazionale italiana per quasi quattro anni. Al Campionato mondiale di calcio 2002 l'Italia esce agli ottavi contro la Corea del Sud, mentre al Campionato europeo di calcio 2004 la Nazionale esce al primo turno.

La decisione di non convocare Roberto Baggio (per il Mondiale 2002)[9] e Alberto Gilardino (per l'Europeo 2004)[10] attir? su di lui varie lamentele. Nel corso del Mondiale 2002 Trapattoni si fece particolarmente notare, tra l'altro, perch? era solito far precedere le partite con un curioso gesto scaramantico: l'aspersione di acqua benedetta (presumibilmente donatagli dalla sorella suor Romilde) sul terreno di gioco.[11]

La Nazionale italiana sotto la sua gestione ha giocato complessivamente 44 partite, vincendone 25, pareggiandone 12 e perdendone 7.

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Enza
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TOmBA Alberto

Nato il 19 dicembre 1966 a Bologna, lontano dalle cime innevate del belpaese, Alberto Tomba ? stato uno dei pi? importanti atleti italiani di sempre, e tra i protagonisti del circo bianco, in assoluto il pi? grande.
All'apice della sua carriera di sciatore, le imprese sportive di Alberto Tomba erano note quanto le sue spacconate: coinvolto in risse dal pressing dei paparazzi, pizzicato ad utilizzare il lampeggiante (in dotazione in quanto carabiniere) in autostrada per scopi personali, spavaldo e talvolta al limite della maleducazione nelle interviste con i giornalisti.

Ma Tomba vinceva tanto proprio perch? al suo talento aggiungeva la sua grinta e il suo coraggio da leone. Forte in slalom gigante, fortissimo in slalom speciale, poteva capitare che Alberto Tomba cadesse, per? poi si rialzava. Pi? forte di prima.

La carriera agonistica inizia nel 1983 a soli diciassette anni, dove gareggia in Svezia con la squadra C2 in Coppa Europa. L'anno seguente partecipa ai mondiali juniores americani, nella squadra C1: il quarto posto in slalom porta Alberto ad avanzare in squadra B. Sono questi gli anni della gavetta per Tomba, che d? il cuore per lo sport che ama. Al "parallelo di Natale" 1984, classica manifestazione milanese che si svolge sulla montagnetta di San Siro, Alberto Tomba sorprende tutti battendo i blasonati colleghi della squadra A: "Un azzurro della B beffa i grandi del parallelo", titola la Gazzetta dello Sport.

Con costanza, determinazione, e quello scomodo cognome che si porta appresso, abitante della citt? in mezzo ad alpini con la montagna nel DNA, Alberto raggiunge la squadra A e partecipa nel 1985 alla sua prima gara di Coppa del Mondo, a Madonna di Campiglio. Poi ? la volta di Kitzbuhel (Austria) nel 1986. Nello stesso anno ad Aare (Svezia), Alberto parte con il numero 62 e si piazza sesto nella gara vinta da quello che sar? uno dei suoi pi? grandi rivali negli anni a venire, Pirmin Zurbriggen.

Alla fine del 1986 in Alta Badia arriva il primo podio in Coppa del Mondo, poi ancora nel 1987, ai mondiali di Crans Montana, conquista una medaglia di bronzo. Il nome di Alberto Tomba ricorre spesso nella stagione seguente: vince 9 gare tra cui la sua prima grande vittoria in slalom speciale. Dopo una serata di festeggiamenti, il giorno che segue la vittoria in speciale, Tomba vince anche il gigante, arrivando davanti al grande Ingemar Stenmark e addirittura salutando il pubblico con il braccio alzato prima ancora di tagliare il traguardo.

Poi ? la volta delle Olimpiadi invernali dove Tomba vince due ori, negli slalom gigante e speciale; la Rai interrompe la trasmissione del Festival di Sanremo per trasmettere l'ultima gara.

Tomba sembra essere lo sciatore del secolo tuttavia la Coppa del Mondo va a Pirmin Zurbriggen; lo stile di Tomba in tutta la sua carriera mostrer? una sciata sempre all'attacco, sempre per vincere, che sovente porter? ad inforcare i pali perdendo l'opportunit? di raccogliere punti importanti per la classifica generale. Ma d'altra parte questa sar? una delle peculiarit? dello speciale carattere del grande campione italiano.

Dopo una non brillante successiva stagione nel 1989 Alberto decide di lasciar perdere le discipline veloci per concentrarsi solo sulle gare di slalom speciale e gigante.

E' nella stagione 1991/92 che Alberto Tomba torna alla grande: 9 vittorie, 4 secondi posti e 2 terzi posti. Poi le Olimpiadi di Albertville: vince l'oro in gigante davanti a Marc Girardelli e l'argento in slalom speciale.

Nel 1993 il CIO (Comitato Olimpico Internazionale) decide di separare le Olimpiadi estive da quelle invernali per avere un'alternanza biennale dei giochi olimpici. Nel 1994 si svolgono quindi le Olimpiadi invernali a Lillehammer, in Norvegia, dove Alberto Tomba conquista un argento in speciale.

Venti anni dopo Gustav Thoeni, nel 1995 Alberto Tomba riporta in Italia la Coppa del Mondo generale, vincendo 11 gare e perdendo solo quelle svoltesi in Giappone, terra per Tomba da sempre ostile dal punto di vista scaramantico.

I Mondiali di Sierra Nevada che dovevano svolgersi nel 1995 vengono spostati all'anno successivo per mancanza di neve: Tomba, che sembra gradire di pi? gli anni pari, vince 2 ori. Dopo queste vittorie, dopo dieci anni di sacrifici e dopo aver vinto tutto, comincia a pensare al ritiro. Ma Tomba non pu? mancare ai Mondiali italiani del Sestriere del 1997: Alberto non arriva molto in forma. Il suo calo ? sia fisico che psicologico, ma il suo senso di responsabilit? e la voglia di far bene nel suo paese lo portano a dare il massimo. Febbricitante, arriva terzo in slalom speciale.

Nel 1998 le Olimpiadi si tengono a Nagano, in Giappone. E Alberto non vuole mollare. Dopo una rovinosa caduta in gigante, l'infortunio conseguente non gli permette un'adeguata prestazione in speciale.

Dopo una vita tutt'altro che facile passata sotto i riflettori, si ritira: insieme a Ingemar Stenmark, Alberto Tomba ? l'unico atleta ad aver vinto per dieci anni consecutivi in Coppa del Mondo.

I successi di Alberto Tomba:
- 48 vittorie in Coppa del Mondo (33 in Slalom, 15 in Gigante)
- 5 medaglie d'oro (3 alle Olimpiadi e 2 ai Mondiali)
- 2 medaglie d'argento alle Olimpiadi
- 2 medaglie di bronzo ai Mondiali
- 4 Coppe di specialita' in Slalom Speciale
- 4 Coppe di specialita' in Slalom Gigante
- 1 Coppa del Mondo Generale



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celeste
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per Enza
Enzo Biagi l'avevo messo il 2 aprile


BAch Johann SebastiAN

http://www.youtube.com/watch?v=XBw6wwa7eC8



Immagine:

7,6 KB

Modificato da - celeste in data 09/09/2012 14:15:27
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ANtoine BErnheim



Antoine Bernheim
Parigi, 4 settembre 1924 ?
Parigi, 5 giugno 2012
? stato un banchiere
ebreo francese.

Dal 2000 al 2005 ? "associ?" della Lazard LLC.
Dal settembre 2009 ? vicepresidente di
Alleanza Toro S.p.A.

Laureato in Giurisprudenza, ha conseguito la
specializzazione in diritto privato e pubblico
ed una seconda laurea in Scienze.

Bernheim apparteneva alla grande borghesia ebrea francese.
Figlio di Leonce Bernheim e di Renee-Marcelle
Schwob d'Hericourt, inizia a lavorare presso Bourjois,
un'azienda di cosmetici della famiglia Wertheimer.
Negli anni '60 entra in contatto con il banchiere
Andre' Meyer e dal 1967 diventa partner della prestigiosa
Lazard Fr?res & Cie per cui segue dapprima il settore
immobiliare e poi quello assicurativo.

Dagli anni '70 si fa vedere sempre piu' spesso
in Italia dove stringe rapporti con Enrico Cuccia,
presidente di Mediobanca, con cui Lazard costituisce
la misteriosa finanziaria Euralux, su cui il velo verra'
alzato solo molti anni dopo, che raggruppa
un robusto pacchetto di titoli Generali.
Da questo momento la sua storia si intreccia
con Trieste e con via Filodrammatici
(ora Piazzetta Cuccia) dove ha sede Mediobanca.

Nel 1973 entra nel consiglio del Leone,
nel 1990 ne diventa vice presidente;
in Mediobanca e' vice presidente dal 1988.
Amante del bridge, poco mondano,
Antoine Bernheim frequentava Crans sur Sierre,
dove possedeva uno chalet. Legato a Cuccia
da una solida amicizia, tanto che il banchiere
siciliano e' testimone del matrimonio della figlia
Martine con il nobile Napoleone Domenico Orsini.
Lo stesso Orsini che lo scorso mese ha preso la
parola all'assemblea delle Generali per cercare
una tregua nel contenzioso economico avviato
da Bernheim dopo la sua uscita dal gruppo.
Il banchiere diventa sempre piu' 'italiano' -
anche se fino all'ultima assemblea, quella del 2010,
continuera' sempre a esprimersi in francese -
assumendo la presidenza delle Generali nel 1995,
fino al 1999, quando viene estromesso.

"Procurai al giovane Gerardo Braggiotti, proveniente
da Mediobanca, un posto in Lazard -
spiega poi in un'intervista -
loro sospettarono che volessi sfilare a Mediobanca
i maggiori clienti. Stupidaggini, sia Maranghi che
Cuccia mi hanno poi chiesto scusa".
Nel settembre 2002 torna pero' in sella,
prendendo il posto di Gianfranco Gutty,
in uno dei numerosi 'regicidi' che hanno sempre
costellato la storia di Generali.
Da allora, per otto anni, con Perissinotto e Balbinot,
si instaura a Trieste un'epoca di tranquillita'
e di crescita, i cui risultati vengono sempre
vantati dal banchiere francese.

Dina & Dario
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dany61
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BErnie EcclestoNE imprenditore britannico

Nato in un piccolo paese vicino a Bungay, nel Suffolk, figlio di un capitano di motopescherecci, Bernie Ecclestone trascorre la sua infanzia a Wangford, vicino a Southwold. La sua famiglia successivamente si trasferisce a Bexleyheath, una cittadina a sud-est di Londra e, quando all'et? di 16 anni decide di abbandonare gli studi, ottiene un lavoro alla locale officina del gas[2] come assistente al laboratorio chimico, dove il padre ha un amico che ne ? il dirigente.

Ma la vera passione di Ecclestone sono i motori, passione che si sviluppa presto in due direzioni complementari: da un lato vedendolo cercare di costruirsi una carriera come pilota di motociclismo nell'immediato dopoguerra, dall'altro vedendolo vendere e comprare ricambi per moto, come modo per potersi finanziare le gare. ? proprio questa sua seconda attivit? ad avere maggior successo, portandolo a creare con un socio la Compton & Ecclestone, che negli anni far? diventare una delle pi? grandi concessionarie inglesi. Nel 1949 prova anche a gareggiare con le quattro ruote in Formula 3, ma dopo un serio incidente al circuito di Brands Hatch che lo vede protagonista, decide di ritirarsi e di dedicarsi unicamente agli affari.

Nel 1957 Ecclestone decide di tornare nel mondo dell'automobilismo sia quale manager del pilota Stuart Lewis-Evans, quindi come acquirente della scuderia Connaught, per la quale fa correre, oltre ad altri piloti, lo stesso Lewis-Evans e da ultimo tentando addirittura di qualificarsi lui stesso come concorrente al Gran Premio di Monaco del 1958. Alla fine di quell'anno per?, Lewis-Evans rimane vittima di un gravissimo incidente, durante il Gran Premio del Marocco al volante di una Vanwall, che lo porta successivamente alla morte. A causa di ci? Ecclestone decide di abbandonare ogni ulteriore attivit? nelle competizioni automobilistiche. Il suo rientro nelle gare motoristiche risale alla fine degli anni sessanta, come manager di Jochen Rindt; anche la carriera di questo pilota, per?, si conclude tragicamente a Monza nel 1970 mentre si sta apprestando a vincere il suo primo campionato mondiale, titolo che gli viene poi assegnato postumo; e ancora una volta, come conseguenza, si assiste al ritiro di Ecclestone dalle sue attivit? nelle corse.

? in quest'ultimo caso, per?, un ritiro pi? breve, il 1972 lo vede tornare dopo aver rilevato il team Brabham da Ron Tauranac.
FOCA

Nel 1974 Ecclestone ? tra i fondatori della Formula One Constructors Association (FOCA), un'associazione dei manager delle principali scuderie inglesi, insieme a Colin Chapman, Teddy Mayer, Max Mosley, Ken Tyrrell e Frank Williams. La FOCA si caratterizza immediatamente come un contropotere che intende opporsi a quello ufficiale della FIA, l'ente organizzatore del Campionato Mondiale: nel 1975 la battaglia tra i due contendenti riguarda principalmente il sistema delle ammissioni e dei premi, mentre, a partire dal 1976, si estende al cruciale controllo dei diritti televisivi.

La cosiddetta "guerra" tra costruttori e Federazione si inasprisce quando Ecclestone diviene direttore esecutivo della FOCA nel 1978, con la personalizzazione dello scontro con il presidente della FISA (branca sportiva della FIA) Jean-Marie Balestre. La contesa continua fino al marzo 1981 quando viene firmato il primo Patto della Concordia che d? alla FOCA il diritto di disporre dei diritti televisivi.

Nel 1987, quando la validit? di tale Patto giunge al termine (anche se altri patti analoghi seguiranno), Ecclestone viene nominato vice-presidente della FIA con delega agli affari promozionali. Questo segna di fatto la fine della FOCA come entit? autonoma e l'ingresso di Ecclestone nell'establishment federale, con un potere enormemente accresciuto.

Nel frattempo Nelson Piquet ha vinto due Campionati mondiali piloti correndo per la Brabham, nel 1981 e nel 1983, durante quest'ultimo disponendo del motore turbo della BMW. A causa per? del ridursi del tempo che pu? dedicarvi e dello scemare del suo interesse alla gestione di una squadra, alla fine del 1987, Ecclestone vende la propria scuderia, prima all'Alfa Romeo e poi allo svizzero Joachim Luhti, passaggi di propriet? che portano alla scomparsa dello storico marchio.
Controllo sulla Formula 1

Per gestire i diritti televisivi e gli altri aspetti commerciali Ecclestone crea la Formula One Promotions and Administration (FOPA), che successivamente si trasforma in Formula One Management. FOPA prima e FOM poi cominciano a gestire non solo i diritti televisivi ma anche i premi gara, i contratti con gli organizzatori delle gare e le sponsorizzazioni, trasformandosi nel vero centro di potere della Formula 1. Nel fare questo Ecclestone trasforma uno sport ancora in parte amatoriale, in uno pi? impeccabilmente e professionalmente organizzato, in particolare quando nella serie cominciano a partecipare, come concorrenti o fornitori, i pi? grandi gruppi automobilistici del mondo. Durante questo periodo Ecclestone diviene anche uno degli uomini pi? ricchi al mondo.

Nel 1995 la FIA concede i diritti commerciali a Formula One Management per un periodo di quindici anni, a fronte di un pagamento annuale, e, a maggior conferma di tale scelta, il 28 giugno del 2000 sempre la stessa FOM, dietro anticipo di una cospicua somma, si vede assegnare dalla FIA i diritti sulla Formula 1 fino al 2110, ovvero per pi? di un secolo. Come parte di questi accordi i maggiori team avrebbero dovuto ricevere una partecipazione azionaria nel gruppo, ma questo non ? mai avvenuto, cos? come non si ? mai materializzata la quotazione in Borsa auspicata.

Al momento attuale gli aspetti commerciali della Formula 1 sono controllati dalla societ? SLEC Holdings basata a Jersey, che a cascata controlla le altre societ? fino a Formula One Management, la societ? operativa. Di SLEC (acronimo di Slavica Ecclestone, moglie di Bernie) la famiglia Ecclestone possiede il 25% attraverso la societ? Bambino Holdings, mentre il 75% delle quote ? nelle mani di tre banche (Bayerische Landesbank, Lehman Brothers e J.P. Morgan Chase, unite nella societ? Speed Investments) che sono state ottenute nel 2002 dopo il fallimento del gruppo multimediale di Leo Kirch, che aveva investito anche nella Formula 1. Ci? nonostante, grazie a una rete di patti tra soci, al sistema delle scatole cinesi e a contestate nomine di consiglieri d'amministrazione, Ecclestone ha praticamente il pieno controllo del gruppo di societ?.

Contro questa situazione, che impedirebbe alle banche di capitalizzare adeguatamente l'investimento da cui desiderano uscire, sono in corso battaglie giudiziarie che hanno avuto il primo verdetto il 6 dicembre 2004 quando una corte inglese ha sentenziato in favore delle banche aprendo la strada a una possibile estromissione di Ecclestone dal controllo della Formula 1. Le banche hanno infatti annunciato che in futuro continueranno la via giudiziaria, che per? si annuncia estremamente lunga e dal risultato incerto.
Dettagli personali

Ecclestone possiede una notevole fortuna personale, valutata in pi? di 2 miliardi di sterline dal giornale inglese Sunday Times, che ne fa uno degli uomini pi? ricchi del Regno Unito e, per questo, sempre presente in varie "classifiche" a tale riguardo.

Nel corso del 1997 si ? trovato al centro di uno scandalo riguardante un suo contributo per un milione di sterline al Partito Laburista, subito prima delle elezioni che avrebbero portato al potere Tony Blair. Quando il governo Blair legifera per cambiare alcune leggi atte ad irrigidire le sponsorizzazioni da parte delle multinazionali del tabacco, risparmiando la Formula 1, il caso esplode e rimane acceso fino a quando il partito non decide di restituire tale donazione[3].

Nel settembre del 2007 ? diventato insieme a Flavio Briatore, l'azionista di maggioranza del Queens Park Rangers. Club che, all'acquisto, militava nella League One e di cui i due manager si sono accollati 15 milioni di euro di debiti. La gestione Briatore-Ecclestone ? stata successivamente raccontata dalla BBC in un film-documentario nel 2012[4].

Bernie Ecclestone ha divorziato nel marzo del 2009, dall'ex-modella Slavica Radi#263;, dopo un matrimonio durato 25 anni[5] e da cui sono nate due figlie, Tamara e Petra. Molte delle partecipazioni azionarie di Ecclestone sono in effetti possedute dalla famiglia, presenti anche nei nomi di alcune societ? SLEC Holdings (SLavica ECclestone) e PETARA (PETra e TamARA, i nomi delle figlie).

Nel luglio del 2009, in un?intervista al Times, Bernie Ecclestone rilascia alcune dichiarazioni, che causano immediate e infuocate reazioni di indignazione da tutto il mondo (in particolare delle comunit? ebraiche[6]), riguardanti la grande ammirazione che nutre per Adolf Hitler e per il suo operato poich? poteva comandare molta gente e sapeva far funzionare le cose[7]. In esse Ecclestone sostiene che la democrazia non ha fatto granch? bene per molti paesi, Inghilterra compresa, e afferma di preferire i regimi totalitari a quelli democratici, criticando la debolezza dei rappresentanti politici di questi ultimi che devono sempre preoccuparsi di rendere conto ai loro elettori per ci? che decidono e fanno (in tal proposito pensa invece che il suo amico Mosley sarebbe un ottimo primo ministro). Sempre nel senso della sua preferenza per i regimi degli uomini forti muove anche critiche al f?hrer tedesco, proprio perch? alla fine si ? perso e non ? stato in grado di essere un buon dittatore. Al contrario afferma che ? stata una terribile idea quella di liberarsi di Saddam Hussein, come pure del regime dei Talebani, perch? costoro erano gli unici che potevano controllare i loro popoli. Qualche giorno pi? tardi arrivano, scritte di suo pugno, sul medesimo giornale, le sue pubbliche scuse in cui afferma di essere stato un idiota. Nell'articolo, Ecclestone conferma che tutto ci? che era stato riportato, ? stato effettivamente detto ma non era ci? che intendeva veramente dire. Sostiene che quelle frasi decontestualizzate hanno inevitabilmente travisato le sue idee e quindi non ? stato saggio esporre il suo pensiero in modo cos? maldestro.

Ottantunenne, Ecclestone decide di sposarsi per la terza volta con la 35enne modella brasiliana Fabiana Flosi, conosciuta durante il Gran Premio del Brasile nel 2009 dopo il precedente divorzio e, di 46 anni pi? giovane del patron della Formula Uno: la cerimonia, svoltasi in maniera sontuosa il 26 agosto 2012, si ? tenuta lontano dai riflettori, in gran segreto ed in forma privata a Gstaad in Svizzera. Il matrimonio inoltre, ha fruttato la consegna da parte del magnate alla neosposa, del dono di un anello del valore di oltre 100.000 sterline[9] [10].

“La vita è ciò che ti accade mentre fai altri progetti” John Lennon
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Enza
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NEgri Toni

(Antonio, Toni Negri) Padova 1 agosto 1933. Filosofo. Docente universitario. Per breve tempo deputato. Alla fine degli anni Settanta al centro di un clamoroso caso giudiziario.
Negri, il filosofo leader di Autonomia operaia
? Esperto di Spinoza, nei primi anni Sessanta collabor? a Quaderni rossi, laboratorio culturale alle origini del Sessantotto. Nel 1964 pubblic? Stato e diritto nel giovane Hegel e ottenne la cattedra di Dottrina dello Stato all?Universit? di Padova. Leader di Autonomia operaia, fu tra i fondatori di Potere operaio. Nel 1977 pubblic? La forma Stato, nel 1978 Il dominio e il sabotaggio.
Negri il Grande Vecchio delle Br?
? Il 7 aprile 1979 fu arrestato con altri leader di gruppi extraparlamentari di sinistra con l?accusa di associazione sovversiva e insurrezione armata contro lo Stat il sostituto procuratore della Repubblica di Padova Pietro Calogero lo riteneva, insieme ad altri ?cattivi maestri?, la mente delle Brigate Rosse. Quando questa ipotesi venne meno, il ?processo 7 aprile? fu spostato a Roma (Negri e altri vennero nel frattempo prosciolti a Padova dall?accusa di aver costituito una banda armata e di aver detenuto armi da guerra). ?Calogero e gli altri hanno sbagliato per eccesso, ma anche per difetto. Il complotto, la cupola del terrorismo che tira le fila di tutte le sigle con Toni Negri nella parte del Grande Vecchio era un fantasma dietrologico, e dunque un eccesso. Ma l?esistenza di un tumulto sociale che noi tentavamo di organizzare, la teorizzazione della lotta armata anche se diversa da quella praticata dalle Br, compresi reati come rapine e gambizzazioni, erano tutte cose vere. Forse pi? diffuse e capaci di diffondersi di quanto immaginavano i magistrati? (Oreste Scalzone nel 2004 a Giovanni Bianconi).
Latitante fino al 1997, la semilibert? nel ?99
? Nel giugno 1984 Negri fu condannato a 30 anni di carcere (ridotti a 12 in Appello) per il mortale rapimento di Carlo Saronio e per la rapina in cui venne ucciso il brigadiere Andrea Lombardini, condotti in associazione con altri, ma assolto con formula dubitativa dal reato di insurrezione armata. Latitante durante la lettura della sentenza: eletto deputato radicale (con oltre 13 mila preferenze) nell?83, era uscito di prigione ed era poi fuggito a Parigi. ?Dal 93 pensionato della Camera (3.108 euro mensili: cinque volte la pensione Inps di vecchiaia d?un operaio medio) dove pass? il tempo necessario a 9 sedute (nove)? (Gian Antonio Stella). Nel 1997 rientr? in Italia, fece poco pi? di due anni di carcere (dopo i quattro scontati prima di diventare deputato), nell?agosto 99 ottenne la semilibert?.
?Il vecchio modello socialista ? morto?
? Tra le opere recenti, il suo libro di maggior successo ? Impero (Rizzoli 2002), scritto con Michael Hardt. Nel 2008 ha raccolto in volume i seminari tenuti al Coll?ge International de Philosophie di Parigi (Fabbrica di Porcellana, Feltrinelli). Ha scritto anche Goodbye Mr Socialism (Feltrinelli 2006) nel quale sottolinea come il vecchio modello socialista ?ha dato tutto quello che poteva darci [...] Le energie rivoluzionarie sono diverse all?interno: l?immigrazione e il precariato hanno cambiato la societ?? (a Roberta Scorranese).
Negri accusato di una latitanza dorata
? ?Il pap? era uno dei fondatori del Pci nel 1921, la madre era maestra elementare. Una vita dura: la scomparsa del padre, nel 1938, la morte del fratello, volontario in guerra, nel 1943, a 17 anni. Accidentato percorso politico e intellettuale, da Potere operaio alla condanna per associazione sovversiva e banda armata, alla fuga in Francia. ?Non vi fu alcuna alternativa?, commenta ancora adesso le morti degli anni di piombo. ?Era necessario rispondere allo stesso livello dello Stato. Le prime azioni militari ebbero luogo dopo la bomba di piazza Fontana nel 1973-74?. L?origine della lotta armata? Nella ?memoria della Resistenza antifascista? che ha ?alimentato una certa tradizione insurrezionale?. Il rientro in Italia, dopo gli anni trascorsi sotto le ali protettive del governo francese, ? stato condito di amarezza e disillusione. ?Quando sono tornato ? crollato tutto... mi hanno accusato di aver fatto una scelta egoistica?. Negri, espatriato dopo essere stato eletto deputato, ? stato a lungo bersagliato per la scelta di aver abbandonato amici e compagni e per essersi dato a una latitanza dorata. Il professore sostiene di essere fuggito per salvaguardia personale, lui stesso stava per diventare vittima delle Br dopo che se ne era dissociato, quando ?dichiarai che la guerra era finita?? (Mirella Serri).
Presentato ai francesi come ?il nuovo Marx?
? ?Pensatore della ?moltitudine? bizzarramente equiparato nientemeno che ad Aristotele, Machiavelli e Antonio Gramsci?, viene citato dal presidente venezuelano Hugo Ch?vez ?quando deve annunciare al mondo i suoi propositi di dittatore a vita? (Pierluigi Battista). Time lo present? tra gli ?innovatori? di inizio millennio, il Nouvel Observateur come il ?nuovo Marx?. Autore, con Raffaella Battaglini, dell?autobiografico Settanta (DeriveApprodi 2007). Nel 2008 si raccont? in un?altra autobiografia, sotto forma d?intervista a fumetti, ? primavera (BeccoGiallo). ?Il Parlamento ? l?unica banda clandestina nella quale sia mai entrato? (da ? primavera). Judith Revel, filosofa francese, ? da molti anni la sua compagna. Tre figli. Milanista sfegatat ?Ho partecipato alla creazione delle Brigate rossonere, che non hanno nulla a che vedere con le Brigate rosse, fu prima, negli anni Sessanta (...) Mia figlia ? stata sposata con un interista e ci? costitu? un grande problema. Sono stato contento quando si sono separati. Ma il calcio ? solo un gioco?. Vive tra Venezia e Parigi. [Dell?Arti-Parrini 2008]



AN


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dany61
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ANtonello VenditTI cantautore italiano

Nasce a Roma[1] nel quartiere Trieste (precisamente in via Zara 13). ? figlio di una famiglia appartenente alla medio-alta borghesia italiana: il padre Vincenzino Italo, molisano di Campolieto, ? un funzionario dello Stato che diventer? vice-Prefetto di Roma; la madre romana Wanda Sicardi, ? insegnante liceale di latino e greco. Antonello vive la sua giovinezza all'insegna del formalismo e dell'assoluto rispetto per la famiglia. Dalla ex moglie Simona Izzo ha avuto il figlio Francesco Saverio, nato il 27 agosto 1976, attore e doppiatore, che gli ha dato due nipoti, Alice Venditti (anche lei molto brava a cantare) e Tommaso Venditti, avuti da Alexandra La Capria.
Gli inizi: il Folkstudio [modifica]
Viene avvicinato allo studio della musica giovanissimo. Gi? durante le scuole elementari, frequentate alla scuola XX settembre 1870 di via Novara, studia il pianoforte.[2] Nella canzone Mio padre ha un buco in gola descriver? in maniera sarcastica la sua famiglia: il padre, infatti, aveva sub?to una ferita alla gola nella seconda guerra mondiale (un proiettile gli rimbalz? sulla fibbia della cinta e si conficc? nella sua gola), mentre della madre, insegnante di latino e greco, canta ?mia madre ? professoressa, o meglio ? una professoressa madre, mi ha dato sempre 4 anche se mi voleva bene?.
Durante l'adolescenza ha problemi di obesit?, arrivando a pesare 90 chili (?ed io io crescevo bene, grasso come un maiale?, canta sempre in Mio padre ha un buco in gola). A 14 anni, scrive le sue prime tre canzoni: Sora Rosa (la prima in assoluto), Lontana ? Milano e Roma Capoccia. Intanto frequenta il liceo Giulio Cesare, a cui rimarr? profondamente legato, tanto da dedicargli anni dopo una celebre canzone intitolata proprio Giulio Cesare. Dopo la maturit? classica si iscrive alla facolt? di Giurisprudenza all'Universit? La Sapienza, laureandosi in legge nel 1973 e ritirata solo nel 1999 in una lezione concerto tenutasi nell'Aula Magna della Sapienza.
Nel 1969 firma il suo primo contratto discografico con la It di Vincenzo Micocci.
L'occasione di presentare la sua musica in pubblico arriva alla fine degli anni sessanta con la partecipazione alle attivit? del celebre locale romano Folkstudio, assai importante per la formazione dei giovani autori e la crescita musicale della citt? (vi aveva suonato anche Bob Dylan nel 1962); Giorgio Lo Cascio ricorda con queste parole l'arrivo di Venditti: Antonello fece la sua comparsa un pomeriggio con un montgomery? aveva in mano un pezzo di carta con il testo di una canzone che aveva scritto: era "Sora Rosa", e a noi piacque molto. Antonello suonava il piano in un modo che non avevamo mai sentito, ed aveva una voce veramente eccezionale.[3]


Giorgio Lo Cascio, Francesco De Gregori e Antonello Venditti al Folkstudio
Nel suo libro, L'importante ? che tu sia infelice, il cantautore scrive: Era un martedi quando staccai il primo passo dentro al Folkstudio di via Garibaldi e trovai un tale Francesco De Gregori che alternava composizioni sue a traduzioni di brani di Leonard Cohen e Bob Dylan. Mi presentarono Giancarlo Cesaroni, ovvero l'uomo-censura, grande boss, diviso fra sigaro, Ballantine's e corse dei cavalli. A fare i provini c'era la fila, decideva lui a insindacabile giudizio. In un angolo addossato al muro, malmesso e di schiena al pubblico, c'era un pianoforte che veniva usato solo in caso di jazz. Quasi non esisteva come strumento nell'immaginario collettivo. Gli suonai "Sora Rosa", "Roma capoccia" e "Viva Mao" e il capo sentenzi?: "Puoi venire domenica". Lo spazio domenicale cominciava alle 14:30 e terminava quando noi decidevamo di far girare le chiavi. Ci chiamavamo poco fantasiosamente "I Giovani del Folk(studio)", ne facevamo parte io, De Gregori, Giorgio Lo Cascio, Ernesto Bassignano, i quattro ragazzi con la chitarra e il pianoforte sulla spalla finiti nella prima strofa di "Notte prima degli esami".[4]
Nel 1971 Venditti debutta come autore: la It pubblica infatti il 45 giri del gruppo Le Impressioni, Il prete rosso, che sul lato B ha la canzone ? la fine della vita, scritta da Venditti.
Il debutto come cantautore [modifica]
Complice un viaggio premio in Ungheria, a cui Lo Cascio rinuncia, Venditti e De Gregori decidono di costituire un duo, e riescono ad ottenere un contratto con la It di Vincenzo Micocci: il primo e unico album del duo, pubblicato nel giugno del 1972, porta l'enigmatico titolo di Theorius Campus, che ? in realt? anche il nome del duo (non essendo presenti sulla copertina i nomi dei due cantautori): raccoglie alcune canzoni gi? presentate al Folkstudio, e per quel che riguarda Venditti alcune di queste entreranno in pianta stabile nel suo repertorio concertistico, come Ciao uomo (pubblicata anche su 45 giri, che entra anche in hit parade),[5], la celeberrima Roma capoccia e Sora Rosa, gi? registrata qualche mese prima (con alcune lievi differenze nel testo) da Edoardo De Angelis nel suo disco Il paese dove nascono i limoni, inciso insieme a Stelio Gicca Palli.
Del periodo di Theorius Campus, Giorgio Lo Cascio scrive: ...Lilli Greco (produttore del disco e musicista) mi confid? qualcosa circa le sue impressioni di questi tempi: era stato colpito naturalmente soprattutto da Antonello, la cui voce e il cui stile non potevano che raggiungere le vette pi? alte del successo. Lilli disse che a suo avviso gi? Antonello era, ed ? senz'altro, una delle voci pi? belle a livello mondiale...Mi disse inoltre che era rimasto molto colpito dal modo assolutamente inedito con il quale Antonello si accompagnava al pianoforte: innanzitutto l'impostazione pi? ritmica che melodica dell'accompagnamento, e inoltre una caratteristica di tecnica pianistica estremamente efficace: Antonello creava un bordone potente con la mano sinistra suonando la tonica con il mignolo e il pollice in ottava, completando i bassi con la terza o la quinta a scelta; con la mano destra eseguiva l'accordo con un risvolto inconsueto: terza, quinta e ottava senza tonica. Il risultato finale era quello di una grande completezza ed estensione di suono.[6]
Ciao uomo partecipa alla Mostra Internazionale di Musica Leggera di Venezia, vincendo la Gondola d'argento[7]. Micocci decide di dare fiducia a Venditti, e gli propone la registrazione di un disco da solista, L'orso bruno, che viene pubblicato dalla It nell'aprile del 1973.
De Gregori collabora al disco scrivendo insieme all'amico il testo di L'ingresso della fabbrica; il modello di riferimento ? Elton John, e gli arrangiamenti delle canzoni, curati da Vince Tempera, si rifanno esplicitamente al lavoro effettuato da Paul Buckmaster con il cantautore britannico in Elton John e in Madman Across The Water, specialmente nella title track o nella gi? citata L'ingresso della fabbrica (dove ? addirittura presente all'inizio una citazione con il pianoforte di Your song di Elton John).
Altri brani significativi dell'album sono E li ponti so' soli, cantata in dialetto romanesco, Lontana ? Milano, storia di emigrazione, e Il mare di Jan, con la citazione nel finale dello slogan del '68 "C'est ne qu'un debut, continuons le combat" (questo ? solo l'inizio della nostra lotta). Tra i musicisti che collaborano al disco da citare gli altri componenti, con Tempera, dei The Pleasure Machine, e cio? il batterista Ellade Bandini e il bassista Ares Tavolazzi.
In questo periodo scrive per Mia Martini due brani di grande impatto: Ma quale amore (1973) e soprattutto Ruba (1974).
Passato alla casa discografica RCA e sotto la direzione artistica di Ennio Melis, Venditti realizza Le cose della vita (1973), registrato da solo con il pianoforte e una tastiera eminent, in cui ripropone una versione molto pi? scarna dell'originale di E li ponti so' soli, unitamente a sette nuovi brani fra cui Le tue mani su di me (che successivamente verr? interpretata anche da Patty Pravo), Il treno delle 7, Mio padre ha un buco in gola, invettiva-sfogo sulla sua famiglia, e naturalmente la title-track Le cose della vita.
Nello stesso anno Venditti diventa produttore di due dischi, La mia donna dell'amico Giorgio Lo Cascio e Blue morning del gruppo omonimo (in cui suona un giovanissimo Roberto Ciotti).
Del 15 gennaio 1974 ? un'esibizione al Teatro dei Satiri a Roma, dove propone la canzone A Cristo che gli vale una denuncia da un maresciallo delle Guardie di Pubblica Sicurezza presente in sala per vilipendio alla religione di stato, fu processato e condannato a sei mesi con la condizionale. Come racconta nel suo libro L'importante ? che tu sia infelice, la frase contestata era "ammazzate Ges? Cr? quanto sei fico". La parola "fico" fu considerata un'offesa. Ma la canzone ? scritta tutta in dialetto e quell'aggettivo in romanesco ? ritenuto un complimento. Questo per? il Tribunale non lo consider? e il cantautore fu condannato a sei mesi con la condizionale.[9]
Il 1974 ? l'anno di Quando verr? Natale, registrato con la collaborazione dei Cyan, che riscuote un buon successo grazie a brani come Marta e Campo de' fiori (inciso, nello stesso periodo, anche dalla Schola Cantorum, il gruppo vocale di Edoardo De Angelis); anche una canzone di questo disco viene incisa da Patty Pravo, Ora che sono pioggia.
Il successo [modifica]
Il 1975 ? l'anno del suo matrimonio con Simona Izzo, e del successo di Lilly, con cui Venditti arriva al primo posto della hit-parade sia dei 33 giri che dei 45: in effetti questo ? sicuramente l'album pi? completo tra quelli della prima fase della sua carriera, e affianca a canzoni in dialetto romanesco (Santa Brigida, orchestrata magistralmente da Giuseppe Mazzucca e Nicola Samale) ballate acustiche come Attila e la stella e canzoni ironiche come Penna a sfera (attacco di Venditti al giornalista di Ciao 2001 Enzo Caffarelli, che lo aveva attaccato dalle pagine del suo giornale).
Per la prima volta appare una canzone sui ricordi del liceo, Compagno di scuola, mentre la title track ? una storia di droga; completa il disco Lo stambecco ferito, una storia ispirata alle vicende di Felice Riva.
Dopo un successo di vendite di tal genere ? sempre difficile ripetersi, e il disco seguente, Ullalla, pubblicato ad ottobre del 1976, non ci riesce: in realt? il disco ? molto bello, tenta di staccarsi musicalmente dal precedente (grazie soprattutto alla presenza di Ivan Graziani, che suona le chitarre e cura gli arrangiamenti), le canzoni affrontano tematiche importanti, come il compromesso storico in Nostra signora di Lourdes, o il disastro ambientale causato dall'Icmesa di Seveso il 10 luglio del 1976 con la fuga della nube tossica di diossina nella bella Canzone per Seveso. (Disastro di Seveso).
Venditti contatta un nuovo produttore, Michelangelo Romano (che ha gi? lavorato con Alan Sorrenti e Roberto Vecchioni), che gli fa firmare un nuovo contratto discografico con la Philips, e contatta di nuovo gli Stradaperta, il gruppo con cui aveva collaborato ai tempi di Lilly, e registra Sotto il segno dei pesci (1978), con cui ritorna al primo posto sia nelle classifiche dei 45 giri che dei 33, e Buona Domenica (1979).


Antonello Venditti in concerto nel 1978
Dopo Buona domenica il cantautore si prende una pausa di tre anni, anche per alcuni problemi familiari (in questo periodo si separa dalla moglie, Simona Izzo), interrotta solo dalla collaborazione con Luca Barbarossa (Venditti suona il pianoforte nella seconda versione di Roma spogliata, contenuta nell'album Luca Barbarossa).
Nel 1982 fonda una sua etichetta, la Heinz Music, distribuzione Ricordi (poi Bmg), con cui ha pubblicato negli anni ottanta: Sotto la pioggia (1982), Cuore (1984), Venditti e segreti (1986) al sax in tre brani partecipa Enzo Avitabile. Importante ? anche il live registrato al Circo Massimo di Roma nell'ambito dei festeggiamenti del secondo scudetto giallorosso, Circo Massimo (1983), che contiene due inediti: Grazie Roma e Circo Massimo. Nel 1984 Venditti organizza un secondo concerto al Circo Massimo per seguire la finale di Coppa dei Campioni della Roma, trasmesso in diretta televisiva. Nel 1985 esce un doppio live intitolato Centocitt?, con un solo inedito: Centocitt?. Il video di questo brano ha come protagonista Carlo Verdone da sempre amico del cantautore e che in futuro suoner? pi? volte la batteria nei dischi di Venditti: Rocky, Rambo e Sting (1986), In questo mondo di ladri (percussioni, 1988), Benvenuti in Paradiso (1991), Tutti all'Inferno (Voce iniziale e batteria, 1995) e Comunisti al sole (2007). Suoner? spesso anche in diversi concerti. Nel 1986 Venditti compone le colonna sonora di un film del suo grande amico regista Carlo Verdone intitolato Troppo forte.
Il cambiamento di sonorit? [modifica]
Nel 1988 ottiene un grande successo di vendite con l'album In questo mondo di ladri contenente la canzone omonima ed altre due hit 21 modi per dirti ti amo, Ricordati di me che negli anni a venire sar? sempre presente nei concerti di Venditti, quest'album insieme al precedente, segna un punto di svolta nello stile di Venditti, con un mutamento di sonorit? che da un lato mette sempre pi? in secondo piano il pianoforte (dal tour del 1986 il cantautore prende l'abitudine di cantare per quasi tutto il concerto in piedi, mentre in precedenza si accompagnava suonando il piano), e dall'altro evidenzia sempre pi? la parte ritmica negli arrangiamenti delle canzoni.
? del 1991 l'album Benvenuti in Paradiso, di cui va ricordata la canzone Dolce Enrico dedicata ad Enrico Berlinguer, il segretario del PCI morto nel 1984. Nel videoclip di Alta marea (cover di Don't Dream It's Over dei Crowded House), diretto da Stefano Salvati appare Angelina Jolie. A Benvenuti in Paradiso segue un lungo tour negli stadi di tutta Italia, nel 1992 escono un doppio disco live e un video intitolati Da San Siro a Samarcanda con le registrazioni di questi concerti.[10] C'? un solo inedito che si chiama L'amore insegna agli uomini. Durante il concerto a San Siro avviene il collegamento in diretta con Samarcanda, trasmissione di RAI 3 condotta da Michele Santoro. Venditti esegue Modena insieme a Gato Barbieri.
Nel 1995 ? la volta di Prendilo tu questo frutto amaro[11] pubblicato anche in spagnolo col titolo "Cada instante". Tra le canzoni pi? importanti di questo album va ricordata Eroi minori, dedicata alla scorta di Giovanni Falcone.
Antonello nel paese delle meraviglie ? del 1997, album con il quale Antonello rivisita con una orchestra sinfonica, diretta da Renato Serio alcuni dei suoi successi e contenente anche il brano inedito Ho fatto un sogno, scritto con Ennio Morricone e Sergio Bardotti. Il disco ? stato pubblicato in edizione limitata con copie numerate, stampate su carta filigranata.
L'8 marzo 1999, festeggia all'universit? La Sapienza di Roma i suoi 50 anni, e con l'occasione ritira il diploma di Laurea in Giurisprudenza, conseguita nei primi anni settanta. Nel 1999 esce Goodbye Novecento dove trovano spazio anche Su questa nave chiamata musica dedicata a Fabrizio De Andr? e La coscienza di Zeman dedicata al noto allenatore di calcio. Il videclip del primo singolo estratto da questo disco, In questo mondo che non puoi capire ? stato girato dal regista di Train de vie, Radu Mih#259;ileanu.[12] La copertina raffigura il firmamento al debutto del XXI secolo attraverso la rielaborazione di una suggestiva immagine antica; gli astri sono nei segni zodiacali come, idealmente, visibili da Roma allo scoccare del 2000.
I nuovi lavori dei primi anni 2000 [modifica]


Antonello Venditti con il critico d'arte Achille Bonito Oliva
Nel 2000 partecipa come ospite al Festival di Sanremo, presentato da Fabio Fazio. Esegue due brani dall'ultimo album Goodbye Novecento: Che tesoro che sei e Su questa nave chiamata musica.
Nel 2001, in occasione del terzo scudetto dell'Associazione Sportiva Roma organizza un altro concerto gratutito al Circo Massimo. Viene registrato un live: Circo Massimo 2001 contenente anche l'inedito Che c'?.[13]
Che fantastica storia ? la vita[14] ? il titolo del disco che esce nel 2003, in cui Venditti si riavvicina alle sonorit? del passato e torna a cantare con Francesco De Gregori nel brano Io e mio fratello. In quest'album sono contenute anche Lacrime di Pioggia, dedicata al padre scomparso e Ruba scritta negli anni settanta per Mia Martini. Viene premiato al Fivizzano Music World il 7 settembre 2003: ritira il "Premio Musica e Poesia" per la particolarit? e la ricercatezza dei suoi testi e delle sue musiche.[15][16]
Nel 2004 riceve un importante riconoscimento: il Premio Lunezia, "per l'emozione poetica dell'album Che fantastica storia ? la vita".[17][18]
Sempre nel 2004 esce Campus Live, album dal vivo, registrato durante le prove del tour negli studi di Cinecitt? Campus, che contiene anche un brano inedito Addio mia bella addio, registrato in studio. ? una canzone popolare italiana, cantata dai soldati. Ho ritrovato un mio antico provino del 1974 (Antonello aveva inciso un pezzo in cui cantava il solo ritornello, ndr) in cui cantavo "Addio mia bella addio", una canzone dei soldati italiani sul Carso, nata per la verit? da una poesia del 1848 (di Carlo Alberto Bosi, il riferimento ? la battaglia di Curtatone e Montanara ndr). Poi mi sono accorto che una canzone popolare anglo-americana, "Waltzing Matilda", ritrovabile anche in Australia e rifatta anche da Tom Waits, ha lo stesso ceppo sonoro di "Addio mia bella addio". Mi ci sono ficcato dentro e ne ho dato la mia versione, riscrivendone il testo.[19] Nella canzone ci sono molti riferimenti all'attualit?, in un'intervista il cantautore ha detto di aver iniziato a scrivere questa canzone dopo la strage di Nasiriya. A met? canzone c'? la voce di una donna che recita in inglese una preghiera buddhista.

“La vita è ciò che ti accade mentre fai altri progetti” John Lennon
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Enza
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TIberio TimPEri

(Roma, 19 ottobre 1964) ? un conduttore televisivo, giornalista e autore televisivo italiano.

La sua carriera inizia in una piccola radio privata: Radio Mare Cesenatico. Pochi anni dopo, Timperi conduce tra il 1983 e il 1987 la trasmissione radiofonica di Radio Due Hit Parade, RaistereoDue "FM Musica", dopodich? si trasferisce a Telemontecarlo. Sull'emittente monegasca lavora come giornalista televisivo, presentando l'edizione serale del telegiornale alle ore 20:00. Tiberio Timperi realizza e conduce trasmissioni di approfondimento medico "Quando c'? la salute" e scientifico "Galileo".
Nel 1991 passa a Mediaset (all'epoca Fininvest), dove lavora al Tg4 e a Studio Aperto. Successivamente, alla carriera giornalistica affianca quella di conduttore di trasmissioni di intrattenimento. Su Canale 5 conduce il game show "Lingo". Su Rete4 "Buonasera" al fianco di Amanda Lear e "Cuori d'oro" insieme ad Enrica Bonaccorti. Nel 1997 Timperi ritorna alla RAI.
Da quattordici anni (ad eccezione della stagione 2004-2005) conduce regolarmente la trasmissione del fine settimana di Rai 2 In famiglia, dal 2008 condurr? solamente la prima parte Mattina in famiglia su Rai 2 che nel 2010 passer? su Rai 1, nel 2001 ha inoltre condotto, assieme ad Ela Weber e a Daniela Battizzocco, il programma estivo di Rai 1 Sette per uno. Nel 1998 conduce "Il buongiorno" su Radio2 Rai, nel 2005 "Sabato sport" su Radio1, nel 2007 Lasciamoci cos?.
Nella stagione 2007/ 2008 ? stato conduttore e autore di Prima di tutti, rotocalco televisivo quotidiano in onda su R101 del gruppo Mondadori.
Come attore ha recitato nel film Le faremo tanto male (1998), nel cortometraggio Toilette (1999) e nelle serie televisive Ricominciare (2000), Amiche (2004) ed Incantesimo (2005). Ha anche recitato in un episodio della serie televisiva La squadra.
Nel 2004 scrive per la Eri "Ci avete fatto caso?". Nel 2008, assieme all'avvocatessa Maria Pia Sabatini, il libro denuncia sul tema delle separazioni matrimoniali intitolato "Amarsi sempre! Sposarsi?" edito dalla Armando Curcio Editore.
Nel 2009 torna a condurre, dopo dieci anni, insieme a Stefania Orlando Il lotto alle otto su Rai 2.
Dal 10 settembre 2011 conduce per il quindicesimo anno consecutivo, Mattina in famiglia, che ha cambiato nome in Unomattina in famiglia, su Rai 1 con Miriam Leone. Dal 2 gennaio 2012 al 17 febbraio 2012 ha sostituito Veronica Maya alla conduzione di Verdetto finale, facendo il record di Ascolti




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china46
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PEppino di Capri
nome d?arte di Giuseppe Faiella (Capri, 27 luglio 1939), ? un cantante italiano.

Gli esordi (1953-1957)

Originario di una famiglia di musicisti (il nonno fu musicista nella banda di Capri ed il padre Bernardo, che aveva un negozio di dischi e di strumenti musicali, nel tempo libero suonava il sax, il clarinetto, il violoncello e il contrabbasso in un'orchestra), si esibisce per la prima volta all'et? di quattro anni nel 1943 suonando il pianoforte davanti alle truppe americane di stanza nell'isola natale durante la guerra.

Inizia ad esibirsi con un amico, Ettore Falconieri alla batteria, nel 1953 nei night-club di Capri e della vicina Ischia con la denominazione Duo Caprese; nel frattempo segue corsi di musica classica con una severa insegnante tedesca a Napoli.

Il 26 agosto 1956 Peppino ed Ettore riescono anche ad esibirsi in televisione, nella trasmissione televisiva Primo applauso, condotta da Enzo Tortora e finiscono primi, ma per il momento non ottiene contratti discografici.

Sempre con Falconieri, detto Beb?, alla batteria, ed altri amici (Pino Amenta al basso, Mario Cenci alla chitarra e Gabriele Varano al sax), forma nel 1957 un complesso i Capri boys vagamente ispirati ai tipici gruppi musicali jazz/swing statunitensi di quegli ultimi anni, e iniziano ad avere buon successo nei vari locali delle due isole del golfo di Napoli, a volte rielaborando successi d'epoca napoletani o americani o a volte componendo da soli nuovi brani.

In particolare il chitarrista napoletano Cenci si riveler? molto prolifico e creativo nella composizione. In quello stesso anno Peppino e Mario si iscrissero alla SIAE. Da notare che il cantante firmer? tutte le sue canzoni fino al 1989 con il suo nome di battesimo, in quanto iscritto alla societ? degli autori con quest'ultimo e non con il suo futuro pseudonimo. In quello stesso anno, i due composero canzoncine come Let me cry (che sar? anche la sua prima canzone incisa) e rielaborarono pezzi come Last train to San Fernando, Resta cu'mme e Strada 'nfosa (tuttavia Peppino non incidera mai queste ultime due). con i Rockers

LE

buongiorno
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Enza
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LEllo Arena

Raffaele Arena, conosciuto come Lello (Napoli, 1? novembre 1953), ? un cabarettista, attore teatrale e doppiatore italiano, esponente della nuova comicit? napoletana (portata alla ribalta dal gruppo teatrale La Smorfia nella seconda met? degli anni settanta), assieme a Massimo Troisi ed Enzo Decaro.
Nel 2006 si ? sposato con Francesca Taviani, figlia del famoso regista Vittorio, da cui ha avuto un figlio (Leonardo) nel 2003 ed ha recitato in Persa, il persiano di Plauto.

Nasce il 1? novembre 1953 a Napoli, e nel 1977 fonda con Massimo Troisi ed Enzo Decaro il gruppo "I Saraceni" divenuto in seguito La Smorfia, cominciando a recitare al Teatro Sancarluccio.
In teatro i tre ottengono subito grandi successi, approdando ben presto al cabaret romano La Chanson e iniziando a girare con i loro spettacoli comici in tutta Italia, mietono successi con i loro sketch surreali, nell'alveo della tradizione della commedia e della farsa napoletana, densi di satira che combatte i luoghi comuni.
Dopo una breve parentesi radiofonica con la trasmissione Cordialmente insieme, la televisione li consacra definitivamente alla celebrit?; partecipano cos? a Non Stop (1977), La Sberla (1978) e Luna Park (1979), portando all'attenzione del grande pubblico sketch memorabili come San Gennaro o La Nativit? del tormentone "Annunciazi? annunciazi?".
Massimo Troisi lo chiama ad interpretare il personaggio di Lello, l'amico invadente del protagonista Gaetano (interpretato dallo stesso Troisi), nel film di grande successo di pubblico e critica, Ricomincio da tre (1981).
La coppia insieme al travolgente Troisi, rodata da anni di cabaret, sembra calzargli a pennello anche nel cinema e, dopo il grandissimo successo di pubblico e di critica del film d'esordio, buona ? stata anche la sua prova in Scusate il ritardo (1983), dove impersona le manie e le nevrosi di chi ? stato lasciato dalla fidanzata. Per questo ruolo viene anche premiato con il David di Donatello.
Dopo altri film con grandi protagonisti del cinema italiano come Alberto Sordi, Ugo Tognazzi e Carlo Verdone, si cimenta nella regia e nella sceneggiatura con Chiari di luna (1988), nella televisione con Il principe azzurro e, dopo un periodo di inattivit? cinematografica, dopo la prematura morte dell'amico e compagno d'arte Massimo Troisi (1994), torna al cinema con Facciamo paradiso, successivamente, nel 1997 conduce insieme a Massimo Lopez ed Elenoire Casalegno la quinta edizione di Scherzi a parte ottenendo grandi risultati d'ascolto.
Nel 1993 pubblica il noto libro " I segreti del sacro papiro del sommo urz" , misto di riflessioni sulla vita camuffate nelle vicende di se stesso. Nel 2003 d? la voce a Pulcinella nel film d'animazione Tot? Sapore e la magica storia della pizza e l'anno successivo, mentre al teatro recita in Georges Dandin di Moli?re, prende parte alla fiction su Luisa Sanfelice, in cui interpreta lo sbirro della regina Maria Carolina.
L'8 luglio 2009 riceve il premio alla carriera Massimo Troisi.


SE



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dany61
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SErgio BonelLI

Figlio di Gian Luigi Bonelli (creatore di Tex e fondatore della casa editrice Audace), e di Tea Bonelli, che dal 1946 ha preso le redini della casa editrice dell'ex marito[1], entra giovanissimo nel mondo del fumetto e dell'editoria facendo il tuttofare nell'impresa di famiglia: da fattorino a magazziniere, fino a rispondere alle lettere dei lettori.

Esordisce nel mondo del fumetto nel 1954 con lo pseudonimo di Annalisa Macchi come autore dei testi di un libretto disegnato da Roy D?Amy e dedicato all'indiano Ciuffetto Rosso.[2]

Nel 1957 prende in mano la casa editrice Araldo, la futura Sergio Bonelli Editore, una delle case editrici di fumetti pi? importanti (come numero di copie stampate) nel panorama italiano, subentrando nella direzione alla madre Tea.

Intraprende anche la strada della sceneggiatura con lo pseudonimo di Guido Nolitta, scelto per evitare di essere confuso con il padre[3]. In tale veste la sua prima fatica ? la serie Un Ragazzo nel Far West pubblicato a partire dal 1958 e realizzato graficamente da Franco Bignotti. Due anni dopo scrive Il Giudice Bean che verr? realizzato da Sergio Tarquinio e pubblicato solo nel 1963 nella collana Gli Albi Del Cow Boy.

Nel 1961 crea uno dei pi? grandi successi della casa editrice: Zagor, personaggio "ibrido" tra Tarzan e il western, con forti incursioni nel fantastico, grazie al quale Bonelli pu? dar sfogo a tutta la sua passione per il genere avventuroso in tutti i suoi aspetti.

Quattordici anni dopo, nel 1975, dar? vita a quello che considerer? sempre il suo figlio prediletto: Mister No uno scanzonato ex soldato statunitense che vive nella Manaus degli anni cinquanta.

? anche il primo sceneggiatore a sostituire suo padre sulle pagine di Tex dove esordisce con la storia dal titolo Caccia all'uomo disegnata da Fernando Fusco e pubblicata sul numero 183 della serie datato gennaio 1976. Per i disegni di Aurelio Galleppini realizza poi L'uomo del Texas volume della collana Un uomo un'avventura.

I crescenti impegni in veste di editore lo costrinsero tuttavia a ridurre drasticamente la sua attivit? di autore, interrompendo la scrittura delle sceneggiature di Zagor nel 1982 e riservandosi di scrivere ancora le storie di Mister No fino al 1995 (pur affiancato da uno staff di altri autori). Dopo vari anni di inattivit? come scrittore, in occasione dell'ultima avventura di Mister No ? tornato alla macchina da scrivere: ? stato infatti lui a dare l'addio al personaggio che pi? ha amato. La lunga storia ? cominciata nell'albo di settembre 2005 ed ? terminata alla fine del 2006. Le avventure di Mister No sono poi continuate negli albi speciali con periodicit? semestrale fino al 2009.

A gennaio 2007 ha preso il posto di Decio Canzio alla direzione generale della Sergio Bonelli Editore.

Nel 2008 il comune di Milano lo ha insignito del prestigioso premio Ambrogino d'oro[4].

Nell'agosto del 2011, mentre era in vacanza in Provenza, avverte dei problemi di salute. Muore il 26 settembre 2011 all'et? di 78 anni nella clinica San Gerardo di Monza, pochi giorni dopo essere stato ricoverato per una malattia.[5]
Bonelli sceneggiatore
Laura Scarpa e Sergio Bonelli a Lucca Comics & Games 2010

In qualit? di sceneggiatore Bonelli ha avuto un ruolo di primo piano all'interno della casa editrice, portando elementi di grande originalit? e apportando i primi importanti elementi di discontinuit? rispetto allo stile di suo padre che fino ad allora era stato, insieme a Roy D'Amy, il principale autore di quasi tutti i personaggi pubblicati. Con Zagor Nolitta accentua ancora di pi? quella fusione fra realistico e fantastico che gi? il padre aveva portato sulle pagine di Tex; inoltre il personaggio di Cico, come quello di Dusty de Un ragazzo nel Far West, si inserisce nel solco delle spalle comiche che grande fortuna avevano avuto in Capitan Miki e ne Il grande Blek (e che nelle edizioni Bonelli continueranno ad avere con Mister Bluff e Gufo Triste del Comandante Mark e con Groucho di Dylan Dog), che mai avevano trovato spazio nelle storie di Bonelli padre.

Ma il vero punto di rottura con la tradizione della casa editrice avviene con Mister No, che ? di fatti considerato il capostipite dei moderni personaggi boneliani[6]. Jerry Drake ? infatti un antieroe: molto umano nei suoi pregi come nei suoi difetti, ? ben lontano dalla figura dell'eroe tutto d'un pezzo e infallibile come ? ad esempio Tex. Mister No ? un personaggio in conflitto con il mondo che lo circonda e con dubbi esistenziali (si rifugia nella selvaggia Amazzonia per fuggire agli orrori della guerra), e spesso alle prese con i piccoli problemi quotidiani (i debiti che lo perseguitano). Nolitta anticipa cos? tutta una serie di tematiche che diventeranno poi centrali in personaggi come Ken Parker, Dylan Dog o Nathan Never.

Questo fascino per l'eroe fallibile e a volte vulnerabile avr? i suoi echi anche nella sua interpretazione di Tex[7]: nella storia Il segno di Cruzado vediamo il Ranger alle prese con la difficile decisione di dover dare il colpo di grazia ad un indiano che ormai agonizzante dopo essere stato torturato implora piet?, una situazione di ambiguit? in cui mai Gian Luigi Bonelli aveva calato il suo eroe. E come lo stesso Sergio Bonelli ha raccontato, un'intera sequenza di quella stessa storia (in cui Tex era costretto a calmare un concitato Kit Carson con un pugno) fu tagliata per la ferma opposizione del padre. Anche nei rapporti con il figlio Kit, il suo Tex mostra atteggiamenti apprensivi, se non protettivi, che mai aveva avuto nelle storie di Bonelli padre.

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celeste
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LIaLA

Liala, pseudonimo di Amalia Liana Cambiasi Negretti Odescalchi (Carate Lario 1897 ? Varese 1995), ? stata una scrittrice italiana, fra le pi? amate autrici di romanzi d'appendice del XX secolo. Fu Gabriele D'Annunzio a coniare per lei il nome Liala con cui la scrittrice firm? tutte le sue opere: ?Ti chiamer? Liala perch? ci sia sempre un'ala nel tuo nome?.



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china46
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LAmarr HeDY

Hedy Lamarr, nome d'arte di Hedwig Eva Maria Kiesler (Vienna, 9 novembre 1913 ? Altamonte Springs, 19 gennaio 2000), ? stata un'attrice e scienziata austriaca naturalizzata statunitense.

Disse di s?, con autoironia:
? Non ? difficile diventare una grande ammaliatrice: basta restare immobile e recitare la parte dell'oca ?

Inoltre, alla domanda di un giornalista sul perch? non fosse mai apparsa una stella dedicata a lei sull'Hollywod Walk of Fame, a Los Angeles, rispose:
? Vengo gi? calpestata abbastanza senza che stia sul marciapiede ?


Nasce nel 1913 (anche se alcune fonti indicano il 1914) da genitori dell'alta borghesia ebraica: il padre Emil Kiesler era un direttore di banca originario di Leopoli e la madre, Gertrud Lichtwitz, era una pianista nata a Budapest. Fu lanciata nel mondo dello spettacolo a fine anni venti poco pi? che adolescente da Max Reinhardt che la port? con s? a Berlino facendola lavorare in teatro. Hedy rinunci? cos? ai corsi di laurea in ingegneria che aveva intrapreso e dove era ritenuta un'allieva dall'intelligenza eccezionale.

Ha legato il suo nome a due situazioni completamente differenti tra loro: ? stata una delle prime attrici ad apparire in una scena di nudo integrale, e ci? accadde, con il nome di Hedy Kiesler[1], in "Extase" (Estasi), del regista cecoslovacco Gustav Machat?, girato nel '33 e presentato alla 2? edizione della Mostra del cinema di Venezia. Il film le diede una particolare notoriet? per via della famosa sequenza bucolica in cui appare completamente nuda. La pellicola venne poi sottoposta a pesanti censure, ed in alcuni Stati addirittura tolta dal mercato.
L'attrice con il marito John Loder
Pin-up per la rivista Yank, the Army Weekly del 7 maggio 1943

Il secondo evento destinato a segnare la sua vita fu il conseguimento del brevetto - assieme al compositore George Antheil - di un nuovo sistema di modulazione per la codifica di informazioni da trasmettere su frequenze radio, importante per comandare a distanza siluri e mezzi navali.

La sua idea di modulazione codificata della portante di un segnale radio (spread spectrum) ossessioner? gran parte della sua vita. Il metodo sviluppato dalla coppia Lamarr/Antheil ?, nella sostanza, un sistema di codifica delle informazioni da trasmettere ad un'entit? che li ricever? nello stesso ordine col quale sono state trasmesse; sar? successivamente al centro dell'attenzione anche di servizi segreti e apparati militari.

Nel cinema, il fascino di Hedy Lamarr ? disseminato in circa venticinque film girati in altrettanti anni di carriera. Ha lavorato con i maggiori registi a fianco dei pi? celebrati attori del suo tempo, fra cui Spencer Tracy, Judy Garland, Clark Gable e James Stewart.

Cittadina americana dal 1953, si spos? sei volte, ed ebbe tre figli: due dal matrimonio con l'attore inglese John Loder ed uno adottato alla fine degli anni trenta quando era sposata con lo scrittore Gene Markey. ? tuttora attiva una fondazione che porta il suo nome e ha fini di sviluppo sociale.
In fuga dal nazismo e dal marito

Mossi i primi passi nel mondo del cinema, che allora stava passando dal cinema muto a quello sonoro, Lamarr spos? poco meno che ventenne Fritz Mandl, un imprenditore del settore dell'armamento che stava conducendo ricerche per giungere ad un sistema di guida a distanza di missili e siluri. Spinto dalla gelosia, Mandl cerc? (inutilmente) di comprare tutte le copie esistenti al mondo del film Estasi per toglierle dalla circolazione.

Quando, dopo alcuni anni di matrimonio, Mandl strinse rapporti con il nazismo (che lei osteggiava, ma che le consent? di conoscere Hitler e Mussolini) Lamarr lo lasci?, trovando riparo a Londra.

Qui, nel 1937, conobbe Louis B. Mayer, fondatore della MGM. Attraverso la conoscenza del produttore, il salto verso Hollywood e il mondo del cinema, con il nome di Hedy Lamarr (evocazione esotica del mare, la mar, ma anche un omaggio all'attrice Barbara La Marr che era scomparsa pochi anni prima, appena trentenne), fu pi? breve di quanto forse lei stessa potesse sperare. Un'americana nella Casbah (1938) fu il suo primo film girato con il nuovo nome.


sera
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Enza
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DYlan THomas

Dylan Marlais Thomas (Swansea, 27 ottobre 1914 ? New York, 9 novembre 1953) ? stato un poeta, scrittore e drammaturgo gallese. Scrisse poesie, saggi, epistole, sceneggiature, racconti autobiografici e un dramma teatrale dal titolo Sotto il bosco di latte (Under milk wood) la cui versione radiofonica, in cui recitava l'autore stesso, vinse il Prix Italia nel 1954.

Dylan Thomas nasce a Swansea, Galles, secondo figlio di David John Thomas, professore della Grammar School locale, e Florence Williams. Fin da giovanissimo mostra una notevole inclinazione per la poesia, arrivando a pubblicare le prime poesie, all'et? di undici anni, nel suo giornalino di scuola.
Nel 1934 pubblica la sua prima raccolta poetica, Diciotto poesie, suscitando scalpore nei raffinati ambienti letterari londinesi. Nei suoi primi versi pubblicati, cominciano a intravedersi le tematiche che renderanno celebre la sua poesia: la morte, la natura, l'amore, l'unit? estatica e drammatica di tutto il creato. Di questa prima raccolta, la composizione pi? conosciuta ? And death shall have no dominion. Gi? straordinariamente maturo, Thomas pubblica le successive raccolte a distanza di pochi anni l'una dall'altra: Venticinque poesie (1936), Il mondo che respiro (1939), La mappa dell'amore (1939).
Nel 1936 sposa la ballerina Kathleen McNamara, dalla quale ebbe tre figli (tra cui la scrittrice Aeronwy Thomas) e con cui si trasfer? a Laugharne, a occidente di Swansea, in una casa sul mare, che ispir? la localit? immaginaria di Llareggub in cui ? ambientato il dramma Under milk wood ("sotto il bosco di latte").
Nel 1940 esce Ritratto dell'artista da cucciolo, una raccolta di storie di impronta autobiografica, mentre nel 1946, esce il libro che rappresenta la sua definitiva consacrazione Death and entrances ("Morte e ingressi"). All'indiscusso valore poetico di Thomas, si accompagna per? una vita di grande dissolutezza, fatta di sperperi e di alcolismo, che spinse la sua famiglia sull'orlo della povert?. Malgrado la sua dipendenza dall'alcol e perennemente ossessionato dalla mancanza di denaro e dai debiti, ebbe sempre la solidariet? del mondo intellettuale che, riconoscendone il genio, non gli fece mancare sostegni economici e morali.
Comparso come una meteora, appena ventenne, a sconvolgere scuole e teorie, Thomas fa vivere alla poesia inglese, fra gli anni Trenta e Quaranta, un'incantevole stagione di vigore creativo. Fin dai suoi esordi, con la forza del provinciale che resta legato alle sue origini, ignora il dibattito intellettuale e, con suprema maestria e abilit? da funambolo, sembra scavalcare ogni tradizione poetica. La sua opera, oscura e labirintica, porta alle estreme conseguenze le tecniche dell'analogia, dell'associazione e dell'enumerazione caotica, con l'unico limite della forma stilistica: una struttura che comunque - come egli ebbe a dire - "nasce da s?, dalle parole e dalle espressioni di esse, e non ? mai sovraimposta". Dalle poesie ai racconti, le suggestioni sono quelle assolutamente concrete e insieme favolose della propria piccola patria, Swansea e il Galles: con gli interni gremiti, le stradine tortuose, le colline di orti e di fattorie, il vento dell'oceano e gli aromi selvatici della campagna. La poesia di Thomas, come quella di un antico bardo, si nutre infatti di miti: il folclore locale, la religione biblico-contadina e panteista, la saga familiare e le leggende della propria giovinezza si confondono in un vortice inebriante di immagini. Il suo linguaggio variopinto ? un concentrato semantico e sonoro e viene descritto dallo stesso autore come un "metodo dialettico": "un costante sorgere e crollare delle immagini che si sprigionano dal germe centrale, esso stesso distruttivo e costruttivo insieme". Thomas si colloca innanzitutto sulla linea di William Blake e di G.M. Hopkins, ma il carattere vorticoso, furiosamente visionario e aggrovigliato della sua ispirazione ne fanno una sorta di unicum nel panorama della poesia contemporanea.
Nel corso di un suo viaggio negli Stati Uniti, gli fu commissionato da Igor Stravinsky un libretto per un'opera lirica che per? non vide mai la luce. Il quarto viaggio negli Stati Uniti fu anche l'ultimo: arriv? il 20 ottobre 1953, gi? piuttosto malandato, per un ciclo di conferenze sulla poesia organizzato da Malcom Brinnin. Qualche giorno dopo, il 26 ottobre, solo grazie ad una iniezione del dottor Feltenstein Thomas riusc? a fare due performance di Under Milk Wood, dopo le quali ebbe un crollo. Il giorno seguente non pot? neanche trattenersi a un party organizzato in suo onore. A New York il 2 novembre si erano registrati livelli di smog elevatissimi - alla fine del mese le persone morte a causa di problemi respiratori legati allo smog ammontavano a circa duecento. Thomas, che gi? soffriva di problemi respiratori ne risent? molto. Il 4 novembre, sempre pi? affannato fu visitato dal dottor Feltenstein che gli iniett? una robusta dose di morfina. I risultati furono pessimi tanto che dopo poco divenne cianotico, riuscendo a respirare con sempre maggiori difficolt?. Quando arriv? l'ambulanza era gi? in coma. Mor? in ospedale il 9 novembre. L'autopsia rivel? che, bench? il poeta fosse morto di polmonite, il problema principale era un grosso edema al cervello causato da una sacca di liquido cerebrospinale. Il fegato mostrava invece solo lievi segni di cirrosi. L'anno successivo Stravinsky compose il pezzo "In memoriam Dylan Thomas" per quartetto d'archi, quattro tromboni e voce maschile.
Si dice che Robert Allen Zimmerman si ispir? a Dylan Thomas quando adott? il nome d'arte Bob Dylan, nel 1961.
Nel 1986 lo scrittore Tiziano Sclavi diede il nome di Dylan Dog al personaggio dei suoi fumetti in ricordo del poeta gallese.
Dal 1995 Man and Myth (L'Uomo e il Mito), la mostra permanente realizzata presso il Dylan Thomas Centre di Swansea, costituisce la pi? ricca e accreditata raccolta di documenti sulla vita e l'opera dello scrittore.
Nel 2008 viene girato un film che racconta parte della sua vita: The Edge of Love, con Keira Knightley e Sienna Miller.




buona serata

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china46
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THompson Lea
(nata Rochester, Minnesota il 31 maggio 1961) ? un'attrice statunitense, regista televisivo e produttore televisivo. ? la pi? nota per il suo ruolo di Lorraine Baines nel Ritorno al futuro trilogia e, come il personaggio del titolo nel 1990 NBC sitcom Caroline in the City . Come un fiocco di grosso budget / blockbuster di alto profilo degli anni 1980 e '90, altri ruoli includono Red Dawn , Howard the Duck , Jaws 3-D , Some Kind of Wonderful , The Beverly Hillbillies , e Il ribelle . Lei attualmente co-stars come Kathryn Kennish della ABC Family serie Switched at Birth .



SO

buona sera
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dany61
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SOlanGE cantante, attrice e modella statunitense

Nata a Houston, nel Texas, ? la figlia di Mathew e Tina Knowles ed ? sorella di Beyonc?. Suo padre ? afroamericano mentre sua madre ha origini creole (discendenze afroamericane, native americane tedesche e francesi).

Sulle orme della pi? celebre sorella, Solange partecipa in veste di ballerina a numerosi tour delle Destiny's Child, di cui fa parte anche sua cugina Kelly Rowland. Subito dopo il World Tour del 2002, Matthew Knowles annuncia l'idea di voler far diventare Solange il quarto membro del gruppo: Beyonc? smentisce tale affermazione e Solange pubblica il suo album di debutto, Solo Star, nel gennaio 2003.

Solange ? coautrice di tutti e 15 i brani (gi? l'anno prima aveva scritto 4 brani per l'album di debutto della Rowland, Simply Deep). Si avvale inoltre della collaborazione di Timbaland, The Neptunes, Linda Perry e Jermaine Dupri. Il primo singolo Feelin' You (Part II) non riesce ad entrare nella Billboard Hot 100; l'album vende circa centomila copie.

Nel 2008 pubblica il suo secondo album Sol-Angel and the Hadley St. Dreams.

“La vita è ciò che ti accade mentre fai altri progetti” John Lennon
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Enza
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GEorge Clooney

George Clooney (George Thimoty Clooney) nasce il 6 maggio 1961 nella citt? di Lexington nello stato del Kentucky (USA). Inizia a frequentare gli studi televisivi a cinque anni con suo padre, Nick Clooney, che conduce un talk show a Cincinnati (il suo spettacolo pi? famoso ? intitolato"American Movie"). Inizialmente vuole seguire le stesse orme del padre, ma poi cambia idea. Diventato ragazzo frequenta la High School nella cittadina di Augusta, dove consegue il diploma. In seguito, si iscrive alla scuola"Northern Kentucky University" dove, oltre ai buoni risultati scolastici, si fa apprezzare anche come ottimo giocatore di baseball; e durante un provino per la squadra si infortun?.

A ventun anni trova la sua strada, quando il suo amico e cugino Miguel Ferrer (figlio di Rosemary Clooney - la "Madame X" della prima serie di E.R.) si ferma a Lexington e lo aiuta ad imparare una piccola parte per un film. Nel 1983 si trasferisce a Los Angeles per frequentare una scuola di recitazione. In questo periodo, l'attore vive miseramente in un appartamento assai modesto, in compagnia, per uno strano scherzo del destino, di future star del piccolo e grande schermo come Sylvester Stallone e Henry Winkler (il Fonzie della serie televisiva "Happy Days").

Clooney, che ha dovuto fare una lunga gavetta prima di sfondare con la serie televisiva "E.R.", all'epoca appariva frequentemente nei telefilm nei quli per? gli affidavano solo ruoli secondari. Ci? nonostante il suo carisma era tale, il suo sex appeal cos? clamoroso, che non poteva non essere notato, se non per via di un atteggiamento pregiudizialmente sfavorevole.

Il suo primo vero ruolo cinematografico riusc? a conquistarselo nel 1986, anche se, ancora una volta, si trattava di una piccola parte nel film horror "Scuola Degli Orrori". Ma l'importante era essere riusciti ad arrivare sul grande schermo, uscendo dalle secche della troppo angusta e limitante televisione. La grande occasione per confrontarsi davvero con il mondo del cinema gli ? offerta dal genialoide Quentin Tarantino che lo dirige nel grottesco e delirante "Dal tramonto all'alba". In seguito lo abbiamo anche visto poi sfoggiare tutto il suo fascino in "Un giorno per caso" al fianco di Michelle Pfeiffer e in "The Peacemaker" in coppia con Nicole Kidman. L'attore pi? amato dalle donne ha anche interpretato Batman in "Batman e Robin" e ha avuto una piccola parte in "La sottile linea rossa", fino ai recentissimi "Tre re" e "La tempesta perfetta" e "Out of sight" al fianco di un altro sex symbol: la cantante Jennifer Lopez.

Nel 1989 si sposa con l'attrice Talia Balsam, dalla quale ha per? divorziato tre anni dopo. Nel 1994, aver girato altri film fra cui il thriller "Gli Uomini Del Capitano Parker" in cui ha un ruolo di rilievo, ? invece arrivata la vera consacrazione popolare: diventa il burrascoso ma capace Dr. Rosstore nel telefilm "E.R ? Medici in prima linea". Clooney fa impazzire i telespettatori (ma soprattutto le telespettatrici), ma raccoglie anche i consensi della critica: viene premiato come miglior attore protagonista del premio "Mtv".

Il bel George per? non ? il tipo che riposa sugli allori, n? che si accontenta della "facile" notoriet? derivata dal cinea. E' anche un attore colto e impegnato, se ? vero che ? apparso in ben quindici rappresentazioni teatrali (gi? nell'87 aveva vinto un premio al famoso Teatro Steppenwolf di Chicago come attore principale in "Vicious"). Nel febbraio 1995, ha partecipato al "Saturday Night Live" sulla rete televisiva americana NBC e come guest-star in una puntata del telefilm americano "Friends" insieme a Noah Wyle.

Fuori dal set Clooney ? "un maniaco del golf" e un tifoso dei Cincinnati Red. Ama giocare a basket e colleziona moto.

Il sodalizio con Steven Soderbergh continua nel 2001 con il grande successo di "Ocean's Eleven" (2001) che nel cast stellare, oltre a Clooney, conta interpreti del calibro di Brad Pitt, Julia Roberts, Matt Damon e Andy Garcia. Tre anni pi? tardi "Ocean's Twelve" non sar? capace di replicare lo stesso successo, cos? come "Ocean's Thirteen" nel 2007.

Intanto nel 2002 interpreta e dirige convincentemente "Confessioni di una mente pericolosa" (con Sam Rockwell e Drew Barrymore). Si ripete poi pregevolmente nel 2005 con "Good Night, and Good Luck". Nel 2006 per quest'ultimo film George Clooney ? candidato all'Oscar per regia e miglior film: il suo lavoro rimane a bocca asciutta, tuttavia si consola vincendo l'Oscar come Miglior attore non protagonista, per il film "Syriana". Il suo ultimo lavoro, in cui compare davanti e dietro la cinepresa, ? "In amore niente regole" (2008, con Ren?e Zellweger), commedia ambientata nel mondo del football americano degli anni '20.
Sempre nel 2008 viene nominato ambasciatore di pace per l'ONU.

Dopo numerosi flirt che gli sono stati attribuiti, alla fine del mese di luglio 2009 ? al centro del gossip per la sua presunta relazione con l'attrice italiana Elisabetta Canalis, che viene ufficializzata poco tempo dopo. La storia d'amore dura solo due anni: termina a giugno del 2011 quando ne viene data notizia tramite un comunicato diffuso da Londra.

I suoi film successivi sono "The American" (2010, girato in Italia, nei pressi di L'Aquila, con Violante Placido), "Le idi di marzo" (The Ides of March), di cui ? regista (2011), "Paradiso amaro (The Descendants, 2011).

mamma che bello
BE



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dany61
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BEnito Jacovitti fumettista italiano

Nato in una famiglia di origine slava-albanese[1], all'et? di sette anni inizi? a mostrare il suo interesse per i fumetti. Si trasferisce, ancora bambino, con la famiglia prima a Macerata e poi a Firenze dove frequenter? il liceo artistico.

Nel 1939, ancora sedicenne, inizi? la sua carriera pubblicando per la rivista satirica fiorentina Il brivido alcune panoramiche (ovvero delle tavole a pagina intera piene di gag) di cui la prima, la linea Maginot, ironizzava sulla guerra; poi la storia a fumetti Pippo e gli inglesi che lo fece subito notare procurandogli la collaborazione quasi trentennale per il settimanale Il Vittorioso dell'editrice cattolica AVE, che l'avrebbe fatto conoscere a tutta l'Italia. L'esile corporatura del giovane Jacovitti gli valse il soprannome di Lisca, e per questo come icona con cui firmare le sue tavole adott? appunto una lisca di pesce. Passati i decenni e diventato ben pi? corpacciuto, Jac stesso ebbe modo di autoironizzare sul persistente uso della "lisca" come firma, affermando qualcosa tipo "forse dovrei passare a un grosso pesce o a una balena, ma da giovane ero davvero allampanato e magrissimo". La collaborazione con Il Vittorioso nata nel 1940 sarebbe continuata fino al 1969, quando questo chiuse i battenti. Jacovitti continu? il suo lavoro con Il Giorno dei Ragazzi, supplemento de Il Giorno, per il quale, il 28 marzo 1957 aveva creato il suo pi? famoso personaggio, Cocco Bill.
? Siamo nella seconda met? del secolo scorso e le vicende del nostro si svolgono nel leggendario far west.
Arizona? Texas? Colorado? Fate voi, ragazzi. L'essenziale ? che sia far west! ?

(Questo, come altri, ? un esempio di come Benito Jacovitti usava introdurre le sue storie.
Ecco il testo dell'incipit di "Cocco Bill fa sette pi?")

Sempre per Il Giorno crea tre formidabili personaggi romani: Tizio, Caio e Sempronio i quali si esprimono nel pi? maccheronico dei latinorum.

Sempre sul Giorno dei Ragazzi (allegato settimanale del quotidiano grazie al quale la tiratura aumentava di circa 40/50.000 copie) dava vita alla saga di Tom Ficcanaso, giornalista detective protagonista di molte storie, Gamba di Quaglia, Chicchirino, Microciccio Spaccavento, Gionni Galassia.

Anche sul quotidiano erano famose le sue panoramiche all'ultima pagina a colori sulle edizioni del luned?, mentre sul Giorno della Donna nacque Lolita Dolcevita e sul quotidiano Elviro il Vampiro e la storia a strisce di Baby Tarallo.

Nei primi anni cinquanta fu anche collaboratore del Quotidiano, giornale dell'Azione Cattolica, per il quale produsse vignette con pi? chiari spunti satirici legati all'attualit? politica dell'epoca (in pratica fu il primo in Italia a fare una vignetta in prima pagina che era quasi un editoriale). Dalla fine degli anni quaranta collabor? anche con Il Travaso delle idee nel quale, insieme a Federico Fellini, diede luogo alla storia anticomunista sui "due compagni" che dovette abbandonare per resistenze da parte dell'editrice AVE del Vittorioso (il grande Jacovitti, gli dissero, non pu? collaborare con un giornaletto del genere) e quindi Jacovitti continu? con lo pseudonimo di "Franz" mentre poi dal 1957 al 1960, realizz? tre meravigliose storie a fumetti: Sempronio, Pasqualino Rifif? e Alonzo.

Continu? anche il lavoro con il Corriere dei Piccoli dal 1968 al 1982 dando vita al mitico Zorry Kid (parodia incredibile di Zorro), Jak Mandolino (personaggio ripreso dal Vittorioso e modernazzato dalla presenza di un "diavoletto tentatore" Pop Corn, Tarallino, Checco e continuando con la pubblicazione di Cocco Bill. Da ricordare poi la prestigiosa collaborazione con la rivista Linus, nata nel 1965 sotto la guida di Oreste del Buono dove creo prima Gionni Peppe e poi Joe Balordo.

La sua ultima collaborazione, iniziata nel 1978, ? con Il Giornalino delle Edizioni Sanpaolo, che continua ancora oggi a redigere storie sul suo personaggio pi? famoso, Cocco Bill, realizzate dal suo allievo Luca Salvagno. Negli anni novanta ormai anziano usa farsi inchiostrare le tavole da un giovane autore svizzero d'origini serbe trapiantato nel Salentino, Nedeljko Bajalica, che lo seguir? fino agli ultimi giorni prima come assistente e poi come co-autore nella serie RAP realizzata per la Balacco Editore.

Jacovitti ? entrato a pieno titolo negli annali storici del fumetto italiano, soprattutto grazie alla forma caricaturale dei suoi personaggi. I comics di Jacovitti hanno riscosso il plauso della critica, e si sono intrecciati spesso con gli accadimenti di portata epocale che hanno contraddistinto l'evolversi dell'Italia. Tantissimi gli scolari degli anni sessanta-settanta che, fra libri e quaderni, nel loro zainetto non facevano mai mancare il suo diario, il famosissimo Diario Vitt.

La caratteristica forma anatomica dei piccoli personaggi ai quali ha dato vita sulla carta, la loro espressione a volte gioiosa, a volte grottesca, i suoi salumi e affettati, serpenti e lumaconi che guardano con ogni tipo di espressione, nonch? tanti altri oggetti i pi? diversificati e sparsi nei posti pi? impensati, lo hanno reso popolare al grande pubblico.

Non molti sono a conoscenza di una sua produzione di fumetti per adulti, contraddistinte dal suo solito stile, ma comunque esplicite su temi sessuali. Nel 1977 infatti pubblica, assieme a Marcello Marchesi, il libro Kamasultra. In tutta l'opera di Jacovitti c'? invero una punta di erotismo seppur accennato e caricaturale. In un'intervista di fine anni settanta l'autore racconta le costrizioni della censura sul suo lavoro giovanile giunta fino a imporgli delle figure femminili asettiche, in perfetta antitesi con la sua tendenza a esagerarne gli attributi. Nel 1991 lo scrittore Fulvio Abbate volle curare una sua mostra di tavole originali alla Galleria "La Nuova Pesa" di Roma, forse il primo riconoscimento che il genio del fumetto italiano, l'inventore di Cocco Bill e del "Diario Vitt", in vita abbia mai ricevuto in uno spazio espositivo "colto". In quella circostanza Cesare Medail scrisse sul "Corriere della Sera" che "la sinistra ha finalmente riabilitato Jacovitti".

Jacovitti si ? impiegato anche nella pubblicit?: famosi i caroselli con Coccobill, quelli di Zorry Kid per l'olio Teodora e, prima di tutti, quelli di Pecor Bill per la Lanerossi Vicenza; ma sempre in pubblicit? fece un lavoro gigantesco creando oltre 100 campagne pubblicitarie (dalla Esselunga ai Concessionari FIAT, dalla Autobianchi ai Caravan ARCA, dalla Banca Popolare dell'Emilia alle casseforti STARK, dalla Voxson alle Ferrovie dello Stato, dalla Schiapparelli all'Ambra Solare, ecc.), e nella cartellonistica politica, come autore schierato per i Comitati Civici, con numerosi poster di natura satirica apprezzati anche dai partiti di opposizione.

A Termoli il liceo artistico ? intitolato a Benito Jacovitti [2]
SA

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Enza
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SAba UMberto

Umberto Poli nasce a Trieste il giorno 9 marzo 1883. La madre, Felicita Rachele Cohen, ? di origini ebraiche e appartiene a una famiglia di commercianti che opera nel ghetto triestino.
Il padre Ugo Edoardo Poli, agente di commercio di nobile famiglia veneziana, si era inizialmente convertito alla religione ebraica per sposare Rachele, ma l'abbandona quando lei in attesa del figlio.

Il futuro poeta cresce quindi in un contesto malinconico per la mancanza della figura paterna. Per tre anni viene allevato da Peppa Sabaz, balia slovena, che dona al piccolo Umberto tutto l'affetto di cui dispone (avendo perso un figlio). Saba avr? modo di scrivere di lei citandola come "madre di gioia". Crescer? in seguito con la madre, assieme a due zie, e sotto la tutela di Giuseppe Luzzato, zio ex garibaldino.

Gli studi in et? adolescenziale sono piuttosto irregolari: segue dapprima il ginnasio "Dante Alighieri", poi passa all'Accademia di Commercio e Nautica, che per? abbandoner? a met? anno scolastico. In questo periodo si avvicina alla musica, dovuta anche all'amicizia con Ugo Chiesa, violinista, e Angelino Tagliapietra, pianista. I suoi tentativi per imparare a suonare il violino sono per? scarsi; ? invece la composizione delle prime poesie a dare gi? i primi buoni risultati. Scrive con il nome di Umberto Chopin Poli: i suoi lavori sono perlopi? sonetti, che risentono di una chiara influenza di Parini, Foscolo, Leopardi e Petrarca.

Nel 1903 per proseguire gli studi si trasferisce a Pisa. Frequenta i corsi di letteratura italiana tenuti dal professore Vittorio Cian, ma presto abbandona per passare a quelli di archeologia, latino e tedesco.

L'anno seguente a causa di dissensi con l'amico Chiesa cade in una forte depressione che gli fa decidera di tornare a Trieste. E' in questo periodo che frequenta il "Caff? Rossetti", storico luogo di incontro e ritrovo per giovani intellettuali; qui conoscer? il futuro poeta Virgilio Giotti.
Nel 1905 lascia Trieste per recarsi a Firenze dove rimarr? due anni, e dove frequenter? i circoli artistici "vociani" della citt?, tuttavia senza legarsi a fondo con nessuno di loro.

In una delle sue poche e saltuarie visite che faceva per tornare a casa, conosce Carolina W?fler, che sar? la Lina delle sue poesie, e che diventer? sua moglie.

Pur abitando geograficamente entro i confini dell'Impero austro-ungarico ? cittadino italiano e nell'aprile del 1907 parte per il servizio militare. A Salerno nasceranno i suoi "Versi militari".

Torna a Trieste nel mese di settembre del 1908 e si mette in affari con il futuro cognato per gestire due negozi di articoli elettrici. Il 28 febbraio sposa Lina con rito ebraico. L'anno seguente nasce la figlia Linuccia.

E' il 1911 quando con lo pseudonimo di Umberto Saba pubblica il suo primo libro: "Poesie". Seguiranno "Coi miei occhi (il mio secondo libro di versi)", oggi noto come "Trieste e una donna". Lo pseudonimo pare sia di origine incerta; si pensa che lo scelse o in omaggio alla sua adorata balia, Peppa Sabaz, o forse in omaggio alle sue origini ebraiche (la parola 'saba' significa 'nonno').

Risale a questo periodo l'articolo "Quello che resta da fare ai poeti" nel quale Saba propone una poetica schietta e sincera, senza fronzoli; contrappone il modello degli "Inni Sacri" di Manzoni a quello della produzione di D'Annunzio. Presenta l'articolo per la pubblicazione alla rivista vociana, ma viene rifiutato: sar? pubblicato solamente nel 1959.

Conosce poi un periodo di crisi in seguito al tradimento della moglie. Con la famiglia decide di trasferirsi a Bologna, dove collabora al quotidiano "Il Resto del Carlino", poi a Milano nel 1914, dove viene incaricato di gestire il caff? del Teatro Eden.

Allo scoppio della Prima guerra mondiale viene richiamato alle armi: inizialmente ? a Casalmaggiore presso un campo di soldati prigionieri austriaci, poi svolge la mansione di dattilografo presso un ufficio militare; nel 1917 ? al Campo di aviazione di Taliedo, dove viene nominato collaudatore del legname per la costruzione degli aerei.

In questo periodo approfondisce la lettura di Nietzsche e si riacutizzano le crisi psicologiche.

Terminata la guerra torna a Trieste. Per qualche mese ? direttore di un cinematografo (del quale ? proprietario il cognato). Scrive alcuni testi pubblicitari per la "Leoni Films", poi rileva - grazie all'aiuto della zia Regina - la libreria antiquaria Mayl?nder.

Intanto prende forma la prima versione del "Canzoniere", opera che vedr? la luce nel 1922 e che raccoglier? tutta la sua produzione poetica del periodo.

Inizia poi a frequentare i letterati vicini alla rivista "Solaria", i quali nel 1928 gli dedicheranno un intero numero.

Dopo il 1930 una intensa crisi nervosa gli fa decidere di andare a Trieste in analisi con il dottor Edoardo Weiss, allievo di Freud.

Nel 1938, poco prima dell'inizio del secondo conflitto mondiale, a causa delle leggi razziali Saba viene costretto a cedere formalmente la libreria ed emigrare a Parigi. Torna in Italia alla fine del 1939 rifugiandosi a Roma, dove l'amico Ungaretti cerca di aiutarlo, purtroppo senza risultato; va nuovamente a Trieste deciso ad affrontare con gli altri italiani la tragedia nazionale.

Dopo l'8 settembre 1943 ? costretto a fuggire con Lina e Linuccia: si nascondono a Firenze cambiando abitazione numerose volte. Gli sono di conforto l'amicizia di Carlo Levi e Eugenio Montale; quast'ultimo, rischiando la vita, andr? a visitare Saba ogni giorno nelle sue abitazione provvisorie.

Intanto a Lugano esce la sua raccolta "Ultime cose", che verr? poi aggiunta nell'edizione definitiva del "Canzoniere" (Torino, Einaudi) nel 1945.

Nel dopoguerra Saba vive a Roma per un periodo di nove mesi, poi si trasferisce a Milano dove rimane per dieci anni. In questo periodo collabora con il "Corriere della Sera", pubblica "Scorciatoie" - la sua prima raccolta di aforismi - con Mondadori.

Tra i riconoscimenti ricevuti vi sono il primo "Premio Viareggio" per la poesia del dopoguerra, (1946, ex aequo con Silvio Micheli), il "Premio dell'Accademia dei Lincei" nel 1951, e il "Premio Taormina". L'Universit? di Roma gli conferisce nel 1953 una laurea honoris causa.

Nel 1955 ? stanco, ammalato e sconvolto per la malattia della moglie si fa ricoverare in una clinica di Gorizia: qui il 25 novembre 1956 la notizia della morte della sua Lina lo raggiunge. Esattamente nove mesi pi? tardi, il 25 agosto 1957, anche il poeta muore.


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celeste
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Inserito il - 12/09/2012 : 14:35:15  Mostra Profilo  Visita l'Homepage di celeste Invia a celeste un Messaggio Privato  Rispondi Quotando
UMberto Bossi (volete la foto????)


FE
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Enza
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Inserito il - 12/09/2012 : 18:48:28  Mostra Profilo  Visita l'Homepage di Enza Invia a Enza un Messaggio Privato  Rispondi Quotando
FEderico II di PRussia

Federico II di Hohenzollern, detto Federico il Grande, in tedesco Friedrich der Gro?e (Berlino, 24 gennaio 1712 ? Potsdam, 17 agosto 1786), fu re di Prussia dal 1740 alla sua morte. Era figlio del re di Prussia Federico Guglielmo I (1688?1740) e di Sofia Dorotea di Hannover (1687?1757). Fu uno dei personaggi pi? importanti e rappresentativi del suo tempo, rappresentando la tipica figura settecentesca del monarca illuminato. La sua complessa azione di governo del suo stato si svolse sul piano politico e militare, su quello dell'economia e dell'amministrazione statale ed anche nel campo dello sviluppo delle scienze e delle arti.
Con una politica espansionistica e con una serie di guerre aggressive, caratterizzate da vittorie e sconfitte, il sovrano seppe far crescere nel corso di pochi decenni il piccolo regno prussiano da potenza di dimensioni regionali ad una delle principali potenze europee. Condottiero del suo esercito, da lui rafforzato e preparato, abile stratega e tattico, Federico fu uno dei maggiori capi militari della storia, molto apprezzato dai suoi soldati, da cui era soprannominato Der Alte Fritz, "il vecchio Fritz".





buona serata

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china46
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Inserito il - 12/09/2012 : 19:02:04  Mostra Profilo  Visita l'Homepage di china46 Invia a china46 un Messaggio Privato  Rispondi Quotando
Come hai ragione Enza ...zzerola ..peccato che sembra sia dell'altra sponda

PRocol HarUM is a British rock band, formed in 1967.



chi se li ricorda????
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dany61
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UMberto Eco

semiologo, filosofo e scrittore italiano di fama internazionale. Nel 1988 ha fondato il Dipartimento della Comunicazione dell'Universit? di San Marino. Dal 2008 ? professore emerito e presidente della Scuola Superiore di Studi Umanistici dell'Universit? di Bologna.

Saggista prolifico, ha scritto numerosi saggi di semiotica, estetica medievale, linguistica e filosofia, oltre a romanzi di successo. Nel 2000 ha ricevuto una candidatura al premio nobel per la letteratura, a distanza di tre anni dalla vittoria di Dario Fo, per i suoi studi sulla semiotica.

Dal 12 novembre 2010 Umberto Eco ? socio dell'Accademia dei Lincei, per la classe di Scienze Morali, Storiche e Filosofiche.
LA

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Enza
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credo che Eco ci sia gi?, ma vado avanti.

LA Torre PIo

Pio La Torre (Palermo, 24 dicembre 1927 ? Palermo, 30 aprile 1982) ? stato un politico italiano.
Pio La Torre nasce a Palermo, il 24 dicembre 1927. Cresciuto insieme a cinque fratelli in una famiglia contadina, matura precocemente il proprio interesse per le lotte sociali ed aderisce fin dalla giovane et? alle lotte dei braccianti siciliani per il diritto alla coltivazione delle terre.


Il suo impegno politico comincia con l'iscrizione al Partito Comunista nell'autunno del 1945 e con l'apertura di una sezione del partito nella sua borgata e in quelle vicine.

Diventa funzionario della Federterra nel 1947, e successivamente responsabile giovanile della Cgil e del Pci, partecipando attivamente alle lotte dei contadini. Nel luglio 1949 diventa membro del Consiglio Federale del Partito Comunista e dall'interno dello stesso d? l'avvio ufficiale al movimento di occupazione delle terre da parte dei contadini, lanciando lo slogan "la terra a tutti". La protesta messa in atto dai braccianti, e guidata da Pio La Torre, prevedeva la confisca delle terre incolte o mal coltivate e l'assegnazione in parti uguali a tutti i contadini che ne avessero bisogno.

Durante i duri scontri che si scatenano l'anno successivo fra occupanti e forze dell'ordine La Torre viene arrestato e condotto in carcere, dove rester? dall'11 marzo 1950 al 23 agosto 1951. All'uscita dal carcere riprende le lotte contadine e nel 1952 assume la carica di dirigente della Camera confederale del Lavoro, da cui lancia una massiccia campagna di raccolta firme per la messa al bando delle armi atomiche. Nello stesso anno viene eletto Consigliere comunale a Palermo, dove rester? fino al 1966. In questo periodo diventa Segretario Regionale della Cgil e del Pci siciliano, che guider? fino al 1967. L'anno successivo viene eletto all'Assemblea Regionale Siciliana e nel 1969 viene chiamato a Roma dalla direzione nazionale del partito comunista, per ricoprire l'incarico di vice responsabile della sezione agraria e meridionale.

Nel maggio 1972 fa il suo ingresso alla Camera dei deputati, dove rester? per tre legislature (VI, VII e VIII) partecipando ai lavori delle commissioni Bilancio e Agricoltura e della Commissione parlamentare d'inchiesta sul fenomeno della mafia in Sicilia. In quest'ultima sede porter? avanti il lavoro pi? importante, giungendo alla presentazione di una proposta di legge volta all'inserimento nel codice penale del reato di associazione mafiosa, fino a quel momento non passibile di condanna. La proposta prevedeva inoltre la confisca dei beni riconducibili alle attivit? illecite dei condannati ed una volta approvata ? divenuta nota come legge Rognoni-La Torre (Legge 13 dicembre 1982 n. 646).

Nel 1981 rientra in Sicilia, dove assume l'incarico di segretario regionale del Pci ed intraprende la sua ultima battaglia politica contro l'installazione di missili Nato nella base militare di Comiso, nei pressi di Ragusa.
La mattina del 30 aprile 1982 viene assassinato a Palermo mentre sta raggiungendo la sede del partito a Via Turba a bordo di una macchina guidata dal compagno di partito Rosario Di Salvo, che perde la vita insieme a lui.

Il quadro delle sentenze intervenute sul caso ha permesso di individuare nell'impegno antimafia di Pio La Torre la causa determinante della condanna a morte inflittagli dalla mafia. Il 12 gennaio 2007 la Corte d'Assise d'Appello di Palermo ha emesso l'ultima di una serie di sentenze che ha portato a individuare gli autori materiali dell'omicidio. Dalle rivelazioni di un collaboratore di giustizia, ? stato peraltro possibile identificare i mandanti dell'omicidio nelle persone di Salvatore Riina, Bernardo Provenzano, Pippo Cal?, Bernardo Brusca e Antonino Geraci.






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china46
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PIetro ARetino ( ? Qui giace l'Aretin, poeta Tosco.

che d'ognun disse mal, fuorch? di Cristo,
scusandosi col dir: "Non lo conosco"! ?

(Arezzo, 20 aprile 1492 ? Venezia, 21 ottobre 1556) ? stato un poeta, scrittore e drammaturgo italiano.

? conosciuto principalmente per alcuni suoi scritti dal contenuto considerato quanto mai licenzioso (almeno per l'epoca), fra cui i conosciutissimi Sonetti lussuriosi. Scrisse anche i Dubbi amorosi e opere di contenuto religioso tese a renderlo benvoluto nell'ambiente cardinalizio che a lungo frequent?.

Figura di letterato amato quanto discusso, se non odiato (e per molti fu semplicemente un arrivista ed uno spregiudicato cortigiano).

Per questa che oggi potrebbe apparire incoerenza fu, per molti versi, un modello dell'intellettuale rinascimentale, autore anche di apprezzati Ragionamenti.
La figura di Pietro Aretino ha segnato in un certo qual modo il XVI secolo contribuendo in maniera determinante al definitivo superamento della visione teologica ed etica propria dell'et? di mezzo.



Della sua infanzia si sa ben poco. L'unica cosa di cui si avrebbe certezza ? che sia nato nella notte tra il 19 ed il 20 aprile del 1492, frutto di una relazione fra un povero calzolaio di nome Luca Del Buta ed una cortigiana, Margherita dei Bonci detta Tita[2], modella scolpita e dipinta da parecchi artisti

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celeste
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ARnolfo di Cambio (Colle di Val d'Elsa 1245 ca - Firenze 1302/10) Scultore e architetto italiano

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Enza
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ARtemisia GEntileschi

(Roma 1593 - Napoli 1652/53)

...Ammiro la tua bellezza, e sono sotto di essa...
? qui la forza dei quadri della Gentileschi: nel capovolgimento brusco dei ruoli. Una nuova ideologia vi si sovrappone, che noi moderni leggiamo chiaramente: la rivendicazione femminile." Roland Barthes
Artemisia Gentileschi ? una delle poche protagoniste femminili della Storia dell'arte europea. Ma ? anche la protagonista di una torbida vicenda a tinte fosche o, per meglio dire, "caravaggesche", infarcita di elementi sentimentali, erotici, patetici e fantastici, in una brillante fusione romanzesca, insomma Artemisia ? la protagonista ideale del romanzo ideale (e infatti svariati romanzi si sono ispirati alla sua vita).

Certamente la carriera artistica (come qualsiasi altra carriera) ? sempre stata pressoch? impraticabile per le donne, costrette nei limiti che la societ? imponeva loro, limiti di natura culturale (assenza pressoch? totale di una preparazione scolastica) e familiare (nelle famiglie patriarcali la donna era preposta all'accudimento di tutti i suoi numerosi elementi).

Artemisia Gentileschi, che ebbe modo di fare fruttare il suo talento, ? stata una delle poche donne "sfuggite" tra le maglie di questo rigidissimo sistema sociale, tuttavia la sua sofferta vicenda privata si ? spesso sovrapposta a quella di pittrice generando molte ambiguit?.

Negli anni Settanta la sua popolarit? ha raggiunto il vertice soprattutto per via della vicenda che la vide accusare il suo violentatore (al punto da sottoporsi allo schiacciamento dei pollici per confermare l'attendibilit? delle sue accuse, cosa che per lei, pittrice, non dovette essere solo un dolore fisico). Artemisia ? divenuta cos? il simbolo del femminismo e del desiderio di ribellarsi al potere maschile: tuttavia questo fatto le fece un grande torto: l'avere spostato l'attenzione (ed averle attribuito un particolare successo) sulla vicenda dello stupro, mettendo in ombra i suoi meriti professionali, ormai ampiamente riconosciuti dalla critica, a partire da Roberto Longhi e dal suo pionieristico articolo del 1916 Gentileschi padre e figlia.

A volte questa lettura "a senso unico" della pittrice ha creato giusti malumori: per Camille Paglia, a volte Artemisia ? diventata un'etichetta da utilizzare anacronisticamente per avanzare rivendicazioni infarcite di retorica femminista.

Negli anni Settanta la Gentileschi divenne un vero e proprio simbolo del femminismo internazionale: associazioni e cooperative le si intitolarono - a Berlino l'albergo "Artemisia" accoglieva esclusivamente la clientela femminile - riconoscendo in essa una figura culto, sia come rappresentante del diritto all'identificazione col proprio lavoro, sia come paradigma della sofferenza, dell'affermazione e dell'indipendenza della donna.

Per la nota polemista e leader del movimento femminista internazionale Germaine Greer Artemisia Gentileschi fu la grande pittrice della guerra tra i sessi, affermazione, di fatto, estremamente riduttiva: un pittore con tanto talento come la Gentileschi non pu? limitarsi a un messaggio ideologico.





buonasera

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china46
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GEnevi?ve Page
84 anni, 13 Dicembre 1927 (Sagittario), Parigi (Francia


Attrice francese. Dopo gli esordi nella Com?die-Fran?aise e al Th??tre National Populaire con J.-L. Barrault, nel 1951 passa al cinema, dove veste i panni dell?elegante e biondissima marchesa di Fanfan la Tulipe (1952) di Christian-Jaque, dell?infanta del Cid (1961) di A. Mann, della bella borghese di Scandalo in societ? (1964) di D. Daves, della tenutaria del bordello di Bella di giorno (1967) di L. Bu?uel e dell?affascinante spia che fa perdere la testa a Holmes in La vita privata di Sherlock Holmes (1970) di B. Wilder. Attrice sobria e raffinata, si divide poi fra teatro e cinema, ritornando sul grande schermo nel surreale Buffet freddo (1980) di B. Blier e nel noir Mia dolce assassina (1983) di C. Miller.
p.s. non trovo la foto

MI

buona sera
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Enza
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MIrelle DArc

Mireille Darc, all'anagrafe Mireille Aigroz (Tolone, 15 maggio 1938), ? un'attrice e regista cinematografica e televisiva francese.

Nata a Tolone, frequenta il 'Conservatorio d'Arte Drammatica della citt? e si trasferisce quindi a Parigi nel 1959 per lavorare come modella e seguire i corsi di recitazione di Maurice Escande e Raymond Rouleau[1]. Inizia ad apparire in piccole parti al cinema e si afferma in televisione con La Grande Bret?che (1960) e Hauteclair (1961). Sul grande schermo interpreta per alcuni anni ruoli secondari, solitamente accanto ad attrici pi? celebri o come unica interprete femminile di film gialli di netta prevalenza maschile[1] in cui la sua capigliatura bionda a caschetto e i suoi lineamenti spesso imbronciati costituiscono un elemento malizioso o ingenuo.


1989
Il primo ruolo di rilievo della Darc sul grande schermo ? nel film commedia I tre affari del signor Duval (1963), in cui interpreta il ruolo della figlia di L?onard Monestier (Louis de Fun?s). Ma ? il regista Georges Lautner a lanciarla nel 1965 con il ruolo di protagonista nel film drammatico Galia (1965), cui segue l'anno successivo il poliziesco Rififi internazionale (1966) di Denys de La Patelli?re, in cui l'attrice si afferma definitivamente[2] grazie alla sua recitazione sfumatamente sensuale e al suo fisico piacevole e vagamente androgino[1].
Sotto la direzione di Lautner, Mireille Darc ha interpretato in tutto tredici film prevalentemente drammatici e polizieschi, disegnando personaggi anticonformisti e non privi di notazioni umoristiche. Durante gli anni sessanta, l'attrice lavora per diversi celebri registi, tra cui Jean Luc Godard nel dramma Week-end, un uomo e una donna dal sabato alla domenica (1967), dove impersona efficacemente una moglie ambigua e indecisa.
Durante le riprese del film Addio Jeff! (1969), la Darc si innamora del co-protagonista Alain Delon e inizia con lui un sodalizio sentimentale e artistico che durer? per quindici anni. L'attrice compare in due dei maggiori successi di Delon, Borsalino (1970) e Borsalino and Co. (1974), e lo affianca in altre celebri pellicole poliziesche quali Esecutore oltre la legge (1974) e Per la pelle di un poliziotto (1981). La Darc dimostra notevole versatilit? anche nella commedia, genere in cui vanno ricordati il film Alto, biondo e...con una scarpa nera (1972) e il suo sequel Il grande biondo (1974), entrambi diretti da Yves Robert e interpretati a fianco del comico Pierre Richard. Nella prima delle due pellicole, la Darc indossa un abito dall'audace scollatura sulla schiena, che desta sensazione presso il pubblico e contribuisce a fare di lei uno dei sex symbol degli anni settanta.
Verso la fine del decennio, la carriera della Darc inizia una fase di declino. L'attrice si distingue ancora in alcune commedie quali Mai prima del matrimonio (1982) di Daniel Ceccaldi, ma deve interrompere l'attivit? artistica in seguito a un grave incidente automobilistico e a un serio intervento chirurgico a cuore aperto. Ripresasi dai problemi di salute, si lascia tentare dalla regia con il dramma psicologico La Barbare, che dirige nel 1989, mentre dagli anni novanta lavora prevalentemente per la televisione[2], sia come attrice che come regista di telefilm e reportage.
Vita privata

Dopo la fine della lunga relazione con Alain Delon (1968-1983), Mireille Darc ? stata compagna del giornalista e scrittore Pierre Barret, direttore dell'emittente radiofonica francese Europe 1, morto di cancro nel 1988. Nel 1996 ha incontrato l'architetto Pascal Desprez, che ha sposato il 30 giugno 2002.
Nel 2005 l'attrice ha pubblicato la propria autobiografia, Tant que battra mon coeur, mentre nel 2006 ? stata insignita dal presidente francese Jacques Chirac della prestigiosa onorificenza della Legion d'Onore.



buona serata

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dany61
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DAnilo SAcco cantante

Appassionato di Leonard Cohen, Tom Petty and The Heartbreakers e con una predilezione esclusiva per Peter Gabriel, all'inizio degli anni ottanta, dopo aver conseguito il diploma di maturit? in ragioneria e mentre svolge vari lavori tra cui quello di speaker presso Radio Canelli, inizia a cantare in un gruppo musicale della sua zona, i Blue Alternativa.

Dopo essere uscito da questa band entra a far parte degli Underfire, gruppo formato da Gianni De Vito, Leo Rusignuolo e Daniele Scaglione al quale mancavano una voce ed un basso (poi trovato nella persona di Adamo Bono). Tale gruppo, dopo quattro anni, nel 1991 con l'ingresso del tastierista Riccardo Forte prende il nome di Comitiva Brambilla.
I Nomadi
1993-1997

Nel 1993, al posto del fondatore nonch? carismatico cantante Augusto Daolio scomparso nell'ottobre del 1992, entra a far parte dello storico gruppo dei Nomadi alternandosi alla voce con l'altro nuovo ingresso Francesco Gualerzi. Il primo contatto avviene tramite una telefonata di Cico Falzone che propone a Danilo un incontro per discutere i futuri progetti della band.

Il 13 marzo 1993 a Levico Terme ? la volta del suo primo concerto con i Nomadi. Esce Contro, album postumo con Augusto alla voce che vede la presenza in studio di Danilo solo come chitarrista.

L'anno dopo viene pubblicato La settima onda, primo lavoro dei Nomadi nella nuova formazione a sei con Danilo e Francesco Gualerzi alla voce; l'album raggiunge il disco di platino.

Lo stesso traguardo viene confermato da Lungo le vie del vento, cd del 1995 realizzato tra l'altro dopo l'incontro della band con il Dalai Lama.

Nel 1996 la Comitiva Brambilla incide il suo primo lavoro La voce di chi tace. Danilo, sostituito da Iano Nicol? alla voce, produce l'album della band. I Nomadi fanno uscire Quando ci sarai.

A dieci anni di distanza da Nomadi in concerto, nel 1997 esce a prezzo speciale il live Le strade, gli amici, il concerto, doppio cd che vede per l'ultima volta Danilo e Francesco Gualerzi dividersi le parti vocali. Il successo di pubblico premia il gruppo con il doppio disco di platino.
1998-2008

Nei Nomadi, dopo l'abbandono da parte di Francesco, Danilo ? affiancato dal 1998 alla seconda voce da Massimo Vecchi. Proprio nel disco di quell'anno, Una storia da raccontare, compare per la prima volta la sua firma in un brano dello storico gruppo emiliano: Anni di frontiera.

Due anni dopo, nel 2000 l'album Liberi di volare vede nuovamente la firma di Danilo, questa volta in due brani: la struggente Se non ho te e la conclusiva Salve sono la giustizia.

Passano altri ventiquattro mesi e Sangue al cuore, il primo singolo di Amore che prendi amore che dai, porta il disco in vetta alla classifica italiana. Tra gli autori della canzone figura nuovamente Sacco che scrive anche Il nome che non hai.

Quest'ultimo brano, nel 2004, verr? ripreso in inglese dalla cantante thailandese May, gi? presente nella versione italiana, e che lo inserisce nel suo cd May's world. Nell'album trova spazio anche la versione italiana di Se non ho te intitolata per l'occasione Life is in my hands.

L'anno successivo, nel quarantennale dei Nomadi, uno dei due soli brani inediti presenti sulla doppia raccolta Nomadi 40, E di notte, ? nuovamente opera di Danilo.

Il 17 gennaio del 2004 presso il monastero buddista Fudenji di Salsomaggiore Terme prende i voti come monaco laico ed assume il nome di Kakuen, traducibile con le due seguenti espressioni: "zingaro perfetto" oppure "nomade nella polvere del vento".

Poco pi? tardi nella stessa giornata, ma questa volta presso il tempio tibetano della Casa del Tibet di Votigno di Canossa, sposa secondo rito buddista la compagna di sempre Chiara Tassisto la quale, nella precedente cerimonia, aveva ricevuto il nome di Koen, "luce perfetta".

Nel corso dell'anno escono il libro di Stefano Dallari Sorridere con l'anima, che vede Danilo autore della prefazione, il duetto con Ivana Spagna ne Dove nasce il sole, il cui testo ? stato scritto dallo stesso Sacco a quattro mani con la bionda cantante veneta, e, in autunno, il nuovo cd nomade Corpo estraneo in cui figurano altri due pezzi scritti da lui, In piedi e Stringi i pugni; la prima limitatamente al testo, la seconda anche per quanto concerne la musica.

Del 2005 ? invece il libro, a cura di Francesco Antonioli, C'? posta per Dio in cui compare uno scritto del cantante astigiano.

Nel 2006 ricostituisce la Comitiva Brambilla esibendosi sporadicamente fino a Pasqua del 2008 negli spazi liberi dai tour dei Nomadi che, dopo aver partecipato al Festival di Sanremo del 2006 con il brano Dove si va, pubblicano l'ennesimo cd, Con me o contro di me. Il pezzo sanremese e quello che d? il titolo all'album vedono tra gli autori il cantante.

Il 2007 vede la band emiliana registrare e pubblicare un doppio cd dal vivo con l'Omnia Symphony Orchestra diretta dal maestro Bruno Santori. Notevole la prestazione di Danilo su diversi brani tra cui Trovare Dio. La nuova fatica ci consegna accanto ai successi di una carriera un altro paio di inediti; Ci vuole un senso, singolo scelto per la promozione, ? nuovamente farina del suo sacco.

Siamo nel 2008. Esce un nuovo libro, questa volta scritto a quattro mani col comico Enzo Braschi dal titolo Lo zen e l'arte di non rompere le scatole.

Nella seconda met? dello stesso anno giunge notizia che col fido Valerio Giambelli, attuale chitarrista del gruppo Mod Statuto e gi? a fianco dei "Brambilli" nella loro ultima incarnazione, Danilo abbia costituito i Radio Tesla, naturale prosecuzione del discorso intrapreso con la Comitiva.

Il nuovo gruppo in realt? ha vita breve, ma solo nel nome, dato che per evitare di generare confusione con gli americani Tesla Danilo e soci scelgono Radiolesa come nuova denominazione per la band.
Il 2009

Il 17 gennaio, cinque anni dopo le nozze buddiste, il cantante si sposa nuovamente con Chiara, ma questa volta con rito civile. Il matrimonio viene celebrato ad Agliano Terme e la coppia di sposi si presenta in paese a bordo di un calesse agganciato ad un trattore guidato da un contadino.

Il 2 aprile, in occasione dell'uscita di Allo specchio, il fondatore dei Nomadi Beppe Carletti afferma:
? (...) Ogni elemento della band ha espresso il massimo del proprio talento: Danilo ha sfoggiato in assoluto le sue migliori interpretazioni in sala d'incisione. Per me ? il disco pi? bello dei Nomadi degli ultimi dieci anni. ?

Per l'occasione ben quattro sono i brani a lui accreditati: Senza nome, Non so io ma tu, Il ballo della sedia e Il nulla. Pochi mesi prima, agli iscritti del Nomadi fanclub nazionale viene regalato un mini cd contenente una versione live di Salutami le stelle e il divertissement La pecora nel bosco, scherzo in musica scritto dall'accoppiata Carletti-Sacco.
La malattia

Il 22 maggio 2009, ricoverato nottetempo in seguito ad un infarto presso l'ospedale di Nizza Monferrato, Danilo subisce in un secondo momento un intervento con esito positivo di angioplastica primaria presso l'ospedale di Asti.

Il tour dei Nomadi in supporto all'album viene temporaneamente sospeso dopo una decina di concerti e alcune apparizioni televisive; in un primo momento fino al 18 giugno, successivamente fino a fine mese.

Il 1? giugno il cantante torna a casa; quattro giorni dopo sul sito dei Nomadi compare una lettera scritta da Danilo[2].

Di comune accordo col cantante la macchina nomade si rimette in moto e i concerti della band ripartono il 1? luglio a Mareno di Piave in provincia di Treviso. In attesa del futuro rientro a pieno regime di Sacco che in queste date non salir? sul palco, il gruppo viene supportato dalle due coriste e dai due coristi che gi? accompagnarono le date di presentazione di Allo specchio in aprile.

A distanza di poco meno di due settimane dalla precedente, il 18 giugno sul sito dei Nomadi compare una nuova lettera di Danilo[2]. ? il 28 luglio quando una terza lettera scritta di proprio pugno dal cantante compare sul sito della band di Novellara[3].
Il ritorno sul palco

Il 19 agosto 2009, a tre giorni dalla consueta apparizione dei Nomadi al Festival Contro di Castagnole delle Lanze dove dopo mesi di indiscrezioni e voci avverr? finalmente il suo ritorno sul palco, sul sito Rockol.it [4] compare una lunga e intensa intervista di Danilo all'amico giornalista Massimo Cotto. Diversi i temi toccati, dai due infarti sub?ti, al suo ruolo presente, passato e futuro nella band di Beppe Carletti:
? I Nomadi sono un'azienda, non una famiglia, e tutti noi siamo dipendenti di Beppe Carletti. ? giusto che sia cos?. (...) Per?, di spazio per i tuoi sogni, nessuno. Ora devo riprenderli in mano. (...) Mi sto preparando a una vita con pi? Danilo Sacco e meno Nomadi. ?

Alla luce di questa corposa intervista siti e blog dedicati alla band vengono letteralmente presi d'assalto dai fans nelle ore e nelle giornate seguenti.

Sabato 22 agosto a Castagnole delle Lanze, proprio in occasione del Festival Contro, Sacco torna su un palco. Un'ora di live che unisce una volta ancora tutto il popolo nomade. Dopo un'entrata con tanto di presentazione fatta da un ring announcer le prime parole di Danilo dopo aver dismesso accappatoio, caschetto e guanti da pugile sono:
? Signori, grazie di avermi aspettato; grazie di aver avuto una grande pazienza. Io ci provo: grazie! ?

E parte Sangue al cuore.

Via via si susseguono Lo specchio ti riflette, Dove si va, La mia terra, Senza nome, La dimensione e Io voglio vivere. A questo punto ? il turno di Massimo Vecchi con I miei anni. Danilo torna sul palco col caschetto da pugile e mentre i coristi stanno intonando "lottare, lottare, lottare" si riappropria del microfono per cantare successivamente Prenditi un po' di te e Asia.

Al termine di Qui Danilo si rivolge al pubblico:
? Io vi ringrazio, ringrazio tutti voi; purtroppo non posso ancora fare due ore, due ore e mezza perch? il mio motorino deve rodare. Io spero solo di avervi tenuto compagnia; per ora non posso ancora spingere al 100%. Io ci ho solo provato. Giuro che massimo, massimo, massimo per Novellara sar? al 100% quindi dai, manca poco, manca poco. Massimo Novellara sono al 100%.

Per adesso devo, devo... beh, ho smesso di fumare! Quindi mi sto gi? trattando meglio: caspita! Per cui... niente... io veramente non so cosa dire. Lo giuro su quello che volete: io questa sera ho guadagnato 10 anni di vita. Grazie. Grazie per tutto ci? che ? stato, per ci? che sar?, per il futuro che ci attende, per il cammino che dobbiamo ancora fare insieme che sar?, io spero, ancora molto, molto lungo. Personalmente, ripeto, ce la metter? tutta. Ci vuole solo un po' di pazienza, ma siamo l?, siamo l?!
Signori: Dio vi benedica! Grazie! ?

Il 23 agosto si presenta sul palco anche al concerto di Castelnuovo Val di Cecina in provincia di Pisa.

Il 24 agosto l'ANSA batte una nota d'agenzia in cui la permanenza di Danilo nei Nomadi non viene messa in dubbio[4]. Nel corso della stessa giornata sul sito dei Nomadi compare la conferma, se mai ce ne fosse stato bisogno, attraverso una lunga lettera scritta [5] del cantante.

Qualche giorno di riposo ed ? la volta di una nuova tourn?e in Sardegna. Il 27 agosto eccolo salire sul palco a Guspini dove viene accolto da un caloroso applauso durato alcuni minuti. Dopo le prime due canzoni eseguite senza di lui, Una storia da raccontare e Ci vuole un senso, Danilo fa infatti la sua apparizione sul palco annunciando queste parole:
? Sarebbe troppo lungo raccontare ci? che ? stato, per questo preferisco parlare di ci? che sar?, grazie per avermi aspettato, Dio vi benedica, buon sangue al cuore! ?

Con un augurio simile parte una volta ancora Sangue al cuore, canzone in cui Danilo mette l'anima e manda in delirio il foltissimo pubblico della "cittadina rossa" del sud Sardegna. Interpreter? poi brani come Dove si va, Lo specchio ti riflette, Io voglio vivere, Il fiore nero, Qui, La dimensione. Dopo circa un'ora e mezzo di concerto eseguito a buoni ritmi Danilo annuncia al microfono:
? Purtroppo il mio motore mi dice che devo fermarmi qui; devo ancora completare il rodaggio, ma prometto che per Novellara sar? al 150%! Grazie a tutti voi per la vostra pazienza e per il vostro perdono, qualunque cosa accada...non mollate mai! Sempre Nomadi! ?

Il tour cos? procede col progressivo reinserimento del cantante sul palco: il 29 agosto ? difatti a Narcao e il 30 a Monastir.

A settembre le tredici date in programma vengono regolarmente portate a termine dalla band al completo, eccezion fatta per la tre giorni di inizio mese tra la Calabria e la Sicilia, con un Danilo ancora non in grado di affrontare le due ore e mezza complessive di concerto, ma pur sempre in buone condizioni e costantemente sostenuto dal pubblico.

Si procede con un mini tour teatrale di una decina di date fino a fine anno.
2010-2011

Come promesso, il 19 e 20 febbraio 2010 Danilo ? al suo posto nella due giorni di Novellara per il XVIII Tributo ad Augusto: Contro e Sangue al cuore sono le canzoni con cui apre rispettivamente il live della serata di sabato e quello del pomeriggio di domenica.

Quarantotto ore dopo i Nomadi salgono sul palco del 60? Festival di Sanremo dove accompagnano Irene Fornaciari con il brano Il mondo piange, classificandosi tra i primi 10 finalisti.

Il 27 febbraio alla birreria Il Maltese di Cassinasco (AT) viene presentata Corto Maltese, associazione culturale senza scopo di lucro che vede Danilo tra i fondatori e che si occupa di promuovere la creativit? e la comunicazione tra le persone attraverso la musica, l'arte e la cultura.

Accanto all'impegno con la band emiliana in primavera Danilo presta la voce nel brano S'Accabadora, canzone contenuta nel cd del gruppo sardo degli Istentales guidati da Gigi Sanna mentre il 10 aprile ? la volta di un concerto con i suoi Radiolesa tenuto in piazza ad Agliano Terme.

Tra cover di Tom Petty and The Heartbreakers, Francesco De Gregori e Bruce Springsteen fanno capolino un paio di brani scritti di proprio pugno dalla band. Massimo Bubola sale sul palco per duettare con Danilo nella sua Fiume sand creek. Al termine del set coi Radiolesa, headliner della serata risulta essere l'anomalo quartetto composto da Sacco, Cico Falzone, Massimo Vecchi e Daniele Campani che si esibisce in una manciata di brani dei Nomadi inframezzati da Il cielo d'Irlanda con Massimo Bubola.

Sabato 17 aprile, con Beppe Carletti e Cico Falzone, Danilo ? protagonista negli spazi della metropolitana Duomo al LiveMi di Milano. La manifestazione che vede il trio esibirsi in un mini concerto acustico nasce per rilanciare la musica emergente italiana in collaborazione con il Comune di Milano, l'ATM e la direzione artistica di Red Ronnie.

Il 7 agosto, durante il tour estivo, viene ricoverato per un breve periodo per appendicite e sostituito in una manciata di date confermate da Irene Fornaciari e Martino Corti.

Al termine del mese di settembre i Nomadi si prendono una pausa dai palchi in attesa di pubblicare il cd di cover Raccontiraccolti e con la prospettiva del successivo tour teatrale. Nel frattempo domenica 17 ottobre a Craviano, frazione di Govone i Radiolesa avrebbero dovuto esibirsi presso l'ex convento per un concerto di solidariet? che avrebbe visto il cantante accompagnato sia dalla sua band sia da Cico Falzone. A causa del maltempo la giornata viene posticipata alla domenica successiva quando come ospiti sul palco compaiono Martino Corti e Irene Fornaciari.

Uscito il nuovo cd dei Nomadi, parte in tour nei teatri italiani per il periodo invernale, comparendo nel 2011 in qualit? di special guest, talvolta accompagnato pure da Cico Falzone, in una manciata di concerti realizzati da tribute band che omaggiano il complesso di Novellara oppure supportato da Valerio Giambelli.

Nel mese di gennaio sul suo sito internet viene messa in streaming per un breve periodo l'inedito In dubbio; sempre in questo periodo nasce una serie di fanclub a lui dedicati in varie regioni d'Italia, con il proposito di supportare l'azione musicale di Danilo anche quando in pausa dagli impegni con Beppe Carletti e compagni. Uno di questi appuntamenti extra Nomadi si segnala a Cassinasco presso la storica birreria Il Maltese, il 28 gennaio, ancora una volta con i fidati Radiolesa.

A marzo esce un mini-cd a nome Mikele Soave e Danilo Kakuen Sacco contenente due canzoni: Papa'rticolare, scritta in compagnia del sodale Soave, e la reinterpretazione di Fiume sand creek cantata invece dal solo Danilo.

A fronte della luttuosa notizia riguardante la morte del padre Mario in data 1 maggio, si segnalano la direzione artistica de La Collina degli Elfi Live, manifestazione che si svolge dal 20 al 28 giugno presso il parco dell'ex convento di Craviano, frazione di Govone, con lo scopo di aiutare l'omonima ONLUS, e l'uscita del nuovo album dei Nomadi, primo disco in carriera autoprodotto dalla band di Beppe Carletti, a meno di otto mesi dal precedente Raccontiraccolti. Agli inizi di giugno sugli scaffali dei negozi musicali e nei rivenditori on-line, compare infatti Cuore vivo, raccolta di dieci brani suddivisi come segue: due inediti, tra cui il singolo Toccami il cuore gi? in programmazione nelle radio dal 13 maggio, e otto brani di repertorio reinterpretati dal sestetto originario di Novellara.

Termina la relazione con la moglie Chiara.

Sposata insieme a, fra gli altri, Afterhours, Enrico Ruggeri, Daniele Ronda e Kaball? la causa dell'associazione Soleterre che si occupa di bambini malati di cancro, verso fine anno Danilo pubblica L'orizzonte degli eventi, descritto come una "raccolta di parole, pensieri e musica che Danilo ha scritto per i suoi fanclub", in una edizione inizialmente a tiratura limitata di sole mille copie, prima della sua uscita ufficiale su scala nazionale, ma non numerata, nel corso del 2012. All'interno del libro trova spazio un cd composto da sette canzoni, inedite e non, riunite per la prima volta in questa occasione. Un ulteriore brano, Mio caro presidente, viene messo on-line sabato 5 novembre. Nel frattempo Sacco ? saldamente al microfono per l'ennesimo tour che i Nomadi portano nei teatri tra novembre e dicembre. Un nuovo album di inediti ad opera della band ? previsto nella tarda primavera del 2012.

Il 24 novembre 2011, con poco pi? di un mese di anticipo rispetto ad accordi presi precedentemente, Danilo Sacco e i Nomadi rendono nota la decisione del cantante di lasciare il gruppo per mettersi alla prova come solista. Il comunicato ? stato pubblicato sui siti ufficiali della band e del cantautore astigiano il quale, sul suo spazio web, aggiunge una lunga lettera chiarificatrice sulla sua situazione attuale. I Nomadi, d'altro canto, pur iniziando i provini alla ricerca del nuovo cantante nella settimana successiva, a Reggio Emilia, a casa di Beppe Carletti, confermano le date teatrali in programma con lui fino a dopo Natale; l'ultima data prevista con Sacco ? in agenda infatti per il 28 dicembre al palasport di Mirandola, in provincia di Modena.
Solista
2012

Dopo diciotto anni, dal 1? gennaio 2012 Danilo Sacco, ufficialmente, non ? pi? il cantante dei Nomadi. La prima apparizione pubblica ? datata 13 gennaio presso il Teatro Alfieri di Asti in occasione di un concerto per la raccolta fondi in favore dell'AISLA. Un solo brano, Biko di Peter Gabriel, prima del bis finale sulle note di Nel blu dipinto di blu in compagnia degli altri artisti coinvolti nella serata.

Nel corso del mese successivo affiorano i primi nomi di chi accompagner? il cantante nella sua nuova avventura solista: il fido Valerio Giambelli, uscito definitivamente dagli Statuto per seguire Sacco in questo suo percorso, alla chitarra, Andrea Mei, gi? collaboratore dei Nomadi ed ex Gang, alle tastiere, Jean-Pierre Augusto Rodriguez Ugueto alle percussioni.

Tra febbraio e marzo, tramite una serie di incontri con i suoi fanclub, viene annunciata l'uscita dell'esordio solista programmato per maggio 2012 e comprendente una decina di nuove canzoni fra cui un inedito scritto da Massimo Bubola; cover d'autore come A muso duro di Pierangelo Bertoli e personali interpretazioni di grandi successi dei Nomadi quali Trovare Dio, La canzone della bambina portoghese, Asia, Auschwitz e Dio ? morto sono da attendersi durante il tour che seguir? la pubblicazione del cd.

Sabato 31 marzo sale sul palco del Teatro Municipale di Piacenza in compagnia di Giambelli per duettare in un paio di brani, tra cui Volta la carta di Fabrizio De Andr?, con Daniele Ronda & Folklub. Non accreditato, comparir? comunque sul relativo DVD della serata limitatamente a Figli di Chernobyl.

Mercoled? 11 aprile viene svelata la sezione ritmica della band che pur non avendo suonato in studio accompagner? Sacco dal vivo: al basso troviamo Antonio Righetti, storico bassista di Ligabue, mentre alla batteria sieder? Tommaso Graziani, figlio d'arte, primogenito del compianto Ivan. A fine mese circola la data ufficiale di uscita dell'esordio solista di Sacco; il 5 giugno, a sole ventiquattro ore dal quarantottesimo compleanno del cantante, verr? pubblicato Un altro me, cd prodotto da Davide Tagliapietra e presentato nella sua quasi interezza durante la data zero di Osnago il 24 maggio. In occasione di questa prima uscita pubblica, in due ore abbondanti di concerto, si alternano pezzi solisti, riarrangiamenti di successi che continuano a fare la fortuna dei Nomadi e omaggi a Ivan Graziani, Edoardo Bennato e Pierangelo Bertoli. In tre brani Sacco si accompagna all'amico Massimo Bubola, ospite della serata.

Sempre in primavera giunge notizia della realizzazione di un libro inedito scritto dal cantante piemontese in compagnia di Massimo Cotto e che sar? successivamente presentato in alcune delle principali librerie italiane alla presenza degli stessi autori. L'uscita ? prevista per dicembre

“La vita è ciò che ti accade mentre fai altri progetti” John Lennon
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Enza
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SAviane GIorgio

Laureato in legge all'Universit? di Padova, si trasfer? a Firenze per esercitare l'avvocatura. Fin dai suoi primi romanzi (Le due folle, L'inquisito, Il papa ecc.) emerge una sofferta introspezione spirituale che contraddistinguer? anche la sua produzione successiva.
Dal romanzo Eutanasia di un amore edito nel 1976 fu tratto il film omonimo, che suscit? polemiche alla fine degli anni settanta. Il libro fu invece premiato con il Premio Bancarella nel 1977.
Qualche suo romanzo ? stati tradotto in diverse lingue e molti suoi racconti furono inseriti nei testi scolastici negli anni ottanta del secolo scorso. ? inoltre uscita nel 1976 una monografia su di lui di Carlo Salinari.
Era cugino di Sergio Saviane.




buon venerd?

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celeste
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GIuseppe PederiaLI (Finale Emilia, 1937) ? uno scrittore italiano.

Consiglio di leggere "Il ponte delle sirenette" a me ? piaciuto !
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Enza
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LIcia Col?

Licia Col? nasce a Verona il 7 luglio 1962. Conduttrice televisiva, ? nota al grande pubblico come per il popolare programma di viaggi "Alle falde del Kilimangiaro". Licia Col? ? per? anche autrice di numerosi libri che raccontano le sue esperienze nel mondo.

Inizia la carriera in tv nel 1982 nella storica trasmissione sportiva settimanale "Gran Prix". Poi presenta - ma anche scrive - programmi per le reti Fininvest (Mediaset); tra queste vi sono la trasmissione per ragazzi Bim Bum Bam (condotta allora insieme a Paolo Bonolis), Festivalbar e Buona Domenica, programmi che rimarranno nel palinsesto delle tv private per lunghi anni.
Altri suoi programmi sono "L'Arca di No?" e "La compagnia dei viaggiatori", in cui Licia Col? riversa tutta la passione che ha per i viaggi e la scoperta. A partire dal 1996 lavora per la Rai conducendo su Rai Tre le trasmissioni documentaristiche "Geo & Geo", "King Kong" ed "Il pianeta delle meraviglie", "Cominciamo Bene ? Animali e Animali", striscia documentaristica quotidiana.

"Alle falde del Kilimangiaro" inizia nel 1998, continuando fino ad oggi.
Collabora con diverse testate giornalistiche com Il Resto del Carlino, La Nazione, Il Giorno; in tale ambito dedica particolare impegno alla sensibilizzazione dei giovanissimi, collaborando con Topolino.

Testimonial tv di diversi spot (soprattutto durante gli anni '90), ? grande amante della natura, da sempre impegnata nella difesa dei diritti degli animali e nella salvaguardia dell'ambiente. Ama praticare sport, soprattutto sci, equitazione, nuoto ed immersioni subacquee.

Come autrice e conduttrice di documentari televisivi, ma anche per i suoi libri, le sono stati riconosciuti numerosi premi.

E' stata a lungo legata sentimentalmente all'ex campione di tennis Nicola Pietrangeli. Poi ha sposata nel 2004 il pittore napoletano Alessandro Antonini (conosciuto durante una mostra di Andy Warhol), dal quale nel 2005 ha avuto la sua prima figlia, Liala.



ST

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china46
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STeve McQueEN



Steve McQueen


Nato Terence Stephen McQueen
24 marzo 1930 Beech Grove, Indiana , Stati Uniti
Morto 7 Nov, 1980 (50 anni) Ciudad Ju?rez , Chihuahua , Messico
Causa della morte Mesotelioma maligno
Occupazione Attore
Anni attivo 1953-1980
Coniuge Neile Adams
(1956-1972)
Ali MacGraw
(1973-1978)
Barbara Minty
(1980-la sua morte)
Bambini 2; Chad
Parenti Steven R. McQueen (nipote)
Terence Stephen "Steve" McQueen (24 Marzo 1930 - 7 novembre 1980) ? stato un americano attore cinematografico. ? stato soprannominato "The King of Cool". La sua " anti-eroe persona ", che ha sviluppato al culmine della controcultura del Vietnam , ha fatto di lui uno dei top box-office disegna degli anni 1960 e 1970. McQueen ha ricevuto un Academy Award nomination per il suo ruolo in Quelli della San Pablo . I suoi altri film popolari includono The Magnificent Seven , The Blob , The Great Escape , Il caso Thomas Crown , Bullitt , The Getaway , Papillon e L'inferno di cristallo . Nel 1974, ? diventato il pi? pagato star del cinema in tutto il mondo. Anche se McQueen era combattiva con registi e produttori , la sua popolarit? lo ha messo in alto la domanda e gli ha permesso di comandare gli stipendi di grandi dimensioni.
Era un pilota appassionato di entrambe le moto e auto. Mentre studia recitazione, si ? sostenuto in parte da competere in gare di moto del fine settimana e ha comprato la sua prima motocicletta con la sua vincita. Egli ? riconosciuto per l'esecuzione di molti dei suoi stunt, ma uno degli esempi pi? ampiamente affermato e amato di questo: che ha fatto la maggior parte della prodezza di guida per il suo carattere durante l'alta velocit?, scena di inseguimento in Bullitt , ? stato rivelato di non essere vero per la sua pi? grande e stuntman autista stunt Loren James



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Enza
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ENnio MOrricone

Ennio Morricone, nome tra i pi? leggendari della musica da film internazionale, nasce a Roma il 10 novembre 1928, primo di 5 figli: il padre Mario ? suonatore di tromba e la madre Libera Ridolfi, casalinga. All'et? di 10 anni inizia a frequentare il Conservatorio di S.Cecilia nella classe di Tromba di Umberto Semproni. L'insegnante di Armonia complementare Roberto Caggiano intuisce le precoci doti del giovane Ennio e gli suggerisce lo studio della composizione, che inizier? nel 1944.

Due anni pi? tardi ottiene il diploma in tromba, e compone "Il Mattino", per canto e pianoforte su testo di Fukuko, primo di una serie di 7 Lieder giovanili. In questo periodo ottiene i primi ingaggi come strumentista e arrangiatore nel teatro di rivista.
In seguito compone "Imitazione", per canto e pianoforte su testo di Giacomo Leopardi e riceve la sua prima commissione per la composizione di musiche di scena per il teatro di prosa.

Qualche anno pi? tardi inizia a frequentare in Conservatorio il terzo e ultimo anno del corso di musica corale e direzione di coro, ma si ritirer? prima dell'ottenimento del diploma.

Nel 1952 consegue il diploma in strumentazione per banda, compone "Barcarola funebre" per pianoforte e "Preludio a una Novella senza titolo", oltre a scrivere le prime musiche di commento per radiodrammi. Scrive poi "Verr? la morte", per contralto e pianoforte su testo di Cesare Pavese, "Oboe sommerso" per baritono e cinque strumenti su testo di Salvatore Quasimodo. Due anni pi? tardi consegue il diploma in Composizione sotto la guida del maestro Goffredo Petrassi.

E' nel 1955 che Ennio Morricone imbocca quella che riconoscer? come la sua vera strada, iniziando ad arrangiare musiche per il cinema. Dopo la nascita del figlio Marco, avuto dalla moglie Maria Travia, Morricone cerca lavoro per le necessit? che incombono: viene assunto dalla Rai in qualit? di assistente musicale, ma si licenzia il primo giorno.
Continuer? comunque a collaborare come arrangiatore nei variet? televisivi.

Nel 1961 nascono la figlia Alessandra e la sua prima prima colonna sonora per il film "Il federale" di Luciano Salce.
Tre anni pi? tardi nasceranno il terzogenito Andrea e un sodalizio destinato a segnare un'epoca: la collaborazione con Sergio Leone e il suo cinema western ("Per un pugno di dollari", 1964 - "Il buono, il brutto e il cattivo", 1966) che gli dar? grande fama. Con Sergio Leone firmer? anche il pluripremiato "C'era una volta in America".

L'attivit? di arrangiatore per l'etichetta RCA, gi? intensa da anni, in questo periodo tocca i massimi livelli.
Dopo essere presente nella giuria del XX Festival internazionale di Cannes, e dopo la nascita del quarto figlio, Morricone riduce sensibilmente l'attivit? di arrangiatore a vantaggio delle musiche per il cinema, di cui ne firmer? a decine nel giro di pochi anni; oltre 400 in tutta la sua lunga e prestigiosa carriera, che l'ha visto collaborare con importanti registi italiani.

Ne citiamo solo alcuni: Bernardo Bertolucci ("Prima della rivoluzione", 1964 - "Partner", 1968), Marco Bellocchio ("I pugni in tasca", 1965 - "La Cina ? vicina", 1967), De Seta ("Un uomo a met?", 1966), Patroni Griffi ("Un tranquillo posto di campagna", 1968 - "Metti una sera a cena", 1969), Pier Paolo Pasolini ("Uccellacci e uccellini", 1966 - "Teorema", 1968), Gillo Pontecorvo ("La battaglia di Algeri", 1966), Carlo Lizzani ("Mussolini ultimo atto", 1974) e Dario Argento. Oltre a numerosi registi internazionali; basti citare Brian De Palma e Oliver Stone.

Negli anni '90 Ennio Morricone ha ricevuto una serie infinita di riconoscimenti: proposto per il dottorato honoris causa all'Universit? di Goeteborg dal musicologo inglese Philip Tagg, nominato membro della Commissione artistica della Istituzione Universitaria dei Concerti di Roma e invitato a far parte della giuria della 49a Mostra del Cinema di Venezia. Il Ministro francese della cultura Jack Lang gli ha conferito nel 1992 il titolo di Officier de l'Ordre des Arts ed des Lettres. Nel 1994 ? stato il primo compositore non americano a ricevere il premio alla carriera dalla SPFM (Society for Preservation of Film Music).

Non ? da dimenticare il suo impegno culturale: con Michele Campanella, Uto Ughi e Vittorio Antonellini ? stato tra i relatori in un convegno sui problemi politici ed economici della musica, organizzato dal CAMI (Comitato Autonomo Musicisti Italiani) al Teatro dell'Opera di Roma nel 1995.
Nello stesso anno su proposta del Presidente del Consiglio dei Ministri Lamberto Dini, il Presidente della Repubblica Oscar Luigi Scalfaro gli conferisce l'onorificenza di Commendatore dell'Ordine "Al Merito della Repubblica Italiana".

Il 28 settembre 2002 dall'Arena di Verona ? partita una nuova avventura e una nuova vita artistica per il Maestro Ennio Morricone che da allora si ? dedicato in modo particolare alla direzione d'orchestra. Nel 2004 proprio a Verona, nel pi? importante teatro all'aperto che il mondo conosce, l'11 settembre (data tristemente indimenticabile) Morricone ha diretto un concerto "contro tutte le stragi della storia dell'umanit?" dove ha presentato per la prima volta la sua composizione "Voci dal silenzio".

Nel 2007 l'Academy Awards americana conferisce ad Ennio Morricone il premio Oscar alla carriera.




buona serata

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china46
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MOdigliani Franco

18 GIU 1918 - 25 settembre 2003) ? stato un italiano economista presso la MIT Sloan School of Management e del MIT Dipartimento di Economia , e vincitore del Memorial Premio Nobel in Economia nel 1985.


Nato a Roma , Italia , ha lasciato l'Italia nel 1939 a causa della sua ebraica origine e vista antifascisti. In primo luogo ? andato a Parigi con la famiglia della sua ragazza di allora, Serena, che spos? nel 1939, e poi negli Stati Uniti. Dal 1942 al 1944, ha insegnato alla Columbia University e Bard College come istruttore in economia e statistica. Nel 1944, ha conseguito il D. Soc. Sci. dal New School for Social Research di lavoro sotto Jacob Marschak . Nel 1946, ? diventato un cittadino naturalizzato del Stati Uniti , e nel 1948, si un? alla University of Illinois a Urbana-Champaign facolt?.
Quando era un professore presso la Graduate School of Industrial Administration della Carnegie Mellon University nel 1950 e 1960, Modigliani fece due path-breaking contributi alla scienza economica:
Insieme a Merton Miller , formul? l'importante teorema Modigliani-Miller nel corporate finance . Questo teorema dimostrato che, nelle ipotesi determinate, il valore di un'impresa non ? influenzato dal fatto che ? finanziato da capitale proprio (vendita di azioni) o di debito (prestito di denaro).
E 'stato anche il creatore del ciclo di vita ipotesi , che tenta di spiegare il livello di risparmio per l'economia. Modigliani ha proposto che i consumatori puntare ad un livello stabile di consumo per tutta la vita, ad esempio salvando durante i loro anni di lavoro e di spesa durante il loro pensionamento .
Nel 1962, si iscrisse alla facolt? al MIT, ottenendo distinzione come un professore dell'Istituto , dove rimase fino alla sua morte. Nel 1985 ha ricevuto MIT James R. Killian Faculty Achievement Award. [ 1 ]
Modigliani anche co-autore di libri di testo, "Fondazioni dei Mercati Finanziari e Istituzioni" e "Capital Markets: Istituzioni e strumenti" con Frank J. Fabozzi della Yale School of Management .
Nel 1990 ha collaborato con Francesco Vitagliano a lavorare su una nuova carta di credito, e ha anche contribuito a contrastare le modifiche a una legge sui brevetti che sarebbero dannosi per inventori.
Modigliani era un fiduciario di economisti per la pace e la sicurezza .
Per molti anni, ha vissuto a Belmont, nel Massachusetts , ? morto a Cambridge, Massachusetts


FI

buona sera
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Enza
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FIon MAy

Fiona May (Slough, 12 dicembre 1969) ? una ex atleta e attrice italiana di origine britannica.
Nel corso della propria carriera sportiva si ? laureata due volte campionessa mondiale di salto in lungo, specialit? in cui ? salita due volte sul secondo gradino del podio olimpico. ? tuttora la detentrice del record italiano di salto in lungo, sia outdoor che indoor

Nata nel Regno Unito da genitori giamaicani, divenne cittadina italiana per naturalizzazione dopo il matrimonio con Gianni Iapichino, astista e lunghista toscano, avvenuto nel 1994. L'esordio in maglia azzurra nell'atletica leggera avvenne nello stesso anno agli Europei di Helsinki, dove conquist? la medaglia di bronzo in quella che sar? la sua specialit?, il salto in lungo.
Segu? una carriera ricca di successi, fra cui un'altra medaglia europea - d'argento - a Budapest nel 1998, 2 medaglie d'oro mondiali a G?teborg nel 1995 ed Edmonton nel 2001, un argento a Siviglia 1999, un bronzo ad Atene 1997, e due argenti olimpici ad Atlanta 1996 e Sydney 2000. Ad Atene 2004 si classific? per? solo 28?, venendo cos? eliminata in qualificazione.
Detiene il record italiano del salto in lungo, che ha migliorato sette volte fino ad arrivare all'ultimo proprio in occasione di una medaglia (Budapest '98), con 7,11 m; ha stabilito due volte anche il record nel salto triplo fino a portarlo a 14,65 m, successivamente superato da Magdel?n Mart?nez.
Fiona ? stata anche campionessa del mondo indoor nel 1997 e campionessa europea, sempre indoor, nel 1998, ed in quest'ultima occasione ha stabilito il primato italiano di salto in lungo al coperto con la misura di 6,91 metri.
? stata allenata dal marito, da cui ha avuto anche due bambine, Larissa nel 2002 e Anastasia nel 2009.
Abbandonata la carriera sportiva ? entrata nel mondo dello spettacolo, partecipando alla terza edizione della trasmissione, in onda su Raiuno, Ballando con le stelle condotta da Milly Carlucci. Fiona ? anche protagonista della fiction Butta la luna tratta da un best seller di Maria Venturi, e ha anche preso parte a una serie di spot per il marchio Kinder della Ferrero.
Fiona May ? laureata in materie economiche all'Universit? di Leeds e vive da alcuni anni con la famiglia vicino a Firenze nella localit? di Calenzano. Nell'estate del 2011 annuncia la sua separazione dal marito Gianni Iapichino .



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dany61
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MAry J. BliGE cantante statunitense

? nata nel Bronx; dopo aver trascorso i primi 5 anni della sua vita in Georgia, torna a New York. L'infanzia della Blige ? difficile, problemi familiari e di salute le lasciano cicatrici sia fisiche sia morali. La sua passione per il canto si manifesta molto presto ed entra cos? nel coro della chiesa locale, decidendo poco pi? tardi di fare di questa sua passione un vero e proprio mestiere. La sua carriera musicale cominci? con la cover di Caught Up in the Rapture di Anita Baker, registrata con una macchina per karaoke nel 1989. Il nastro giunse alla "Uptown Records", che le fece firmare un contratto come corista. Il giovane produttore Sean Combs (a quel tempo conosciuto come Puff Daddy) si interess? a lei, e la aiut? nella realizzazione del suo primo album What's the 411?, uscito nel 1992. L'inedita fusione tra Hip-Hop e Soul operata nell'album cre? un nuovo genere che permise a Mary J. Blige di fregiarsi del titolo di "Queen of Hip-Hop/Soul".

Il disco, trainato dalle hit "You Remind Me" e "Real Love", entrambe numero 1 nella classifica R&B e certificate dischi d'oro dalla RIAA[2], si rivela un successo, raggiunge la top 10 americana, e vende solo negli USA 3 milioni di copie. ? considerato uno dei pi? importanti album R&B degli anni novanta e verr? imitato da diversi altri artisti. Nonostante i successi professionali la vita privata della Blige ? molto tormentata, comincia ad abusare di alcol e droga e cade in una profonda depressione. Nel 1994 esce il suo secondo lavoro "My Life", anch'esso entra nella top 10 americana e conferma il successo del precedente lavoro, vendendo pi? di tre milioni di copie solo negli USA.

Nel 1996 Blige pubblica il singolo Not Gon' Cry, che raggiunge la posizione numero 2 nella Billboard Hot 100 e viene certificato disco di platino con oltre 1.000.000 copie vendute[2]; scritto e prodotto da Babyface, ? tratto dalla colonna sonora del film Donne - Waiting to Exhale. Il pezzo precede l'uscita del suo terzo album Share My World, uscito nel 1997, con cui interruppe la sua collaborazione con Puff Daddy. Share My World diventa il primo album della Blige a raggiungere la numero 1 negli USA, e vende solo negli USA pi? di 4 milioni di copie e circa 6 milioni in tutto il mondo.

Nel 1998 pubblic? il suo primo album live, The Tour. L'anno successivo Mary fece uscire il suo album pi? apprezzato dalla critica, Mary, il disco entr? direttamente alla numero 2 negli USA e vendette pi? di due milioni di copie, solo negli USA, e 4 milioni in tutto il mondo. Nell'album sono inclusi brani come All that I can say, Deep inside e As cover di un brano di Stevie Wonder, cantata in duetto con George Michael. Nel 2000 duetta con Wyclef Jean nell'intensa 911. Nel 2001 usc? il quinto album, No More Drama. Il primo singolo, Family Affair, divenne la sua prima numero 1 negli States e la sua prima hit internazionale, facendola diventare molto popolare anche in Europa, dove non era ancora molto famosa (tranne che in Inghilterra) e ancora oggi ? considerato il suo singolo di maggior successo. Anche la title track stessa diventer? un grande successo. Il singolo Rainy Dayz, un duetto con Ja Rule, ? incluso nella riedizione di No More Drama (2002). No More Drama ha raggiunto la posizione numero 2 negli USA, ha venduto pi? di 7 milioni di copie in tutto il mondo di cui 3 milioni solo negli USA ed ? considerato il suo album di maggior successo.

Nei Grammy Awards del 2002, Blige fu protagonista di una delle migliori performance della storia dei Grammy con una toccante versione di No More Drama in cui si commosse fino alle lacrime. Dopo essere passata alla Geffen l'artista realizz? il suo sesto album, Love & Life; nonostante l'album abbia debuttato alla numero 1 negli USA, il disco ? considerato un mezzo flop, vende circa due milioni e mezzo di copie nel mondo ed 1 milione negli USA, molto meno del predecessore; va meglio in Europa dove il disco si rivela un discreto successo, ma sempre lontano da No More Drama.
Mary J. Blige.

Mary J. Blige ha vinto tre Grammys. Il primo fu per il miglior duetto rap assieme a Method Man nella loro cover del classico di Marvin Gaye & Tammi Terrell You're all I need to get by, rinominato I'll be there for you/You're all I need, nel 1996. Blige ha anche vinto un "American Music Award" e un "Soul Train Music award" e vinse il suo primo MTV Video Music Award per il video di No More Drama nel 2002.

Il 7 dicembre 2003 si sposa con il produttore Kendu Isaacs, con una cerimonia privata nella loro casa in New Jersey. Nel 2005 esce il singolo Be Without You che, battendo il record di Deborah Cox, diventa la canzone R&B di maggior successo nella storia della musica. L'album che ne segue, The Breakthrough, entra direttamente alla numero 1 della classifica di Billboard, vendendo pi? di 700.000 copie in una sola settimana. Il secondo singolo estratto per il mercato europeo ? One, celebre brano degli U2, questa cover vanta la collaborazione di Bono e soci. Il singolo, pubblicato solo in Europa, ottiene un successo oltre le aspettative. Il secondo singolo pubblicato per il mercato americano ? invece Enough Cryin (feat. Brook, alter ego della cantante utilizzato in due brani dell'album in cui, oltre a cantare, si cimenta nel rap).

Grazie all'album The Breakthrough ha vinto ben nove premi ai "Billboard Music Awards" tenutisi nel dicembre del 2006. Partecipa al progetto di un film sulla vita della cantante jazz Nina Simone (interpretata dalla stessa Mary) prodotto da "MTV Films/Paramount Pictures". The Breakthrough ha venduto 6 milioni di copie in tutto il mondo e pi? di 3 milioni solo negli USA, divenendo uno dei dischi di maggior successo del 2006. Nel dicembre del 2006 pubblica Reflections: A retrospective, raccolta di successi con gli inediti We ride (I see the future)'' (primo singolo), Reflections e King & Queen in duetto con John Legend. Nello stesso periodo pubblica, solamente negli Stati Uniti, "Mary J. Blige & Friends" album a edizione limitata (500.000 copie stampate) disponibile tramite "Circuit City Stores", l'album raccoglie duetti vecchi e nuovi con artisti come Sting, Elton John, Patti LaBelle, Jamie Foxx, Robin Thicke e molti altri.

Vincitrice di 3 Grammy Award, nell'edizione 2007, come miglior canzone, miglior album R&B e miglior performance femminile R&B. Nel novembre del 2007 pubblica il suo ottavo album in studio intitolato Growing Pains, anticipato dal singolo Just Fine. Growing Pains ha raggiunto nuovamente la numero 1 negli USA, ed ha gi? vinto il disco di platino negli States. In Europa il disco ? stato pubblicato in ritardo rispetto agli USA, ma si ? comunque rivelato un buon successo, anche se non paragonabile al precedente "The Breakthrough". Ad oggi ha venduto quasi 3 milioni di copie in tutto il mondo.

In America la Apple ha prodotto uno spot per l'iPod e iTunes proprio con Mary J. Blige come protagonista. A fine agosto 2008 viene lanciata la canzone "Just Stand Up", una canzone per raccogliere fondi e donarli alle ricerche contro il Cancro. Alla canzone partecipano altre 14 cantanti: Beyonce, Carrie Underwood, Rihanna, Miley Cyrus, Sheryl Crow, Fergie, Leona Lewis, Keyshia Cole, LeAnn Rimes, Natasha Bedingfield, Ciara, Mariah Carey e Ashanti. Il 2 settembre la canzone ? stata resa disponibile per il download digitale e il 5 ? stata eseguita live da tutte le cantanti per la campagna promozionale "Stand Up to Cancer".

Un anno dopo vengono pubblicati i singoli The One e I Am, che anticipano l'uscita del suo nono album, Stronger with Each Tear. Il 1? febbraio 2010 ai Grammy Awards canta insieme ad Andrea Bocelli una versione di Bridge over troubled water per raccogliere fondi a favore di Haiti. Il 20 febbraio 2010 si esibisce come ospite nella serata finale del 60? Festival di Sanremo. In Italia, l'uscita dell'album "Stronger with Each Tear" ? stata anticipata dal singolo "Each Tear" cantata assieme a Tiziano Ferro. I due hanno registrato assieme anche un video in bianco e nero. Verso la fine del 2011 viene inoltre pubblicato il suo decimo album My Life II... The Journey Continues (Act I) dal quale sono stati estratti i singoli 25/8 e Mr. Wrong, quest' ultimo interpretato in duetto col rapper canadese Drake.

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china46
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GEnoveva de Brabant

Genevi?ve de Brabant ? un argomento leggendario di una tradizione diffusa e popolare in tutta Europa , tanto ? stata presa per un storici e popolarmente considerata come santa , alcuni santi del XVI XVIII appare come santo giorno della festa liturgica 2 aprile o 18 gennaio . Per gli orari e santi moderni non appare pi?, e non ha mai fatto nel calendario ufficiale della Chiesa.
Le versioni pi? dettagliate della leggenda mette nell'VIII secolo, durante il regno di Carlo Magno , ma in contraddizione con i nomi dei personaggi e l'assegnazione dei posti, i titoli o le date, le caratteristiche comuni nelle leggende senza fondamento reale. La storia, dettagli sorprendenti e proprie leggende e racconti popolari diverse, sembra essere basata sulla realt? che nel gennaio 1256, il conte palatino Luigi II, duca di Baviera ha ucciso la moglie Maria di Brabante, sospetto 'infedelt?. Processato e condannato, fu decapitato e poi ha dimostrato che era innocente e Louis, come penitenza, si ritir? in un eremo di tempo e fond? l'abbazia di F?rstenfeld, nei pressi di Monaco di Baviera .
Per quanto riguarda il suo culto, lavoro Emmich latino Matthias (1472) gi? detto che i miracoli attribuiti alla sua tomba e un vescovo che ha dato indulgenze alla visita, descrivendolo come una persona venerabile. La designazione di "santo" o "beato" ? comune nelle opere popolari dei secoli XVI e XVII. Dal XVII secolo, tuttavia, i gesuiti sono stati considerati falsa leggenda Bollandistes.



BR

buon pomeriggio
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celeste
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GEroniMO (No-Doyohn Canyon oggi Clifton 1829 ? Fort Sill 1909) ? stato un condottiero nativo americano, fu uno dei pi? importanti capi degli Apache, e per oltre 25 anni guerreggi? contro gli Stati Uniti e la loro espansione ad occidente.



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Enza
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MOses Montefiore

Sir Moses Haim Montefiore (Livorno, 24 ottobre 1784 ? Ramsgate, 28 luglio 1885) ? stato un imprenditore e filantropo italiano naturalizzato britannico.
Di origine ebraica, dopo essersi ritirato dagli affari nel 1824, si dedic? alla filantropia per il resto della sua lunga vita, cercando di alleviare le sofferenze degli ebrei di ogni parte del mondo.
Nel 1840 si rec? dal sultano turco per cercare di liberare dieci ebrei di Damasco accusati di omicidio rituale; nel 1858 si rec? a Roma per cercare di liberare il piccolo ebreo Edgardo Mortara, battezzato dalla cameriera e sequestrato da funzionari di polizia della Chiesa cattolica. Inoltre si rec? in Russia nel 1846 e nel 1872, in Marocco nel 1864 e in Romania nel 1867, sempre per casi del genere e sempre armato solo della diplomazia britannica.
Anche se questi viaggi furono forse inefficaci, ebbero per? il merito di risollevare il morale alle comunit? ebraiche dell'Europa orientale, del Nordafrica e del Levante.
Ebbe contatti con i riformatori sociali del tempo, fu attivo nelle iniziative pubbliche volte ad alleviare la persecuzione delle minoranze in Medio Oriente e altrove, e collabor? strettamente con le organizzazioni impegnate nell'abolizione della schiavit?. Un prestito governativo finanziato dai Rothschild e da Montefiore nel 1835 permise al governo britannico di compensare i piantatori e di abolire la schiavit? nell'impero coloniale.
Si trova menzione di Montefiore nei diari di Charles Dickens e nell'Ulisse di James Joyce.



SI

buona serata

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china46
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celeste ha scritto:

GEroniMO (No-Doyohn Canyon oggi Clifton 1829 ? Fort Sill 1909) ? stato un condottiero nativo americano, fu uno dei pi? importanti capi degli Apache, e per oltre 25 anni guerreggi? contro gli Stati Uniti e la loro espansione ad occidente.



Immagine:

211,58?KB


veramente cominciava con BR
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china46
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BRecht Bertolt

nato Eugen Berthold Friedrich Brecht, 10 febbraio 1898 - 14 agosto 1956) ? stato un tedesco poeta , drammaturgo e regista teatrale.
Un praticante teatro influenti del 20 ? secolo , Brecht dato un contributo altrettanto significativi drammaturgia e produzione teatrale, il secondo in particolare attraverso l'impatto sismico delle visite effettuate dal Berliner Ensemble - del dopoguerra compagnia teatrale gestita da Brecht e sua moglie, a lungo collaboratore e attrice Helene Weigel .



SP

BUONA SERATA
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dany61
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SPerling GeNE POLITICO USA

“La vita è ciò che ti accade mentre fai altri progetti” John Lennon
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Enza
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NEro WOlfe

Nero Wolfe ? un personaggio di fantasia nato dalla penna dello scrittore statunitense Rex Stout; ha fatto il suo debutto nel 1934. L'assistente privato di Wolfe, Archie Goodwin, ha documentato i casi del detective in 33 romanzi e 39 romanzi brevi; i gialli coprono un arco di tempo che va dagli anni trenta agli anni settanta, e la maggior parte di essi ? ambientata a New York City.
Il corpus letterario di Nero Wolfe ? stato nominato come Miglior Serie del Mistero del Secolo al convegno Boucheron 2000; Rex Stout ? stato nominato come Miglior Scrittore del Mistero del Secolo. Numerosi adattamenti radiofonici, televisivi e cinematografici si sono susseguiti negli anni.
Nel 1979 in onore della scomparsa del suo autore Rex Stout, l'associazione The Wolfe Pack ha istituito il Premio Nero Wolfe (detto anche Nero Award) per il romanzo poliziesco dell'anno.

Tino Buazzelli nei panni di Nero Wolfe nell'omonimo


Buona Domenica

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celeste
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ciao.
capita che inseriamo quasi contemporaneamente con le medesime lettere....



WOlf HuGO (Windischgr?tz 1860 ? Vienna 1903) ? stato un compositore austriaco



Immagine:

19,26 KB

Modificato da - celeste in data 16/09/2012 13:47:49
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china46
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GOrdon Mitchell

Gordon Mitchell (nato Charles Allen Pendleton , 29 luglio 1923 - 20 settembre 2003) ? stato un americano attore e bodybuilder .

Charles Allen Pendleton ? nato a Denver , Colorado , e ha iniziato a lavorare nel suo vicino a Denver a che fare con i suoi compagni difficili. Durante la seconda guerra mondiale ha prestato servizio nella US Army nella battaglia delle Ardenne dove fu portato prigioniero di guerra . In seguito ha conseguito la laurea presso la University of Southern California sotto il GI Bill . E 'diventato un insegnante di scuola superiore e consulente di orientamento a Los Angeles, dove a causa del suo fisico ? stato dato classi contenenti molti studenti delinquenti.
Dai primi anni 1970 in poi, la sua carriera ha iniziato a diversificare in tutto, dai orrore ( Castello di Dr. Frankenstein Of Freaks ) (1974), lo sfruttamento nazista ( Achtung! Le Tigri del deserto! ) (1977), Sexploitation ("Porno-erotica occidentale") , (1979), francese commedia criminale The Coup Umbrella (1980), e post-apocalittico film ( Endgame (1983). Mitchell ? apparso (come Ettore ) nel bizzarro 1982 israeliana adattamento, diretto da Avi Nesher , di H. Rider Haggard ' s Si , interpretato Sandahl Bergman . Mitchell apparso anche in Satyricon (1969), diretto da Federico Fellini .
Mitchell era amici vicini con il collega americano espatriato attori Richard Harrison , Mike Monty (? apparso in una serie di film con entrambi e condiviso un appartamento con Monty in Italia nel corso del 1960), e John P. Dulaney. Come Monty, Harrison e Dulaney, Mitchell ha agito in basso budget film


NO

buona sera
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Enza
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NOlte ErnST

rnst Nolte (Witten, 11 gennaio 1923) ? uno storico e filosofo tedesco. Attualmente ? professore emerito di storia contemporanea alla Freie Universit?t di Berlino.

Ernst Nolte ? stato allievo di Martin Heidegger a Friburgo e di Eugen Fink, con il quale nel 1952 consegu? il dottorato in filosofia discutendo la tesi "Autoestraneazione e Dialettica nell'Idealismo tedesco e in Marx" (Selbstentfremdung und Dialektik im deutschen Idealismus und bei Marx).
Filosofo di formazione si ? dedicato alla ricerca storica, divenendo il rappresentante principale del revisionismo storico. Per Nolte storia e revisione sono inscindibili, dato che "la revisione ? il pane quotidiano degli storici", bisogna attribuire allo storico "la disponibilit? alla revisione permanente dei dati di fatto e delle interpretazioni, che non si concilia con la volont? di mantenere un?immagine della storia dogmatica e immutabile[1].
La sua opera di storico ? dedicata principalmente all'analisi dei grandi fenomeni ideologico-totalitari del XX secolo, il comunismo ed il fascismo.
Le sue tesi verso la fine degli anni Ottanta avevano fatto scandalo, ma hanno finito progressivamente per normalizzarsi ed essere in parte accettate dalla comunit? degli storici. Critiche al pensiero di Nolte sono arrivate dagli storici Enzo Traverso e R?gine Robin, ma anche dal filosofo J?rgen Habermas, che lo accusavano di tendenze apologetiche, volte a riabilitare il nazionalsocialismo.
Il 4 giugno 2000 Ernst Nolte ha ricevuto il Premio Konrad Adenauer per la scienza. Questa scelta della giuria ha riacceso nuovamente la polemica sulla figura di Nolte[2]. Il premio ? stato consegnato allo storico da Horst M?ller, il direttore dell'Institut f?r Zeitgeschichte (Istituto per la storia contemporanea), che nel suo elogio dell'opera di Nolte si ? mantenuto distante dall'analisi dei punti pi? controversi. Nel discorso di accettazione Nolte ha invece riproposto all'uditorio alcune delle sue affermazioni pi? criticate, ossia che "dovremmo lasciare indietro la tesi che l'opposto del nazionalsocialismo ? sempre buono e giusto" e che una spiegazione dell'antisemitismo di Hitler pu? essere il fatto che il bolscevismo - secondo i tedeschi - ai suoi inizi era supportato dagli ebrei .




buona serata

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dany61
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STefano GarZElli ciclista su strada italiano, che corre nella Acqua & Sapone, di cui ? capitano. Nel 2000, ai tempi in cui correva con la Mercatone Uno, si aggiudic? l'ottantatreesima edizione del Giro d'Italia, quella che rimane la sua pi? importante vittoria. Si distingue come uno tra i migliori scalatori italiani, buon passista, si difende bene in volata[1] e a cronometro.

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celeste
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ZEnodoTO (Efeso, circa 330 a.C. ? circa 260 a.C.) ? stato un filologo greco antico, primo bibliotecario della biblioteca di Alessandria.
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TOfano Sergio

conosciuto anche con lo pseudonimo di Sto (Roma, 20 agosto 1886 ? Roma, 28 ottobre 1973), ? stato un attore, regista, disegnatore e scrittore italiano. Artista veramente poliedrico, anche disegnatore e caricaturista, viene da molti ricordato soprattutto come creatore del Signor Bonaventura, nato nel 1917 sulle pagine del Corriere dei Piccoli.
Umorismo e pensosit?, satira e ottimismo, buffoneria e assennatezza: questi gli elementi che costituivano la straordinaria personalit? di Tofano, uno dei pi? versatili ed intelligenti attori del teatro e del cinema italiano e la sua lunga attivit?, anche come regista. Lavor? come attore prima di scrivere.


FA

buona sera
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china46 ha scritto:

TOfano Sergio

conosciuto anche con lo pseudonimo di Sto (Roma, 20 agosto 1886 ? Roma, 28 ottobre 1973), ? stato un attore, regista, disegnatore e scrittore italiano. Artista veramente poliedrico, anche disegnatore e caricaturista, viene da molti ricordato soprattutto come creatore del Signor Bonaventura, nato nel 1917 sulle pagine del Corriere dei Piccoli.
Umorismo e pensosit?, satira e ottimismo, buffoneria e assennatezza: questi gli elementi che costituivano la straordinaria personalit? di Tofano, uno dei pi? versatili ed intelligenti attori del teatro e del cinema italiano e la sua lunga attivit?, anche come regista. Lavor? come attore prima di scrivere.


FA

buona sera


l'ho gi? messo io

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china46
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Inserito il - 17/09/2012 : 21:38:07  Mostra Profilo  Visita l'Homepage di china46 Invia a china46 un Messaggio Privato  Rispondi Quotando
ok ne metto un altro[;)
"TOm" Bosley (1 ottobre 1927 - 19 ottobre 2010) ? stato un attore statunitense. Bosley ? meglio conosciuto per aver interpretato Howard Cunningham sulla lunga ABC sitcom Happy Days , e il carattere titolare sulla NBC / ABC serie inchieste di padre Dowling . Inoltre ? stato descritto in un ruolo ricorrente in La signora in giallo . Ha interpretato il ruolo del titolo del Premio Pulitzer vincitore di Broadway musical Fiorello! , guadagnando 1960 Tony Award per la Miglior Performance di un Attore in un Musical



LE

buona serata
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LEibniz GOttfried

Gottfried Wilhelm von Leibniz (in lat. Leibnitius, in passato francesizz. in Leibnitz; Lipsia, 1? luglio 1646 ? Hannover, 14 novembre 1716) ? stato un matematico, filosofo, scienziato, logico, glottoteta, diplomatico, giurista, storico, magistrato e bibliotecario tedesco.
A lui si deve il termine "funzione" (coniato nel 1694) che egli us? per individuare varie quantit? associate ad una curva, tra cui il suo valore, la pendenza, la perpendicolare e la corda in un punto. A Leibniz, assieme a Isaac Newton, vengono generalmente attribuiti l'introduzione e i primi sviluppi del calcolo infinitesimale, in particolare del concetto di integrale, per il quale si usano ancora oggi molte delle sue notazioni. ? considerato un precursore dell'informatica e del calcolo automatico: fu inventore di una calcolatrice meccanica detta appunto Macchina di Leibniz.






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dany61
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GOtti Ivan ex ciclista su strada italiano
NI

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Enza
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ancora NI

NIcoletta BrascHI

Nicoletta Braschi la dolce musa del grande Benigni
(Cesena, 10 Agosto 1960)
Nicoletta Braschi, nata a Cesena il 10 agosto del 1960, ? passata alla storia del cinema italiano soprattutto per la sua lunga storia amorosa e professionale condivisa insieme al grande Roberto Benigni, sposato nel 1991.
Dopo aver frequentato il Liceo Classico, Nicoletta, giovanissima, decide di dedicarsi alla recitazione e si trasferisce a Roma, dove frequenta i corsi dell?Accademia di Arte Drammatica Silvio D?Amico. Appena diplomata, a soli 23 anni, debutta nel primo film diretto e interpretato da Benigni, si tratta del divertente film a episodi ?Tu mi turbi? (1983). Per i due ? amore a prima vista, un?unione che resister? ad ogni tipo di avversit? e si concretizzer? in una costante collaborazione sul set cinematografico.
Intanto nel 1985 Nicoletta lavora insieme all?amico comune Giuseppe Bertolucci che la vuole nel drammatico ?Segreti, segreti? in un cast tutto al femminile che include Lina Sastri, Lea Massari, Alida Valli, Stefania Sandrelli e Mariangela Melato. Nel 1986 segue Roberto nella sua avventurosa trasferta americana, per girare ?Daunbail?? diretto da Jim Jarmusch, al fianco di Tom Waits e John Lurie. Nel film, che segue le avventure di tre strani evasiin fuga per le paludi americane, rappresenta l?amore che salva la vita proprio a Benigni. Il film, passato quasi inosservato, ? diventato lentamente un cult sia negli USA che in Italia.
Il grande pubblico impara veramente a conoscere Nicoletta Braschi con ?Il piccolo diavolo? (1988), nel quale uno scatenato Benigni, nella parte di un diavoletto fuggito dall?Inferno, duetta con un sornione Walter Matthau e si innamora di una misteriosa donna venuta in realt? a riportarlo all?altro mondo. Il film ? un trionfo al box-office e ancora oggi rimane uno dei preferiti dagli italiani.
Ma Nicoletta dimostra di essere capace di avere successo anche senza appoggiarsi all?amato Roberto. Negli anni successivi lavora infatti con Marco Ferreri nel caustico ?Come sono buoni i bianchi? (1988), ancora con Jim Jarmusch che la dirige in un episodio di ?Mystery Train? (1989) e infine con Bernardo Bertolucci che la include nel cast del monumentale ?Il t? nel deserto? (1990).
Nel 1991 Nicoletta corona il suo sogno d?amore, sposando Roberto Benigni in una piccola chiesa toscana, subito dopo i due si godono il successo travolgente di ?Johnny Stecchino? (1991), satira di un film di mafia che ancora una volta conquista il pubblico italiano. Negli anni successivi, sempre con grande successo, la coppia Benigni-Braschi sar? di nuovo in scena con ?Il figlio della Pantera Rosa? (1993) di Blake Edwards, ?Il mostro? (1994), ?La vita ? bella? (1997), forse il pi? amato della serie, ?Pinocchio? (2002), nel quale interpreta una deliziosa Fata Turchina e ?La tigre e la neve? (2005), romantico apologo antibellicista.
Fra i film interpretati senza la direzione del marito bisogna ricordare almeno ?Sostiene Pereira? (1994) di Faenza, dove affianca un magnifico Marcello Mastroianni, ?Ovosodo? (1997) di Virz? e ?Mi piace lavorare? (2003), film di denuncia contro il mobbing di Francesca Comencini.
Ritorner? presto al cinema con ?Quiproquo? (2011) diretta da Elisabetta Sgarbi con Franco Battiato.


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lampaDINA e lampaDario
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Enza ha scritto:

ancora NI

NIcoletta BrascHI

Nicoletta Braschi la dolce musa del grande Benigni
(Cesena, 10 Agosto 1960)
Nicoletta Braschi, nata a Cesena il 10 agosto del 1960, ? passata alla storia del cinema italiano soprattutto per la sua lunga storia amorosa e professionale condivisa insieme al grande Roberto Benigni, sposato nel 1991.
Dopo aver frequentato il Liceo Classico, Nicoletta, giovanissima, decide di dedicarsi alla recitazione e si trasferisce a Roma, dove frequenta i corsi dell?Accademia di Arte Drammatica Silvio D?Amico. Appena diplomata, a soli 23 anni, debutta nel primo film diretto e interpretato da Benigni, si tratta del divertente film a episodi ?Tu mi turbi? (1983). Per i due ? amore a prima vista, un?unione che resister? ad ogni tipo di avversit? e si concretizzer? in una costante collaborazione sul set cinematografico.
Intanto nel 1985 Nicoletta lavora insieme all?amico comune Giuseppe Bertolucci che la vuole nel drammatico ?Segreti, segreti? in un cast tutto al femminile che include Lina Sastri, Lea Massari, Alida Valli, Stefania Sandrelli e Mariangela Melato. Nel 1986 segue Roberto nella sua avventurosa trasferta americana, per girare ?Daunbail?? diretto da Jim Jarmusch, al fianco di Tom Waits e John Lurie. Nel film, che segue le avventure di tre strani evasiin fuga per le paludi americane, rappresenta l?amore che salva la vita proprio a Benigni. Il film, passato quasi inosservato, ? diventato lentamente un cult sia negli USA che in Italia.
Il grande pubblico impara veramente a conoscere Nicoletta Braschi con ?Il piccolo diavolo? (1988), nel quale uno scatenato Benigni, nella parte di un diavoletto fuggito dall?Inferno, duetta con un sornione Walter Matthau e si innamora di una misteriosa donna venuta in realt? a riportarlo all?altro mondo. Il film ? un trionfo al box-office e ancora oggi rimane uno dei preferiti dagli italiani.
Ma Nicoletta dimostra di essere capace di avere successo anche senza appoggiarsi all?amato Roberto. Negli anni successivi lavora infatti con Marco Ferreri nel caustico ?Come sono buoni i bianchi? (1988), ancora con Jim Jarmusch che la dirige in un episodio di ?Mystery Train? (1989) e infine con Bernardo Bertolucci che la include nel cast del monumentale ?Il t? nel deserto? (1990).
Nel 1991 Nicoletta corona il suo sogno d?amore, sposando Roberto Benigni in una piccola chiesa toscana, subito dopo i due si godono il successo travolgente di ?Johnny Stecchino? (1991), satira di un film di mafia che ancora una volta conquista il pubblico italiano. Negli anni successivi, sempre con grande successo, la coppia Benigni-Braschi sar? di nuovo in scena con ?Il figlio della Pantera Rosa? (1993) di Blake Edwards, ?Il mostro? (1994), ?La vita ? bella? (1997), forse il pi? amato della serie, ?Pinocchio? (2002), nel quale interpreta una deliziosa Fata Turchina e ?La tigre e la neve? (2005), romantico apologo antibellicista.
Fra i film interpretati senza la direzione del marito bisogna ricordare almeno ?Sostiene Pereira? (1994) di Faenza, dove affianca un magnifico Marcello Mastroianni, ?Ovosodo? (1997) di Virz? e ?Mi piace lavorare? (2003), film di denuncia contro il mobbing di Francesca Comencini.
Ritorner? presto al cinema con ?Quiproquo? (2011) diretta da Elisabetta Sgarbi con Franco Battiato.





Dina & Dario
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NIcHI Vendola

Nicola Vendola, detto Nichi(Bari, 26 agosto 1958), ? un politico italiano. Presidente nazionale di Sinistra Ecologia Libert?, ? presidente della Regione Puglia dall'aprile 2005.



buon pranzo

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HIroshi AoyaMA pilota motociclistico giapponese

“La vita è ciò che ti accade mentre fai altri progetti” John Lennon
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celeste
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MAgrIS Claudio (Trieste 1939) ? uno scrittore, germanista, e senatore italiano durante la XII legislatura - insegnante universitario



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china46
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ISotta degli Atti

Isotta degli Atti (fine 1432 o 1433 - 9 luglio 1474) ? stata una donna italiana del Rinascimento, che era l'amante e poi moglie del condottiero e signore di Rimini, Sigismondo Pandolfo Malatesta
E 'nata a Rimini , la figlia di Francesco degli Atti, un commerciante di lana ricco e banchiere. Viene notata da Sigismondo Malatesta, all'et? di 12 o 13, nel periodo in cui la sua residenza nelle vicinanze era in fase di restauro e il signore di Rimini ? stato ospite di Francesco. Gi? nel 1447 Sigismondo e Isotta aveva forse un figlio, Giovanni, che ? morto come un neonato e fu sepolto nella chiesa Malatesta di San Francesco . Il loro rapporto ? diventato pubblico solo nel 1449, dopo la morte della seconda moglie di Sigismondo, Polissena. I due si sposarono nel 1456.
Durante il periodo in cui Sigismondo Pandolfo era stato scomunicato da papa Pio II , Isotta governato Rimini per suo conto. Dopo la morte del marito (1468), si ? comportata come reggente per il figlio Sallustio . Quest'ultimo ? stato assassinato l'anno successivo da Roberto Malatesta , figlio illegittimo di Sigismondo Pandolfo, , che ha preso il controllo di Rimini. Mor? nel 1474 e fu sepolto nella chiesa di San Francesco.



CI

buon pomeriggio
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dany61
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CItto MAselli regista italiano


Nato in una famiglia d'origine molisana e cresciuto in un ambiente ricco di stimoli (suo padre ? un raffinato critico d'arte la cui casa ? frequentata da prestigiosi scrittori), partecipa giovanissimo alla Resistenza partigiana ed ancora ragazzo manifesta la sua adesione al comunismo. Interrotti gli studi liceali, si iscrive al Centro sperimentale di cinematografia, diplomandosi nel 1949. Inizia la carriera come assistente alla regia e aiuto regista per Luigi Chiarini e Michelangelo Antonioni in diversi film e documentari.
Dopo il documentario da lui diretto Bagnaia paese italiano del 1949, nel 1953 collabora con Luchino Visconti nell'episodio di Siamo donne interpretato da Anna Magnani e nello stesso anno dirige con Cesare Zavattini Storia di Caterina, episodio del film L'amore in citt?. Esordisce con i lungometraggi nel 1955 con Gli sbandati, film sulla Seconda guerra mondiale interpretato fra gli altri da Lucia Bos?.
Il cinema di Maselli tratta i personaggi e le problematiche sociali in chiave neorealista, affrontando i temi sempre con impegno ideologico, politico e morale.
Nel 1957 realizza La donna del giorno, critica il mondo della pubblicit? e della stampa "rosa". Maggior successo riscuote il successivo I delfini (1960, con Claudia Cardinale), ritratto psicologico e sociale di un gruppo di giovani della borghesia di provincia.
Dopo Le adolescenti e l'amore, episodio del film Le italiane e l'amore, nel 1964 porta sullo schermo Gli indifferenti, tratto dall'omonimo romanzo di Moravia, realizzando un acuto ritratto psicologico di una famiglia in decadenza.
I successivi Fai in fretta ad uccidermi... ho freddo! (1967) e Ruba al prossimo tuo (1968) sono invece tentativi non riusciti di affrontare rispettivamente il thriller e la commedia all'italiana.
In Lettera aperta a un giornale della sera del 1970 (in parte autobiografico) narra la vicenda di un gruppo di intellettuali di sinistra che, annoiati dalla routine quotidiana, decidono di fondare una brigata internazionale di combattenti per il Vietnam e di partecipare al conflitto dalla parte di Ho Chi Minh, annunciando il loro proponimento in una lettera aperta che, contro le loro aspettative, viene pubblicata da un giornale mettendoli cos? nell'imbarazzo di dover mettere in pratica le loro idee.
Il suo "cinema-verit?" torna prepotentemente a galla in Il sospetto (1975), storia di un operaio (Gian Maria Volont?) aderente al Partito Comunista Italiano che viene inviato in Francia a stanare un infiltrato.
Dagli anni ottanta si ? dedicato a film pi? intimisti, per lo pi? ritratti femminili: Storia d'amore (1985), Codice privato (1988), Il segreto (1990), L'alba (1991).
Nel 1996 ha presentato al Festival di Venezia Cronache del terzo millennio, sulla resistenza di un gruppo di condomini allo sfratto da un enorme caseggiato.
Nel 2007 ha diretto Civico 0 e nel 2009 ha presentato al Festival di Venezia Le ombre rosse.
Nel 2010 ha ricevuto il Premio Federico Fellini 8 1/2 per l'eccellenza artistica al Bif&st di Bari.

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Enza
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MAtteo Marzotto

Matteo Marzotto nasce a Roma il giorno 26 settembre 1966. Importante imprenditore della scena italiana, manager di livello internazionale, ? salito agli onori delle cronache, non solo rosa, per essere stato il fidanzato ufficiale della famosissima top model Naomi Campbell, con cui ha avuto un'intesa e travagliata relazione sentimentale. Fino al 2008 ha ricoperto la carica di presidente della prestigiosa casa di moda Valentino S.p.A.

Molto si pu? dire di e su Matteo Marzotto, ma non che provenga da umili origini, come si suole dire per quelle personalit? divenute illustri nonostante una provenienza sociale e culturale non proprio d'elite. Il futuro rampollo della casa stilistica Valentino, nasce in seno ad una famiglia altolocata, facente a capo a Umberto Francesco Marzotto e a Marta Vacondio. Suo padre, pertanto, ? un conte, oltre che proprietario di una filiera di moda assai rinomata a livello italiano. Sua madre ? meglio nota come Marta Marzotto, la donna che divenne la musa del celebre artista Renato Guttuso, con cui ha intrattenuto una relazione amorosa lunga e appassionata. ? inoltre un volto noto della Tv nazionale.

L'infanzia e la giovinezza di Matteo Marzotto trascorrono soprattutto nella tranquilla provincia di Valdagno, il paese dei nonni paterni, che raggiunge appena gli ? possibile. A questo posto, pertanto, si legano anche le sue esperienze nel campo della professione, le primissime compiute all'interno del settore da lui abbracciato.

La sua brillante carriera comincia verso la met? degli anni '80. L'allora ventenne e ultimo arrivato nella famiglia Marzotto-Vacondio, ci mette poco a capire in quale direzione deve impiegare la propria intelligenza. L'ambito della moda, grazie anche alle conoscenze dei genitori e alla loro esperienza nel settore, si rivela subito ideale per il suo talento.

Inizia a lavorare nelle aziende collegate agli interessi di famiglia, cercando di apprendere ogni segreto della produzione, maturando esperienze lungo tutta la filiera del tessile e dell'abbigliamento in genere. L'apprendistato ? lungo e gli permette di specializzarsi in quasi ogni dettaglio del settore, per oltre quindici anni di intenso lavoro.

Verso la fine degli anni '90, il giovane Marzotto sembra essere pronto per posti da dirigente e nel 2003 entra nella casa di moda di Valentino, ricoprendo in breve tempo la carica di Direttore Generale. Entro il 2008 ? gi? presidente del marchio italiano pi? famoso al mondo.

In questi anni l'imprenditore viene spesso fotografato in compagnia di modelle mozzafiato. La storia pi? importante e pi? fotografata che ha, ? con Naomi Campbell, la "venere nera" conosciuta in tutto il mondo. Dopo una serie di accuse reciproche, le quali spesso hanno riguardato i comportamenti sopra le righe della modella statunitense, la relazione finisce.

Durante questo periodo, in occasione di un'intervista rilasciata al noto programma di intrattenimento condotto da Victoria Cabello, "Victor Vittoria", Matteo Marzotto racconta alcune delle vicissitudini vissute durante la travagliata relazione con "la pantera nera", stando all'ultimo dei soprannomi che la riguardano. A dire del figlio di Marta Marzotto, la Campbell, non nuova a simili comportamenti aggressivi, avrebbe usato violenza anche contro di lui. Inoltre, si sarebbe rivelata una persona capricciosa, capace di chiedere ed ottenere denaro per cose effimere, come oggetti costosi e che, a sentire Marzotto, non aveva mai intenzione di pagare di tasca propria.

Nel luglio del 2008 inoltre, il manager italiano diventa anche presidente della Enit, l'Agenzia Nazionale del Turismo. Nella conferenza stampa, che viene tenuta direttamente a Palazzo Chigi, pone l'accento sugli obiettivi da realizzare durante il suo mandato, puntando soprattutto sull'ambito internazionale. A settembre dello stesso anno, viene nominato anche Presidente di Mittelmoda.

Ma ? l'anno dopo, il 2009, che si rivela di grande importanza per Matteo Marzotto. Lasciata la presidenza della casa di moda Valentino, Matteo Marzotto si lancia in una nuova avventura. A gennaio, ritorna nel mondo che ama, quello della moda, e lo fa in grande stile. Insieme con l'amico Gianni Castiglioni, amministratore delegato di Marni, con il fratello Vittorio Emanuele Marzotto e con il cugino Andrea Don? delle Rose, l'imprenditore opera l'acquisizione del 100% della famosa Maison Madeleine Vionnet, assumendone la dirigenza a pieno titolo. Il team che mette in piedi ? tutto italiano, al timone della direzione creativa viene scelto Rudy Paglialunga, "l'uomo stile" che ha lavorato sia per Romeo Gigli che per Prada.

Il 20 novembre del 2009 inoltre, esce il suo primo libro, il quale si intitola "Volare alto". A pubblicarlo ? la casa editrice Mondadori. Marzotto si pone a modello di successo nel testo, senza rinunciare ad una certa umilt? e non lesinando consigli d'ogni sorta, rivolgendosi alla generazione dei trentenni e dei quarantenni. Il libro non ? una semplice autobiografia, in cui vengono raccontati anche i retroscena dell'alta moda, ma anche e soprattutto un manuale pregno di impegno etico, di disciplina, orientato ad illustrare il modo migliore per raggiungere il successo senza perdere di vista le regole del rispetto e della convivenza.

Matteo Marzotto ? anche tra i fondatori della Fondazione per la Ricerca sulla Fibrosi Cistica, la malattia che gli ha portato via la sorella Annalisa nel lontano 1989. Attualmente, ricopre la carica di vicepresidente dell'ente, impegnato dal 1997 in iniziative volte a finanziare la ricerca medica.


AN


buonasera

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ANnabella Sciorra

Annabella Sciorra nata 29 Mar, 1960 ? un attrice americana, della televisione e teatro . Sciorra ha ricevuto un Independent Spirit Award nomination come miglior attrice per il film del 1989 True Love , ? arrivata alla conoscenza diffusa nel suo ruolo di co-lead in Spike Lee 's 1991 film di Jungle Fever . Ha recitato nel thriller 1992 La mano sulla culla e ha ricevuto il plauso della critica per il suo lavoro in Cop Land . Ha ricevuto un Emmy nomination per il ruolo di Gloria Trillo del HBO serie I Soprano . Annabella Sciorra Gloria Filomena nata a Brooklyn, New York da una casalinga e un veterinario Entrambi i suoi genitori sono italo/americani , il padre emigrato da Carunchio , in Abruzzo nel 1951.
Ha studiato danza da bambina e ha cominciato a prendere lezioni di recitazione da ragazza a Hagen-Berghoff Studdio e la American Academy of Dramatic Arts ,a New York.
Il 5 novembre 1981, ha fondato l'Anello progetto Brass teatro all'et? di 21 anni.
? stata sposata con l'attore Joe Petruzzi dal 31 dicembre 1989 fino al 1993 ed ? stato legato sentimentalmente con l'attore Bobby Cannavale 2004-2007


SC

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dany61
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SChelotto GIanna saggista, giornalista, scrittrice e psicoterapeuta italiana

Dalla originaria provincia di Potenza, si trasfer? in et? adolescenziale a Genova. Studiosa del comportamento umano, ha pubblicato su questo argomento diversi libri.
Collabora a quotidiani e riviste, fra cui Il Corriere della Sera e "Donna Moderna".

? stata autrice - assieme all'attrice Paola Pitagora - di un testo per il teatro, La foresta d'argento, messo in scena al Piccolo Teatro di Milano.

Fra i fondatori del circolo culturale genovese I Buonavoglia, Schelotto partecipa a trasmissioni televisive e radiofoniche dedicate a temi concernenti la sua attivit? di terapeuta.


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Enza
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GImpaolo PAnsa

? Casale Monferrato (Alessandria) 1 ottobre 1935. Giornalista. Editorialista del Riformista. ?La mia patria morale ? da sempre la Resistenza ma non accetto la retorica falsa secondo la quale di qui c?erano tutti i buoni e di l? i cattivi. La sinistra che afferma ancora questa grande bugia reca danno solo a se stessa?.
? ?Mio padre aveva trascorso l?infanzia nella miseria: penultimo di sei ragazzini orfani, figli di un bracciante a giornata. Morto di colpo mentre zappava il campo di un altro: Giovanni Pansa, classe 1863, di Pezzana, provincia di Vercelli. Mia nonna, Caterina Zaffiro, classe 1869, anche lei vercellese di Caresana, non aveva voluto affidare i bambini alla carit? pubblica. E li aveva tirati su da sola, con la ferocia di una leonessa. Per farli mangiare, andava a rubare. Il suo motto diceva: la roba dei campi ? di Dio e dei santi, dunque pure di una disgraziata come me?.
? ?Pap? e mamma erano arrivati soltanto alla quarta elementare lui e alla quinta lei. Per poi andare subito al lavoro: come guardiano delle mucche e come piccinina in una pellicceria?.
? Laureato in Scienze politiche con una tesi su La guerra partigiana tra Genova e il Po (trasformata poi in un libro, Laterza 1967), vinse il premio Einaudi (500.000 lire) e fu chiamato alla Stampa, dove entr? l?1 gennaio 1961, praticante alla redazione Province.
? La sera del 22 novembre 1963, dovendosi fare il giornale sull?attentato a Kennedy, il direttore Giulio De Benedetti piomb? nella redazione Esteri: ?Questa cronaca non va bene, non va bene assolutamente. Riscriverla per la seconda edizione?. Subito dopo: ?Anzi, no. Voi degli Esteri siete troppo stanchi?. Il direttore si gir?, e alle sue spalle c?era la redazione Province. ?Lei e lei. Rifatela voi due, questa cronaca?. I due erano Giuseppe Mayda e Pansa: ?Seguite voi due questo fatto anche nei prossimi giorni, fino a che il nostro inviato non sia giunto sul posto?. Tirarono avanti fino al quarto giorno, quando arriv? a tutti e due una lettera del segretario di redazione Fausto Frittitta che diceva: ?Il direttore mi incarica di comunicarLe la sua soddisfazione per il servizio da Lei svolto sull?assassinio del presidente Kennedy?. Seguiva l?annuncio di un aumento di stipendio.
? Pansa dice di aver imparato in questi primi anni le cinque regole che sono alla base di un giornale ben fatto: redazioni ridotte al minimo indispensabile; giornalisti pronti a far tutto; rapidit?; unico giudice il direttore, dittatore assoluto; se si fa bene, si sia premiati e se si fa male si sia puniti.
? Al Giorno dal 1964, al direttore Italo Pietra che gli chiedeva se preferisse fare l?inviato in Vietnam o a Voghera rispose: ?A Voghera?. Pietra: ?Risposta esatta. Se avessi detto Vietnam non ti avrei preso?. Nel 1968 torn? alla Stampa (direttore Ronchey).
? Dal 1972 redattore capo al Messaggero, si trov? male anche per l?ostilit? della redazione, nel 1973 and? al Corriere della Sera come inviato: colpo pi? clamoroso l?intervista a Enrico Berlinguer del 1976 in cui alla domanda se non temesse di fare la fine di Dubcek (il segretario del Partito comunista cecoslovacco che nel 1968 aveva tentato di liberalizzare il suo paese ed era stato spazzato via dai carri armati sovietici) ebbe per risposta: ?No, perch? sono da questa parte dell?Occidente e, con la protezione della Nato, mi sento pi? sicuro?.
? Nel 1977, dopo le dimissini del direttore Ottone, lasci? il Corriere per Repubblica.
? A Repubblica (? questo il periodo in cui lo si vede ai congressi dei partiti col binocolo perch? non vuole farsi sfuggire nessun tic degli oratori) cominci? presto a fare il vicedirettore con Gianni Rocca e contribu? allo straordinario successo (in copie e peso politico) del giornale. Alla fine degli anni Ottanta inaugur? su Panorama (direttore Claudio Rinaldi) la rubrica ?Bestiario?, poi portata all?Espresso di cui divent? condirettore. Incarico che ha lasciato il 30 settembre 2008 per passare al Riformista.
? Ha scritto molti libri, tra cui: L?esercito di Sal? (Istituto della Resistenza e poi Oscar Mondadori, 1970), Comprati e venduti (Bompiani 1977), Ottobre addio (Mondadori 1982), Carte false (Rizzoli 1986), Intervista sul mio partito (a Luciano Lama, Laterza 1987), Lo sfascio (Sperling 1987), Questi anni alla Fiat (intervista con Cesare Romiti, Rizzoli 1988), Il Malloppo (Rizzoli 1989) ecc. Dopo che Rizzoli rinunci? alla pubblicazione de L?intrigo, giudicato troppo contrario a Berlusconi (in quel momento oltre tutto Berlusconi distribuiva con la Rizzoli Sorrisi e Canzoni), pass? a Sperling & Kupfer.
? I libri pi? recenti hanno ripreso il vecchio tema della Resistenza, visto per? dalla parte dei perdenti. Il sangue dei vinti (2003), Sconosciuto 1945 (2005), La grande bugia. Le sinistre italiane e il sangue dei vinti (2006), I gendarmi della memoria (2007), da ultimo il romanzo I tre inverni della paura (2008, di nuovo Rizzoli). Grandissime vendite e grandissime polemiche. Su Il sangue dei vinti: ?Vergognoso, non revisionista ma falsario? (Aldo Aniasi), ?Una vergognosa operazione opportunista? (Giorgio Bocca), ?Libro vergognoso di un voltagabbana? (Liberazione), ?Una cinica operazione editoriale? (Sandro Curzi). Ernesto Galli Della Loggia: ?Che cosa gli rimproverava la sinistra pi? conservatrice e aggressiva, quella, come lui la chiama, degli ?uomini di marmo?? Semplicemente di aver rotto il tab? delle migliaia di fascisti (o presunti tali, o addirittura, in pi? di un caso, di antifascisti perfino) brutalmente fatti fuori dai partigiani all?indomani del 25 aprile?. Giorgio Bocca dopo aver letto La grande bugia: ?Io sono d?accordo coi francesi, robe simili vanno proibite per legge?.
? ?Sono un umorale, un ingenuo, a volte m?incavolo, spesso sbaglio. Ma non ho mai scritto una riga per calcolo o fatto polemiche per opportunismo?.
? ?Ha il giornalismo nel sangue, anzi in Italia ne ? uno dei capiscuola e officia i riti di questo mestiere con un suo scrupolo particolare. Alle 8,30 del mattino ha gi? letto dieci quotidiani, si devono a lui metafore entrate nel linguaggio comune come la definizione di ?Balena bianca? per la Dc? (Maurizio Caprara).
? ?Le cattiverie di Pansa sono leali, mai subdole, e non cancellano un?indulgenza di fondo verso gli attori della commedia umana. Il ?Bestiario? cerca di applicare a modo suo il principio costituzionale del giusto processo? (Claudio Rinaldi).
? Antiberlusconiano (?con giudizio?, dice lui). ?In passato ho creduto in Prodi. Ora ho perso anche l?ultima illusione?. Nel maggio 2007 annunci? che non sarebbe pi? andato a votare. Frequenti bastonate alla sinistra estrema, tra i suoi bersagli preferiti Bertinotti, ribattezzato ?Il parolaio rosso?.







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dany61
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PAola ScaglioNE ciclista

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NEri MArcor? imitatore, attore, doppiatore, conduttore televisivo e cantante italiano



Si ? fatto conoscere dal pubblico fin da giovanissimo partecipando a spettacoli itineranti e televisivi condotti e organizzati dal conduttore radiofonico e showman Giancarlo Guardabassi[1], tuttora proprietario della radio privata "Radio Aut Marche", dove Marcor? ? stato spesso ospite. Dopo aver conseguito il diploma di interprete parlamentare in inglese e tedesco presso la Scuola Superiore per Interpreti e Traduttori "Carlo Bo" di Bologna, nel 1990 ha partecipato come concorrente al programma televisivo Stasera mi butto, in seguito ? stato ospite della manifestazione "MonachEstate" (Carolei-Cosenza), dal 1993 ha lavorato come doppiatore per varie societ?.

Sempre nel 1993 inizia la sua carriera teatrale con La finta ammalata in musica di Carlo Goldoni. Il suo impegno televisivo inizia con Corrado, che lo lancia a La Corrida nel 1988; partecipa poi a Stasera mi butto, variet? condotto da Gigi Sabani, e a Ricomincio da due, condotto da Raffaella Carr?. Doppia il genio del quiz in Producer, il grande gioco del cinema con Serena Dandini e Claudio Masenza.

Nel 1997, sempre al fianco della Dandini, Corrado Guzzanti e Sabina Guzzanti partecipa al Pippo Chennedy Show, seguito, nel 2001, da L'Ottavo Nano. Nel 1999 ? a Ciro (Italia 1). Collabora anche con la Gialappa's band in Mai dire Domenica tra il 2002 e il 2003. Ha condotto dal 2001 al 2011 su Rai 3, in collaborazione con Piero Dorfles, Per un pugno di libri, telequiz basato sui libri e relativi autori.

Sempre con la Dandini, lavora nel programma Parla con me, dove ha imitato tra gli altri Luciano Ligabue, Antonio Di Pietro, Zapatero, Clemente Mastella, Jovanotti, Piero Fassino, Maurizio Gasparri, Alberto Angela, Daniele Capezzone e Niccol? Ghedini.

Nella stagione 2006-2007, ha condotto - assieme a Riccardo Pandolfi - il programma comico-satirico Siamo se stessi, andato in onda su RadioDue dal luned? al venerd? nella fascia oraria 10:00-11:30. Nel 2007 si ? candidato alle primarie del Partito Democratico con una lista a sostegno di Walter Veltroni nel Collegio di Fermo.

Il 22 gennaio 2008 debutta al teatro Ambra Jovinelli di Roma con il suo nuovo spettacolo, Un certo signor G., omaggio a Giorgio Gaber di cui interpreta le canzoni ed i monologhi. Il 16 aprile 2009 presenta nella Sala della lupa a Montecitorio il documentario La rinascita del parlamento. Dalla Liberazione alla Costituzione prodotto dalla Fondazione della Camera dei deputati in cui racconta la nascita della Costituzione italiana con la regia di Antonio Farisi e la sceneggiatura di Alessandro Rossi.





Luca Barbarossa e Neri Marcor? nello spettacolo "Attenti a quei due", Teatro Colosseo di Torino, 1? dicembre 2009
La proiezione ? stata introdotta dal Presidente della Camera dei deputati Gianfranco Fini e dal Presidente della Fondazione Fausto Bertinotti. Il DVD del documentario, con allegata copia della Costituzione, viene distribuito gratuitamente.[2]

Protagonista di fortunate fiction RAI (Papa Luciani - Il sorriso di Dio, Tutti pazzi per amore), al cinema ha raggiunto i suoi risultati migliori sotto la direzione di Pupi Avati: Il cuore altrove (2003), La seconda notte di nozze (2005), Gli amici del bar Margherita (2009). ? direttore artistico del Teatro delle api di Porto Sant'Elpidio (FM).

Nelle stagioni 2008/2009 e 2009/2010 ? protagonista di uno spettacolo di teatro canzone di grande successo, intitolato "Attenti a quei due" (il titolo ? ispirato a quello dell'omonima serie televisiva), con il cantautore Luca Barbarossa. Nello stesso anno ha cantato nell'album di Claudio Baglioni "Q.P.G.A.", nella canzone "Al mercato".

Nel 2010 Neri Marcor? recita nel film La scomparsa di Pat?, tratto dall'omonimo romanzo di Andrea Camilleri. Marcor? interpreta il protagonista Antonio Pat?, integerrimo ragioniere della banca di Vig?ta che scompare misteriosamente durante le celebrazioni del Venerd? Santo. Le riprese si svolgono nella provincia di Agrigento tra Canicatt?, Naro, Agrigento, la Valle dei Templi e la Scala dei Turchi di Realmonte. La regia del film ? di Rocco Mortelliti con la collaborazione di Maurizio Nichetti.

Sempre nel 2010 ritorna nel cast della fortunata fiction Tutti pazzi per amore 2 al fianco dell'attrice Carlotta Natoli e di Emilio Solfrizzi.

Nel 2011 recita nella serie di Raiuno Fuoriclasse a fianco di Luciana Littizzetto; sempre nello stesso anno interpreta Leonardo nello spot della TIM insieme a Bianca Balti e Marco Marzocca, e successivamente Cristoforo Colombo insieme a Raffaella Carr?. Nel 2012, ha interpretato in altri spot, per la stessa compagnia telefonica, i personaggi di Giulio Cesare, Giuseppe Garibaldi e Marco Polo.

Partecipa all'album Sale di Sicilia di Edoardo De Angelis, duettando con il cantautore nella canzone Abele (nella parte di Caino) e conduce il Concerto del Primo Maggio organizzato dai sindacati CGIL, CISL

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dany61 ha scritto:

NEri MArcor? imitatore, attore, doppiatore, conduttore televisivo e cantante italiano



Si ? fatto conoscere dal pubblico fin da giovanissimo partecipando a spettacoli itineranti e televisivi condotti e organizzati dal conduttore radiofonico e showman Giancarlo Guardabassi[1], tuttora proprietario della radio privata "Radio Aut Marche", dove Marcor? ? stato spesso ospite. Dopo aver conseguito il diploma di interprete parlamentare in inglese e tedesco presso la Scuola Superiore per Interpreti e Traduttori "Carlo Bo" di Bologna, nel 1990 ha partecipato come concorrente al programma televisivo Stasera mi butto, in seguito ? stato ospite della manifestazione "MonachEstate" (Carolei-Cosenza), dal 1993 ha lavorato come doppiatore per varie societ?.

Sempre nel 1993 inizia la sua carriera teatrale con La finta ammalata in musica di Carlo Goldoni. Il suo impegno televisivo inizia con Corrado, che lo lancia a La Corrida nel 1988; partecipa poi a Stasera mi butto, variet? condotto da Gigi Sabani, e a Ricomincio da due, condotto da Raffaella Carr?. Doppia il genio del quiz in Producer, il grande gioco del cinema con Serena Dandini e Claudio Masenza.

Nel 1997, sempre al fianco della Dandini, Corrado Guzzanti e Sabina Guzzanti partecipa al Pippo Chennedy Show, seguito, nel 2001, da L'Ottavo Nano. Nel 1999 ? a Ciro (Italia 1). Collabora anche con la Gialappa's band in Mai dire Domenica tra il 2002 e il 2003. Ha condotto dal 2001 al 2011 su Rai 3, in collaborazione con Piero Dorfles, Per un pugno di libri, telequiz basato sui libri e relativi autori.

Sempre con la Dandini, lavora nel programma Parla con me, dove ha imitato tra gli altri Luciano Ligabue, Antonio Di Pietro, Zapatero, Clemente Mastella, Jovanotti, Piero Fassino, Maurizio Gasparri, Alberto Angela, Daniele Capezzone e Niccol? Ghedini.

Nella stagione 2006-2007, ha condotto - assieme a Riccardo Pandolfi - il programma comico-satirico Siamo se stessi, andato in onda su RadioDue dal luned? al venerd? nella fascia oraria 10:00-11:30. Nel 2007 si ? candidato alle primarie del Partito Democratico con una lista a sostegno di Walter Veltroni nel Collegio di Fermo.

Il 22 gennaio 2008 debutta al teatro Ambra Jovinelli di Roma con il suo nuovo spettacolo, Un certo signor G., omaggio a Giorgio Gaber di cui interpreta le canzoni ed i monologhi. Il 16 aprile 2009 presenta nella Sala della lupa a Montecitorio il documentario La rinascita del parlamento. Dalla Liberazione alla Costituzione prodotto dalla Fondazione della Camera dei deputati in cui racconta la nascita della Costituzione italiana con la regia di Antonio Farisi e la sceneggiatura di Alessandro Rossi.





Luca Barbarossa e Neri Marcor? nello spettacolo "Attenti a quei due", Teatro Colosseo di Torino, 1? dicembre 2009
La proiezione ? stata introdotta dal Presidente della Camera dei deputati Gianfranco Fini e dal Presidente della Fondazione Fausto Bertinotti. Il DVD del documentario, con allegata copia della Costituzione, viene distribuito gratuitamente.[2]

Protagonista di fortunate fiction RAI (Papa Luciani - Il sorriso di Dio, Tutti pazzi per amore), al cinema ha raggiunto i suoi risultati migliori sotto la direzione di Pupi Avati: Il cuore altrove (2003), La seconda notte di nozze (2005), Gli amici del bar Margherita (2009). ? direttore artistico del Teatro delle api di Porto Sant'Elpidio (FM).

Nelle stagioni 2008/2009 e 2009/2010 ? protagonista di uno spettacolo di teatro canzone di grande successo, intitolato "Attenti a quei due" (il titolo ? ispirato a quello dell'omonima serie televisiva), con il cantautore Luca Barbarossa. Nello stesso anno ha cantato nell'album di Claudio Baglioni "Q.P.G.A.", nella canzone "Al mercato".

Nel 2010 Neri Marcor? recita nel film La scomparsa di Pat?, tratto dall'omonimo romanzo di Andrea Camilleri. Marcor? interpreta il protagonista Antonio Pat?, integerrimo ragioniere della banca di Vig?ta che scompare misteriosamente durante le celebrazioni del Venerd? Santo. Le riprese si svolgono nella provincia di Agrigento tra Canicatt?, Naro, Agrigento, la Valle dei Templi e la Scala dei Turchi di Realmonte. La regia del film ? di Rocco Mortelliti con la collaborazione di Maurizio Nichetti.

Sempre nel 2010 ritorna nel cast della fortunata fiction Tutti pazzi per amore 2 al fianco dell'attrice Carlotta Natoli e di Emilio Solfrizzi.

Nel 2011 recita nella serie di Raiuno Fuoriclasse a fianco di Luciana Littizzetto; sempre nello stesso anno interpreta Leonardo nello spot della TIM insieme a Bianca Balti e Marco Marzocca, e successivamente Cristoforo Colombo insieme a Raffaella Carr?. Nel 2012, ha interpretato in altri spot, per la stessa compagnia telefonica, i personaggi di Giulio Cesare, Giuseppe Garibaldi e Marco Polo.

Partecipa all'album Sale di Sicilia di Edoardo De Angelis, duettando con il cantautore nella canzone Abele (nella parte di Caino) e conduce il Concerto del Primo Maggio organizzato dai sindacati CGIL, CISL



credo di averlo gi? messo io, ma finch? continuate a mettere le stesse sillabe


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china46
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NEri ParenTI

Neri Parenti (Firenze, 26 aprile 1950) ? un regista e sceneggiatore italiano

Dopo la laurea in scienze politiche, si dedica al cinema dove diventa allievo e aiutante di Pasquale Festa Campanile in tutti i suoi film diretti dal 1972 al 1979, ma anche per Salvatore Samperi, Steno e Giorgio Capitani. Nel 1979 tenta la sua prima prova da regista con la parodia cinematografica John Travolto... da un insolito destino, imitazione ironica e ridicolizzazione de La febbre del sabato sera portata sugli schermi due anni prima con grande successo da John Travolta.
A partire dal film seguente, Fantozzi contro tutti, inizia la lunga collaborazione con Paolo Villaggio dirigendolo in ben sette film della serie di Fantozzi e due su Giandomenico Fracchia.
Amante della gag catastrofica e rumorosa, che si rif? al cinema muto americano, mescolata a situazioni tipiche della commedia all'italiana e a qualche tentazione autoriale, la ripropone invariata in quasi tutti i suoi film, dal dittico Scuola di ladri e Scuola di ladri - Parte seconda alla famosissima trilogia de Le comiche, Le comiche 2 e Le nuove comiche.
Successivamente si adatta a dirigere film natalizi interpretati dalla coppia Boldi-De Sica, film rivelatisi grandi successi al botteghino sia prima che dopo la rottura della inossidabile coppia di comici.
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dany61
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TIziana FErrario giornalista
Si ? accostata al giornalismo giovanissima lavorando per l'emittente privata Telemilano (la futura Canale 5). Nel 1979 viene assunta in RAI come praticante, da inviata lavora per radio e televisione, conducendo l'edizione regionale lombarda del TG. Nel 1980 diventa giornalista professionista. Si trasferisce a Roma dal 1982, per condurre la nuova edizione serale del TG1 delle 22.30, prima donna ad andare in onda in orario serale in un telegiornale.[1]

Nel 1986 idea uno spazio per Rai 1 all'interno del nuovo contenitore Italia Sera, che tratta di problematiche inerenti al lavoro, in particolare i giovani e le nuove professioni, in collaborazione con l'Universit? Bocconi e i Ministeri del Lavoro e dell'Istruzione. Nel 1988 partecipa all'ideazione della nuova fascia di informazione del mattino, Uno Mattina, ne conduce il telegiornale e continua la rubrica sui giovani e le nuove professioni. Nel 1993 passa alla conduzione del TG1 delle 13:30 e svolge sino al 1996 il ruolo di vicecaporedattore in cronaca, durante Tangentopoli.

? sua l'ideazione, tra il 1997 e il 2000 del Tg dei ragazzi (poi GT Ragazzi), primo ed unico programma di informazione per adolescenti in Italia. Se ne occupa sino al 2000. Per questa iniziativa ha ottenuto, per due anni di seguito (1998-1999), il Telegatto, insieme ad altri prestigiosi riconoscimenti[2] per il costante impegno nella difesa dei diritti dei minori. Dal 2000 riprende il lavoro da inviata continuando a condurre del Telegiornale delle 13,30. Segue in particolar modo l'Afghanistan. Nel 2003 segue il conflitto in Iraq dal Comando centrale Americano di Doha, in Qatar.

Il 7 novembre 2003 il presidente Carlo Azeglio Ciampi le consegna le insegne di Cavaliere dell'Ordine al Merito della Repubblica Italiana per l'impegno civile come giornalista inviata in aree di guerra.[3] Nel giugno 2006 viene pubblicato il suo libro Il Vento di Kabul. Nel 2007 passa a condurre la principale edizione del TG1 delle 20 continuando a ricoprire il ruolo di inviata. Nel giugno 2009 ? in Iran durante le sanguinose proteste a Teheran scatenatesi dopo la rielezione del presidente Ahmadinejad.

Nell'aprile 2010 viene rimossa dall'incarico di conduttrice del TG1. I comitati di redazione di TG2, TG3 e Rai News condannano la rimozione di tre conduttori del TG1 "senza adeguate motivazioni professionali e senza offrire ai colleghi una collocazione adeguata all'importanza e alla centralit? del ruolo che svolgevano"[4]. La sua rimozione scatena polemiche: i consiglieri di minoranza del CdA Rai parlano di ?epurazione?, ma il direttore Augusto Minzolini afferma che la decisione era stata presa molto tempo prima, con l'obiettivo di ?mettere volti nuovi?.[5].[6][7] Il 24 giugno torna sugli schermi di Rai 3 come conduttrice del Premio Ilaria Alpi. La Ferrario ricorre alla magistratura che la reintegra con due ordinanze sinora mai eseguite. la prima il 29 dicembre 2010 la seconda il 7 marzo 2011


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Enza
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FErnando REy

Fernando Rey, nome d'arte di Fernando Casado D'Arambillet (La Coru?a, 20 settembre 1917 ? Madrid, 9 marzo 1994), ? stato un attore spagnolo.

Interprete conosciuto per la sua grande professionalit?, ebbe i suoi inizi nel mondo del cinema come doppiatore: diede voce in lingua spagnola ad attori come Tyrone Power e Laurence Olivier. La sua prima vera e propria occasione di farsi valere la ebbe con il regista Rafael Gil nel film Alba di sangue, girato nel 1949.
Sposato dal 1960 con l'attrice argentina Mabel Karr (le nozze furono celebrate a Citt? del Messico), raggiunse il successo grazie all'incontro con Luis Bu?uel, con il quale gir? quattro film, tra i quali Bella di giorno (1967). Il regista spagnolo gli assegn? poi ruoli di uomo elegante e corrotto, intuendone la capacit? di incarnare in modo magistrale i vizi della borghesia.
La sua carriera, ormai all'apice, lo port? a lavorare con altri registi famosi, quali Robert Altman (nel film Quintet del 1979), Orson Welles (in Falstaff - 1966) e Stephen Frears, senza non contare il ruolo negativo all'interno del film Il braccio violento della legge di William Friedkin.
Rey ha interpretato molti film anche in Italia, con registi del calibro di Franco Zeffirelli, Francesco Rosi, Lina Wertm?ller, Sergio Corbucci e Mauro Bolognini.
Con il film Elisa, vita mia (1976), vinse al Festival di Cannes il premio come miglior attore.
Tra gli anni ottanta e gli anni novanta Rey fu premiato al Festival cinematografico di San Sebasti?n e ricevette la medaglia d'oro delle Arti Spagnole e dell'Accademia delle Scienze Cinematografiche. Fu anche presidente di questa Accademia dal 1992 fino alla morte, sopraggiunta per cancro mentre si trovava ricoverato in un ospedale di Madrid, nel 1994.



buongiorno

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celeste
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REmbrandt Harmenszoon van Rijn (Leida 1606 ? Amsterdam 1669) ? stato un pittore e incisore olandese.

Viene generalmente considerato uno dei pi? grandi pittori della storia dell'arte europea e il pi? importante di quella olandese. Il suo periodo di attivit? coincide con quello che gli storici definiscono l'et? dell'oro olandese.
Dopo aver ottenuto un grande successo fin da giovane come pittore ritrattista, i suoi ultimi anni furono segnati da tragedie personali e difficolt? economiche. I suoi disegni e dipinti furono popolari gi? durante la sua vita, la sua reputazione rimase alta e per vent'anni fu maestro di quasi tutti i pi? importanti pittori olandesi. I pi? grandi trionfi creativi di Rembrandt sono evidenti specialmente nei ritratti dei suoi contemporanei, nei suoi autoritratti e nelle illustrazioni di scene tratte dalla Bibbia. Sia nella pittura che nella stampa egli esib? una completa conoscenza dell'iconografia classica che modell? per adattarla alle proprie esigenze.
Cos?, la rappresentazione di scene bibliche era costituita dalla sua conoscenza dei relativi testi, dall'influenza delle tematiche classiche e dall'osservazione della popolazione ebrea di Amsterdam. Per la sua comprensione della condizione umana, inoltre, fu definito "uno dei grandi profeti della civilt?".


NO


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dany61
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NOrris Bradbury fisico statunitense

Gi? direttore per 25 anni del Los Alamos Scientific (in seguito National) Laboratory, dall'ottobre 1945 al 1970, sostituisce il suo primo direttore J. Robert Oppenheimer.

A Los Alamos gli ? stato dedicato il Bradbury Science Museum.

Nel 1970 gli ? stato assegnato il Premio Enrico Fermi

LA

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china46
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LAdy GodiVA

Secondo il racconto popolare, Lady Godiva ha avuto piet? del popolo di Coventry, che soffrivano gravemente sotto fiscalit? opprimente del marito. Lady Godiva appello di nuovo e di nuovo a suo marito, che ostinatamente rifiutato di rimettere i pedaggi. Alla fine, stanco delle sue suppliche, ha detto che avrebbe concesso la sua richiesta se volesse spogliarsi nudo e giro per le vie della citt?. Lady Godiva lo prese in parola e, dopo aver emesso un proclama che tutte le persone dovrebbero stare in casa e chiudere le finestre, ha guidato attraverso la citt?, vestita solo i suoi lunghi capelli. Solo una persona nella citt?, un sarto poi sempre conosciuto come Peeping Tom , disobbed? sua proclamazione in uno dei casi pi? famosi di voyeurismo . Nella storia, Tom scava un buco nel suo persiane in modo che egli potrebbe vedere passare Godiva , e diventa cieco. Alla fine, il marito di Godiva mantiene la sua parola e abolisce le tasse onerose.
Alcuni storici hanno elementi discernimento di rituali di fertilit? pagani nella storia Godiva in cui un giovane " May Queen "? stato portato al sacro albero Cofa ? forse per celebrare il rinnovo della primavera La forma pi? antica della leggenda ha Godiva che passa attraverso il mercato di Coventry da un'estremit? all'altra, mentre la gente sono stati assemblati, hanno partecipato solo da due cavalieri. Questa versione ? data in Flores Historiarum da Roger di Wendover (morto nel 1236), un collezionista un po 'ingenuo di aneddoti, che senza nome citato da scrittori precedenti.

A quel tempo, era consuetudine per i penitenti a fare una processione pubblica nel proprio turno , un abito senza maniche bianco simile ad una scivolata di oggi e quello che ? stato certamente considerato "biancheria intima". Cos?, alcuni studiosi [ chi? ] speculare, Godiva potrebbe hanno effettivamente viaggiato per la citt? come un penitente, nel suo turno. Storia di Godiva ? potuto passare alla storia popolare da registrare in una versione romanzata. Un'altra teoria vuole che Lady Godiva la "nudit?" potrebbe riferirsi al suo cavallo per le strade spogliato dei suoi gioielli, il marchio di fabbrica della sua classe superiore rango. Tuttavia, entrambi questi tentativi di riconciliare fatti noti con la leggenda sono deboli,. Nell'era dei primi conti, la parola "nudo" ? noto solo a significare "senza gli abiti di sorta" [ 23 ]
Una versione modificata della storia ? stato dato da stampante Richard Grafton , poi eletto deputato per Coventry . Secondo la sua Cronaca d'Inghilterra (1569), "Leofricus" aveva gi? esentati gli abitanti di Coventry da "qualsiasi maner di Tolle, Salvo onely di Horsse ( sic. ) " [ citazione necessaria ] , in modo che Godiva ("Godina" nel testo ) aveva accettato di la corsa nuda solo per vincere sollievo per questa imposta cavallo. E come una pre-condizione, ha richiesto i funzionari di Coventry a proibire il popolo "su un grande dolore" di guardarla, e la chiusura in se stessi e di scatto tutte le finestre nel giorno del suo passaggio. Grafton era un ardente protestante e disinfettato la storia precedente.
Il "Leoffricus" ballata in Folio Percy (ca. 1650) ? conforme alla versione Grafton, dicendo che Lady "Godiua", eseguita la sua corsa per rimuovere la dogana pagati su cavalli, e che gli ufficiali della citt? ordinato la gente del paese a "Shutt loro dore, e applaudire la loro windowes Downe," e rimanere in casa il giorno del suo giro

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dany61
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VAsilij Vasil'evi#269; Kandinskij pittore russo

Nel 1870 la sua famiglia si trasferisce a Odessa. Dal 1886 al 1889 studia legge a Mosca. Nel 1892 si laurea, e nello stesso anno si decise a sposare la cugina Anja #268;imiakin, che aveva conosciuto come uditrice all'Universit? di Mosca e con la quale aveva stabilito un rapporto di grande intesa e affinit? intellettuale.

Nel 1896 rifiuta un posto di docente all'Universit? di Dorpat per studiare arte presso la Akademie der Bildenden K?nste M?nchen, ovvero l'Accademia di Belle Arti di Monaco di Baviera, dove ? allievo di Franz von Stuck. Nello stesso periodo abita nel quartiere di Schwabing dove trova una concentrazione massima di artisti, rivoluzionari russi, musicisti, scrittori e persone creative in generale.

Nel 1901 fonda il gruppo Phalanx, qui conobbe la sua futura compagna di vita Gabriele M?nter che era sua studentessa. L'obiettivo principale del gruppo ? di introdurre le avanguardie francesi nell'ambiente artistico tradizionalista di Monaco, a tale scopo apre una scuola in cui tiene lezione. I suoi dipinti dei primi anni del secolo sono paesaggi eseguiti alla spatola, all'inizio ombrosi, e poi di una intensit? quasi fulva; dipinge anche temi fantastici derivanti dalla tradizione russa o dal medioevo tedesco; questo periodo ? caratterizzato dalla sperimentazione tecnica, in particolare dell'uso della tempera su carta scura, per dare l'illusione di una superficie illuminata da dietro in trasparenza. La consistenza tonale del chiaroscuro evidenzia lo schema, cancellando la distinzione tra le figure e lo sfondo, dando come risultato una composizione quasi astratta.

Nel 1902 espone per la prima volta con La Secessione di Berlino e realizza le sue prime xilografie. Nel 1903 e 1904 visita l'Italia, l'Olanda, l'Africa e la Russia. Nel 1904 espone nel Salone d'Autunno di Parigi.

Assieme alla pittrice Gabriele M?nter comprer? nel 1908 una casetta a Murnau in Alta Baviera. Questa casa nominata "la casa dei russi" Russenhaus diventer? luogo di incontro di innumerevoli artisti e musicisti di tutto il mondo. Da qui prender? piede l'arte astratta.

Nel 1909 viene eletto presidente del Neue K?nstlervereinigung M?nchen (NKVM). La prima esposizione del gruppo, ha luogo nello stesso anno nella Galleria Heinrich Thannhauser di Monaco. Fino alla fine del decennio, le pitture di Kandinskij denotano una gran tendenza all'appiattimento per l'intensit? equivalente delle aree di colore e la superficie rilucente che distrugge ogni illusione di profondit?. La serie di quadri di fantini in competizione comincia nel 1909 e in essa la linea dell'orizzonte si va gradualmente sradicando, come del resto ogni altro riferimento spaziale.

Nel 1910 produce il suo primo acquerello astratto, dove nelle macchie pi? scure predominano due colori, il rosso e l'azzurro, che evidentemente considera relazionati perch? si trovano sempre insieme. Il rosso ? un colore caldo e tende a espandersi; l'azzurro ? freddo e tende a contrarsi. Kandinsky non applica la legge dei contrasti simultanei, ma la verifica; si serve di due colori come di due forze controllabili che possono essere sommate o sottratte e, secondo i casi, cio? secondo gli impulsi che riceve, si avvale di entrambi affinch? si limitino o si esaltino a vicenda. Ci sono anche segni lineari, filiformi; sono, in un certo modo, indicazioni di movimenti possibili, sono tratti che suggeriscono la direzione ed il ritmo delle macchie che vagano sulla carta. Danno movimento a tutto l'acquerello (...) (Argan).

Nella IV Composizione del 1911, le figure sono talmente semplificate, il colore ? talmente arbitrario e lo spazio talmente confuso che ? impossibile distinguere l'argomento senza riferirsi ai quadri precedenti della serie. Lo spettatore ? particolarmente disorientato dal modo in cui usa la linea: tanto come elemento indipendente, quanto come limite per il colore.

Nel 1911 Kandinskij e Marc si ritirano dal NKVM e pongono le basi del Blaue Reiter, editando un almanacco nel 1912. La prima esposizione ha luogo a dicembre, nella galleria Thannhauser di Monaco. Nello stesso anno pubblica Lo Spirituale nell'Arte.

Nel 1912 viene pubblicato l'almanacco con le opere di Kandinskij e Marc, ed ha luogo la seconda esposizione del Blaue Reiter nella galleria Hans Goltz. Nello stesso anno si tiene la prima mostra personale di Kandinskij nella galleria Der Sturm di Berlino. I temi preferiti di Kandinskij in questo periodo sono violenti e apocalittici, e traggono origine dalle immagini religiose popolari di Germania e Russia. Prima del 1912 il suo lavoro ? gi? passato per diverse evoluzioni produttive.

Nel 1913 quando dipinge Linee Nere gi? non si pu? pi? parlare di astrazione a partire da un soggetto; il colore e la linea hanno assunto tanta autonoma espressivit? da non seguire pi? un modello prestabilito. Opere come questa sono le prime realmente astratte.

Il percorso di Kandinskij verso l'astrazione trova giustificazione teorica in Astrazione e Empatia di Wilhelm Worringer, pubblicato nel 1908. Worringer argomenta che l'usuale gerarchia di valori, basata su leggi rinascimentali, non ? valida per considerare l'arte di altre culture; molti artisti creano dalla realt? ma con un impulso astratto, cosicch? le ultime tendenze dell'arte si trovano in societ? meno materialiste.

Kandinskij era anche interessato nella Teosofia, intesa come la verit? fondamentale che fa da sottofondo alla dottrina ed ai rituali in tutte le religioni del mondo; il credere in una realt? essenziale nascosta dietro le apparenze, fornisce una naturale razionalit? all'arte astratta.

In Lo Spirituale nell'Arte, parla di una nuova epoca di grande spiritualit? e del contributo che le d? la pittura. La nuova arte deve basarsi sul linguaggio del colore e Kandinskij d? indicazioni sulle propriet? emozionali di ciascun tono e di ciascun colore, a differenza delle precedenti teorie sul colore, egli non si interessa dello spettro, ma solo della risposta dell'anima.

Nel 1913 una sua opera partecipa all' Armory Show di New York e, allo scoppio della Prima Guerra Mondiale, torna in Russia lasciando per sempre la sua compagna Gabriele M?nter che rimarr? a Murnau nella loro casa comune fino alla morte, conservando innumerevoli quadri di Kandinskij (la pi? grande raccolta di quadri di Kandinskij, donati successivamente alla citt? di Monaco di Baviera e conservati nella Lenbachhaus). Kandinskij rimarr? a Mosca fino al 1921.

A partire dalla Rivoluzione di ottobre, Kandinsky svolge un lavoro amministrativo per il Commissariato del Popolo per l'Educazione; tra i progetti di questo organismo c'? la fondazione di vari musei e la riforma del sistema scolastico nei riguardi delle Scuole d'Arte.

Nel 1914 Personale alle Galerie Thannhauser a Monaco e nel ? Kreis fur Kunst ? a Colonia. Kandinskij esegue quattro grandi murali per la villa di Edwin A. Campbell a New York. Il 1? agosto scoppia la prima guerra mondiale. Il 3 agosto Kandinskij si rifugia in Svizzera con Gabrielle Munter. Compie lunghi soggiorni a Goldach am Bodense, dove Kandinskij lavora a ?Punto, linea, superficie?. Scrive la composizione per palcoscenico ? Sipario viola?. Viaggio in novembre senza Gabrielle Munter, verso la Russia, via Zurigo. Soggiorno a Mosca.

Nel 1915/16 Sosta da dicembre a marzo 1916 a Stoccolma, dove incontra per l'ultima volta Gabriele Munter, in occasione di una mostra alla galleria Gummenson.

Nel 1917 In febbraio sposa Nina Andreevsky, figlia di un generale, Viaggio di nozze in Finlandia. nello stesso anno nasce il figlio Volodia, che muore nel 1920.

Nel 1921 Si ritira dall' Istituto per la cultura artistica. Viene incaricato di creare la Sezione psico-fisica della neofondata Accademia delle scienze artistiche, di cui diventa vicedirettore e di cui dirige il laboratorio delle riproduzioni. In dicembre, lascia la Russia assieme alla moglie e si trasferisce a Berlino.

Tra il 1922 e il 1933 lavora come insegnante al Bauhaus, prima a Weimar, e poi, dopo il trasferimento della scuola, a Dessau. Con l'instaurazione della dittatura, accusato di bolscevismo, ? costretto ad abbandonare il paese e a trasferirsi in Francia, in un sobborgo di Parigi.

Nel 1937 a Monaco viene realizzata la celebre mostra sull'Arte Degenerata, con cui Adolf Hitler si propone di condannare le nuove avanguardie artistiche. Nella mostra compaiono circa 50 opere di Kandinskij, poi vendute a basso costo all'asta ad acquirenti stranieri. Nel 1938 partecipa alla mostra ?Abstracte Kunst? nello Stedelijk Museum di Amsterdam. Nello stesso anno pubblica quattro poesie e silografie nella rivista ?Transition?. Il suo saggio ?L'Art Concert? esce sul primo numero del ?XXe Si?cle?. Nel 1942 dipinge la sua ultima grande tela, Tensions d?licates. In seguito, realizza soltanto opere di piccolo formato su cartone catramato. Personale alla Galerie Jeanne Bucher di Parigi. Muore nel 1944 nell'abitazione di Parigi dove ha vissuto negli ultimi dieci anni della sua vita

GI

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lampaDINA e lampaDario
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Enza ha scritto:

SAba UMberto

Umberto Poli nasce a Trieste il giorno 9 marzo 1883. La madre, Felicita Rachele Cohen, ? di origini ebraiche e appartiene a una famiglia di commercianti che opera nel ghetto triestino.
Il padre Ugo Edoardo Poli, agente di commercio di nobile famiglia veneziana, si era inizialmente convertito alla religione ebraica per sposare Rachele, ma l'abbandona quando lei in attesa del figlio.

Il futuro poeta cresce quindi in un contesto malinconico per la mancanza della figura paterna. Per tre anni viene allevato da Peppa Sabaz, balia slovena, che dona al piccolo Umberto tutto l'affetto di cui dispone (avendo perso un figlio). Saba avr? modo di scrivere di lei citandola come "madre di gioia". Crescer? in seguito con la madre, assieme a due zie, e sotto la tutela di Giuseppe Luzzato, zio ex garibaldino.

Gli studi in et? adolescenziale sono piuttosto irregolari: segue dapprima il ginnasio "Dante Alighieri", poi passa all'Accademia di Commercio e Nautica, che per? abbandoner? a met? anno scolastico. In questo periodo si avvicina alla musica, dovuta anche all'amicizia con Ugo Chiesa, violinista, e Angelino Tagliapietra, pianista. I suoi tentativi per imparare a suonare il violino sono per? scarsi; ? invece la composizione delle prime poesie a dare gi? i primi buoni risultati. Scrive con il nome di Umberto Chopin Poli: i suoi lavori sono perlopi? sonetti, che risentono di una chiara influenza di Parini, Foscolo, Leopardi e Petrarca.

Nel 1903 per proseguire gli studi si trasferisce a Pisa. Frequenta i corsi di letteratura italiana tenuti dal professore Vittorio Cian, ma presto abbandona per passare a quelli di archeologia, latino e tedesco.

L'anno seguente a causa di dissensi con l'amico Chiesa cade in una forte depressione che gli fa decidera di tornare a Trieste. E' in questo periodo che frequenta il "Caff? Rossetti", storico luogo di incontro e ritrovo per giovani intellettuali; qui conoscer? il futuro poeta Virgilio Giotti.
Nel 1905 lascia Trieste per recarsi a Firenze dove rimarr? due anni, e dove frequenter? i circoli artistici "vociani" della citt?, tuttavia senza legarsi a fondo con nessuno di loro.

In una delle sue poche e saltuarie visite che faceva per tornare a casa, conosce Carolina W?fler, che sar? la Lina delle sue poesie, e che diventer? sua moglie.

Pur abitando geograficamente entro i confini dell'Impero austro-ungarico ? cittadino italiano e nell'aprile del 1907 parte per il servizio militare. A Salerno nasceranno i suoi "Versi militari".

Torna a Trieste nel mese di settembre del 1908 e si mette in affari con il futuro cognato per gestire due negozi di articoli elettrici. Il 28 febbraio sposa Lina con rito ebraico. L'anno seguente nasce la figlia Linuccia.

E' il 1911 quando con lo pseudonimo di Umberto Saba pubblica il suo primo libro: "Poesie". Seguiranno "Coi miei occhi (il mio secondo libro di versi)", oggi noto come "Trieste e una donna". Lo pseudonimo pare sia di origine incerta; si pensa che lo scelse o in omaggio alla sua adorata balia, Peppa Sabaz, o forse in omaggio alle sue origini ebraiche (la parola 'saba' significa 'nonno').

Risale a questo periodo l'articolo "Quello che resta da fare ai poeti" nel quale Saba propone una poetica schietta e sincera, senza fronzoli; contrappone il modello degli "Inni Sacri" di Manzoni a quello della produzione di D'Annunzio. Presenta l'articolo per la pubblicazione alla rivista vociana, ma viene rifiutato: sar? pubblicato solamente nel 1959.

Conosce poi un periodo di crisi in seguito al tradimento della moglie. Con la famiglia decide di trasferirsi a Bologna, dove collabora al quotidiano "Il Resto del Carlino", poi a Milano nel 1914, dove viene incaricato di gestire il caff? del Teatro Eden.

Allo scoppio della Prima guerra mondiale viene richiamato alle armi: inizialmente ? a Casalmaggiore presso un campo di soldati prigionieri austriaci, poi svolge la mansione di dattilografo presso un ufficio militare; nel 1917 ? al Campo di aviazione di Taliedo, dove viene nominato collaudatore del legname per la costruzione degli aerei.

In questo periodo approfondisce la lettura di Nietzsche e si riacutizzano le crisi psicologiche.

Terminata la guerra torna a Trieste. Per qualche mese ? direttore di un cinematografo (del quale ? proprietario il cognato). Scrive alcuni testi pubblicitari per la "Leoni Films", poi rileva - grazie all'aiuto della zia Regina - la libreria antiquaria Mayl?nder.

Intanto prende forma la prima versione del "Canzoniere", opera che vedr? la luce nel 1922 e che raccoglier? tutta la sua produzione poetica del periodo.

Inizia poi a frequentare i letterati vicini alla rivista "Solaria", i quali nel 1928 gli dedicheranno un intero numero.

Dopo il 1930 una intensa crisi nervosa gli fa decidere di andare a Trieste in analisi con il dottor Edoardo Weiss, allievo di Freud.

Nel 1938, poco prima dell'inizio del secondo conflitto mondiale, a causa delle leggi razziali Saba viene costretto a cedere formalmente la libreria ed emigrare a Parigi. Torna in Italia alla fine del 1939 rifugiandosi a Roma, dove l'amico Ungaretti cerca di aiutarlo, purtroppo senza risultato; va nuovamente a Trieste deciso ad affrontare con gli altri italiani la tragedia nazionale.

Dopo l'8 settembre 1943 ? costretto a fuggire con Lina e Linuccia: si nascondono a Firenze cambiando abitazione numerose volte. Gli sono di conforto l'amicizia di Carlo Levi e Eugenio Montale; quast'ultimo, rischiando la vita, andr? a visitare Saba ogni giorno nelle sue abitazione provvisorie.

Intanto a Lugano esce la sua raccolta "Ultime cose", che verr? poi aggiunta nell'edizione definitiva del "Canzoniere" (Torino, Einaudi) nel 1945.

Nel dopoguerra Saba vive a Roma per un periodo di nove mesi, poi si trasferisce a Milano dove rimane per dieci anni. In questo periodo collabora con il "Corriere della Sera", pubblica "Scorciatoie" - la sua prima raccolta di aforismi - con Mondadori.

Tra i riconoscimenti ricevuti vi sono il primo "Premio Viareggio" per la poesia del dopoguerra, (1946, ex aequo con Silvio Micheli), il "Premio dell'Accademia dei Lincei" nel 1951, e il "Premio Taormina". L'Universit? di Roma gli conferisce nel 1953 una laurea honoris causa.

Nel 1955 ? stanco, ammalato e sconvolto per la malattia della moglie si fa ricoverare in una clinica di Gorizia: qui il 25 novembre 1956 la notizia della morte della sua Lina lo raggiunge. Esattamente nove mesi pi? tardi, il 25 agosto 1957, anche il poeta muore.





Dina & Dario
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china46 ha scritto:

Come hai ragione Enza ...zzerola ..peccato che sembra sia dell'altra sponda

PRocol HarUM is a British rock band, formed in 1967.



chi se li ricorda????
mitici!!!
http://www.youtube.com/watch?v=p8jJ1ORIOes&feature=related

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dany61 ha scritto:

UMberto Eco

semiologo, filosofo e scrittore italiano di fama internazionale. Nel 1988 ha fondato il Dipartimento della Comunicazione dell'Universit? di San Marino. Dal 2008 ? professore emerito e presidente della Scuola Superiore di Studi Umanistici dell'Universit? di Bologna.

Saggista prolifico, ha scritto numerosi saggi di semiotica, estetica medievale, linguistica e filosofia, oltre a romanzi di successo. Nel 2000 ha ricevuto una candidatura al premio nobel per la letteratura, a distanza di tre anni dalla vittoria di Dario Fo, per i suoi studi sulla semiotica.

Dal 12 novembre 2010 Umberto Eco ? socio dell'Accademia dei Lincei, per la classe di Scienze Morali, Storiche e Filosofiche.
LA



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china46 ha scritto:

STeve McQueEN



Steve McQueen


Nato Terence Stephen McQueen
24 marzo 1930 Beech Grove, Indiana , Stati Uniti
Morto 7 Nov, 1980 (50 anni) Ciudad Ju?rez , Chihuahua , Messico
Causa della morte Mesotelioma maligno
Occupazione Attore
Anni attivo 1953-1980
Coniuge Neile Adams
(1956-1972)
Ali MacGraw
(1973-1978)
Barbara Minty
(1980-la sua morte)
Bambini 2; Chad
Parenti Steven R. McQueen (nipote)
Terence Stephen "Steve" McQueen (24 Marzo 1930 - 7 novembre 1980) ? stato un americano attore cinematografico. ? stato soprannominato "The King of Cool". La sua " anti-eroe persona ", che ha sviluppato al culmine della controcultura del Vietnam , ha fatto di lui uno dei top box-office disegna degli anni 1960 e 1970. McQueen ha ricevuto un Academy Award nomination per il suo ruolo in Quelli della San Pablo . I suoi altri film popolari includono The Magnificent Seven , The Blob , The Great Escape , Il caso Thomas Crown , Bullitt , The Getaway , Papillon e L'inferno di cristallo . Nel 1974, ? diventato il pi? pagato star del cinema in tutto il mondo. Anche se McQueen era combattiva con registi e produttori , la sua popolarit? lo ha messo in alto la domanda e gli ha permesso di comandare gli stipendi di grandi dimensioni.
Era un pilota appassionato di entrambe le moto e auto. Mentre studia recitazione, si ? sostenuto in parte da competere in gare di moto del fine settimana e ha comprato la sua prima motocicletta con la sua vincita. Egli ? riconosciuto per l'esecuzione di molti dei suoi stunt, ma uno degli esempi pi? ampiamente affermato e amato di questo: che ha fatto la maggior parte della prodezza di guida per il suo carattere durante l'alta velocit?, scena di inseguimento in Bullitt , ? stato rivelato di non essere vero per la sua pi? grande e stuntman autista stunt Loren James





Dina & Dario
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STan Laurel

Arthur Stanley Jefferson, meglio conosciuto come Stan Laurel (Stanlio in Italia), nasce ad Ulverston, nel Lancashire (Gran Bretagna), il 16 giugno del 1890. Il padre, produttore, attore e commediografo, Arthur J. Jefferson era il proprietario del Jefferson Theatre Group e una delle sue attrici era la bella Madge Metcalfe (che in seguito divenne sua moglie).
Quando il gruppo teatrale si trov? in difficolt?, la coppia and? a vivere con i genitori di Madge ad Ulverstone, nel Lancashire settentrionale a nord di Morecambe Bay, dove Arthur Stanley Jefferson nacque, il 16 giugno del 1890, cinque anni dopo il fratello Gordon. Pi? tardi, i genitori di Stan, gli diedero una sorellina di nome Beatrice nata, per?, a North Shields dove, nel frattempo, la famiglia si era trasferita.

Qui, il padre di Stan fu nominato direttore del Royal Theatre.
Jefferson divenne ben presto uno dei pi? famosi impresari del nord dell'Inghilterra, cos? come il proprietario di una catena di teatri e direttore amministrativo della North British Animated Picture Company.

Il giovane Stan era particolarmente affascinato dall'ambiente teatrale, dove trascorreva la maggior parte del suo tempo libero.
Quando fu spedito a studiare in un, da lui odiato, collegio a Bishop Auckland, sfruttava ogni opportunit? per visitare il teatro di suo padre a North Shields, distante dal collegio una trentina di miglia. I risultati negativi, in termini di studio non si fecero attendere ma il padre del futuro comico non fece nulla per scoraggiare in lui l'amore per il teatro, nella segreta speranza che un giorno l'avrebbe sostituito nel campo della gestione e amministrazione teatrale.

Dopo che il genitore perse una gran parte dei suoi averi in un infelice investimento nel New Theatre Royal a Blythe, vendette tutti i suoi teatri per andare a dirigere, nel 1905, il famoso Metropole Theatre di Glasgow. Stan, allora sedicenne, abbandon? gli studi per lavorare a tempo pieno nel botteghino del teatro ma, la sua vera ambizione era quella di lavorare sul palco, cosa che, dopo innumerevoli insistenze, puntualmente avvenne anche se con risultati davvero poco lusinghieri. Ma la testardaggine di Laurel era leggendaria e, malgrado i deboli riscontri, continu? per la sua strada.

Non molto tempo dopo, inizi? una tourn?e in Inghilterra con il Levy e Cardwell's Pantomimes, nello spettacolo Sleeping Beauty. Con la paga di una sterlina a settimana, lavorava come direttore di scena e recitava nella parte di un "Golliwog", un bambolotto negro grottesco. Dopo questi inizi, il primo grosso "colpo", gli capit? quando gli venne offerta la possibilit? di lavorare con la compagnia teatrale pi? famosa del paese, quella di Fred Karno, la cui stella sarebbe ben presto diventato Charlie Spencer Chaplin. Con la compagnia di Karno fece diversi spettacoli e non era facile emergere in un ambiente cos? saturo di talenti. Ad ogni modo, Laurel mostrava eccezionali qualit? mimiche, riconosciute peraltro dal grande Marcel Marceau, che anni dopo ebbe motivo di scrivere: "Stan Laurel ? stato uno dei pi? grandi mimi del nostro tempo." Aveva trovato la sua strada.

Nel 1912 finito il contratto con Karno, come sostituto di Chaplin, Stan decide di tentare la fortuna negli USA. Nel 1916 prende moglie e nello stesso periodo cambia il proprio cognome da Jefferson a Laurel (unico motivo la superstizione: Stan Jefferson ? lungo precisamente tredici lettere!). Nel 1917 viene notato da un piccolo produttore che gli permette di girare il primo film "Nuts in May".

Sempre nel 1917 Laurel si trova a girare "Lucky Dog" nel quale incontra il giovane Hardy.

Nel 1926 Stan Laurel, nel ruolo di regista, gira "Get'em Young" dove Oliver ? uno degli attori. Il film non parte molto bene, visto che Oliver si ustiona e viene sostituito,per volere di Roach, dallo stesso Stan che in questo modo perde la regia. Nel 1927, per?, nascono i primi lavori della coppia Laurel & Hardy, anche se sono ancora ben lontani dall'essere protagonisti della pellicola.

Il primo film ufficiale della coppia ? "Putting Pants on Philip", anche se in questa pellicola non ritroviamo le caratterizzazioni dei personaggi a noi noti. Da questo momento comincia il ferreo sodalizio con Hardy.

Gli anni d'oro finiscono verso il 1940, quando cessa il rapporto con gli Studi Roach e Laurel & Hardy si rivolgono alla Metro e alla Fox; grandi case cinematografiche che non lasciano alla coppia molto controllo sulle pellicole.
Il successo in America comicia a calare e cos? Stan ed Ollie si recano in Europa, dove la loro fama ? ancora grandissima; il successo ? immediato.

Proprio in Europa girano l'ultimo film "Atollo K" una coproduzione italo-francese che purtroppo si rivela un fiasco (fra l'altro, durante le riprese Stan viene colto da un brutto malore).

Nel 1955 il figlio di Hal Roach ha l'idea di riproporre la coppia in una serie di comiche per la TV... ma la salute dei due attori ? pessima. Nel 1957 il 7 Agosto, all'et? di 65 anni muore Oliver Hardy e con lui una coppia irripetibile; Stan ne rimane sconvolto.

Negli ultimi anni della sua vita Stan viene gratificato con l'Oscar, ma si dispiace che il povero Ollie non possa vedere quel magnifico riconoscimento. Il 23 febbraio 1965 all'et? di settantacinque anni Stan Laurel, e con lui la sua irripetibile maschera, si spegne.


AL




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Enza ha scritto:

ENnio MOrricone

Ennio Morricone, nome tra i pi? leggendari della musica da film internazionale, nasce a Roma il 10 novembre 1928, primo di 5 figli: il padre Mario ? suonatore di tromba e la madre Libera Ridolfi, casalinga. All'et? di 10 anni inizia a frequentare il Conservatorio di S.Cecilia nella classe di Tromba di Umberto Semproni. L'insegnante di Armonia complementare Roberto Caggiano intuisce le precoci doti del giovane Ennio e gli suggerisce lo studio della composizione, che inizier? nel 1944.

Due anni pi? tardi ottiene il diploma in tromba, e compone "Il Mattino", per canto e pianoforte su testo di Fukuko, primo di una serie di 7 Lieder giovanili. In questo periodo ottiene i primi ingaggi come strumentista e arrangiatore nel teatro di rivista.
In seguito compone "Imitazione", per canto e pianoforte su testo di Giacomo Leopardi e riceve la sua prima commissione per la composizione di musiche di scena per il teatro di prosa.

Qualche anno pi? tardi inizia a frequentare in Conservatorio il terzo e ultimo anno del corso di musica corale e direzione di coro, ma si ritirer? prima dell'ottenimento del diploma.

Nel 1952 consegue il diploma in strumentazione per banda, compone "Barcarola funebre" per pianoforte e "Preludio a una Novella senza titolo", oltre a scrivere le prime musiche di commento per radiodrammi. Scrive poi "Verr? la morte", per contralto e pianoforte su testo di Cesare Pavese, "Oboe sommerso" per baritono e cinque strumenti su testo di Salvatore Quasimodo. Due anni pi? tardi consegue il diploma in Composizione sotto la guida del maestro Goffredo Petrassi.

E' nel 1955 che Ennio Morricone imbocca quella che riconoscer? come la sua vera strada, iniziando ad arrangiare musiche per il cinema. Dopo la nascita del figlio Marco, avuto dalla moglie Maria Travia, Morricone cerca lavoro per le necessit? che incombono: viene assunto dalla Rai in qualit? di assistente musicale, ma si licenzia il primo giorno.
Continuer? comunque a collaborare come arrangiatore nei variet? televisivi.

Nel 1961 nascono la figlia Alessandra e la sua prima prima colonna sonora per il film "Il federale" di Luciano Salce.
Tre anni pi? tardi nasceranno il terzogenito Andrea e un sodalizio destinato a segnare un'epoca: la collaborazione con Sergio Leone e il suo cinema western ("Per un pugno di dollari", 1964 - "Il buono, il brutto e il cattivo", 1966) che gli dar? grande fama. Con Sergio Leone firmer? anche il pluripremiato "C'era una volta in America".

L'attivit? di arrangiatore per l'etichetta RCA, gi? intensa da anni, in questo periodo tocca i massimi livelli.
Dopo essere presente nella giuria del XX Festival internazionale di Cannes, e dopo la nascita del quarto figlio, Morricone riduce sensibilmente l'attivit? di arrangiatore a vantaggio delle musiche per il cinema, di cui ne firmer? a decine nel giro di pochi anni; oltre 400 in tutta la sua lunga e prestigiosa carriera, che l'ha visto collaborare con importanti registi italiani.

Ne citiamo solo alcuni: Bernardo Bertolucci ("Prima della rivoluzione", 1964 - "Partner", 1968), Marco Bellocchio ("I pugni in tasca", 1965 - "La Cina ? vicina", 1967), De Seta ("Un uomo a met?", 1966), Patroni Griffi ("Un tranquillo posto di campagna", 1968 - "Metti una sera a cena", 1969), Pier Paolo Pasolini ("Uccellacci e uccellini", 1966 - "Teorema", 1968), Gillo Pontecorvo ("La battaglia di Algeri", 1966), Carlo Lizzani ("Mussolini ultimo atto", 1974) e Dario Argento. Oltre a numerosi registi internazionali; basti citare Brian De Palma e Oliver Stone.

Negli anni '90 Ennio Morricone ha ricevuto una serie infinita di riconoscimenti: proposto per il dottorato honoris causa all'Universit? di Goeteborg dal musicologo inglese Philip Tagg, nominato membro della Commissione artistica della Istituzione Universitaria dei Concerti di Roma e invitato a far parte della giuria della 49a Mostra del Cinema di Venezia. Il Ministro francese della cultura Jack Lang gli ha conferito nel 1992 il titolo di Officier de l'Ordre des Arts ed des Lettres. Nel 1994 ? stato il primo compositore non americano a ricevere il premio alla carriera dalla SPFM (Society for Preservation of Film Music).

Non ? da dimenticare il suo impegno culturale: con Michele Campanella, Uto Ughi e Vittorio Antonellini ? stato tra i relatori in un convegno sui problemi politici ed economici della musica, organizzato dal CAMI (Comitato Autonomo Musicisti Italiani) al Teatro dell'Opera di Roma nel 1995.
Nello stesso anno su proposta del Presidente del Consiglio dei Ministri Lamberto Dini, il Presidente della Repubblica Oscar Luigi Scalfaro gli conferisce l'onorificenza di Commendatore dell'Ordine "Al Merito della Repubblica Italiana".

Il 28 settembre 2002 dall'Arena di Verona ? partita una nuova avventura e una nuova vita artistica per il Maestro Ennio Morricone che da allora si ? dedicato in modo particolare alla direzione d'orchestra. Nel 2004 proprio a Verona, nel pi? importante teatro all'aperto che il mondo conosce, l'11 settembre (data tristemente indimenticabile) Morricone ha diretto un concerto "contro tutte le stragi della storia dell'umanit?" dove ha presentato per la prima volta la sua composizione "Voci dal silenzio".

Nel 2007 l'Academy Awards americana conferisce ad Ennio Morricone il premio Oscar alla carriera.




buona serata




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celeste ha scritto:

REmbrandt Harmenszoon van Rijn (Leida 1606 ? Amsterdam 1669) ? stato un pittore e incisore olandese.

Viene generalmente considerato uno dei pi? grandi pittori della storia dell'arte europea e il pi? importante di quella olandese. Il suo periodo di attivit? coincide con quello che gli storici definiscono l'et? dell'oro olandese.
Dopo aver ottenuto un grande successo fin da giovane come pittore ritrattista, i suoi ultimi anni furono segnati da tragedie personali e difficolt? economiche. I suoi disegni e dipinti furono popolari gi? durante la sua vita, la sua reputazione rimase alta e per vent'anni fu maestro di quasi tutti i pi? importanti pittori olandesi. I pi? grandi trionfi creativi di Rembrandt sono evidenti specialmente nei ritratti dei suoi contemporanei, nei suoi autoritratti e nelle illustrazioni di scene tratte dalla Bibbia. Sia nella pittura che nella stampa egli esib? una completa conoscenza dell'iconografia classica che modell? per adattarla alle proprie esigenze.
Cos?, la rappresentazione di scene bibliche era costituita dalla sua conoscenza dei relativi testi, dall'influenza delle tematiche classiche e dall'osservazione della popolazione ebrea di Amsterdam. Per la sua comprensione della condizione umana, inoltre, fu definito "uno dei grandi profeti della civilt?".
NO
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ci sono momenti in cui uno non sa da dove iniziare.mah riparto da ...
ALfonso Brescia

Regista molto prolifico. Entra nel mondo del cinema perch? il padre produceva film. Nel tentativo di far cambiare idea al figlio, come primo lavoro gli affid? quello di autista di produzione, sperando che le alzatacce per andare a prendere e riaccompagnare gli attori a casa facessero desistere Alfonso dal fare cinema. L'espediente non serv?. Alfonso fece per molto tempo l'aiuto regista e lavor? in produzione. Era considerato un mestierante. In alcuni periodi girava anche 4 o 5 film in un anno.

Veniva anche chiamato a salvare registi poco avvezzi in film gi? in lavorazione, collabor? infatti anche al film L'ultima neve di primavera, anche se non ? accreditato.

Lavor? molto con Mario Merola, lo stesso Merola ha pubblicamente detto che Brescia era il regista di sua fiducia nei film che faceva. Negli ultimi anni della sua vita non riusciva a lavorare essendo ormai declinati tutti i generi che aveva saputo alimentare, compreso il poliziottesco.

Si autoprodusse un ultimo film per cercare di rimettere in moto la sua attivit? lavorativa, ma i distributori non lo acquistarono e Brescia non pot? rientrare dei soldi spesi, in seguito si ammal?.

Mor? a Roma nel 2001, al suo funerale presenzi? anche qualche produttore che ancora gli doveva del denaro

PA

“La vita è ciò che ti accade mentre fai altri progetti” John Lennon
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celeste
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? vero stiamo facendo molto male .....

PAdri APostolici

gruppo di scrittori cristiani in lingua greca, alcuni dei quali si presentano come discepoli degli Apostoli.

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APelle

Apelle (#913;#960;#949;#955;#955;#942;#962;) di Coo (Colofone o Coo?, ca. 375-370 a.C. ? Coo, fine IV secolo a.C.) fu un celebre pittore della Grecia antica. Plinio il vecchio, al quale dobbiamo molta della nostra conoscenza di questo artista (Naturalis historia, XXXV, 79-97) lo ha valutato superiore agli artisti precedenti e successivi. Egli colloc? Apelle intorno alla 112 Olimpiade (332-329 a.C.).

PL



buonasera

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dany61
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PLinio martelLI artista eclettico

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LIse MEitner



Lise Meitner
Vienna, 7 novembre 1878 ?
Cambridge, 27 ottobre 1968
? stata una fisica
ebrea austriaca.

Fra le sue opere spicca la spiegazione
teorica della prima fissione nucleare,
riuscita a Otto Hahn nel 1938.
Fino alla sua morte Lise Meitner ottenne ventuno
premi scientifici e pubblici per la sua opera e vita.
Nel 1947 ricevette il premio per la scienza della
citt? di Vienna.
Era la prima donna membro della classe delle
scienze naturali dell'accademia delle scienze
e dottore honoris causa di diverse universit?.
Nel 1949 le fu conferita la Max-Planck-Medaille,
e nel 1966 il premio "Enrico Fermi".
L'elemento chimico Meitnerio
simbolo Mt e come numero atomico il 109 porta questo
nome in suo onore, come il Hahn-Meitner-Institut
di Berlino.
Nonostante fosse stata nominata tre volte
per il premio Nobel, non le venne mai conferito,
dato che per via della sua fuga non aveva potuto
continuare a collaborare
alle ricerche di Hahn, premiato nel 1944
per la scoperta della fissione nucleare.

Lise Meitner fu la terza figlia dell'avvocato ebreo
Philipp Meitner e di Hedwig Meitner-Skovran.
Come si usava negli ambienti dell'alta borghesia,
non venne educata secondo la fede ebraica,
ma in quella protestante.
Concluse la sua educazione scolastica alla
scuola media, dato che le ragazze non erano ammesse
ai licei. In seguito fece l'esame d'insegnante di francese.
Inoltre si prepar? da autodidatta alla maturit?
diplomandosi nel 1901, all'et? di 22 anni,
presso l'Akademisches Gymnasium Wien.

Questo le permise di iniziare nello stesso anno
gli studi di fisica, matematica e
filosofia all'universit? di Vienna.
Il suo insegnante universitario pi? autorevole
fu il fisico teorico Ludwig Boltzmann.
Gi? nei primi anni dei suoi studi si occup? dei
problemi della radioattivit?. Con la sua tesi
W?rmeleitung in inhomogeen Stoffen
(Conduzione termica in materie eterogenee),
fu, nel 1906, la seconda donna a conseguire
il dottorato di fisica all'universit? di Vienna.
Subito dopo la laurea fece domanda per un
incarico presso il prestigioso Istituto del radio
di Parigi, dove lavorava Marie Curie, incarico che
per? non riusc? a ottenere. Il dottorato le permise
comunque di essere accolta nell'Istituto di fisica
teorica di Vienna...

http://it.wikipedia.org/wiki/Lise_Meitner

buon weekend



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dany61
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MEdardo FAntuzzi ingegnere italiano



Lui e suo fratello Gino diventarono famosi per la loro affiliazione con la Maserati, con cui parteciparono alla fabbricazione della Maserati A6 GCS (44 esemplari costruiti dal 1953 al 1955) [2][3], la Maserati 350S e la Maserati 200S [4]. Pi? tardi nel 1957, con la chiusura del reparto corse della Maserati, Medardo Fantuzzi lavor? per la Ferrari (fino al 1966); qui oper? su una vettura progettata da Pininfarina, la Ferrari 250 Testa Rossa Spyder Fantuzzi (1961). Per la Ferrari lavor? anche su un esemplare della 250 GTE e sulla Ferrari 330 [5].

Lavor? anche per la De Tomaso, la Scuderia Serenissima, l?AMS e la Techno.

Mor? all'et? di 80 anni cadendo da un albero mentre raccoglieva dei frutti. [6]

Fiorenzo Fantuzzi, suo figlio, continu? l'attivit? del padre con la ?Carrozzeria Fantuzzi?, che fino al 1993 si ? occupata di riparazione di autovetture e del restauro di modelli classici, spesso gli stessi realizzati dal padre decenni prima

“La vita è ciò che ti accade mentre fai altri progetti” John Lennon
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